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Acqua: ipertesto per l'esame di stato

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Anno scolastico<br />

2008/2009<br />

Tesina d’esame:<br />

alunno S.M.<br />

classe 3°<br />

scuola ospedaliera<br />

secondaria <strong>di</strong> I° grado<br />

Torino


LE GUERRE<br />

dell’ACQUA<br />

I POETI E<br />

L’ACQUA<br />

L’ACQUA<br />

NELLA<br />

SCIENZA<br />

L’ACQUA<br />

NELL’ARTE<br />

LA BOLIVIA<br />

L’ACQUA<br />

NELLA<br />

MUSICA<br />

L’EAU<br />

SUR LA<br />

TERRE<br />

AMERICAN<br />

NATIONAL<br />

PARK<br />

LA<br />

CENTRALE<br />

IDRO-<br />

ELETTRICA


LA BOLIVIA<br />

La Bolivia è uno Stato dell'America meri<strong>di</strong>onale, situato nel centro del<br />

subcontinente, senza sbocchi al mare. Secondo il censimento svolto nel 2001,<br />

contava 8.274.325 abitanti, mentre, secondo stime più recenti (2005), la<br />

popolazione avrebbe raggiunto quota 8.857.870 unità. In base alla nuova<br />

costituzione del Paese, adottata il 25 gennaio del 2009, la capitale è unicamente<br />

Sucre, mentre precedentemente oltre alla capitale costituzionale, sempre Sucre,<br />

era riconosciuta come capitale amministrativa, La Paz, dove ha tutt'ora sede il<br />

Governo. La città più popolata è Santa Cruz de la Sierra, con circa 1,5 milioni <strong>di</strong><br />

abitanti. Confina a nord e ad est con il Brasile, a sud con Argentina e Paraguay e<br />

ad ovest Perù e Cile.<br />

PARTE FISICA<br />

Si <strong>di</strong>stinguono due gran<strong>di</strong> aree geografiche:<br />

• le terre orientali tropicali, i due terzi del paese, <strong>di</strong>vise tra bacino<br />

amazzonico e l'area del Chaco.<br />

• le Ande, un terzo del paese, nella parte occidentale, costituite sia dalla<br />

cor<strong>di</strong>gliera come dall'altipiano.<br />

Due terzi del territorio boliviano sono bassipiani tropicali, tributari del Rio delle<br />

Amazzoni e del Rio de la Plata. Questa enorme estensione <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 700.000 km²,<br />

è co<strong>per</strong>to da foreste tropicali pluviali, umide, monsoniche e secche.<br />

Inoltre, la Bolivia possiede la foresta tropicale secca più estesa al mondo nella<br />

regione del Chaco. Circa 250.000 km² sono savane alluvionali, pantani e savane<br />

secche. Esistono inoltre gran<strong>di</strong> laghi amazzonici, i più estesi della regione.<br />

Il bacino idrografico più importante è quello del fiume Mamoré. Data la<br />

morfologia del territorio e l'ampio spazio latitu<strong>di</strong>nale occupato, la Bolivia<br />

possiede una delle maggiori <strong>di</strong>versità climatiche della Terra, ciò che <strong>per</strong>mette un<br />

ampissimo spettro <strong>di</strong> specie coltivabili, sia tipiche <strong>di</strong> climi continentali e<br />

tem<strong>per</strong>ati, come la patata o l'avena, <strong>di</strong> climi me<strong>di</strong>terranei, come la vite e l'olivo, e<br />

climi tropicali, come il cacao e il banano. Nell’altipiano an<strong>di</strong>no propriamente<br />

detto le precipitazioni non su<strong>per</strong>ano i 500 mm annui nella fascia umida del settore<br />

nord e la tem<strong>per</strong>atura me<strong>di</strong>a annua è inferiore ai 10 °C. Il settore meri<strong>di</strong>onale è


più secco e tendente alla formazione desertica. Le terre tropicali dell'oriente<br />

boliviano hanno due climi principali. A nord del parallelo 18ºS, il clima è<br />

propriamente amazzonico, con breve stagione secca e tem<strong>per</strong>atura variabili tra i<br />

22 e 26 °C <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e precipitazioni tra i 1.000 e 3.000 mm/anno. Il settore a sud<br />

del parallelo 18ºS ha un clima più mite e secco, con tem<strong>per</strong>ature me<strong>di</strong>e tra i 20 e<br />

22 °C e precipitazioni tra i 500 e 1.000 mm/anno. In questo settore si hanno le<br />

maggiori escursioni termiche del tropico boliviano, con massime su<strong>per</strong>iori ai 35<br />

°C e minime anche inferiori allo 0 °C. Il settore più piovoso, e tra quelli con le<br />

maggiori precipitazioni del bacino amazzonico, è la fascia prean<strong>di</strong>na, 180-700m<br />

slm, tra i <strong>di</strong>partimenti <strong>di</strong> Santa Cruz, Cochabamba, Beni e La Paz. Le<br />

precipitazione vanno da 2.500 a 5.000 mm anno, ma in alcuni settori su<strong>per</strong>ano i<br />

6.000mm annui.<br />

ECONOMIA<br />

Secondo i dati della tra<strong>di</strong>zionale statistica mon<strong>di</strong>ale, la Bolivia ha uno dei red<strong>di</strong>ti<br />

pro-capite tra i più bassi del continente. Questo dato contrasta con la grande<br />

ricchezza <strong>di</strong> risorse naturali e la scarsa densità della popolazione, che potrebbe far<br />

pensare ad una maggior <strong>di</strong>sponibilità economica <strong>per</strong> gli abitanti. Le ragioni sono<br />

evidentemente da in<strong>di</strong>viduarsi nell'arretratezza del sistema produttivo e sociale.<br />

Punti <strong>di</strong> forza: Abbondanza <strong>di</strong> risorse naturali (minerali, petrolio, gas, foreste,<br />

terra, acqua, ecc). Punti <strong>di</strong> debolezza: Corruzione. Mercato delle materie prime<br />

vulnerabile alla fluttuazione dei prezzi. Economia informale. Contrabbando.<br />

Struttura educativa inadeguata.<br />

L'agricoltura ha subito notevoli trasformazioni negli ultimi decenni,<br />

principalmente dopo la riforma agraria del 1953. Da un'attività quasi<br />

esclusivamente <strong>di</strong> sussistenza, si è trasformata in uno dei motori economici più<br />

importanti del paese. Le attività agricole si sono sviluppate soprattutto nelle terre<br />

orientali tropicali. In queste regioni parte delle foreste originarie sono state<br />

rimosse <strong>per</strong> far spazio alle coltivazioni.<br />

Attualmente la Bolivia è uno dei principali esportatori mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> soya, molta<br />

della quale <strong>di</strong> origine transgenica. Esporta inoltre sorgo, zucchero, cotone,<br />

girasole, sesamo ed altre oleaginose. La maggior parte <strong>di</strong> questi prodotti verranno<br />

poi destinati dagli importatori <strong>per</strong> l'alimentazione animale. Nelle aree tropicali si<br />

coltiva anche il riso, la coca, la manioca, il mais, il banano (e la sua variante ricca<br />

in ami<strong>di</strong>, commestibile dopo cottura, nota come platano) e moltissimi altri


prodotti. Dalle foreste si estraggono il caucciù e la noce del Brasile, <strong>di</strong> cui la<br />

Bolivia è, nonostante il nome, il principale esportatore mon<strong>di</strong>ale.<br />

Nelle aree an<strong>di</strong>ne l'agricoltura è principalmente <strong>di</strong> sussistenza e/o destinata al<br />

commercio interno: vi si coltivano ortaggi, patate, un tubero chiamato oca, mais,<br />

orzo, grano e la quinoa.<br />

L'allevamento più <strong>di</strong>ffuso è quello dei bovini, sia nelle estese savane tropicali,<br />

come nei pascoli an<strong>di</strong>ni. Numerosi anche gli ovini, caprini e suini. Molto<br />

importante l'allevamento <strong>di</strong> volatili (polli) che vengono anche esportati ad alcuni<br />

paesi limitrofi. L'allevamento dei cameli<strong>di</strong>, come il lama e la vigogna, è frequente<br />

in isolate aree an<strong>di</strong>ne. L'ittiocoltura viene praticata principalmente nell'area del<br />

lago Titicaca, con specie introdotte, come le trote. In fase <strong>di</strong> s<strong>per</strong>imentazione<br />

l'allevamento nelle aree tropicali <strong>di</strong> un grosso pesce frugivoro.<br />

Di una certa rilevanza la pesca nei bacini idrografici dei bassipiani tropicali, sia<br />

nel rio Pilcomayo, affluente del Rio della Plata, come nei tributari del Rio delle<br />

Amazzoni.<br />

Le attività industriali sono incipienti e Bolivia continua ad essere un importatore<br />

netto <strong>di</strong> prodotti finiti, molti dei quali entrano nel paese <strong>di</strong> contrabbando.<br />

Nonostante le <strong>di</strong>fficoltà strutturali della Bolivia, con una scadente rete stradale e<br />

ferroviaria, in questi ultimi anni, dato anche il basso costo della manodo<strong>per</strong>a e le<br />

irrilevanti garanzie sociali <strong>per</strong> i lavoratori, sono aumentate notevolmente le<br />

attività manifatturiere. Nella città <strong>di</strong> El Alto si sono sviluppate le industrie tessili e<br />

<strong>di</strong> altre manifatture principalmente destinate all'esportazione. La città <strong>di</strong> Santa<br />

Cruz de la Sierra ha una fiorente industria alimentare, tessile e <strong>di</strong> materiali <strong>per</strong> la<br />

costruzione. Una delle più importanti attività industriali nazionali è la produzione<br />

della birra. Due le raffinerie <strong>di</strong> petrolio, a Santa Cruz de la Sierra e Cochabamba.<br />

Numerosi i cementifici. Negli ultimi anni hanno acqui<strong>stato</strong> peso la trasformazione<br />

<strong>di</strong> materie prime <strong>di</strong> origine forestale <strong>per</strong> l'esportazione, come il legno pregiato<br />

(mogano e cedro principalmente) e la noce del Brasile.<br />

PARTE POLITICA<br />

La Bolivia è <strong>di</strong>visa in 9 <strong>di</strong>partimenti (departamentos). Ogni <strong>di</strong>partimento si <strong>di</strong>vide<br />

in province <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 112 su tutto il territorio nazionale. A sua volta ogni<br />

provincia si <strong>di</strong>vide in municipi, attualmente sono presenti 327 municipi. A sua<br />

volta ogni municipio si <strong>di</strong>vide in cantoni, attualmente sono presenti 989 cantoni.<br />

A sua volta ogni cantone si <strong>di</strong>vide in vice-cantoni, attualmente sono presenti 2998<br />

vice-cantoni.<br />

POPOLAZIONE<br />

Secondo l'ultimo censimento del 2001 dell'Istituto Nazionale <strong>di</strong> Statistica (INE),<br />

la popolazione in<strong>di</strong>gena rappresenta circa il 49,95% della popolazione totale.<br />

Percentuale che arriva al 73,20% se consideriamo le sole zone rurali.<br />

Secondo il CIA World Factbook 2006, la popolazione boliviana è costituita dai<br />

seguenti gruppi etnici: quechua 30%, aymara 25%, meticci 30%, europei 15%.


RELIGIONE<br />

L'articolo terzo della Costituzione boliviana riconosce e sostiene la libertà <strong>di</strong><br />

culto.<br />

La maggior parte della popolazione è cattolica (75%) ma sono in forte crescita<br />

culti genericamente definiti protestanti e movimenti cristiani detti sette, molto<br />

popolari nei quartieri <strong>per</strong>iferici delle città. Si stanno riproponendo con forza anche<br />

gruppi che fanno riferimento a rituali religiosi ancestrali preispanici.<br />

Molte scuole ed università sono <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> gruppi religiosi <strong>di</strong> vario<br />

orientamento, cattolici, Bahai, la setta Moon coreana, ecc<br />

Tra i più importanti avvenimenti religiosi degli ultimi decenni, si possono<br />

menzionare la visita <strong>di</strong> Giovanni Paolo II, nel 1988, e la nomina a car<strong>di</strong>nale, il<br />

primo boliviano, <strong>di</strong> monsignor Terrazas, arcivescovo <strong>di</strong> Santa Cruz.


L’ACQUA<br />

LA PIOGGIA NEL PINETO<br />

Taci. Su le soglie<br />

del bosco non odo<br />

parole che <strong>di</strong>ci<br />

umane; ma odo<br />

parole più nuove<br />

che parlano gocciole e foglie<br />

lontane.<br />

Ascolta. Piove<br />

dalle nuvole sparse.<br />

Piove su le tamerici<br />

salmastre ed arse,<br />

piove sui pini<br />

scagliosi ed irti,<br />

piove sui mirti<br />

<strong>di</strong>vini,<br />

su le ginestre fulgenti<br />

<strong>di</strong> fiori accolti,<br />

sui ginestri folti<br />

<strong>di</strong> coccole aulenti,<br />

piove sui nostri volti<br />

silvani,<br />

piove sulle nostre mani<br />

ignude,<br />

sui nostri vestimenti<br />

leggieri,<br />

su i freschi pensieri<br />

che l’anima schiude<br />

novella,<br />

su la favola bella<br />

che ieri<br />

l’illuse, che oggi m’illude,<br />

o Ermione<br />

O<strong>di</strong>? La pioggia cade<br />

su la solitaria<br />

verdura<br />

con un crepitio che dura<br />

e varia nell’aria


secondo le fronde<br />

più rade, men rade.<br />

Ascolta. Risponde<br />

al pianto il canto<br />

delle cicale<br />

che il pianto australe<br />

non impaura,<br />

nè il ciel cinerino.<br />

E il pino<br />

ha un suono, e il mirto<br />

altro suono, e il ginepro<br />

altro ancora, stromenti<br />

<strong>di</strong>versi<br />

sotto innumerevoli <strong>di</strong>ta.<br />

E immersi<br />

noi siam nello spirto<br />

silvestre,<br />

d’arborea vita viventi;<br />

e il tuo volto ebro<br />

è molle <strong>di</strong> pioggia<br />

come un foglia,<br />

e le tue chiome<br />

auliscono come<br />

le chiare ginestre,<br />

o creatura terrestre<br />

che hai nome<br />

Ermione.<br />

Ascolta, ascolta. L’accordo<br />

delle aeree cicale<br />

a poco a poco<br />

più sordo<br />

si fa sotto il pianto<br />

che cresce;<br />

ma un canto vi si mesce<br />

più roco<br />

che <strong>di</strong> laggiù sale,<br />

dall’umida ombra remota.<br />

più sordo e più fioco<br />

s’allenta, si spegne.<br />

Sola una nota<br />

ancora trema, si spegne,<br />

risorge, treme, si spegne.<br />

Non s’ode voce del mare.


