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Periodico di informazione sportiva - Anno IV - Numero 54 - 30 settembre 2010 - Diffusione gratuita copie 5000<br />
Direttore Responsabile Maurizio Vivalda - Registrazione Tribunale di <strong>Savona</strong> n. 584/07 del 13/8/2007<br />
Direttore responsabile: Maurizio Vivalda maurizio.vivalda@ilsavona.com | Redazione: Fabio Astengo fabio.astengo@ilsavona.com | Francesca Astengo francesca.astengo@ilsavona.com<br />
Franco Astengo franco.astegno@ilsavona.com | Marco Pastorino marco.pastorino@ilsavona.com | Alessio Delfino alessio.delfino@ilsavona.com | Elisa Di Padova elisa.dipadova@ilsavona.com<br />
Cristina Enrile cristina.enrile@ilsavona.com | Fabio Parodi fabio.parodi@ilsavona.com | Editore: Delfino&Enrile Editori via Scarpa 10r 17100 <strong>Savona</strong> - via Tiraboschi 2 20135 Milano<br />
Stampa: Mediaprint srl via Mecenate 76 20138 Milano | Pubblicità: pubblicita@ilsavona.com | “Il <strong>Savona</strong>” è una testata di proprietà della Delfino&Enrile Editori ©2007 Riproduzione vietata.<br />
Sponsor Ufficiale<br />
Avanti tutta!<br />
Il Punto<br />
n Maurizio Vivalda<br />
4 vittorie interne, 2 esterne e 2 pareggi, 20 reti segnate,<br />
una squadra a punteggio pieno, ha riposato la Pro Vercelli.<br />
Ecco i dati salienti della quinta giornata del campionato<br />
di Seconda Divisione. La capolista Feralpi Salo’ si aggiudica<br />
il derby bresciano superando in trasferta il Montichiari<br />
(9° 6p) in una gara difficile, dominata per lunghi tratti dai<br />
padroni di casa. La marcatura decisiva è opera di Bracaletti<br />
al 26° in contropiede. I rossoblu reagiscono colpendo<br />
un palo al 29° con Bertazzoli e sfiorano il pareggio in<br />
più occasioni. I gardesani, in 10 dal 64° per l’espulsione<br />
di Colicchio, si difendono con ordine e portano a casa 3<br />
punti molto pesanti. Prima vittoria esterna per il <strong>Savona</strong><br />
(2° 10 p) in casa dell’ex capolista Rodengo Saiano (4a 10<br />
p). Due gli episodi salienti: al 35° il duo delle meraviglie<br />
Bottiglieri-Tarallo confeziona una triangolazione perfetta<br />
e il cigno argentino insacca con una prodezza di sinistro;<br />
al 50° Altobelli jr. spara alle stelle un ineccepibile rigore<br />
fischiato per un fallo di Briano. Partita d’altri tempi allo<br />
Speroni di Busto Arsizio: con un rocambolesco 4 a 3 la<br />
Pro Patria (5a 9 p) supera il Lecco (17° 2 p), che getta alle<br />
ortiche una partita che al riposo conduceva per 3 a 1. Il<br />
match si decide al 92°: corner per i bustocchi e Zanetti<br />
(doppietta) insacca su corner. 1 a 1 tra Renate (15° 3 p) e<br />
Tritium (6° 8 p), partita giocata a porte chiuse. Marcatori<br />
Brognoli per i padroni di casa al 41° e Bortolotto al 58°.<br />
Prima vittoria per l’Entella (13a 4 p) che supera per 2 a 1 il<br />
Canavese (7° 7p). A segno due ex biancoblu: Soragna al 1°<br />
e Marrazzo al 57°. I piemontesi accorciano al 72° con Cristini<br />
e assediano l’area dei chiavaresi che, con non pochi<br />
patemi nel finale, incassano l’intera posta. Primi 3 punti<br />
anche per il Casale (14° 4p) che al Palli vince per 1 a 0 sulla<br />
Sacilese (12a 5p), grazie alla marcatura decisiva di Zenga<br />
al 17°. Gli ospiti, in 10 all’83° per l’espulsione di Corbanese,<br />
sfiorano però il pari all’89 con Colombera che coglie<br />
l’incrocio dei pali. Vittoria del Mezzocorona (8° 6 p) per 2<br />
a 1 ai danni della Sanremese (16a 2 p) che al 6° passava in<br />
vantaggio con Gagliolo. I trentini pareggiano al 24° con<br />
Zanetti (4 gol) e segnano la rete del successo all’88° con<br />
Florean. 1 a 1 infine tra Sambonifacese (10° 5 p) e Valenzana<br />
(11a 5p). Il gol di Staiti all’86° su rigore rovina la festa<br />
degli ospiti, in vantaggio al 51° con Affatigato. Padroni di<br />
casa in 10 dal 25° per l’espulsione di Dal Degan.<br />
È iniziata inesorabile<br />
la scalata alla classifica. Foto<br />
Fabio Astengo
2<br />
rodendo a rodengo<br />
Foto Fabio Astengo<br />
n Fabio Parodi<br />
Rodengo Saiano sta a Brescia come Altare sta a <strong>Savona</strong>, sia<br />
in termini di abitanti che di distanza (fatte salve le curve,<br />
che lì non esistono). La squadra di calcio è stata fondata<br />
nel 1983, nell’87 ha partecipato al primo campionato FIGC<br />
e da quel giorno non ha mai conosciuto l’onta della retrocessione,<br />
anche se nel frattempo non si è fatta mancare<br />
neanche il coinvolgimento in una partita truccata con il<br />
Sant’Angelo Lodigiano (che costò la prima promozione in<br />
C2). Nonostante la giovanissima età, le tre stagioni disputate<br />
fin qui in Lega Pro hanno visto i franciacortini qualificarsi<br />
per due volte ai playoff (eliminati rispettivamente<br />
da Lumezzane e Como). Sei promozioni in 23 anni, e la<br />
settima inseguita con ardore, potrebbero bastare per farci<br />
rodere il fegato dall’invidia; invece c’è dell’altro: Rodengo<br />
fa parte della provincia d’Italia, Brescia, con più squadre<br />
a livello professionistico (5. Napoli e Roma ne contano 4,<br />
Milano 3…). Nonostante la vicinanza, ciascuna di queste<br />
squadre ha i fondi per effettuare campionati a livello ben<br />
più che dignitoso: il Brescia è in A; Lumezzane gioca ormai<br />
stabilmente in C1 e qualche volta è anche andata ai playoff<br />
per la B; Rodengo e Feralpi non nascondono le ambizioni<br />
di promozione nella categoria superiore; Montichiari, se si<br />
dovesse presentare l’occasione, non se la farebbe certamente<br />
scappare di mano, pur senza investimenti milionari.<br />
