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MAG/GIU - Marina di Salivoli

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Notiziario bimestrale della coop l’Ormeggio - Anno 8 - Numero 3 - E<strong>di</strong>zione fuori commercio - Distribuzione gratuita - Aut. Tribunale <strong>di</strong> Livorno n° 19/03 del 10/10/’03 - Spe<strong>di</strong>zione in A.P. Art. 2. Tab.D - L. 662/’96<br />

MARINA DI SALIVOLI<br />

dd’<br />

’<br />

BOZZA ORMEGGIO Maggio - Giugno 2010<br />

coop l’ormeggio<br />

.Y C . IN IV<br />

MAR A DI SAL OLI


57025 Piombino (LI)<br />

Via del Salice, 12<br />

tel. 0565 225553<br />

mail: puntoe<strong>di</strong>lep@virgilio.it


BOZZA d’ORMEGGIO<br />

<strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong> - 57025 Piombino (LI)<br />

www.marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

bdo@marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Pubblicità max. 70%<br />

Direzione <strong>Marina</strong> e Giornale:<br />

Tel 0565 42809 - Fax 0565 42824<br />

E<strong>di</strong>tore:<br />

COOP Scrl L’Ormeggio<br />

<strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong> - Piombino<br />

Presidente: Fabrizio Ferri<br />

Direttore:<br />

Aldo Linari<br />

Redazione:<br />

Giuseppe Andreoni<br />

Emanuele Bravin<br />

Alessandro Camerini<br />

Ettore Galli<br />

Roberto Guerrieri<br />

Mario Pelagatti<br />

Silvio Pucci<br />

Grafica:<br />

Luca Fallone<br />

Stampa:<br />

Myck press - Fornacette Pisa -<br />

Foto copertina:<br />

“Compagni <strong>di</strong> viaggio”<br />

<strong>di</strong> Michele Alongi<br />

EDITORIALE<br />

_______________<br />

<strong>di</strong> Aldo Linari<br />

Collaborano a questo numero:<br />

Michele Alongi<br />

Francesco Boccalini<br />

Giacomo Gran<strong>di</strong><br />

Bruno Maccherani<br />

Sergio Martellucci<br />

Stefano Testi<br />

La collaborazione al giornale è gratuita.<br />

Foto e testi anche se non pubblicati non<br />

si restituiscono.<br />

Chiuso in redazione il 15/06/2010<br />

XXXIX<br />

QUOTE ROSA NAUTICHE<br />

Leggo con sollievo le ultime notizie che danno per salva e finalmente<br />

ritrovata la se<strong>di</strong>cenne americana che in giro per gli oceani <strong>di</strong> tutto il mondo in solitario,<br />

era stata data per <strong>di</strong>spersa.<br />

I commenti che ho sentito occasionalmente da mamme apprensive<br />

all'in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> “quei genitori” sono irripetibili ed anche comprensibili, con l'aggravante<br />

che questa volta il piccolo marinaio è una ragazzina.<br />

Messa da parte l'opinione sul far affrontare ad esseri umani (in particolare se<br />

ragazzini) i pericoli <strong>di</strong> una siffatta impresa, una cosa positiva in fondo c'è, la” quota<br />

rosa”.<br />

Nel momento in cui le donne “conquistano” la parità anche sul piano<br />

pensionistico, è giusto che vengano loro spalancate le porte dei circoli nautici, degli<br />

Y.C. per le varie attività connesse alla nautica (comprese le imprese in solitario).<br />

Purtroppo nella nostra realtà le quote rosa sono lontane. Non c'è una donna<br />

nel CdA, non una nel consiglio dello Y.C. e neanche nel nostro gruppo <strong>di</strong> lavoro; anche<br />

se noi della redazione abbiamo più volte invitato signore e signorine a <strong>di</strong>ventare<br />

redattrici e darci una mano nella stesura del giornale, ma senza successo.<br />

L'invito si rinnova in questa occasione, perché credo che un contributo al<br />

femminile gioverebbe alla “Bozza” ed ai lettori. I tempi sembrano maturi.<br />

Buone vacanze<br />

Pag. 5 il <strong>Marina</strong><br />

Pag. 10 Cetacei<br />

Pag. 18 Origini Mattana<br />

Pag. 6 Y.C.M.S.<br />

il Direttore<br />

Pag. 8 Parcheggio<br />

Pag. 12 Sud Africa Pag. 17 Specchiarsi<br />

Pag. 22 Le Maree<br />

3


4<br />

NOVITA’ SU: www.marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Dal mese <strong>di</strong> Giugno sono stati attivati nuovi in<strong>di</strong>rizzi e-mail<br />

