29 marzo 2008 Gavoi, Dina Dore morta per asfissia - Ivan Liggi
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Il Sardegna<br />
2 <strong>29</strong> Marzo <strong>2008</strong><br />
Ilattodelgiorno<br />
arbagianera<br />
Ladri di uomini falliti<br />
alordi,nonl'Anonima.er<br />
gliinquirentirestainpiedi<br />
l'ipotesidelsequestro finito<br />
intragedia,forseacausa<br />
dell'incapacitdeibanditi.<br />
L'inchiesta. L'autopsia conferma: il decessoèavvenutotra le 18,30 ele19dimercoledì<br />
aoi ina oreora er asissia<br />
Soocaa doo inui di aonia<br />
Fatale èstatoilnastroadesivousato <strong>per</strong> coprirle il volto<br />
Erasenzavita quando il povero maritohadatol'allarme<br />
lena Laudante<br />
elena.laudanteepolis.sm<br />
■ Cinquelunghissimiminuti<br />
senz'aria. Èiltempo intercorso<br />
tral'ultimorespirodi<strong>Dina</strong><strong>Dore</strong><br />
eilmomento della morte. Il dettaglio<br />
che fosse svenuta, forse<br />
<strong>per</strong> la ferita al lato destro della<br />
fronte, diventa paradossalmente<br />
una notizia rassicurante: non<br />
ha vissuto in manieracosciente<br />
l'agonia degli ultimi cinque minuti<br />
di esistenza. Nell'ospedale<br />
San Francesco di Nuoro, ieri pomeriggio<br />
la logica elamedicina<br />
legale hanno dato un responso<br />
comune: la trentasettenne di<br />
<strong>Gavoi</strong> uccisa nel garage dicasa<br />
di fronte alla sua bimba di otto<br />
mesi, è<strong>morta</strong> <strong>per</strong> <strong>asfissia</strong>, trale<br />
18,30 ele19dimercoledì. Lo diceva<br />
la logica, <strong>per</strong>ché quel nastro<br />
adesivo che ifalliti sequestratori<br />
hanno usato <strong>per</strong> coprirle<br />
il volto fino all'attaccaturadei<br />
capelli, naso compreso, lasciava<br />
adito aben pochi dubbi. Lo conferma<br />
l'autopsia eseguita dal<br />
medicoincaricatodellaProcura<br />
distrettualediCagliari,Roberto<br />
Demontis, edal consulente nominato<br />
dalla famiglia, Giuseppe<br />
Uda.<br />
Sull'orario della morte, ieri si<br />
sono rincorse due versioni: secondo<br />
le agenzie di stampa la<br />
morte ècollocabile trale19ele<br />
20, ma fonti qualificate, invece,<br />
la riconducono ad un'arco di<br />
trenta minuti: tra 18,30 ele19.<br />
Pochi istanti prima di morire,<br />
<strong>Dina</strong> attivacol telecomando l'a<strong>per</strong>turadella<br />
serranda, al civico<br />
62 di via Sant'Antioco. Parcheggiata<br />
la sua FiatPunto Rossa, fa<br />
il giro dell'auto <strong>per</strong> appoggiare<br />
sul pavimento il passeggino con<br />
la piccola Elisabetta. In quell'istante<br />
-dunque verso le 18,45 -<br />
viene aggredita. da banditi che<br />
indossanoguanti.Secondolaricostruzione<br />
fatta dalla Questura<br />
di Nuoro, avrebbe riconosciuto<br />
uno dei balordi, esisa-<br />
3 La borsa di ina ore accanto al portabagagli della sua Fiat Punto.Ilcadavere èrimasto nel baule <strong>per</strong> uasi otto ore<br />
iradati dubbi esospetti<br />
ora ècaccia agli assassini<br />
essuna impronta<br />
■■ Più che un responso, l'esito<br />
dell'autopsia èlarisposta<br />
paradossalmenteagognata<br />
<strong>per</strong> fugarequalsiasi incertezza.<br />
Incertezza su denunciati<br />
“ritardi” nei soccorsie<br />
degli inquirenti, arrivati sulla<br />
scena del delittoilprima<br />
possibile,tra le 24 el'una di<br />
notte. Il pm inquirenteDanilo<br />