Merito dei soldi? Senza dubbio, ma non solo: per riuscire a<br />
mantenere squadre in categorie professionistiche non bastano<br />
solo quelli. Lasciando perdere la squadra del capoluogo,<br />
troppo in alto per un possibile paragone, guardia-<br />
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mo in casa alla altre quattro: il solo a reggersi unicamente<br />
sui denari (e che denari!) è il Feralpi, di proprietà di Giuseppe<br />
Pasini, che è a capo di una multinazionale dell’acciaio<br />
con una decina di stabilimenti in Europa e presidente di<br />
Federacciai; il suo nome è stato più volte avvicinato a quello<br />
di Corioni per una futura, possibile, collaborazione (o subentro)<br />
nel Brescia. Il “Lume” è retto da un presidente che,<br />
a turno, viene scelto fra gli industriali locali, gli altri stanno<br />
in disparte ma non troppo: in altre parole, a Lumezzane<br />
non c’è un imprenditore cittadino che non pensi a come<br />
dare una mano (grande o piccola che sia) alla squadra del<br />
posto. Il Montichiari, per contro, si regge su una struttura<br />
organizzativa da serie A: la società ha infatti realizzato una<br />
rete di collaborazioni con una serie di società vicine, oltre<br />
ad avere una sua società satellite, la Virtus. I monteclarensi<br />
contano anche su Montichiarello: nonostante il nome orribile<br />
la struttura è composta da due campi da 11, uno da<br />
7 e uno da 5 tutti in erba sintetica. Un serbatoio e un’organizzazione<br />
non indifferenti nei quali pescare i giocatori del<br />
domani: se si va a vedere la rosa, infatti, su 26 giocatori ben<br />
14 sono nati in provincia di Brescia e altri 3 sono lombardi.<br />
Il Rodengo Saiano, infine, vive in simbiosi con il paese: su<br />
7.000 abitanti ci sono 25 soci azionisti della società, tutti<br />
gli esercizi commerciali della zona (in un modo o nell’altro)<br />
appoggiano i gialloblu, con il Comune, naturalmente,<br />
in prima fila. Un’ultima annotazione: Lumezzane, Rodengo<br />
Saiano, Montichiari e Salò, messe insieme, superano a malapena<br />
i 60.000 abitanti. Spostiamo gli occhi su <strong>Savona</strong> e<br />
pensiamo se non sarebbe il caso, oltre a rosicare, di cominciare<br />
ad imparare dagli altri.<br />
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Leccalecca È un <strong>Savona</strong><br />
n Lisa Simpson<br />
protagonista<br />
Tiene banco la multa al <strong>Savona</strong> per i cori offensivi a Maroni,<br />
che nessuno dei presenti ha sentito. Presi da curiosità siamo<br />
andati a sbirciare fra le decisioni del Giudice Sportivo,<br />
fa specie leggere le motivazioni delle multe che la Lega<br />
Pro settimanalmente distribuisce in egual misura fra prima<br />
e seconda divisione: si va dalla discriminazione razziale a<br />
quella territoriale, ai fumogeni, petardi ecc. Tutte sanzioni<br />
plausibili; poi però si comincia a scivolare nel grottesco:<br />
cori offensivi nei confronti del ministro dell’interno (??),<br />
cori offensivi nei confronti dell’arbitro (???), lanci di frutta<br />
secca contro un assistente arbitrale (????), cori offensivi nei<br />
confronti dei tifosi avversari (?????). A leggerle così viene<br />
da sorridere se non proprio da ridere: si ha come l’impressione<br />
che <strong>questo</strong> mondo tenda a prendersi un po’ troppo<br />
sul serio, che sia in corso il tentativo di trasformare gli stadi<br />
in pseudo luoghi di culto nei quali osservare il più rigido<br />
silenzio, mentre gli ufficiali di gara si tramutano in veri e<br />
propri officianti un qualche rito sacro. Purtroppo per loro<br />
nel calcio moderno non c’è più niente di sacro, se non la<br />
fanatica venerazione del dio denaro; il che è una contraddizione<br />
in termini: cosa abbassa più la soglia del pudore<br />
nelle persone del vil denaro? Ecco quindi che gli pseudo<br />
luoghi di culto si scoprono essere fonti pressoché inesauribili<br />
di soldi, basta contare su validi officianti; ecco quindi<br />
che ne basta uno solo, ma zelante, per appioppare multe<br />
senza senso e fuori qualsiasi logica, in maniera da ingrassare<br />
le casse federali. Ecco quindi che le società si trovano<br />
strette fra due fuochi: chiedere l’apporto dei tifosi per evitare<br />
di giocare in un’atmosfera da cimitero e contemporaneamente<br />
sapere che il calore del pubblico sarà un’ottima<br />
scusa per farsi prelevare una fetta d’incasso. Ma dato che<br />
ad ogni azione ne corrisponde un’altra uguale e contraria,<br />
noi che non siamo insensibili a questa situazione abbiamo<br />
già un’idea per contenere i danni: le società regalino ad<br />
ogni officiante di gara un leccalecca con la faccia di Maroni,<br />
così nessuno potrà dire che non viene portato il dovuto<br />
rispetto al Ministro dell’Interno e le multe dovranno, giocoforza,<br />
stare a zero.<br />
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n Fabio Astengo<br />
Che scialo! L’espressione, tipicamente meridionale, ci viene naturale<br />
ripensando alle ultime due partite disputate dal <strong>Savona</strong>; il piacere nel<br />
vedere gli striscioni dominare il campo e battere due protagoniste<br />
della Lega Pro come Pro Patria e Rodengo Saiano è stato veramente<br />
notevole. Un cambio di marcia notevole tra la squadra colpita da sindrome<br />
della “prima mezz’ora” a quella autoritaria che abbiamo ammirato<br />
con la Pro Patria e poi, anche se con più fatica, con il Rodengo<br />
Saiano. Un salto di qualità che ha portato ben sei punti in due gare<br />
che, sulla carta, e rano considerate molto difficili. Naturalmente tutto<br />
