Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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08.06.2013 Views

Strategia Modalità di attuazione in situ/in vivo valorizzazione economica, incentivi per l’allevamento ex situ/in vivo parchi, zoo, enti di ricerca, istituzioni apposite ex situ/in vitro conservazione materiale genertico: aploide (ovuli, sperma), diploide (embrione), sequenze di Dna Tab. Contributo delle diverse modalità di conservazione di una razza Aspetto ex situ/in vitro ex-situ/in vivo in situ/in vivo Evoluzione della razza e adattamento NO modesto SI Tutela rischio di deriva genetica SI SI NO Possibilità di studi sulla razza modesto modesto SI Valori socio-economici NO modesto SI Valori storico-culturali NO modesto SI Valori ecologici NO modesto SI “doppioni” la CDB indica la preferenza pèer la conservazione in situ Valorizzazione economica Un programma di valorizzazione economica deve basarsi sulle peculiarità delle popolazioni locali. Se è vero che le popolazioni autoctone non sono in grado di competere sul piano della produttività fisica con le razze cosmopolite altamente selezionate è anche vero che devono essere individuate delle strategie per consentire a coloro che le allevano di ricavare un reddito dignitoso (sostenibilità economica). E’ innanzitutto necessario conoscere e descrivere le caratteristiche economiche del sistema produttivo al fine di individuare le azioni da intraprendere. Queste possono essere ricondotte a tre strategie variamente combinate tra loro: 1. miglioramento del valore di mercato della produzione attraverso il raggiungimento di elevati standard qualitativi dei prodotti e loro specifica tipicizzazione (ciò comporta azioni sia a livello aziendale -assistenza tecnica, informazione-) che interaziendale (certificazione di qualità, la raccolta, la trasformazione , la commercializzazione, il marketing e la promozione); 2. ottimizzazione del sistema di produzione (mantenimento di bassi costi di allevamento legati alla rusticità degli animali allevati, rimozione di vincoli tecnici, input tecnici mirati) ; 3. integrazioni di reddito da parte della collettività quale riconoscimento per l’opera di mantenimento della variabilità genetica e per la conservazione dei territori marginali Le produzioni ottenute dalle razze autoctone devono caratterizzarsi il più possibile dal punto di vista qualitativo sia utilizzando tecniche di produzione biologica sia stabilendo un ben preciso legame tra i prodotti, l’ambiente e le specifiche e tradizionali tecniche di lavorazione. La razza può divenire essa stessa un elemento di tipicizzazione come dimostra l’esperienza relativa alle produzioni casearie delle Alpi occidentali illustrata nei seguenti esempi: Tabella. Prodotto Razza Fontina Valdostana Razza Rendena Rendena Beaufort Tarantaise*, Abondance* Reblochon Tarantaise, Abondance, Montbéliarde Abondance Tarantaise, Abondance, Montbéliarde Comté Montbéliarde, Simmenthal 158

Laguiole Simmenthal, Aubrac * produzione < 5.000 kg/lattazione, carico di bestiame < 0,7 capi/ha In alcuni casi i disciplinari dei prodotti DOP prevedono oltre alla provenienza della materia prima da animali di una razza determinata anche requisiti inerenti il grado di estensività dell’allevamento. E’il caso del formaggio Beaufort che deve essere prodotto a partire da latte delle sole razze Tarantaise e Abondance allevate in allevamenti dove il carico di bestiame sia inferiore a 0,7 capi/ettaro, condizione facilmente verificabile che garantisce l’utilizzo dei foraggi aziendali nell’alimentazione. Non sempre è possibile creare una DOP al fine di valorizzare le razze autoctone; anche quando non appare consigliabile creare una nuova DOP è però possibile creare una differenziazione all’interno della DOP (è il caso della razza bovina Reggiana utilizzata per la produzione da parte di un Consorzio volontario di latterie di un Parmigiano-Reggiano che, all’interno del Consorzio dei produttori del PR si distingue per la scelta di lavorare il latte delle Reggiane) Oltre ad individuare requisiti della materia prima e delle tecniche di lavorazione dei prodotti che valorizzino la razza e le tecniche di allevamento e di ambiente peculiari è necessario impostare le appropriate strategie di marketing per la promozione dei prodotti. La valorizzazione economica di una razza locale non può prescindere da una considerazione delle caratteristiche strutturali del sistema di allevamento tradizionale che, spesso, rischia non solo di non poter cogliere le opportunità offerte dalle produzioni di nicchia fortemente tipicizzate ma di regredire ulteriormente a seguito dell’impossibilità tecnico-economica di adeguamento alle crescenti requisiti igienici per l’espletamento delle attività di trasformazione. La disperisone dell’allevamento in piccole unità e la difficile accessibilità a strutture di raccolta, trasformazione e commercializzazione delle produzioni (sia per la dimensione delle produzioni stesse che per la collocazione geografica degli allevamenti) inducono a considerare come condizione preliminare e prioritaria di una strategia di commercializzazione la realizzazione di strutture in loco • macelli • raccolta del latte (lavorazione) • commercializzazione dei prodotti • controllo qualitativo sulle produzioni e assistenza tecnica Erosione genetica Rappresenta un elemento insidioso in grado di distrugge l’identità etnica di una popolazione autoctona. In presenza di erosione genetica anche popolazioni autoctone numerose sono a rischio di estinzione. La consapevolezza del valore della biodiversità e la formale adesione degli stati alla CDB rende oggi improbabile (almeno nei paesi a forte sviluppo industriale) azioni programmate, dichiarate e sistematiche di sostituzione di razze autoctone con razze cosmopolite. Ciò nonostante vi è ancora oggi il rischio di estinzione di razze autoctone a limitata diffusione per meticciamento con le razze cosmopolite. Rimane, infatti, l’effetto della pressione economica, commerciale e corporativa, il rischio della prevalenza di logiche che prescindono da una considerazione territoriale e sistemica e, nella realtà, controbilanciano ampiamente gli indirizzi politico-programmatici e l’apparente unanimismo a favore delle petizioni di principio a favore della conservazione e valorizzazione delle razze autoctone a limitata diffusione. La logica aziendalistica che prevale a tutt’oggi nella gestione effettiva dell’intervento pubblico in agricoltura fa si che, a fronte di interventi più o meno efficaci e convinti a favore delle razze autoctone si assista tutt’oggi alla elargizione di contributi pubblici per l’insediamento di aziende “razionali” con razze “migliorate” anche all’interno delle aree, spesso limitate, che rappresentano la “culla” di razze autoctone tutelate. Tali interventi di “miglioramento” aziendale e “zootecnico” spesso non rispondono affatto a criteri di sostenibilità non solo sotto il profilo della tutela della biodiversità, ma anche di quello territoriale ossia della capacità di (ri)produrre paesaggio, natura cultura locale. Sotto il profilo genetico l’introduzione di una razza cosmopolita in un territorio dove essa non era ancora diffusa e dove sono 159