Or s’ode su tutta la fronda<br />

crosciare<br />

l’argentea pioggia<br />

che monda,<br />

il croscio che varia<br />

secondo la fronda<br />

più folta, men folta.<br />

Ascolta.<br />

La figlia dell’aria<br />

è muta; ma la figlia<br />

del limo lontane,<br />

la rana,<br />

canta nell’ombra più fonda,<br />

chi sa dove, chi sa dove!<br />

E piove su le tue ciglia,<br />

Ermione.<br />

Piove su le tue ciglia nere<br />

sì che par tu pianga<br />

ma <strong>di</strong> piacere; non bianca<br />

ma quasi fatta virente,<br />

par da scorza tu esca.<br />

E tutta la vita è in noi fresca<br />

aulente,<br />

il cuor nel petto è come pesca<br />

intatta,<br />

tra le palpebre gli occhi<br />

son come polle tra l’erbe,<br />

i denti negli alveoli<br />

son come mandorle acerbe.<br />

E an<strong>di</strong>am <strong>di</strong> fratta in fratta,<br />

or congiunti or <strong>di</strong>sciolti<br />

(e il verde vigor rude<br />

ci allaccia i malleoli<br />

c’intrica i ginocchi)<br />

chi sa dove, chi sa dove!<br />

E piove su i nostri volti<br />

silvani,<br />

piove sulle nostre mani<br />

ignude,<br />

sui nostri vestimenti<br />

leggieri,<br />

su i freschi pensieri<br />

che l’anima schiude


novella,<br />

su la favola bella<br />

che ieri<br />

m’illuse, che oggi t’illude,<br />

o Ermione.<br />

Gabriele D’annunzio


TEMPORALE<br />

Un bubbolio lontano...<br />

Rosseggia l'orizzonte,<br />

come affocato, a mare;<br />

nero <strong>di</strong> pece, a monte,<br />

stracci <strong>di</strong> nubi chiare,<br />

tra il nero un casolare,<br />

un'ala <strong>di</strong> gabbiano.<br />

Giovanni Pascoli


ACQUAZZONE<br />

Di nubi grigie a un tratto il ciel fu sporco;<br />

e il tuono brontolò con voce d’orco.<br />

Si cacciò avanti, lungo lo stradone,<br />

carta, foglie e uccelli il polverone.<br />

Si u<strong>di</strong>rono richiami <strong>di</strong>s<strong>per</strong>ati,<br />

tonfi d’imposte e d’usci sbattacchiati.<br />

Si vider donne lottare in un prato<br />

Con gli angeli impauriti del bucato.<br />

Poi seminò la pioggia a piene mani<br />

tetti e vie <strong>di</strong> danzanti tulipani;<br />

tagliò il paesaggio, illividì ogni cosa<br />

in un polverio d’acqua luminosa.<br />

Corrado Govoni


ARSENIO<br />

I turbini sollevano la polvere<br />

sui tetti, a mulinelli, e sugli spiazzi<br />

deserti, ove i cavalli incappucciati<br />

annusano la terra, fermi innanzi<br />

ai vetri luccicanti degli alberghi.<br />

Sul corso, in faccia al mare, tu <strong>di</strong>scen<strong>di</strong><br />

in questo giorno<br />

or piovorno ora acceso, in cui par scatti<br />

a sconvolgerne l'ore<br />

uguali, strette in trama, un ritornello<br />

<strong>di</strong> castagnette.<br />

È il segno d'un'altra orbita: tu seguilo.<br />

Discen<strong>di</strong> all' orizzonte che sovrasta<br />

una tromba <strong>di</strong> piombo, alta sui gorghi,<br />

più d'essi vagabonda: salso nembo<br />

vorticante, soffiato dal ribelle<br />

elemento alle nubi; fa che il passo<br />

su la ghiaia ti scricchioli e t'inciampi<br />

il viluppo dell'alghe: quell'istante<br />

è forse, molto atteso, che ti scampi<br />

dal finire il tuo viaggio, anello d'una<br />

catena, immoto andare, oh troppo noto<br />

delirio, Arsenio, d'immobilità...<br />

Ascolta tra i palmizi il getto tremulo<br />

dei violini, spento quando rotola<br />

il tuono con un fremer <strong>di</strong> lamiera<br />

<strong>per</strong>cossa; la tempesta è dolce quando<br />

sgorga bianca la stella <strong>di</strong> Canicola<br />

nel cielo azzurro e lunge par la sera<br />

ch'è prossima: se il fulmine la incide<br />

<strong>di</strong>rama come un albero prezioso<br />

entro la luce che s'arròsa: e il timpano<br />

degli tzigani è il rombo silenzioso.<br />

Discen<strong>di</strong> in mezzo al buio che precipita<br />

e muta il mezzogiorno in una notte<br />

<strong>di</strong> globi accesi, dondolanti a riva, -<br />

e fuori, dove un'ombra sola tiene<br />

mare e cielo, dai gozzi sparsi palpita


1'acetilene -<br />

finché goccia trepido<br />

il cielo, fuma il suolo che s'abbevera,<br />

tutto d'accanto ti sciaborda, sbattono<br />

le tende molli, un frùscio immenso rade<br />

la terra, giù s'afflosciano stridendo<br />

le lanterne <strong>di</strong> carta sulle strade.<br />

Così s<strong>per</strong>so tra i vimini e le stuoie<br />

grondanti, giunco tu che le ra<strong>di</strong>ci<br />

con sé trascina, viscide, non mai<br />

svelte, tremi <strong>di</strong> vita e ti proten<strong>di</strong><br />

a un vuoto risonante <strong>di</strong> lamenti<br />

soffocati, la tesa ti ringhiotte<br />

dell'onda antica che ti volge; e ancora<br />

tutto che ti riprende, strada portico<br />

mura specchi ti figge in una sola<br />

ghiacciata moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> morti,<br />

e se un gesto ti sfiora, una parola<br />

ti cade accanto, quello è forse, Arsenio,<br />

nell'ora che si scioglie, il cenno d'una<br />

vita strozzata <strong>per</strong> te sorta, e il vento<br />

la porta con la cenere degli astri.<br />

Eugenio Montale


IL PLEUT<br />

TRADUZIONE:<br />

PIOVE<br />

Guillaume Apollinaire<br />

Piovono voci <strong>di</strong> donne come fossero morte anche nel ricordo<br />

Anche voi piovete meravigliosi incontri della mia vita o goccioline<br />

E quelle nuvole impennate incominciano a nitrire un intero universo <strong>di</strong> città auricolari<br />

Senti se piove mentre il rimpianto e lo sdegno piangono una musica antica<br />

Ascolta cadere i legami che li tengono in alto e in basso


DANGER POUR L’EAU<br />

SUR LA TERRE<br />

L’eau couvre deux tiers de notre planète, la terre et les astronautes l’ont définie<br />

« la planète bleue », parce que, vue de l’espace, se <strong>di</strong>stingue des autres planètes<br />

par sa couleur bleue.<br />

L’eau entre dans la composition de notre corps pour le 65% et est l’element<br />

fondamental pour la vie.<br />

Actuellement, la Terre est menacé de pollution par :<br />

• « marées noires » qui sont des grandes quantités de pétrole, déversées<br />

accidentellement en mer par les pétrolieres, qui asphyxient les<br />

poissons, les oiseaux, la végétation marine comme les algues, et aussi<br />

défigurent les cotes.<br />

• déchets urbains et les eaux usées jetés en mer. Pour faire face à ce<br />

problème, les villes cotières s’équipent avec des stations de depuration<br />

des eaux.<br />

• les fleuves qui apportent en mer tous les poullants absorbés dans<br />

leurs parcours.<br />

• les algues qui sont dévelloppées démesurément, pour la mo<strong>di</strong>ficatione<br />

de l’équilibre marine, qui absorbent toutes l’oxygène de l’eau et<br />

détruisent toutes autres formes de vie.


Autres problèmes pour la santé de la Terre sont : la déforestation, le recul des<br />

glaciers, l’erosion du littoral, la <strong>di</strong>sparition d’espèces végétales et animales. Il y a<br />

un véritable « mal de la Terre ».<br />

Plusieurs milliers d’espèces animales, par exemple l’ours polaire, la tigre d’Inde,<br />

le panda, risquent de <strong>di</strong>sparaitre par la détérioration de leur habitat naturel. La<br />

<strong>di</strong>sparation d’une espèce a des ré<strong>per</strong>cussions sur l’équilibre de toute la nature.<br />

Pour rèduire les émission des gaz, considérée responsable du réchauffement de la<br />

planète, 126 pays ont ratifié le « protocole de Kyoto » qui est entré en vigueur le<br />

26 février 2005.<br />

Le 22 avril, c’est le jour de la fete de la Terre, moment pour soutenir les initiatives<br />

en matière de sauvegarde de l’environnement ; journèe célébrée par 500 millions<br />

de <strong>per</strong>sonnes dans 184 pays.<br />

Chaque homme peut aider et protéger la nature avec de petits gestes, comme<br />

utiliser des ampoules « basse consommation ».<br />

BEAUCOUP DE CHOSES PEUVENT ETRE CHANGER AVEC<br />

DE PETITS EFFORTS.<br />

Pour exemple, préférer la douche au bain ou quand l’on se brosse les dents, il<br />

est préférable de se rincer avec un verre à dents.<br />

Pour utiliser bien la lave-linge:<br />

• laver à la température la plus basse possible.<br />

• adopter les boules de caoutchouc recyclé, glissées avec le linge dans le<br />

tambour de l’appareil qui sont très efficaces.<br />

• Préférer le modèle de classe A ou A+


AMERICAN<br />

NATIONALS PARKS<br />

National parks are large areas rich in wildlife and spectacular landscapes. They<br />

are forty, they are in the USA and attract millions of tourist every year.<br />

In the national park work the rangers, them offices are: care for the parks and its<br />

visitors, and charge an entry fee to pay for facilities. Lots of people requires some<br />

basic rules: treat the parks with respect, stay on the trail, don’t leave rubbish,<br />

don’t pick the flowers, don’t feed the animals, don’t light fires, make no<br />

unnecessery noise.<br />

The national park preserve the wildlife and the variety of landscapes.<br />

The first national park was opened about 140 years ago.<br />

Visitors can help protect national park. People can do is to treat the parks, the<br />

plants and animals with respect.<br />

The most important parks are:<br />

• YELLOSTONE NATIONAL PARK was the first in the world, it<br />

lies mainly in the state of Wyoming, Idaho and Montana. The park is<br />

covering for 80% with vast forest. There are the most of animals:<br />

bears, deers, bisons, antelopes, elks. The principal attraction is the<br />

geysers; the most famous is Old Faithful. The geyser erupt hot water<br />

and steam. A famous italian cartoon, “Yoghy e Bubu” is set in the<br />

park.<br />

• GRAND CANYON NATIONAL PARK, in the north-east of<br />

Arizona, offres one of the spectacular landscapes in the world. In the<br />

desert canyon are deep gorges with very steep sides. The Colorado<br />

River has cut the rocks and has formed a canyon 354 km long, 16 km<br />

across.


• YOSEMITE NATIONAL PARK, lies mainly in east central<br />

California. There are exciting scenery: steep cliffs, granite rocks and<br />

waterfalls, as the Yosemite Falls.<br />

An other important waterfalls is the Niagara Falls, between Canada and the USA.<br />

The falls are 12,000 years old. There are two waterfalls on the american side and<br />

one on the cana<strong>di</strong>an side.<br />

They are the second largest falls in the world, after the Victoria Falls and they are<br />

an important source of hydroelectric power.