<strong>questo</strong> non è avvenuto per caso ma, a seguito di una serie di motivi:<br />
Gennaro Ruotolo ha fatto tesoro di ciò che era avvenuto nelle prime<br />
due partite e ha rivisto la formazione base, la squadra è stata stimolata<br />
da un avversario di grido come la Pro Patria e ha tirato fuori il<br />
meglio di sé, infine, la condizione fisica generale è cresciuta. Il mister,<br />
in particolare, ha riportato Di Leo al centro della difesa, ha inserito<br />
sulle fasce Candolini e Mbida e ha finalmente potuto contare nuovamente<br />
sull’apporto di Paolo Ponzo, in precedenza fermato da un<br />
infortunio. I risultati si sono visti eccome! Con i bustocchi i biancoblù<br />
hanno disputato una partita praticamente perfetta, riuscendo a imbrigliare<br />
i lombardi e colpendo al momento giusto con i gol di Tarallo<br />
e Bottiglieri. Inoltre, l’inserimento dei due giovani terzini e lo spostamento<br />
di Di Leo al centro della difesa hanno contribuito a invertire il<br />
trend per quanto riguarda i gol subiti: da quattro gol in due partite a<br />
zero nelle due successive. A che partita abbiamo assistito! Il pubblico<br />
si è spellato le mani applaudendo i biancoblù e partecipando con<br />
entusiasmo, come non si vedeva da tempo, ad ogni azione dei padroni<br />
di casa. L’attesa per la trasferta di Rodengo Saiano è stata quindi<br />
vissuta con il seguente interrogativo: quel fantastico <strong>Savona</strong> era solo<br />
un sogno o può ripetersi? Visto l’esito della trasferta possiamo senza<br />
dubbio affermare che questa squadra è in grado di ripetersi ad altissimi<br />
livelli, anche se certamente la vittoria di Rodengo Saiano è stata<br />
meno netta di quella con i bustocchi. La prima frazione è stata nuovamente<br />
dominata dal <strong>Savona</strong> che ha, come si suol dire, fatto la partita,<br />
il gol è giunto grazie a una squadra presente in ogni zona del campo,<br />
attenta alle mosse degli avversari e pronta a colpire alla prima occasione.<br />
Nel secondo tempo si è dovuto fare i conti con la reazione<br />
dei lombardi, una ottima squadra, e i biancoblù sono scesi in campo<br />
con meno rabbia agonistica. Il black out è durato fino all’episodio del<br />
rigore sbagliato da Altobelli; a quel punto gli striscioni, rinfrancati dal<br />
pericolo scampato, hanno ripreso il consueto vigore portando a casa<br />
tre punti fondamentali. Trovata la “quadra” (come ha detto Di Leo a<br />
fine partita) occorre insistere e provare a fare bottino pieno con tutti,<br />
a cominciare da questa domenica con il Tritium. La vetta è lì, a soli<br />
due punti… il sogno può continuare.<br />
3
4<br />
A tutto campo con il mister<br />
Da infaticabile mediano a mister esigente. Un unico leit motiv: mai accontentarsi!<br />
n Elisa Di Padova<br />
Gennaro Ruotolo, 43 anni, infaticabile<br />
mediano rossoblù, non ha bisogno di<br />
molte presentazioni. Il tecnico del <strong>Savona</strong><br />
nasce il 20 marzo del 1967 a Santa Maria<br />
a Vico. Centrocampista difensivo inizia la<br />
sua carriera nel 1984 nel Sorrento in C2 e<br />
ottiene la promozione in C1. Titolare inamovibile,<br />
nel 1986 passa all’Arezzo nella<br />
serie cadetta e nel 1988 approda sotto la<br />
Lanterna al Genoa, dove colleziona 444<br />
presenze (e 35 reti), il record assoluto di<br />
presenze con la casacca rossoblù. La carriera<br />
da allenatore è storia recente e dopo<br />
l’esperienza di Livorno Ruotolo torna in<br />
Liguria, questa volta sotto la Torretta…<br />
Foto Fabio Astengo<br />
Com’era Ruotolo giocatore?<br />
“Ho sempre pensato che nella vita bisogna<br />
imporsi degli obiettivi da raggiungere, io da bambino avevo come<br />
obiettivo quello di arrivare a giocare in una categoria importante. Pensavo<br />
solo a fare <strong>questo</strong> mestiere, lo adoravo, faceva proprio parte di me.<br />
Ho iniziato per strada come tanti miei coetanei o nei campetti sterrati<br />
e pieni di pietre di periferia. Giocavo prima di andare a scuola, giocavo<br />
appena uscito da scuola, dopo pranzo, al pomeriggio, prima di cena. In<br />
tutto il mio tempo libero ero con un pallone tra i piedi. Ci scommettevamo<br />
mille lire che alla fine della partita ci dividevamo con la squadra che<br />
aveva vinto. Crescere in <strong>questo</strong> modo, per la strada, mi ha fatto capire<br />
tante cose e mi ha fatto crescere furbo e smaliziato. A 14 anni dopo la<br />
3°media volevo solo giocare a calcio, nonostante le proteste della mia<br />
famiglia ho smesso di studiare, lavoravo e giocavo. Facevo l’imbianchino,<br />
ho fatto tanti lavori per potermi mantenere e avere la possibilità di continuare<br />
a giocare: il macellaio, il meccanico, il calzolaio. Mi alzavo alle 6 del<br />
mattino e intanto giocavo in Prima Categoria, cercavo di tenermi liberi<br />
due pomeriggi per gli allenamenti. Tutto <strong>questo</strong> fino a 16 anni, nel 1984,<br />
quando sono andato a Sorrento in C2 e quell’anno fummo promossi. Il<br />
mio pensiero quando ho cominciato è sempre stato <strong>questo</strong>: devo arrivare<br />
lassù e rimanerci tanti anni. Ruotolo giocatore ha iniziato così, con<br />
tanta voglia di crescere e di sfruttare tutte le occasioni”.<br />
Da <strong>questo</strong> punto di vista quindi molto simile al Ruotolo allenatore<br />
che non si accontenta mai: ci vorrebbero tanti “Ruotoli” in campo?<br />
“… tanti Ruotoli? Forse per l’approccio ma non c’è solo bisogno di corsa<br />
in una squadra… quant’è importante la fantasia! Io comunque cerco di<br />
passare ai ragazzi <strong>questo</strong> mio modo di pensare e così sono sicuro che alla<br />
