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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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prato stabile 12 25 25<br />

medicaio 20 22 25<br />

trifoglio pratense 12 16 20<br />

marcite 16<br />

prato-pascolo 5 7<br />

E’ interessante osservare come la minore produttività delle aziende di montagna e delle piccole aziende<br />

non in grado di applicare la meccanizzazione (vedi le operazioni di mungitura) sono state tenute<br />

giustamente in conto. Per esempio un piccolo allevatore con 10 vacche in lattazione può gestire un<br />

servizio di risporazione con 25 coperti mentre per essere autorizzato ad un pari numero di posti<br />

l’allevatore che munge a macchiano e mantiene le proprie vacche in stabulazione libera dovrebbe avere<br />

una stalla per 35 capi in lattazione. E’interessante anche osservare come nel caso degli allevamenti ovicaprini<br />

la localizzazione dell’allevamento in collina o in montagna e l’utilizzo del pascolo per più di 80<br />

giorni conduca ad un aumento delle giornate lavorative per il govermo e la mungiutura (meccanica) di<br />

10 capi da 12 giornate (pianura senza pascolo) a 18 (collina e montagna con pascolo).<br />

Questi esempi sono molto calzanti per illustrare come l’applicazione sensata delle normative può<br />

concretamente tenere conto delle particolarità dei territori svantaggiati e dei sistemi <strong>zootecnici</strong> meno<br />

intensivi per controbilanciare in termini di redditi integrativi la loro minore produttività.<br />

L’esercizio dell’attività agrituristica oltre ai requisiti basilari di connessione e complementarietà e<br />

soggetto ad alcuni vincoli. La legge quadro prevede un limite relativo al numero di camere e di posti<br />

letto (massimo 15 camere e 30 posti letto). La Regione Lombardia mediante il Regolamento attuativo<br />

della L.R. ha introdotto le seguenti limitazioni:<br />

• utilizzo di fabbricati già esistenti nel 1994;<br />

• massimo 80 coperti in sala;<br />

• massimo 10 posti letto se le camere sono ricavate all’interno dell’abitazione<br />

dell’agricoltore (agriturismo in famiglia);<br />

• massimo 20 coperti se il locale per la somministrazione dei pasti è all’interno<br />

dell’abitazione dell’agricoltore e viene utilizzata per la preparazione dei pasti<br />

la medesima cucina utilizzata dalla famiglia agricola;<br />

• non sono ammessi impianti sportivi utilizzati al di fuori del contesto<br />

dell’attività agrituristica (per esempio piscine di dimensioni superiori rispetto<br />

all’utilizzo da parte degli ospiti);<br />

• non sono ammesse attività sportive di carattere agonistico, finalizzate al<br />

rilascio di brevetti o che prevedano l’impiego di mezzi a motore.<br />

L’affermazione da alcuni anni di un consistenze settore agrituristico (10.000 aziende in Italia di cui<br />

500 in Lombardia, 3 milioni di presenze turistiche nelle strutture agrituristiche) consente di poter<br />

individuare i vantaggi e gli svantaggi della scelta dell’integrazione delle attività turistiche nell’ambito<br />

dell’azienda agricola. Consideriamo i vantaggi:<br />

• realizzazione reddito supplementare (specie tramite attività di ristorazione);<br />

• impiego in azienda a tempo pieno o part-time di membri della famiglia (specie donne);<br />

• riutilizzo locali/edifici;<br />

• valorizzazione piccole produzioni di qualità alimentari e non alimentari;<br />

• compensazione svantaggi ridotta dimensione e indirizzo non specializzato;<br />

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