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Documento allegato - Turin D@ms Review

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grigio, tetro, con enormi finestre dalle quali un elicottero avrebbe potuto penetrare<br />

agevolmente” 3 . Sulla destra dello spettatore c’è un grande armadio con un’anta<br />

aperta, che lascia vedere quattro pile di candidissime lenzuola ben stirate; due corde<br />

che tagliano orizzontalmente la stanza e che reggono, ad asciugare, biancheria di<br />

vario genere (ma ancora in prevalenza di colore bianco); una enorme cesta, in<br />

posizione centrale, da cui fuoriescono altri capi di biancheria destinati a essere stirati;<br />

e un tavolo da stiro, anch’esso tutto quanto di bianco vestito. Siamo nella stireria, ma<br />

una stireria collocata sulla parte alta dell’edificio, una sorta di altana, sicché dalle tre<br />

finestrone si vedono – sì, di nuovo - i profili delle case della città, ma questa volta in<br />

basso, rispetto al punto di vista di chi si muove nella stireria. Appunto, la città che è<br />

continuamente visibile, in alto o in basso, oltre la cinta del muro di fondo del cortile o<br />

attraverso gli spazi delle grandi finestre dell’altana-stireria. La vicenda privata di<br />

Mirandolina e di tre lestofanti<br />

aristocratici, sì, ma in un rapporto<br />

dialettico, coerente, con il sociale,<br />

con la comunità, con la storia.<br />

Suvvia, Luchino Visconti è<br />

propriamente un intellettuale<br />

organico, che vota comunista.<br />

Un’altra orgia di bianco provvede a<br />

rimandare il solito messaggio:<br />

pulizia, ordine, efficienza<br />

gestionale. La locandiera è, non a<br />

caso, una locandiera, e non una<br />

damina cocotte, une allumeuse che civetta tutto il giorno, mettendo in fregola gli<br />

ometti perdigiorno di nobile lignaggio. Nel primo e atto con la cesta sotto braccio, e<br />

nel terzo atto con il ferro da stiro in mano. Nel primo e nel secondo atto in grembiule<br />

bianco, fissato al petto con qualche spilla da balia; nel terzo atto un diverso<br />

grembiule (però sempre bianco), con due larghe bretelle, a dare a Mirandolina un’aria<br />

più severa, da istitutrice. L’impoetico (e anti-erotico) grembiule è la sua divisa, è il<br />

segno distintivo della professione: padrona di locanda, ma lavoratrice in prima<br />

persona, per dare l’esempio ai suoi salariati.<br />

Certo, il finale di commedia è altamente significativo. Ce lo ha conservato il<br />

ricordo di Gerardo Guerrieri, che fu collaboratore assiduo di Visconti. I tre<br />

bellimbusti hanno abbandonato la locanda; restano in scena, soli, Mirandolina e il suo<br />

servitore Fabrizio, appena accettato come sposo:<br />

Mirandolina dice: “Cambiando stato, voglio cambiar costume”. Fabrizio, il cameriere, che seduto<br />

sulla tavola sta fumando si volta e le manda un bacio. (E’ il bacio di colui che crede di essere il<br />

futuro sposo, il padrone). Per tutta risposta Mirandolina va all’armadio, gli prende un grembiule<br />

pulito e glielo getta. Fabrizio capisce l’antifona. Raccoglie il grembiule, scende dalla tavola e<br />

infilatosi il grembiule va davanti a Mirandolina che intanto ha detto: “E lor signori ancora<br />

perofittino di quanto hanno veduto”. Ora Mirandolina allaccia il grembiule di Fabrizio, dicendo: “in<br />

vantaggio e sicurezza del loro cuore”, poi va alla tavola, prende il ferro da stiro e lo dà a Fabrizio,<br />

che si avvia svogliato. Mirandolina lo vede svogliato, lo sollecita. Fabrizio esce. Mirandolina va<br />

www.turindamsreview.unito.it<br />

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