Oltre all’in<strong>di</strong>rizzo info@marina<strong>di</strong>salivoli.it per comunicazioni<br />

<strong>di</strong> carattere generale, sono messi a <strong>di</strong>sposizione i seguenti in<strong>di</strong>rizzi:<br />

alessandro.compiani@marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Responsabile Amministrativo<br />

gianluca.dellatoffola@marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Responsabile Tecnico<br />

luca.fallone@marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Responsabile Sito WEB<br />

bdo@marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Per contattare <strong>di</strong>rettamente la redazione <strong>di</strong> BOZZA d’ORMEGGIO<br />

<strong>di</strong> Luca Fallone


Luglio 2000 - luglio 2010: i primi 10 anni <strong>di</strong> vita del Club<br />

Quest'anno lo “YACHT CLUB MARINA <strong>di</strong> SALIVOLI”<br />

celebrerà i suoi primi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> vita dalla sua<br />

costituzione, avvenuta il 3 Luglio del 2000, ad opera<br />

dei soci fondatori Ugo Ceccarelli, Leonardo Carolini, Pietro<br />

Milano, Fabrizio Fre<strong>di</strong>ani, Fulvio Murzi, Riccardo Gori, Franco<br />

Bensi, Gino Mochi, Enzo Gran<strong>di</strong>, Enrico Nencioni, Riccardo<br />

Bellini, Silvio Zinali, Angelo Di Pietro, Mauro Paoletti, Luigi<br />

Bisti, Mauro Bisti, Fabio Paoli.<br />

La realizzazione del <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, avvenuta nello stesso<br />

anno, costituì sicuramente la motivazione principale che portò<br />

alcuni appassionati <strong>di</strong> mare a sentire la necessità <strong>di</strong> dare vita,<br />

contestualmente alla nascita <strong>di</strong> un porto turistico, ad un club,<br />

nel quale tutti coloro che <strong>di</strong>videvano la passione per il mare<br />

potessero scambiarsi in amicizia le rispettive esperienze.<br />

Dieci anni sono passati velocemente, ma se ci voltiamo<br />

in<strong>di</strong>etro e ripercorriamo con la memoria le iniziative del Club, ci<br />

accorgiamo che sono state numerose. In questi <strong>di</strong>eci anni<br />

siamo riusciti a realizzare numerosissimi eventi sportivi, molti<br />

dei quali sono <strong>di</strong>ventati manifestazioni classiche che ancora<br />

oggi vivono la loro ennesima e<strong>di</strong>zione; tutto questo è stato<br />

possibile grazie a tutti i soci ma in particolare ai componenti dei<br />

vari consigli <strong>di</strong> amministrazione che si sono succeduti, ognuno<br />

con le proprie idee ed il proprio entusiasmo consentendo il<br />

successo e lo sviluppo del Club.<br />

In questi <strong>di</strong>eci anni trascorsi, un'altra importante<br />

realtà ha preso vita, la scuola vela de<strong>di</strong>cata ai<br />

bambini. Nessuno negherà che è un piacere<br />

vedere navigare nelle acque antistanti il <strong>Marina</strong> i<br />

piccoli optimist, condotti da giovanissimi marinai,<br />

ognuno addobbato <strong>di</strong> tutto punto con mutine,<br />

guanti e salvagente. Organizzare e gestire la<br />

scuola non è stato facile, inizialmente siamo<br />

incorsi in errori dettati dalla inesperienza,<br />

abbiamo tentato progetti che non si sono rilevati<br />

vincenti, costringendoci a sopportare oneri<br />

anche economici, ma la passione ed il coraggio<br />

<strong>di</strong> alcuni consiglieri ci ha convinto ad insistere ed<br />

a reso possibile quel magnifico film che si ripete<br />

perio<strong>di</strong>camente nelle acque antistanti il <strong>Marina</strong>.<br />

