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illuminazione e microclima - Istituto Tecnico per Geometri "Guarino ...

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Nella maggior parte delle situazioni i termini M, W, C, R, E sono prevalenti rispetto ai restanti.<br />

Pertanto l’equazione di bilancio termico si approssima in:<br />

S = M+W+C+R+E<br />

Quando i termini energetici non si bilanciano reciprocamente si determina un accumulo di calore<br />

nell’organismo (S > 0), oppure una dis<strong>per</strong>sione di calore all’esterno (S < 0). Quando S assume<br />

valore nullo, lo stato di bilancio termico può essere considerato in equilibrio. Questo stato,<br />

definito come “omeotermia”, è essenziale <strong>per</strong> lo svolgimento delle varie funzioni dell’organismo,<br />

il quale attiva diversi meccanismi <strong>per</strong> mantenere questa condizione. Il mantenimento dello stato<br />

di omeotermia è utile anche al fine di mantenere un adeguato livello di attenzione da parte del<br />

lavoratore e, di conseguenza, ridurre la probabilità di incidenti e infortuni.<br />

La <strong>per</strong>dita (o l’acquisizione) di calore viene controllata con la vasodilatazione <strong>per</strong>iferica,<br />

riducendo (o aumentando) lo scambio termico tra la circolazione sanguigna e l’ambiente esterno,<br />

con la sudorazione, con i brividi e con la modifica dell’attività metabolica.<br />

4.2 Comfort climatico e stress da caldo e da freddo<br />

Negli ambienti di lavoro possono sussistere una vasta gamma di condizioni climatiche. In tal<br />

senso possono essere individuate due tipologie di ambienti:<br />

• gli ambienti severi;<br />

• gli ambienti moderati.<br />

Nel caso degli ambienti severi, le condizioni climatiche possono compromettere, anche<br />

pesantemente, la salute dei lavoratori. Basti pensare al lavoro svolto di fronte al forno di una<br />

pizzeria o nelle celle frigorifere di un’azienda alimentare: in situazioni come queste il lavoratore<br />

può subire dei danni fisici legati all’inappropriato controllo dell’esposizione a tem<strong>per</strong>ature<br />

estreme.<br />

Lavori pesanti in ambienti severi caldi sottopongono il sistema cardiovascolare a notevoli<br />

condizioni di sforzo, che possono causare il cosiddetto colpo di calore. Questo è causato da una<br />

maggiore richiesta di flusso sanguigno necessario <strong>per</strong> lo svolgimento del lavoro e <strong>per</strong> creare le<br />

condizioni fisiologiche idonee al raffreddamento; la termoregolazione diviene così<br />

progressivamente inefficace, fino a dar origine ad uno stato di collasso generalizzato, i cui<br />

sintomi sono rappresentati da prurito, mal di testa, crampi muscolari e tem<strong>per</strong>atura interna molto<br />

alta. In questi casi si parla di stress termico e la misura dell’esposizione viene effettuata tramite<br />

gli indici specifici come il WGBT (indice di tem<strong>per</strong>atura con bulbo umido e globotermometro,<br />

descritto dalla norma UNI EN 27243:1996), il PHS (stress da calore previsto, descritto da UNI<br />

EN ISO 7933:2005) o altri simili.<br />

Per gli ambienti di tipo severo freddo il rischio è rappresentato dal possibile insorgere di uno<br />

stato di ipotermia, che può determinare anche conseguenze letali. Per la valutazione di queste<br />

situazioni si può fare riferimento alla Norma UNI ENV ISO 11079, che prevede il calcolo<br />

dell’indice IREQ (isolamento richiesto). L’isolamento del vestiario Iclo viene messo quindi in<br />

relazione all’IREQ <strong>per</strong> verificare l’adeguatezza delle protezioni adottate.<br />

Per quanto riguarda i restanti ambienti di lavoro, come gli uffici, le condizioni di tem<strong>per</strong>atura,<br />

umidità e ventilazione, più che mettere a repentaglio l’incolumità del lavoratore, possono alterare<br />

il suo stato di benessere psicofisico, causando, quindi, un disagio che non è un fattore patologico<br />

di <strong>per</strong> sé, ma che porta a una cattiva <strong>per</strong>cezione dell’ambiente e a una riduzione generalizzata<br />

della <strong>per</strong>formance lavorativa. In questi casi gli ambienti si definiscono moderati e la misura delle<br />

condizioni <strong>microclima</strong>tiche si effettua <strong>per</strong> valutare gli indici di comfort termico. Tra gli indici<br />

maggiormente usati <strong>per</strong> questo tipo di indagini ci sono gli indici di Fanger, il PMV (Predicted<br />

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