Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini
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possibilità di realizzare ricoveri estremanente economici con materiali di recupero per il<br />
confinamento inverbale;<br />
disponibilità di sottoprodotti aziendali o reperiti localmente per realizzare razioni invernali a<br />
basso costo.(stocchi di mais).<br />
Toro Limousine su un pascolo prealpino. La monta naturale viene utilizzata non solo per la<br />
fecondazione delle vacche nutrici ma anche, come in questo caso per quella di bestiame da latte<br />
Brown dutante l’estate<br />
Nell’appennino sono presenti, però, razze autoctone caratterizzate dall’attitudine a produrre carne di<br />
elevata qualità. Tali razze (Chianina, Marchigiana) grazie allo sviluppo della certificazione di<br />
qualità e dei sistemi di tracciabilità del prodotto carne possono recuperare uno spazio nell’ambito di<br />
sistemi di allevamento caratterizzati da elevati standard di rispetto della qualità ambientale oltre che<br />
del prodotto e quindi in grado attraverso la valorizzazione commerciale di compensare i maggiori<br />
costi rispetto alla carne bovina prodotta al pascolo in Irlanda e in Francia.<br />
Da tempo è stato istituito il marchio di qualità 5R che contraddistigue la carne della Chianina,<br />
Maremmana, Romagnola, Maremmana e Podolica.<br />
L’allevamento della razza Maremmana rappresenta un caso a sè in quanto esempio unico in Italia di<br />
allevamento bovino brado. Le condizioni ambientali delle Maremme e le caratteristiche della razza,<br />
che la rendono in grado di utilizzare per tutto il corso dell’anno la macchia mediterranea, riducono<br />
al massimo i costi di integrazione alimentare e di manodopera (consistente nella sorveglianza e<br />
nello spostamento). Si tratta di un sistema di allevamento bovino pastorale perfettamente adattato<br />
all’ambiente che ha tratta notevole impulso dalla crescente domanda di carne bovina prodotta con<br />
metodi di “agricoltura biologica”.<br />
La possibilità di valorizzare la carne bovina prodotta con metodi “biologici” (che prevedono<br />
l’utilizzo del pascolo) tende ad allargare le nicchie entro cui sviluppare produzioni di carne bovina<br />
estensive. Al di fuori delle zone dell’Appenninino centrale, dove sono presenti razze autoctone (e<br />
dove è possibile valorizzare quindi anche il legame tra la razza e il territorio d’origine), le razze<br />
utilizzate per l’allevamento “vacca-vitello” sono la Limousine (razza francese molto rustica in<br />
grado di adattarsi anche a condizioni climatiche rigide) e la Pezzata Rossa, razza con il vantaggio di<br />
una grande flessibilità che le consente di essere utilizzata sia per la produzione di latte che per<br />
fungere da “vacca nutrice”. Anche nelle zone di alta collina dell’Appennino settentrionale<br />
(lombarda, emiliana e piemontese) e in qualche ambito prealpino si possono determinare nicchie<br />
favorevoli ad un allevamento estensivo da carne. Qui, oltre che l’allevamento in purezza della<br />
Limousine, è possibile prevedere l’utilizzo come nutrici di vacche di antiche razze autoctone a<br />
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