Le scoperte di Triplaerre - carlo santulli home page
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<strong>Le</strong> <strong>scoperte</strong> <strong>di</strong> <strong>Triplaerre</strong><br />
Una favola ambientale
Il signor <strong>Triplaerre</strong> viveva nella<br />
città <strong>di</strong> Buttapresto, una città<br />
moderna che cresceva alta e grande.<br />
Era anziano, ma ancora curioso.
Vicino alla casa <strong>di</strong> <strong>Triplaerre</strong> c'era<br />
uno stagno, dove oltre alle ninfee,<br />
c'erano canneti<br />
salici
<strong>Triplaerre</strong> aveva visto anche una <strong>di</strong> quelle<br />
canne al microscopio...<br />
ed anche un'ortica<br />
che era lì nei paraggi
Sulle sponde dello stagno<br />
non c'erano solo<br />
alberi che col tempo si<br />
erano adattati...<br />
ma purtroppo anche<br />
tante cose prodotte dall'uomo<br />
che non c'entravano con l'ecosistema<br />
dello stagno, e certamente non si adattavano.<br />
Ma si sa come vanno le cose a Buttapresto...
Nello stagno, col tempo, <strong>Triplaerre</strong><br />
aveva visto un po' <strong>di</strong> tutto...<br />
Alluminio<br />
Bottiglie PET<br />
Latta Cartoni Sacchetti<br />
Vetro verde<br />
o marrone<br />
Vetro<br />
trasparente
Una volta, ad<strong>di</strong>rittura,<br />
vicino allo stagno aveva visto...<br />
Un'auto può contenere:<br />
Metalli (ferro, alluminio,<br />
rame)<br />
Plastica <strong>di</strong> vario tipo<br />
Vetro<br />
Lampa<strong>di</strong>ne<br />
Gomma<br />
Aci<strong>di</strong><br />
Benzina<br />
Olio<br />
Altri liqui<strong>di</strong> vari
Ognuno <strong>di</strong> questi materiali<br />
aveva una sua origine,<br />
ma non era certamen te<br />
nello stagno.<br />
<strong>Triplaerre</strong> rifletté sul fatto che<br />
qualcosa che contiene<br />
più materiali insieme<br />
è più <strong>di</strong>fficile da separare<br />
(imparò anche un verbo:<br />
<strong>di</strong>sassemblare...)
Così, <strong>Triplaerre</strong> si era reso conto<br />
che..<br />
Queste cose non potevano appartenere<br />
allo stagno, perché:<br />
Non erano formate <strong>di</strong> cellule come le piante<br />
e gli animali dello stagno<br />
Non respiravano<br />
Non erano capaci <strong>di</strong> svilupparsi e <strong>di</strong><br />
crescere<br />
E specialmente... ci mettevano tanto tempo a<br />
sparire!<br />
Non erano cioé “biodegradabili”
SSSughero<br />
<strong>Le</strong> cellule sono<br />
dappertutto in natura!<br />
Piuma <strong>di</strong> un uccello<br />
Nido d'ape<br />
Essere formati da cellule serve<br />
ad essere molto leggeri e flessibili<br />
(adattabili come il salice)<br />
ed a permettere all'aria e al nutrimento <strong>di</strong> passare
<strong>Le</strong> piante usano pochi materiali....<br />
<strong>Le</strong> piante sono fatte da un materiale più<br />
morbido, detto cellulosa, e da uno più duro,<br />
detto lignina, unite da una colla, la pectina,<br />
e formano una STRUTTURA GERARCHICA
TRIPLAERRE SCOPRI' CHE C'ERANO<br />
DIVERSI TIPI DI CELLULE...<br />
Cellule degli steli ver<strong>di</strong><br />
(collenchima)<br />
Cellule della polpa<br />
(parenchima)<br />
Cellule degli steli robusti<br />
(sclerenchima)<br />
Cellule piatte della pelle<br />
(epidermide)
Piante che hanno proprietà<br />
speciali....<br />
<strong>Le</strong> foglie del loto (Nelumbo Nucifera) sono capaci<br />
<strong>di</strong> concentrare l'acqua che cade su <strong>di</strong> esse<br />
durante le forti piogge dei tropici (monsoniche)<br />
e <strong>di</strong> cacciarla via in pochi secon<strong>di</strong> (“effetto loto”)
Piante regolate come il riscaldamento<br />
<strong>di</strong> casa (mimose, acacie)<br />
Ci sono piante che aprono e chiudono le foglie<br />
a seconda della temperatura e dell'umi<strong>di</strong>tà<br />
per avere sempre la giusta quantità <strong>di</strong> sole e <strong>di</strong> acqua
Piante che si chiudono come casseforti<br />
(Dionea)<br />
La <strong>di</strong>onea ha un sistema <strong>di</strong> serraggio “automatico”<br />
per catturare mosche e piccoli insetti <strong>di</strong> cui si nutre
Poi <strong>Triplaerre</strong> scoprì che<br />
con le fibre estratte dalle piante<br />
si possono fare dei materiali biodegradabili...<br />
La pectina viene rimossa ed utilizzata per altri scopi<br />
(es. per fare più gelatinose le confetture)<br />
Fibre dallo stelo<br />
Fibre dal seme<br />
Fibre dal frutto<br />
Fibre dalla foglia<br />
Juta, lino, canapa, ecc.<br />
Cotone, kapok<br />
Noci <strong>di</strong> varie palme<br />
Ananas, banana, formium,<br />
ecc.
