illuminazione e microclima - Istituto Tecnico per Geometri "Guarino ...
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5.3 Misure di protezione collettiva Nei mesi caldi, per i lavoratori che devono sostare a lungo all’aperto, occorre che il datore di lavoro fornisca strutture e dispositivi per ottenere zone d’ombra e ridurre l’esposizione alle radiazioni solari. Ciò è attuabile creando schermature per mezzo di coperture provvisionali in legno, in teli o preferibilmente metalliche. I pannelli rivestiti di materiali metallici infatti aumentano le proprietà riflettenti della copertura. Figura 9 : Tettoia da cantiere Per i lavori che prevedono spostamenti esistono sul mercato strutture portatili simili ad ombrelloni, che il lavoratore sposta a seconda delle sue esigenze. Occorre inoltre prevedere degli spazi coperti, ombreggiati in estate e riscaldati in inverno, dove i lavoratori possono effettuare delle pause o consumare i pasti. Un altro strumento di ausilio per la mitigazione degli effetti degli ambienti molto freddi è la predisposizione di un sistema di riscaldamento (ad es. un impianto di riscaldamento mobile o radiatori infra-rossi), in questo caso, bisogna assicurarsi che siano utilizzati apparecchi a combustione senza evacuazione di gas verso l’esterno (rischio di intossicazione da monossido di carbonio), occorre inoltre organizzare il lavoro in modo tale che un lavoratore non si ritrovi mai senza un sistema di sorveglianza in un ambiente freddo e predisporre inoltre misure di pronto soccorso. E’ necessario prevedere nell’area di lavoro una fonte di acqua potabile diretta. Figura 10 : Stufe a raggi infrarossi per esterni Nell’ambito delle misure collettive di protezione occorre considerare, in aggiunta a quelle relative al controllo ambientale, anche quelle necessarie alla tutela dei lavoratori in caso di piogge, infiltrazioni, gelo ed altri eventi per i quali sia possibile temere frane o scoscendimenti del terreno che costituisce l’area di lavoro. In questi casi deve essere provveduto all’armatura o al consolidamento del terreno (art. 118 del D.Lgs. 81/2008). 42
5.4 Dispositivi individuali di protezione Il D.Lgs. 81/2008 all’allegato IV dispone che: “quando non conviene modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione”. All’allegato VII, nell’elenco delle attività per i quali può rendersi necessario mettere a disposizione attrezzature di protezione individuale, sono considerati anche gli indumenti di protezione contro le intemperie relativamente ai lavori edili all'aperto con clima piovoso e freddo. Nelle stagioni calde occorre munirsi di un appropriato copricapo. La testa, infatti, cede molto calore all’ambiente. E’ opportuno, in inverno, avere a disposizione nell’area di lavoro coperte o termocoperte. Berretto imbottito Occhiali Stivali antifreddo Figura 10 : Stufe a raggi infrarossi per esterni La mitigazione degli effetti degli ambienti severi freddi è in parte affidata alla disponibilità di adeguati DPI in particolare agli indumenti che sulla base di requisiti certificati sono in grado di proteggere degli effetti dei fattori climatici. La capacità dì proteggere dal freddo di un DPI è legata essenzialmente al valore di isolamento termico e in secondo luogo al valore di permeabilità all'aria e al vapore. Per ambienti severi freddi la norma UNI EN 342:2004 fornisce una classificazione dei capi mediante l'indicazione sul pittogramma del valore di isolamento termico e dei valori di permeabilità all'aria e al vapore misurati. La scelta DPI verrà quindi fatta ricavando l'isolamento termico necessario, come individuato dalla procedura contenuta nella norma tecnica UNI EN ISO 11079:2001, ovvero in base alla temperatura ambiente, alla velocità dell'aria, all'impegno metabolico associato alla attività svolta e al tempo di permanenza. La norma UNI EN 511:1995 fornisce la classificazione dei guanti resistenti al freddo secondo un codice a tre cifre associato al pittogramma che indica la permeabilità all'acqua al freddo da contatto e al freddo convettivo. 43
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Nei mesi caldi, <strong>per</strong> i lavoratori che devono sostare a lungo all’a<strong>per</strong>to, occorre che il datore di<br />
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radiazioni solari. Ciò è attuabile creando schermature <strong>per</strong> mezzo di co<strong>per</strong>ture provvisionali in<br />
legno, in teli o preferibilmente metalliche. I pannelli rivestiti di materiali metallici infatti<br />
aumentano le proprietà riflettenti della co<strong>per</strong>tura.<br />
Figura 9 : Tettoia da cantiere<br />
Per i lavori che prevedono spostamenti esistono sul mercato strutture portatili simili ad<br />
ombrelloni, che il lavoratore sposta a seconda delle sue esigenze. Occorre inoltre prevedere degli<br />
spazi co<strong>per</strong>ti, ombreggiati in estate e riscaldati in inverno, dove i lavoratori possono effettuare<br />
delle pause o consumare i pasti. Un altro strumento di ausilio <strong>per</strong> la mitigazione degli effetti degli<br />
ambienti molto freddi è la predisposizione di un sistema di riscaldamento (ad es. un impianto di<br />
riscaldamento mobile o radiatori infra-rossi), in questo caso, bisogna assicurarsi che siano<br />
utilizzati apparecchi a combustione senza evacuazione di gas verso l’esterno (rischio di<br />
intossicazione da monossido di carbonio), occorre inoltre organizzare il lavoro in modo tale che<br />
un lavoratore non si ritrovi mai senza un sistema di sorveglianza in un ambiente freddo e<br />
predisporre inoltre misure di pronto soccorso. E’ necessario prevedere nell’area di lavoro una<br />
fonte di acqua potabile diretta.<br />
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Nell’ambito delle misure collettive di protezione occorre considerare, in aggiunta a quelle relative<br />
al controllo ambientale, anche quelle necessarie alla tutela dei lavoratori in caso di piogge,<br />
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