lunga i risultati li fai e ti togli anche delle soddisfazioni e ti diverti. Chi non<br />
fa sacrifici non si toglie delle soddisfazioni: chi non va a dormire presto,<br />
chi non si alimenta nel modo giusto, chi non si allena con costanza e da<br />
professionista, magari può giocare, ma non so fino a che punto può arrivare”.<br />
Viene subito da pensare a Ponzo sentendo queste parole: quanto si<br />
assomigliano Ruotolo e Ponzo?<br />
“Mi rispecchio molto in Paolo per la sua determinazione in campo e per<br />
il modo con cui affronta le partite. Ma diciamo che mi rispecchio tanto<br />
anche in Cannarsa, Piccioni, insomma in tutti i meno giovani che hanno<br />
nel loro dna <strong>questo</strong> modo di fare calcio. Io ho giocato fino a 39 anni, i ritmi<br />
sono alti, bisogna correre e poi oltre le gambe bisogna saper allenare<br />
la testa…”.<br />
La prima impressione sul Presidente Pesce e sulla Società <strong>Savona</strong><br />
in generale.<br />
“Il Presidente è una persona straordinaria, ha voglia di togliersi delle<br />
soddisfazioni e di partecipare a tutte le situazioni del <strong>Savona</strong>. Sta cercando<br />
di trasferire la sua mentalità imprenditoriale a livello calcistico ed è<br />
bellissimo il modo in cui lo sta facendo. Come lui i vicepresidenti, il Direttore<br />
Generale e tutti i collaboratori: mi sono trovato subito benissimo!”.<br />
Cosa ti aspettavi da <strong>Savona</strong>: parliamo della piazza e dei tifosi…<br />
“Beh analizzando le medie spettatori e il campionato la piazza di <strong>Savona</strong><br />
sta rispondendo molto bene. Anche come calore, qui si percepisce che<br />
c’è tanta fame di calcio che conta, c’è voglia di venire allo stadio per sostenere<br />
la propria città. Da calciatore so cosa significa l’apporto e l’affetto<br />
dei tifosi per chi sta in campo…”.<br />
Un giudizio sul nostro girone e sulle avversarie del <strong>Savona</strong>?<br />
“Questo è un girone che può sorprendere per <strong>questo</strong> dobbiamo essere<br />
sempre pronti e attenti facendo le cose con criterio. È un girone difficile<br />
in cui sono importanti sia le componenti tecniche che quelle fisiche”.<br />
Com’è lo spogliatoio visto con gli occhi di un mister che fino a pochi<br />
anni fa era abituato a scendere in campo e sudare insieme ai compagni?<br />
“Si sta formando un bel gruppo. Si percepisce sintonia, crescita e concentrazione<br />
sia in allenamento che in partita. Se mi viene voglia di giocare?<br />
Certo che mi viene: ogni tanto vorrei proprio entrare in campo e dare<br />
una mano anche io!”.<br />
Dove può arrivare <strong>questo</strong> <strong>Savona</strong>?<br />
“Dove lo vogliamo fare arrivare noi! Lo dico sempre: volere è potere, poi è<br />
ovvio ci sono tante componenti in gioco però noi dobbiamo essere bravi<br />
a portare tutte queste componenti a nostro vantaggio. Io non dirò mai:<br />
voglio arrivare primo. Dico solo che arriveremo a toglierci tante, tante<br />
soddisfazioni!”.<br />
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Appunti per una storia del calcio provinciale<br />
57-58: Libertà Lavoro in promozione<br />
Il Varazze sale in IV Serie; l’Albisola vince la Coppa Bacigalupo<br />
Ecco la vittoriosa Libertà e Lavoro - Speranza attorniata dai grandi dirigenti Cacciabue, Rebagliati, Sclano e dall’allenatore Zamboni presentiamo<br />
gli undici della formazione rossoverde 1957-58: D’Aprile, Rebagliati, Saettone, Cattardico, Sguerso, Santi, Papa, Mistrangelo, Livio Berruti, Antonio<br />
Murialdo, Pastorino.<br />
Ancora il racconto di una stagione da non dimenticare, la stagione<br />
57-58 che segna, prima di tutto, il ritorno del <strong>Savona</strong>, dopo qualche<br />
stagione d’oblio, al livello interregionale: si tratta di una annata di assestamento<br />
e di riqualificazione per i campionati di Serie C e di IV<br />
Serie.<br />
La Federazione ha, così, suddiviso la IV Serie in due categorie: Interregionale<br />
di I e di II Serie e gli striscioni (secondi nel torneo di Promozione<br />
56-57 alle spalle dell’Andrea Doria, senza aver perso neppure una<br />
partita) sono riammessi per “meriti sportivi”.<br />
Un capolavoro di Stefano Delbuono che stava già allestendo lo squadrone<br />
della rinascita( a Novembre effettuerà, infatti, due grandi acquisti:<br />
Ilvo Nadali dal Messina e Corrado Teneggi dal Verona), questa<br />
però è l’annata di Livio Gennari e dei suo magici “corner”: dodici mesi<br />
dopo infatti il <strong>Savona</strong> allenato da Pelizzari infilerà tutte le antagoniste<br />
ritornando trionfalmente in Serie C.<br />
Per adesso ci si deve accontentare dell’ottavo posto in coabitazione<br />
con Magenta e Asti, mentre brilla la stella del Vado (terzo posto alle<br />
spalle di Entella e Andrea Doria) e la Veloce non ce la fa a tenere il<br />
passo classificandosi dodicesima e scendendo al livello inferiore.<br />
Si gioca ancora in Corso Ricci, anche se in una intervista rilasciata a<br />
Pino Cava per “<strong>Savona</strong> Sport” il sindaco, prof.G.B.Urbani annuncia che<br />
per la prossima stagione sarebbe stato pronto il nuovo impianto di<br />
Legino (poi ci si metterà di mezzo il delitto Martirano, quello dell’”uomo<br />
in abito blu”, l’ing.Fenaroli, progettista dello Stadio finirà a Porto<br />
Azzurro, e l’inaugurazione slitterà di 12 mesi: ma questa è un’altra<br />
storia).<br />
E’ un momento difficile per gli impianti sportivi a <strong>Savona</strong>, in pratica<br />
per il calcio c’è proprio il solo Corso Ricci mentre la Valletta è esclusivamente<br />