LE GUERRE<br />

DELL’ACQUA<br />

L'acqua dovrebbe essere considerata un <strong>di</strong>ritto universale. Non può essere<br />

privatizzata. Non può essere mercificata. Dovrebbe rimanere pubblica. Ma ormai<br />

è <strong>di</strong>ventata un grosso business. Non importa che 11 milioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone già oggi<br />

rischiano <strong>di</strong> morire a causa della siccità in Africa orientale.<br />

Il 22 marzo 2006, <strong>per</strong> volontà delle Nazioni Unite, si è celebrata in tutto il mondo<br />

la «Giornata Mon<strong>di</strong>ale dell'<strong>Acqua</strong>», in chiusura del quarto World Water Forum,<br />

svoltosi a Città del Messico. Per l'occasione è <strong>stato</strong> presentato il secondo rapporto<br />

sullo sviluppo mon<strong>di</strong>ale delle risorse idriche dal titolo “<strong>Acqua</strong>: una responsabilità<br />

comune”.<br />

Il World Water Forum <strong>per</strong> una settimana ha riunito quasi <strong>di</strong>ecimila <strong>per</strong>sone e i<br />

rappresentanti <strong>di</strong> 130 <strong>di</strong>versi Paesi <strong>per</strong> parlare <strong>di</strong> «azioni locali e sfide globali»<br />

intorno a quello che è <strong>stato</strong> definito «il problema dell'oro blu». Nella capitale<br />

latino-americana sono giunti uomini <strong>di</strong> Stato, tecnici e scienziati, esponenti <strong>di</strong><br />

organizzazioni non governative, rappresentanti <strong>di</strong> popolazioni locali. Notevole la<br />

posta in gioco: verificare i risultati <strong>di</strong> una strategia che da <strong>di</strong>eci anni tenta <strong>di</strong><br />

risolvere il problema dell'acqua e proporne, eventualmente, un'altra.<br />

Qual è «il problema dell'oro blu» e quale è la ormai decennale strategia che ha<br />

cercato <strong>di</strong> risolverlo ? Quasi 2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone non hanno accesso regolare e<br />

sufficiente (almeno 20 litri al giorno) all'acqua potabile; 3,25 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone<br />

non hanno servizi igienici in casa. Il problema principale è la sete. Di acqua<br />

potabile <strong>di</strong>sponibile al mondo ce n'è in quantità sufficiente <strong>per</strong> tutti. Ma è mal<br />

<strong>di</strong>stribuita, soprattutto dagli uomini: ne viene consumata tantissima in agricoltura<br />

e troppo spesso stenta a raggiungere le città e i villaggi, in particolare nei Paesi in<br />

via <strong>di</strong> sviluppo.<br />

La strategia, supportata dalle gran<strong>di</strong> organizzazioni finanziarie internazionali è<br />

privatizzare: conferire all'acqua un valore economico e metterla sul mercato. Solo<br />

così - sostengono i neo-liberisti - si possono drenare le risorse necessarie <strong>per</strong><br />

risolvere il problema del liquido non a caso definito «oro blu». E così, l'acqua<br />

potabile <strong>di</strong>sponibile ha cambiato statuto. Da <strong>di</strong>ritto universale dell'uomo, è <strong>stato</strong><br />

declassato prima a bisogno e poi a merce. E così, il controllo delle acque potabili<br />

<strong>di</strong>sponibili in molti Paesi è <strong>stato</strong> assunto da aziende private. Troppi Paesi,<br />

soprattutto tra quelli in via <strong>di</strong> sviluppo, sono stati costretti a fare propria la<br />

strategia dell'«acqua uguale merce» e a privatizzare la gestione dell'«oro blu».<br />

È <strong>stato</strong>, insomma, un fallimento: in questi ultimi due o tre lustri, il numero <strong>di</strong><br />

<strong>per</strong>sone che non hanno accesso all'acqua potabile, con tutti gli effetti drammatici,<br />

e a volte tragici, che ne conseguono, è aumentato. Mentre, nel contempo, l'acqua è<br />

<strong>di</strong>ventata un ulteriore fattore <strong>di</strong> ingiustizia sociale in un mondo che non è mai<br />

<strong>stato</strong> così ricco e non è mai <strong>stato</strong> così <strong>di</strong>suguale.<br />

Nell'ultima e<strong>di</strong>zione del “Rapporto sullo Sviluppo Mon<strong>di</strong>ale dell'<strong>Acqua</strong>”,<br />

pubblicato in occasione del Quarto Forum Mon<strong>di</strong>ale sull'<strong>Acqua</strong>, l'ONU ha<br />

illustrato, ancora una volta, una situazione a <strong>di</strong>r poco drammatica: più <strong>di</strong> un<br />

miliardo <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone non hanno ancora accesso all’acqua potabile pulita e più <strong>di</strong><br />

due miliar<strong>di</strong> e mezzo <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> alcuna infrastruttura sanitaria.<br />

Di conseguenza, ogni anno muoiono circa 1,6 milioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone. Metà dei flussi


d'acqua sono fortemente contaminati da sostanze inquinanti, che ripetutamente e<br />

rapidamente <strong>di</strong>struggono l'ecosistema d'acqua dolce.<br />

“Far sol<strong>di</strong> sulla sete - la domanda globale <strong>di</strong> acqua potabile attrae imprese gran<strong>di</strong><br />

e piccole” è il titolo <strong>di</strong> un articolo <strong>di</strong> prima pagina della sezione economica del<br />

“New York Times” del 10 agosto 2006. “Quello dell'acqua è un settore in cui la<br />

crescita appare ora illimitata”, gli es<strong>per</strong>ti stimano che il 15-20% dei sistemi idrici<br />

che gestiscono acqua potabile e acque reflue sono <strong>di</strong> proprietà o affidati ad<br />

o<strong>per</strong>atori privati.<br />

Nel Paese più povero e forse più coraggioso del Sud America, un altro consorzio<br />

multinazionale <strong>per</strong> la privatizzazione dell'acqua ha chiuso i battenti. Le<br />

organizzazioni <strong>di</strong> quartiere della città boliviana <strong>di</strong> El Alto hanno indetto uno<br />

scio<strong>per</strong>o generale a tempo indeterminato, esigendo che la società del gigante<br />

francese Suez - restituisse imme<strong>di</strong>atamente il sistema idrico citta<strong>di</strong>no al controllo<br />

pubblico. I citta<strong>di</strong>ni hanno marciato in massa sulla capitale <strong>per</strong> festeggiare la loro<br />

vittoria e avanzare richieste analoghe <strong>per</strong> le forniture <strong>di</strong> elettricità e gas.<br />

Gli eventi <strong>di</strong> El Alto seguono la “Guerra dell'<strong>Acqua</strong>”, una pietra miliare nelle lotte<br />

dei movimenti sociali, scoppiata nel 2000 nella terza città più grande della<br />

Bolivia: Cochabamba. A El Alto (800 mila abitanti), dove la povertà è <strong>di</strong>lagante,<br />

la gente è insod<strong>di</strong>sfatta <strong>per</strong> la mancanza <strong>di</strong> servizio in alcune zone <strong>per</strong>iferiche, e<br />

<strong>per</strong> i costi elevati. Un nuovo allacciamento alla rete idrica può costare fino a 445<br />

dollari americani (secondo i dati delle Nazioni Unite, il 34% degli 8,6 milioni <strong>di</strong><br />

boliviani vivono con meno <strong>di</strong> 2 dollari al giorno, e il salario minimo è <strong>di</strong> circa 66<br />

dollari al mese). Suez <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver ottem<strong>per</strong>ato, su<strong>per</strong>andoli, tutti i suoi obblighi<br />

contrattuali (che escludono certe aree della città), <strong>di</strong> aver sempre pre<strong>stato</strong> molta<br />

attenzione alle richieste della popolazione <strong>di</strong> El Alto (soprattutto quella non<br />

raggiunta dal servizio) e <strong>di</strong> essersi sempre preoccupata <strong>di</strong> venir incontro ai bisogni<br />

dei clienti che vivono sotto la soglia <strong>di</strong> povertà.<br />

Jim Shultz, che ha contribuito a far conoscere al mondo la Guerra dell'<strong>Acqua</strong> <strong>di</strong><br />

Cochabamba, sottolinea un fattore chiave che accomuna entrambe le battaglie: la<br />

gente non ha mai avuto voce in capitolo nella privatizzazione, che è stata loro<br />

imposta da un governo sottoposto a pressioni internazionali. La Banca Mon<strong>di</strong>ale,<br />

nel suo zelo privatizzatore, ha fatto pressioni al governo boliviano <strong>per</strong>ché offrisse<br />

in concessione ai privati i servizi idrici <strong>di</strong> Cochabamba ed El Alto. Nonostante si<br />

cerchi <strong>di</strong> negare l'esistenza <strong>di</strong> tali pressioni, una relazione scritta della Banca<br />

Mon<strong>di</strong>ale afferma che: “Il presidente boliviano ha deciso <strong>di</strong> privatizzare i servizi<br />

idrici e fognari <strong>di</strong> La Paz e Cochabamba, ottem<strong>per</strong>ando a una delle con<strong>di</strong>zioni<br />

imposte dalla Banca Mon<strong>di</strong>ale <strong>per</strong> prorogare i termini del cre<strong>di</strong>to. La Banca<br />

Mon<strong>di</strong>ale ha fornito quasi un quarto dei 68 milioni <strong>di</strong> dollari necessari <strong>per</strong> i primi<br />

cinque anni del progetto”.<br />

La mercificazione dell'acqua segue molte strade. Una è la concessione a privati<br />

dello sfruttamento <strong>di</strong> sorgenti, pozzi, acquedotti e canali. In Messico, le riforme<br />

<strong>per</strong> aprire questo tipo <strong>di</strong> mercato trovano qualche resistenza <strong>per</strong>ché la<br />

Costituzione stabilisce che la gestione dell'acqua è riservata allo <strong>stato</strong>. Ciò<br />

significa che, almeno in teoria, questa non è una merce come le altre e che può<br />

essere oggetto <strong>di</strong> concessioni solo <strong>per</strong> un tempo limitato. Le <strong>di</strong>fficoltà legali si<br />

aggirano grazie a una parola magica: “decentralizzazione”. Magica e ingannevole<br />

giacché nei fatti “decentralizzare” ha voluto <strong>di</strong>re consegnare i sistemi idraulici ai<br />

governi locali con l'unico obiettivo <strong>di</strong> aprire il passo alle privatizzazioni.<br />

L'altra via della mercificazione è quella del consumo d'acqua in bottiglia, che<br />

dap<strong>per</strong>tutto è una truffa colossale, visto che da nessuna parte gli imbottigliatori<br />

usano acqua <strong>di</strong> fonte, ma pongono il proprio sigillo all'acqua della rete pubblica. Il


Messico è sempre <strong>stato</strong> un gran consumatore <strong>di</strong> bibite a base <strong>di</strong> cola e ora è il<br />

secondo consumatore pro capite d'acqua imbottigliata, preceduto solamente<br />

dall'Italia. La Coca Cola possiede qui una rete <strong>di</strong> 17 imprese d'imbottigliamento,<br />

seguita dalla Pepsi con solo 6. Il risultato è che un litro d'acqua in bottiglia costa<br />

adesso come un litro <strong>di</strong> benzina.<br />

Le autorità giustificarono la privatizzazione con il cattivo <strong>stato</strong> del servizio (ma<br />

questo non migliorò). Gli unici effetti visibili furono il repentino aumento delle<br />

tariffe e la sospensione della fornitura nei casi <strong>di</strong> morosità, una pratica fino allora<br />

quasi sconosciuta. Secondo la compagnia, quello era l'unico modo <strong>per</strong> frenare il<br />

consumo stimolando il risparmio e limitando così lo s<strong>per</strong><strong>per</strong>o. L'impresa passò,<br />

malgrado ciò, <strong>per</strong> molteplici <strong>di</strong>savventure finanziarie accumulando debiti.<br />

Un pozzo d'acqua vale oggi più che un pozzo <strong>di</strong> petrolio. I problemi dell'acqua<br />

possono avere gravi ri<strong>per</strong>cussioni geopolitiche. Nel caso del Messico, si è<br />

recentemente aggravata una vecchia <strong>di</strong>sputa con gli Stati Uniti <strong>per</strong> il controllo dei<br />

fiumi e delle acque sotterranee lungo la frontiera. La regione si trova alle soglie <strong>di</strong><br />

un grave <strong>di</strong>sastro ambientale. La maggiore falda acquifera del vicino nord, con<br />

circa mezzo milione <strong>di</strong> chilometri quadrati rende possibile l'irrigazione <strong>di</strong> circa<br />

6,5 milioni <strong>di</strong> ettari coltivati a mais, sorgo, soia e grano - è contaminata da<br />

pestici<strong>di</strong>, fertilizzanti e scorie nucleari.<br />

Uno dei punti ardenti del conflitto riguarda lo sfruttamento del fiume Colorado,<br />

che sbocca nel Golfo <strong>di</strong> California - in territorio messicano - ridotto ad un<br />

modesto torrente d'acqua fangosa e tossica. Ciò è dovuto al fatto che dal lato<br />

americano si trova la maggiore concentrazione d'industrie, inse<strong>di</strong>amenti umani e<br />

attività agricole del mondo intero. Il sistema del Colorado rifornisce, infatti, gran<br />

parte delle zone metropolitane <strong>di</strong> Los Angeles, San Diego e Phoenix, sostentando<br />

inoltre gran parte della produzione invernale <strong>di</strong> verdura. Nel lontano 1944, i due<br />

Paesi sottoscrissero un “Trattato Internazionale delle Acque” che regolava il<br />

flusso dei fiumi <strong>di</strong> frontiera stabilendo che ogni anno gli Stati Uniti devono<br />

destinare al Messico 850 milioni <strong>di</strong> metri cubi del Colorado, mentre a sua volta il<br />

Messico si impegna a inviare al vicino del nord 431 milioni <strong>di</strong> metri cubi del<br />

Bravo, l'altro gran fiume della regione.<br />

Negli ultimi anni, con la scusa del ritardo con cui il Messico invia la propria<br />

quota, gli USA hanno deciso <strong>di</strong> rivestire <strong>di</strong> cemento il Canal Todo Americano, un<br />

affluente del Colorado la cui gestione non è purtroppo contemplata nel Trattato<br />

del 1944. Dato che quelle acque ricaricano una falda con<strong>di</strong>visa tra le due nazioni,<br />

il governo degli Stati Uniti avrà adesso la possibilità <strong>di</strong> captare non solo le acque<br />

<strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficie del Colorado, ma anche quelle sotterranee.<br />

La battaglia <strong>per</strong> salvare un fiume, un acquedotto o una sorgente può avere<br />

conseguenze impreviste. Pren<strong>di</strong>amo il caso <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ga in progetto, La Parota, sul<br />

fiume Papagayo, nello <strong>stato</strong> del Guerrero. Se dovesse costruirsi, questa avrebbe<br />

una su<strong>per</strong>ficie tre volte maggiore della sottostante baia <strong>di</strong> Acapulco ed<br />

inonderebbe 24 villaggi oltre ad un numero ancora non precisato <strong>di</strong> terre agricole.<br />

Da anni, ed in particolare negli ultimi mesi, i 25 mila campesinos coinvolti si<br />

trovano sul piede <strong>di</strong> guerra.<br />

Finora, la lotta dei campesinos <strong>di</strong> Guerrero è stata pacifica, ma <strong>di</strong> fronte alla<br />

repressione selettiva ed al tentativo da parte del CFE <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre le comunità<br />

comprandone i leader, potrebbe prendere un'altra piega. Un'altra guerra dell'acqua<br />

si svolge tra gli in<strong>di</strong>geni mazahua della regione del fiume Cutzamala e la<br />

Commissione Nazionale dell'<strong>Acqua</strong> (CNA). Il sistema Cutzamala sod<strong>di</strong>sfa, una<br />

parte importante del fabbisogno <strong>di</strong> Città del Messico. Lo <strong>stato</strong> stanzia ogni anno la


somma <strong>di</strong> 1.600 milioni <strong>di</strong> pesos (circa 100 milioni <strong>di</strong> euro) <strong>per</strong> trasportare alla<br />

zona metropolitana 19 mila litri d'acqua il secondo provenienti da Cutzamala.<br />

La cosa assurda è che, mentre <strong>di</strong>verse comunità mazahua soffrono della mancanza<br />

d'acqua potabile, circa il 38% dell'acqua spe<strong>di</strong>ta a Città del Messico si <strong>di</strong>s<strong>per</strong>de a<br />

causa del cattivo <strong>stato</strong> dei tubi. Durante la stagione delle piogge del 2003, la <strong>di</strong>ga<br />

Villa Vittoria, una delle sette che alimentano il Sistema Cutzamala, straripò<br />

danneggiando le colture e le comunità mazahua. Allo scopo <strong>di</strong> risanare la regione<br />

del Cutzamala, i comandanti richiedevano che il governo si impegnasse a piantare<br />

almeno 20 milioni d'alberi nei prossimi mesi. Questi sono riusciti a sollevare<br />

un'onda <strong>di</strong> simpatia nazionale che ha impe<strong>di</strong>to che si scatenasse un'ondata<br />

repressiva contro il movimento e ha obbligato il governo a trattare. Un mese<br />

dopo, il Ministero degli Interni e le comunità mazahua hanno firmato un accordo<br />

che, oltre ai risarcimenti richiesti, prevedeva la riforestazione e il risanamento del<br />

me<strong>di</strong>o ambiente. Di fronte all'assenza dei funzionari della CNA, le comandanti<br />

mazahua <strong>di</strong>chiararono che la lotta continuava e che eventuali inadempienze<br />

sarebbero sfociate in nuove mobilitazioni (la guerra è tuttora in corso).<br />

Dal Punjab alla Turchia, dove nel 1989 l'allora primo ministro minacciò <strong>di</strong><br />

tagliare la fornitura d’acqua alla Siria se non avesse espulso il Partito dei<br />

Lavoratori del Kur<strong>di</strong>stan; dal Me<strong>di</strong>oriente, in cui l'apartheid dell’acqua a danno<br />

dei palestinesi alimenta il conflitto con Israele, fino al conflitto <strong>per</strong> le acque del<br />

Nilo tra Egitto ed Etiopia e all' “idro-jihad” lanciata dalle popolazioni noma<strong>di</strong> del<br />

Tigri e dell’Eufrate contro il gigantesco progetto fluviale <strong>di</strong> Saddam Hussein.<br />

Tutte guerre che si consumano in assenza <strong>di</strong> un quadro giuri<strong>di</strong>co internazionale in<br />

grado <strong>di</strong> risolverle, mentre, nel frattempo, il para<strong>di</strong>gma del mercato spinge la<br />

liberalizzazione del commercio dell'acqua come ricetta <strong>per</strong> su<strong>per</strong>are la crisi idrica.<br />

Tra gli effetti più evidenti della privatizzazione, ci sono l'aumento delle tariffe e la<br />

mancanza <strong>di</strong> garanzie <strong>di</strong> qualità. A Casablanca, il prezzo dell'acqua si è triplicato,<br />

nel Regno Unito le bollette si sono gonfiate del 67% tra l'inizio e la metà degli<br />

anni Novanta. In In<strong>di</strong>a, l'acqua è venduta a 2 dollari al litro, quasi il doppio del<br />

minimo salariale locale. A Johannesburg la qualità dell'acqua si è abbassata <strong>di</strong><br />

pari passo con l'innalzamento dei prezzi.<br />

Eppure è ancora possibile fermare questo processo. Lo <strong>di</strong>mostrano casi come<br />

quello <strong>di</strong> Cochabamba, regione <strong>di</strong>venuta il simbolo della lotta <strong>per</strong> il <strong>di</strong>ritto<br />

all'acqua (qui, nel 2000, un imponente movimento ha bloccato la città <strong>per</strong> giorni<br />

<strong>per</strong> protestare contro la privatizzazione e, nonostante la repressione poliziesca, ha<br />

costretto l'azienda Bechtel a lasciare la Bolivia).<br />

Le Guerre dell'<strong>Acqua</strong> si combattono anche da noi, nel “belpaese”.<br />

Proprio <strong>di</strong> recente, da Latina, è partito un forte appello contro la privatizzazione<br />

del servizio idrico. Dal Comitato Provinciale <strong>di</strong> Difesa <strong>Acqua</strong> pubblica <strong>di</strong> Latina<br />

si è alzata una voce <strong>di</strong> protesta: “Bollette triplicate dal 2001, ovvero dall'inizio<br />

della gestione <strong>di</strong> <strong>Acqua</strong>latina. In gran parte del territorio pontino il costo


dell'acqua è triplicato a fronte <strong>di</strong> una qualità sempre più scadente della stessa; a<br />

maggio 2005, <strong>per</strong> esempio, si sono riscontrati tassi <strong>di</strong> arsenico a Cisterna <strong>di</strong> oltre<br />

200 microgrammi/l. Oltre il 70% dell’ acqua si <strong>di</strong>s<strong>per</strong>de o non arriva a<br />

fatturazione.<br />

I citta<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>anamente subiscono la malagestione <strong>di</strong> <strong>Acqua</strong>latina, e chi prova<br />

a protestare o non riesce a pagare <strong>per</strong> morosità è minacciato, con telefonate e<br />

lettere, <strong>di</strong> cessazione dell'erogazione del servizio idrico. In una situazione così<br />

rovente ed impegnativa, spartirsi centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> euro in poltrone politiche<br />

<strong>di</strong> rito, senza neanche porsi il problema delle ragioni <strong>di</strong> tanto <strong>di</strong>ssenso sociale, è<br />

davvero una prassi politica irresponsabile e cieca. Lo scorso 4 Novembre c'è stata<br />

un'assemblea pubblica convocata dal Comitato Spontaneo <strong>di</strong> Lotta contro<br />

<strong>Acqua</strong>latina che sosterrà i Comuni che non hanno ratificato il contratto <strong>di</strong> gestione<br />

con la società.<br />

È noto che, <strong>per</strong> quanto le acque minerali siano <strong>di</strong> proprietà pubblica - in Italia<br />

delle regioni - sono le imprese private che tirano grassi e sicuri profitti dalla loro<br />

mercificazione/ven<strong>di</strong>ta. Il business delle acque minerali in bottiglia è <strong>di</strong>ventato<br />

uno dei settori più lucrativi e in espansione al mondo, dominato fino a poco tempo<br />

fa dalla Nestlé (proprietaria, fra gli altri, dei marchi del gruppo italiano San<br />

Pellegrino) e dalla Danone. Oramai sono tallonate da altre due «gentili sorelle<br />

dell'acqua» che sono la Cocacola e la Pepsicola. Sta ora <strong>di</strong>ventando altresì noto<br />

che le imprese private <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell'acqua, e quelle a capitale misto<br />

pubblico-privato sempre più numerose nel settore dei servizi idrici, si stanno<br />

impadronendo della proprietà e/o del controllo dell'acqua potabile attraverso il<br />

mondo.Le francesi Suez-Ondeo e Viven<strong>di</strong>-Veolia, da sole, gestiscono la<br />

<strong>di</strong>stribuzione dell'acqua <strong>per</strong> più <strong>di</strong> 250 milioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone, senza contare quelle<br />

servite dalle società <strong>di</strong> cui posseggono delle partecipazioni azionarie. La banca<br />

privata svizzera Pictet prevede che nel 2015 le imprese private forniranno l'acqua<br />

potabile a circa 1 miliardo e 750 milioni <strong>di</strong> «consumatori». In questo contesto,<br />

non sorprende <strong>di</strong> constatare che le imprese <strong>di</strong> gestione dell'acqua sono sempre più<br />

comprate e vendute sul mercato delle imprese come si vendono e si comprano<br />

delle imprese <strong>di</strong> scarpe o <strong>di</strong> frigoriferi.<br />

In Italia, potrebbe presto avvenire la trasformazione delle industrie italiane, che<br />

già o<strong>per</strong>ano sui mercati azionari europei e internazionali, in industrie a<br />

sfruttamento. Il recente accordo <strong>di</strong> conferma sull'esclusione dei servizi idrici dai<br />

processi <strong>di</strong> privatizzazione - sotto riserva <strong>di</strong> conoscere il contenuto del decreto<br />

sulla moratoria che dovrebbe essere emesso a giorni - così come la volontà<br />

espressa da più <strong>di</strong> 50.000 citta<strong>di</strong>ni italiani che hanno già firmato, dal 13 gennaio<br />

ad oggi, la proposta <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> iniziativa popolare sull'acqua bene comune,<br />

costituiscono due elementi significativi della nuova fase politica italiana a<strong>per</strong>ta<br />

del governo Pro<strong>di</strong>.<br />

Attualmente, più <strong>di</strong> 1,1 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone non hanno accesso all'acqua e 2,6<br />

miliar<strong>di</strong> mancano <strong>di</strong> servizi sanitari, il che determina conseguenze <strong>di</strong>sastrose sulle<br />

con<strong>di</strong>zioni igieniche e sanitarie <strong>di</strong> queste popolazioni. Nel mondo, 4.500 bambini<br />

muoiono ogni giorno <strong>per</strong> le conseguenze legate al mancato accesso all'acqua<br />

potabile.


CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE LE ACQUE MINERALI<br />

IL CICLO DELL’ACQUA<br />

INQUINAMETO<br />

DELLE ACQUE<br />

DISSALAZIONE DELL’ACQUA<br />

PURIFICAZIONE DELL’ACQUA<br />

CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE NATURALI<br />

L’ACQUA<br />

COMPOSIZIONE<br />

ACQUE PER USI<br />

INDUSTRIALI<br />

ACQUE DI RIFIUTO<br />

L’ACQUA E LA VITA


L’ACQUA<br />

Composto chimico formato da idrogeno e ossigeno che si combinano nella<br />

proporzione <strong>di</strong> due ad uno, <strong>per</strong> dar luogo a una sostanza che, in natura, si trova<br />

allo <strong>stato</strong> solido (ghiaccio, neve), liquido e aeriforme (vapore). La formula H2O si<br />

riscontra soltanto allo <strong>stato</strong> <strong>di</strong> vapore.<br />

IL CICLO DELL’ACQUA<br />

Il ciclo ideologico rappresenta l’insieme <strong>di</strong> tutti i fenomeni legati all’acqua nel<br />

suo naturale movimento sulla su<strong>per</strong>ficie terrestre. Nel termine ciclo è insita l'idea<br />

<strong>di</strong> un meccanismo <strong>di</strong> ricircolo. Ad ogni ciclo la molecola d’acqua viene<br />

sottoposta ad almeno due cambiamenti <strong>di</strong> <strong>stato</strong>: da vapore a liquido o solido e<br />

nuovamente a vapore.<br />

Tutti i processi <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> trasporto del vapore sono attivati dall’energia<br />

solare.<br />

L'acqua evapora, sotto l'azione della ra<strong>di</strong>azione solare, a partire dal terreno, dalla<br />

vegetazione e dagli specchi d'acqua, <strong>per</strong> poi essere trasportata, sotto forma <strong>di</strong> nubi<br />

<strong>di</strong> vapor d'acqua, dal movimento dell'atmosfera.<br />

Le nubi, in particolari con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> tem<strong>per</strong>atura e pressione, tendono quin<strong>di</strong> a<br />

ricondensarsi precipitando nuovamente al suolo o sugli specchi d'acqua sotto<br />

forma <strong>di</strong> piccole goccioline d'acqua o cristalli <strong>di</strong> neve.<br />

Se la precipitazione è solida tenderà ad accumularsi sulla su<strong>per</strong>ficie, se invece la<br />

precipitazione è liquida i suoli possono trattenere temporaneamente tutta o parte<br />

della precipitazione.<br />

L'acqua infiltrata al suolo verrà in parte richiamata dalle ra<strong>di</strong>ci delle piante e<br />

rilasciata in atmosfera sotto forma <strong>di</strong> traspirazione, in parte drenata dal terreno, ed<br />

in parte andrà a ricaricare le falde sottostanti.


