bugani raccolta.pdf - Operai Contro

Bolulevard Gramsci
Kuaderni. Lettere dal karcere. Tue lettere. Kubitali. Ordine Nuovo. Non temo kueste
parole. Riusate, rinominate, da fascisti. Tua morte. 25 Aprile 1937. Un altro 25 aprile ci
aspetta. Ma non sarà tuo. Mie lettere. Kapitali. Pena kapitale a mie lettere. Questa lettera
a puttane. Vada a puttane kuesta lettera. Lettera a kapi. Tali. Puttane. Kapi. Di partito.
Disgregato. Venduto. Kapi venduti. Da tuoi Kuaderni, a libri kontabili. Kosa siamo ora.
Altro non sono. Kontabili. Notai. Notai la kosa. E kapii. Idee. Progetti. Sogni. Illusioni.
Fine. Il fine. Eri tu il mio Gramschish. Nel mio kranio. Nel mio kuore. Noi, nella nostra
tektokrazia. Affiankavamo i kuadri. Sventolando bandiere. Sulle strade. Su nostri
boulevard. Per un giorno. E kredevamo a nostri kuadri. A nostre puttane. Spesso ritorno
su tuo Boulevard, Gramsci. Tuo destino. Trovo a ritroso vekki kuadri. Imbiankati da
morte. E Nuovi Asfalti. Nuovi Assalti. I vekki quadri, Resistono. Nel muro di kasa,
Resistenza. Kasa del Popolo. Kuale kasa ora? Kuale popolo ora? Kuale strada ora? Kuale
parola ora? Ora di resistere. Ma su tuo boulevard, Gramsci, kani pisciano su bandiere
cadute. Kani e nani. Un pugno mie mani. Io resisto. Kuanto non so. Solitudine. Non
spaventa. Posso solo krescere. Ma se ank’io puttana, un giorno. Questo spaventa. Kuesta
lettera puttana. Vendo rabbia. Nostalgia. Ideologia. Klaustrofobia. Per mio kuore. Esce
kuore da petto. Klaustrofobiko. Esce da kuore mio. Forse sarò puttana ank’io. Kuore
allora esce in strada. Cerka spazio. Un nuovo spazio. Per mio kuore. Una strada. Viale
pulito. Boulevard Gramsci.
29 novembre 2009 Giuliano Bugani
operaio, giornalista, poeta