In questi <strong>di</strong>eci anni abbiamo cercato e<br />

modestamente ritengo ci siamo riusciti, <strong>di</strong><br />

renderci utili in favore <strong>di</strong> chi ha bisogno <strong>di</strong> aiuto. I<br />

proventi <strong>di</strong> uno storico annuale evento sportivo<br />

del Club, mi riferisco al “Trofeo Thalas” al quale<br />

tutti dovrebbero partecipare o contribuire,<br />

vengono devoluti in beneficenza all'AISLA,<br />

importantissima associazione <strong>di</strong> carattere<br />

umanitario.<br />

Io ho il grande privilegio <strong>di</strong> far parte dello Yacht<br />

6<br />

Y Y .C .C. .<br />

AA IV IV<br />

MM AA R R II N N DD<br />

II<br />

SS<br />

AA LL OL OLII<br />

Y.C.M.S.<br />

Club, prima come consigliere oggi come presidente, ed ho<br />

potuto così apprendere da vicino il clima <strong>di</strong> autentica amicizia<br />

che pervade la sua vita sociale. E' tuttavia opportuno <strong>di</strong>re che<br />

nonostante siano decorsi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> vita all'interno del<br />

<strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, ancora oggi qualcuno mostra <strong>di</strong>ffidente<br />

freddezza e velata incomprensibile ostilità. Questi soggetti<br />

evidentemente non hanno compreso o non riescono a<br />

comprendere lo spirito dello Yacht Club, che è unicamente<br />

quello <strong>di</strong> sviluppare l'aggregazione tra amici che con<strong>di</strong>vidono<br />

la passione per il mare, <strong>di</strong> far comprendere come la<br />

navigazione sia un attività ricreativa, educativa e sociale. Il<br />

Club è aperto a tutti e tutti sono invitati per parlare <strong>di</strong> mare.<br />

Per ricordare il decennale è in progetto un numero unico, che<br />

senza pretese, attraverso una documentazione fotografica,<br />

vuol ricordare le attività svolte, le manifestazioni sportive e la<br />

vita sociale.<br />

Termino con un augurio che lo Yacht Club <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong><br />

possa per i futuri <strong>di</strong>eci anni progre<strong>di</strong>re e proseguire nella sua<br />

attività con immutato entusiasmo e vitalità.<br />

Silvio Pucci


Successo al 17° T.A.N.<br />

Domenica 27 aprile si è conclusa la prima sessione <strong>di</strong> regate<br />

della 27esima e<strong>di</strong>zione del TROFEO ACCADEMIA NAVALE<br />

prestigiosa regata internazionale organizzata dalla <strong>Marina</strong><br />

Militare Italiana. Numerose imbarcazioni delle classi maggiori<br />

IRC ed ORC si sono incrociate nelle acque antistanti il litorale<br />

Livornese affrontandosi a colpi <strong>di</strong> strambate per aggiu<strong>di</strong>carsi i<br />

prestigiosi trofei messi in palio dall'organizzazione.<br />

Variabili sono state le con<strong>di</strong>zioni meteo rendendo così più<br />

<strong>di</strong>fficile il campo <strong>di</strong> regata.<br />

Il vento ha soffiato da scirocco il primo giorno, raggiungendo<br />

anche i 20 no<strong>di</strong> ed il secondo, in occasione della costiera <strong>di</strong> 30<br />

miglia, accompagnata da una pioggia insistente che non hai mai<br />

smesso <strong>di</strong> cadere per tutta la regata mettendo a dura prova la<br />

resistenza degli equipaggi. Il terzo ed il quarto giorno, invece,<br />

un'aria leggera dai settori nord ha costretto gli equipaggi ad una<br />

regata molto tattica per interpretare al meglio i salti <strong>di</strong> vento e Il Proteus 90 timonato da Galli Andrea con a bordo le olimpiche<br />

tagliare davanti la linea <strong>di</strong> arrivo. Quattro gli equipaggi in <strong>di</strong> 470 Mori Ubal<strong>di</strong>ni e Pertugiati, Alongi, Vonghert, Bravin e<br />

rappresentanza dello Yachting Club <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong> e tutte le Barsotti, è stato premiato come secondo <strong>di</strong> classe IRC 3 con un<br />

eccellenti imbarcazioni (lo Swan 45 Luna, il Proteus 90 ottimo primo posto assoluto <strong>di</strong> giornata, compromettendo<br />

Anapotesi, il Rimar 41.3 Cattiva Compagnia ed il Cookson 12 tuttavia la classifica quando, nel corso dell'ultima regata, è stato<br />

