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4 A tutto campo con il mister Da infaticabile mediano a mister esigente. Un unico leit motiv: mai accontentarsi! n Elisa Di Padova Gennaro Ruotolo, 43 anni, infaticabile mediano rossoblù, non ha bisogno di molte presentazioni. Il tecnico del Savona nasce il 20 marzo del 1967 a Santa Maria a Vico. Centrocampista difensivo inizia la sua carriera nel 1984 nel Sorrento in C2 e ottiene la promozione in C1. Titolare inamovibile, nel 1986 passa all’Arezzo nella serie cadetta e nel 1988 approda sotto la Lanterna al Genoa, dove colleziona 444 presenze (e 35 reti), il record assoluto di presenze con la casacca rossoblù. La carriera da allenatore è storia recente e dopo l’esperienza di Livorno Ruotolo torna in Liguria, questa volta sotto la Torretta… Foto Fabio Astengo Com’era Ruotolo giocatore? “Ho sempre pensato che nella vita bisogna imporsi degli obiettivi da raggiungere, io da bambino avevo come obiettivo quello di arrivare a giocare in una categoria importante. Pensavo solo a fare questo mestiere, lo adoravo, faceva proprio parte di me. Ho iniziato per strada come tanti miei coetanei o nei campetti sterrati e pieni di pietre di periferia. Giocavo prima di andare a scuola, giocavo appena uscito da scuola, dopo pranzo, al pomeriggio, prima di cena. In tutto il mio tempo libero ero con un pallone tra i piedi. Ci scommettevamo mille lire che alla fine della partita ci dividevamo con la squadra che aveva vinto. Crescere in questo modo, per la strada, mi ha fatto capire tante cose e mi ha fatto crescere furbo e smaliziato. A 14 anni dopo la 3°media volevo solo giocare a calcio, nonostante le proteste della mia famiglia ho smesso di studiare, lavoravo e giocavo. Facevo l’imbianchino, ho fatto tanti lavori per potermi mantenere e avere la possibilità di continuare a giocare: il macellaio, il meccanico, il calzolaio. Mi alzavo alle 6 del mattino e intanto giocavo in Prima Categoria, cercavo di tenermi liberi due pomeriggi per gli allenamenti. Tutto questo fino a 16 anni, nel 1984, quando sono andato a Sorrento in C2 e quell’anno fummo promossi. Il mio pensiero quando ho cominciato è sempre stato questo: devo arrivare lassù e rimanerci tanti anni. Ruotolo giocatore ha iniziato così, con tanta voglia di crescere e di sfruttare tutte le occasioni”. Da questo punto di vista quindi molto simile al Ruotolo allenatore che non si accontenta mai: ci vorrebbero tanti “Ruotoli” in campo? “… tanti Ruotoli? Forse per l’approccio ma non c’è solo bisogno di corsa in una squadra… quant’è importante la fantasia! Io comunque cerco di passare ai ragazzi questo mio modo di pensare e così sono sicuro che alla lunga i risultati li fai e ti togli anche delle soddisfazioni e ti diverti. Chi non fa sacrifici non si toglie delle soddisfazioni: chi non va a dormire presto, chi non si alimenta nel modo giusto, chi non si allena con costanza e da professionista, magari può giocare, ma non so fino a che punto può arrivare”. Viene subito da pensare a Ponzo sentendo queste parole: quanto si assomigliano Ruotolo e Ponzo? “Mi rispecchio molto in Paolo per la sua determinazione in campo e per il modo con cui affronta le partite. Ma diciamo che mi rispecchio tanto anche in Cannarsa, Piccioni, insomma in tutti i meno giovani che hanno nel loro dna questo modo di fare calcio. Io ho giocato fino a 39 anni, i ritmi sono alti, bisogna correre e poi oltre le gambe bisogna saper allenare la testa…”. La prima impressione sul Presidente Pesce e sulla Società Savona in generale. “Il Presidente è una persona straordinaria, ha voglia di togliersi delle soddisfazioni e di partecipare a tutte le situazioni del Savona. Sta cercando di trasferire la sua mentalità imprenditoriale a livello calcistico ed è bellissimo il modo in cui lo sta facendo. Come lui i vicepresidenti, il Direttore Generale e tutti i collaboratori: mi sono trovato subito benissimo!”. Cosa ti aspettavi da Savona: parliamo della piazza e dei tifosi… “Beh analizzando le medie spettatori e il campionato la piazza di Savona sta rispondendo molto bene. Anche come calore, qui si percepisce che c’è tanta fame di calcio che conta, c’è voglia di venire allo stadio per sostenere la propria città. Da calciatore so cosa significa l’apporto e l’affetto dei tifosi per chi sta in campo…”. Un giudizio sul nostro girone e sulle avversarie del Savona? “Questo è un girone che può sorprendere per questo dobbiamo essere sempre pronti e attenti facendo le cose con criterio. È un girone difficile in cui sono importanti sia le componenti tecniche che quelle fisiche”. Com’è lo spogliatoio visto con gli occhi di un mister che fino a pochi anni fa era abituato a scendere in campo e sudare insieme ai compagni? “Si sta formando un bel gruppo. Si percepisce sintonia, crescita e concentrazione sia in allenamento che in partita. Se mi viene voglia di giocare? Certo che mi viene: ogni tanto vorrei proprio entrare in campo e dare una mano anche io!”. Dove può arrivare questo Savona? “Dove lo vogliamo fare arrivare noi! Lo dico sempre: volere è potere, poi è ovvio ci sono tante componenti in gioco però noi dobbiamo essere bravi a portare tutte queste componenti a nostro vantaggio. Io non dirò mai: voglio arrivare primo. Dico solo che arriveremo a toglierci tante, tante soddisfazioni!”. POLLI ALLO SPIEDO ARROSTI DI OGNI TIPO COTTI O CRUDI A RICHIESTA FORMAGGI E PRODOTTI TIPICI REGIONALI C.so Tardy & BeneCh 88-90r - savona tel. 019 801062 - polleriacriemauri@tiscali.it