appanaggio dell’Atletica (pista di 290 metri, figuriamoci!)<br />
ed il CSI ancora da costruire: il vecchio campo sulle rive del Letimbro<br />
è così sfruttatissimo (quattro partite ogni domenica) e molte squadre<br />
savonesi debbono arrangiarsi tra Albisola, le Traversine e Quiliano.<br />
Occupiamoci però del calcio giocato.<br />
Interregionale II Serie, tre savonesi allo start, con questi organici:<br />
Vado (terzo posto):Traverso, Magnetto, Murialdo, Vacca, Nardini, Martinucci,<br />
Negro, Perata, Griffo, Biggi, Calamano ( Grattarola, Gaglione,<br />
Peluffo, Rosasco, Pagano)<br />
<strong>Savona</strong> (ottavo posto):Bruzzone, Galindo, Valentino Persenda, Papes,<br />
Nadali, Mariani,Pastorino, Mantero, Teneggi, Gennari, Basilio Parodi<br />
(Cavo, Bruno, Valle, Paltrineri, Grino, Biglino)<br />
Veloce (dodicesimo posto): Mariani, Gambetta, Rossi, Turco, Ballauco,<br />
Grazzini, Lauretano, Casanova, Minuto Pepè, Rasetti, Opisso ( Casella,<br />
Badano, Mantero, Boglietti).<br />
In promozione è la grande stagione del Varazze che, al termine di un<br />
duello all’ultimo sangue con il Finale, strappa il primato ai giallo-rossi<br />
per un punto e sale trionfalmente in IV Serie.<br />
I nero-azzurri si impegnano anche nelle finali nazionali di categoria e,<br />
dopo aver eliminato Trinese e Azzurra Sandrigo non riescono a superare<br />
l’ostacolo Rescaldinese.<br />
Una stagione eccezionale per i varazzini allenati dal duo Felice Levratto-Giusto.<br />
Al campionato parteciparono nove squadre della nostra provincia.<br />
Ne presentiamo gli organici:<br />
VARAZZE (primo posto): Merlo, Fantini, Pallaro, Angeli, Maritano, Leoncini,<br />
Calabria, Zunino, Bruzzone, Testera, Carlotto ( Delogu, Molinari,<br />
Pascutto)<br />
FINALE LIGURE (secondo posto):Marchisio, Luciano, Hanset, Cresci,<br />
Soraggi, Marchese, Neri, Baghino, Bergallo, Arati, Chiesa (Caviglia, Capanni,<br />
Delfino, Pischedda, Perata)<br />
ALASSIO (quarto posto): Provera, Ciferri, Schivo II,Calzolari, Merlo,<br />
Schivo I, Iezzi, Riolfo, Moracci, Giovanelli, Testa (Bith)<br />
CARCARESE (quinto posto):Giorgi, Fiorucci, Moro, Marrone, Mallarini,<br />
5
6<br />
Amedeo, Zilli, Sesena, Della Paola, Wich, Introini (Bottarelli, Bottero)<br />
ALBENGA (sesto posto): Franchi, Salomone, Grosso, Gaetti, Neuhoff,<br />
Invernizzi, Manitto, Ranzini, Lanteri, Ciotti, Marchese ( Malco, Calarco)<br />
QUILIANO (nono posto): Martini, Barsi, Camici I, Tullio Pierucci, Vallarino,<br />
Spinelli, Vivalda, Gambino, Sbaiz, Ferrero, Rossi (Giorgetti, Salomone,<br />
Facco, Pessano)<br />
CAIRESE (decimo posto):Mirti, Sugliano, Grossi, Veglio, Assandri, Porotto,<br />
Tomà, Zucchero, Zunino, Vacca, Toso ( Soprani, Fedele, Campomizzi,<br />
Mazzacani, Cigolini, Tomat)<br />
LOANESI (dodicesimo posto):Anselmo, Bovero, De Biase, Biggi, Vignolo,<br />
Armella, Morchio, Antbo, Firpo, Della Valle, Spampinato ( Boi,<br />
Piacentini, Mucci, Pacchioni)<br />
ALBISOLA (sedicesimo posto): Mura, Varicelli II, Gambetta, Reggiori,<br />
Rosati, Bertolotto, Ilgrande, Morganti, Caruso, Briano, Allocco ( Rabino,<br />
Varicelli I, Scarrone, Guglielmelli).<br />
L’attenzione degli sportivi savonesi fu però rivolta principalmente<br />
al campionato di I divisione che risultò fortemente combattuto; alla<br />
fine prevalse per un due punti di vantaggio la Libertà Lavoro Speranza<br />
di Lavagnola che superò Val<strong>leggi</strong>a ed Altarese.<br />
Un successo che proiettò i rossoverdi nel campionato di Promozione ,<br />
la storica Serie A dei dilettanti liguri: il successo del “Club” (così erano<br />
denominata la SMS di Lavagnola sede della società, contraltare “rosso”<br />
alla parrocchia, la cui squadra la Lavagnolese militava nello stesso<br />
girone, in tempi davvero da Don Camillo e onorevole Peppone)<br />
fu accolto con grade soddisfazione anche per la popolarità dei suoi<br />
massimi dirigenti, gli indimenticabili Cacciabue e “Titto” Rebagliati<br />
e alla bravura dell’allenatore Natale Zamboni, un tecnico all’avanguardia,<br />
tra i primi nella nostra provincia (assieme a Felice Pelizzari e<br />
all’immancabile prof.Eliseo Colla, all’epoca preparatore atletico della<br />
Veloce) a frequentare i corsi di Coverciano.<br />
Tutti e tre comunque mantenevano le rispettive professioni. Zamboni<br />
lavorara al comune di Bergeggi, Pelizzari a quello di Vado, Colla<br />
insegnava educazione fisica al Liceo Classico “Chiabrera”.<br />
Nelle fila dei rossoverdi (colori ereditati dalla recente fusione con la<br />
gloriosissima Speranza) va ricordata la presenza di Sergio Sguerso (il<br />
“maestro”, perchè, anch’egli dilettante purissimo insegnava alle scuole<br />
elementari) un protagonista della vita cittadina anche nel campo<br />
della cultura e della politica.<br />
Passiamo, comunque, al dettaglio di quel campionato di Prima divisione<br />
pubblicando la classifica:<br />
Libertà Lavoro Speranza 29; Val<strong>leggi</strong>a 27, Altarese 27, Cengio 26,<br />
Arma Juve 25, Lavagnolese 23, Auxilium Alassio 22, Stella Rossa 18,<br />
Valbormida 17, AVIS Val<strong>leggi</strong>a 17, Santa Cecilia 11, Villetta 10, Gloria 5.<br />
Disponiamo delle “rose” di alcune di queste squadre e le riportiamo<br />
di seguito:<br />
LIBERTA’ LAVORO SPERANZA. Natali, Santi, Farfazi, Mazzucco,<br />
Sguerso, Cattardico, Frione, Ongaro, Murialdo, Mistrangelo, Livio Berruti<br />
(D’Aprile, Faccio, Saettone, Rebagliati, Borra, Cagnasso, Pastorino,<br />
De Michelis)<br />
VILLETTA: Belgrano, Rapetto, De Prati, Ferro, Bossolino, Ghibaudo,<br />
Baglietto, Liberatori, Mira, Bolla, Giordano (Lusa) presidente Rinaldo<br />
