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Sorghi da granella - Di.Pro.Ve

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SORGO


Il sorgo è stata una delle prime piante ad essere coltivata (esistono reperti<br />

archeologici che risalgono al 2200 a.C.); si ritiene che le forme attuali abbiano<br />

avuto la loro origine nell’Africa centro-orientale diverse migliaia di anni fa.<br />

Dall’Africa il sorgo si è esteso in tutto il mondo: anticamente in Asia e in<br />

Europa, più recentemente in America e in Australia.<br />

Il sorgo è il quarto cereale per importanza nell’economia agricola mondiale,<br />

dopo frumento, riso e mais (6% della superficie globale a cereali, 3% della<br />

produzione).<br />

Nelle agricolture di sussistenza del Terzo Mondo la <strong>granella</strong> viene utilizzata<br />

direttamente per l’alimentazione umana; le rese sono molto basse, dell’ordine<br />

0,5-1 t/ha, sia per la primitiva tecnica colturale, sia per le condizioni ambientali<br />

avverse: il sorgo viene coltivato soprattutto in ambienti secchi.<br />

Nelle agricolture progredite la <strong>granella</strong> viene destinata all’alimentazione<br />

animale, in concorrenza con quella di mais, di cui ha analogo valore nutritivo.<br />

Negli USA, inoltre, una certa parte viene destinata a trasformazione industriale<br />

in amido, zuccheri, sciroppo, alcol etilico, olio, etc.


DIFFUSIONE DEL SORGO DA GRANELLA<br />

in Africa circa il 30% ed in<br />

particolare in Nigeria – 10%<br />

della produzione mondiale


Nel 2007, nella UE, sono stati coltivati<br />

115.000 ha per una produzione di 600.000 t.<br />

Coltivato prevalentemente in Francia (45%<br />

della produzione EU), Italia (circa 40.000 ha<br />

nel 2010), Svezia, Spagna e Germania


An<strong>da</strong>mento delle superfici e delle<br />

produzioni in Italia (2000-2007)


Superfici e rese in Italia


FAMIGLIA<br />

GRAMINACEE<br />

SOTTOFAMIGLIA TRIBU TRIBÙ GENERE<br />

AUNDINOIDEAE<br />

BAMBUSOIDEAE<br />

CHLORIDOIDEAE<br />

( C4 ) CHLORIDEAE ELEUSINE<br />

(C4) ERAGROSTEAE<br />

ORYZOIDEAE (C3) ORYZEAE ORYZA<br />

PANICOIDEAE<br />

POIDEAE ( C3 )<br />

PANICEAE<br />

(C3 E C4)<br />

ANDROPOGONEAE<br />

(C4)<br />

AVENEAE<br />

TRITICEAE<br />

BRACHICARIA<br />

DIGITARIA<br />

ECHINOCHLOA<br />

PANICUM<br />

PASPALUM<br />

PENNISETUM<br />

SETARIA<br />

COIX<br />

SORGHUM<br />

ZEA<br />

AVENA<br />

HORDEUM<br />

SECALE<br />

TRITICUM<br />

Triticosecale


SORGHUM (surgo, latino = alzarsi = rapidità di sviluppo)<br />

origine: Africa centro-orientale (Su<strong>da</strong>n, Etiopia)<br />

Esistono 6 sottogeneri, i più importanti sono<br />

- Eu-Sorghum Arundinacea e<br />

- Eu-Sorghum Halepense,<br />

entrambi con corredo cromosomico 2n=20.<br />

Dal primo sottogenere, per incrocio spontaneo è derivato il sorgo<br />

oggi coltivato: Sorghum bicolor (L.) Moench, o Sorghum vulgare<br />

(Pers.), caratterizzato <strong>da</strong> ampio polimorfismo.<br />

Pianta brevidiurna, macroterma (ciclo primaverile-estivo)