High Five) si sono <strong>di</strong>stinte per i risultati ottenuti. speronato in boa da un’imbarcazione sopraggiungente.<br />

Sul po<strong>di</strong>o, nel corso della fastosa cerimonia <strong>di</strong> premiazione Il Rimar 41.3 Cattiva Compagnia <strong>di</strong> Soldaini ha chiuso invece<br />

organizzata dai vertici dell'Accademia Militare, lo Swan 45 con un terzo posto <strong>di</strong> classe IRC 1 ed Cookson 12 High Five <strong>di</strong><br />

Luna-Etrusca profilati Flexima <strong>di</strong> Enzo Gran<strong>di</strong> con un primo Petracchi con un quinto.<br />

posto nella classe IRC1 ed un terzo posto nella classifica Il guidone del <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong> ha sventolato alto anche in<br />

generale, ha ripetuto il successo ottenuto nella XXV e<strong>di</strong>zione questa e<strong>di</strong>zione della manifestazione e nuovi prestigiosi trofei<br />

del Trofeo. hanno fatto ingresso nelle vetrine dello Yachting club.<br />

Michele Alongi<br />

Successo<br />

Successo al<br />

al 12°<br />

XXVII<br />

Trofeo<br />

T.A.N.<br />

Thalas<br />

Si è concluso nel migliore dei mo<strong>di</strong> il XII Trofeo Thalas, la Dalle parole scritte da Roberto in ricordo della manifestazione<br />

manifestazione velica organizzata dallo YCMS con la se ne evince lo spirito: “Il catamarano era troppo veloce e allora<br />

collaborazione della Cooperativa l'Ormeggio, nelle acque del ho suggerito <strong>di</strong> accendere un po' il motore perché almeno fosse<br />

Canale <strong>di</strong> Piombino a sostegno dell'AISLA Associazione chiaro a tutti che non c'era da preoccuparsi per noi anche se,<br />

Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica onlus con il duplice scopo almeno fino a Cerboli, non mi è sembrato <strong>di</strong> aver messo il<br />

<strong>di</strong> reperire fon<strong>di</strong> a sostegno delle attività promosse motore… oppure ero troppo occupato a mangiare e non me ne<br />

dall'associazione e <strong>di</strong> sensibilizzazione nei confronti della sono reso conto!!! Per quanto riguarda la giornata ho visto un<br />

malattia stessa. Testimonial mattutino dell'evento il sempre po' <strong>di</strong> fortuna e un po' <strong>di</strong> sfortuna. Non c'era vento ma c'era il<br />

<strong>di</strong>sponibile Aldo Agroppi, che prende la parola ringraziando gli sole, e la primavera e la voglia <strong>di</strong> estate hanno permesso che ci<br />

organizzatori e tutti gli equipaggi per la sensibilità <strong>di</strong>mostrata nei fosse tanta gente”. Anche Stefania si unisce alle parole <strong>di</strong><br />

confronti <strong>di</strong> questa terribile malattia. Roberto confermando il successo <strong>di</strong> una giornata speciale:<br />

Successo in mare, da un punto <strong>di</strong> vista sportivo, con oltre "Domenica 16 Maggio 2010, una data che non scorderò. Anche<br />

quin<strong>di</strong>ci imbarcazioni iscritte che non si sono fatte intimi<strong>di</strong>re dal il tempo ha voluto che io e il mio compagno <strong>di</strong> viaggio Roberto,<br />

temporale che si è abbattuto sulla città fino al mattino; potessimo godere <strong>di</strong> una giornata meravigliosa. Scivolare<br />

successo a terra, nella bellissima piazzetta centrale del <strong>Marina</strong> sull'acqua, sentire il profumo del mare, il sole, le voci<br />

<strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, dove si è animata, attorno al gazebo dell'AISLA, una dell'equipaggio che scherzava, tutto era incre<strong>di</strong>bile. La nostra<br />

festa durata fino al tardo pomeriggio. Per la cronaca, le gioia era grande, ma credo che quella dei ragazzi che hanno<br />

imbarcazioni si sono affrontate su <strong>di</strong> un percorso costiero con permesso a due <strong>di</strong>sabili (o meglio <strong>di</strong>versamente Abili) <strong>di</strong> godere<br />

partenza davanti al Porto <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, boa <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegno tutto ciò, lo sia stata ancora <strong>di</strong> più. Per questo li ringrazio con<br />

da lasciare a dritta davanti a Piazza Bovio per poi fare rotta affetto."<br />

verso l'Isolotto <strong>di</strong> Cerboli e ritorno. Il vento, un leggero ma Una giornata che non si sarebbe potuta svolgere senza i<br />

costante Sud-Est fino a metà percorso, ha ruotato fino a Nord- volontari AISLA, senza gli equipaggi e senza l'impegno <strong>di</strong> molte<br />

