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La Locomotiva - Libera

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<strong>La</strong> <strong>Locomotiva</strong><br />

bimestrale anarchico<br />

n. 3 - LugLio/agosto 2011 - aggratis<br />

Giornale degli anarchici/e e libertari/e<br />

di Modena e provincia


2<br />

Sommario redazionale<br />

pag. 3<br />

Una nuova<br />

occupazione a Carpi<br />

pag. 10<br />

Cronache_Modena<br />

pag. 13<br />

Cronache_Carpi<br />

pag. 14<br />

Corteo e comizio<br />

a Carpi<br />

pag. 15<br />

Dibattito<br />

sull’autogestione<br />

pag. 22<br />

Festa USI a Rio Torto<br />

pag. 23<br />

Una giornata con i<br />

NO TAV Valsusini<br />

pag. 24<br />

Modena e provincia<br />

Interventi e riflessioni<br />

pag. 26<br />

Donne non si nasce,<br />

si diventa/2<br />

pag. 29<br />

Occhio e usta<br />

Un po’ in ritardo ma eccoci qua.<br />

Terzo numero della <strong>Locomotiva</strong>,<br />

giornale antiautoritario dal carattere forte.<br />

Diamo il benvenuto alla nuova grafica Stè, che<br />

in tempi ristrettissimi è riuscita a impaginare<br />

tutto il materiale pervenutoci. Che dire? Era<br />

inevitabile concentrarci parecchio su Carpi,<br />

dove è stato riuscitissimo il primo corteo<br />

anarchico nella storia della città. Ma oltre al<br />

corteo è stato anche occupato l’ ex consorzio<br />

agrario in via Corbolani, dove mentre scrivo<br />

è ancora attivissimo lo spazio sociale anarchico<br />

Soverte, nuovo punto di riferimento<br />

in provincia per tutt* noi libertari/e e per le<br />

lotte che portiamo avanti. Nelle prossime pagine<br />

riportiamo i comunicati degli occupanti,<br />

alcune immagini del corteo e dello spazio e<br />

la nostra proposta per la riqualificazione del<br />

bosco spontaneo che si trova nell’ area, dove<br />

abbiamo creato un sentiero naturalistico didattico<br />

aperto a tutt*. Importantissimo il resoconto<br />

di chi è salito in val Susa in difesa<br />

della <strong>Libera</strong> Repubblica della Maddalena,<br />

per cercare di fermare quell’ atroce scempio<br />

chiamato TAV. Spazio come al solito alle<br />

cronache locali, all’ antisessismo, alle analisi<br />

sull’ anarchismo e le sue immense potenzialità,<br />

ma anche alla gioia e alla frivolezza.<br />

Perchè folli non siam nè tristi.<br />

Invito come sempre tutt* ad inviarci contributi,<br />

spunti e proposte, ma anche pareri, critiche<br />

o riflessioni.<br />

Kenz_<br />

Sa l t a t e a b o r d o .<br />

Per inviare scritti, poesie, disegni, consigli, apprezzamenti e critiche:<br />

redazione.mo@autistici.org


Una nuova occupazione a Carpi<br />

Notizie, comunicati e foto dal<br />

Soverte Gilioli<br />

Mercoledì 1 Giugno abbiamo occupato<br />

l’ex consorzio agrario di<br />

carpi in via corbolani, dietro<br />

la stazione fs. Gli stabili, di proprietà<br />

di una società romana, erano in disuso<br />

da molti anni e versavano in condizioni di<br />

degrado.<br />

Grazie alla nostra presenza, l’area è tornata<br />

a vivere e si è trasformata in uno<br />

spazio sociale autogestito.<br />

Uno spazio di cui a Carpi si sentiva la necessità,<br />

un luogo libero ed aperto dove speriMentare l’aUtoGestione e dare vita ad<br />

iniziative e progetti culturali, ludici e solidali. Per vivere forme di socialità non mercificata<br />

e sostenere lotte ecologiche e sociali.<br />

Ma la nostra occupazione ha anche<br />

un altro scopo:<br />

quello di impedire, con la nostra<br />

presenza, la massiccia edificazione<br />

prevista nell’area ed intorno<br />

ad essa, ovvero nuove palazzine,<br />

nuovi parcheggi, nuove strade.<br />

Questo trasformerebbe l’intera<br />

area in un monumento al consumismo<br />

ed alla cementificazione.<br />

Ci opporreMo attivaMente a<br />

QUesto sCeMpio, fermeremo<br />

la speculazione e daremo voce a<br />

tutte quelle forme di espressione<br />

e di lotta che in città non trovano<br />

spazio.<br />

lo stesso consorzio agrario rischia<br />

di diventare un centro commerciale<br />

ed il verde spontaneo è<br />

sul punto di scomparire.<br />

abbiaMo occUpaTo e resisTereMo!!<br />

Gruppo anarchico Carpi<br />

3


4<br />

il corTeo del 4 giUgno non vuole limitarsi ad essere solamente un<br />

momento di protesta e di denuncia sociale sui temi che il gruppo anarchico di Carpi<br />

affronta da sempre, ovvero la devastazione ambientale, la speculazione edilizia, il<br />

controllo sociale, la militarizzazione del territorio.<br />

vogliaMo invece con qUesTo corTeo porTare alla lUce la necessi-<br />

Tà che a carpi si avverTe di spazi di socialiTà non MercificaTa, di<br />

libera espressione, di cUlTUra indipendenTe.<br />

<strong>La</strong> voglia che si respira a Carpi di autogestione e di partecipazione attiva alla vita<br />

sociale, la volontà di farla finita coi meccanismi di delega e di profitto che stanno a<br />

cuore soltanto ai padroni della città. a Carpi queste volontà, a lungo rimaste inascoltate,<br />

stanno ora traducendosi in realtà attraverso l'azione diretta di occupazione,<br />

autorecupero ed autogestione degli stabili in disuso.<br />

occUpiaMoci della<br />

ciTTà!<br />

creiaMo spazi<br />

sociali<br />

aUTogesTiTi!<br />

gruppo anarchico<br />

carpigiano<br />

Il corteo in centro a Carpi di sabato 4 Giugno è andato bene, è stato ben accolto<br />

dalla cittadinanza, con la quale siamo riusciti a comunicare molto.<br />

la gente di Carpi si è mostrata interessata ai contenuti e alla propositività che abbiamo<br />

portato nelle strade.<br />

l’unica nota stonata è stata l’ennesimo spreco di risorse pubbliche per militarizzare la città<br />

durante il corteo. i carpigiani ormai sanno che le nostre iniziative sono sempre godibili,<br />

comunicative e gioise.


l’oCCUpaZione Dell’eX ConsorZio aGrario in via CorBolani ContinUa.<br />

Già dai primi giorni abbiamo messo in sicurezza e reso vivibile lo spazio, recuperandolo da<br />

una situazione di degrado ed aprendolo alla città.<br />

le iniZiative sono Già Molto parteCipate, e QUesto Ci ConferMa Che Carpi<br />

neCessitava Di spaZi aUtoGestiti. Gruppi musicali ed artisti carpigiani, che in città<br />

non trovano spazi d’espressione ci hanno già supportato con la loro presenza e le loro<br />

performances.<br />

ora sono in preparazione laboratori di autoproduzione, un orto di sostentamento e didattico,<br />

videoproiezioni, cene sociali, eventi artistici. inoltre stiamo allestendo una distribuzione<br />

di materiale controinformativo, una ciclofficina, un freeshop e una sala prove gratuita.<br />

l’asseMBlea Di aUtoGestione Dello spaZio si tiene oGni lUneDì sera<br />

Dalle ore 21.00<br />

invitiamo chiunque abbia progetti ed inizitive da proporre ad entrare e<br />

constatare coi propri occhi come sta andando avanti l’autogestione di questo<br />

spazio.<br />

l’assemblea dell’ex consorzio agrario occupato<br />

5


6<br />

l’occUpazione dell’ex consorzio agrario<br />

in via corbolani conTinUa.<br />

la volontà di ricordare la storia e la cultura libertaria del territorio ci ha portato a scegliere<br />

come nome per questo progetto “soverte Gilioli”, nome legato alla famiglia<br />

Gilioli, originaria di novi, che nella prima metà del ‘900 contribuì alla diffusione dell’idea<br />

e della pratica anarchica.<br />

l’autogestione dello spazio sta funzionando con gioia, la risposta della città è per noi una<br />

conferma che la necessità di spazi liberati è forte, e il percorso per gli spazi autogestiti e<br />

l’ecologia sarà ora inarrestabile.<br />

nelle prime due settimane di occupazione molte delle energie sono state investite nel recupero<br />

dei locali, che dopo anni di abbandono sono tornati a vivere, sicuri e accoglienti.<br />

la partecipazione attiva allo spazio porta con sè innumerevoli progetti, fra cui quelli già<br />

in divenire sono: l a b o r a t o r i d i h i p -h o p , d i f o t o g r a f i a , d i a u t o p r o d u z i o n e , u n<br />

f r e e s h o p, r a s s e g n e d i c i n e f o r u m , u n p e r c o r s o n a t u r a l i s t i c o d i d a t t i c o a l l’int<br />

e r n o d e l b o s c o d e l l’a r e a e s t f e r r o v i a, i n t i t o l a t o a mu r r a y bo o k c h i n .<br />

anche la socialità, bisogno primario,<br />

non manca; vari eventi tra cui<br />

c o n c e r t i, s p e t t a c o l i t e a t r a l i,<br />

p r e s e n t a z i o n i d i l i b r i e v a r i e<br />

iniziative a r t i s t i c h e si sono susseguiti,<br />

dando risposta alla necessità di<br />

libertà d’espressione e socialità non<br />

mercificata, dimostrando come in<br />

aUtoGestione Ci sia la possiBilità<br />

Di Una CresCita inDiviDUale<br />

e Collettiva.<br />

l’oocupazione dell’area est ferrovie ha naturalmente allontanato forme di sfruttamento<br />

quali prostituzione e spaccio, a dimostrazione che non sono i locali commerciali nè i quartieri<br />

dormitorio la soluzione al degrado, bensì la riappropriazione dal basso del territorio.<br />

carpi sTa a Te scegliere:<br />

Un bosco per TUTTi o soldi per pochi!<br />

spazio sociale anarchico “soverte Gilioli“<br />

ex consorzio agrario occupato - via Corbolani - Carpi<br />

Uno dei momenti di<br />

pulizia del bosco


iqUalificazione: la nosTra proposTa<br />

l’occupazione a carpi dell’ex<br />

consorzio agrario, oltre ad<br />

aver rivitalizzato un edificio<br />

perfettamente agibile ed<br />

immenso lasciato per decenni<br />

al degrado, per molti<br />

riserva la sorpresa di un bosco<br />

a due passi dal centro.<br />

purtroppo da anni la bulimia<br />

dei cementificatori (CMB in<br />

testa) ha messo gli occhi<br />

su quest’area con un mega<br />

progetto di riqualificazione.<br />

riqUalificazione:<br />

termine ambiguo nella società<br />

della comunicazione, parola<br />

subdola in un territorio governato<br />

dal cemento, in un comune di<br />

fatto sorretto economicamente<br />

dagli oneri di urbanizzazione,<br />

nella società “dell’espansione o<br />

morte”.<br />

Questa premessa vuole far conoscere<br />

come nasce il nostro<br />

progetto di riqualificazione del<br />

boschetto attraverso la creazione<br />

di un sentiero naturalistico-didattico.<br />

7


8<br />

Riqualificare secondo<br />

noi vuol dire valorizzare<br />

l’esistente, rendendolo<br />

fruibile, invitando a<br />

conoscere quello che<br />

la natura ha da offrire.<br />

parlando con i carpigiani<br />

si scopre poi che pochi<br />

conoscono questo angolo<br />

di natura; osservando<br />

nei loro occhi lo stupore<br />

di fronte ad un vero<br />

bosco con i suoi abitanti,<br />

si legge il bisogno di un<br />

contatto diretto e frequente<br />

col selvatico.<br />

ecco perchè vogliamo ricordare al comune ed ai vari speculatori che<br />

riqUalificazione è cUlTUra, conoscenza e accessibiliTà<br />

non ceMenTo ne verde sinTeTico sopra Un bosco.<br />

Perciò, affidandoci ai passaggi che<br />

il bosco ci concede, sentieri minimi,<br />

le “porte” che ci invitano ad entrare,<br />

abbiamo creato questo percorso<br />

in cui, per valorizzare e far<br />

conoscere la biodiversità, abbiamo<br />

contrassegnato le diverse essenze<br />

arboree con piccoli cartelli che ne<br />

“svelano” la varietà.


