Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini
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avevano spesso a che vedere con particari usi alimentari. Venuti meno altri elementi di differenziazione<br />
e di manifestazione del senso di appartenenza il cibo rimane l’ultimo (e più forte) elemento di identità<br />
culturale, carico com’è di valenze simboliche. Questo è il senso di molte “Sagre” sorte per genuino<br />
impulso locale e che si distinguono dalla miriade di manifestazioni dove il contenuto tradizionale è<br />
spesso in parte o del tutto sostituito da intenti promozionali o di generico intrattenimento e, al più,<br />
socievolezza.<br />
Il desiderio di non perdere il legame con il passato e quindi il senso stesso dell’identità e del senso<br />
comunitari ha portato negli ultimi anni a moltiplicare le rievocazioni degli antichi mestieri agricoli e<br />
artigianali e degli antichi “sapori”. Spesso queste rievocazioni sono allestite con rigore filologico 59 altre<br />
in modo naïf.<br />
Oltre alla cucina tradizionale e agli strumenti delle attività agricole tradizionali una redifinizione in<br />
termini di socialità e ritualità ha interessato anche il patrimonio di edilizia rurale come nel caso del<br />
patrimonio delle baite di montagna. Se è vero che moltissime stalle-fienile sono state trasformate in<br />
seconde case (a volte vendute a “cittadini”) è anche vero che spesso, dopo un periodo d’abbandono,<br />
sono diventate luoghi dove riunirsi in occasione del ferragosto o di altre festività; laddove i maggenghi<br />
erano riuniti a villaggio o le singole unità erano sparse su superfici non troppo ampie ed esisteva una<br />
cappella o una croce queste celebrazioni assumono un carattere collettivo sottolineato, oltre che dalle<br />
grigliate e dall’esecuzione di musica, dalla celebrazione di funzioni religiose. Anche nel caso delle<br />
alpi/malghe la perdita di funzione produttiva è accompagnata in alcuni casi dall’assolvimento di<br />
funzioni di tipo sociale e ricreativo. Sono abbastanza numerosi i casi di alpi/malghe concesse ad<br />
associazioni locali (<strong>alpini</strong>, volontariato, cacciatori) 60 che oltre ad occuparsi della manutenzione<br />
(straordinaria e ordinaria) delle strutture edilizie mantengono “pulite” le aree circostanti e organizzano<br />
feste durante il periodo estivo. La funzione simbolica delle manifestazioni collettive incentrate sulle<br />
alpi/malghe (che si tratti o meno di realtà ancora interessate dall’attiività zootecnica) assume particolare<br />
importanza perché molto spesso le esse rappresentavano il patrimonio collettivo più importante della<br />
comunità e la pratica dell’alpeggio segnava profondamente la cultura locale.<br />
La ritualizzazione di alcuni aspetti della vita tradizionale legati al lavoro agricolo ed alla solidarietà<br />
comunitaria e la redifinizione in senso sociale e simbolico di alcuni elementi di continuità della gestione<br />
agro-silvo-pastorale del territorio rappresentano pertanto un’esigenza vitale di recupero del senso di<br />
comunità da parte di comunità segnate da spopolamento, decomposizione del tessuto economico<br />
tradizionale, “periferizzazione”.<br />
Diviene cruciale alla luce di pressanti considerazioni ecologiche, culturali, socio-economiche e, di quello<br />
che è stato definito uno sviluppo locale autosostenibile 61 affrontare con attenzione e sensibilità il<br />
problema del rapporto tra il recupero del senso della comunità e dell’identità culturale locale da una<br />
parte e la valorizzazione turistica, il mantenimento e lo sviluppo di attività agricole produttive, le<br />
esigenze ecologiche dall’altra.<br />
Innanzitutto è evidente che il senso della rievocazione del passato può assumere valenze<br />
completamente diverse. La rievocazione di tipo nostalgico, fine a sé stessa, lascia nei protagonisti un<br />
impressione di tristezza e di rassegnazione per un presente che non può essere modificato e di un<br />
59 Vedasi le attività dei gruppi tradizionali di Valdisotto (Valtellina) e dei Paisàn (Brianza)<br />
60 Un esempio interessante di “multifunzionalità” che coniuga il ruolo produttivo tradizionale con altre forme di<br />
fruizione del territorio da parte della comunità è rappresentato dall’Alpe Palù (1822 m) in comune di Cremia (Como)<br />
dove, in seguito alla ristrutturazione dei fabbricati, durante il mese di luglio viene svolta l’attività di pascolo e casearia,<br />
la domenica dopo ferragosto si svolge una festa popolare e, in autunno i cacciatori utilizzano l’alpe come rifugio.<br />
Queste attività, con l’appoggio dell’Amministrazione comunale, sono coordinate e sostenute da un’Associazione degli<br />
amici dell’alpe che annualmente pubblica un fascicolo a stampa. In Trentino sono diverse le malghe affidate in<br />
comodato ad associazioni con finalità educative, ambientaliste, culturali. Singolare il caso della malga ….. in Comune<br />
di Borgo Valsugana che è diventata una “galleria d’arte all’aperto” (ArteSella). Artisti di diverse nazioni soggiornano<br />
presso la malga è con materiali naturali reperiti in loco creano sculture “biodegradabili” perfettamente fuse con<br />
l’ambiente.<br />
61 Magnaghi<br />
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