Ovest per poi abbandonare quasi completamente il campo <strong>di</strong> persone che, a vario titolo, si sono date da fare.<br />

regata favorendo così le imbarcazioni più gran<strong>di</strong>.<br />

Questi i risultati: - Gruppo A - 1° Luna (Swan 45) <strong>di</strong> Gran<strong>di</strong>,<br />

2° Dragonfly (X 40) <strong>di</strong> Cantini, 3° Dolcenera (X 35) <strong>di</strong> Bisti;<br />

- Gruppo B - 1°Ladra <strong>di</strong> Vento (Dehler 36) <strong>di</strong> Murzi, 2° Nastro<br />

Azzurro (Proto) <strong>di</strong> Ri<strong>di</strong>,3°Idefix (Elan 31) <strong>di</strong> Montecchi.<br />

Non ha tagliato il traguardo ma ha comunque emozionato tutti i<br />

partecipanti Wayra: il catamarano opportunamente attrezzato<br />

per l'occasione, che ha ospitato a bordo Stefania, affetta da SLA<br />

e Roberto, che pur non essendo affetto da SLA ha le stesse<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> movimento. Lo slogan dell'Associazione impresso<br />

sulla ban<strong>di</strong>era a poppavia del catamarano “Ci muoviamo per<br />

aiutare chi non può muoversi” sembrava essere stato coniato<br />

proprio per questa occasione. A bordo, insieme a loro, un<br />

applau<strong>di</strong>tissimo Alessio Pratesi, grinder sul Moro <strong>di</strong> Venezia (la<br />

Grazie <strong>di</strong> cuore a tutti.<br />

Giacomo Gran<strong>di</strong><br />

... FINALMENTE SCUOLA VELA !<br />

prima barca italiana vincitrice della Louis Vuitton Cup del 1992 a<br />

San Diego), che si è prestato con entusiasmo per il successo<br />

della manifestazione, coa<strong>di</strong>uvato alle manovre da Riccardo,<br />

Roberta, Francesco, Fabio e Andrea.<br />

<strong>di</strong> Giacomo Gran<strong>di</strong><br />

7


nche se i 545 posti auto sono pubblici, non<br />

solo quin<strong>di</strong> al servizio dell'approdo, siamo<br />

Astati noi soci del <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, a<br />

finanziare la costruzione del parcheggio sopra il<br />

porto: il cosiddetto “Piazzale <strong>di</strong> Ponente“. Lo<br />

imponevano i parametri regionali ovvero: 1,25 posti<br />

auto per ogni posto barca.<br />

Provammo a farli al livello delle banchine, ma ci fu<br />

negato come altresì ci impe<strong>di</strong>rono <strong>di</strong> usare il<br />

piazzale soprastante, dove al momento si e<strong>di</strong>fica<br />

un villaggio turistico residenziale.<br />

Si mosse Aldo Agroppi, portavoce <strong>di</strong> gran parte del<br />

quartiere e fu ad<strong>di</strong>rittura scomodato l'onorevole<br />

Antonio Di Pietro, allora membro del governo<br />

Pro<strong>di</strong>.<br />

Ricordo ancora una lettera appesa in bacheca: “da<br />

Di Pietro a Di Pietro” con la quale il nostro avvocato<br />

rimbrottava il suo illustre omonimo facendo leva sul<br />

dogma: “lei non poteva non sapere che”, tanto caro<br />

al parlamentare.<br />

Allora <strong>di</strong>sturbavano delle pavimentazioni<br />

permeabili perché cementificavano l'ambiente,<br />

ora si accettano delle costruzioni e non sono<br />

nemmeno trascorsi 10 anni. Come cambia il<br />

mondo.<br />

Adesso, vedendosi cesurare la vista mare, qualche<br />

vicinoro farebbe altre scelte, ma come si sa “sasso<br />

lanciato e parola spesa” non tornano in<strong>di</strong>etro.<br />

Sempre adesso, sotto gli “occhi chiusi spalancati “<br />

<strong>di</strong> tutti, quel parcheggio che ci è costato tanti sol<strong>di</strong>ni<br />

lo stanno <strong>di</strong>struggendo. E' <strong>di</strong>ventato ritrovo abituale<br />