Un percorso guidato, non obbligato, attraverso<br />

questo polmone verde che, grazie<br />

all’occupazione torna fruibile, bene<br />

comune della città. siamo sicuri che la conoscenza<br />

di questo patrimonio stimolerà i<br />

carpigiani a difenderlo dagli speculatori in<br />

giunta e nei vari C.D.a.<br />

Crediamo che la modalità libertaria, basata<br />

su cultura ed esperienza diretta, sia<br />

la risposta migliore a chi vuol farci credere<br />

che esista solo l’opprimente delega<br />

nella gestione del territorio.<br />

ne ceMenTo ne parchi arTificiali<br />

il bosco non si Tocca!<br />

spazio sociale anarchico “soverte“<br />

ex consorzio agrario occupato - via Corbolani - Carpi<br />

aUTogesTione<br />

è assUnzione<br />

di responsabiliTà,<br />

chi conosce TUTela.<br />

9


Cronache<br />

Modena, CoMuniCato di <strong>Libera</strong> suLL'autodroMo.<br />

abbiaMo Perso.<br />

Apprendiamo oggi dai giornali che inaugurerà la prossima<br />

settimana l'Autodromo di Modena a Marzaglia con<br />

Sitta in testa.<br />

Ce l'hanno fatta, sono riusciti ad asfaltare un bel pezzo<br />

della campagna modenese con a fianco l'unico bosco<br />

di Modena, eliminando un corridoio ecologico e avendo<br />

difronte un <strong>La</strong>boratorio Ecologico Didattico. Abbiamo<br />

avuto anche tante vittorie, la difesa della nostra dignità<br />

in primis, le tante manifestazioni molto partecipate e il<br />

percorso di una spinta dal basso che è stata una palestra<br />

dove tanti hanno iniziato ad agire in prima persona fuori<br />

dalle logiche dei partiti e dalle istituzioni. Abbiamo retto<br />

per anni una lotta ben al di sopra delle nostre possibilità,<br />

contando solo sull'autofinanziamento derivato dal nostro<br />

lavoro e sull'autogestione senza inciuci o legami con lobby<br />

varie. Al contrario dei nostri nemici non utilizziamo finanziamenti<br />

pubblici, peraltro aboliti da un referendum e<br />

reintrodotti illegalmente<br />

contro la volontà popolare, loro, i nostri nemici sono i veri illegali.<br />

Illegali in tanti passaggi, come i progetti commissionati per telefono,<br />

decisi da due o tre politici e imposti ai consiglieri ed alla città, conflitti<br />

di interesse dove l'assessore era lo stesso presidente della ditta che<br />

aveva ricevuto la commissione, come tanti codici di tutela ambientale<br />

disattesi e tanto altro, ma ora davanti all'apertura dell'opera<br />

autodromo diventa anche stupido continuare l'elenco. Vince chi è<br />

più forte, non certo chi ha ragione.Abbiamo il rammarico verso chi<br />

ha appoggiato il progetto di Sitta solo per avere confermata una<br />

poltrona, verso quell'ambientalismo asservito, verso quelli che non<br />

hanno capito che era la madre di tutte le battaglie e adesso si trovano<br />

a difendere altre zone della città (molti l'avevano capito), come piazza Matteotti, il Parco Ferrari,<br />

la zona di via Canizzaro e tante altre dallo stesso modo di agire ovvero imporre i progetti decisi da<br />

Sitta.<br />

Ci rammarica anche un'inaugurazione che avverrà qualche giorno prima del processo (mercoledì<br />

22 giugno) dove nostri compagni e compagne rischiano una condanna: mazziati, sgomberati e denunciati.<br />

Continueremo invece a brindare con quei fratelli e sorelle con cui abbiamo condiviso tanti<br />

momenti di lotta e continueremo ad appoggiare i vari comitati spontanei che in questi anni sono nati<br />

a tutela del territorio e dell'ambiente. Ringraziamo tanti e lasciamo un messaggio, abbiamo perso ed<br />

ha perso grande parte della città, ma se per caso riuscissimo a spedire a casa Sitta e la sua cricca<br />

siamo disponibili a tornare a Marzaglia, togliere l'asfalto e ripiantare alberi e chissà che in futuro non<br />

ci riusciremo.<br />

Spazio Sociale <strong>Libera</strong> Modena<br />

Modena CoMe ChiCago<br />

Modena<br />

Occhio, stare all'occhio, inventarsi soluzioni creative.<br />

500 euro di multa per girare con una lattina in mano sono tante.<br />

Il Proibizionismo come metodo educativo e per aumentare il controllo sociale, bravo Pighi, bei metodi.<br />

Aumenteranno come prima le code ai negozietti fino alle 20.<br />

Ovvio, siamo anche noi contrari a gettare lattine e bicchieri per terra o guidare sotto effetto di sostanze<br />

compresi psicofarmaci che elargite copiosamente.<br />

10


Ma che c'entra questo col bere seduti su di una panchina coi tuoi amici dopo una giornata di lavoro?<br />

Quali invenzioni troveremo per continuare a fare quello che riteniamo giusto e non passare sotto le<br />

grinfie del Podestà Pighi?<br />

Intanto facciamo questa camminata in centro, con buona musica e buoni amici, facciamo sentire<br />

che non siamo disposti a subire passivamente.<br />

<strong>La</strong> cassazione ha stabilito che non si può essere repressi e condannati per una piantina di marijuana<br />

coltivata sul balcone, e allora regaliamo balconi a chi non li ha.<br />

Facciamoci questo Corteo in allegria e brindiamo alla liberalizzazione contro la mafia che si arricchisce<br />

con l'illegalità e contro lo stato che con queste leggi può avere tra le mani altri Cucchi da distruggere.<br />

CaMPo Cesana, saCCa, Modena.<br />

QuaLChe voLta si vinCe anChe.<br />

E' l'unica lingua che Pighi comprende, quella di qualche funzionario che gli mostra una tabellina che<br />

alle prossime elezioni si è sotto il 50%. E si, perché le vecchiette che non lasciavano parlare il mastino<br />

Sitta, sono proprio quel bacino di voti del quartiere Sacca che al PD fanno proprio comodo.<br />

Un plauso va al comitato Sacca per non aver ceduto su nulla e con determinazione aver difeso<br />

quell'area verde adibita a socialità. Pighi che fa marcia indietro rischia di investire il suo assessore<br />

protetto. Ha dovuto fare retromarcia, non certo perché ha capito le ragioni del comitato, né le condivide,<br />

quel 50%+1 gli ha tolto il sonno, che gliene fregava a lui di tre palazzoni a ridosso di un asilo e<br />

sbattuti contro altri palazzoni.<br />

Buona giornata Sacca.<br />

MiLLe MigLia, tra feriti, sMog e ruMore.<br />

Chi quel giorno sfortunatamente doveva passare<br />

dal ponte di via Menotti, ha dovuto sopportare<br />

lunghe file, rumore, smog e auto storiche che allegramente<br />

se ne strafottevano di righe continue e<br />

sensi unici. E i vigili? chi compiaciuto, chi distratto<br />

chi poco vigile. Noi, popolo bue che tutto inverno<br />

abbiamo subito le manovre antismog abbiamo<br />

subito capito che tutto serviva per liberare un po'<br />

l'aria in previsione del fatto che la città dei motori<br />

la doveva inquinare in primavera.<br />

Se poi come a Mirandola qualche auto con poca<br />

manutenzione finisce fuori strada e ferisce qualcuno,<br />

bhe, fa parte del gioco: un gioco di merda.<br />

Cronache<br />

11


12<br />

Cronache<br />

Modena. iL bandierone da guinness.<br />

Il 2 giugno si è tenuta in centro a Modena una pietosa pagliacciata da guinness dei primati, ovvero<br />

la bandiera d'itaglia e del mondo più lunga che sfilava. Pietosa perché rientra nel mondo dello spettacolo,<br />

così come fare cantare l'inno, che ci teneva tanto Ciampi, ai calciatori della nazionale, ma la<br />

sostanza è diversissima. <strong>La</strong> polizia di stato che spara sui cittadini della val di susa è occupazione militare<br />

interna? O conquista di territori sfuggiti al controllo? Si parla di un'itaglia che non esiste se non tenuta<br />

assieme da leggi d'emergenza con troppe storie diverse al suo interno. Più che altro è stata l'ennesima<br />

dimostrazione di pecoroni che guidati dal Pighi nazionale, hanno ridimostrato che a Modena<br />

il vecchio PCI porta ancora al suo capo, il presidente Napolitano, il trofeo che desidera. Infatti non<br />

era la bandiera italiana che sfilava ma quella ungherese<br />

conquistata dall'esercito dell'armata rossa a cui<br />

Napolitano applaudì, in quel lontano 1956, per aver<br />

riportato l'ordine e la disciplina tra quegli operai che<br />

volevano qualcosa di diverso. Hanno tolto lo stemma<br />

ungherese ma non hanno nascosto la sudditanza.<br />

Punkreas MondiaLi<br />

Avevamo già giocato 4 partite<br />

sotto un sole cocente e allestito il<br />

banchetto di <strong>Libera</strong> che cotti ma<br />

felici sentiamo partire il concerto<br />

dei Punkreas. A parte la carica e<br />

la simpatia, tutto il numeroso pubblico<br />

partecipava al concerto urlando,<br />

ballando e per i nove decimi<br />

sapendo tutti i testi a memoria.<br />

Sventolava la bandiera No TAV e<br />

uno striscione applauditissimo richiedeva<br />

la liberazione dei 4 arrestati<br />

del 3 luglio in Val di Susa.<br />

Un coro si è allora levato in tutto il<br />

tendone lo stesso che il 3 luglio riecheggiava<br />

anche nel bosco alla<br />

Maddalena: Giù le mani dalla Val<br />

Susa, Giù le mani dalla Val Susa.<br />

Emozioni forti anche quando i<br />

Punkreas hanno salutato <strong>Libera</strong><br />

dicendo che la sede storica non<br />

c’è più ma <strong>Libera</strong> si è data altre forme e vive ancora. Per i Punkreas <strong>Libera</strong> è come i Plasmon per i<br />

bambini, cioè ci sono cresciuti assieme, così han detto dal palco, ai mondiali antirazzisti 2011.<br />

Grazie per la serata intensa.<br />

addio Margherito<br />

Il 1 luglio il questore di Modena Salvatore Margherito, in carica dal 25 agosto 2008, ha lasciato l’ incarico<br />

per trasferirsi a Roma all’ ufficio centrale ispettivo del dipartimento di pubblica sicurezza.<br />

Nell’ ultimo incontro fra i due, il sindaco Pighi ha elogiato la grande collaborazione tra Comune e questura,<br />

e lo ha ringraziato per il lavoro svolto durante il mandato. C’ è da dire che gli sbirri la pensano<br />

diversamente, dato che lo stesso sindacato di polizia Siulp lo ha definito “eccessivamente autoritario,<br />

parziale e discutibile in moltissime scelte”. Ci sembra superfluo come anarchici dare un commento.<br />

Non ci mancherai Salvo.