CARATTERISTICHE FISICO-CHIMICHE<br />

L’acqua è un liquido inodore, insapore, incolore.<br />

Ognuno dei due atomi <strong>di</strong> idrogeno presenta una parziale carica positiva e quello <strong>di</strong><br />

ossigeno una parziale carica negativa. Ne consegue che ogni atomo <strong>di</strong> idrogeno<br />

nell’acqua può essere attratto dall’ossigeno <strong>di</strong> una molecola vicina. L’acqua fonde<br />

a 0 oC e bolle a 100 Oc.<br />

Allo <strong>stato</strong> solido, quin<strong>di</strong> sotto forma <strong>di</strong> ghiaccio, questo elemento è meno denso<br />

rispetto a quando si trova allo <strong>stato</strong> liquido e, oltretutto, rimane in su<strong>per</strong>ficie<br />

(l’aumento <strong>di</strong> volume dell’acqua congelando è <strong>di</strong> circa l’8%). Quando il ghiaccio<br />

comincia a fondere, la rottura dei legami idrogeno comporta la contrazione<br />

dell’acqua, fenomeno che si manifesta tra 0 e 4 oC; a 4 oC l’acqua presenta la sua<br />

densità massima. Come altri liqui<strong>di</strong>, può esistere in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> soprafusione,<br />

cioè può trovarsi allo <strong>stato</strong> liquido anche a una tem<strong>per</strong>atura minore del punto <strong>di</strong><br />

fusione, e può essere raffreddata fino a -25 °C senza congelare. L'acqua soprafusa<br />

è fortemente instabile dal punto <strong>di</strong> vista fisico. Le proprietà dell'acqua vengono<br />

spesso sfruttate <strong>per</strong> tarare strumenti <strong>di</strong> misura della tem<strong>per</strong>atura, del volume e<br />

della massa.<br />

Ottimo solvente, l’acqua reagisce con i metalli alcalini a freddo, con altri a caldo;<br />

si combina con gli ossi<strong>di</strong> formando gli idrossi<strong>di</strong> e con le anidri<strong>di</strong> <strong>per</strong> dare aci<strong>di</strong>.<br />

La sua presenza è in<strong>di</strong>spensabile in molte reazioni.<br />

CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE NATURALI<br />

La composizione chimica <strong>di</strong> queste acque <strong>di</strong>pende dai terreni da cui provengono:<br />

sono acide, se contengono aci<strong>di</strong> umici, acido carbonico, borico, solfidrico<br />

eccetera; dure, <strong>per</strong> la presenza <strong>di</strong> sali <strong>di</strong> calcio e magnesio. La durezza ha molta<br />

importanza <strong>per</strong> gli usi industriali: in base a essa le acque si classificano in dolci,<br />

dure e durissime.<br />

Un terreno speciale è il mare che contiene in me<strong>di</strong>a il 3.5% <strong>di</strong> sali, <strong>di</strong> cui la<br />

maggioranza è costituita dal cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o.<br />

LE ACQUE MINERALI<br />

Le acque minerali in commercio si <strong>di</strong>fferenziano <strong>per</strong> <strong>di</strong>verse caratteristiche. Per<br />

sa<strong>per</strong>le basta sa<strong>per</strong> leggere e interpretare l’etichetta. Il dato più importante da<br />

osservare è il residuo fisso a 180°. Questo in<strong>di</strong>ca la qualità <strong>di</strong> sali minerali che<br />

rimangono sul fondo <strong>di</strong> un recipiente quando si scalda l’acqua a 180°, facendola<br />

evaporare. In base al loro contenuti <strong>di</strong> sali, le acque si <strong>di</strong>vidono in “minimamente<br />

minerali”, “oligominerali”, “me<strong>di</strong>o minerali” e “minerali”. Meno sali contiene più<br />

l’acqua è leggera e quin<strong>di</strong> adatta ad un uso quoti<strong>di</strong>ano come acqua da tavola. Un<br />

acqua a basso contenuto <strong>di</strong> NA+ favorisce la <strong>di</strong>uresi.<br />

Più l’acqua è priva <strong>di</strong> sali più è leggera e <strong>di</strong>uretica e facilita il processo d<br />

depurazione dell’organismo. Se invece il residuo fisso su<strong>per</strong>a i 1.500 mg <strong>per</strong> litro<br />

l’acqua è “me<strong>di</strong>camentosa” e il suo usa va subor<strong>di</strong>nato al parere me<strong>di</strong>co.<br />

Le acque minerali si <strong>di</strong>fferenziano anche in base al gusto:<br />

a)acque minerali gassate o me<strong>di</strong>o gassate, che si presentano con effervescenza<br />

naturale o <strong>per</strong> ad<strong>di</strong>zionamento <strong>di</strong> gas;<br />

b) acque minerali piatte, cioè non effervescenti né contenenti gas.


ACQUE PER USI INDUSTRIALI<br />

A seconda degli impieghi, devono possedere requisiti fisico-chimici particolari.<br />

ACQUE DI RIFIUTO<br />

Sono quelle provenienti dallo scarico <strong>di</strong> abitazioni, officine, industrie. Le acque<br />

nere o luride contenenti deiezioni umane <strong>di</strong> solito sono mescolate a quelle<br />

bianche; non possono essere immesse <strong>di</strong>rettamente nei corsi d’acqua, ma devono<br />

essere depurate ricorrendo all’azione <strong>di</strong> batteri che agiscono soltanto in presenza<br />

<strong>di</strong> aria.<br />

L’ACQUA E LA VITA<br />

L'acqua costituisce una frazione compresa tra il 50 e il 90 % del peso corporeo<br />

degli organismi viventi, Il protoplasma cellulare, in cui l'acqua rappresenta<br />

l'elemento <strong>di</strong>s<strong>per</strong>dente; grassi, carboidrati, proteine, sali e altre sostanze chimiche<br />

vengono <strong>di</strong>sciolte e trasportate in soluzione acquosa.<br />

L’acqua è presente in tutte le sostanze esistenti in natura sulla crosta terrestre ed è<br />

il composto predominante <strong>di</strong> qualsiasi tipo <strong>di</strong> materia vivente. Sulla terra essa è<br />

presente in tre stati in quantità <strong>di</strong> 45.000 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> metri cubi <strong>di</strong> cui 3.000.000<br />

mc. sono rappresentati da acqua dolce. La quantità complessiva d’acqua presente<br />

non varia.<br />

È la sostanza che in maggiore quantità entra ed esce dal corpo dell’uomo: un<br />

uomo adulto assume circa 3 litri <strong>di</strong> acqua al giorno attraverso i cibi, l’acqua<br />

bevuta, è parte <strong>di</strong> esse deriva dalle reazioni metaboliche che si svolgono<br />

nell’organismo. L’acqua raramente scende al <strong>di</strong>sotto del 50% del peso <strong>di</strong> un<br />

organismo, se ciò succede deve reintegrare l’acqua al suo interno al più presto.


L'acqua nel nostro corpo si trova così <strong>di</strong>stribuita:<br />

• acqua intracellulare, rappresenta il 40%<br />

• acqua extracellulare, circa il 20%<br />

• acqua plasmatica<br />

• acqua interstiziale e linfa<br />

• acqua del tessuto connettivo e osseo<br />

• liqui<strong>di</strong> transcellulari, prodotti dalle ghiandole esocrine e dalle mucose .<br />

L'acqua non è ugualmente <strong>di</strong>stribuita in tutti i tessuti. Con l'avanzare dell'età il<br />

tenore idrico dell'organismo <strong>di</strong>minuisce <strong>per</strong> colpa dell’abbassamento della<br />

capacità <strong>di</strong> ritenzione degli stessi tessuti.<br />

Il volume dei liqui<strong>di</strong> varia anche al contenuto dei grassi: gli obesi hanno un minor<br />

contenuto d'acqua rispetto ai magri; l'organismo femminile ne contiene meno<br />

rispetto a quello maschile.<br />

Quando l'acqua introdotta e quella che si forma nell'organismo equivale in<br />

quantità a quella eliminata (urine, sudore, polmoni e pelle), l'in<strong>di</strong>viduo è in<br />

equilibrio idrico.<br />

Le vie <strong>di</strong> eliminazione sono rappresentate da urine, feci, il sudore e l'aria espirata.<br />

Se l'equilibrio è alterato si manifestano i sintomi <strong>di</strong> un'intossicazione da acqua, se<br />

le entrate su<strong>per</strong>ano le uscite, o <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sidratazione nel caso opposto.<br />

L'intossicazione è caratterizzata da: <strong>di</strong>sfunzioni gastrointestinali, debolezza<br />

muscolare, irregolarità del battito car<strong>di</strong>aco, <strong>di</strong>sorientamento anche fino al coma.<br />

Più grave e più comune è invece la <strong>di</strong>sidratazione i cui sintomi sono: secchezza<br />

orale, aumento dell'emoconcentrazione, astenia, cefalea, irritabilità, insonnia,<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> concentrazione <strong>per</strong> arrivare ad i<strong>per</strong>termia, astenia profonda e collasso.<br />

L’acqua può essere <strong>per</strong>ò anche considerata un potenziale veicolo <strong>di</strong> malattie. Le<br />

malattie più comuni sono: tifo, colera, salmonellosi ed epatite. Esistono tre forme<br />

<strong>di</strong> epatite fra queste solo la prima, la A può essere trasmessa attraverso l’acqua. In<br />

situazioni <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> acqua è frequente il rischi <strong>di</strong> epidemie <strong>di</strong> queste malattie.<br />

Il controllo delle infezioni delle malattie trasmissibili con l’acqua si basa<br />

sull’adozione <strong>di</strong> semplici misure igieniche e su un efficace smaltimento dei<br />

liquami fecali.<br />

Un aumento dell’attenzione agli aspetti della salute e della forma fisica hanno<br />

contribuito all’incremento dei consumi <strong>di</strong> acque imbottigliate dal commercio.<br />

Carenza <strong>di</strong> igiene, ma anche carenze idriche <strong>per</strong> alcune zone del paese, hanno<br />

fatto si che un numero sempre maggiore <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni si rivolgesse alla acque<br />

minerali <strong>per</strong> le loro caratteristiche fondamentali: purezza batteriologica e<br />

proprietà salutari. Una funzione d’uso particolare è sod<strong>di</strong>sfatta dalle acque<br />

salutistiche consumate <strong>per</strong> specifici problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>eta o curativo-terapeutici.


COMPOSIZIONE<br />

Poiché l'acqua ha un elevato potere solvente, raramente può essere trovata in<br />

natura allo <strong>stato</strong> puro.<br />

L'acqua <strong>di</strong>scioglie le sostanze minerali presenti nelle rocce e nel suolo,<br />

arricchendosi <strong>di</strong> composti chimici. L'acqua <strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficie spesso contiene sostanze<br />

inquinanti <strong>di</strong> origine industriale, agricola e domestica. Nell'acqua potabile sono<br />

normalmente presenti quantità rilevanti <strong>di</strong> fluoruri.<br />

Nell'acqua marina, oltre al cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, sono contenuti numerosi altri sali. Il<br />

continuo apporto d'acqua dolce, nei mari e negli oceani, viene equilibrato dal<br />

processo <strong>di</strong> evaporazione che mantiene pressoché costante la concentrazione dei<br />

sali.<br />

PURIFICAZIONE DELL’ACQUA<br />

Per le acque destinate all'uso domestico o industriale si rendono necessari processi<br />

<strong>di</strong> purificazione e potabilizzazione. Le sostanze in sospensione vengono<br />

generalmente eliminate me<strong>di</strong>ante vagliatura o se<strong>di</strong>mentazione. L'odore e il gusto<br />

sgradevoli possono essere ridotti usando sostanze assorbenti, mentre l'aggiunta <strong>di</strong><br />

cloro e l'irraggiamento selettivo contribuiscono a ridurre l'eventuale carica<br />

batterica.<br />

I trattamenti <strong>di</strong> potabilizzazione consistono in:<br />

• correzioni, attraverso la se<strong>di</strong>mentazione, la filtrazione e<br />

l’addolcimento. Quando l’acqua contiene una quantità significativa <strong>di</strong><br />

calcio e <strong>di</strong> magnesio, è denominata acqua pura. L’addolcimento<br />

dell’acqua è una tecnica che favorisce la rimozione degli ioni <strong>di</strong> calcio<br />

e <strong>di</strong> magnesio.<br />

• <strong>di</strong>sinfezioni, consiste nella <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> tutti i microrganismi, essa<br />

avviene me<strong>di</strong>ante l’aggiunta <strong>di</strong> sostanze battericide quali il cloro e<br />

l’ozono.<br />

DISSALAZIONE DELL’ACQUA<br />

Nelle zone aride o semiaride, sono stati sviluppati <strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong> <strong>per</strong> ricavare a un<br />

costo accettabile acqua dolce dall'acqua <strong>di</strong> mare o dalle acque salmastre.<br />

Le tecniche più usate, l'evaporazione a effetto multiplo, la <strong>di</strong>stillazione <strong>per</strong><br />

compressione <strong>di</strong> vapore e l'evaporazione istantanea, si basano sull'evaporazione<br />

dell'acqua e sulla successiva condensazione del vapore ottenuto. Il terzo metodo,<br />

che è il più usato, consiste nell'immettere acqua <strong>di</strong> mare riscaldata in serbatoi in<br />

forte depressione, in cui essa vaporizza quasi imme<strong>di</strong>atamente. Il vapore viene<br />

estratto e condensato, producendo acqua <strong>di</strong>ssalata.