<strong>di</strong> vandali notturni che pezzo dopo pezzo stanno<br />

smontando tutto quello che possono.<br />

C'è <strong>di</strong> più, a <strong>di</strong>spetto dei parametri regionali, sia<br />

d'estate che d'inverno, è poco frequentato e questo<br />

splen<strong>di</strong>do piazzale <strong>di</strong>venta teatro <strong>di</strong> corse<br />

clandestine delle quali chi dorme in barca ha<br />

sicuramente u<strong>di</strong>to il frastuono.<br />

8<br />

Eyes wide Shut<br />

(chiedendo scusa a Kubrick)<br />

tes<strong>di</strong> t o e mari foto odei pel soacigatti brun o maccherani &<br />

mari o pelagatti CIAK


Se lo sentiamo dal <strong>Marina</strong>, immaginate il <strong>di</strong>sturbo per i<br />

condomini dei palazzi circostanti che, svegliati in ore<br />

antelucane, innumerevoli volte hanno chiamato le autorità e<br />

successivamente sottoscritto una petizione <strong>di</strong> protesta<br />

rivolta al Sindaco.<br />

A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> anni niente è cambiato, anzi i <strong>di</strong>sagi sono<br />

incrementati al punto che in molti stanno pensando <strong>di</strong><br />

inoltrare un esposto alla Magistratura.<br />

Riportiamo a seguire la testimonianza <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> loro che è<br />

anche socio del nostro <strong>Marina</strong>.<br />

Quando il parcheggio fu realizzato ne fui contento, sia<br />

come socio del <strong>Marina</strong> che come citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Piombino. Era<br />

una bella struttura, utile e ben fatta.<br />

Ci volle poco per farmi cambiare opinione infatti, tranne<br />

spora<strong>di</strong>ci casi, a tutto è servito meno lo scopo per il quale era<br />

stato realizzato.<br />

Durante il giorno è foriero <strong>di</strong> schiamazzi <strong>di</strong> ogni tipo e natura,<br />

ma è la notte che dà il meglio <strong>di</strong> sé, trasformandosi in una<br />

pista clandestina dove ho visto correre, in maniera a <strong>di</strong>r poco<br />

incosciente, ogni mezzo a due tre o quattro ruote.<br />

Mezzi sicuramente non omologati, spesso senza targa e<br />

marmitta che in alcuni casi vengono scaricati da furgoni e<br />

ricaricati alla fine della corsa. Descrivere quel che succede è<br />

praticamente impossibile; spesso si supera persino la<br />

finzione cinematografica.<br />

Quasi sempre le scorribande si estendono anche alla<br />

viabilità esterna e c'è da meravigliarsi che ancora non ci sia<br />

scappato il morto.<br />

Tra una corsa e l'altra, forse per scaricare l'adrenalina od<br />

abbattere la noia (scusante ormai comune delle giovanili<br />

coglionate), con ogni mezzo viene <strong>di</strong>strutto tutto quanto c'è<br />

da <strong>di</strong>struggere: segnaletica, staccionate, muretti. Il tutto per<br />

puro trito vandalismo e non per rubare i blocchetti <strong>di</strong> tufo<br />

come ho avuto occasione <strong>di</strong> leggere sulla stampa.<br />

Chiamare 112 e 113 non serve, arrivano quando arrivano,<br />

con il lampeggiante acceso che consente il repentino<br />

defilarsi, dal lato lasciato libero della viabilità, <strong>di</strong> quelli che<br />

hanno i mezzi fuorilegge. Gli altri stanno li a chiacchierare<br />

come angioletti e rimangono buoni buoni ... Finché la<br />

pattuglia si allontana. Subito dopo corse, schiamazzi ed atti<br />

vandalici riprendono fino alle 6 <strong>di</strong> mattina, ora in cui,<br />

strombazzando stile ”vincita della nazionale”, partono in<br />

carovana per andare a letto.<br />

Io alla solita ora mi alzo per andare al lavoro e pagare le tasse<br />

che serviranno a ripristinare quanto hanno danneggiato,<br />

stanco morto ma felice. Felice perché i miei figli si alzano e<br />

vengono al lavoro con me e francamente non mi <strong>di</strong>spiace per<br />

i genitori <strong>di</strong> quei ragazzi e ragazze che mi hanno tenuto<br />

sveglio.<br />

Dopo innumerevoli tentativi, <strong>di</strong>ventato patetico ormai<br />

chiamare le forze d'or<strong>di</strong>ne, ho smesso e come me lo hanno<br />

fatto gli altri condomini.<br />

Tramite l'amministratore condominiale abbiamo interessato<br />

la Circoscrizione, la cui presidenza ha inoltrato ai coman<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

