Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini
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Il turismo della società industriale era motivato dall’esigenza di “ritemprarsi” delle fatiche del lavoro<br />
fisico e del intellettuale lavoro ripetitivo, dalla ricerca di aria “salubre” (considerata la qualità dell’aria<br />
urbana), dalla ricerca di divertimento “puro”. Oggi queste motivazioni non sono esaurite ma vi sono<br />
anche altre motivazioni alla base dei vari turismi “emergenti”: enogastronomico, culturale, rurale,<br />
naturalistico, d’avventura. Il comune denominatore di queste forme di turismo è un approccio attivo, il<br />
desiderio di fare esperienze in prima persona, di scoprire, di capire. C’è senz’altro una forte esigenza di<br />
arricchimento culturale e di socializzazione (il mondo cambia in fretta, i meccanismi sociali si fanno più<br />
complicati, la tecnologia si interpone tra le relazioni umane, si sono sciolti i legami famigliari, di<br />
vicinato, delle comunità professionali e territoriali), ma c’è anche un aspetto di ricerca di prestigio<br />
sociale in questo “attivismo turistico”. Se in passato era prestigioso poter permettersi di trascorrere<br />
lunge “ferie ristoratrici” oggi è, invece, prestigioso dimostrare di poter affrontare più volte all’anno<br />
viaggi più o meno avventurosi, di partecipare a quanti più possibile eventi culturali in città distanti ecc.<br />
Il senso è che a livello di massa il tipo di lavoro e il benessere raggiunto consentono di andare alla<br />
ricerca di esperienze stimolanti e non più di tranquilli periodi di relax.<br />
Il turismo rurale corrisponde a molti dei requisiti del turismo come bisogno “primario”, bisogni che<br />
vanno al di là del puro “divertimento” e “relax”. Questi bisogni possono essere così riassunti:<br />
• bisogno di identificazione (riscoprire la cultura del proprio territorio mediante una più generale<br />
conoscenza e consapevolezza della diversità culturale e del suo valore –quindi attraverso la<br />
conoscenza di più culture);<br />
• bisogno di esperienze autentiche, di non essere spettatori passivi, di non essere totalmente<br />
dipendenti (contatti umani, comprensione di meccanismi naturali e sociali, acquisizione di<br />
manualità e saperi pratici “perduti”).<br />
Stabilire un confine tra attività turistiche, educative, culturali, didattiche, ricreative diventa difficile nel<br />
caso del turismo rurale che è spesso tutte queste cose insieme e quindi svolge un ruolo sociale<br />
estremamente importante in una società urbanizzata impoverita di molti aspetti che nella società rurale<br />
contribuivano alla formazione della personalità e all’acquisizione di conoscenze.<br />
La perdita di conoscenze sul mondo naturale, sulle tecniche di preparazione degli alimenti, delle<br />
lavorazioni artigianali, il mancato contatto con gli animali rappresentano elementi di deprivazione<br />
psicologica e pratica cui il turismo rurale può fornire qualche compenso utili anche a sviluppare il<br />
desiderio di mettere in discussione i modelli di vita e di consumo urbani e a praticare stili di vita nuovi.<br />
Se queste sono le valenze del turismo rurale cosa rappresenta in concreto e come si distingue da altre forme di turismo?<br />
Abbiamo già visto come il “turismo industriale” si caratterizza per la presenza di grandi strutture ed<br />
infrastrutture. Quindi la scala è importante. Non è possibile definire “turismo rurale” quello che<br />
prevede l’accoglienza in grandi alberghi (quindi i grandi complessi alberghieri creati dal nulla nell’ambito<br />
di un Parco non trappresentano “turismo rurale”!). La presenza di aree rurali con una loro precisa<br />
identità (paesaggio, stile di vita, forme culturali) rappresenta un requisito indispensabile. All’interno di<br />
queste aree il turismo rurale è quello che implica strutture di accoglienza semplici e di ridotte<br />
dimensioni: camere o appartamenti da affittare, campeggi senza lussi, ostelli, rifugi. Gli “agriturismi” a<br />
differenza di altre forme di turismo rurale implicano l’organizzazione dei servizi di accoglienza da parte<br />
di aziende agricole registrate in un apposito albo (in Italia registro delle imprese agricole presso la<br />
Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato della provincia). Il turismo rurale è definito<br />
anche dal tipo di attività ricreative e di strutture turistiche:<br />
• ecomusei, musei agricoli, musei all’aria aperta;<br />
• visite guidate alla scoperta del paesaggio e del territorio;<br />
• escursioni a cavallo o con asini e muli;<br />
• noleggio di cavalli, barche, carri (no mezzi a motore!);<br />
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