Le molteplici forme di sorgo esistenti possono essere classificate<br />

secondo la loro destinazione come:<br />

- <strong>Sorghi</strong> <strong>da</strong> foraggio,<br />

- <strong>Sorghi</strong> zuccherini,<br />

- <strong>Sorghi</strong> <strong>da</strong> scopa,<br />

- <strong>Sorghi</strong> <strong>da</strong> <strong>granella</strong><br />

ed anche <strong>Sorghi</strong> <strong>da</strong> biomassa


All’interno dei sorghi <strong>da</strong> <strong>granella</strong> vengono<br />

identificati diversi sottogruppi a secon<strong>da</strong><br />

dell’area geografica di prevalente diffusione.


Caratteristiche botaniche<br />

Il sorgo coltivato è una pianta erbacea annuale<br />

• radici: si originano <strong>da</strong> una corona formata <strong>da</strong> 5-6 nodi molto ravvicinati ciascuno<br />

con un palco di radici; sono simili a quelle del mais ma più robuste,<br />

fibrose, più espanse lateralmente e in profondità, con maggiore capacità<br />

di estrarre acqua.<br />

• culmo: robusto; con una altezza <strong>da</strong> 50 cm fino a 3-4 m; con nodi e internodi (nel S.<br />

v. var. saccharatum il midollo è succulento e zuccherino); nei nodi basali vi<br />

sono gemme che germogliando <strong>da</strong>nno origine a culmi di accestimento;<br />

l’accestimento è maggiore nei sorghi <strong>da</strong> foraggio che in quelli <strong>da</strong> <strong>granella</strong>.<br />

L’ultimo internodo è molto allungato (carattere Combine) e facilita la<br />

raccolta con la mietitrebbiatrice.<br />

• foglie: <strong>da</strong> 8-10 nelle varietà precoci a 18-20 in quelle tardive; lamina lineare e<br />

lanceolata con margine lievemente dentellato (riconoscibile <strong>da</strong> quello liscio<br />

del mais); la presenza di pruina sulla lamina insieme a stomi più piccoli di<br />

quelli del mais, conferiscono una maggiore resistenza alla siccità.


• infiorescenza: pannocchia (racemo composto) più o meno espansa detta panicolo,<br />

eretta o pendente (compatto, spargolo, semi spargolo); l’asse principale porta<br />

numerose ramificazioni laterali con le spighette; 2 giorni dopo la spigatura<br />

comincia la fioritura e si completa in 6-10 gg; fecon<strong>da</strong>zione prevalentemente<br />

autogama (circa il 95%).<br />

• spighette: a coppia, di cui una monoflora sessile e fertile, l’altra peduncolata e<br />

sterile; globose, leggermente compresse, con glume più o meno lunghe,<br />

coriacee, di vario colore; fiori ermafroditi fertili composti <strong>da</strong> 3 stami, stilo<br />

bifido e stimma piumoso, ovario supero e monovulare.<br />

• glumette: membranose, raramente aristate; lemma cartacea e palea piccolissima.<br />

• granello: cariosside nu<strong>da</strong> o vestita <strong>da</strong>lle glume; colorata o incolore. Il colore può<br />

essere bianco, giallo, bruno, rossiccio, bruno-violaceo per la presenza di<br />

pigmenti nelle cellule del pericarpo o dello spermoderma o di entrambi.<br />

• peso 1000 semi: <strong>da</strong> 15 a 35-40 g<br />

peso ettolitrico: 65-70 kg/hL


DIFFERENZE<br />

MORFOLOGICHE<br />

RISPETTO AL MAIS


ESIGENZE AMBIENTALI<br />

Il sorgo, rispetto al mais, ha maggiori esigenze termiche: per<br />

germinare e nascere con accettabile prontezza richiede temperature<br />

del terreno di 14°C, a fronte dei 12°C necessari per il mais.<br />

Il sorgo ha minori esigenze idriche del mais, in quanto è capace di<br />

sopportare con <strong>da</strong>nno ridotto le deficienze idriche.<br />

Le principali caratteristiche morfologiche e fisiologiche che<br />

conferiscono al sorgo caratteri di spiccato resistenza all’aridità sono:<br />

- foglie fortemente cutinizzate, ricoperte di pruina, con stomi meno<br />

numerosi e più piccoli di quelli del mais;<br />

- consumi idrici unitari tra i più bassi;<br />

- radici profonde ed espanse, capaci di estrarre <strong>da</strong>l terreno l’acqua<br />

