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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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STRUTTURE<br />

AGRARIE<br />

• concentrazione<br />

produttiva<br />

• intensità produttiva<br />

• concentrazione<br />

aziende<br />

• prevalenza<br />

reddito agricolo<br />

Figura - La transizione agraria in Europa (secondo Marsden, 1995) semplificata<br />

Il sociologo rurale inglese Marsden definisce la nuova fase della transizione rurale in cui sono già<br />

entrate alcune regioni europee “intergrazione agraria” per sottolineare l’internalizzazione di<br />

processi e servizi (trasformazione alimentare e commercializzazione diretta) già separatisi<br />

dall’azienda agricola per essere appropriati dall’industria e dal commercio. Lo schema di Marsden è<br />

molto interessante perché inserisce nella dinamica che interessa le regioni agrarie europee anche<br />

quelle “marginali” (aree di montagna, ma non solo) che erano rimaste in qualche modo ferme alla<br />

fase pre-produttivistica. Le tradizioni agronomiche, zootecniche ed alimentari di queste regioni (o di<br />

strati di aziende) rappresentano ora una risorsa per lo sviluppo di filiere alimentari e di servizio<br />

(turismorurale) laddove la modernizzazione non le ha sommerse (come avviene per esempio quando<br />

si estinguono razze locali e particolari prodotti legati a specifiche condizioni e tradizioni locali).<br />

Stili produttivi e stili <strong>zootecnici</strong><br />

PERSISTENZA INDUSTRIALIZZAZIONE<br />

Alta pluriattività<br />

Esternalizzazione<br />

produzione alimentare<br />

Subsumption<br />

Vortice<br />

tecnologico<br />

Bassa pluriattività<br />

Dimensione spaziale e temporale e combinazioni<br />

Nella discussione sulla sostenibilità dei sistemi <strong>zootecnici</strong> e sull’evoluzione futura sociotecniche nel<br />

settore delle produzioni animali appare quantomai interessante prendere in esame la nozione di<br />

“stili produttivi”. Essa è stata introdotta da J.D. van der Ploeg, autorevole sociologo agrario<br />

dell’Università di Wageningen che ha svolto diversi studi sulla zootecnia non solo olandese ma<br />

anche padana. L’esame degli stili produttivi mette in evidenza come un dato livello di scala<br />

produttiva o un determinato grado di intensificazione da soli non bastano a caratterizzare un<br />

modello di gestione zootecnica. Nell’ambito della fase di transizione attualmente in atto<br />

nell’agricoltura europea gli stili produttivi, rappresentano un aspetto molto importante. Di fronte<br />

alle diverse possibilità che si aprono ad aziende strutturalmente simili vi è una componente<br />

soggettiva (legata all’esperienza, ai valori, ale percezioni dell’allevatore e della sua famiglia) che fa<br />

la differenza e può determinare una scelta in una dirzione o nell’altra (per esempio super-<br />

10<br />

INTEGRAZIONE<br />

AGRARIA<br />

Aumento di pluriattività e<br />

pluriredditività

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