CarPi, no tav.<br />

Domenica 3 luglio una quarantina di persone ha dato vita ad una inaspettata manifestazione dentro<br />

alla festa del PD di Carpi in sostegno ai<br />

resistenti della val Susa. Il PD come tutti<br />

sappiamo è complice nella realizzazione<br />

di quest’opera aberrante e nella<br />

violentissima repressione del movimento<br />

NO TAV.<br />

Per questo i giovani e le giovani dello<br />

Spazio Sociale Anarchico “Soverte”<br />

hanno voluto dimostrare di essere<br />

A FIANCO DELLA LIBERA REPUBBLICA<br />

DELLA MADDALENA! e dimostrare tutta<br />

la SOLIDARIETA AGLI ARRESTATI DOPO<br />

GLI SCONTRI DEL 3 LUGLIO! scegliendo<br />

il luogo giusto.<br />

a CarPi in biCi? MiCa faCiLe! tra diffide e sanzioni.<br />

Sono stati 587 i ciclisti controllati dalla Municipale di Carpi da febbraio a marzo, 271 dei quali “diffidati”<br />

dagli agenti per vari motivi, dal non indossare giubbotto catarifrangente dopo le ore 20 al trasportare<br />

un passeggero. Solo ramanzine però, dato che ai ciclisti non sono state fatte contravvenzioni in questa<br />

fase, che i vigili definiscono “preventiva”. Dal primo luglio, invece, cominceranno a volare le multe.<br />

”I ciclisti devono imparare a rispettare il codice della strada” tuona la Municipale. Chissà quanto ci<br />

costerà, a noi ciclisti di carpi, il loro controllo.<br />

aria Che fa MaLe<br />

A metà Maggio l’ aria di Carpi ha stabilito un nuovo record di livelli di ozono<br />

e polveri sottili. L’ amministrazione ha dato la colpa all’ assenza di vento,<br />

raccomandando agli anziani e a coloro che sono affetti da patologie respiratorie<br />

di non uscire di casa tra le 12 e le 18. Ma del resto si sa: l’ inquinamento<br />

esiste per colpa del sole.<br />

iL Pd eLogia <strong>La</strong> guerra in Libia<br />

Luciano Vecchi del PD, durante un incontro svoltosi alla festa del pd di Fossoli,<br />

dopo aver criticato la gestione del governo italiano della crisi libica,<br />

ha sottolineato come l’ intervento militare Nato in Libia abbia fermato gli<br />

spargimenti di sangue, insistendo poi sulla diplomazia che l’ Italia dovrebbe<br />

instaurare con i Paesi in rivolta per cercare di limitare gli sbarchi di profughi<br />

a <strong>La</strong>mpedusa. Tipica politica di sinistra. Bravo Vecchi.<br />

Quanto Ci Costa iL nuovo stadio<br />

Carpi<br />

Cronache<br />

E’ ufficiale: il nuovo Cabassi costerà un milione e mezzo di euro. Lo stadio, chiuso dal prefetto per<br />

inagibilità, deve adeguarsi agli standard per la C1, categoria in cui è entrato il Carpi quest’anno. Il<br />

Comune sosterrà tutti i costi, ma la società dovrà rinunciare al contributo comunale annuo (210 mila<br />

euros). Palazzo Scacchetti taglia a destra e a manca su tutto, ma i soldi per il calcio si trovano sempre.<br />

E sono soldi di tutti. Che però non hanno mai voce in capitolo su come debbano essere spesi.<br />

13


14<br />

2 luglio Corteo e Comizio a Carpi<br />

Per la Libertà di Espressione, per l'Autogestione, per il Soverte. E' incredibile, abbiamo dovuto fare un<br />

corteo perché volevamo fare un comizio. Dopo un mese di occupazione in quel di Carpi e dopo<br />

aver organizzato iniziative tutti i giorni volevamo comunicare alla città come ci stiamo autoorganizziando<br />

e come intendiamo relazionarci con la<br />

gente e con le istituzioni in caso di sgombero forzoso.<br />

Volevamo fare un comizio, in piazza, un sabato<br />

pomeriggio e dopo aver avuto la disponibilità di<br />

Andrea Papi a tenere oltre al comizio anche una<br />

conferenza-dibattito per la serata abbiamo deciso<br />

per il 2 luglio. Abbiamo richiesto la piazza davanti<br />

al comune, ma la cosa non deve essere piaciuta<br />

ai burocrati comunali che probabilmente hanno<br />

un'idea della libertà d'espressione molto diversa<br />

dalla nostra. <strong>La</strong> piazza da noi richiesta, nonostante<br />

fosse libera a loro non piaceva e hanno pensato di<br />

offrirci una piazza un po' decentrata però fino alle<br />

18, alle 18? il 2 luglio? Ma col caldo che fa è proprio l'orario dove la gente inizia ad uscire.<br />

Abbiamo allora deciso di fare un corteo che partiva 64 metri prima della piazza che a noi piaceva. Il<br />

corteo prevedeva ovviamente una sosta in piazza di una ora e mezza, giusto il tempo per fare il comizio<br />

come lo avevamo concepito. Insomma se rientri nell'ordinamento comunale sei sotto il ricatto<br />

dell'amministrazione di turno e spendi anche dei soldi per l'occupazione di suolo pubblico, se invece<br />

propendi per il corteo, sono obbligati a concedertelo tranne per motivi di ordine pubblico ed è<br />

difficile pensare che un comizio rientri in questo pericolo. Tutto bene ciò che finisce bene soprattutto<br />

se il comizio ti riesce pure bene e con il caldo consenso della popolazione. Un attivista dello spazio<br />

Soverte, con determinazione ha spiegato i motivi dell'occupazione e della scelta dell'autogestione<br />

come metodo condiviso e ha spiegato che in casi di Sgombero il percorso dello spazio proseguirà<br />

in altri luoghi. Nel mio intervento, come segretario provinciale dell'Unione Sindacale Italiana ho<br />

ricordato che sia il comizio che stavamo facendo<br />

che tutte le nostre iniziative sono autofinanziate e<br />

che facciamo attività per passione e per convinzione<br />

non certo per i soldi del finanziamento pubblico<br />

che rifiutiamo. Ho ricordato come un referendum<br />

abolì il finanziamento pubblico ai partiti e loro, i veri<br />

illegali l'hanno reintrodotti con i rimborsi elettorali.<br />

Noi facciamo attività perchè crediamo giuste le nostre<br />

idee, loro, i partiti lo fanno per un ottimo e ben<br />

pagato posto di lavoro. Ho ricordato che illegale è<br />

tenere vuoto un luogo come l'ex consorzio e non<br />

aprirlo gratuitamente alla città come fa il Soverte.<br />

Ho spiegato che l'anarchismo arrivò in queste terre<br />

più di centoquaranta anni fa assieme alle idee della<br />

prima internazionale che in italia arrivò bakuninista. Ho spiegato che l'illegalità dello Stato è quella<br />

delle stragi, delle morti sul lavoro, della precarietà, delle armi e delle guerre,delle devastazioni<br />

ambientali, dell'eternit e a questo punto è andata la mia solidarietà accompagnata da un applauso<br />

alla lotta dei No TAV Valsusini. Ho concluso con un appello: l'autogestione è dura ma è l'unica<br />

che ci garantisce il controllo sulla nostra vita e una qualità migliore, l'alternativa è l'obbedienza e la<br />

sottomissione alla gente presente la scelta. Andrea Papi ha invece parlato dei presupposti teorici<br />

dell'autogestione e che come questa stia dilagando un po' in tutto il mondo. Nelle lotte dell'africa<br />

del nord, così come in spagna, in irlanda e in grecia. <strong>La</strong> democrazia ha fallito nei suoi presupposti di<br />

eguaglianza e non rappresenta più le popolazioni che stanno cercando nuove soluzioni dal basso<br />

alla crisi economica che tutti subiamo. Siamo ripartiti col bluff corteo per uscire dalla piazza, corteo<br />

sempre festoso e comunicativo.


