Climatizzazione e microclima negli ambienti di lavoro

Confindustria Padova 8 novembre 2012
CLIMATIZZAZIONE E
MICROCLIMA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO
Il rischio per la salute e il quadro
legislativo ai fini della prevenzione
Liviano Vianello
Medico del lavoro

MALATTIE E DISTURBI DA
INQUINAMENTO INDOOR
• Malattie infettive
• Malattie allergiche
• Disturbi irritativi

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE INFETTIVE
BATTERI, VIRUS, FUNGHI possono trovare
negli ambienti INDOOR condizioni di crescita
ideali (temperatura e umidità).
È ben noto come le malattie infettive si
trasmettano più facilmente ed in modo
epidemico negli ambienti chiusi, soprattutto
dove convivono molte persone a stretto
contatto, piuttosto che all’aperto dove gli
agenti patogeni hanno modo di disperdersi e
di subire l’azione degli agenti atmosferici e
dei raggi U.V.

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE INFETTIVE
Principali fonti di inquinamento:
gli stessi individui che possono incubare
l’agente infettivo e disperderlo nell’aria
come bioaerosol tossendo o starnutendo
i sistemi di condizionamento nei quali
grazie a condizioni di habitat ideali e ad
una cattiva gestione di pulizia dei filtri o
delle varie parti dei condotti, i patogeni
possono crescere ed essere diffusi
nell’ambiente.

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE INFETTIVE: BATTERI
• Polmonite da legionella (malattia
dei legionari)
• Febbre di pontiac

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIA dei LEGIONARI
La trasmissione all’uomo è determinata
dalla inalazione di aerosol inquinati.
Il contagio interumano non è mai stato
dimostrato.
La principale fonte di aerosol inquinati
sono le torri di raffreddamento degli
impianti di condizionamento
(ma anche rete idrica, piscine e idromassaggio,
apparecchi per aerosol e ossigenoterapia,
umidificatori ultrasonici, ..)

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIA dei LEGIONARI

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIA dei LEGIONARI

MALATTIE E DISTURBI
DA INQUINAMENTO
INDOOR
MALATTIA
dei
LEGIONARI

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIA dei LEGIONARI

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIA dei LEGIONARI
Anno 2009

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIA dei LEGIONARI
Anno 2009

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE INFETTIVE: BATTERI
Staphylococcus aureus, Streptococcus
pneumoniae, Micrococcus, Pseudomonas
aeruginosa, Haemophilus, Proteus ed
enterobatteri, sono tra i principali batteri
ritrovati all’interno degli impianti di
condizionamento e nell’aria degli ambienti
indoor.
Possono essere causa soprattutto di
infezioni delle vie respiratorie

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE INFETTIVE: VIRUS
Anche i VIRUS trovano nei sistemi di
climatizzazione, ventilazione e
riscaldamento le condizioni ideali per la
crescita e proliferazione.
Essi sono responsabili di infezioni delle prime
vie aeree (otiti, sinusiti, faringiti, tracheiti),
delle basse vie respiratorie (bronchiti,
polmoniti) e di alcune patologie epidemiche
come varicella e morbillo.
L’influenza e le sindromi parainfluenzali sono le
malattie a più ampia diffusione aerogena.

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE INFETTIVE: FUNGHI
Le infezioni fungine o micotiche (da aspergillo,
candida, …) sono frequenti nei soggetti
immunocompromessi.
La loro incidenza è invece andata aumentando
in modo rilevante negli ultimi 30 anni e sono
un problema di grande importanza nei reparti
onco-ematologici, di trapianto d'organo e
terapia intensiva.
E’ fondamentale la prevenzione ambientale attraverso
impianti di condizionamento a filtrazione assoluta e
sistematica pulizia e manutenzione .

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE ALLERGICHE
• Apergillosi
• Asma bronchiale

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE ALLERGICHE: ASPEGILLOSI
L’Aspergillus è tra i miceti presenti più
frequentemente nell’aria degli ambienti
chiusi, soprattutto se climatizzati e con
ristagno di umidità.
Le principali patologie causate dall’Aspergillus
coinvolgono i polmoni e colpiscono
soprattutto le persone immuno-depresse.
In alcune persone, le spore scatenano una
reazione allergica e causano una bronchite
asmatiforme,

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE ALLERGICHE: ASMA
ASMA BRONCHIALE
I soggetti ipersensibili possono
manifestare la comparsa di sintomi
respiratori causati dall’inquinamento
presente all’interno degli edifici.
• microrganismi: acari, funghi, endotossine,
ecc.
• sostanze chimiche
• polvere (acari)

