BIOTECNOLOGIE MICROBICHE: LIEVITI E ... - Liceo "F. Filzi"
BIOTECNOLOGIE MICROBICHE: LIEVITI E ... - Liceo "F. Filzi"
BIOTECNOLOGIE MICROBICHE: LIEVITI E ... - Liceo "F. Filzi"
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>BIOTECNOLOGIE</strong><br />
<strong>MICROBICHE</strong>:<br />
la fissazione dell’azoto
AZOTO<br />
Fondamentale per tutti gli organismi<br />
sintesi di molecole organiche quali acidi<br />
nucleici e proteine.<br />
Sorgenti:<br />
aria<br />
terreno<br />
78% di N 2<br />
forma organica (humus) ed<br />
inorganica (NO 3 - ; NO2 - ; NH4 + )
Catena alimentare<br />
CICLO DELL’AZOTO
AZOTOFISSAZIONE<br />
Fissazione biologica per via batterica<br />
N 2 + 8 H + + 6e - →2NH 4 +<br />
tramite azione dell’enzima NITROGENASI<br />
con utilizzo di 20 ATP<br />
In laboratorio:<br />
N 2 + 3H 2 → 2NH 3 (400°C e 200 atm)
FISSAZIONE ATMOSFERICA<br />
La fissazione chimica può essere innescata<br />
da radiazioni cosmiche, fulmini, che forniscono<br />
l'energia necessaria perché l'azoto possa reagire con<br />
l'ossigeno o con l'idrogeno per formare ossidi di azoto<br />
trasportati poi a terra dalle precipitazioni
AZOTO E PIANTE<br />
L’ azoto atmosferico è reso disponibile alle piante in diversi<br />
modi:<br />
Fissazione biologica per via batterica (azotofissazione)<br />
Fissazione atmosferica<br />
Decomposizione organica da parte dei microrganismi del suolo<br />
Processi chimico-industriali di produzione fertilizzanti
BATTERI<br />
AZOTOFISSATORI<br />
Non simbionti (10% dell’azotofissazione):<br />
genere Clostridium (anaerobio<br />
genere Azotobacter (aerobio<br />
genere Rhizobium (aerobio)<br />
Es. Rhizobium trifolii<br />
obbligato)<br />
obbligato)<br />
Simbionti (90% della azotofissazione):
ESPERIMENTO 1<br />
campione di suolo in una vaschetta<br />
1 piastra Petri vuota<br />
1 cucchiaio<br />
2 pinzette<br />
2 pennarelli indelebili<br />
MATERIALE PER OGNI GRUPPO<br />
2 piastre Petri con terreno di coltura:<br />
- una con fonte di azoto (TYR)<br />
- l’altra senza fonte di azoto (NF)
ESPERIMENTO 1<br />
PROCEDURA PER OGNI GRUPPO<br />
Scrivere le proprie iniziali e la data sulla piastre (TYR<br />
e NF) con il pennarello indelebile.<br />
Ridurre in piccoli pezzi il campione di suolo nel<br />
contenitore vuoto<br />
Con la pinzetta prelevare circa 10 granuli di terreno<br />
e disporli in modo ordinato sul terreno di coltura di<br />
una piastra<br />
Chiudere il coperchio e incubare 2 giorni a 25°C.
Simbiosi è la stretta relazione fra organismi per<br />
trarne un beneficio reciproco.<br />
Esempi:<br />
Piante e micorrize (tartufo)<br />
Licheni<br />
SIMBIOSI<br />
Organelli cellulari (mitocondri e cloroplasti)
SIMBIOSI tra LEGUMINOSE<br />
e RHIZOBIUM<br />
Peli radicali<br />
1. La pianta emette flavonoidi che guidano il<br />
rizobio nel terreno verso le radici.<br />
Rizobio<br />
2. I batteri inducono la crescita asimmetrica<br />
per divisione e l’arrotolamento dei peli<br />
radicali.<br />
3. Si formano i canali di infezione che<br />
permettono l’ingresso e l’insediamento dei<br />
batteri, che cominciano a dividersi.
Noduli<br />
Canale di infezione<br />
4. I batteri si dividono nel canale d’infezione,<br />
penetrando nella radice, e arrivano fino a<br />
20.000 per cellula. Infine diventano<br />
BATTEROIDI<br />
5. Si formano così i NODULI e i batteroidi<br />
cominciano la fissazione dell’azoto: grazie ad un<br />
complesso enzimatico detto, NITROGENASI,<br />
trasformano l’N 2 ad NH 4 + .
NODULI
ESPERIMENTO 2<br />
2 piastre Petri con terreno di coltura:<br />
con fonte di azoto (TYR) e senza fonte di azoto (NF)<br />
radici nodulate di trifoglio<br />
2 anse sterili<br />
2 pinzette<br />
1 pipetta<br />
1 eppendorf da 2 ml<br />
MATERIALE PER OGNI GRUPPO<br />
1 becher con acqua ossigenata 3,6%<br />
1 becher con alcol etilico a 95°<br />
1 becher con acqua di rubinetto
ESPERIMENTO 2<br />
PROCEDURA PER OGNI GRUPPO<br />
Con la pinzetta staccare alcune radici<br />
per un totale di almeno 10 noduli.<br />
Immergere per 30 sec le radici nel<br />
becher con acqua ossigenata.<br />
Immergere per 1 sec le radici nel becher con alcol<br />
etilico.<br />
Sciacquare 2 volte con acqua di rubinetto.
