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essiccazione liofilizzazione - Farmaciaunina2.it

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Nella maggioranza dei casi il solvente da eliminare è acqua acqua,<br />

presente nel materiale in diversi stati stati:<br />

1. acqua di struttura o di cristallizzazione (legata chimicamente alla<br />

sostanza e difficile da eliminare)<br />

2. acqua di adsorbimento ( (contenuto di umidità all’equilibrio ovvero<br />

in equilibrio con l’ambiente esterno)<br />

3. acqua q esterna (impregna ( p g il materiale) )<br />

Il processo di evaporazione dell’acqua dell dell’acqua acqua presente sulle<br />

particelle prevede:<br />

• trasferimento di calore alla massa umida<br />

• trasferimento di massa (solvente in forma di vapore)<br />

all’ambiente esterno


Il trasferimento di calore<br />

CONVEZIONE (fluidi)<br />

Utilizzando l’azione di un fluido (liquido o gas) caldo<br />

capace di cedere le sue calorie ai materiali con cui viene a<br />

contatto (trasferimento di materiale)<br />

CONDUZIONE (contatto diretto)<br />

La trasmissione di calore al materiale da essiccare avviene<br />

attraverso una superficie, generalmente metallica (buon<br />

conduttore) preriscaldata<br />

IRRAGGIAMENTO (onde elettromagnetiche)<br />

La trasmissione del calore avviene sotto forma di radiazione<br />

elettromagnetica<br />

Si tratta cioè di una trasmissione di energia dello stesso tipo<br />

dell'energia luminosa, che quindi può propagarsi anche nel<br />

vuoto<br />

CCorpo ffreddo<br />

Corpo caldo<br />

T 1<br />

T 2<br />

T 3 T 3


1. Immissione iniziale<br />

di calore<br />

2. Successiva<br />

immissione di calore<br />

1 2<br />

Aumento della tensione di vapore (più<br />

bassa per soluzioni saline, legame tenace<br />

dell’acqua agli ioni del sale)<br />

La temperatura non aumenta ed il<br />

calore somministrato viene utilizzato<br />

per il passaggio di stato del liquido e<br />

per vincere le forze intermolecolari tra<br />

liquido e materiale da essiccare


I parametri che influenzano il processo di essiccamento:<br />

• Temperatura<br />

• Trasmissione del calore all’interno della massa da asciugare<br />

• Vuoto<br />

Diagramma Diagramma g di di stato stato dell’acqua<br />

dell acqua q<br />

Pressione (mmmHg)<br />

760<br />

1 atm = 760 mmHg = 1,01 bar<br />

PF<br />

Solido<br />

Liquido<br />

Vapore<br />

Temperatura °C<br />

PE<br />

Diminuendo la pressione p<br />

la temperatura di<br />

ebollizione diminuisce<br />

• La percentuale di vapore nel liquido che circonda il prodotto.<br />

Scelta del metodo:<br />

• Tipo di materiale da trattare<br />

• QQuantità i à ddel l prodotto d<br />

• Sensibilità al calore<br />

• Sensibilità all’ossigeno all ossigeno atmosferico<br />

• Grado di essiccamento che si desidera realizzare<br />

100


Classificazione delle apparecchiature<br />

utilizzate per l’essiccamento<br />

Continuità del processo<br />

• Discontinuo<br />

• Continuo<br />

Trasferimento Trasferimento di calore<br />

• Convezione<br />

• Conduzione<br />

• Irraggiamento<br />

Movimento Movimento del del materiale materiale da da essiccare<br />

essiccare<br />

• A letto statico<br />

• A letto l tt fluido<br />

fl id


Essiccamento di polveri e granulati<br />

Migliora la conservabilità e le caratteristiche di scorrimento di polveri e<br />

granulati<br />

Il trasferimento di energia g termica può p avvenire per: p convezione, , conduzione, ,<br />

irraggiamento<br />

Convezione<br />

(ventilazione)<br />

Conduzione<br />

(Sotto vuoto)<br />

Irraggiamento<br />

a) Sistema statico discontinuo<br />

b) Sistema continuo<br />

c) Letto fluido<br />

d) Nebulizzazione<br />

a) Sistema statico<br />

b) Sistema rotante<br />

IR<br />

microonde<br />

Essiccamento di soluzioni e sospensioni<br />

Nebulizzazione (spray-drying)<br />

( p y y g)<br />

Liofilizzazione (freeze-drying)