Bertone (latteria in cima a via Montegrappa) d.t. Berto Marino (un<br />
grande competente, un uomo dalla raffinata cultura) all. Riccobaldi.<br />
STELLA ROSSA: Bonanni, Walter Morando, Pino Marte, Visconti, Bartolini,<br />
“Ciatto” Bazzano, Bennati, Novaro, Damiani, Tambuscio, Ciacci (<br />
in seguito apprezzato segretario del <strong>Savona</strong> FBC, deceduto qualche<br />
mese fa proprio mentre assisteva ad una gara dei suoi amati “striscioni”).<br />
Nella rosa, anche Tagliavini, Lucio Furci, Pertuso, Imovilli, Suetta.<br />
Presidente: Vallarino, direttore tecnico Enrico Fabbri, cassiere un altro<br />
“maestro” Eduardin Travi, allenatore Renato Borzone (scarpe “Grimaldi”<br />
in via Pia).<br />
ALTARESE: Elvio Curti, oddera, Schinca, Mascelli, Piccardi, Mazzucco,<br />
Rapetto, Scaramucci (ex-Juventus), “Pep” Berruti, Bazzano, Marengone<br />
(Mozzone, Occhi I, Peluffo, Mignone, Remotti, Repetto, Bormida,<br />
Rolando). Presidente Taffarello allenatore Leter Tavanti (la vera “bandiera”<br />
dell’Altarese, di seguito giocatore, allenatore, presidente negli<br />
Stella Rossa Juniores 1957-58 con l’allenatore Vadone schierata la formazione<br />
titolare: Profumo, Isetta, Soldi, Martinengo, Vassallo, Vittorio<br />
Martino, Mellino, Gandolfo, Gai, Spilimbergo, Gelfi.<br />
anni’60 al momento della fortunata sponsorizzazione da parte delle<br />
Terme Vallechiara).<br />
GLORIA: Angelini, Duce, Valdettaro, Sobrero, Tagliavini, Buccheri, Gibertini,<br />
Amedeo, Cardani, Battaglino, Ajassa ( Durighello, Fazio, Calcagno,<br />
Melogno, Sciani, Salto) presidente Emilio Duce, allenatore, un<br />
altro indimenticabile: Bruno Curti ( in seguito a lungo responsabile<br />
del settore giovanile del <strong>Savona</strong> FBC).<br />
Grande sorpresa, infine, nella “Coppa Bacigalupo” il più importante<br />
torneo giovanile dell’epoca: il successo finale, infatti, arrise all’Albisola<br />
allenata da Canepa che, contro tutti i pronostici, superò nella finale<br />
(2-1) la squadra juniores del <strong>Savona</strong>.<br />
Ecco le formazioni di tutte le squadre partecipanti:<br />
ALBISOLA: Manni( grande portiere anche a pallanuoto), Gemelli, Tibaldi,<br />
Barioglio, Giacobbe, Scarrone, Vicini, Guglielmelli, Ferro, Boggi,<br />
Campaner all.Canepa<br />
SAVONA: Pescio, Caviglione Carletto, Briano, Pieri, Cattaneo, Zappa,<br />
Ongaro, Mapelli, Frione, Bracco, Buftalmo all. Dante “Cicerin”<br />
STELLA ROSSA: Prefumo, Isetta, Gelfi, Calandriello, Vassallo “Zena”,<br />
Vittorio Martino, Gandolfo, “Pancho” Martinengo, Gai, Splimbergo,<br />
Pelizzari., all. “il mago” Vadone<br />
VADO: Cortese, Gianni Borgo, Landucci, Balestrino, Giusto, Chiacchio,<br />
Parigi, Botta, Stognone, Bracali, Suraci. All.Romualdo Chittolina<br />
LIBERTA’ LAVORO SPERANZA: Traversa (“gatto magico”, scomparso<br />
giovanissimo), Arbarello, Ottone, Sacco, Cagnazzo, Bevilacqua, Acuto,<br />
Giamello, Ravera, Tessitore Monaco, all. Rebagliati<br />
QUILIANO: Peluffo, Briano, Patrone, Bruzzone, Murialdo, Logli, Ottonello,<br />
Negro, Raberto, Gerdo, Pollero. Allenatore: Parodi.<br />
VILLETTA: Scagliola, Rossi, Costamagna, Ernestino Monti, Guarnotta,<br />
Save, Gamba, Calissano, Enrico Pierucci, Adriano Rovere, Minuto all.<br />
Boggio<br />
SANTA CECILIA: Scolletta, Pisu, Cabiati, Di Feo, Masala, Scavarda,<br />
“Strin” Di Maggio, Gaggero, Pampuro, Peghini, Gervasio, all. (ovviamente,<br />
una militanza cinquantennale) “Nini” Gaggero.
Finali e spareggi<br />
nella storia del <strong>Savona</strong><br />
L’ultima esperienza al Bacigalupo con la Tritium<br />
n Franco Astengo<br />
Torna al “Bacigalupo”, dopo pochi mesi, la Tritium, la squadra di Trezzo<br />
d’Adda dai colori biancocelesti: si tratta della prima volta in campionato.<br />
La visita precedente (4-1 per il biancoblu assoluti padroni del campo) fu<br />
dovuta, infatti, allo svolgimento delle “finali” per lo scudetto dilettanti<br />
svoltosi tra le vincenti dei gironi di Serie D 2009-2001 ( il titolo, alla fine,<br />
come tutti ricorderanno andò al Montichiari).<br />
L’occasione, però, è buona per ricordare le occasioni in cui il <strong>Savona</strong> è stato<br />
impegnato, nel corso della sua storia, in spareggi, paly-off e quant’altro:<br />
insomma in una prosecuzione del campionato oltre le giornate stabilite<br />
Ricordiamo, comunque, questi precedenti storici. In due occasioni si è<br />
trattato di spareggi secchi. Due occasioni ancor a ben vive nella memoria<br />
degli appassionati : la prima si verificò il 17 Maggio 1992, sul terreno del<br />
“Natal Palli” di Casale, la squadra diretta da Corrado Orcino uscì battuta<br />
(ma non sconfitta), a causa della “lotteria” dei rigori dall’ Oltrepo, terminato<br />
a pari punti con gli striscioni al termine della “stagione regolare” nel<br />
girone del campionato Interregionale. Dopo 120’ la partita era finita 0-0,<br />
ed i rigori sancirono il 4-2 per i biancoverdi. Ricordiamo l’intero <strong>Savona</strong><br />
di quel giorno sfortunato : Viviani, Carrea, Mozzone (90’Bonomo), Falco,<br />
Milani, Baldi, Canu, Capurro, Gatti, Peselli, Barozzi (75’Bocchi).<br />
Il ricordo successivo è quello che ci riporta a Voghera il 19 Maggio 2002: di<br />
fronte <strong>Savona</strong> ed Ivrea, per giocarsi in 90’, il passaggio in Serie C/2.<br />
Si trattò di una grande vittoria, ottenuta con il minimo scarto grazie ad<br />
una rete di Bracaloni realizzata al 31’ del secondo tempo.<br />
Ricordiamo , allora, anche la formazione messa in campo quel giorno da<br />
Felice Tufano: Iacono, Piccolo, Barone, Perrella, Biffi, Di Gioia, Contino, Bracaloni<br />