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE ALLERGICHE: ASMA
L’asma . è una delle malattie più diffuse al mondo e
un consistente onere sociale ed economico per i
sistemi sanitari
O.M.S. : 100 - 150 milioni di persone che soffrono di
ASMA in tutto il mondo. Le morti associate alla
malattia, sempre secondo i dati dell’Oms, sono circa
180mila ogni anno.
In termini economici, l’asma incide più della
tubercolosi e dell’Hiv combinati

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
MALATTIE ALLERGICHE: ASMA
La prevalenza dell’asma è in aumento in molti
paesi, soprattutto nei bambini
Secondo l’Oms, l’aumento dei casi di asma è del
50% ogni decennio, e sembra quasi sicuramente
essere correlato ai fenomeni di urbanizzazione.
C’è quindi una crescente tendenza a vivere gran
parte del tempo in ambienti chiusi con poca
circolazione di aria, più esposti alla polvere e agli
acari e inseriti in situazioni urbane dall’elevato tasso
di inquinamento.

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
DISTURBI IRRITATIVI
Sick building syndrome
Malattia dell’edificio malato
Negli ultimi decenni si sono evidenziate
malattie e disturbi, tra coloro che lavorano
in uffici, correlabili all’ambiente.
Più frequentemente in edifici recenti dotati
di ventilazione artificiale e impianti di
condizionamento.

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
DISTURBI IRRITATIVI
Sick building syndrome
Malattia dell’edificio malato
SINTOMI
OCCHI: irritazione, secchezza lacrimazione
NASO: irritazione, secchezza, naso che cola,
naso intasato
GOLA: irritazione, secchezza, afonia, tosse
PELLE: secchezza, ittitazione

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
DISTURBI IRRITATIVI
Percezione di odori e sapori sgradevoli
Cefalea , Testa pesante, Stordimento
Difficoltà di concentrazione
Stanchezza inusuale
Sick building syndrome
Malattia dell’edificio malato
SINTOMI
Uso di farmaci per i disturbi, Ricorso al medico

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
DISTURBI IRRITATIVI
Sick building syndrome
Malattia dell’edificio malato
DIAGNOSI
• Tipologia, intensità e durata dei disturbi
• solo al lavoro o anche in altre situazioni
• frequenza media gg/sett.
• NUMERO DI PERSONE COINVOLTE: più
del 20 % dei presenti nell’edificio

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
DISTURBI IRRITATIVI
11%
12%
3%
5%
17%
52%
inadeguata ventilazione inquinamento da fonti interne
inquinamento dall'esterno contaminanti biologici
materiali di costruzione non determinata
Studio NIOSH in 446 edifici malati

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
DISTURBI IRRITATIVI
inquinanti e fonti di emissione
MICROORGANISMI
INQUINANTI
BIOLOGICI
• Impianti di
condizionamento
• Affollamento
• Piante
• Tappezzeria
• Moquettes
• Superfici umide

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
DISTURBI IRRITATIVI
inquinanti e fonti di emissione
COMPOSTI
ORGANICI
VOLATILI
(VOC)
• Fumo di tabacco
• Stufe a gas
• Materiali di
costruzione
• Arredi
• Prodotti di pulizia
• Fotocopiatrici

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
FORMALDEIDE
BIOCIDI
DISTURBI IRRITATIVI
inquinanti e fonti di emissione
Materiali di costruzione
Arredi
Prodotti di pulizia
Fumo di tabacco
Disinfettanti
Umidificatori

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
PARTICELLE
RESPIRABILI
FIBRE MINERALI E
ARTIFICIALI
DISTURBI IRRITATIVI
inquinanti e fonti di emissione
Impianti di
condizionamento
Fumo di tabacco
Materiali di isolamento
termoacustico (amianto,
lana di vetro)

MALATTIE E DISTURBI DA INQUINAMENTO INDOOR
GAS
CO ossido di carbonio
CO 2 anidride carbonica
NO 2 biossido di azoto
SO 2 anidride solforosa
O 3 ozono
DISTURBI IRRITATIVI
inquinanti e fonti di emissione
Fonti
Fumo di tabacco
Inquinamento
esterno
Caldaie a gas
Stampanti laser
Fotocopiatrici

BENESSERE O COMFORT TERMICO
condizione mentale in cui viene espressa
soddisfazione per l’ambiente termico.
RISCHIO DI STRESS TERMICO
prevenire la comparsa di patologie acute
provocate dal calore o dal freddo eccessivo
(colpo di calore, congelamenti)

MISURA DEI PARAMETRI MICROCLIMATICI
E CALCOLO DEGLI INDICI DI STRESS TERMICO
O DI BENESSERE TERMICO
CENTRALINA COMPUTERIZZATA

Ur (Umidità relativa)
rapporto tra la quantità di vapore acqueo
presente nell’atmosfera ad una certa
temperatura e quantità necessaria per
saturare l’atmosfera a quella stessa
temperatura.
I valori di riferimento suggeriti sono
compresi nell’intervallo fra il 45 % ed il
55%.