Dibattito sull’autogestione<br />

Di sabato 2 luglio<br />

allo spazio oCCupato soverte Di Carpi<br />

INTeRVeNTO DI ANDReA PAPI:<br />

Io volevo come contributo alla discussione attuale<br />

dire alcuni punti che oggi non ho trattato.<br />

Punto fondamentale è che l'autogestione<br />

non basta da sola, non è di per se la porta verso<br />

l'anarchia. <strong>La</strong> mia è una visione ecosistemica,<br />

sinergica di parti che collaborano,<br />

va vista all'interno in una visione<br />

più generale, per spiegarmi meglio dico<br />

questo che può sembrare un paradosso<br />

ma non lo è, si può realizzare una metodologia,<br />

libertaria, anarchica, perfettamente<br />

autogestita facendo cose<br />

terrificanti, esempio, siccome l'autogestione<br />

è un metodo di decisione o di gestione,<br />

se non ho un substrato culturale<br />

per esempio di tipo ecologico posso in<br />

modo autogestionario fare cose contro<br />

l'ambiente, cose di tipo sessiste, quindi<br />

l'autogestione è un ottimo mezzo, però,<br />

non è che da sola realizza una società<br />

anarchica, ci vuole una visione del<br />

mondo, un substrato culturale condiviso,<br />

che dica il senso, il fine e ciò che si<br />

vuole realizzare.<br />

Si parlava del punto sugli errori, io ho lavorato<br />

coi bambini in campo pedagogico,<br />

in quest'ambito mi son fatto un'idea<br />

di carattere generale che mi aiuta a<br />

vivere, penso che l'errore non esista, esistono<br />

delle esperienze, è il potere che<br />

parla di errore, perché errore significa<br />

uscire dalla retta via, ma cos'è l'eretta<br />

via, viene stabilito che quella è la retta<br />

via, ma le vie sono tante. Non esiste una<br />

retta via e le altre sbagliate, allora l'errore<br />

viene supposto tale quando si accetta<br />

un unica via, una retta via che in<br />

genere è quella che decide il potere e non gli si<br />

obbedisce e in questo senso l'anarchismo è storicamente<br />

eretico quindi combatte le rette vie.<br />

Quindi non esistono gli errori. Esiste l'autenticità<br />

delle esperienze, in cui si fanno delle scelte, si<br />

fanno delle cose e le scelte e le cose che si fanno<br />

hanno delle conseguenze che vanno analizzate,<br />

revisionate, per cui bisogna agire al di fuori<br />

dell'errore e uno dei metodi fondamentali che<br />

per me è scientifico, cioè fa parte della sperimentazione<br />

è l'autocorrezzione, che si fa insie-<br />

me con lo scambio, scambio non solo all'interno<br />

di una singola esperienza, ma fra le esperienze,<br />

che come dicevo oggi sono diverse e io sono<br />

convinto che se valorizza questo elemento della<br />

diversità ci accorgeremo che le differenze au-<br />

mentano, ma l'aumentare delle differenze non<br />

crea caos, perché il caos c'è quando si vuole tenere<br />

chiuso, all'interno di un recinto predefinito,<br />

siccome il recinto predefinito non può esaurire le<br />

possibilità, anzi le limita, le possibilità premono.<br />

Ma in una situazione in cui si richiede per la ricchezza<br />

della cosa che le situazioni si esprimono<br />

non può scatenarsi il caos, può scatenarsi una<br />

situazione complessa, difficile, ma che si gestisce<br />

in modo diverso dalle logiche della retta via<br />

ecc.<br />

15


Poi pensando mi è venuta in mente una relazione<br />

teorica, ma che serve, con Proudhon.<br />

Proudhon è uno dei primi e più importanti teorici<br />

dell'anarchismo, il quale ha affrontato molte<br />

cose, è famoso perché è quello che ha detto<br />

che la Propietà è un Furto, per un certo periodo<br />

venne attribuita a Marx ma l'ha detta Proudhon.<br />

Proudhon ha alcuni punti del suo pensiero che<br />

sono molto attuali: uno è che Proudhon ha ben<br />

presente che esiste sempre ed esisterà sempre<br />

una tensione verso la libertà e come dice lui una<br />

tensione verso l'autorità, diciamo il potere, è un<br />

po' l'idea della bilancia, ed esisteranno sempre<br />

anche in una società che si avvicina molto<br />

all'anarchia. Illudersi che scompaia la tensione<br />

verso il dominio, verso il potere è sbagliato, significa<br />

non premunirsi e non aver le difese per<br />

intervenire. Si tratta, dice Proudhon, di far si, che<br />

al contrario di oggi, oggi cosa succede, in questa<br />

ipotetica bilancia il piatto che pesa di più<br />

è quello dell'autorità del Potere, ma la libertà<br />

preme, affiora in continuazione, un domani se<br />

si ribalterà la situazione esisterà sempre anche<br />

il piatto dell'autorità, allora come affrontarlo? Io<br />

parlo ovviamente su di un piano teorico, è una<br />

chiave di lettura, una luce, poi dopo la sua applicazione<br />

va sperimentata e discussa più volte.<br />

Come affrontare questa situazione? Il Potere e<br />

l'autorità come affronta la libertà?<br />

Con la repressione, tenta di eliminarla e non ci<br />

riesce, se un domani, quando ci sarà una situazione<br />

di libertà e quindi un cammino concreto<br />

verso l'anarchia, noi fossimo tentati di far la stessa<br />

cosa che ha fatto il Potere commetteremmo<br />

un grosso errore, perché riprodurremo uno dei<br />

paradigmi del Potere.<br />

Cioè noi oggi non dobbiamo essere contro la repressione<br />

semplicemente perché noi siamo re-<br />

16<br />

pressi, e un domani se noi siamo egemoni noi la<br />

usiamo, perché noi siamo contro la repressione<br />

come valore, non dobbiamo fare come i marxisti<br />

che una volta preso il potere hanno represso,<br />

noi siamo contro la repressione perché la consideriamo<br />

una cosa antisociale e una cosa contro<br />

la libertà.<br />

Dobbiamo però aver presente bene quel che<br />

succede, siccome che sono convinto e se analizziamo<br />

le situazioni che abbiamo vissuto riaffiorano<br />

sempre tensioni e situazioni di riproduzioni<br />

di Potere, esse vanno affrontate accettandole,<br />

dando spazio e confrontandosi, perché io sono<br />

convinto che nel confronto tra una situazione di<br />

libertà ed una di potere, libera, vince la libertà,<br />

perché in libertà senz'altro si sta meglio. Se in una<br />

società del domani si presentasse una situazione<br />

molto anarchica, ci fossero delle persone che dicono<br />

di volere un sistema economico capitalista<br />

perché con esso mi trovo bene, se io li reprimo, li<br />

impedisco, li metto in galera, li ammazzo rafforzo<br />

questo loro bisogno.<br />

Cosa bisogna fare, bisogna dargli lo spazio perché<br />

possano esprimersi, qual'è il problema? Che<br />

oggi il sistema capitalistico ti obbliga a sottometterti<br />

a lui.<br />

Nella nostra società chi vuole vivere al suo interno<br />

una specie di ghetto o quello che è, una<br />

situazione che noi rifiutiamo è libero di farlo, noi<br />

ne indichiamo un'altra, ci confrontiamo.<br />

Io sono convinto<br />

che difronte a questo metodo<br />

del confronto, a poco a poco<br />

le persone si trovano meglio<br />

con noi, perché se si realizzano<br />

i presupposti che noi<br />

diciamo è una situazione sociale<br />

senz'altro attraente. Comunque<br />

sia, visto che uno dei<br />

presupposti dell'anarchismo è<br />

l'accettazione del diverso, è<br />

l'accettazione della differenza<br />

e della libertà difronte a ciò<br />

che la mette in discussione io<br />

non posso usare le armi del potere,<br />

non posso trasformarmi in<br />

potere, quindi devo usare le armi della libertà,<br />

che sono l'accettazione ed il confronto.<br />

Dico l'ultima cosa, una delle definizioni più belle<br />

della libertà l'ha data una marxista libertaria,<br />

Rosa Luxemburg, che ha detto: “la libertà è l'accettazione<br />

di chi la pensa al contrario di me, è<br />

una cosa impegnativa, però penso che sia un<br />

valore che gli anarchici debbano sposare.”