Un altro metodo consiste nel congelare l'acqua <strong>di</strong> mare: i cristalli <strong>di</strong> ghiaccio<br />

vengono separati dall'acqua satura <strong>di</strong> cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, lavati dal sale e sciolti in<br />

modo da ottenere acqua dolce.<br />

Il problema principale della <strong>di</strong>ssalazione delle acque è costituito dai costi.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che l’acqua è potabile se contiene meno <strong>di</strong> 500 parti <strong>per</strong> milione<br />

(ppm) <strong>di</strong> sali.<br />

INQUINAMENTO DELLE ACQUE<br />

La contaminazione dell’acqua è causata dall’immissione <strong>di</strong> sostanze quali prodotti<br />

chimici e scarichi industriali e urbani, che ne alterano la qualità<br />

compromettendone gli abituali usi.<br />

I principali inquinanti idrici sono: le acque <strong>di</strong> scarico, i fertilizzanti e tutte le<br />

sostanze che favoriscono una crescita eccessiva <strong>di</strong> alghe e piante acquatiche, i<br />

pestici<strong>di</strong> e sostanze chimiche organiche, il petrolio e i suoi derivati, metalli, sali<br />

minerali e composti chimici inorganici; sabbie e detriti, sostanze o scorie<br />

ra<strong>di</strong>oattive. Le sostanze contaminanti contenute nell’acqua inquinata possono<br />

provocare innumerevoli danni alla salute dell’uomo e all’equilibrio degli<br />

ecosistemi. Tra gli inquinanti più nocivi <strong>per</strong> l’uomo vi sono alcuni metalli pesanti,<br />

come il mercurio, l’arsenico, il piombo e il cromo.<br />

Gli ecosistemi lacustri sono particolarmente sensibili all’inquinamento.<br />

L’eccessivo apporto <strong>di</strong> fertilizzanti <strong>di</strong>lavati dai terreni agricoli può avviare un<br />

processo <strong>di</strong> eutrofizzazione (crescita smodata della flora acquatica che consumano<br />

l’ossigeno <strong>di</strong>sciolto nell’acqua). Sul fondo del bacino si accumulano se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

varia natura e nelle acque avvengono reazioni chimiche che mutano l’equilibrio e<br />

la composizione dell’ecosistema. Un’altra fonte <strong>di</strong> inquinamento idrico è<br />

costituita dalle cosiddette piogge acide, che hanno già provocato la scomparsa <strong>di</strong><br />

ogni forma <strong>di</strong> vita.<br />

Finora l’obiettivo primario dei programmi <strong>di</strong> smaltimento degli scarichi urbani è<br />

<strong>stato</strong> quello <strong>di</strong> ridurre la concentrazione delle sostanze inquinanti e dannose. Da<br />

qualche tempo, tuttavia, una maggiore attenzione viene rivolta anche al delicato<br />

problema del trattamento e dello smaltimento dei fanghi che si producono nei<br />

processi <strong>di</strong> depurazione.<br />

Gli scarichi industriali contengono una grande varietà <strong>di</strong> inquinanti. Il loro<br />

impatto sull’ambiente è complesso: le sostanze tossiche rinforzano<br />

reciprocamente i propri effetti dannosi e quin<strong>di</strong> il danno complessivo risulta<br />

maggiore della somma dei singoli effetti. La concentrazione <strong>di</strong> inquinanti può<br />

essere ridotta limitandone la produzione all’origine.<br />

I fertilizzanti chimici e i liquami prodotti dagli allevamenti sono ricchi <strong>di</strong> sostanze<br />

organiche che vanno a riversarsi nelle falde acquifere o nei corpi idrici<br />

su<strong>per</strong>ficiali. Spesso i liquami <strong>di</strong> origine animale vengono scaricati a volte<br />

<strong>di</strong>rettamente sul terreno e da qui sono trasportati dall’acqua piovana nei fiumi, nei<br />

laghi e nelle falde sotterranee. In questo caso, <strong>per</strong> limitare l’impatto degli<br />

inquinanti si possono adottare semplici soluzioni, come l’uso <strong>di</strong> bacini <strong>di</strong><br />

decantazione o <strong>di</strong> vasche <strong>per</strong> la depurazione dei liquami.


LA CENTRALE<br />

IDROELETTRICA<br />

Per centrale idroelettrica si intende una serie <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> ingegneria idraulica<br />

posizionate in una certa successione, accoppiate ad una serie <strong>di</strong> macchinari idonei<br />

allo scopo <strong>di</strong> ottenere la produzione <strong>di</strong> energia elettrica da masse <strong>di</strong> acqua in<br />

movimento. È un impianto, quin<strong>di</strong>, che sfrutta l’energia cinetica <strong>di</strong> questo<br />

importante elemento. I due più importanti tipi <strong>di</strong> centrali idroelettriche sono: la<br />

centrale a serbatoio (detta anche centrale a bacino) e la centrale fluviale.<br />

Le centrali idroelettriche hanno la peculiarità <strong>di</strong> poter essere attivate e <strong>di</strong>sattivate<br />

in pochi minuti con l'imme<strong>di</strong>ata a<strong>per</strong>tura delle saracinesche idrauliche, dando<br />

quin<strong>di</strong> la possibilità <strong>di</strong> coprire facilmente gli improvvisi picchi <strong>di</strong> richiesta che si<br />

possono verificare. Al contrario, gran parte delle centrali termoelettriche e<br />

nucleari hanno tempi <strong>di</strong> attivazione più lunghi, necessari <strong>per</strong> il riscaldamento<br />

dell'acqua e sono <strong>per</strong>tanto una tipologia <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> tipo "sempre acceso" (o "<strong>di</strong><br />

base").<br />

L'energia prodotta dalle centrali idroelettriche è da classificarsi a tutti gli effetti<br />

come energia rinnovabile in quanto, almeno in teoria, l'acqua può essere<br />

riutilizzata infinite volte <strong>per</strong> lo stesso scopo senza depau<strong>per</strong>amento.<br />

• CENTRALE A SERBATOIO<br />

Questo tipo <strong>di</strong> centrale è quasi sempre situata nelle zone montuose, dove si<br />

possono creare serbatoi d’acqua ad alta quota. Naturalmente più è elevata la<br />

capacita del serbatoio e più è elevato il <strong>di</strong>slivello tra questo e la centrale maggiore<br />

sarà la potenza dell’impianto.<br />

Il serbatoio d’acqua viene situato in genere dove è presente una conca naturale, la<br />

valle, ed è importante che sia ad alta quota. Qui verrà poi costruita dall’uomo una<br />

<strong>di</strong>ga artificiale in cemento armato, in quanto dovrà sostenere la potenza<br />

dell’acqua. Qui si formerà così un lago artificiale che servirà <strong>per</strong> far funzionare la<br />

centrale.<br />

In questo tipo <strong>di</strong> centrali idroelettriche è presente un bacino <strong>di</strong> raccolta a valle:<br />

l'acqua che ha generato energia elettrica durante il giorno passando nelle turbine


può essere riportata dal bacino <strong>di</strong> valle al bacino <strong>di</strong> monte durante le ore <strong>di</strong> minor<br />

richiesta <strong>di</strong> energia (ad esempio <strong>di</strong> notte), me<strong>di</strong>ante pompaggio, utilizzando <strong>per</strong><br />

questa o<strong>per</strong>azione l'energia elettrica in eccesso (e a basso costo) prodotta dalle<br />

centrali <strong>di</strong> tipo "sempre acceso" e non <strong>di</strong>versamente accumulabile. In altre parole<br />

il bacino <strong>di</strong> monte viene "ricaricato" durante la notte e le masse d'acqua riportate a<br />

monte possono quin<strong>di</strong> essere riutilizzate nelle ore <strong>di</strong> maggiore richiesta<br />

energetica.<br />

Il serbatoio è collegato con la centrale grazie a due tipi <strong>di</strong> condotte: il canale <strong>di</strong><br />

derivazione, grosso tubo collocato all’interno della montagna che risulta in lieve<br />

pendenza e la condotta forzata che invece scende in forte pendenza, collegherà il<br />

serbatoio con la centrale.<br />

La centrale invece è sud<strong>di</strong>visa su due livelli: il primo formato dalle turbine e il<br />

secondo dagli alternatori.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> centrale entra in funzione <strong>di</strong> giorno, visto che la richiesta è<br />

maggiore. L’acqua che si è precedentemente fermata nel serbatoio ad alta quota<br />

passa nel canale <strong>di</strong> derivazione fino a raggiungere la condotta forzata. Da qui<br />

l’acqua inizia a scendere più velocemente <strong>per</strong> la maggiore pressione che viene<br />

esercitata da quella che sta sopra. Alla fine della condotta forzata vi è l’ugello,<br />

una specie <strong>di</strong> strozzatura che trasforma la pressione in velocità. Il getto d’acqua<br />

servirà <strong>per</strong> muovere la turbina, essa fa muovere anche l’alternatore che produce<br />

energia elettrica, passata poi al trasformatore.<br />

Turbina pelton, tipica della centrale a serbatoio<br />

• CENTRALE FLUVIALE<br />

Questo tipo <strong>di</strong> centrale sfrutta le portate d’acqua dei fiumi. Anche in questo caso<br />

si costruisce una <strong>di</strong>ga <strong>per</strong> ottenere il fondamentale <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> almeno 10 metri.<br />

Solitamente all’interno della <strong>di</strong>ga vi sono posti gli alternatori. Sopra la <strong>di</strong>ga<br />

vengono costruiti in genere ponti <strong>per</strong> treni e automobili in modo da <strong>per</strong>mettere la<br />

comunicazione tra le due rive.<br />

In Italia non sono molto <strong>di</strong>ffuse, soprattutto <strong>per</strong> la scarsa lunghezza dei fiumi;<br />

negli Stati Uniti e in Russia invece vi sono <strong>di</strong>ghe molto lunghe con molti<br />

alternatori.<br />

La <strong>di</strong>ga viene costruita in calcestruzzo in modo <strong>per</strong>pen<strong>di</strong>colare rispetto al corso<br />

del fiume, è dotata <strong>di</strong> numerose a<strong>per</strong>ture (le paratoie) che vengono a<strong>per</strong>te quando<br />

il fiume è in piena.<br />

La centrale è formata come quella della centrale a serbatoio, mentre il<br />

funzionamento è leggermente <strong>di</strong>verso: l’acqua presente nella <strong>di</strong>ga passa in una<br />

condotta a spirale che termina con <strong>di</strong>versi ugelli. I getti d’acqua fanno ruotare le<br />

turbine, quin<strong>di</strong> l’alternatore, che porterà energia elettrica al trasformatore.


Turbina kaplan, tipica della centrale fluviale<br />

• ALTRI TIPI DI CENTRALE<br />

L’ultimo tipo <strong>di</strong> centrale è la centrale a marea. L’unica esistente al mondo è<br />

situata in Francia, nella regione della Bretagna, dove viene sfruttata l’alta marea,<br />

molto tipica <strong>di</strong> queste zone. Questa centrale si trova sul fiume Rance, ma non è<br />

molto conveniente <strong>per</strong> via della sua poca funzionalità giornaliera, <strong>di</strong> sole 4 ore.<br />

La centrale è formata da una <strong>di</strong>ga nei pressi della foce. Grazie a questa quando vi<br />

è l’alta marea l’acqua si accumula nelle pareti interne. Quando l’acqua inizia a<br />

ritirarsi e si raggiunge un <strong>di</strong>slivello sufficiente si aprono le saracinesche e l’acqua<br />

defluisce attraverso i 24 collettori. Ogni collettore è formato da una turbina<br />

Kaplan a bulbo, che produce corrente elettrica.<br />

• PROBLEMI AMBIENTALI<br />

Problemi ambientali possono essere costituiti dal fatto che gli sbarramenti (<strong>di</strong>ghe)<br />

bloccano il trasporto solido dei fiumi (sabbie e ghiaie) alterando l'equilibrio tra<br />

l'apporto solido e l'attività erosiva nel corso d'acqua a valle (erosione del letto del<br />

fiume e, talvolta, "taglio dei meandri" <strong>per</strong> la maggiore velocità) fino al mare dove,<br />

<strong>per</strong> il <strong>di</strong>minuito o nullo apporto solido si assiste al fenomeno dell'erosione delle<br />

coste. Gran<strong>di</strong> bacini idroelettrici inoltre possono in alcuni casi avere impatti<br />

ambientali e socio-economici <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa entità o gravità sulle zone circostanti<br />

(mo<strong>di</strong>fica del paesaggio e <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> habitat naturali, spostamenti <strong>di</strong><br />

popolazione, <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> aree agricole, ecc.) e lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità deve essere<br />

particolarmente accurato soprattutto <strong>per</strong> quanto concerne l'analisi puntuale della<br />

geologia dei versanti e delle "spalle" su cui si attesterà la <strong>di</strong>ga non tralasciando<br />

alcun particolare. Solo così si potranno evitare trage<strong>di</strong>e quali quella che<br />

nell'autunno del 1963 sconvolse la valle del Vajont (cancellando la citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong><br />

Longarone e d altri due centri del fondovalle con oltre tremila vittime).