Negli anni ’70 Fanger ha effettuato un
esperimento su un campione di 1200
persone sane.
A tali soggetti richiedeva di esprimere il
proprio giudizio sulle sensazioni
termoigrometriche (+3 Molto caldo, +2 Caldo, +1
Leggermente caldo, 0 Neutro, -1 Leggermente freddo, -2
Freddo -3 Molto freddo), al variare di 6 parametri
microclimatici ritenuti responsabili delle
sensazioni di benessere.

PPD
(Percentuale Prevista di Insoddisfatti)
integra il precedente indice attraverso una
elaborazione statistica che raffigura una
situazione di comfort termico quando
inferiore al 20%.
PPD
PMV

VENTILAZIONE
Gli impianti di ventilazione e condizionamento
dell’aria non devono provocare correnti d’aria
fastidiose per gli operatori
Per ambienti
moderati la velocità
dell’aria deve essere
compresa tra 0,075 e
0,125 m/sec.
Nelle vicinanze delle
bocchette di
estrazione o di
mandata possono
essere tollerate
velocità fino a 0,7
m/sec

D.Lgs. 81/08
Art. 15 – Misure generali di tutela
1. Le misure generali di tutela della salute …
c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia
possibile, la loro riduzione al minimo in
relazione alle conoscenze acquisite in base al
progresso tecnico;
d) il rispetto dei principi ergonomici
nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei
posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella
definizione dei metodi di lavoro e produzione, in
particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del
lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;

D.Lgs. 81/08
TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO Allegato IV
1.9.1. Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi
1.9.1.1. Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì
che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi
fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi
dispongano di aria salubre in quantità sufficiente
ottenuta preferenzialmente con aperture naturali e
quando ciò non sia possibile, con impianti di areazione.
1.9.1.2. Se viene utilizzato un impianto di
aerazione, esso deve essere sempre mantenuto
funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere
segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è
necessario per salvaguardare la salute dei
lavoratori.

D.Lgs. 81/08
TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO Allegato IV
1.9.1.3. Se sono utilizzati impianti di
condizionamento dell'aria o di ventilazione
meccanica, essi devono funzionare in modo che i
lavoratori non siano esposti a correnti d'aria fastidiosa.
1.9.1.4. Gli stessi impianti devono essere
periodicamente sottoposti a controlli,
manutenzione, pulizia e sanificazione per la
tutela della salute dei lavoratori.
1.9.1.5. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe
comportare un pericolo immediato per la salute dei
lavoratori dovuto all'inquinamento dell'aria respirata
deve essere eliminato rapidamente.

D.Lgs. 81/08
TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO Allegato IV
Temperatura dei locali
1.9.2.1. La temperatura nei locali di lavoro deve
essere adeguata all'organismo umano durante il
tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di
lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai
lavoratori.
1.9.2.2. Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i
lavoratori si deve tener conto della influenza che
possono esercitare sopra di essa il grado di umidità
ed il movimento dell'aria concomitanti.

D.Lgs. 81/08
TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO
Art. 63.
(Requisiti di salute e di sicurezza)
1. I luoghi di lavoro devono essere conformi
ai requisiti indicati nell’allegato IV.
……

D.Lgs. 81/08 TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO
Art. 68. (Sanzioni per il datore di lavoro)
1. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:
b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda
da 1.000 a 4.800 euro per la violazione degli articoli
64, comma 1, e 65, commi 1 e 2;
2. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria
omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di
lavoro di cui all’allegato IV, punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4,
1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, 1.11, 1.12, 1.13, 1.14,
2.1, 2.2, 3, 4, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, e 6.6, è
considerata una unica violazione ed è punita con la
pena prevista dal comma 1, lettera b). L’organo di
vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di
contestazione, i diversi precetti violati.

Art. 173.
(Definizioni)
DLgs 81 TITOLO VII
ATTREZZATURE MUNITE DI
VIDEOTERMINALI
1. Ai fini del presente decreto legislativo si
intende per:
b) posto di lavoro: l’insieme che comprende le
attrezzature munite di videoterminale,
eventualmente con tastiera …………, nonché
l’ambiente di lavoro immediatamente
circostante;

Art. 174.
DLgs 81 TITOLO VII
ATTREZZATURE MUNITE DI
VIDEOTERMINALI
(Obblighi del datore di lavoro)
1. Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del
rischio di cui all’articolo 28, analizza i posti di lavoro
conparticolare riguardo:
a) ai rischi per la vista e per gli occhi;
b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o
mentale;
c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.
3. Il datore di lavoro organizza e predispone i
posti di lavoro di cui all’articolo 173, in conformità
ai requisiti minimi di cui all’allegato XXXIV.