(88’ Riolfo), Peluffo, Aloe (58’ Lamberti), Sala (92’ Solari).<br />
Se andiamo, però, a ripercorrere le pieghe della nostra storia più antica<br />
ritroviamo altre occasioni in cui i biancoblu dovettero affrontare “code” di<br />
campionato.<br />
Negli anni’30, infatti, i campionati di I Divisione (così era denominata la<br />
terza serie sino al 35-36) e, poi, di Serie C prevedevano la disputa di finali<br />
tra le vincenti dei diversi gironi, al fine di determinare le promuovende in<br />
Serie B.<br />
Al <strong>Savona</strong> un tale impegno capitò, così, in ben quattro occasioni.<br />
Al termine dell’annata 31-32, dopo aver superato nel girone A la Sampierdarenese,<br />
i sogni dei vari Palmeto, Grassi , Perlo, Caviglia, Canepa, Borgo si<br />
infransero di fronte al Messina (che allineava, addirittura, il famoso nazionale<br />
Cevenini III) : il “gironcino” finale comprendeva, in quell’occasione anche<br />
la Spal (sconfitta per 6-0 in Corso Ricci) ; i biancoblu furono sconfitti,<br />
alla fine, per 3-0 proprio al “Celeste” di Messina.<br />
Nella stagione 33-34 gli striscioni affrontarono, nelle finali, Catania, Biellese,<br />
Reggiana.<br />
La squadra (imperniata sui quattro, famosi, “moschettieri” : Vanara, Cane-<br />
pa, Caviglione, Borgo) si fermò ad un punto dai rossoazzurri etnei : risultò<br />
decisiva la sfida perduta a Reggio Emilia, dove il 3-1 a favore dei padroni<br />
di casa fu determinato dal pessimo arbitraggio del fiorentino Pizziolo.<br />
Serie B sfiorata anche nell’annata 38-39 : la compagine allenata da Felice<br />
Levratto (che svolgeva anche le funzioni di giocatore) allineava un “mix”<br />
tra anziani (ancora Vanara, Canepa e Borgo) e virgulti, che poi avrebbero<br />
formato l’ossatura della squadra nella futura Serie B (Morchio, Sandroni).<br />
Il girone risultò appannaggio del Brescia, che pure fu sconfitto a <strong>Savona</strong><br />
per 2-0 (doppietta di Vanara). Fu fatale (ancora una volta !) una sconfitta<br />
a Reggio Emilia.<br />
Dodici mesi dopo (39-40) finalmente il grande salto : grazie ad un rocambolesco<br />
pareggio a Spezia (2-2, con rete finale dello “zoppo” Borel I, che<br />
voleva andarsene e fu risospinto a viva forza in campo dal direttore tecnico<br />
Roggero) gli striscioni riuscirono a raggiungere la Serie B (nel girone<br />
finale c’erano anche il Taranto e la solita Reggiana). La squadra, diretta<br />
dall’ungherese Hajos, era stata rinforzata da molti atleti che avrebbero,<br />
poi, frequentato i campi della Serie A : Vaschetto, il già citato Borel, Piana,<br />
Gè.<br />
Con un vero e proprio balzo in avanti nel tempo passiamo alla “poule scudetto”,<br />
già svoltasi al termine della vittoriosa stagione 2001-2002:i biancoblu<br />
affrontarono in casa il Pordenone (2-2) ed in trasferta l’Olbia (1-1) e<br />
furono proprio i bianchi isolani (all’epoca allenati da Foschi) a qualificarsi<br />
per la finale con Aglianese, Gladiator (di Santa Maria Capua a Vetere, per<br />
la precisione) e Fano.<br />
Iniziò poi la litania triste degli spareggi per non retrocedere: sfortunato<br />
quello relativo alla stagione 2003-2004; avversario il Legnano con due<br />
pareggi (0-0 in casa e 1-1 in quel di Sesto San Giovanni; rete di Peluffo)<br />
che significò l’abbandono (per fortuna rivelatosi provvisorio) della C2.<br />
Positivo, dopo un grande spavento quello 2004-2005, in Serie D, avversario<br />
il Versilia (anche in <strong>questo</strong> caso due pareggi :0-0 e 1-1 con l’ancora<br />
celeberrimo goal di Piovesan al 94’); ancora negativa la triade di incontri<br />
disputati in conclusione del campionato 2005-2006 sempre in Serie D<br />
(superato il Vigevano, ai calci di rigore, sul neutro di Giaveno; il doppio 1-0<br />
a favore e contro con la Castellettese avrebbe significato la retrocessione<br />
in Eccellenza).<br />
L’intervento del gruppo guidato dall’avvocato Romani evitò, come tutti<br />
ricordiamo la tragica eventualità e al termine dei campionati 2006-2007 e<br />
2007 – 2008 gli striscioni si trovarono così impegnati nei platonici play-off<br />
di Serie D, cedendo comunque subito le armi ( uno 0-2 subito dal Voghera,<br />
ed un 1-2 incassato al “Lamarmora” in Biella).<br />
Infine il già ricordato 4-1 alla Tritium, ultima esperienza al Bacigalupo (in<br />
seguito i savonesi sarebbero approdati alle finali nazionali in Emilia – Romagna,<br />
cedendo soltanto alla finalissima con i bresciani del Montichiari,<br />
ma è storia troppo recente per ricordarla nel dettaglio)<br />
tutte le notizie del <strong>Savona</strong> Calcio e dello sport provinciale su<br />
www.savonanews.it<br />
7
<strong>Savona</strong> vs Pro Patria.<br />
Lo scacco matto minuto per minuto.<br />
n Francesca Astengo<br />
19/9/2010: Arrivano al Baci i Tigrotti, quelli che fanno<br />
paura. Dopo aver espugnato Casale e passeggiato sulla<br />
Valenzana, sbarcano a Sanna tronfi di un palmares<br />
storico e di una classifica, criptica, che li vede quasi<br />
lassù. Gli striscioni al bivio: vincere o...14.50: C’è gente<br />
sugli spalti del Baci, gente mai vista e stravista. Tutti<br />
in orario, da genitori preoccupati. “Eh vincere oggi...<br />
sarebbe...” e nessuno ha il coraggio di dirlo. In alto alla<br />
sinistra del padre (per chi guarda dalla gradinata) una<br />
cinquantina dei loro; condividono coi nostri l’obiezione<br />
alla tessera, non la multa da 5 mila euro per offese<br />
al ministro padano (Perché loro sono più padani? O<br />
perché non si sentivano?). 6’: C prova Piccioni. C siamo<br />
davvero. Nessuno se l’aspettava, ma la Pro Patria non<br />