ESPERIMENTO 2<br />
PROCEDURA PER OGNI GRUPPO<br />
Prelevare i noduli e metterli nel tubo eppendorf<br />
aiutandosi con lo stereomicroscopio.<br />
Con la pipetta, aggiungere 5 gocce d’acqua.<br />
Con la pinzetta schiacciare i noduli finché l’acqua non<br />
diventa torbida.
ESPERIMENTO 2<br />
PROCEDURA PER OGNI GRUPPO<br />
Immergere l’ansa sterile nell’eppendorf e<br />
strisciare sulla piastra contenente una<br />
fonte di azoto (TYR).<br />
Immergere la rimanente ansa sterile<br />
nell’eppendorf e strisciare sulla piastra<br />
non contenente una fonte di azoto (NF).<br />
Chiudere le piastre e incubare a 25 C per 2 giorni
ESPERIMENTO 2<br />
RISULTATI<br />
PIASTRE DI RIZOBIO DA RADICI<br />
TERRENO SENZA AZOTO TERRENO CON AZOTO
BATTERI<br />
I batteri hanno dimensioni dell’ordine dei µm.<br />
Presentano diversi tipi di morfologia:<br />
cocchi<br />
bacilli<br />
vibrioni<br />
spirochete Batteri filamentosi
ESPERIMENTO 3<br />
COLORAZIONE DEI BATTERI<br />
Prelevare dalla eppendorf 2 gocce de<br />
porle sul vetrino porta oggetto<br />
Passare più volte sotto il vetrino con la<br />
fiamma dell’accendino in modo che<br />
l’acqua evapori<br />
Coprire con 2-3 gocce di<br />
fucsina e aspettare 2 minuti
ESPERIMENTO 3<br />
COLORAZIONE DEI BATTERI<br />
Sciacquare con acqua e asciugare delicatamente il<br />
vetrino.<br />
Aggiungere una goccia di olio d’immersione e osservare<br />
al microscopio con l’obiettivo 100 x
ESPERIMENTO 3<br />
COLORAZIONE DEI BATTERI<br />
Rhizobium trifolii
AGRICOLTURA E AMBIENTE<br />
In agricoltura, la fissazione biologica è una fonte d'azoto molto<br />
importante per l'arricchimento del suolo, perché il solo uso delle<br />
concimazioni non potrebbe soddisfare la sua richiesta su scala<br />
mondiale (Schubert e Wolk, 1982).<br />
Le piante nodulate crescono di più rispetto a quelle non nodulate.<br />
In questo modo le leguminose possono crescere anche in suoli<br />
spogli, non fertilizzati, spesso carenti di azoto.<br />
Una pratica agricola che sfrutta questa simbiosi per la<br />
fertilizzazione del terreno è il SOVESCIO con le leguminose,<br />
abbinato alla ROTAZIONE COLTURALE.<br />
Un’altra pratica agricola è l’aggiunta di INOCULI DI RIZOBI al<br />
terreno o sul seme di Leguminose.
AZOTO E AMBIENTE<br />
Dagli anni 40 l’azoto disponibile è più che duplicato a causa di<br />
Uso di fertilizzanti industriali<br />
Utilizzo di combustibili fossili che liberano ossidi di azoto<br />
Deforestazione e sfruttamento del terreno<br />
L’azoto apportato dall’uomo è pari a 210 milioni di tonnellate all’anno,<br />
contro le 140 apportate dal ciclo naturale<br />
PRINCIPALI CONSEGUENZE<br />
Diminuzione della fertilità del suolo, poiché l’eccesso di azoto porta<br />
alla perdita di altri nutrienti quali calcio, magnesio e potassio<br />
Riduzione biodiversità botanica dei suoli<br />
Inquinamento atmosferico<br />
Distruzione di ecosistemi acquatici, fioritura di alghe tossiche
TEMATICHE AGRO-AMBIENTALI<br />
L'agricoltura sostenibile tenta di reintrodurre questa antica pratica,<br />
fortissimamente ridotta dalle pratiche monocolturali (consistenti nel coltivare<br />
anno dopo anno sullo stesso terreno la stessa specie, ad esempio il grano)<br />
indotte dall'agricoltura intensiva<br />
Il verificarsi di un incendio in una foresta rappresenta un grave<br />
sconvolgimento del ciclo dell'azoto biologico locale poiché il fuoco libera<br />
l'azoto presente nella materia organica sotto forma di ossidi di azoto NO x<br />
e azoto molecolare N 2, sottraendolo alla disponibilità per le specie che<br />
tornano a colonizzare i terreni dopo il passaggio del fuoco; inoltre un<br />
incendio di elevata intensità ha effetti dannosi sulle colonie batteriche<br />
presenti nel terreno, ostacolando la ripresa di eventuali processi di<br />
nitrificazione.