ESSICCAMENTO PER CONVEZIONE<br />

Stufe o armadi a circolazione d’aria<br />

Sistema a letto statico in discontinuo<br />

Si utilizzano armadi a circolazione di aria disponendo il granulato umido<br />

su bacinelle di acciaio inox<br />

Si opera a 40-50°C per 6-12 ore<br />

Aumento spinta s dell’ariaa<br />

Riduzionne<br />

diametro<br />

Parete forata<br />

sinistra<br />

Supporti<br />

Resistenza<br />

Bacinelle<br />

Elica<br />

Parete forata<br />

destra<br />

Motore<br />

Inconvenienti di questo sistema sistema: grande ingombro, tempi lunghi, non adatto per<br />

sostanze facilmente ossidabili, perdita di polveri, scala da laboratorio<br />

Aumento aspirazione<br />

a<br />

Riduzionee<br />

diametro


Sistema a tunnel<br />

Il prodotto (gran (granulati) lati) viene iene in investito estito da unn fl flusso sso di aria<br />

termoregolata (via via più fredda) durante il suo passaggio ad<br />

opera p di un nastro trasportatore, p attraverso un lungo g tunnel di<br />

essiccamento<br />

L’autoraffreddamento del materiale che all’ingresso nel sistema risulta<br />

molto umido evita il danneggiamento di prodotti termolabili a<br />

temperature elevate (! t iniziale di 100°C)<br />

E’ da preferirsi per la continuità del processo ed i tempi più brevi


Nebulizzazione<br />

Atomizzatore a turbina<br />

Cilindro cavo con una serie di fori laterali. Ruota ad una<br />

velocità che va da pochi fino a 40,000-50,000 giri al minuto.<br />

Diametro particelle dipende dalla velocità di rotazione (estrema<br />

versatilità)


Atomizzatore ad ugello<br />

Il liquido sottoposto ad una<br />

elevata pressione (4-5 atm) è<br />

costretto a passare attraverso<br />

un orifizio molto stretto<br />

• particelle sferiche con<br />

ottime caratteristiche di<br />

scorrimento (>che turbina)<br />

• minore versatilità<br />

• possibilità ibili à di llavorare iin<br />

COCORRENTE (sost.<br />

termolabili) o in<br />

CONTROCORRENTE


Ciclone di abbattimento<br />

Separazione dell’aria<br />

Separazione dell aria<br />

dalle particelle


Mini Spray-dryer<br />

2. POMPA PERISTALTICA<br />

(alimentazione del sistema<br />

ad una velocità controllata)<br />

1.CAMPIONE<br />

C O<br />

(emulsione,<br />

soluzione o<br />

sospensione)<br />

5. CICLONE<br />

DI ABBATTIMENTO<br />

(separazione della<br />

polvere<br />

d’ d’azoto)<br />

t )<br />

dal flusso<br />

4. CAMERA DI<br />

ATOMIZZAZIONE<br />

(essiccamento del<br />

prodotto sotto flusso<br />

d’azoto<br />

corrente)<br />

in co-<br />

3. UGELLO (0.5 mm)<br />

(nebulizzazione)<br />

Produzione su larga scala


La propagazione del calore per conduzione è utilizzata dagli<br />

Essiccatori sotto vuoto che possono essere statici e rotanti<br />

Si opera a pressioni di 0,03-0,06 bar cui corrisponde una T di<br />

ebollizione dell’acqua a 25-35°C<br />

Utilizzabili per prodotti termolabili o facilmente ossidabili


Essiccamento per irraggiamento<br />

Spettro elettromagnetico<br />

Far UV<br />

Near UV


Liofilizzazione - Crioessiccamento<br />

Consente di allontanare il solvente da una soluzione o<br />

sospensione previamente congelate mediante sublimazione nel<br />

vuoto spinto.<br />

È molto indicata per materiali iniettabili e prodotti biotecnologici<br />

Diagramma di stato dell’acqua<br />

Prressione<br />

(mmm<br />

Hg)<br />

760<br />

4,6<br />

1 atm = 760 mmHg = 1,01 bar<br />

PF<br />

Solido<br />

Liquido<br />

Vapore<br />

0,0098 100<br />

Temperatura °C<br />

PE<br />

Zona di<br />

<strong>liofilizzazione</strong>:<br />

Vl Valori idi di pressione i<br />

e temperatura ai<br />

quali si ha il<br />

passaggio diretto<br />

solido-vapore


Processo di <strong>liofilizzazione</strong><br />

La <strong>liofilizzazione</strong> di una soluzione soluzione, nella grande maggioranza dei casi<br />