è lucida, e gli striscioni in casa hanno quel qualcosa in<br />
più. Si canta convinti, in pochi. 25’: Tarallo ribadisce in<br />
rete dopo la traversa colpita di testa da Facchinetti. Il<br />
“boato che farà tremar la terra e il mar” c’è davvero, e<br />
il miracolo prende corpo quando dall’alto voci angeliche<br />
irrobustiscono i cori dei più piccoli. <strong>Savona</strong> tor-<br />
na unita, la gradinata canta tutta (quella che cantava<br />
prima) e la strada al professionismo sembra spianata,<br />
piano piano si cresce in tutti i settori. 69’: Bottiglieri ci<br />
mette la zampa e rispedisce a casa i bustocchi (che<br />
diventano violenti). “Ci vuole altro”, sembra voler dire<br />
il bel sorriso dell’argentino. Più che una vittoria, una<br />
legittimazione: il 2 a 0 inferto ai favoritissimi significa<br />
che è tutto vero, che le intenzioni sono delineate, che<br />
non ci si potrà chiamare fuori se non con estremo dolore.<br />
92’: Sono i nostri ragazzi, in rosso, che corrono sotto<br />
la curva, come l’anno scorso. Cinque minuti dopo<br />
sarà tutto svanito, ricominceranno incomprensioni e<br />
gelosie, congetture fantasiose e dietrologie sui soldi<br />
della dirigenza, le sfiducie grigie che rendono il savonese<br />
guardingo in ogni aspetto della vita. Poco male,<br />
novanta minuti di gloria ci hanno salvati anche questa<br />
volta. Poco incide la sanzione, poco importa che la<br />
musica della Champions a tutto volume a fine partita<br />
ci faccia passare per dei matti. Riassume bene il tutto<br />
la grande foto di commento sul sito dell’onesto Pro<br />
Patria Club: una scacchiera, con il re inesorabilmente<br />
abbattuto...<br />
La tritium: conosciuta nella poule<br />
scudetto, ora arriva al Bacigalupo<br />
n Marco Pastorino<br />
La prima gara del mese di ottobre porta al Valerio<br />
Bacigalupo la Tritium, squadra che il <strong>Savona</strong> affrontò<br />
nella Poule Scudetto della scorsa stagione, dopo una<br />
cavalcata esaltante che fa brillare ancora gli occhi a tutti<br />
i tifosi biancoblù. La Tritium vanta nelle prime cinque<br />
giornate di campionato 2 vittorie, una esterna in quel<br />
di Chiavari con l’Entella e una interna 2-0 con il Casale,<br />
2 pareggi esterni con Montichiari e Renate, e una sconfitta<br />
interna con la capolista Feralpisalò: a vederli così i<br />
risultati, se fosse per pareggiare i conti, bastarebbe una<br />
sconfitta in quel di <strong>Savona</strong>, ma <strong>questo</strong> non sarà certo<br />
il proposito con cui i lombardi scenderanno all’ombra<br />
della Torretta. Dopo due pareggi esterni, quanto meno<br />
la compagine di mister Vecchi con il suo 4-4-2 tenterà<br />
di strappare il terzo pareggio consecutivo in trasferta.<br />
Un punto a <strong>Savona</strong> sarebbe importante, ma il <strong>Savona</strong><br />
cercherà per la propria classifica di fare...13! Questa la<br />
formazione che i lombardi hanno schierato in quel<br />
di Renate domenica scorsa: Pansera, Martinelli, Riva,<br />
Vecchio (dal 46’ Floriano), Teso, Dionisi, E.Bortolotto,<br />
Daldosso, Spampatti, Chimenti (dal 60’ Di Ceglie), Lenzoni<br />
(dal 72’ Sinato). In panchina Sacchetto, Malgrati,<br />
Corti, R.Bortolotto. All. Vecchi. Da tenere d’occhio in<br />
maniera particolare Bertolotto e Lenzoni, oltre al veloce<br />
Floriano, che nell’ultima gara è entrato nella ripresa<br />
per creare scompiglio nella retroguardia del Renate.<br />
E quasi ci era riuscito, se non che un suo tocco sotto<br />
porta è risultato di poco impreciso. Un avversario da<br />
prendere quindi con le molle per la compagine di mister<br />
Ruotolo, come d’altronde tutti quelli che si vanno<br />
ad affrontare: l’arma in più potrà (e dovrà!!!) essere<br />
quella del pubblico del Bacigalupo, che domenica si<br />
spera sarà almeno valutabile intorno alle 1500 unità: lo<br />
meritano la società e la squadra, perché tornare da Rodengo<br />
Saiano soddisfatti di aver visto giocare a calcio<br />
e finalmente poter parlare di calcio che conta, calcio<br />
con la C maiuscola, a <strong>Savona</strong> erano un po’ di anni che<br />
ciò non accedeva. Un’occasione quindi da prendere al<br />
volo, personalmente e per coinvolgere anche gli amici:<br />
tornare a vedere la gradinata che brulica di ragazzini,<br />
ragazzi e anche anziani è una gran bella soddisfazione,<br />
poi vederli tifare tutti insieme rimane ancora un miraggio.<br />
Un gruppo unito, coeso sarebbe davvero il 12°<br />
uomo in campo: un miracolo che gli striscioni possono<br />
fare con il loro gioco e l’entusiasmo che sanno trasmettere.<br />
E allora domenica: TUTTI ALLO STADIO!!<br />
La classifica<br />
Feralpisalò 12<br />
SAVONA 10<br />
Pro Vercelli 10<br />
Rodengo Saiano 10<br />
Pro Patria 9<br />
Tritium 8<br />
Canavese 7<br />
Mezzocorona 6<br />
Montichiari 6<br />
Sambonifacese 5<br />
Valenzana 5<br />
Sacilese 5<br />
Entella Chiavari 4<br />
Casale 4<br />
Renate 3<br />
Sanremese 2<br />
Lecco 2<br />
calendario<br />
QUESTA DOMENICA<br />
Canavese Pro Patria<br />
Feralpisalò Casale<br />
Lecco Entella Chiavari<br />
Pro Vercelli Rodengo Saiano<br />
Sacilese Montichiari<br />
Sanremese Sambonifacese<br />
SAVONA Tritium<br />
Valenzana Renate<br />
PROSSIMO TURNO<br />
Casale Canavese<br />
Entella Chiavari Sanremese<br />
Montichiari Mezzocorona<br />
Pro Patria Sacilese<br />
Renate Feralpisalò<br />
Rodengo Saiano Lecco<br />
Sambonifacese SAVONA<br />
Tritium Pro Vercelli<br />
Osteria con cucina<br />
Cucina casalinga<br />
di piatti tipici liguri<br />
via Pia, 15r - <strong>Savona</strong>