Comunque sia ciò che ci mette in discussione<br />

lo dobbiamo vedere dal lato positivo, perché la<br />

sua messa in discussione, non mi interessa il perché<br />

lui lo fa, mi costringe<br />

a rivedere, a capire cioè<br />

all'autocorrezione. Nel<br />

momento in cui si mette<br />

in discussione e lo considero<br />

un nemico ripropongo<br />

una situazione di guerra,<br />

quindi arretro rispetto<br />

all'avanzare della libertà.<br />

All'interno dell'autogestione,<br />

se non viene impedita,<br />

cioè se si può esprimere,<br />

quando si riproporranno<br />

situazioni che tendono a<br />

riproporre in varie forme<br />

l'autorità, e può avvenire<br />

anche in forme nuove<br />

perché è in una condizione<br />

nuova, non possiamo<br />

permetterci, proprio perché<br />

in nome della realizzazione<br />

dell'anarchia e<br />

della libertà, di reprimerle<br />

e di impedirle. Deve<br />

diventare un valore acquisito<br />

che fa capire che<br />

quello è un nemico della<br />

società e non noi.<br />

SI APRe Il DIbATTITO.<br />

Fr a n c o: Nel momento in cui tu non accetti il diverso,<br />

il contraddittorio, non accetti il pensiero<br />

contrario a te, hai finito di essere anarchico. <strong>La</strong><br />

tua carica anarchica si è esaurita, a mio parere.<br />

Ke n t z: Però è difficile, io come faccio ad accettare<br />

un punto di vista di chi vuole rimanere privilegiato,<br />

sfruttatore, cioè io non lo accetto, perché<br />

non sta esprimendo un suo pensiero, non sta<br />

cercando di esprimersi liberamente. Sta cercando<br />

di mantenere degli schemi egemonici che<br />

poi andranno a ricadere su di me e se non su di<br />

me su di altri esseri umani, sul territorio, sull'ambiente.<br />

Sono punti di vista che io non riesco ad<br />

accettare, quello è un bastardo, io faccio molta<br />

fatica in questo, sono convinto che abbia ragione<br />

tu quando dici che non possiamo diventare<br />

come il potere e utilizzare i suoi mezzi però nella<br />

realtà è molto difficile, almeno per me.<br />

alle: Se un tipo di gestione, un tipo di metodo,<br />

un tipo di visione della società è di per se fallimentare,<br />

oggi tu parlavi del fallimento della<br />

democrazia, del fallimento del capitalismo e<br />

del liberismo perché la crisi sono l'esplicitazione<br />

di questo. E' come per l'evoluzione della specie,<br />

se dei geni non sono adeguati a sopravvivere, si<br />

estinguono. E' così anche per le idee, se un'idea<br />

è embrionale si può evolvere o meno a secondo<br />

del sistema sociale che prefigura.<br />

Ke n t z: Non stai rispondendo a quello che ho<br />

chiesto io, lui prima ha detto, nel momento in<br />

cui riesci anche ad ottenere una società che si<br />

avvicina molto a quella anarchica, comunque<br />

ci saranno delle persone che questa cosa non<br />

la vogliono e questo punto di vista va rispettato<br />

eccetera eccetera io dico è vero però.<br />

Pa P i: Per amor di comprensione, io non ho detto<br />

almeno non era nelle mie intenzioni e forse,<br />

senz'altro non sono stato chiaro come servirebbe,<br />

io non ho parlato di accettazione, io ho<br />

cercato, ci ho riflettuto molto, delle possibilità di<br />

azione, diciamo dal punto di vista tecnico, efficaci<br />

e coerenti col pensiero. Io non accetterò<br />

mai un fascista, uno sfruttatore, non accetterò<br />

che lui faccia il fascista e lo sfruttatore nel senso<br />

che sottomette, obbliga eccetera, però io ho<br />

portato un paradosso, può succedere si creino<br />

alcune condizioni di privilegio di benessere, siamo<br />

talmente tanto imbastarditi che questo può<br />

affascinare.<br />

17


Qualcuno potrebbe dire, io preferisco, perché<br />

mi da una sicurezza essere sfruttato eccetera,<br />

piuttosto che affrontare l'ignoto, affrontare<br />

i rischi eccetera. Quindi in condizioni in cui c'è<br />

consenso, non accetterò mai che uno obblighi<br />

un altro che non vuole.<br />

Se un gruppo di persone dice: io ritengo che sia<br />

più efficiente, perché non dimentichiamoci che<br />

i teorici del capitalismo presumo che non sapessero<br />

a cosa si andava incontro, perché quando<br />

leggiamo Smith parte da dei valori. Smith è uno<br />

dei fondatori teorici del capitalismo, dice che<br />

ci sono delle mani invisibili per cui è automatico<br />

che nel momento in cui fa il suo interesse automaticamente<br />

attraverso a queste mani invisibili<br />

fa l'interesse di tutti. Ma questa è una balla<br />

ma lui ne era convinto, non dobbiamo vedere<br />

la malafede, la cattiveria è che mette in moto<br />

e sorregge un processo che in realtà fa esattamente<br />

il contrario. Perché quel bisogno di badare<br />

solo a se stessi oggi, qualcuno lo chiama<br />

capitalismo egoistico, in realtà<br />

non mette in moto un processo<br />

che automaticamente porta<br />

benessere a tutti gli altri ma anzi<br />

sottrae benessere a tutti gli altri,<br />

questo è il punto. E' il presupposto<br />

che è sbagliato, ma quando<br />

lui lo diceva sono convinto che<br />

fosse in perfetta buona fede.<br />

Se voi pensate qual'è la differenza<br />

fondamentale, di sostanza,<br />

fra il liberalismo e l'anarchismo,<br />

entrambi rifiutano il potere, solo<br />

che il liberalismo ritiene e pensa<br />

che non se ne possa fare a<br />

meno. Allora tutta la visione del<br />

liberalismo è limitare il potere,<br />

l'anarchismo invece getta una<br />

sfida ed è qui che è rivoluzionario e il liberalismo<br />

no. L'anarchismo dice no, si può fare a meno del<br />

potere solo che bisogna cambiare i paradigmi, i<br />

metodi e il tipo di azione. Il capitalismo si muove<br />

sul piano dell'egoismo, un individualismo di tipo<br />

egoistico. Malatesta dice una delle cose più belle,<br />

l'anarchia è un atto di amore. L'anarchia è un<br />

atto di amore perché vuole il bene di tutti, in una<br />

considerazione per cui tutti sono considerati ad<br />

alto livello anche come individui, questa è la sfida.<br />

Mentre il socialismo di tipo autoritario, vede<br />

l'individuo in un certo senso, meno importante<br />

e sottomesso ai bisogni della collettività, quindi<br />

lo pone in una specie di conflitto tra individuo<br />

e società, l'anarchismo non lo vede come una<br />

somma ma come un atto di armonia che se si<br />

inizia quel cammino si deve definire. Questa è<br />

18<br />

la sfida che di volta in volta, è per questo che si<br />

deve auto correggere, gli individui sono tali perché<br />

entrano in una relazione complessa ma di<br />

alto valore con gli altri individui. Le basi ottocentesche<br />

sono il mutuo accordo, il mutuo appoggio,<br />

solidarietà, il punto di arrivo momentaneo è<br />

mettersi d'accordo. Non esiste a priori, questo è<br />

il punto. Le differenze sono qui.<br />

Fr a n c o: Tu hai parlato del liberalismo, il mio parere<br />

è che è un pensiero che vuole stemperare<br />

l'autoritarismo, che ci vuole fare accettare l'autoritarismo<br />

temperato, cioè come un messaggio<br />

cristiano. L'anarchia non è altro che la libertà, in<br />

un sistema capitalistico a noi ci concedono delle<br />

libertà. L'anarchia è vivere in libertà, essere responsabili<br />

e coscienti che si combatte per il prossimo<br />

e non per se stessi, perché si è già liberi.<br />

Sa u l: Sul discorso che facevi te sul dialogare io<br />

associo molto il fascismo allo specismo, io mi accorgo<br />

molto in quello e faccio molta fatica a<br />

dialogare con una persona che lo vedi uccidere<br />

un animale, come potrei fare fatica a dialogare<br />

con un fascista nel momento in cui compie<br />

un atto di repressione. Solo che il fascista puoi<br />

incontrarlo al bar e non di notte mentre va a picchiare<br />

qualcuno mentre lo specista te ne accorgi<br />

all'ultimo minuto, l'unica differenza è proprio<br />

sui tempi. Per me era bellissimo il punto di questa<br />

serata sul fatto di uscire all'esterno, poi io sono<br />

sempre quello che e anche l'altra volta all'ex caseificio,<br />

quando si parlò io chiedevo questo fatto<br />

sull'autogestione e sono fissato sul fatto che noi<br />

abbiamo paura dell'autocritica, non siamo abbastanza<br />

maturi per criticarci, parlavo anche su<br />

di un discorso di trasparenza totale, trasparenza<br />

anche sulle debolezze e autocritica e questa<br />

cosa ho visto che ha irrigidito i compagni.


