illuminazione e microclima - Istituto Tecnico per Geometri "Guarino ...

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08.06.2013 Views

L'equilibrio termico può essere raggiunto a diversi livelli di strain termoregolatorio, definito in termini di temperatura media della pelle, sudorazione (percentuale di pelle bagnata) e variazione dell'energia termica corporea. Vengono definiti due livelli di strain fisiologico: a) L'IREQmin definisce l'isolamento termico minimo necessario per mantenere il corpo in equilibrio termico ad un livello di temperatura media corporea più basso del normale e rappresenta il più alto livello di strain fisiologico al quale l'uomo può essere sottoposto in condizioni lavorative. b) L'IREQ neutro è definito come l'isolamento termico necessario per mantenere condizioni di neutralità termica (temperatura corporea di 37°C, con l'equilibrio termico mantenuto ad un livello normale di temperatura media corporea, corrisponde ad un raffreddamento minimo o nullo del corpo umano. Dal confronto tra IREQmin, IREQNeutral con l’isolamento termico Icl effettivamente garantito dall’abbigliamento utilizzato, si possono verificare tre diverse situazioni: • Icl < IREQmin implica protezione insufficiente, e conseguente rischio di ipotermia; • Icl > IREQneutral implica iper-protezione, e conseguente rischio di sudorazione, che, in presenza di un ambiente esterno rigido, può produrre effetti nocivi; • IREQneutral > Icl > IREQmin definisce l’intervallo di accettabilità, garantendo condizioni comprese tra una sensazione soggettiva di freddo e la neutralià termica Figura 6 - confronto tra IREQneutral e IREQmin per tre valori di metabolismo energetico. 32

• Durata limite di esposizione In ambienti severi freddi, quando il valore dell'isolamento termico dell'abbigliamento risultante (Iclr) è minore dell'isolamento termico richiesto calcolato (IREQ), l'esposizione deve essere limitata nel tempo. Al fine di impedire il raffreddamento progressivo del corpo si può accettare una certa riduzione del contenuto di energia termica del corpo (Q) per brevi periodi. La durata limite di esposizione al freddo (DLE) è definibile come il tempo di esposizione massimo raccomandato con abbigliamento disponibile o selezionato. Figura 7 - Digramma del tempo massimo DLE di esposizione per quattro livelli di isolamento dell’abbigliamento per un lavoro leggero con 115W/m2. L’esposizione ad ambienti severi freddi risulta limitata ad una durata massima pari a: DLE = Qlim / S dove Qlim è la massima perdita di energia tollerabile senza serie conseguenze, pari a 40 Wh/m2, ed S è lo squilibrio energetico (ovvero il raffreddamento subito dall’organismo) per una specifica attività metabolica. Il DLE può essere calcolato per entrambi i livelli di strain utilizzando, IREQmin e IREQneutro, con le relative differenze, l’importante però è considerare e organizzare le fasi di lavoro prevedendo un tempo di recupero (recovery time) che serve a ristabilire le condizioni di neutralità termica dell’individuo ed è calcolabile con la formula: RT= Qlim/S ', (dove S ' è l'accumulo di energia termica positivo ) Il calcolo sia dei valori IREQmin ed IREQneutral, , può venire eseguito on-line all’indirizzo: http://www.medlavoro.medicina.unimib.it/devito/IREQ2002alfa.html. • Il raffreddamento locale e il wind-chill L’indice di rischio locale IREQ, aggiuntivo rispetto all’indice “globale” IREQ, viene utilizzato per valutare e proteggere il soggetto esposto dalle conseguenze di un eccessivo raffreddamento delle estremità del corpo, delle mani, dei piedi e della testa che sono caratterizzati da un rapporto superficie/volume alto e che quindi risultano particolarmente esposte al raffreddamento di tipo convettivo dovuto alla azione contemporanea del vento e della bassa temperatura. L’esposizione a basse temperature di produce effetti gravi quali: - il morso da freddo che consiste nel congelamento dei liquidi corporei, caratteristica la macchia bianca sulla cute; 33

• Durata limite di esposizione<br />

In ambienti severi freddi, quando il valore dell'isolamento termico dell'abbigliamento risultante<br />

(Iclr) è minore dell'isolamento termico richiesto calcolato (IREQ), l'esposizione deve essere<br />

limitata nel tempo.<br />

Al fine di impedire il raffreddamento progressivo del corpo si può accettare una certa riduzione<br />

del contenuto di energia termica del corpo (Q) <strong>per</strong> brevi <strong>per</strong>iodi. La durata limite di esposizione<br />

al freddo (DLE) è definibile come il tempo di esposizione massimo raccomandato con<br />

abbigliamento disponibile o selezionato.<br />

Figura 7 - Digramma del tempo massimo DLE di esposizione <strong>per</strong> quattro livelli di isolamento<br />

dell’abbigliamento <strong>per</strong> un lavoro leggero con 115W/m2.<br />

L’esposizione ad ambienti severi freddi risulta limitata ad una durata massima pari a:<br />

DLE = Qlim / S<br />

dove Qlim è la massima <strong>per</strong>dita di energia tollerabile senza serie conseguenze, pari a 40 Wh/m2,<br />

ed S è lo squilibrio energetico (ovvero il raffreddamento subito dall’organismo) <strong>per</strong> una specifica<br />

attività metabolica.<br />

Il DLE può essere calcolato <strong>per</strong> entrambi i livelli di strain utilizzando, IREQmin e IREQneutro,<br />

con le relative differenze, l’importante <strong>per</strong>ò è considerare e organizzare le fasi di lavoro<br />

prevedendo un tempo di recu<strong>per</strong>o (recovery time) che serve a ristabilire le condizioni di neutralità<br />

termica dell’individuo ed è calcolabile con la formula:<br />

RT= Qlim/S ', (dove S ' è l'accumulo di energia termica positivo )<br />

Il calcolo sia dei valori IREQmin ed IREQneutral, , può venire eseguito on-line all’indirizzo:<br />

http://www.medlavoro.medicina.unimib.it/devito/IREQ2002alfa.html.<br />

• Il raffreddamento locale e il wind-chill<br />

L’indice di rischio locale IREQ, aggiuntivo rispetto all’indice “globale” IREQ, viene utilizzato<br />

<strong>per</strong> valutare e proteggere il soggetto esposto dalle conseguenze di un eccessivo raffreddamento<br />

delle estremità del corpo, delle mani, dei piedi e della testa che sono caratterizzati da un rapporto<br />

su<strong>per</strong>ficie/volume alto e che quindi risultano particolarmente esposte al raffreddamento di tipo<br />

convettivo dovuto alla azione contemporanea del vento e della bassa tem<strong>per</strong>atura.<br />

L’esposizione a basse tem<strong>per</strong>ature di produce effetti gravi quali:<br />

- il morso da freddo che consiste nel congelamento dei liquidi corporei, caratteristica la macchia<br />

bianca sulla cute;<br />

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