anche quando questa è fortemente trattenuta;<br />

- protoplasma capace di sopportare senza <strong>da</strong>nni irreversibili<br />

temperature relativamente alte e disidratazione piuttosto spinta;<br />

- capacità di entrare in stasi vegetativa rallentando i processi vitali<br />

in caso di “stress” idrico per riprenderli, con <strong>da</strong>nno limitato, appena si<br />

siano ripristinate più favorevoli condizioni idriche (nel mais, invece,<br />

lo stress idrico arresta irreparabilmente la crescita).


DIFFERENZE<br />

FISIOLOGICHE<br />

RISPETTO AL<br />

MAIS


ESIGENZE AMBIENTALI<br />

Questa arido-resistenza ha dei limiti: è pur sempre necessario che<br />

tra le riserve d’acqua del terreno e apporti di piogge durante il ciclo<br />

vitale si debba poter contare su una quantità d’acqua stimabile intorno<br />

a 300-350 mm (o 3.000-3.500 m 3 /ha).<br />

In terreni profondi e a buona capacità di ritenzione idrica (quindi<br />

con esclusione di quelli sciolti) basta che piovano 120-150 mm nei<br />

mesi <strong>da</strong> giugno ad agosto per assicurare rese, se non altissime,<br />

quanto meno soddisfacenti <strong>da</strong>l punto di vista economico.<br />

Queste condizioni si riscontrano in diverse regioni centrali: Emilia<br />

Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e in certe parti interne di<br />

Abruzzo, Molise e Campania, anche in molte zone collinari piuttosto<br />

marginali.<br />

Nelle regioni meridionali, troppo aride, il sorgo senza irrigazione non<br />

può essere proposto, ma potrebbe <strong>da</strong>re eccellenti risposte produttive a<br />

irrigazioni limitate, aventi carattere di soccorso.<br />

Per quanto riguar<strong>da</strong> il terreno, il sorgo si a<strong>da</strong>tta bene anche a quelli<br />

argillosi pesanti con mediocre struttura; tollera un’ampia gamma di<br />

acidità (<strong>da</strong> pH 5,5 a 8,5) e una elevata salinità.


TECNICA COLTURALE<br />

Avvicen<strong>da</strong>mento<br />

Il sorgo <strong>da</strong> <strong>granella</strong> potrebbe senza inconvenienti succedere a sé<br />

stesso, ma di norma è considerata una pianta <strong>da</strong> rinnovo che segue e<br />

precede un cereale vernino.<br />

Non frequente è il caso di sorgo in coltura ripetuta, <strong>da</strong>to che negli<br />

ambienti aridi dove il sorgo viene preso in considerazione, le colture<br />

più sicure e redditizie sono i cereali vernini, ai quali il sorgo si alterna<br />

per evitare gli inconvenienti del ringrano.<br />

Dopo sorgo la fertilità del terreno è più bassa che dopo mais e altre<br />

piante <strong>da</strong> rinnovo, tanto che il cereale successivo, in genere frumento,<br />

tende a produrre meno. La principale causa del minor potenziale<br />

produttivo del frumento dopo sorgo è la minor disponibilità di azoto,<br />

provocata <strong>da</strong> una maggiore immobilizzazione biologica di questo<br />

elemento.<br />

Data la coltura in asciutto, il sorgo <strong>da</strong> <strong>granella</strong> non si presta ad<br />

essere coltivato in secon<strong>da</strong> coltura, ma solo in coltura principale.