acquosa, consiste nel:<br />

• congelamento<br />

• regolazione delle condizioni di pressione pressione-temperatura temperatura comprese<br />

nella «zona di sublimazione »,<br />

• passaggio del ghiaccio allo stato di vapore e condensazione dei<br />

vaporii di acqua su una superficie fi i atemperatura t t iinferiore f i a quella ll<br />

della soluzione congelata, fino a totale sublimazione del ghiaccio<br />

Il residuo secco lasciato dalla soluzione è estremamente spugnoso ed<br />

occupa lo stesso volume della massa congelata iniziale<br />

Prodotto congelato Liofilizzato<br />

Prodotto “liofilo”: liofilo :<br />

avido di solvente


Autoclave<br />

Armadio metallico Vassoi riscaldanti o<br />

di forma cilindrica o piastre termiche su cui<br />

parallelepipeda deporre il materiale da<br />

Resistenza liofilizzare (spesso ( p già g<br />

ad una differenza di<br />

pressione di circa 1<br />

atm<br />

ripartito nei vari flaconi)<br />

F=refrigerante<br />

C=liquido riscaldante


Condensatore<br />

Involucro metallico a tenuta<br />

in cui sono racchiuse le<br />

superfici condensanti<br />

Supefici condensanti:<br />

serpentine entro cui scorre il<br />

fluido di raffreddamento e/o di<br />

riscaldamento<br />

CCapacità ità<br />

T inferiore di 15-20°C rispetto<br />

al prodotto in autoclave


Pompa da vuoto<br />

Pompe p rotative<br />

Schema di funzionamento di una<br />

pompa rotativa a palette. C = Cilindro<br />

cavo cavo. R = Cilindro Cilindro di diametro più<br />

piccolo. P = Paletta. M = Molla. E =<br />

Entrata dei gas. U = Uscita dei gas. V =<br />

valvola di ritegno. a), b), c), d) = Fasi<br />

successive del movimento.<br />

Essiccamento primario e secondario<br />

00,05 05 mmHg<br />

Pompe a diffusione<br />

Schema di funzionamento funzionamento di una<br />

pompa a diffusione. S = Liquido (olio di<br />

silicone). R = Condensatore. E = Tubo<br />

eiettore. C = Cono. r = Riscaldamento. P<br />

= Pompa rotativa. Ra = Serpentina di<br />

raffreddamento.<br />

Essiccamento secondario<br />

secondario; ; comincia<br />

a 0,1 mmHg fino a 0,01mmHg


Le tre fasi del processo di <strong>liofilizzazione</strong>


La soluzione, che può essere posta in fiale, in fialoidi o in flaconi.<br />

I contenitori vengono posti<br />

• su piastre termiche nell'autoclave del liofilizzatore stesso<br />

• in appositi armadi (PRECONGELATORI) contenenti dei ripiani ed una lunga<br />

serpentina raffreddante che corre lungo le pareti su cui porre i contenitori con la<br />

soluzione soluzione.<br />

Molto efficace, in questo caso, è un sistema di circolazione dell'aria per mezzo di un<br />

ventilatore<br />

Nei grandi armadi precongelatori, per evitare che durante il trasporto delle fiale<br />

congelate dal precongelatore al liofilizzatore (che deve essere già preparato a bassa<br />

temperatura) gli ultimi vassoi possano riscaldarsi, ci sono numerosi compartimenti<br />

indipendenti (uno per ogni ripiano), ciascuno con il proprio portello.<br />

I supporti per i contenitori possono essere<br />

di vario tipo. I più comuni sono dei vassoi col<br />

fondo fondo estraibile estraibile, in modo che che quando<br />

vengono posti sul ripiano del liofilizzatore,<br />

estraendo il fondo, le fiale o fialoidi che<br />

contengono contengono, vengono vengono a contatto diretto con la<br />

superficie del ripiano favorendo la<br />

trasmissione di caldo o di freddo (secondo i<br />

casi) dalla piastra al prodotto. A <strong>liofilizzazione</strong><br />

ultimata si reinseriscono nelle apposite<br />

scanalature i fondi dei vassoi


Ottimizzazione del processo – parametri riguardanti il campione<br />

Per sostanze incompatibili:<br />

congelamento multistrato<br />

Per scarsi volumi o sostanze che danno<br />

liofilizzati con pessime caratteristiche:<br />

Glicocolla, mannitolo, glucosio


Gruppi frigoriferi per liofilizzatori<br />

Per i liofilizzatori pilota e per quelli di produzione industriale industriale, si usano gruppi<br />