L’ACQUA NELL’ARTE<br />

ACQUA, DA CHE MONDO E MONDO ELEMENTO INDISPENSABILE<br />

ALLA VITA, FONTE DI ISPIRAZIONE PER MERAVIGLIOSE E<br />

INESTIMABILI OPERE D’ARTE.<br />

RINASCIMENTO<br />

La qualità trasparente dell’acqua <strong>di</strong>viene, in questo <strong>per</strong>iodo metafora della<br />

purezza. Non è raro <strong>per</strong>ciò trovare la raffigurazione <strong>di</strong> ampolle colme d’acqua<br />

nelle scene dell’Annunciazione, come quella <strong>di</strong> Filippo Lippi. Questo oggetto<br />

allude alla natura immacolata <strong>di</strong> Maria.<br />

Ha più o meno uguale significato l’inarrivabile bicchiere d’acqua che Antonello<br />

da Messina colloca fra le mani <strong>di</strong> Santa Lucia nella Pala <strong>di</strong> San Cassiano.<br />

TITOLO: Pala <strong>di</strong> San Cassiano<br />

AUTORE: Antonello da Messina<br />

TECNICA: olio su tavola<br />

DIMENSIONI: cm. 115x65 (parte centrale), cm. 55.9x35 (parte sinistra), cm.<br />

56.8x 35.6 (parte destra)<br />

DATAZIONE: 1475-1476<br />

COLLOCAZIONE: Vienna, Kunsthistorisches Museum<br />

L’oggetto allude alla promessa <strong>di</strong> verginità (e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> purezza) che la futura<br />

santa rivolse al Signore. Il bicchiere trasparente e pieno d’acqua, <strong>per</strong>ò, rimanda<br />

anche al nome della santa, indubbiamente connesso con l’idea stessa <strong>di</strong> luce e,<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> purezza. In tal senso, il simbolismo della purezza cui rimanda l’acqua è<br />

talora sostituito dalla presenza del vetro.<br />

Nel corso del Rinascimento frequenti sono anche le rappresentazioni <strong>di</strong> soggetti<br />

sacri e profani in cui l’uso del tema in oggetto sottende a una complessa rete <strong>di</strong><br />

significati simbolici.<br />

Conviene ricordare oggetti come le due acquasantiere, scolpite da Antonio<br />

Federighi <strong>per</strong> il duomo <strong>di</strong> Siena, da considerarsi veri e propri trattati sulle<br />

proprietà purificatrici e simboliche dell’acqua in senso cristiano. La vasca, nella<br />

quale il fedele immerge la mano, accoglie pesci <strong>di</strong> marmo che guizzano e<br />

rimandano al significato del termine greco ictus, ossia “pesce”.


SEICENTO<br />

La Chiesa accorda all’iconografia dell’acqua nel corso del Seicento non solo<br />

concetti <strong>di</strong> purificazione e redenzione, ma il tema viene abilmente sfruttato anche<br />

<strong>per</strong> esigenze <strong>di</strong> carattere propagan<strong>di</strong>stico, come del resto era accaduto in passato.<br />

La questione protestante e il recu<strong>per</strong>o che la Chiesa aveva tentato sembra imporre<br />

l’enfatizzazione <strong>di</strong> antichi simboli, come l’acqua, attraverso i quali confortare il<br />

popolo <strong>di</strong> credenti sul proprio o<strong>per</strong>ato e trasmettere una rinnovata fiducia nei<br />

confronti dei propri rappresentanti.<br />

Non è un caso, quin<strong>di</strong>, che i gran<strong>di</strong> pontificati del secolo siano stati caratterizzati<br />

dalla costruzione <strong>di</strong> nuove, monumentali fontane.<br />

Un esempio è la realizzazione della Fontana dei Fiumi <strong>di</strong> Gian Lorenzo Bernini<br />

voluta fortemente da papa Innocenzo X.<br />

Forte dello storico legame esistente tra l’acqua e la piazza, trasformata in un lago<br />

artificiale, Bernini immagina una vasca ellittica sormontata da una complessa<br />

struttura a forma <strong>di</strong> scoglio che doveva sostenere l’obelisco egizio rinvenuto nel<br />

circo <strong>di</strong> Massenzio.<br />

Il monumento nasconde un complesso simbolismo, che ha come protagoniste le<br />

<strong>per</strong>sonificazioni dei quattro principali fiumi della Terra: il Danubio, il Nilo, il<br />

Gange e il Rio della Plata. Possenti e maestosi, questi alludono ai quattro angoli<br />

del mondo, la parte più significativa dell’intero universo, sul quale è <strong>di</strong>scesa la<br />

Grazia <strong>di</strong>vina, che si riversa come l’acqua su tutti i Continenti.<br />

L’o<strong>per</strong>a, <strong>per</strong>ò, può essere letta anche facendo il <strong>per</strong>corso inverso, partendo dal<br />

basso, e, in questo caso, i simboli del monumento guideranno nell’ascesa che<br />

dalle tenebre porta alla luce <strong>per</strong> raggiungere infine la Grazia <strong>di</strong>vina posta in cima<br />

all’obelisco.<br />

TITOLO: Fontana dei Quattro Fiumi<br />

AUTORE: Gian Lorenzo Bernini<br />

DATAZIONE: 1651<br />

COLLOCAZIONE: Roma, piazza Navona<br />

Il tema dell’acqua nel Seicento, in ogni caso, non è appannaggio soltanto della<br />

<strong>di</strong>mensione monumentale o <strong>di</strong> quella paesaggistica, le cui ra<strong>di</strong>ci affondano nel<br />

secolo precedente, ma <strong>di</strong>venta soggetto in molti <strong>di</strong>pinti de<strong>di</strong>cati alla quoti<strong>di</strong>anità.<br />

Essa <strong>di</strong>viene così un elemento frequente in tele <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> artisti che ritraggono<br />

momenti della vita <strong>di</strong> tutti i giorni.<br />

Nell’<strong>Acqua</strong>iolo <strong>di</strong> Siviglia, ad esempio, colpisce il desiderio <strong>di</strong> descrivere<br />

minuziosamente il mondo degli umili. Con grande professionalità, l’acquaiolo<br />

osserva il bicchiere <strong>di</strong> vetro che il giovane sulla sinistra tiene tra le mani e pare<br />

attento a valutare come versare l’acqua nel recipiente senza farla cadere <strong>per</strong> terra.


D’altra parte, <strong>per</strong> il piccolo avventore, è arrivato il proprio turno e sul volto si<br />

leggono le tracce <strong>di</strong> una leggera tensione <strong>per</strong> l’attesa che, adesso, sta <strong>per</strong><br />

concludersi.<br />

La scena fotografa non solo quali dovevano essere gli atteggiamenti psicologi<br />

degli uomini <strong>di</strong> allora, ma l’effetto che l’acqua produce sul comportamento delle<br />

<strong>per</strong>sone che hanno sete, in un’epoca in cui non esistevano le bottiglie della grande<br />

<strong>di</strong>stribuzione.<br />

TITOLO: <strong>Acqua</strong>iolo <strong>di</strong> Siviglia<br />

AUTORE: Diego Velàzquez<br />

TECNICA: olio su tela<br />

DIMENSIONI: cm. 105x80<br />

DATAZIONE: 1602<br />

COLLOCAZIONE: Londra, Victoria and Albert Museum<br />

Anche il tema della Natura morta, con le fiasche d’acqua <strong>di</strong> vetro o <strong>di</strong> terracotta,<br />

rientra nel grande filone che privilegia questo soggetto pittorico, anticipato, allo<br />

scadere del secolo precedente, da o<strong>per</strong>e come la Cena in Emmaus.<br />

Qui, accanto alla bottiglia del vino, c’è la piccola brocca dell’acqua, evidente<br />

rimando all’Eucarestia, come del resto tutti gli altri elementi che compaiono sulla<br />

tavola imban<strong>di</strong>ta.<br />

TITOLO: Cena in Emmaus<br />

AUTORE: Caravaggio<br />

TECNICA: olio su tela<br />

DIMENSIONI: cm. 141X196,2<br />

DATAZIONE: 1602<br />

COLLOCAZIONE: Londra


Al contrario, un chiaro simbolo <strong>di</strong> purezza è il bacile colmo d’acqua che compare<br />

in primo piano nella tragica scena dell’o<strong>per</strong>a La morte della Vergine. È quella<br />

un’acqua purificatrice con cui dovrebbero lavarsi tutti i peccatori.<br />

TITOLO: La morte della Vergine<br />

AUTORE: Caravaggio<br />

TECNICA: olio su tela<br />

DIMENSIONI: cm. 369x245<br />

DATAZIONE: 1604<br />

COLLOCAZIONE: Parigi, Louvre<br />

Nel Narciso, Caravaggio si concentra nel rendere la capacità riflettente dell’acqua<br />

e il fascino che scaturisce dalla doppia immagine. Ciò suggerisce anche un altro<br />

aspetto del complesso simbolismo <strong>di</strong> questo elemento: quello dell’illusione e<br />

dell’inconsistenza della realtà cui l’acqua allude <strong>per</strong> metafora.<br />

TITOLO: Narciso<br />

AUTORE: Caravaggio<br />

TECNICA: olio su tela<br />

DIMENSIONI: cm. 112x92<br />

DATAZIONE: 1597-1599<br />

COLLOCAZIONE: Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica


SETTECENTO<br />

L’interesse settecentesco <strong>per</strong> i giochi d’acqua e <strong>per</strong> le sorprese quasi<br />

scenografiche delle fontane, torna e si amplia nel XVII secolo.<br />

La maestosa fontana che <strong>di</strong>vide, <strong>di</strong>segnandolo, il giar<strong>di</strong>no della Reggia <strong>di</strong> Caserta<br />

è, in questo senso, assolutamente eloquente.<br />

La strada fiume, scorrendo al centro del giar<strong>di</strong>no, convoglia le acque del vicino<br />

Acquedotto Carolino proprio nella <strong>di</strong>mora reale, <strong>di</strong>venendo il fulcro ideale <strong>per</strong><br />

una serie <strong>di</strong> racconti figurati sull’acqua.<br />

TITOLO: parco della Reggia <strong>di</strong> Caserta<br />

AUTORE: Luigi e Carlo Vanvitelli<br />

COLLOCAZIONE: Caserta<br />

Qualche cosa <strong>di</strong> simile era già <strong>stato</strong> realizzato a San Pietroburgo <strong>per</strong> volere <strong>di</strong><br />

Pietro il Grande. La <strong>di</strong>mora dello zar ha come tema dominante quello dell’acqua<br />

che si compiace dell’artificio da cui nasce meraviglia. La visita al parco trasmette<br />

allo spettatore la sensazione <strong>di</strong> addentarsi in un’atmosfera fantastica, dove si è<br />

quasi abbracciati da una miriade <strong>di</strong> riflessi iridescenti prodotti dagli zampilli<br />

d’acqua della cascata centrale.<br />

L’Italia non fu da meno, come <strong>di</strong>mostra l’articolato programma iconografico<br />

ideato dall’architetto Francesco Nicoletti <strong>per</strong> la stanza dell’Organo <strong>di</strong> Villa<br />

Pamphilj a Roma, dove il tema dell’acqua come filo conduttore <strong>di</strong>veniva un<br />

pretesto <strong>per</strong> un viaggio nell’architettura, nella scultura, nella pittura e nella<br />

musica.<br />

Tale particolare declinazione del tema dell’acqua, ebbe vasta trattazione anche da<br />

un punto <strong>di</strong> vista strettamente pittorico, sicché gli artisti ritrassero queste<br />

residenze ponendo particolare attenzione proprio alla rappresentazione degli<br />

innumerevoli giochi d’acqua.<br />

Anche nel Settecento il tema dell’acqua compare in tutta una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti<br />

domestici realizzati da pittori d’eccellenza francesi.<br />

Nelle loro o<strong>per</strong>e, infatti, il tema dell’acqua, non è solo presente nelle nature<br />

morte, ma compare come elemento prioritario anche nelle scene <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana<br />

della gente comune, e, in particolare, delle classi meno agiate.


Ad esempio le mani immerse nell’acqua de La lavandaia del 1733, è un elemento<br />

che <strong>per</strong>mette al pittore <strong>di</strong> raccontare la semplice vita <strong>di</strong> tutti i giorni con quella<br />

serena <strong>per</strong>fezione che caratterizza gran parte delle sue o<strong>per</strong>e.<br />

TITOLO: La lavandaia<br />

AUTORE: Jean-Baptiste-Siméon Char<strong>di</strong>n<br />

DATAZIONE: 1735<br />

COLLOCAZIONE: San Pietroburgo, museo dell’Ermitage<br />

OTTOCENTO<br />

Nell’ottocento l’uomo davanti agli spettacoli della natura non è solo sconcertato e<br />

ansioso, ma anche meravigliato.<br />

Questo sentimento, frutto dell’osservazione della natura, questa nuova capacità <strong>di</strong><br />

mettersi in ascolto del mondo circostante, sortì straor<strong>di</strong>nari effetti anche <strong>per</strong> la<br />

declinazione del tema iconografico dell’acqua, che in quanto elemento della<br />

natura tra i meno governabili, fonte primaria <strong>di</strong> vita, ma anche causa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>struzione, <strong>di</strong>viene protagonista <strong>di</strong> suggestive rappresentazioni.<br />

Mentre nuove metodologie scientifiche <strong>per</strong>mettevano <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare in modo<br />

tassonomico e lucido la realtà esterna, si levava potente la voce <strong>di</strong> intellettuali che<br />

parevano voler inneggiare alla natura come minaccia che incombe<br />

quoti<strong>di</strong>anamente sull’uomo.<br />

Si tratta <strong>di</strong> due opposte posizioni che spesso convivono in uno stesso artista, come<br />

in Joseph Mallord William Turner.<br />

Così, La valorosa Téméraire, la storica nave da guerra reduce dalla battaglia <strong>di</strong><br />

Trafalgar, è un o<strong>per</strong>a che <strong>di</strong>mostra in modo eloquente, come ad attrarre<br />

l’attenzione del pittore inglese non sia la semplice registrazione del dato reale,<br />

oggettivo, quanto piuttosto le implicazioni simboliche e drammatiche <strong>di</strong> una<br />

natura ingovernabile.