VARIETÀ<br />

Scelta dell’ibrido.<br />

La giusta lunghezza del ciclo (indicata con lo stesso sistema<br />

delle classi FAO) è fon<strong>da</strong>mentale; solo con i tipi di giusta<br />

precocità si può pensare di sfruttare completamente le<br />

limitate risorse idriche.<br />

Negli ambienti dove si può contare su una certa piovosità<br />

estiva, i risultati migliori si ottengono con gli ibridi di<br />

classe 300-400 (anche 500), i quali entrano in stasi<br />

vegetativa appena si sono esaurite le riserve d’acqua del<br />

suolo e vi restano fino alle prime piogge, quando si verifica<br />

la ripresa dell’attività vegetativa.<br />

È <strong>da</strong> evitare di coltivare sorghi medio-tardivi o tardivi<br />

<strong>da</strong>ti i seri rischi che questi corrono di non raggiungere la<br />

maturazione della <strong>granella</strong>.


Tra i caratteri morfologici, assumono particolare importanza nei<br />

riguardi della meccanizzazione la taglia bassa e una buona inserzione<br />

del panicolo:<br />

- tutti gli ibridi <strong>da</strong> <strong>granella</strong> sono bassi (1,3-1,5 m di altezza anziché i<br />

2-3 metri e più dei tipi normali);<br />

- per facilitare la mietitrebbiatura è importante che il panicolo sia<br />

sorretto <strong>da</strong> un lungo peduncolo, in modo <strong>da</strong> essere ben distanziato<br />

<strong>da</strong>ll’ultima foglia; regolando opportunamente l’altezza di taglio della<br />

barra falciante, si possono così raccogliere esclusivamente i panicoli<br />

evitando le parti verdi della pianta (carattere Combine).<br />

Un ridotto potere di accestimento è desiderabile nei tipi <strong>da</strong><br />

<strong>granella</strong>, per evitare ritardi nella maturazione dei panicoli<br />

secon<strong>da</strong>ri.<br />

La <strong>granella</strong> di sorgo per essere commercializzabile nella UE, deve<br />

avere un basso contenuto di tannini, la cui presenza abbassa la<br />

digeribilità della proteina. Pertanto gli ibridi che erano stati selezionati<br />

per alto contenuto di tannini, onde renderli resistenti alla pre<strong>da</strong>zione<br />

degli uccelli (ibridi BR: Bird Resistant), sono in via di abbandono.


Rese di ibridi <strong>da</strong> <strong>granella</strong> nell’Italia<br />

centrale, in assenza di apporto idrico


Caratteri morfologici e qualitativi<br />

di alcuni ibridi


Rese ibridi <strong>da</strong> <strong>granella</strong> in Emilia<br />

Romagna


Caratteri morfologici degli ibridi<br />

(Emilia Romagna)<br />

Varietà Classe Emerg/ Altezza Altezza Eserz. Peso<br />

Fao Matur.gg pianta ult foglia panicolo 1000 semi


SORGO DA GRANELLA


TECNICA COLTURALE<br />

Preparazione del terreno<br />

Essendo il sorgo pianta <strong>da</strong> coltura asciutta, si deve favorire l’approfondimento<br />

radicale e costituire nel terreno riserve idriche abbon<strong>da</strong>nti: ciò mediante<br />

lavorazioni profonde fatte tempestivamente, prima dell’inizio della stagione<br />

piovosa, come aratura o, meglio, come lavorazione a due strati.<br />

È <strong>da</strong> escludere ogni possibile coltura intercalare in quanto diminuirebbero le<br />

scorte d’acqua e renderebbe difficile o impossibile preparare il letto di semina<br />

con la perfezione che il sorgo richiede.<br />

Le dimensioni del seme, la delicatezza delle plantule e la tar<strong>da</strong> <strong>da</strong>ta di semina<br />

impongono una preparazione del terreno estremamente accurata.<br />

Nei terreni argillosi è necessario che il terreno sia preparato molto tempestivamente,<br />