Carabinieri, Polizia <strong>di</strong> Stato, Polizia Municipale e per<br />

conoscenza al Sindaco una circostanziata denuncia <strong>di</strong><br />

quanto sta avvenendo.<br />

Successivamente visto che nulla accadeva abbiamo firmato<br />

in 234 una petizione e l'abbiamo inoltrata al Sindaco.<br />

Questo avveniva nel giugno 2006... siamo nel 2010 e niente<br />

è cambiato.<br />

Bruno mi ha raccontato molto <strong>di</strong> più, con dovizia <strong>di</strong><br />

particolari. Qualche cosa avrei preferito non ascoltarla e <strong>di</strong><br />

volta in volta apriva una cartellina dalla quale estraeva<br />

documenti a suffragio <strong>di</strong> quanto affermava.<br />

In tandem abbiamo ripetuto <strong>di</strong>verse volte : “Come cambia il<br />

mondo”; è sul “dove andremo a finire“ che non ci siamo<br />

trovati d'accordo ... Secondo me ci siamo già finiti.<br />

Th e En d 9


Gli Gli Odontoceti, Odontoceti, sono sono un un sottor<strong>di</strong>ne sottor<strong>di</strong>ne dei<br />

dei<br />

Cetacei Cetacei (i (i gran<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> mammiferi mammiferi marini)<br />

marini)<br />

che che comprendono comprendono capodogli, capodogli, orche orche e<br />

e<br />

delfini. delfini. Come Come suggerisce suggerisce il il nome<br />

nome<br />

vengono vengono chiamati chiamati anche anche cetacei<br />

cetacei<br />

dentati dentati e e a a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> <strong>di</strong> altre altre creature<br />

creature<br />

marine, marine, hanno hanno la la caratteristica caratteristica <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong><br />

avere avere dei dei veri veri e e propri propri denti, denti, utilizzati<br />

utilizzati<br />

con con varie varie finalità: finalità: per per afferrare afferrare le<br />

le<br />

prede, prede, come come armi armi o o come come semplice<br />

semplice<br />

<strong>di</strong>fferenziazione <strong>di</strong>fferenziazione sessuale sessuale tra tra maschi maschi e<br />

e<br />

femmine. femmine. Esistono Esistono molte molte specie specie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong><br />

delfini, delfini, in in genere genere presentano presentano un<br />

un<br />

numero numero variabile variabile <strong>di</strong> <strong>di</strong> denti denti da da 10 10 a a 224<br />

224<br />

ma ma in in genere genere compreso compreso tra tra 100 100 e e 200,<br />

200,<br />

sono sono denti denti funzionali funzionali e e separati,<br />

separati,<br />

impiantati impiantati sia nella sia mascella nella mascella superiore<br />

sia superiore quella inferiore. sia quella L'evoluzione inferiore. e<br />

l'adattamento L'evoluzione all'ambiente e l'adattamento hanno<br />

portato all'ambiente alcune hanno specie <strong>di</strong> portato delfini come alcune il<br />

narvalo, specie <strong>di</strong> a delfini sviluppare come il dentature narvalo, a<br />

“anomale”.<br />

sviluppare dentature “anomale”.<br />

10<br />

Ci Ci <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo il il mare<br />

mare<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong> Stefano Stefano Testi<br />