La noce <strong>di</strong> cocco per esempio...<br />
Dove sono le fibre del cocco<br />
Separazione<br />
Estrazione Tessitura<br />
Si fanno tantissimi prodotti dalla noce <strong>di</strong> cocco:<br />
la polpa si usa come frutto ed in pasticceria, dove si usa anche il<br />
latte, con le fibre si fanno reti, stuoie, zerbini, bambole, e lo scarto<br />
si può utilizzare nell'orto come concime o per produrre calore
Con le fibre estratte dalle piante<br />
si possono fare tante cose...<br />
Mobile rivestito<br />
in foglie <strong>di</strong> palma<br />
Bicicletta col telaio<br />
in canna d'In<strong>di</strong>a<br />
Elefantino in fibra <strong>di</strong> juta<br />
Mobili, giocattoli, tende, anche delle ciabatte...
Geotessile in fibra <strong>di</strong> cocco<br />
(protezione dall’erosione)<br />
Tipi <strong>di</strong> tessuto <strong>di</strong> juta<br />
Stuoia <strong>di</strong> sisal<br />
(un tipo <strong>di</strong> agave)<br />
Nastro <strong>di</strong> abaca<br />
(pianta simile alla banana)<br />
Abaca per bustine da té<br />
Fune <strong>di</strong> canapa<br />
Tubo <strong>di</strong> canapa intrecciata
Un'altra scoperta,<br />
leggendo i giornali...<br />
La FAO (Food and Agriculture Organisation)<br />
ha <strong>di</strong>chiarato il 2009 “Anno delle fibre<br />
naturali” per la loro importanza ambientale e<br />
per lo sviluppo dei paesi poveri<br />
Sito web: www.naturalfibres2009.org
Stelo della juta<br />
Seme del cotone<br />
Foglie dell'ananas Frutti della palma
Altre osservazioni al microscopio<br />
(<strong>Triplaerre</strong> ci aveva preso gusto!)<br />
Fibra <strong>di</strong> ananas<br />
(dalla foglia)<br />
Fibre <strong>di</strong> ibisco<br />
(dallo stelo)<br />
Fibre del formium<br />
(dalla foglia)<br />
Con l'aiuto del microscopio elettronico si riesce a vedere la struttura<br />
delle fibre, come si rompono e si deformano, quanti vuoti sono presenti,<br />
e tutto questo è importante per ottenere dei materiali resistenti
<strong>Triplaerre</strong> si ricordò che c'erano anche fibre<br />
che non venivano proprio dalle piante.....<br />
La seta è formata da due proteine,<br />
la fibroina, che dà la forma, e la<br />
sericina, che incolla il bozzolo,<br />
e che, prima <strong>di</strong> tessere la seta,<br />
viene lavata via<br />
La seta si ottiene per esempio dal<br />
bozzolo del baco da seta<br />
(e anche i ragni<br />
producono dei tipi <strong>di</strong> seta...).<br />
Gli antichi Romani, che non conoscevano<br />
il baco da seta, estraevano una seta più<br />
forte e resistente, da una conchiglia detta<br />
Pinna Nobilis, che la produceva per attaccarsi<br />
agli scogli: questa seta era chiamata bisso.
E alla fine...<br />
<strong>Triplaerre</strong> scoprì anche il significato del suo nome:<br />
Rx3
E se si seguono queste tre<br />
regole, certamente lo stagno<br />
resterà sempre pulito d'ora in poi<br />
Riduci i consumi <strong>di</strong> materiali (e <strong>di</strong> energia)<br />
Riusa tutto quello che non è ancora da buttare<br />
Ricicla quello che non si può più usare<br />
Ciao da <strong>Triplaerre</strong>!