Appunti per una storia del calcio provinciale 57-58: Libertà Lavoro in promozione Il Varazze sale in IV Serie; l’Albisola vince la Coppa Bacigalupo Ecco la vittoriosa Libertà e Lavoro - Speranza attorniata dai grandi dirigenti Cacciabue, Rebagliati, Sclano e dall’allenatore Zamboni presentiamo gli undici della formazione rossoverde 1957-58: D’Aprile, Rebagliati, Saettone, Cattardico, Sguerso, Santi, Papa, Mistrangelo, Livio Berruti, Antonio Murialdo, Pastorino. Ancora il racconto di una stagione da non dimenticare, la stagione 57-58 che segna, prima di tutto, il ritorno del Savona, dopo qualche stagione d’oblio, al livello interregionale: si tratta di una annata di assestamento e di riqualificazione per i campionati di Serie C e di IV Serie. La Federazione ha, così, suddiviso la IV Serie in due categorie: Interregionale di I e di II Serie e gli striscioni (secondi nel torneo di Promozione 56-57 alle spalle dell’Andrea Doria, senza aver perso neppure una partita) sono riammessi per “meriti sportivi”. Un capolavoro di Stefano Delbuono che stava già allestendo lo squadrone della rinascita( a Novembre effettuerà, infatti, due grandi acquisti: Ilvo Nadali dal Messina e Corrado Teneggi dal Verona), questa però è l’annata di Livio Gennari e dei suo magici “corner”: dodici mesi dopo infatti il Savona allenato da Pelizzari infilerà tutte le antagoniste ritornando trionfalmente in Serie C. Per adesso ci si deve accontentare dell’ottavo posto in coabitazione con Magenta e Asti, mentre brilla la stella del Vado (terzo posto alle spalle di Entella e Andrea Doria) e la Veloce non ce la fa a tenere il passo classificandosi dodicesima e scendendo al livello inferiore. Si gioca ancora in Corso Ricci, anche se in una intervista rilasciata a Pino Cava per “Savona Sport” il sindaco, prof.G.B.Urbani annuncia che per la prossima stagione sarebbe stato pronto il nuovo impianto di Legino (poi ci si metterà di mezzo il delitto Martirano, quello dell’”uomo in abito blu”, l’ing.Fenaroli, progettista dello Stadio finirà a Porto Azzurro, e l’inaugurazione slitterà di 12 mesi: ma questa è un’altra storia). E’ un momento difficile per gli impianti sportivi a Savona, in pratica per il calcio c’è proprio il solo Corso Ricci mentre la Valletta è esclusivamente appanaggio dell’Atletica (pista di 290 metri, figuriamoci!) ed il CSI ancora da costruire: il vecchio campo sulle rive del Letimbro è così sfruttatissimo (quattro partite ogni domenica) e molte squadre savonesi debbono arrangiarsi tra Albisola, le Traversine e Quiliano. Occupiamoci però del calcio giocato. Interregionale II Serie, tre savonesi allo start, con questi organici: Vado (terzo posto):Traverso, Magnetto, Murialdo, Vacca, Nardini, Martinucci, Negro, Perata, Griffo, Biggi, Calamano ( Grattarola, Gaglione, Peluffo, Rosasco, Pagano) Savona (ottavo posto):Bruzzone, Galindo, Valentino Persenda, Papes, Nadali, Mariani,Pastorino, Mantero, Teneggi, Gennari, Basilio Parodi (Cavo, Bruno, Valle, Paltrineri, Grino, Biglino) Veloce (dodicesimo posto): Mariani, Gambetta, Rossi, Turco, Ballauco, Grazzini, Lauretano, Casanova, Minuto Pepè, Rasetti, Opisso ( Casella, Badano, Mantero, Boglietti). In promozione è la grande stagione del Varazze che, al termine di un duello all’ultimo sangue con il Finale, strappa il primato ai giallo-rossi per un punto e sale trionfalmente in IV Serie. I nero-azzurri si impegnano anche nelle finali nazionali di categoria e, dopo aver eliminato Trinese e Azzurra Sandrigo non riescono a superare l’ostacolo Rescaldinese. Una stagione eccezionale per i varazzini allenati dal duo Felice Levratto-Giusto. Al campionato parteciparono nove squadre della nostra provincia. Ne presentiamo gli organici: VARAZZE (primo posto): Merlo, Fantini, Pallaro, Angeli, Maritano, Leoncini, Calabria, Zunino, Bruzzone, Testera, Carlotto ( Delogu, Molinari, Pascutto) FINALE LIGURE (secondo posto):Marchisio, Luciano, Hanset, Cresci, Soraggi, Marchese, Neri, Baghino, Bergallo, Arati, Chiesa (Caviglia, Capanni, Delfino, Pischedda, Perata) ALASSIO (quarto posto): Provera, Ciferri, Schivo II,Calzolari, Merlo, Schivo I, Iezzi, Riolfo, Moracci, Giovanelli, Testa (Bith) CARCARESE (quinto posto):Giorgi, Fiorucci, Moro, Marrone, Mallarini, 5
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