TITOLO: La valorosa Téméraire<br />

AUTORE: Joseph Mallord William Turner<br />

TECNICA: olio su tela<br />

DIMENSIONI: cm. 90,7x 102,6<br />

DATAZIONE: 1838-1839<br />

COLLOCAZIONE: Londra, National Gallery<br />

Turner privilegia l’acqua del mare e soprattutto quella del fiume come tema<br />

principale dei suoi <strong>di</strong>pinti.<br />

Dall’altra parte dell’oceano, sulle rive del fiume Hudson si riuniva, intorno al<br />

pittore Thomas Cole, una libera scuola <strong>di</strong> pittori. Questa libera scuola <strong>di</strong> pittori<br />

elesse i paesaggi selvaggi e incontaminati, solcati da potenti corsi d’acqua, a<br />

soggetto privilegiato delle proprie creazioni artistiche.<br />

Un esempio è l’o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> Frederick Edwin Church, Veduta delle cascate del<br />

Niagara, dove l’acqua <strong>di</strong>viene l’assoluta protagonista.<br />

TITOLO: Veduta delle cascate del Niagara<br />

AUTORE: Frederick Edwin Church<br />

DATAZIONE: 1857


NOVECENTO<br />

“Quando uscite a <strong>di</strong>pingere, cercate <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare quali oggetti avete davanti, un<br />

albero, un campo... Pensate soltanto, qui c’è un piccolo sprazzo <strong>di</strong> blu, qui ce una<br />

lunga macchia rosa, qui una striscia <strong>di</strong> giallo, e <strong>di</strong>pingeteli proprio così come vi<br />

appaiono, l’esatto colore, l’esatta forma, finché non vi restituiscono l’immagine<br />

genuina della scena che avete innanzi agli occhi.”<br />

Con queste parole, Claude Monet, rivela quale fosse il suo atteggiamento <strong>di</strong> fronte<br />

alla natura e, quin<strong>di</strong>, anche nei confronti dell’acqua, che, <strong>per</strong> la sua rapida<br />

capacità <strong>di</strong> variare forma e colore, costituiva una vera sfida <strong>per</strong> l’occhio<br />

impressionista dell’artista e la sua capacità <strong>di</strong> fissarne gli effetti pittorici sulla tela.<br />

O<strong>di</strong>lon Redon, invece, trae ispirazione da soggetti poetici e letterari, con l’ausilio<br />

<strong>di</strong> una particolare tecnica pittorica, dette vita a una poetica sensibile e visionaria<br />

in cui il tema dell’acqua, <strong>per</strong> le sue specifiche caratteristiche fisiche e <strong>per</strong> la sua<br />

<strong>di</strong>mensione impenetrabile e oscura, <strong>di</strong>veniva una sorta <strong>di</strong> metafora del mistero.<br />

TITOLO: Ofelia<br />

AUTORE: O<strong>di</strong>lon Redon<br />

DATAZIONE: 1905-1906


L’ACQUA NELLA<br />

MUSICA<br />

La musicalità è un carattere innato dell’acqua in ogni sua espressione naturale:<br />

sotto forma <strong>di</strong> pioggia, leggera o impetuosa, ruscello, torrente, fiume in piena,<br />

fonte, onda del mare, l’acqua si muove secondo armonie che musicisti e poeti<br />

hanno ripreso e descritto con il linguaggio artistico. Nella musica classica, gran<strong>di</strong><br />

compositori descrivono con melo<strong>di</strong>a lo scorrere impetuoso o calmo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

fiumi. In questi componimenti, la musica fluisce e si forma grazie a note<br />

armoniose come l’acqua, che scorre e da piccola pozza si trasforma in un grande<br />

ed importante fiume.<br />

L’acqua, <strong>per</strong> il navigante, è simile al mistero <strong>di</strong> una partitura musicale <strong>per</strong> un<br />

musicista: essa deve essere osservata, sco<strong>per</strong>ta, interpretata e attualizzata.<br />

Per l’uomo, l’acqua è metafora della musica stessa, linguaggio universale.<br />

Il dominio sull’acqua, così come quello della composizione musicale, è fatto e si<br />

basa sull’intelligenza e sulla tecnica, che a loro volta si basano sull’osservazione<br />

della natura.<br />

L’acqua, quin<strong>di</strong>, è il filo conduttore <strong>di</strong> tutte le cose: acqua fonte <strong>di</strong> vita, acqua<br />

generatrice, acqua causa <strong>di</strong> morte, acqua fonte <strong>di</strong> ispirazione poetica, acqua fonte<br />

<strong>di</strong> ispirazione filosofica, acqua come me<strong>di</strong>camento, acqua fonte <strong>di</strong> s<strong>per</strong>anza,<br />

acqua magica e acqua nella musica e nella danza.<br />

L’acqua è un elemento fondamentale <strong>per</strong> la vita dell’uomo. Molto spesso è<br />

proprio l’acqua ad essere il tema principali <strong>di</strong> molti componimenti musicali.<br />

“IL cantico delle Creature” <strong>di</strong> Francesco D’Assisi<br />

… Laudato sii, mio signore, <strong>per</strong> sora acqua,<br />

la quale è molto utile, e umile, e preziosa e casta.


“The Weast Land” <strong>di</strong> T.S. Eliot<br />

… Se vi fosse acqua<br />

E niente roccia<br />

Se vi fosse roccia<br />

E anche acqua<br />

E acqua<br />

Una sorgente<br />

Una pozza fra la roccia<br />

Se soltanto vi fosse suono d’acqua<br />

Non la cicala<br />

E l’erba secca che canta<br />

Ma suono d’acqua sopra una roccia<br />

Dove il tordo eremita canta in mezzo ai pini<br />

Drip drop drip drop drop drop drop<br />

Ma non c’è acqua.<br />

“Le Stagioni” (dell’acqua) <strong>di</strong> Giuseppe Conte<br />

L'acqua assomiglia all'anima<br />

dell'uomo. E'irrequieta, non ha<br />

posa. Si spande <strong>per</strong> le vie che scendono<br />

verso l'origine <strong>di</strong> ogni cosa.<br />

E poi si muta l'acqua, è<br />

dolce sino agli estuari vola nelle nubi in cielo<br />

dorme nelle stalattiti<br />

specchia il sole nel velo<br />

che fa sulle corolle<br />

<strong>di</strong> crochi e margherite<br />

ogni mattino.<br />

L'acqua è eterna<br />

non ha Destino.<br />

Questa che ve<strong>di</strong> nel bicchiere<br />

l'acqua - luce delle fontane<br />

l'acqua nera delle tempeste<br />

il fango delle frane<br />

il torbido degli stagni<br />

il dondolio delle onde<br />

il tendere verso la luna<br />

delle maree, la quieta<br />

risacca lungo le spiagge sabbiose.<br />

Come una cometa<br />

<strong>di</strong> ghiacci sulla sua orbita<br />

va l'anima, ritorna al regno delle acque.<br />

Oh innocente! Oh sempre<br />

in movimento e mutevole<br />

Madre delle correnti<br />

marine e dei cavalloni<br />

dei gusci e delle alghe<br />

grembo su cui la luna nelle veglie notturne<br />

scende e si culla


Oh innocente,<br />

profonda e quieta, Giocatrice<br />

dolce tra le palme delle sponde<br />

tra le sabbie delle colline<br />

tra le isole <strong>di</strong> roccia e<br />

rovine e le isole-<br />

giar<strong>di</strong>no<br />

specchio <strong>di</strong> alte vele, e dei<br />

voli degli ibis.<br />

<strong>Acqua</strong> della fine<br />

<strong>Acqua</strong> del principio<br />

l'anima ti attraversa<br />

forse su una nave o naufraga<br />

tra venti immani, o forse<br />

a nuoto, a nuoto<br />

e lenta, come un loto,<br />

una zatterada.<br />

“Acque” <strong>di</strong> Francesco Guccini<br />

(…) E l’acqua passa e gira<br />

e colora e poi stinge,<br />

cos’è che mi respinge e m’attira;<br />

acqua come sudore,<br />

acqua fetida e chiara,<br />

amara senza gusto né colore.<br />

Ma l’acqua gira e passa…<br />

E mormora e urla, sussurra, ti parla e ti schianta,<br />

evapora in nuvole cupe rigonfie <strong>di</strong> nero <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> terra, <strong>di</strong> vento, <strong>di</strong> sangue e<br />

pensiero.<br />

Ma a volte vorresti mangiarla sentirtici dentro,<br />

un sasso che l’apre, che affonda e sparisce e non sente,<br />

vorresti scavarla, afferrarla, lo senti che è il centro<br />

<strong>di</strong> questo ingranaggio continuo, confuso e vivente.<br />

Acque del mondo intorno<br />

<strong>di</strong> pozzanghere e pianto<br />

<strong>di</strong> me che canto al limite del giorno,<br />

fra il buio e la paura<br />

del tempo e del destino<br />

freddo assassino della notte scura<br />

Ma l’acqua gira e passa…<br />

Anche nella musica classica possiamo trovare dei riferimenti sull’acqua…<br />

HAENDEL<br />

Haendel nel ‘700 le aveva combinate un po’ grosse con il re d’Inghilterra Giorgio<br />

I non rispettando alcuni accor<strong>di</strong> contrattuali e doveva riconquistarsi la sua fiducia<br />

in qualche modo. Il compositore, così mondano, aveva necessariamente bisogno<br />

<strong>di</strong> “certi” appoggi <strong>per</strong> continuare la sua o<strong>per</strong>a. Fu così che sul Tamigi il 17 luglio<br />

1717 si tenne una festa sul fiume e il re si trovò sulla chiatta che lo doveva portare<br />

a Chelsea un organico <strong>di</strong> notevoli <strong>di</strong>mensioni e grande effetto. La cronaca narra


come il re, talmente affascinato dalla musica, volle riascoltarla dell’inizio alla fine<br />

<strong>per</strong> ben tre volte. Ed il bello è che è molto più lunga come vastità <strong>di</strong> movimenti da<br />

quei <strong>di</strong>eci che oggi ripropongono <strong>per</strong> brevità le orchestre moderne e<br />

contemporanee.<br />

Tutti gli strumenti in uso nell’orchestra barocca furono portati sul vascello,<br />

eccetto il clavicembalo, <strong>per</strong>ché non era possibile che stesse sulla chiatta. La<br />

strumentazione è <strong>di</strong>versa secondo i movimenti, ma gli strumenti necessari <strong>per</strong><br />

eseguire integralmente l’o<strong>per</strong>a sono un flauto trasverso, due oboi, un fagotto, due<br />

corni, due trombe, archi e continuo: questa strumentazione riesce a produrre il<br />

suono necessario all’a<strong>per</strong>to.<br />

Parte della musica è stata conservata in una partitura contemporanea scritta <strong>per</strong><br />

un’orchestra più piccola; tale versione non è adatta all’esecuzione all’a<strong>per</strong>to,<br />

<strong>per</strong>ché il suono degli strumenti ad arco non produce abbastanza suono all’aria<br />

libera. La musica in ognuna delle suite non ha in sé un or<strong>di</strong>ne definito. Quando le<br />

suite venivano suonate <strong>per</strong> il re, la musica lenta e a basso volume veniva suonata<br />

quando la chiatta dell’orchestra e quella del re erano vicine, mentre la musica <strong>di</strong><br />

carattere allegro veniva suonata quando le due chiatte erano più separate.<br />

LISZT<br />

Villa d’Este, capolavoro del giar<strong>di</strong>no italiano e inserita nella lista UNESCO del<br />

patrimonio mon<strong>di</strong>ale, con l’impressionante concentrazione <strong>di</strong> fontane, ninfei,<br />

grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche costituisce un modello più volte<br />

emulato nei giar<strong>di</strong>ni europei del manierismo e del barocco.<br />

Nel XVIII secolo la mancata manutenzione provocò la decadenza del complesso,<br />

che si aggravò con il passaggio <strong>di</strong> proprietà alla Casa d'Asburgo. Il giar<strong>di</strong>no fu<br />

pian piano abbandonato, i giochi idraulici, non più utilizzati, andarono in rovina e<br />

la collezione <strong>di</strong> statue antiche, risalente all'epoca del Car<strong>di</strong>nal Ippolito, fu<br />

smembrata e trasferita altrove.<br />

Questo <strong>stato</strong> <strong>di</strong> degrado proseguì ininterrotto fino alla metà del XIX secolo,<br />

quando il car<strong>di</strong>nale Gustav von Hohelohe, ottenuta la villa dai duchi <strong>di</strong> Modena<br />

nel 1851, avviò una serie <strong>di</strong> lavori <strong>per</strong> sottrarre il complesso alla rovina. La villa<br />

ricominciò così ad essere punto <strong>di</strong> riferimento culturale, e il car<strong>di</strong>nale ospitò<br />

spesso, tra il 1867 e il 1882, il musicista Franz Liszt (1811 - 1886), che proprio<br />

qui compose Giochi d'acqua a Villa d'Este, <strong>per</strong> pianoforte, e tenne, nel 1879, uno<br />

dei suoi ultimi concerti.<br />

Allo scoppio della prima guerra mon<strong>di</strong>ale la villa entrò a far parte delle proprietà<br />

dello Stato Italiano, fu a<strong>per</strong>ta al pubblico e interamente restaurata negli anni 1920-<br />

30. Un altro ra<strong>di</strong>cale restauro fu eseguito, subito dopo la seconda guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale, <strong>per</strong> riparare i danni provocati dal bombardamento del 1944. A causa<br />

delle con<strong>di</strong>zioni ambientali particolarmente sfavorevoli, i restauri si sono da allora<br />

susseguiti quasi ininterrottamente nell’ultimo ventennio (fra questi va segnalato<br />

almeno il recente ripristino delle Fontane dell’Organo e del “Canto degli<br />

Uccelli”).

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