Strategia Modalità di attuazione<br />

in situ/in vivo valorizzazione economica, incentivi per l’allevamento<br />

ex situ/in vivo parchi, zoo, enti di ricerca, istituzioni apposite<br />

ex situ/in vitro conservazione materiale genertico: aploide (ovuli, sperma), diploide<br />

(embrione), sequenze di Dna<br />

Tab. Contributo delle diverse modalità di conservazione di una razza<br />

Aspetto ex situ/in vitro ex-situ/in vivo in situ/in vivo<br />

Evoluzione della razza e adattamento NO modesto SI<br />

Tutela rischio di deriva genetica SI SI NO<br />

Possibilità di studi sulla razza modesto modesto SI<br />

Valori socio-economici NO modesto SI<br />

Valori storico-culturali NO modesto SI<br />

Valori ecologici NO modesto SI<br />

“doppioni” la CDB indica la preferenza pèer la conservazione in situ<br />

Valorizzazione economica<br />

Un programma di valorizzazione economica deve basarsi sulle peculiarità delle popolazioni locali. Se è<br />

vero che le popolazioni autoctone non sono in grado di competere sul piano della produttività fisica<br />

con le razze cosmopolite altamente selezionate è anche vero che devono essere individuate delle<br />

strategie per consentire a coloro che le allevano di ricavare un reddito dignitoso (sostenibilità<br />

economica). E’ innanzitutto necessario conoscere e descrivere le caratteristiche economiche del sistema<br />

produttivo al fine di individuare le azioni da intraprendere. Queste possono essere ricondotte a tre<br />

strategie variamente combinate tra loro:<br />

1. miglioramento del valore di mercato della produzione attraverso il raggiungimento di elevati<br />

standard qualitativi dei prodotti e loro specifica tipicizzazione (ciò comporta azioni sia a livello<br />

aziendale -assistenza tecnica, informazione-) che interaziendale (certificazione di qualità, la raccolta,<br />

la trasformazione , la commercializzazione, il marketing e la promozione);<br />

2. ottimizzazione del sistema di produzione (mantenimento di bassi costi di allevamento legati alla<br />

rusticità degli animali allevati, rimozione di vincoli tecnici, input tecnici mirati) ;<br />

3. integrazioni di reddito da parte della collettività quale riconoscimento per l’opera di mantenimento<br />

della variabilità genetica e per la conservazione dei territori marginali<br />

Le produzioni ottenute dalle razze autoctone devono caratterizzarsi il più possibile dal punto di vista<br />

qualitativo sia utilizzando tecniche di produzione biologica sia stabilendo un ben preciso legame tra i<br />

prodotti, l’ambiente e le specifiche e tradizionali tecniche di lavorazione. La razza può divenire essa<br />

stessa un elemento di tipicizzazione come dimostra l’esperienza relativa alle produzioni casearie delle<br />

Alpi occidentali illustrata nei seguenti esempi:<br />

Tabella.<br />

Prodotto Razza<br />

Fontina Valdostana<br />

Razza Rendena Rendena<br />

Beaufort Tarantaise*, Abondance*<br />

Reblochon Tarantaise, Abondance, Montbéliarde<br />

Abondance Tarantaise, Abondance, Montbéliarde<br />

Comté Montbéliarde, Simmenthal<br />

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