durante l’autunno e l’inverno, con energiche erpicature, in modo che alla semina<br />

sia già ben livellato ed amminutato, tanto <strong>da</strong> non richiedere che l’intervento di erpici<br />

leggeri che smuovano solo uno strato superficialissimo. Solo in tal modo, lasciando<br />

agli agenti atmosferici il compito di perfezionare lo sminuzzamento del terreno<br />

superficiale ed evitando di rimescolare gli strati, si può sperare di mettere i semi, in<br />

condizioni propizie alla germinazione e all’emergenza: terreno amminutato sì <strong>da</strong><br />

ben aderire ai semi, umido già alla profondità di 2-3 cm, strutturato sì <strong>da</strong><br />

prevenire la formazione di crosta.<br />

La perfetta preparazione del terreno è il punto più delicato della coltura.


TECNICA COLTURALE<br />

Semina<br />

L’epoca di semina è determinata <strong>da</strong>lla temperatura minima per la germinazione, che<br />

nel caso del sorgo è più alta di quella del mais: 14°C anziché 12°C; ciò obbliga a<br />

seminare 10-15 giorni dopo il mais, e cioè <strong>da</strong> fine aprile, al Sud, a metà maggio<br />

nel Centro.<br />

È necessario seminare con la massima tempestività, tenendo conto che ogni ritardo<br />

nella semina non potrà non avere ripercussioni negative sulla produzione.<br />

Con gli ibridi medio-precoci, che sono i più coltivati, la semina si fa a file distanti<br />

40-50 cm, impiegando la seminatrice del frumento o quella di precisione regolata in<br />

modo <strong>da</strong> seminare una quantità di seme sufficiente ad assicurare una densità di 15-<br />

30 piante/m 2 ; prevedendo una quota di fallanze (dell’ordine del 40-50%) va<br />

previsto l’impiego di 10-15 kg/ha di seme.<br />

La resa dipende <strong>da</strong>l numero di piante a m 2 grazie alla facoltà che il sorgo ha di<br />

accestire e di autoregolare così la sua fittezza.<br />

La profondità di semina è molto importante: se eccessiva rende problematica<br />

l’emergenza delle plantule, se insufficiente espone i semi a pericoli o di<br />

disseccamento o di pre<strong>da</strong>zione <strong>da</strong> parte degli uccelli. La profondità ideale è di 2-3<br />

cm (massimo 4) in terreno possibilmente ben rasso<strong>da</strong>to <strong>da</strong> una rullatura presemina.


TECNICA COLTURALE<br />

Irrigazione<br />

In ambienti climatici ad aridità primaverile-estiva molto spinta<br />

nemmeno il sorgo riesce a produrre soddisfacentemente in coltura<br />

asciutta.<br />

In questi casi la coltivazione è possibile qualora esistano disponibilità<br />

idriche che non hanno migliore utilizzazione.<br />

Si tratta di fornire un limitato sussidio irriguo di soccorso quando la<br />

coltura passa la fase più critica che va <strong>da</strong>lla botticella alla<br />

maturazione lattea. In questo periodo apporti dell’ordine di 150-200<br />

mm consentono di raggiungere produzioni dell’ordine di 7-8 t/ha di<br />

<strong>granella</strong> secca e oltre.<br />

Il sorgo si spinge assai in profondità per attingere acqua e quindi<br />

si può irrigare in modo <strong>da</strong> bagnare 1 m di spessore; inoltre<br />

l’esigenza di tempestività è assai meno sentita che nel mais, <strong>da</strong>to che<br />

per il sorgo il limite di intervento irriguo è più basso che nel mais e<br />

che il sorgo può entrare in quiescenza.


