Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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08.06.2013 Views

Un quadro delle razze bovine allevate in Italia Razze bovine specializzate da latte Caratteristiche Frisona italiana (derivata Holstein Taglia elevata, (700 kg la vacca) necessità alimentazione e cure adeguate nordamericana) alla fortissima potenzialità produttiva Bruna (derivata Brown Swiss statunitense) Taglia elevata, produzioni inferiori alla Frisona, ma pur sempre molto elevate con migliore titolo di proteine e maggiore frequenza k-caseina BB. Jersey Taglia ridotta (meno 400 kg le vacche), caratteri lattiferi estremamente pronunciati, elevatissimi tenori di grasso (6% e proteine 4%), il latte non si presta alla pastorizzazione, e viene miscelato con quello della Frisona per correggere i bassi tenori lipidici, specie in estate. Si presta a trasformazioni casearie aziendali. Razze italiane specializzate da carne Caratteristiche fisico-morfologiche Chianina Razza di grande taglia, la più alta al mondo. Allevata anche nelle americhe in purezza e in incrocio, Podolica pugliese Di eccezionale rusticità, si adatta a tutti gli ambienti più difficili e ha una notevole facilità al parto con una produzione discreta di latte che assicura notevoli accrescimenti ai vitelli. se incrociata con razze da carne aumenta la resa alla macellazione e la qualità della carne Marchigiana Eccellente rusticità , forte sviluppo delle masse muscolari e ottima resa alla macellazione. Ha forti incrementi in peso giornalieri e precocità. Romagnola Buona rusticità che si estrinseca in particolare nella buona resistenza al freddo e all’umido. Ha una buona resa alla macellazione specie per i quarti posteriori e rande attitudine al parto. E’ una buona produttrice di latte e ha rese al macello elevate. Razze italiane a Caratteristiche duplice attitudine Pezzata rossa italiana Utilizzata nella linea vacca – vitello ha una buona produzione lattifera e carnea. Si adatta bene in terreni difficili, ma non impervi. Può essere utilizzata anche per la produzione di latte Grigia alpina Produzione 4.800 kg, peso della vacca: 400-450 kg. Adatta per pascoli impervi, produzione vitelloni precoci con più che discrete rese. Rendena L’attitudine è maggiormente lattifera con media di produzione di 4.800 kg, ottenute con razioni a base di foraggi tradizionali e con la pratica dell’alpeggio nel 70% dei capi. Produzione di vitelloni precoci di 12-13 mesi con discrete rese Piemontese Selezionata per la carne mediante programmi di performance test di stazione dei torelli la Piemontese è “ufficialmente” una razza da latte, gli allevatori la utilizzano anche per il latte ottenendo anche prodotti tipici Valdostana Pezzata La Valdostana presenta anche le varietà Pezzata Nera e Castana (quest’ultima decisamente più Rossa rustica e affine alla razza svizzera d’Herens utilizzata per le “battagle delle regine”). La Valdostana è legata alla produzine della Fontina. Adatta alla produzione di vitelloni precoci con discrete rese. Reggiana Già sull’orlo dell’estinzione negli anni ’70 è in piena ripresa grazie alla produzione del Parmigiano Reggiano di vacche Rosse (ossia Reggiane), discrete produzioni di latte, qualche problema di mungibilità e di docilità. Modenese/Valpadana Conta poco più che un centinaio di capi, elevato rischio di estinzione. Modicana Razza di grande taglia, colore rosso vinoso caratteristico molto rustica adatta alla vita all’aperto. Allevata oltre che in Sicilia anche in Calabria e Sardegna dove ha dato origine ad una popolazione derivata Pezzata Rossa d’Oropa Garfagnina Sardo Bruna Rappresenta la popolazione sarda derivata dalla Bruna originale svizzera Varzese/Ottonese Razza a rischio di estinzione ridotta ad un numero limitato di capi ed esposta nel recente passato all’erosione genetica da parte della Limousine, attualmente in ripresa grazie a programmi di recupero. In Piemonte si produce con il suo latte il formaggio Montebore. 18