Nessuno essendo dei libertari mi ha mai detto<br />

non fare quella cosa però mi son resoconto che<br />

ci ha irrigiditi. Possibile che non siamo ancora<br />

maturi? Io giro per l'italia e Modena è veramente<br />

la società anarchica più matura e quindi se<br />

non è pronta Modena, dove è possibile?<br />

to m m a S o : Oggi sono venuto a Carpi e mi sono<br />

trovato in una situazione molto bella, perché ho<br />

visto molti giovani e questo è motivo di speranza.<br />

E' stata come una iniezione di energia. Ho visto<br />

anche curiosità da parte della gente, è stato<br />

un momento comunicativo importantissimo. Ho<br />

sentito dei commenti, uno si è avvicinato e ha<br />

detto una cosa importante, ha detto finalmente<br />

qualcuno che dice delle cose che mi aspettavo<br />

di sentire. Questa è una sorte di desiderio di acquisire<br />

nuovi modi di pensare, e non solo di pensare<br />

ma anche di agire, ora credo che fondamentalmente<br />

per gli anarchici l'importante sia<br />

questo tema della libertà e la libertà si esprime<br />

nell'autodeterminarsi. Se ciascuno di noi si autodetermina<br />

vuol dire che stabiliamo una sorta<br />

di libertà che si orienta verso l'uguaglianza, perché<br />

se io mi autodetermino e quindi creo la mia<br />

libertà e tutti lo facciamo si crea quest'ambito<br />

di uguaglianza, ed è importantissimo partire da<br />

questo fondamento per riuscire ad auto regolarsi.<br />

Nel senso che l'autogestione ha questo fatto<br />

di orizzontalità per cui tutti siamo uguali perché<br />

ci autodeterminiamo e siamo liberi nel proprio<br />

procedere. Una cosa bella che ho visto oggi,<br />

mentre c'era il comizio una ragazza faceva degli<br />

schizzi e per me che mi occupo di arte è stato<br />

molto emozionante. Vedevo questa ragazza faceva<br />

gli schizzi come accogliere dei gesti significativi<br />

che stavano avvenendo in quel momento.<br />

Schizzava l'oratore mentre gesticolava per<br />

rafforzare i concetti che esprimeva, per me è<br />

stato bello. Ho visto molta attenzione, molto interesse<br />

verso quello che è avvenuto quindi credo<br />

che questo che sta avvenendo a Carpi sia una<br />

cosa molto, molto,<br />

molto importante<br />

per Carpi stessa, Io<br />

esorto veramente a<br />

continuare questa<br />

direzione di occupazione<br />

perché c'è<br />

il desiderio di fondo<br />

di avere questi spazi<br />

autogestiti. Viviamo<br />

in una società che<br />

è globalizzante in<br />

un pensiero unico,<br />

oggi ho visto questa<br />

enclave di libertà<br />

che si espandeva,<br />

per cui la gente era<br />

incuriosita e io credo che a parte quelli che erano<br />

veramente interessati al discorso, che si sentivano<br />

partecipi, si sia creata una breccia in tutti<br />

quelli che hanno attraversato la piazza. Penso<br />

che tutto questo sia una grande possibilità, quindi<br />

diamoci dentro.<br />

Pa P i: Quando ho presentato il discorso sull'autorità<br />

stavo parlando di una dimensione sociale. Se<br />

un giorno si apriranno le porte per una società<br />

anarchica, non sarà perché tutti son diventati<br />

anarchici. Sarà perché le condizioni saranno<br />

convogliate in un punto comune e si determina<br />

una situazione favorevole a questo processo. Gli<br />

anarchici saranno pochi, quelli con consapevolezza,<br />

con coscienza, eccetera, si troveranno<br />

a dover lavorare con persone che la pensano<br />

al contrario di loro, che addirittura ci guardano<br />

con sospetto. Allora se non ragioniamo in questi<br />

termini quindi non cominciamo ad abituarci, sia<br />

come idea sia come pratica, cosa facciamo,<br />

facciamo fuori tutti quelli che non la pensano<br />

come noi? No perché questo sarebbe già il fallimento<br />

e allora dobbiamo entrare nell'ordine di<br />

idee che, quando parlavo del senso del dominio<br />

che si ripropone, non era un discorso internos,<br />

perché io quando parlo di una società che tende<br />

all'anarchia, parlo dell'insieme sociale, che si<br />

muove per un processo storico in atto verso una<br />

situazione che cerca di organizzarsi e di vivere<br />

all'interno di una logica e di un senso di libertà invece<br />

che fino a quel momento all'interno di una<br />

logica e di un senso di dominio.<br />

Ma all'interno risolti i problemi ne sorgeranno<br />

degli altri, ora se non siamo preparati a questo<br />

samo già fottuti è questo il discorso. Quindi dobbiamo<br />

entrare nell'ordine di idee che gli anarchici,<br />

come tutte le realtà individuali e collettive<br />

consapevoli saranno sempre una minoranza<br />

in termini quantitativi però possono svolgere un<br />

ruolo fondamentale cercando di mantenere il<br />

senso e l'equilibrio perché questo percorso non<br />

venga alterato, non venga distrutto. Gli anarchici,<br />

quando è necessario per difendersi, usano<br />

anche la violenza, però se sono autenticamente<br />

anarchici come diceva Malatesta la usano solo<br />

per difendersi.<br />

19


20<br />

A livello delle relazioni sociali la violenza è bandita<br />

nella proposta anarchica, perché la violenza<br />

è funzionale alla guerra. Quando nascono dei<br />

conflitti, conflitto non come fatto di guerra, conflitto<br />

come scontro per diversità eccetera, non<br />

può essere affrontato all'interno di una società<br />

che già si è incamminata verso l'anarchia con<br />

la logica della guerra e dello scontro, chi vince<br />

e chi perde, dev'essere affrontato nei termini del<br />

confronto, della sperimentazione.<br />

Se ci si accorda ci si accorda, se non ci si accorda<br />

si fanno esperienze diverse che si confrontano.<br />

Sarà l'esperienza stessa a dimostrare quale sarà<br />

la situazione migliore, ma per far questo bisogna<br />

entrare in<br />

un nuovo<br />

ordine di<br />

idee. Per<br />

come siamoeducati<br />

è difficilissimo<br />

ma<br />

la strada<br />

per auto<br />

e d u c a r s i<br />

è aperta.<br />

Perché è<br />

nata per esempio l'educazione libertaria, che<br />

significa educazione alla libertà, perché l'esercizio<br />

della libertà presume senso di responsabilità,<br />

perché se io faccio dei patti devo rispettarli. Nel<br />

momento in cui faccio dei patti e non li rispetto<br />

salta tutto. <strong>La</strong> libertà è una cosa molto fragile,<br />

delicata che si regge sulla accettazione, sul<br />

confronto, sul rispetto reciproco. C'è il diritto di<br />

rivedere le cose, si riapre il confronto. Come siamo<br />

abituati oggi sembra una cosa difficilissima,<br />

in realtà se si comincia a praticare diventa sempre<br />

più praticabile. Solo praticando ti accorgi<br />

che nascono dei problemi che non avevi neanche<br />

supposto ma che le predisposizioni anche<br />

psicologiche degli individui sono molto più predisposte<br />

alla loro soluzione, facendole. Però per<br />

riuscire ad entrare in questo ordine di idee bisogna<br />

accettare di tenere dei valori e dei principi.<br />

Io queste cose le ho viste lavorando con i bambini<br />

piccoli, se tu favorisci determinati processi di<br />

relazione e non ti fai prendere dai patemi del<br />

controllo, ma ti fai prendere dalla logica della<br />

curiosità, di vedere cosa succede, a meno che<br />

non comincia a scorrere il sangue eccetera,<br />

guardate che scattano dei momenti e dei processi<br />

spontanei di autoregolazione che sono srprendenti.<br />

Sono sorprendenti perché noi siamo<br />

stati educati a pensare che non possano sorgere.<br />

Non ci dobbiamo dimenticare che la società di<br />

oggi tira fuori il peggio degli esseri umani. Io sono<br />

convinto che una società, come la auspichiamo,<br />

se entra in moto come processo, comincia<br />

a tirare fuori il meglio degli esseri umani, quindi<br />

vedremo cose che guardandole con la lente di<br />

oggi le escludiamo. Faccio un esempio, qualcuno<br />

ha letto Omaggio alla Catalogna di Orwell?<br />

Orwell non era un anarchico, Orwell è quello che<br />

ha scritto 1984, <strong>La</strong> Fattoria degli Animali eccetera,<br />

e ha scritto anche Omaggio alla Catalogna<br />

perché lui partecipò in prima persona a quella<br />

che gli stalinista chiamavano guerra civile, descrive<br />

la sua esperienza, anche di combattente,<br />

rimane sorpreso quando arriva a Barcellona per<br />

il clima, l'aria che si respirava, l'energia che si era<br />

stabilita tra le persone, che in quella situazione<br />

straordinaria le persone non erano come ci siamo<br />

abituate a vederle. Il problema è mettere in<br />

moto dei processi che favoriscano l'insorgere di<br />

questa relazione. Dobbiamo proiettare l'immaginazione<br />

e il senso all'interno di dimensioni che<br />

se vengono messe in moto vadano verso la libertà.<br />

Sono cose che vanno sperimentate e io<br />

sono convinto che molte delle obiezioni che ci<br />

vengono fatte e che ci facciamo è solo perché<br />

continuiamo ad avere presente l'essere umano<br />

di oggi. Ma l'essere umano di oggi è il risultato<br />

di una società mostro, che non vuole degli esseri<br />

umani, vuole dei servi, vuole delle persone<br />

sottomesse, vuole delle persone disponibili che<br />

subiscano e basta, vuole degli schiavi, soprattutto<br />

da un punto di vista psicologico. <strong>La</strong> società<br />

che proponiamo noi, per la quale lottiamo, poi<br />

possiamo riuscirci o meno, vuole esattamente il<br />

contrario.<br />

Br u n o: Io credo che la frase che hai usato, educare,<br />

cioè come educare la gente a pensare in<br />

maniera anarchica la ritengo giusta. Io non sono<br />

nato anarchico però l'ho scoperto frequentando<br />

i compagni e gli altri amici che sono qua presenti<br />

e ho scoperto di essere stato un anarchico<br />

da sempre, però non lo sapevo finché non l'ho<br />

capito. Mi hanno dato anche la possibilità di non<br />

essere un anarchico prima e poi di farmi capire<br />

quello che sono adesso. Anarchico non significa<br />

essere libero di fare che cazzo vuoi, anarchico<br />

significa rispettare chi sta a fianco, rispettare<br />

il posto dove vivi, la gente e delle regole se ci<br />

sono che abbiamo deciso assieme. Altrimenti<br />

sarebbe una libertà di ognuno faccia che cazzo<br />

vuole che è molto simile a quello che c'è adesso.<br />

Oggi ho visto in piazza molta gente che era<br />

peggio di noi, però si vergognava, un po' perché<br />

ha il posto di lavoro, perché ha la casa, è riuscita<br />

ad arrivare al suo posto sicuro e ci guardava dicendo<br />

si io la penso come loro e mi dispiace per<br />

quella gente che non vive questa libertà. Spero<br />

per loro che si liberino come ho fatto io. Oggi ho<br />

scoperto la libertà grazie a tutti voi.


PER UN ANARCHISMO DALLE<br />

INFINITE POTENZIALITA'<br />

A mio parere uno degli aspetti<br />

più affascinanti e godibili del<br />

movimento anarchico è il non<br />

dare mai niente per scontato,<br />

il metterci sempre in discussione,<br />

il nostro continuo cercare<br />

nuove strade, nuove forme di<br />

espressione e di lotta.<br />

Dopotutto all' interno dell' anarchismo<br />

c'è da sempre un richiamo<br />

costante alla sperimentazione,<br />

in aperto contrasto a<br />

qualsiasi approccio assolutistico<br />

e dogmatico.<br />

Ma perchè siamo cosi'? Io<br />

sono convinto che in quanto<br />

antiautoritari/e sappiamo anche<br />

a livello inconscio che se<br />

un giorno ci venisse a mancare<br />

questo piacere della sperimentazione<br />

ci irrigidiremmo su principi<br />

e forme organizzative che<br />

inizierebbero, anche tra noi nel<br />

nostro piccolo, a creare dei<br />

rapporti di micro-potere. Come<br />

dice spesso un compagno che<br />

mi è molto caro, il greco an-ar-<br />

chè non vuole indicare in senso<br />

stretto l' assenza di potere, ma<br />

proprio la volontà di slegarsi<br />

dall' idea di principio ordinatore<br />

fatto e finito. I nostri "principi"<br />

,come l' antiautoritarismo, non<br />

sono per noi idee sacre a cui<br />

attenerci fino alla morte, ma l'<br />

espressione sincera della nostra<br />

volontà di cambiare l' esistente,<br />

abbattendo l' autorità ed il dominio.<br />

E la nostra storia lo dimostra<br />

: i metodi che oggi usiamo<br />

sia nel rapportarci fra noi sia nel<br />

lottare contro il potere non sono<br />

certo gli stessi di cento anni fa.<br />

Quindi cosa ci riserva il futuro?<br />

Perchè a volte fatichiamo a trovare<br />

la risposta a chi ci chiede:<br />

"sì, ma esattamente cosa volete?"<br />

Prendo a prestito le parole<br />

di Rudolf Rocker : "L' anarchia<br />

non è la soluzione scontata di<br />

tutti i problemi umani, non è un'<br />

utopia di un ordine sociale perfetto,<br />

come tante volte è stata<br />

definita, giacchè essa rifiuta tut-<br />

ti gli schemi e i concetti assoluti,<br />

non crede a nessuna verità assoluta<br />

nè a finalità precise dell'<br />

evoluzione umana..."<br />

<strong>La</strong> nostra rivoluzione deve vivere<br />

nel presente, cogliere<br />

l' attimo, toccare l' esistenza<br />

quotidiana. E quando domani<br />

cambieremo metodi e tattiche<br />

non permetteremo che<br />

ciò derivi soltanto dalle mutate<br />

condizioni in cui ci troveremo,<br />

ma sapremo che il nostro non<br />

adattarci, il nostro mutare, il nostro<br />

sperimentare sono la nostra<br />

forza più grande.<br />

Kenz_<br />

21


22<br />

Rio Torto, 9-10-11 settembre<br />

Una festa USI da partecipare e sostenere.<br />

Anche quest’anno si cercherà di eguagliare il boom di presenze<br />

dell’anno scorso.<br />

Il programma se viene confermato è di altissimo livello, la cucina<br />

ottima e ottimi anche gli spettacoli.<br />

<strong>La</strong> festa è interamente autogestita e autofinanziata e va<br />

supportata da tutti noi, nei modi che riteniamo più opportuni.<br />

Quindi tenete alcuni giorni di ferie per quel periodo e ricordate<br />

che il mare è vicino e abbinare spiaggia e dibattiti non<br />

è impossibile.<br />

Per qualsiasi informazione l’USI sezione di Modena che è presso<br />

la <strong>Libera</strong> Officina vi fornirà disponibilità.<br />

Ecco il programma in grande parte confermato.<br />

Venerdì 9 settembre<br />

ore 16: Presentazione della festa e dibattito su Pietro Gori per i cent’anni dalla scomparsa<br />

ore 18.30 - 19.00: Assemblea di autogestione della festa<br />

ore 19: Presentazione del libro “Los olvidados”<br />

ore 20: Cena<br />

ore 21.30: Banda musicale della maremma +<br />

2 gruppi musicali<br />

sabato 10 settembre<br />

ore 10: Antipsichiatria + Vicenda Mastrogiovanni<br />

ore 13: Pranzo<br />

ore 16: Presentazione del Centenario USI,<br />

Presentazione dell’ICeA e della CNT spagnola con Gaspar di Barcellona e dibattito<br />

sulla Possibilità di una economia Libertaria da opporre a quella Capitalista con<br />

interventi da Spagna, Grecia, Irlanda e altri<br />

ore 18.30 - 19.00: Assemblea di autogestione della festa<br />

ore 20: Cena<br />

ore 21.30: Spettacolo Teatrale Antipsichiatrico<br />

ore 22.30: Spettacolo Teatrale con Beppe Casales “Salud” sulla rivoluzione Spagnola del 1936<br />

ore 23.15: Concerto con Fratelli Grimm + A Band<br />

domenica 11 settembre<br />

ore 10: Dibattito sulla riappropriazione ad uso autogestito degli spazi pubblici e spazi sociali<br />

autogestiti. Ci saranno interventi da Milano, Torino, Firenze e Modena.<br />

ore 13: Pranzo<br />

ore 16: Situazione delle lotte sindacali e sociali USI e<br />

Presentazione del Progetto Ambulatorio di Genova e del<br />

Caffè Malatesta di Lecco.<br />

ore 20: Cena<br />

ore 21: 2 Concerto con gruppi locali.<br />

FUnzIoneranno Per tUtta la tre gIornI,<br />

banchetti di Libri, bar e <strong>La</strong>bOratOri.