TECNICA COLTURALE<br />

Concimazione<br />

Trattandosi di coltura asciutta si dovrà limitare quella minerale,<br />

tanto più quanto più scarse sono le disponibilità idriche. In<br />

assenza di letame le dosi più consigliabili sono:<br />

40-60 kg/ha di P 2O 5 <strong>da</strong> <strong>da</strong>re pre-semina;<br />

80-100 kg/ha di azoto <strong>da</strong> <strong>da</strong>re alla semina come urea.<br />

Data la natura argillosa dei terreni sui quali il sorgo si può<br />

coltivare, non è certa l’utilità della concimazione potassica.<br />

<strong>Di</strong>serbo<br />

Il diserbo chimico del sorgo trova notevoli limitazioni nel<br />

ridottissimo numero di principi attivi il cui uso è ammesso su<br />

questa specie.<br />

Il controllo delle erbe infestanti potrebbe utilmente essere fatto<br />

con la sarchiatura meccanica che, in una coltura non irrigata<br />

come è il sorgo, farebbe conseguire anche altri vantaggi, oltre al<br />

controllo delle malerbe: miglior aerazione della rizosfera ed<br />

economia d’acqua specialmente nelle terre argillose soggette a<br />

fessurarsi.


Sorgo<br />

Pre-emergenza: -Aclonifen (Amarantacee, chenopodiacee, crucifere e altre dicotiledoni)<br />

Post-emergenza precoce (2-3 foglie sorgo): -S-metolaclor+terbutilazina<br />

Post-emergenza:-Bromoxinil (<strong>Di</strong>cotiledoni annuali comuni)<br />

-Bromoxinil+terbutilazina (Graminacee e dicotiledoni)<br />

-<strong>Di</strong>camba+prosulfuron (<strong>Di</strong>cotiledoni annuali e perenni)<br />

-2,4 D+MPCA (Convolvulus, Cirsium, Equisetum)


Raccolta<br />

TECNICA COLTURALE<br />

Il sorgo, a differenza del mais, mantiene completamente verdi le<br />

foglie e gli steli anche quando la <strong>granella</strong> è matura. Quasi mai, <strong>da</strong>ta<br />

l’epoca di raccolta, la <strong>granella</strong> è abbastanza secca <strong>da</strong> non richiedere<br />

l’essiccazione.<br />

La raccolta della <strong>granella</strong> si fa con le stesse mietitrebbiatrici <strong>da</strong><br />

frumento, regolando l’altezza di taglio tanto in alto <strong>da</strong> raccogliere, se<br />

possibile, solo i panicoli; per questo motivo sono preferibili i tipi che<br />

presentano una buona eserzione del panicolo <strong>da</strong>ll’ultima foglia.<br />

Le rese di <strong>granella</strong> conseguibili sono variabili secondo l’an<strong>da</strong>mento<br />

stagionale: in condizioni molto favorevoli di terreno e di piovosità<br />

estiva possono raggiungere 8-9 t/ha di <strong>granella</strong>; rese medie di 6 t/ha<br />

sono <strong>da</strong> considerarsi buone.


AVVERSITÀ<br />

Avversità meteoriche.<br />

Le basse temperature all’inizio della vegetazione sono <strong>da</strong> temere, perché possono<br />

accentuare gli attacchi di afidi sulle giovani piantine.<br />

L’allettamento non è <strong>da</strong> temere nelle varietà <strong>da</strong> <strong>granella</strong>, che sono molto basse e<br />

robuste, mentre costituisce un grave problema per certi sorghi <strong>da</strong> foraggio di<br />

grande sviluppo e per i quali l’allettamento rappresenta un ostacolo alla raccolta<br />

meccanica.<br />

Avversità crittogamiche.<br />

Non sono molto preoccupanti. I marciumi delle plantule (Fusarium, Pythium), che<br />

si prevengono con la concia delle semente ed evitando semine troppo precoci; i<br />

marciumi dello stelo (Fusarium, Macrophomina phaseoli, Rhizoctonia solani), il<br />

mosaico nanizzante del mais.<br />

Uccelli.<br />

Per lo più passeracei, sono un flagello per il sorgo, almeno fino a quando la<br />

coltivazione è fatta su limitate superfici. Essi si posano sui panicoli consumando i<br />

granelli in formazione, <strong>da</strong>lla maturazione lattea in poi.