Razze da carne estere Caratteristiche fisico-morfologiche Limousine Francese, una delle razze bovine più diffuse nel mondo, si adatta molto bene all’allevamento all’aperto. Precoce, carne molto apprezzata, rese elevate. Può essere usata sia per produrre vitelloni precoci che per l’incrocio industriale*. I vitelli nascono piccoli, ma poi si sviluppano rapidamente consentendo di utilizzare il toro Limousine anche su vacche di taglia contenuta senza determinare problemi di parto. In Italia utilizzata per l’incrocio industriale, ma anche per l’allevamento delle vacche nutrici. Ingrasso del vitellone a partire da vitelli nati in Italia o di provenienza francese Bianca.Blu Belga Razza con grande sviluppo muscolare, ossature ed elevati incrementi ponderali; è adatta per l’allevamento intensivo. In Italia usata solo per l’incorcio industriale. Aberdeen-Angus Rese elevatissime al macello, carne molto grassa poco apprezzata dal consumatore italiano, si adatta a foraggi scadenti e all’allevamento estensivo. Qualche allevamento anche in Italia. Charolaise Razza di grande mole, tardiva. In Francia si produce ancora il manzo (castrato), in Italia si produce il vitellone tradizionale di 16-18 mesi del peso di 600-650 kg. Ottima la qualità della carne. Highland Razza della Scozia settentrionale. E’ la più rustica delle razze bovine europee. Molto longeva. Introdotta di recente anche sulle Alpi (Svizzera ed Italia) in allevamenti estensivi per l’utilizzo di aree marginali. Può rimanere all’aperto anche con copertura nevosa. * incrocio industriale = si ottiene mediante fecondazione di vacche di razze da latte o a duplice attitudine con tori di razze da carne specializzate Le patologie condizionate dall’elevata produzione delle bovine da latte La chetosi (conosciuto anche come acetonemia) è una dismetabolia piuttosto frequente nelle vacche da latte, particolarmente in quelle ad alta produzione, si verifica soprattutto nelle prime 4 - 6 settimane dopo il parto. La chetosi è legata all’eccessiva concentrazione ematica di corpi chetonici (acetoacetato, acetone, D-βidrossibutirrato) in seguito ad un calo della glicemia e ad una lipomobilizzazione molto intensa. Essi si formano nel fegato dall’ acetil CoA, prodotto dall’ossidazione degli acidi grassi. I corpi chetonici si accumulano perché la loro sintesi non è controbilanciata dall’utilizzazione da parte dei tessuti periferici (principalmente il cervello) dove entrano nel ciclo degli acidi tricarbossilici con la funzione di fornire energia quando il livello ematico di carboidrati (come nel caso del digiuno) si abbassa. Dei tre corpi chetonici suddetti l'acetone invece è tipicamente presente nelle forme conclamate di chetosi ed è possibile rilevarne il particolare odore nell'alito, nell'urina e nel latte delle bovine affette. I sintomi principali della chetosi conclamata sono dati da calo rilevante nella produzione di latte, rapida perdita di peso corporeo, disappetenza, disturbi intestinali con produzione di feci coperte da muco, pelo arruffato, rifiuto d'assunzione dei cereali a favore di fieni e foraggi secchi. La chetosi può essere primaria o secondaria, aggravata cioè da altre condizioni patologiche come ritenzione di placenta, mastiti, dislocazione dell'abomaso, nefriti ecc. La chetosi può essere causa dell'insorgenza della dislocazione dell'abomaso ed è sicuramente uno tra i fattori di maggior spicco nella depressione delle capacità immunitarie della mammella. E’ importante la relazione tra chetosi e la capacità riproduttiva della bovina: in condizioni d'ipoglicemia e corpi chetonici in eccesso è stato dimostrato un ritardo nel ripristino dei cicli estrali dopo il parto, che incide negativamente sulla lunghezza dell'interparto. Tra i disturbi digestivi provocati dal tipo di razione necessaria per coprire i fabbisogni alimentari elevatissimi delle super cows (ma anche dei vitelloni precoci a rapido accrescimento), uno dei più frequenti è l’acidosi. L’acidosi è un disordine metabolico legato all’assunzione di grossi quantitativi di cereali e perciò di carboidrati facilmente fermentescibili; nel rumine il risultato di questo carico eccessivo di carboidrati si traduce in un aumento notevole della concentrazione ruminale dell’acido lattico, associato ad una riduzione del pH. Tutto questo comporta inoltre una ridotta motilità ruminale, fino alla stasi del rumine stesso con fenomeni di ruminite, ipercheratosi e distruzione delle papille ruminali. Il normale pH del rumine è pari a 6,5, quando - per effetto dell'accumulo dell’acido lattico -questo valore scende a livelli inferiori a 5 nell'acidosi acuta e 5.5 nella forma cronica, si ha un cambiamento nella composizione della microflora ruminale, con anormale proliferazione dei microrganismi lattici (Streptococcus bovis, lattobacilli) e diminuzione degli utilizzatori (Megasphaera elsdenii). Nei casi più gravi, la liberazione d'endotossine derivanti dalla microflora ruminale ed istamine dalla decarbossilazione degli aminoacidi provoca fenomeni di tossiemia ed influenza la microcircolazione periferica, con l’insorgenza di laminiti. La depressione dei sistemi immunitari associata ad alterazione della mucosa del canale del capezzolo è causa inoltre di mastiti e edema mammario. 19

Razze da carne estere Caratteristiche fisico-morfologiche<br />

Limousine Francese, una delle razze bovine più diffuse nel mondo, si adatta molto bene all’allevamento<br />

all’aperto. Precoce, carne molto apprezzata, rese elevate. Può essere usata sia per produrre<br />

vitelloni precoci che per l’incrocio industriale*. I vitelli nascono piccoli, ma poi si sviluppano<br />

rapidamente consentendo di utilizzare il toro Limousine anche su vacche di taglia contenuta<br />

senza determinare problemi di parto. In Italia utilizzata per l’incrocio industriale, ma anche<br />

per l’allevamento delle vacche nutrici. Ingrasso del vitellone a partire da vitelli nati in Italia o<br />

di provenienza francese<br />

Bianca.Blu Belga Razza con grande sviluppo muscolare, ossature ed elevati incrementi ponderali; è adatta per<br />

l’allevamento intensivo. In Italia usata solo per l’incorcio industriale.<br />

Aberdeen-Angus Rese elevatissime al macello, carne molto grassa poco apprezzata dal consumatore italiano, si<br />

adatta a foraggi scadenti e all’allevamento estensivo. Qualche allevamento anche in Italia.<br />