3 luglio con i No TAV Valsusini<br />

Una giornata Divertente.<br />

Accoglienti, semplici e decisi, così<br />

sono i No TAV della Val di Susa ed<br />

è sempre un piacere incontrarli<br />

e condividere pezzi di strada con<br />

loro. Anche la Val di Susa è meravigliosa<br />

e l'innamoramento ti porta<br />

a difenderla con molta passione. Il<br />

nostro viaggio di domenica 3 luglio<br />

nasce così come un atto dovuto,<br />

incastrato nelle decine di iniziative<br />

che facciamo, dopo un corteo, un<br />

comizio, una conferenza, una serata<br />

di autofinanziamento e così anche<br />

se ci sono sul groppone solo 3<br />

ore di sonno si parte. Il primo pensiero<br />

va a Robby, agli altri arrestati,<br />

ai tanti feriti e ai moltissimi gasati<br />

da sti cazzi di gas lacrimogeni vietati<br />

e lanciati dalla polizia a migliaia. Dicono<br />

di 200 poliziotti feriti, si sa che<br />

il carnefice accusa le vittime così da<br />

assolversi e poverini, chissà se le<br />

ferite erano causate da storte per il<br />

terreno scosceso o dal caldo, ma a<br />

loro, che vivono da servi, il mio pensiero<br />

non va. I poliziotti ci guardano<br />

male da subito, dicono che siamo<br />

zecche, però poi cagano nelle tende<br />

conquistate il 27 giugno, ma no!<br />

ma così non ci aiutano, ci fanno le<br />

docce di lacrimogeni, ma così mica<br />

capiamo il valore dell'igiene. Al corteo<br />

c'era tanta, tanta gente, tanta e<br />

decisa a dire no al TAV e con la speranza<br />

di rioccupare il cantiere perso<br />

lunedì 27 giugno e fermare i lavori.<br />

Non c'erano i buoni e i cattivi, chi<br />

continua a interpretare, come fanno<br />

giornali e governo, la realtà con<br />

queste classificazioni non comprende<br />

più cosa sta succedendo,<br />

non c'erano manifestanti pacifici e<br />

manifestanti assetati di poliziotti.<br />

C'era chi si era<br />

preparato a resistere<br />

ai lacrimogeni,<br />

chi non<br />

si era preparato<br />

ma restava<br />

lì comunque,<br />

chi voleva solo<br />

testimoniare la<br />

sua contrarietà<br />

rimanendo<br />

in valle lontano<br />

dal cantiere<br />

e altri, migliaia,<br />

da casa che<br />

speravano che riuscissimo ad entrare.Non<br />

si può sempre perdere e le<br />

testimonianze al mio ritorno hanno<br />

confermato questo mio pensiero, il<br />

vento è cambiato, molta gente non<br />

segue più le veline dei telegiornali.<br />

Lo stato vuole riempire l'aria di<br />

cambiamento di lacrimogeni, ma<br />

prima o poi finiranno, oppure troveremo<br />

il modo di renderli inoffensivi.<br />

In migliaia abbiamo circondato<br />

il cantiere con la speranza di fermare<br />

quello che crediamo sia un'opera<br />

da evitare e se i poliziotti pacificamente<br />

se ne fossero andati, insomma<br />

volontariamente, sarebbe stata<br />

una giornata di festa e di fratellanza,<br />

come dicevo all'inizio addirittura<br />

divertente.<br />

Ma i servi eseguono ordini e i mafiosi<br />

delle Lobby e del governo erano<br />

stati chiari:<br />

niente cibo né<br />

premi se non<br />

difendete la<br />

miniera di euro<br />

che è il cantiere<br />

con ogni<br />

mezzo. Allora<br />

siamo scesi a<br />

migliaia dalla<br />

montagna, per<br />

riprenderci la<br />

Maddalena ed stato divertente vedere<br />

la gente che ci indicava i sentieri<br />

e dove potevamo trovare l'acqua<br />

per rinfrescarci, stato divertente<br />

vedere i Valsusini portarci i limoni e<br />

l'acqua per spegnere i lacrimogeni,<br />

stato divertente vedere giovanissimi<br />

armati di un coraggio eccezionale<br />

e le mie lacrime non erano causa<br />

dei bastardi lacrimogeni, no no no,<br />

era l'emozione di trovarsi lì.<br />

Ore e ore di solidarietà di tentativi<br />

di entrare pacificamente nei campi<br />

del cantiere. E che divertente tornare<br />

a respirare dopo minuti di incubo<br />

e di nebbia e avere a fianco sorelle<br />

e fratelli. Prima di rientrare, visto<br />

che l'autostrada era chiusa e l'unica<br />

strada completamente intasata,<br />

abbiamo mangiato in una pizzeria<br />

piena di militanti No TAV e assieme<br />

abbiamo urlato contro le bugie<br />

dei telegiornali. E' stato divertente<br />

salutare decine e decine di compagni<br />

e compagne, molti conosciuti<br />

da poco tra i sentieri e guardare la<br />

valle, così bella e pensare a cosa<br />

succederà ora. Una bella domenica<br />

con una trentina di chilometri a piedi,<br />

di cui la metà fra i boschi, e si sa<br />

che quando in un posto ci si trova<br />

bene, prima o poi ci si torna.<br />

Colby<br />

23


soLiDariEta'<br />

alla nuova occupazione<br />

di Carpi.<br />

Come segretario provinciale di Modena dell'Unione<br />

Sindacale Italiana invito gli iscritti ed i simpatizzanti<br />

USI a sostenere in tutti i modi questa importante<br />

azione diretta.<br />

Ho dato dall'inizio il mio contributo a questa esperienza<br />

notando favorevolmente l'entusiasmo dei<br />

compagni e delle compagne coinvolte.<br />

Le numerose presenze attive anche da parte di<br />

tanti giovani carpigiani dimostrano la necessità di<br />

un luogo dove esprimere al massimo le potenzialità<br />

autogestionarie.<br />

Ribadisco la giustezza di tali pratiche che fanno<br />

rivivere luoghi abbandonati alla desolazione ed<br />

alla speculazione.<br />

L'area occupata è piena di biodiversità e portarlo<br />

alla conoscenza dei tanti può essere un buon<br />

modo per salvarla dalla cementificazione.<br />

Mi auguro che il nome per lo spazio che l'assemblea<br />

sceglierà sia legata a Rivoluzio Gilioli per<br />

consolidare quel legame che da più di cent'anni<br />

ci lega a questi territori.<br />

Questa occupazione e l'autoorganizzazione dal<br />

basso sono un segnale importante di un percorso<br />

che non si fermerà certo a questo spazio.<br />

L'USI modena è parte di questo percorso per un<br />

cambiamento radicale della società sia nei luoghi<br />

di lavoro sia nel costruire rapporti umani che<br />

cancellino lo sfruttamento e la sopraffazione per<br />

la costruzione di una ricchezza sociale che non sia<br />

distruzione della natura né alienazione e sfruttamento<br />

delle persone.<br />

Sosteniamo la nuova occupazione regalando a<br />

noi tutti momenti di gioia e pezzi di società futura.<br />

Bertoli Franco (Colby)<br />

segretario provinciale di Modena USI-AIT<br />

24<br />

Modena, FErMarE sitta.<br />

Fermare la cementificazione.<br />

Fermare la città dei motori.<br />

Nei prossimi dieci anni Sitta vuole a Modena altri<br />

6.000 nuovi appartamenti per ospitare 10.000<br />

nuovi residenti e arrivare così piano piano alla Modena<br />

Felix da 250.000 abitanti.<br />

Sitta è come Berlusconi quando dice di non sapere<br />

i dati degli appartamenti vuoti in provincia<br />

di Modena.<br />

Berlusconi dichiara che pensava veramente che<br />

Ruby fosse nipote di Mubarak ma chi ha avuto a<br />

che fare con Polizia, Digos e affini sa che è impossibile<br />

che chi si avvicina al presidente del governo<br />

possa farlo senza essere vivisezionata su tutto il<br />

proprio passato.<br />

Il geometra Sitta non può non conoscere i dati<br />

provinciali sugli immobili perché senza quei dati gli<br />

sarebbe impossibile fare qualsiasi previsione sulla<br />

città.<br />

In una intervista, poco tempo fa, il Sitta si lamentava<br />

di una economia modenese ferma e del fatto<br />

che 30.000 disoccupati erano troppi e come soluzione<br />

oggi vuole allargare la città con altri nuovi<br />

disoccupati e pensa di assumerli tutti come portieri<br />

al museo ferrari?<br />

E' divertente sentire il PD sbandierare a Milano la<br />

vittoria di Pisapia e poi sentire le dichiarazioni di<br />

quest'ultimo e dei suoi supporter che dicono di<br />

aver vinto perchè sono contro la cementificazione,<br />

ma sanno che Sitta è del PD o pensano che<br />

sia in squadra con Berlusconi?<br />

Ma oltre a fermare Sitta sulla cementificazione,<br />

e impedire al PD gli scempi con soldi pubblici di<br />

piazza Matteotti e la piscina al parco ferrari c'è il<br />

problema di inquinamento sia dell'aria ma anche<br />

quello identitario provocato dalla città dei Motori.<br />

Il tentativo di mischiare cultura e motori e dare<br />

spessore culturale ad un rombo o ad un pistone<br />

che va su e giù lo trovo delirante, il nessun dorma<br />

con la città bloccata da auto inquinanti che facevano<br />

infrazioni bestiali completamente impuniti,<br />

che hanno bloccato e inquinato la città è stato<br />

un situazionismo da stabilimento. Pensare ad una<br />

città identificata per una meccanica, per una<br />

carrozzeria e per il rombo di un motore lo trovo vomitevole<br />

e culturalmente offensivo. L'autodromo<br />

si sta facendo e questa non è una bella cosa, si è<br />

rovinato un corridoi ecologico, una zona di falda,<br />

un pezzo di campagna per portare bare volanti<br />

che tanti lutti e danni all'ambiente hanno fatto.<br />

Se questo è il futuro va fermato.<br />

Bertoli Franco (Colby)<br />

Attivista dello spazio sociale <strong>Libera</strong><br />

e segretario provinciale USI-AIT Modena.


Modena, Ma Di quaLE<br />

LEgaLità si par<strong>La</strong>?<br />

<strong>La</strong> legalità di Pighi è piena di sangue.<br />

<strong>La</strong> legalità di Pighi e del PD è fatta di ingiustizie e<br />

di sfruttamento, di morti sul lavoro e di lavoro nero<br />

nei cantieri.<br />

<strong>La</strong> legalità di Pighi e del PD è figlia delle Stragi di<br />

Stato, dei segreti di Stato, dei servizi segreti “Deviati”.<br />

<strong>La</strong> loro legalità sbandierata è fumo negli occhi,<br />

serve a tutelare i ricchi e a sfruttare i poveri, i precari<br />

e gli immigrati.<br />

<strong>La</strong> loro legalità sono i lagher chiamati C.I.E. <strong>La</strong> loro<br />

legalità è fatta di favori e di inciuci, elargendo soldi<br />

a chi gli porta voti, è legalità fatta di potentati.<br />

E' legalità fatta di inquinamenti di falda, di inquinamento<br />

di aria.<br />

E' legalità fatta di mistificazioni per fermare le auto<br />

di chi lavora in inverno e autorizzare inquinamento<br />

di eccellenza per la “città dei motori” in primavera.<br />

E' legalità fatta di guerre e di produzioni di armi<br />

chiamate ovviamente in altro modo.<br />

E' legalità fatta di sfratti, di gente che dorme per<br />

strada, di precarietà, di ricatti e di guerre tra poveri.<br />

E' legalità fatta di manganellate date al popolo<br />

che si oppone al TAV.<br />

E' legalità fatta di nucleare di quarta generazione<br />

e di un referendum popolare (illegale?) che si era<br />

espresso nettamente contro.<br />

E' legalità di finanziamento pubblico ai partiti<br />

abolito da un referendum popolare (illegale?) e<br />

rientrato con leggine da impero.<br />

Si lamentano che dire “Basta Pighi” come si legge<br />

sui muri in questi giorni è squadrismo, invece mandare<br />

a manganellare 70 poliziotti nello sgombero<br />

di <strong>Libera</strong> (sgombero illegale) è atto di amore e di<br />

dolcezza? Cambiare i codici (illegalmente) di tutela<br />

del territorio e delle falde per poter costruire<br />

autodromi o interi quartieri invece è atto di intelligenza<br />

democratica?<br />

<strong>La</strong> loro legalità non ci interessa, continueremo dal<br />

basso a riappropriarci di ciò che è nostro senza<br />

contare su soldi fatti con lo sfruttamento e senza<br />

compromessi con le istituzioni.<br />

Questa è la nostra vita, a noi spetta renderla dignitosa<br />

e rispettosa dell'ambiente e delle altre<br />

persone.<br />

Non abbiamo eletto nessuno a rappresentarci e<br />

loro vogliono governare anche a nostro nome,<br />

gestendo tutto, anche ciò che è frutto del nostro<br />

lavoro.<br />

Non ci siederemo su nessuna poltrona, preferiamo<br />

restare in mezzo alla gente a costruire qualcos'altro<br />

che non sia basato sul sangue dei Giuliani, dei<br />

Cucchi, degli Aldrovandi, dei Pinelli, degli immigrati<br />

morti in mare, dei bambini saltati sulle mine<br />

antiuomo italiane.<br />

Non hanno mai condannato il colonialismo, il militarismo<br />

assassino contro lo stesso popolo italiano,<br />

si sono dimenticati i morti del 7 aprile in piazza<br />

grande a Modena, si sono dimenticati che il loro<br />

PIL è figlio dello sfruttamento del pianeta, dei morti<br />

sul lavoro, delle fatiche di chi lavora.<br />

<strong>La</strong> loro legalità è figlia dei morti sulle strade,<br />

dell'esaltazione della velocità, degli sgomberi degli<br />

spazi sociali, sono figuri tristi, sono persone morte<br />

dentro.<br />

<strong>La</strong> nostra legalità è quella degli Arditi del Popolo<br />

che per primi insorsero contro il fascismo, è quella<br />

dei disertori che si rifiutano di uccidere loro simili,<br />

è quella dei partigiani che non hanno aspettato<br />

di iscriversi nel registro comunale prima di combattere.<br />

<strong>La</strong> lotta per l'eguaglianza e la libertà continua,<br />

dal basso, con gioia e determinazione.<br />

E' ora di occupare 10, 100 spazi e liberarli alla socialità<br />

collettiva, è ora di occupare le case lasciate<br />

vuote per la speculazione e dare casa a chi<br />

deve dormire in condizioni non dignitose.<br />

Bertoli Franco (colby)<br />

Attivista dello Spazio Sociale <strong>Libera</strong><br />

e Segretario provinciale dell'USI-AIT Modena.<br />

25


26<br />

Donne non si nasce, si Diventa/2<br />

EMANCIPAZIONE<br />

Qualche settimana fa girovagavo per i mercatini dell’usato, e mi sono imbattuta in alcuni testi<br />

estremamente particolari. Tra gli scaffali polverosi di un vecchio magazzino ho trovato il secondo<br />

e l’ottavo volume dell’ “EnCICLoPEDIA DELLA FAnCIuLLA”, Fratelli Fabbri Editori, 1963.<br />