Avversità parassitarie.<br />

Il primo pericolo è rappresentato <strong>da</strong>gli insetti terricoli (elateridi e agrotidi) contro i<br />

quali va fatta la disinfestazione alla semina.<br />

Gli afidi (Aphis maidis) possono essere assai <strong>da</strong>nnosi quando attaccano le piante<br />

giovani. La lotta non è facile quando gli insetti stanno sulla pagina inferiore delle<br />

foglie.<br />

In corso di vegetazione <strong>da</strong>nni possono essere causati <strong>da</strong>lle piralidi (Ostrinia<br />

nubilalis, Sesamia cretica) che minano lo stelo.<br />

Nelle regioni meridionali o in caso di semine tardive <strong>da</strong>nni sono provocati <strong>da</strong> due<br />

ditteri, la cecidomia (Contarinia sorghicola), le cui larve consumano gli ovari o le<br />

cariossidi appena formate e l’aterigona (Atherigona soccata), che provoca la<br />

distruzione dell’apice vegetativo degli steli in fase di levata, provocandone l’arresto<br />

della crescita e stimolando l’emissione di germogli di accestimento.<br />

Nella sorghicoltura italiana i soli trattamenti <strong>da</strong> prevedere sistematicamente<br />

sono la concia e la geodisinfestazione.


CONSIDERAZIONI ECONOMICHE<br />

Facendo un confronto con la coltura asciutta del mais, del quale il<br />

sorgo dovrebbe essere il sostituto, si può dire che in ambienti e in<br />

annate sfavorevoli il sorgo supera di parecchio il mais.<br />

Il sorgo non ha incontrato larghe simpatie presso gli agricoltori<br />

italiani, per i seguenti motivi principali:<br />

- difficoltà ad avere nascite regolari;<br />

- eccessiva tardività di maturazione;<br />

- difficoltà di essiccamento per la concomitanza con quello del<br />

mais;<br />

- pre<strong>da</strong>zione <strong>da</strong> parte degli uccelli durante la granigione;<br />

- cattive condizioni di fertilità per il successivo frumento;<br />

- difficoltà di collocamento del prodotto;<br />

- prezzo di vendita basso (rispetto al mais di cui ha analogo valore<br />

nutritivo).


Composizione essenziale del granello di sorgo (%):<br />

estr. inazotati 70-75<br />

proteina grezza 11.5-14.7<br />

lipidi grezzi 3.1-4.5<br />

fibra grezza 3-5<br />

ceneri 1.5-2<br />

Impiego esclusivo nell’alimentazione del bestiame ed in particolare<br />

dei polli


SOSTANZE NEL<br />

SORGO


SORGO <strong>da</strong> FORAGGIO<br />

SORGO DA FORAGGIO: Sorgo gentile, su<strong>da</strong>nense, sottile, su<strong>da</strong>n-grass<br />

(Sorghum vulgare var. su<strong>da</strong>nense (Piper) Hitchc = Sorghum<br />

su<strong>da</strong>nense).<br />

La pianta del sorgo, sia allo stato giovane che a maturazione lattea o<br />

cerosa della <strong>granella</strong>, si presta assai bene all’alimentazione del bestiame.<br />

Grande capacità di accestimento; foglie strette; panicolo lasso; <strong>granella</strong><br />

piccola e vestita.