Tronci, che indagaassieme<br />
al procuratorecapo della<br />
DdaMauroMura, lo ha spiegato:nessunopotevatoccare<br />
l'autoprima che arrivasse<br />
la Scientifica. Ieri pomeriggio,ilmaritoFrancescoRocca<br />
ha partecipatoadunaltro<br />
sopralluogonel garage, ma<br />
non ha notatonulla di strano.LaDda<br />
continua sulla<br />
strada del sequestro di <strong>per</strong>sona,<br />
ma conuno sguardo<br />
attentoatuttelepossibili piste.<br />
In attesa degli esami<br />
della Scientifica, si sa soltantoche<br />
ifalliti rapitori non<br />
hanno lasciatoimprontesul<br />
nastroadesivousato <strong>per</strong><br />
tappare<strong>per</strong> semprelabocca<br />
a<strong>Dina</strong> <strong>Dore</strong>.<br />
Leideveaverlottato. rima una ferita da taglio alla fron<br />
te,poi un colpo alla nuca. Fino alla tombanel bagagliaio<br />
rebbe ribellata. «Ha lottato»,<br />
deduce il legale nominato dalla<br />
famiglia Rocca-<strong>Dore</strong>, Angelo<br />
Manconi. Ma saranno ire<strong>per</strong>ti<br />
prelevati sotto le sue unghie e<br />
l'esame del Dna su eventuali residui<br />
adare la verarivelazione.<br />
Qui, imancati ladri di uomini<br />
commettono il primo clamoroso<br />
errore: forse assaliti dal panico<br />
la feriscono con un fendente,<br />
un oggetto affilato, sulla<br />
fronte. Una taglio di quattro<br />
centimetri che scalfisce -ma<br />
non <strong>per</strong>fora-ilcranio. Barbarie,<br />
senza alcuna ragione. Di certo,<br />
<strong>Dina</strong>sitrascina<strong>per</strong>qualchemetro,<br />
in direzione della porta che<br />
conduce all'appartamento: lo<br />
testimonia la chiazza di sangue.<br />
L'altraèproprio davanti al portabagagli<br />
che diventerà la sua<br />
tomba.Cadeall'indietro,oforse<br />
EOLIS<br />
la colpiscono alla nuca, dove i<br />
medici legali hanno trovatouna<br />
contusione. Èstordita. Irapitori<br />
falliti vedono dissolversi il<br />
“bene più prezioso”, la contropartita<br />
<strong>per</strong> un riscatto. Èquesta<br />
irrazionalità, che non si esclude<br />
possa essere fomentata da sostanze<br />
stupefacenti, asconcertaregliinquirenti.Lepassanolo<br />
scotch attorno al capo, sul volto,<br />
coprendole occhi, orecchie,<br />
bocca. Eilnaso. Le mani sono<br />
legate davanti, quasi toccano le<br />
ginocchia: tutto bloccato nel<br />
nastro adesivo. Alle 20,50 il marito<br />
Francesco Rocca vede la<br />
bimba nel passeggino ma non<br />
apre il portabagagli. Scoprirà di<br />
essererimastovedovosoloall'a<strong>per</strong>tura<br />
del portellone, verso le<br />
3del mattino, dopo l'intervento<br />
della Scientifica. ■
ggi alle 1 ifunerali aSan Gavino<br />
■■La comunit di <strong>Gavoi</strong>si<br />
stringeintorno alla famiglia<br />
Roccaquestopomeriggio.<br />
Effettuata l'autopsia<br />
all'ospedale di Nuoro, il corpo<br />
di <strong>Dina</strong> <strong>Dore</strong> èstatorestituito<br />
ai parenti. Oggi, alle 1 nella<br />
chiesa di SanGavino,saranno<br />
celebrati ifunerali della<br />
donna, uccisamercoledì sera<br />
nel garage della sua casa in via<br />
Sant'Antioco.<br />
5<br />
Iminuti trascorsi tra<br />
l'ultimo respiro diina<br />
ore elasua morte<br />
Le reazioni. Nuovo appello del sindaco Salvatore Lai: chi sa parli, qui l'omert non la tolleriamo<br />
«ia moglie uccisa<br />
soltanto<strong>per</strong> soldi<br />
ma amo il mio paese<br />
elasua gente»<br />