DLgs 81 TITOLO VII
ATTREZZATURE MUNITE
DI VIDEOTERMINALI
2.e) Parametri microclimatici
Le condizioni microclimatiche non devono essere
causa di discomfort per i lavoratori.
Le attrezzature in dotazione al posto di lavoro non
devono produrre un eccesso di calore che possa
essere fonte di discomfort per i lavoratori.
3. Interfaccia elaboratore/uomo
ALLEGATO XXXIV
REQUISITI MINIMI
All'atto dell'elaborazione, della scelta, dell'acquisto
del software, o allorchè questo

CAPO III SANZIONI
Art. 178.
DLgs 81 TITOLO VII
ATTREZZATURE MUNITE DI
VIDEOTERMINALI
(Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigente)
1. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:
a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 fino a
6.400 euro …
2. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria
omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzature munite
di videoterminale di cui all’allegato XXXIV, punti 1, 2 e 3 è
considerata una unica violazione ed è punita con la pena
prevista dal comma 1, lettera a). L’organo di vigilanza è
tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i
diversi precetti violati.

Provvedimento del 05/10/2006
Accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province
Autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante:
"Linee guida per la definizione di protocolli
tecnici di manutenzione predittiva sugli
impianti di climatizzazione”
CAMPO DI APPLICAZIONE
Tutti gli impianti, con l'esclusione dei casi in cui
esistono prescrizioni specifiche.
2.1 … Si raccomanda di prevedere l’istituzione di un
registro per la documentazione degli interventi di
manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti
idrici e di climatizzazione

Le ispezioni igieniche dei sistemi di condizionamento
dell'aria devono essere effettuale da personale
tecnico competente nel settore:
ogni anno nel caso di sistemi con umidificatori ad
acqua
ogni due anni nel caso di sistemi con umidificatori
a vapore
ogni tre anni per sistemi senza umidificatori d'aria.
APPENDICE B
Elenco non esaustivo delle principali azioni per la
manutenzione degli impianti e loro periodicità

Documento 4 aprile 2000
CONFERENZA PERMANENTE
PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI
E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E
BOLZANO
Documento di linee-guida per la prevenzione
e il controllo della legionellosi.
7.2 - MISURE DI PREVENZIONE A LUNGO TERMINE

Confindustria Padova 8 novembre 2012
CLIMATIZZAZIONE E
MICROCLIMA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO
Il rischio per la salute e il quadro
legislativo ai fini della prevenzione
Liviano Vianello
Medico del lavoro

Documento di linee-guida per la prevenzione e
il controllo della legionellosi.
7.2.7 - Torri evaporative
La qualità dell’acqua spruzzata nelle torri evaporative deve essere
periodicamente controllata; occorre inoltre pulire e drenare il
sistema:
• prima del collaudo
• alla fine della stagione di raffreddamento o prima di un lungo
periodo di inattività
• all’inizio della stagione di raffreddamento o dopo un lungo periodo
di inattività
• almeno due volte l’anno.
Sono raccomandate analisi microbiologiche periodiche. La carica
batterica totale massima ammissibile è di 10 7 CFU/L; l’uso di biocidi
non deve essere comunque continuativo.

Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di
manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione
Le ispezioni periodiche devono includere le seguenti operazioni:
- Visita di ispezione dell'unità centrale di trattamento dell'aria e degli
ambienti da questa serviti per rilevare eventuali danneggiamenti, da
effettuarsi insieme al responsabile della sicurezza e a un rappresentante
del personale
- Registrazione dei parametri microclimatici (temperatura, umidità,
velocità dell'aria) in punti significativi del sistema di condizionamento
dell'aria e degli ambienti serviti.
- Ispezione delle condizioni igieniche inclusi specifici test su finn,
umidificatori e batterie di scambio termico.
- Controllo del conteggio batterico totale e, se ritenuto necessario,
controllo della carica di Legionella.
- Rapporto scritto sui risultati dell'ispezione insieme alle eventuali
raccomandazioni richieste per le misure igieniche necessarie.

Documento di linee-guida per la prevenzione e
il controllo della legionellosi.
7.2.8 - Per quanto riguarda gli impianti di condizionamento
dell'aria si indicano, di seguito, le misure più importanti ai fini della
prevenzione.
1.Progettare le torri di raffreddamento e posizionare le prese d'aria
degli impianti di condizionamento in modo tale da evitare che l'aria
di scarico proveniente dalle torri e dai condensatori evaporativi
entri negli edifici.
2.2. Mantenere efficienti i separatori di gocce sulle torri di
raffreddamento e sui condensatori evaporativi.
Assicurarsi che i filtri per l'aria esterna siano asciutti. Gocce
d'acqua e condensa sui filtri forniscono un ambiente ideale per la
diffusione dei batteri negli ambienti condizionati.
I filtri dovrebbero essere puliti o sostituiti secondo le indicazioni
fornite dai costruttori.