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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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L’interesse per le fibre animali pregiate è aumentato considerevolmente negli ultimi anni e<br />

l’allevamento delle Capre d’Angora e Chachemire si è diffuso anche in Europa ed in Italia.<br />

E’interessante ricordare, a questo proposito, che l’Italia è il principale produttore di tessuti<br />

Chachemire. Recentemente si è diffuso anche l’allevamento dei camelidi (alpaca). Si tratta di<br />

allevamenti che si adattano a condizioni ambientali caratterizzate dalla presenza di pascoli magri,<br />

clima freddo e asciutto e che quindi potrebbero prestarsi alla valorizzazione di superfici e ambienti<br />

marginali. Al di là di aspetti tecnici (deve ancora essere chiarita l’influenza delle condizioni<br />

ambientali sulla qualità della fibra) vi sono aspetti economici legati alle modalità di<br />

commercializzazione del prodotto che inducono ad assumere una posizione cautelativa rispetto alle<br />

possibilità di diffusione di questi allevamenti. Va osservato che il mercato di questi prodotti è<br />

fortemente condizionato dalle caratteristiche qualitative (il valore di un kg di fibra può variare da<br />

milioni a poche decine di migliaia di lire in funzione di una differenza di diametro medio di 2μ) e<br />

che solo i ceppi maggiormente selezionati di queste razze presentano le caratteristiche qualitative di<br />

eccellenza che spuntano prezzi elevati. Nel caso della Capra d’Angora il miglior materiale genetico<br />

è detenuto dal Sud Africa che vieta l’esportazione di materiale genetico. Ceppi di questa razza<br />

caprina originaria dell’Anatolia si trovano anche negli Stati Uniti, in Australia, Nuova Zelanda e<br />

anche in Europa ma la qualità è spesso inferiore. La capra d’Angora fornisce una fibra lunga e<br />

finissima (17μ) prodotta anche in quantità elevate (sino a 3-4 kg/capo/anno). Al contrario del<br />

Mohair il Cachemire (o Duvet o Down)è prodotto in quantità molto più limitate (0,2-0,25<br />

kg/capo/anno) e può essere ottenuto solo mediante pettinatura manuale delle capre. Il Cachemire,<br />

infatti costituisce il sottopelo, lo stato interno del mantello della capra –come degli altri animalimaicostituito<br />

da fibre corte e sottilissime. La produzione della materia prima è controllata dalla Cina<br />

dove –nella parte sud-occidentale- si trovano le elevate aree montuose nelle quali la capra<br />

Cachemire è allevata. Anche nell’Asia centrale ex-sovietica sono allevate razze di capre che<br />

producono fibre di elevata qualità anche se inferiore al Cachemire vero e proprio. In Europa<br />

l’allevamento della capra Cachemire ha avuto origine in Scozia dove capre della locale popolazione<br />

feral sono state incrociate con soggetti di provenienza asiatica e dove, con sucecssive importazioni<br />

si è affermato un ceppo sufficientemente puro. Capre Cachemire sono presnti anche in Germania.<br />

La produzione di lana, aspetti economici<br />

La lana non è attualmente considerata dall’Unione Europea un “prodotto agricolo” e pertanto non è<br />

oggetto di nessuna forma di aiuto alla produzione. Questa politica andrebbe rivista alla luce delle<br />

interessanti esperienze di valorizzazione delle lane locali in atto in Europa e, in particolare,<br />

nell’Arco Alpino dove dal Piemonte al Trentino al Nord Tirolo sono stati avviati innovativi<br />

progetti di utilizzo delle lane locali per la produzione di articoli di abbigliamento tipici e di articoli<br />

sportivi nonché per la promozione del suo utilizzo nella bioedilizia in funzione di isolante termico.<br />

E’utile sottolineare come la valorizzazione della lana affiancandosi a quella delle carni ovine<br />

(fresche e trasformate) può rappresentare per l’Arco Alpino un’occasione di rilancio di tradizionali<br />

sistemi <strong>pastorali</strong> in grado di consentire la conservazione delle risorse genetiche locali (razze a<br />

rischio di estinzione o in via di rarefazione) e, al tempo stesso, l’utilizzo di ampie superfici<br />

territoriali.<br />

La qualità della lana è in funzione dell’utilizzo cui è destinata. Innanzitutto la qualità della lana o,<br />

meglio del vello intero come risulta dopo la tosatura dipende da due fattori che sono legati<br />

all’ambiente (vegetazione, clima, terreno) e al sistema di allevamento. La lana grezza è detta<br />

sucida e contiene impurità di diverso tipo: sabbia, sterco, residui vegetali, grasso e il “sudore”,<br />

ossia<br />

Terminologia relativa alla lana<br />

Sucida E’ la lana che non ha subito ancora alcun<br />

trattamento di pulizia e contiene ancora il<br />

grasso e le impurità<br />

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