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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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“boccata” che il ritmo di manipolazione del boccone aumentano in maniera proporzionale a PV 0,7<br />

(da PV 0,67 a PV 0,76 e PV 0,70 rispettivamente). La capacità ingestiva massima aumenta quindi negli<br />

animali nella stessa misura in cui aumentano i fabbisogni energetici.<br />

La struttura del cotico (che influenza sia il peso della boccata che la cadenza delle boccate)<br />

interagisce però con le caratteristiche anatomiche degli animali. Mentre l’area della aumenta nella<br />

stessa proporzione della massa corporea, la larghezza dell’arco incisivo (in mm) è pari a 8,6 PV 0,36 .<br />

Questo aspetto è molto importante poiché in presenza di un cotico alto la velocità sarà condizionata<br />

in presenza di un cotico alto pochi cm il volume (e quindi il peso) della boccata è direttamente<br />

proporzionale alla lunghezza dell’arco incisivo poiché la prensione è limitata ad una sottile banda di<br />

steli erbacei.<br />

In queste condizioni i grandi erbivori sono ovviamente penalizzati. Queste differenze tra animali di<br />

diversa taglia sono legate all’area della boccata; la profondità della boccata, invece non pare<br />

influenzata dalla taglia dell’animale ma solo dall’altezza del cotico e risulterebbe sia per i bovini che<br />

per gli ovi-vaprini pari al 35% dell’altezza del cotico.<br />

La penalizzazione dei grossi erbivori su pascoli con cotico basso o su pascolo aereo con essenze con<br />

lamine fogliari di ridotta dimensione o disposte in modo tale da non poter essere radunate con un<br />

unica boccata, dipende dal fatto che la riduzione del peso della boccata non può essere solo in parte<br />

compensato dall’aumento della sua cadenza. Questa dipende da un insieme di movimenti di<br />

prensione e di masticazione e di movimenti misti (prensione e masticazione) la cui frequenza trova<br />

dei limiti nelle caratteristiche anatomiche che limitano il numero massimo di movimenti mandibolari<br />

per unità di tempo. Una ridotta massa dei bocconi (cotico basso o brucamento di foglioline , gemme<br />

ecc.) determina un rapporto sempre più sfavorevole tra movimenti mandibolari “utili” e quelli<br />

necessari alla prensione e manipolazione del boccone.<br />

Nel caso della capra che è in grado di utilizzare le più svariate essenze erbacee, arbustive ed arboree<br />

è possibile riscontrare una grande differenza nel peso delle singole boccate (da 0,1 a 1,0 g s.s.) dove<br />

i valori più bassi si registrano per il pascolo erbaceo caratterizzato da cotico basso e per arbusti con<br />

foglie di ridotte dimensione e per di più “protette” da spine (biancospino) mentre i valori superiori si<br />

osservano per il frassino seguito dal castagno. La morfologia delle foglie (semplici, composte, a<br />

pagina espansa o lineare) è ovviamente molto importante nel determinare la dimensione del<br />

“boccone”. Nell’utilizzare le foglie composte del frassino per esempio la capra non utilizza labbra e<br />

incisivi (“morso di punta”), ma “sfila” le foglie dal picciolo facendo passare la foglia composta di<br />

traverso alla bocca.<br />

Per alcune piante arbustive (ontano verde, frassino, rovo) la velocità di ingestione istantanea nella<br />

capra è pari a 10 g s.s. /min. (pari alla massima teorica) mentre su pascolo erbaceo con cotico basso<br />

tale valore si riduce della metà (<strong>Corti</strong> et al., 1999). La relazione tra ritmo di ingestione e peso del<br />

boccone nell’ambito di questo studio è risultata pari a y = 4,90 + 5,57x, dove y è la velocità di<br />

ingestione (g s.s./min.) e x il peso del boccone (g s.s.).<br />

Il peso della singola boccata condiziona pertanto il ritmo di ingestione istantaneo. Un basso ritmo di<br />

ingestione medio durante i cicli di pascolo può essere compensato da un aumento del tempo di<br />

pascolo totale. Questo però è soggetto a numerosi vincoli. Vi sono innanzitutto dei “tempi persi”<br />

legati alla gestione (trasferimenti per la mungitura, da e per le aree o i settori di pascolo); inoltre<br />

l’utilizzazione digestiva degli alimenti richiede che i bovini e gli ovi-caprini dedichino una parte<br />

importante del tempo giornaliero alla ruminazione. Vi è un tempo massimo di pascolamento<br />

giornaliero pertanto che non può essere oltrepassato. Considerando tutti questi elementi appare<br />

evidente come la struttura del cotico, la sua densità (intesa come superficie fogliare per unità di<br />

superficie del terreno) e, soprattutto la sua altezza condizionino la capacità dell’animale di ottenere<br />

dal pascolo una razione in grado di soddisfare le esigenze per il mantenimento e per la produzione.<br />

Appare quindi evidente l’importanza della scelta di destinare pascoli con caratteristiche differenti a<br />

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