Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini
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taglia e del maggior sviluppo degli organi digestivi è, invece, un tipico “grazer” avvicinandosi al<br />
comportamento alimentare dei bovini con i quali entra in competizione per il pascolo). Il capriolo si<br />
avvantaggia della presenza di un “mosaico” vegetazionale caratterizzato da varietà di specie di<br />
diversa morfologia, portamento e stadio i sviluppo. A differenza del cervo il capriolo si avvantaggia<br />
della presenza di un’abbondante vegetazione al suolo e del sottobosco di bassi arbusti (con i relativi<br />
piccoli frutti). Un perimetro frastagliato delle aree boscate favorisce la presenza della vegetazione di<br />
transizione tra le superfici erbacee e il bosco e aumenta la diponibilità alimentare per queste specie.<br />
Il capriolo è comunque in grado di utilizzare anche dei “ritagli” territoriali: canaloni ombrosi coperti<br />
di vegetazione arborea, ontaneti, alvei dei fiumi.<br />
Animale adattabile dal punto di vista alimentare a vari ambienti il capriolo presenta, invece, delle<br />
forti esigenze di defininizione dello spazio territoriale in relazione al comprtamento sociale.<br />
Durante l’inverno l’unità sociale è formata da un gruppo composto da una femmina adulta con 2<br />
figli di 6-8 mesi, una figlia di un anno e un maschio. Tra febbraio e aprile i maschi adulti<br />
stabiliscono una gerarchia che consiste nella conquista del territorio (o dei territori migliori). I<br />
giovani maschi (in gruppo) e maschi anziani (isolati) devono allontanarsi dalle aree occupate da un<br />
maschio territoriale. La fase territoriale che comporta la rigida difesa del territorio da parte del<br />
maschio che l’ha occupato dura da maggio ad agosto. Durante l’ultima fase del periodo territoriale<br />
si verificano gli “amori”: il maschio territoriale, dopo rituali di corteggiamento lunghi e complessi,<br />
feconda le femmine in calore presenti nel territorio da esso controllato. Il cervo, invece, non<br />
presenta un comportamento territoriale vero e proprio; ad ottobre dopo aver stabilito attraverso una<br />
fase di confronti e combattimenti una scala di dominanza il cervo dominante “conquista” il “campo<br />
degli amori”, un’area (di solito la medesima per molti anni) consistente in ampie superfici aperte<br />
delimitate dal bosco, e feconda le femmine presenti. Si deve osservare che sia nel caso del capriolo<br />
che, ancor più, del cervo è frequente che altri maschi non dominanti riescano a introdursi nel<br />
territorio di riproduzione e fecondare alcune delle femmine.<br />
Un altro aspetto importante della biologia del cervo e del capriolo riguarda il ciclo di crescita e<br />
caduta del palco; a questo ciclo sono legate le fasi gerarchiche (il palco riveste un ruolo importante<br />
nello stabilire la gerarchia) ma anche la produzione dei danni forestali tipici prodotti da queste<br />
specie. Il palco nei cervidi (daino, capriolo e camoscio) costituisce una struttura ossea che viene<br />
prodotta annualmente. Le dimensioni e la ramificazione del palco sono in relazione allo stato<br />
nutrizionale e di salute degli animali e rappresentano un carattere sessuale secondario (negli animali<br />
castrati non si sviluppano). Il cervo che ha compiuto l’anno si definisce “fusone”, quello di due anni<br />
“forcuto” proprio in relazione allo sviluppo della ramificazione dei palchi. Nei cervi adulti in buono<br />
stato di salute e nutrizione le “punte” raggiungono il numero di 12. Alla crescita del palco segue la<br />
“pulitura” che consiste nella rimozione del tessuto cutaneo riccamente vascolarizzato che durante la<br />
fase di crescita ossea consente l’afflusso dei costituenti necessari alla mineralizzazione (Calcio<br />
innanzitutto). Il tessuto cutaneo a sviluppo ultimato si atrofizza e dissecca e l’animale lo elimina<br />
sfregandosi contro le piante (da qui i danni forestali). Il tessuto osseo (bianco) durante lo<br />
sfregamento contro le cortecce si colora con i tannini e altre sostanze coloranti, da qui il colore<br />
caratteristico dei palchi. La pulitura deve essere effettuata prima del periodo degli amori. Le<br />
“punte” sono in genere affilate e particolarmenti pericolosi sono i “pugnali”, le punte alla base del<br />
palco dirette in avanti. Nel capriolo i palchi cadono in autunno e la “pulitura” avviene in primavera.<br />
Nel cervo la “pulitura” avviene tra luglio e agosto e la caduta in inverno. Nel cervo che presenta<br />
stagione riproduttiva a settembre-ottobre la gravidanza dura quasi 8 mesi (34 settimane) i parti si<br />
verificano a giugno. Il capriolo che ri riproduce a luglio-agosto presenta una gravidanza particolare;<br />
in passato si riteneva che durasse 5 mesi (come le pecore e le capre), ma si è successivamente<br />
scoperto che essa presenta due fasi: la prima, della durata di 4 mesi e 1/2, vede l’embrione<br />
“congelare” il proprio sviluppo per tutta la sua durata, la seconda che inizia con la ripresa della<br />
moltiplicazione cellulare dell’embrione dura per l’appunto 5 mesi. Nella seguente Tabella sono<br />
indicate altre caratteristiche delle due specie in esame.<br />
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