q Ildentista:miafiglia<br />
stabene,sarserena<br />
finchnoncapirdinon<br />
averepilamamma<br />
Carla rogheri<br />
carla.frogheriepolis.sm<br />
■ Il sequestro trasformato in<br />
omicidio <strong>per</strong> il momento «è<br />
una delle ipotesi» <strong>per</strong> spiegare<br />
la morte di <strong>Dina</strong> <strong>Dore</strong>. Ma anche<br />
se dietro l'orrore andato in<br />
scena nel garagedicasa Rocca a<br />
<strong>Gavoi</strong> non ci fosse la mano dell'Anonima,<br />
il marito della donna<br />
esclude comunque l'even-<br />
tualità di una vendettanei loro<br />
confronti odiunavvertimento.<br />
«Nessuna ritorsione nei confronti<br />
miei odimia moglie»,<br />
puntualizza il dentista Francesco<br />
Rocca sull'uscio di casa. «È<br />
stata o<strong>per</strong>a didue balordi che<br />
cercavano isoldi. Magari li<br />
avessero presi», ha aggiunto,<br />
trattenendo le lacrime. «ra<br />
<strong>Dina</strong> sarebbe qui». La tragedia<br />
che li ha investiti asuo dire non<br />
haquindinullaachevederecon<br />
ifatti di Erba el'eventuale ferocia<br />
del vicino di casa.<br />
Anzi, è<strong>per</strong> tutta la comunità<br />
che il marito della vittima spende<br />
parole gentili. «<strong>Gavoi</strong> èil<br />
paese più bello del mondo dove<br />
3 Il marito Francesco occa. In alto il passeggino della bimba<br />
avevamo scelto di vivere con la<br />
nostra bambina -dice brevemente<br />
-anche il vicinato ètranquillo,<br />
la gente deliziosa. Non<br />
posso neppure credere che sia<br />
statagente del posto». Intorno<br />
alla casa della coppia del resto il<br />
via vai diparenti, amici econoscenti<br />
non conosce sosta da<br />
DEIS RGIA<br />
tre giorni. Eppure <strong>per</strong> il momento<br />
sembrerebbe che nessuno<br />
abbia visto alcun movimento<br />
anomalo mercoledì sera.<br />
«Chi sa parli», èl'appello del<br />
sindaco di <strong>Gavoi</strong>, Salvatore Lai,<br />
atutta la comunità «Chi sa parli<br />
otrovi il sistema <strong>per</strong> far sa<strong>per</strong>e<br />
quello che sa», non si stanca di<br />
Il Sardegna<br />
<strong>29</strong> Marzo <strong>2008</strong><br />
3<br />
.<br />
845<br />
L'ora incui si presume<br />
che la donna sia stata<br />
bloccata dai banditi<br />
ripetere da giorni. «A <strong>Gavoi</strong><br />
omertà non ne tolleriamo».<br />
Francesco Rocca èpiù indulgente.<br />
«Chi deve parlare lo farà<br />
con chi di dovere, con gli inquirenti»,<br />
afferma secco.<br />
I SI PSII, c'è soprattutto<br />
Elisabetta, la figliettanata<br />
aluglio, che dal suo passeggino<br />
potrebbe aver visto ibanditi aggredire<br />
la madre. «Labambina<br />
stabene», risponde malinconicoachiglichiededellaneonata.<br />
«È l'unica tranoi che stabene»,<br />
prosegue amaro. «Sarà serena<br />
fino aquando non si renderà<br />
conto che non ha più una mamma».<br />
Infine un invito alle squadre<br />
di giornalisti che assediano<br />
la casa in via Sant'Antioco, e<br />
una parola in difesa degli inquirenti.<br />
«Capisco che statefacendo<br />
il vostro lavoro», dice fermo.<br />
«Ma lasciate anche che gli inquirenti<br />
facciano il loro. Gli investigatori<br />
hanno bisogno di<br />
spazio editempo. Anchio<br />
quando sono entratonel garage<br />
non ho pensato aguardare nel<br />
bagagliaio -haaggiunto -. Chi<br />
poteva pensare che <strong>Dina</strong> fosse lì<br />
dentro». ■