Charolaise Razza di grande mole, tardiva. In Francia si produce ancora il manzo (castrato), in Italia si<br />

produce il vitellone tradizionale di 16-18 mesi del peso di 600-650 kg. Ottima la qualità della<br />

carne.<br />

Highland Razza della Scozia settentrionale. E’ la più rustica delle razze bovine europee. Molto longeva.<br />

Introdotta di recente anche sulle Alpi (Svizzera ed Italia) in allevamenti estensivi per l’utilizzo<br />

di aree marginali. Può rimanere all’aperto anche con copertura nevosa.<br />

* incrocio industriale = si ottiene mediante fecondazione di vacche di razze da latte o a duplice<br />

attitudine con tori di razze da carne specializzate<br />

Le patologie condizionate dall’elevata produzione delle bovine da latte<br />

La chetosi (conosciuto anche come acetonemia) è una dismetabolia piuttosto frequente nelle vacche da latte,<br />

particolarmente in quelle ad alta produzione, si verifica soprattutto nelle prime 4 - 6 settimane dopo il parto. La<br />

chetosi è legata all’eccessiva concentrazione ematica di corpi chetonici (acetoacetato, acetone, D-βidrossibutirrato)<br />

in seguito ad un calo della glicemia e ad una lipomobilizzazione molto intensa. Essi si formano<br />

nel fegato dall’ acetil CoA, prodotto dall’ossidazione degli acidi grassi. I corpi chetonici si accumulano perché la<br />

loro sintesi non è controbilanciata dall’utilizzazione da parte dei tessuti periferici (principalmente il cervello) dove<br />

entrano nel ciclo degli acidi tricarbossilici con la funzione di fornire energia quando il livello ematico di<br />

carboidrati (come nel caso del digiuno) si abbassa.<br />

Dei tre corpi chetonici suddetti l'acetone invece è tipicamente presente nelle forme conclamate di chetosi ed è<br />

possibile rilevarne il particolare odore nell'alito, nell'urina e nel latte delle bovine affette. I sintomi principali della<br />

chetosi conclamata sono dati da calo rilevante nella produzione di latte, rapida perdita di peso corporeo,<br />

disappetenza, disturbi intestinali con produzione di feci coperte da muco, pelo arruffato, rifiuto d'assunzione dei<br />

cereali a favore di fieni e foraggi secchi. La chetosi può essere primaria o secondaria, aggravata cioè da altre<br />

condizioni patologiche come ritenzione di placenta, mastiti, dislocazione dell'abomaso, nefriti ecc. La chetosi può<br />

essere causa dell'insorgenza della dislocazione dell'abomaso ed è sicuramente uno tra i fattori di maggior spicco<br />

nella depressione delle capacità immunitarie della mammella. E’ importante la relazione tra chetosi e la capacità<br />

riproduttiva della bovina: in condizioni d'ipoglicemia e corpi chetonici in eccesso è stato dimostrato un ritardo<br />

nel ripristino dei cicli estrali dopo il parto, che incide negativamente sulla lunghezza dell'interparto.<br />

Tra i disturbi digestivi provocati dal tipo di razione necessaria per coprire i fabbisogni alimentari elevatissimi delle<br />

super cows (ma anche dei vitelloni precoci a rapido accrescimento), uno dei più frequenti è l’acidosi. L’acidosi è<br />

un disordine metabolico legato all’assunzione di grossi quantitativi di cereali e perciò di carboidrati facilmente<br />

fermentescibili; nel rumine il risultato di questo carico eccessivo di carboidrati si traduce in un aumento notevole<br />

della concentrazione ruminale dell’acido lattico, associato ad una riduzione del pH. Tutto questo comporta<br />

inoltre una ridotta motilità ruminale, fino alla stasi del rumine stesso con fenomeni di ruminite, ipercheratosi e<br />

distruzione delle papille ruminali.<br />

Il normale pH del rumine è pari a 6,5, quando - per effetto dell'accumulo dell’acido lattico -questo valore scende<br />

a livelli inferiori a 5 nell'acidosi acuta e 5.5 nella forma cronica, si ha un cambiamento nella composizione della<br />

microflora ruminale, con anormale proliferazione dei microrganismi lattici (Streptococcus bovis, lattobacilli) e<br />

diminuzione degli utilizzatori (Megasphaera elsdenii). Nei casi più gravi, la liberazione d'endotossine derivanti dalla<br />

microflora ruminale ed istamine dalla decarbossilazione degli aminoacidi provoca fenomeni di tossiemia ed<br />

influenza la microcircolazione periferica, con l’insorgenza di laminiti. La depressione dei sistemi immunitari<br />

associata ad alterazione della mucosa del canale del capezzolo è causa inoltre di mastiti e edema mammario.<br />

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