Sorgo <strong>da</strong> foraggio<br />

Negli ultimi anni ha<br />

avuto un maggior<br />

interesse, sia per il<br />

problema diabrotica, ma<br />

anche come sostituto del<br />

silomais.<br />

Possibilità di effettuare<br />

più tagli (2-3) con una<br />

produzione complessiva<br />

di 12-16 t/ha


I° taglio<br />

In pre-fioritura,quando<br />

l’erba è alta 1,2 m ca.,<br />

fine giugno.<br />

II° taglio<br />

fine luglio<br />

III° taglio<br />

fine agosto<br />

SORGO DA FORAGGIO


SORGO DA FORAGGIO


TRINCIATO (INSILATO) DI SORGO<br />

Sfalcio a maturazione cerosa (30-35% s.s.), trinciatura e insilamento.<br />

Qualità inferiore a quella dl mais anche per alto contenuto in tannini, <strong>granella</strong><br />

troppo dura e scarsa digeribilità della quota fibrosa.<br />

Sono <strong>da</strong> preferire i sorghi <strong>da</strong> <strong>granella</strong> rispetto a quelli <strong>da</strong> foraggio con peggiore<br />

qualità del foraggio e rischi di allettamento


TRINCIATO (INSILATO) DI SORGO


RACCOLTA DEL TRINCIATO


SOSTANZE NEL SORGO


SORGO ZUCCHERINO<br />

SORGO ZUCCHERINO: (Sorghum vulgare Pers. = Sorghum bicolor (L.) Moench<br />

= S. saccharatum).<br />

Sono piante molto alte, a culmo grosso, con foglie larghe, steli succosi e<br />

zuccherini per la presenza nel midollo di notevoli quantità di saccarosio (15-<br />

20%). Nel secolo scorso grandi speranze furono suscitate circa la possibilità di<br />

coltivare il sorgo per la produzione di zucchero. Sennonché nel sorgo il<br />

saccarosio è sempre accompagnato <strong>da</strong> notevoli quantità di zucchero invertito<br />

che inibisce la cristallizzazione. Pertanto i sorghi <strong>da</strong> zucchero hanno<br />

un’importanza minima e servono per la preparazione di sciroppi e per<br />

l’industria dell’alcol o come coltura foraggera <strong>da</strong> erbaio.


SORGO DA SCOPE<br />

SORGO DA SCOPE (Sorghum vulgare Pers. = Sorghum bicolor (L.) Moench = S.<br />

technicum)<br />

L’asse principale del panicolo è cortissimo e su di esso sono inserite, quasi a<br />

formare un’infiorescenza ad ombrella, ramificazioni lunghissime ed<br />

elastiche. Tale infiorescenza, privata della <strong>granella</strong>, è usata per la fabbricazione<br />

di scope e spazzole. La raccolta si fa alla maturazione della <strong>granella</strong>, però<br />

per evitare che il peso di questa pieghi deformandole le ramificazioni del<br />

panicolo, rendendolo ina<strong>da</strong>tto allo scopo, è necessario che alla maturazione<br />

lattea i culmi siano piegati in modo che i panicoli pen<strong>da</strong>no verso il basso.


Sorgo <strong>da</strong> biomassa<br />

• <strong>Di</strong> facile inserimento negli ordinamenti azien<strong>da</strong>li<br />

• Necessita di maggiori impegni (attrezzature meccaniche) nella<br />

gestione della raccolta, del trasporto e dello stoccaggio<br />

• Redditi non sempre competitivi con le colture tradizionali<br />

• Necessità di individuare ibridi più produttivi ma anche precise<br />

indicazioni su forma e tipologia della materia prima <strong>da</strong> avviare agli<br />

impianti energetici<br />

• Utilizzo per combustione e produzione di biogas


Sorgo <strong>da</strong> fibra


Imballatura sorgo <strong>da</strong> fibra


BIOMASSE<br />

ANNUALI<br />

BIOMASSE E BIOGAS<br />

POTENZIALITÀ PRODUTTIVE<br />

ERBACEE<br />

MAIS TRINCIATO<br />

SORGO ZUCCHERINO TRINCIATO<br />

FRUMENTO TRINCIATO<br />

TRITICALE TRINCIATO<br />

SORGO DA FIBRA<br />

SORGO A PIÙ SFALCI<br />

INSILATI<br />

t/ha s.s.<br />

25<br />

16-18<br />

12-14<br />

18-22<br />

16-20

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