frigoriferi, generalmente con due compressori, uno ad alta ed uno a bassa<br />

pressione, disposti a «doppio stadio» oppure «in cascata».<br />

Il funzionamento delle macchine frigorifere è basato sul principio che un<br />

gas compresso e ridotto allo stato liquido, per una brusca diminuizione di<br />

pressione evapora e si espande assorbendo una grande quantità di<br />

calore l<br />

I due fluidi frigoriferi (a bassa temperatura di ebollizione) più usati nelle macchine<br />

frigorifere sono degli idrocarburi cloro-fluorurati, noti col nome di Freons® (PE –<br />

30 –40°C) 40°C)<br />

Frigorifero con due compressori a cascata. BP = Compressore bassa pressione. VI e V2 =<br />

Valvole Valvole di espansione espansione. AP = Compressore alta pressione pressione. P = Piastra di raffreddamento raffreddamento. Cl =<br />

Condensatore. S = Scambiatore-condensatore. RI e R2 = Serbatoi del gas liquido. SI e S2 =<br />

Scambiatori di calore.


Temperature eutettiche<br />

Temperature determinate sperimentalmente


Miscele frigorifere<br />

L’impiego L impiego di semplici macchine frigorifere per un congelamento<br />

adeguato può non bastare<br />

PRECONGELAMENTO DEL PRODOTTO MEDIANTE<br />

MISCELE FRIGORIFERE<br />

Miscela Temperatura<br />

Ghiaccio-Sale 3:1 -20 - -30°C<br />

Alcool-CO 2 solida -70°C<br />

2<br />

Acetone-CO 2 solida -70°C<br />

Etere Etere-CO CO2 solida -80 80°CC<br />

N 2 liquido -196°C


Le molecole del solvente, passando dallo stato solido a quello<br />

gassoso, acquistano completa libertà di movimento e quando<br />

incontrano sul loro cammino degli ostacoli cambiano bruscamente<br />

direzione<br />

Questi ostacoli sono rappresentati dalle strozzature e deviazioni<br />

presenti lungo il cammino delle molecole del gas verso il condensatore<br />

e soprattutto dalle molecole degli altri gas non condensabili (aria)<br />

presenti<br />

Il vuoto perciò oltre a consentire condizioni idonee per la sublimazione<br />

del ghiaccio consente anche di allontanare le molecole di gas<br />

componenti l’aria che ostacolano il cammino delle molecole di solvente<br />

III fase : Essiccamento secondario<br />

(umidità residua 1-0.5%)<br />

Eliminazione dell’umidità relativa (acqua ( q non congelabile) g )<br />

Si realizza con il riscaldamento finale delle piastre a 30-60°C


Rottura del vuoto<br />

IMMISSIONE DI ARIA NELL’APPARECCHIO<br />

Filtraggio dell’aria (Filtri HEPA)<br />

Azoto per p pprodotti<br />

facilmente ossidabili<br />

Aria del blocco sterile per preparazioni iniettabili<br />

Chiusura Chiusura dei dei contenitori<br />

contenitori<br />

STERILITA’ DEL PRODOTTO<br />

PARTICOLARE SENSIBILITA’<br />

Chiusura dei contenitori stoppering


Qualità del prodotto finale (crosta o cake)<br />

A. Buon liofilizzato<br />

caratterizzato da una<br />

distribuzione<br />

uniforme dei<br />

componenti<br />

B. Distribuzione non<br />

uniforme dei<br />

componenti nel<br />

prodotto liofilizzato<br />

C. Liofilizzato con<br />

scarse proprietà<br />

strutturali<br />

EE. Esempio di<br />

fusione del materiale<br />

D. Liofilizzato in parte<br />

collassato<br />

F. Scomparsa del<br />

materiale: i l ii.e.<br />

dissoluzione del<br />

prodotto a causa di<br />

un eccesso di acqua<br />

residua<br />

E. Smottamento del<br />

materiale i l che h<br />

fuoriesce a sbuffi per<br />

un incompleto<br />

congelamento prima<br />

dell’attivazione del<br />

vuoto

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