Questa enciclopedia si proponeva di educare le ragazze a diventare donne secondo gli<br />

schemi culturali dell’epoca. È divisa in varie sezioni: la pulizia della casa, l’igiene personale<br />

(che in otto volumi non nomina la vagina, della quale evidentemente le fanciulle dell’epoca<br />

non erano dotate), la cucina, l’organizzazione<br />

di feste e rinfreschi, qualche nozione di botanica<br />

sulle farfalle e sugli uccelli tropicali, varie lezioni di<br />

galateo che spaziano dal comportamento da tenere<br />

a tavola a come gestire le conversazioni etc.<br />

etc. Insomma, tutto ciò che una donna “moderna”<br />

era tenuta a sapere per inserirsi al meglio nella<br />

neonata società del boom economico; boom<br />

economico e quindi non solo auto e televisioni,<br />

ma anche frigoriferi, forni, aspira polveri e vari altri<br />

elettrodomestici a prezzi più accessibili.<br />

<strong>La</strong> casalinga modello americana necessitava per<br />

essere felice dell’ultimo modello di lavatrice in circolazione<br />

e del nuovo completino a fiori da indossare<br />

la domenica mattina per andare a messa.<br />

Qualche anno più tardi, in uno studio del 1973, un<br />

gruppo di femministe dell’università di Princeton<br />

analizzò 15 collezioni di libri per bambini, e 144 libri<br />

di letture usati nelle scuole elementari. Il loro studio<br />

rivelò che i bambini erano protagonisti di 881 racconti,<br />

e le bambine solamente di 344; i bambini<br />

andavano in campeggio e costruivano capanne<br />

sugli alberi, esploravano<br />

le caverne, aiutavano il papà, mentre le bambine sorridevano, giocavano<br />

con bambolotti e gattini e preparavano dei dolci. In questi<br />

racconti i papà lavoravano fuori casa, mentre le madri erano ritratte<br />

a fare le pulizie o in cucina. Da qui trassero la conclusione che ciò che<br />

i bambini e le bambine apprendevano era che i maschi dovevano<br />

avere per forza un carattere dominante e forte, mentre le femmine<br />

erano tenute ad un comportamento passivo e indifeso.<br />

Un vecchio detto americano degli anni ‘60 dice che una brava moglie<br />

può ritenersi tale solo se riesce a soddisfare tutte le esigenze del<br />

marito nell’ambito della vita domestica; ovvero deve essere: “cuoca in cucina, cameriera in<br />

soggiorno e sgualdrina a letto”. un altro detto del nord Italia recita queste parole: “quando<br />

arrivi a casa picchia tua moglie: se tu non sai perchè, lei sicuramente lo sa”.<br />

Ora per fortuna i tempi sono cambiati. Abbiamo avuto la rivoluzione femminista, il ‘78, l’aborto,<br />

il divorzio...ora ogni donna è libera di vestirsi come vuole senza per questo essere scambiata<br />

per una sgualdrina...la libertà sessuale è stata un grande passo avanti...<br />

Basta non accendere mai la televisione e non sfogliare mai nessuna rivista per rimanere convinti<br />

di questa cosa.


Proprio ora che le donne dovrebbero aver guadagnato la parità, l’immagine dei loro corpi è<br />

sfruttata in tutti i modi possibili: diventiamo oggetti destinati ad accendere fantasie piccanti,<br />

portiamo notizie televisive ancheggiando in costume da bagno, cerchiamo vecchi ricconi<br />

con cui andare a letto per avere la macchina nuova...e chiamiamo tutto questo libertà.<br />

È libertà mortificare il proprio corpo per ottenere qualcosa, è libertà sorridere senza dire nulla<br />

per essere sicure di sembrare carine, è libertà cercare a tutti i costi di essere sempre e comunque<br />

magrissime, bellissime, alla moda, eleganti, truccate, depilate. Questo rincorre a tutti i<br />

costi gli standard impossibili delle donne di plastica e silicone che ci propongono non solo la<br />

televisione, ma anche i giornali, le pubblicità, le ditte farmaceutiche, e chi più ne ha più ne<br />

metta, non ci rende poi tanto più libere delle bambine che crescevano con il sogno di diventare<br />

la casalinga perfetta degli anni ‘50.<br />

Quindi per favore, se avete dei figli, se avete una bambina, magari non regalatele il set completo<br />

di pentole della piccola cuoca, ma neanche barbie modella o la piccola trousse per<br />

ragazze alla moda, o crescerà convinta che nascondersi dietro quattro dita di fondotinta sia<br />

l’unico modo per essere donna.<br />

Francesca<br />

UNA PIONIErA dEllA NUOvA fEMMINIlItA’<br />

In questa seconda parte del percorso intrapreso sullo scorso numero, ho pensato di parlare di<br />

MARy WOllSTONeCRAFT. Nessuna/o me ne voglia se, con un salto di circa tre secoli, ho tolto<br />

spazio ad altre possibili figure che fecero la differenza sulla questione della donna, spero anzi<br />

che la mia lacuna sia la spinta per chiunque ne abbia voglia ad arricchire questa ricerca con<br />

contributi propri.<br />

Antesignana del femminismo, lucida e visionaria, intellettuale e anticonformista, decisa sostenitrice<br />

dei diritti delle donne. Molti sono i modi con cui Mary Wollstonecraft è stata descritta e<br />

tutti concorrono ad affermare un solo concetto: l’esistenza di questa donna fu burrascosa e<br />

al contempo straordinaria. “Donna dagli occhi vivaci e dalla lingua pungente, con la rivoluzione<br />

nel sangue”, come Virginia Woolf la ricorda,<br />

Wollstonecraft vive una vita assai tempestosa.<br />

Nata in Inghilterra nel 1759, all’interno di una<br />

famiglia borghese in decadenza economica,<br />

si trova fin da piccola a doversela vedere col<br />

ruolo fortemente autoritario di un padre che si<br />

ostina a spingerla a ricoprire l’unico ruolo che<br />

la società borghese dell’epoca riservava alla<br />

donna, quello di moglie e madre. Mary però,<br />

fin da giovane interessata all’educazione e alla<br />

filosofia, decide di spezzare le catene che tenevano<br />

in schiavitù metà del genere umano e<br />

opta per l’indipendenza economica.<br />

Nella prima parte della sua vita, tenta diversi lavori<br />

che la portano a concludere che non era<br />

tanto la povertà economica a renderla infelice,<br />

bensì la mancanza di libertà. Quindi, dopo<br />

aver tentato le professioni di istitutrice e dama<br />

di compagnia, diviene redattrice di bozze presso<br />

l’editore inglese Johnson, che la introduce<br />

in un fervido ambiente intellettuale permettendole<br />

di dimostrare, in un contesto unicamente<br />

maschile, che anche lei, una donna, era capace<br />

di scrivere e di elaborare pensieri.<br />

27


28<br />

Dopo essersi trovata a vivere la Parigi della Rivoluzione Francese, Wollstonecraft scrive il suo<br />

primo saggio, A VINDICATION OF RIGHTS OF MAN (1790), uno scritto in difesa degli oppressi<br />

che la porta a divenire un’intellettuale a tutti gli effetti.<br />

Ma oltre ad essere una pensatrice e una scrittrice,<br />

Mary Wollstonecraft fu anche una donna che<br />

visse a pieno la sua quotidianità, fatta di amore<br />

e di passione. Proprio questi ultimi due elementi la<br />

inducono a innamorarsi più volte, innamorarsi in<br />

modo totale, tanto da tentare il suicidio ben due<br />

volte, tanto da ignorare in alcuni momenti quella<br />

capacità di raziocinio e di analisi, che nel 1792 le<br />

permettono invece di scrivere A VINDICATION OF<br />

RIGHTS OF WOMAN, che diverrà il manifesto del<br />

femminismo anglosassone nel secolo successivo.<br />

All’interno di questo scritto, considerato una sorta<br />

di testamento spirituale, Wollstonecraft rintraccia<br />

la subordinazione del genere femminile in una sola<br />

causa: il sistema educativo.<br />

Questo rivoluzionario testo contesta il sistema educativo a lei coevo (creato, deciso e imposto<br />

dal genere maschile), come un modo per costringere la donna a vivere in uno stato di<br />

perpetua fanciullezza, portando avanti un modello di femminilità basato sul culto del corpo<br />

femminile. Le accuse di Mary sono rivolte sia al genere maschile che al genere femminile. Agli<br />

uomini poiché privavano la donna di un’educazione, fisica e intellettuale, pari alla loro, allo<br />

scopo di tenerla in uno stato di subordinazione; alle donne perché non trovavano la forza di<br />

rifiutare il ruolo imposto loro da padri e mariti e di dimostrargli di essere degli esseri umani razionali<br />

esattamente come loro. Solo un’educazione paritaria poteva liberare il genere femminile<br />

dalla schiavitù ed è per ciò che Wollstonecraft riprende, critica e poi riadatta il modello educativo<br />

di Rousseau: lo critica perché era stato ipotizzato per i soli maschi; mentre lo riadatta<br />

perché, essendo un modello pedagogico che auspicava ad un esercizio dell’intelletto mirato<br />

e rendere il bambino autonomo nel modo di pensare, era considerato da lei come altamente<br />

qualificato e quindi da estendere anche al genere femminile.<br />

Arriviamo così all’ultima parte della sua breve vita, forse la più rappresentativa di quelli che<br />

furono i suoi pensieri rivoluzionari. Nel 1796 infatti inizia una relazione con William Godwin, illuminista<br />

e precursore dell’anarchismo che, tra le tante riflessioni, descrive il matrimonio come<br />

una forma di prostituzione legalizzata. L’affinità intellettuale dei due pensatori, permette loro<br />

di costruire un rapporto maturo che coordinasse perfettamente passione e intelletto, creando<br />

così un legame davvero rivoluzionario: i due infatti decidono di vivere in case separate,<br />

mettendo in pratica i principi che animavano le loro fruttuose menti. Rifiutano il matrimonio,<br />

fin quando una gravidanza non li “costringe a legittimare” la loro unione: il parto della loro<br />

bambina provoca però la morte di Mary, nel 1797, a soli trentotto anni.<br />

<strong>La</strong> lucida analisi portata avanti da Wollstonecraft, unita alla sua provocatoria esistenza, portano<br />

alla luce delle problematiche che ancora oggi non sono state completamente risolte.<br />

Mi riferisco in particolare alle modalità con cui attualmente viene rappresentata la donna<br />

dai media, dalla pubblicità, dal pensiero comune: è sempre l’estetica, quel “culto del corpo<br />

femminile” di cui già parlava Mary, a imperversare nei media e di conseguenza nelle menti<br />

della maggior parte degli uomini e delle donne.<br />

“Le mie simili vorranno scusarmi se le considero alla stregua di creature razionali piuttosto che<br />

adularle in grazie seducenti e trattarle come se fossero in uno stato di perpetua fanciullezza,<br />

incapaci finanche di sostenersi sulle proprie gambe.” Così Mary Wollstonecraft gridava due<br />

secoli fa sulle pagine del suo A Vindication of Rights of Woman e forse questo pensiero, riadattato<br />

ai tempi contemporanei, dovrebbe far nascere in tutte e tutti noi esseri pensanti una<br />

profonda riflessione.<br />

Pamela


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