Testi<br />

Anche Anche i i Signori Signori degli degli abissi abissi avrebbero avrebbero bisogno bisogno del del dentista<br />

dentista


Il Narvalo è considerato “l'unicorno” della<br />

famiglia, se non fosse che il suo non è un<br />

corno ma un unica lunghissima zanna<br />

dalla tipica forma spiralata. Presente <strong>di</strong><br />

norma solo nel maschio, questo<br />

dentone, la cui funzione non è stata<br />

ancora chiarita, può arrivare ad una<br />

lunghezza <strong>di</strong> 2,5 metri. Nel corso dei<br />

secoli scorsi furono attribuite al corno del<br />

narvalo <strong>di</strong>verse proprietà magiche (si<br />

favoleggiava che fosse un potente<br />

antiveleno) tali da sviluppare un florido<br />

commercio da parte delle popolazioni del<br />

Nord Europa, nelle cui fredde acque<br />

normalmente vive.<br />

Il RE.....<br />

Il Capodoglio è il più grande animale<br />

vivente munito <strong>di</strong> denti, misura fino a 18<br />

metri <strong>di</strong> lunghezza ed è caratterizzato da<br />

una testa molto grande. Forse non<br />

sorprende che il capodoglio abbia il<br />

cervello più grande e più pesante <strong>di</strong> tutti<br />

gli animali moderni ed estinti conosciuti,<br />

arrivando a pesare nel maschio adulto<br />

anche 7 chilogrammi. Questo gigante del<br />

mare ha i denti ma non li usa. Infatti non<br />

sono fondamentali per la sua<br />

alimentazione, nonostante siano<br />

presenti 20-26 paia <strong>di</strong> denti conici nella<br />

man<strong>di</strong>bola inferiore, ognuno <strong>di</strong> essi<br />

lungo 8-20 centimetri (dal peso fino ad un<br />

chilogrammo). Questa ipotesi viene<br />

ulteriormente motivata dalla particolare<br />

forma a cono e dal grande spazio tra un<br />

dente e l'altro. In natura sono stati trovati<br />

capodogli privi <strong>di</strong> denti e in ottima salute,<br />

capaci <strong>di</strong> nutrirsi normalmente <strong>di</strong> polpi.<br />

Probabilmente i denti vengono usati dai<br />

maschi della specie come un “arma” per i<br />

combattimenti tra gli altri maschi; spesso<br />

i capodogli mostrano cicatrici sul corpo<br />

che sembrano causate dai denti dei loro<br />

simili.<br />

…E la REGINA<br />

La Balena signora incontrastata dei mari,<br />

presenta una peculiarità che la<br />

contrad<strong>di</strong>stingue dagli altri gran<strong>di</strong><br />

mammiferi marini, cioè la totale assenza<br />

<strong>di</strong> denti sostituiti da una struttura nuova<br />

ed originale, i fanoni. Queste strutture si<br />

presentano come lamine e vengono<br />

usate come filtro per espellere l'acqua<br />

dalla bocca trattenendo il plancton e i<br />

piccoli animali <strong>di</strong> cui si nutrono questi<br />

giganti dei mari. Ogni fanone può<br />

raggiungere una lunghezza <strong>di</strong> 3,5 metri e<br />

sono fissati alla man<strong>di</strong>bola superiore<br />

<strong>di</strong>sposti su due file parallele. Ogni fanone<br />

è dotato <strong>di</strong> una certa elasticità ed è<br />

composto da cheratina, da piccole<br />

percentuali <strong>di</strong> idrossiapatite (un minerale<br />

osseo) con ulteriori tracce <strong>di</strong><br />

manganese, rame, boro, ferro e calcio. In<br />

passato l'uomo ha abbondantemente<br />

utilizzato i fanoni per gli scopi più svariati<br />

tra cui la costruzione <strong>di</strong> frustini per i<br />

cavalli, aste per gli ombrelli e i corsetti<br />

femminili.<br />

ST<br />

11


Conosciamo il paese dei Mon<strong>di</strong>ali dal racconto del nostro inviato Alessandro Camerini<br />

Passaggio in<br />

Sud Africa<br />

<strong>di</strong> Alessandro Camerini<br />

i ero da poco addormentato nel ventre del grande aereo, All'interno dell'imponente albergo, situato tra l'oceano ed il porto,<br />

che ormai viaggiava da do<strong>di</strong>ci ore, quando una lama <strong>di</strong> con una vista impressionante sulla città e su Table Mountain,<br />

Mluce spaccò <strong>di</strong> netto il mio sonno. Nello stesso istante i incrociai <strong>di</strong> nuovo lo sguardo <strong>di</strong> neri. Stavolta erano quelli a cui era<br />

flap, con il loro rumore ruvido, mi avvertirono che eravamo arrivati. stato dato l'importante privilegio <strong>di</strong> servire gli ospiti con una<br />

Alzai la ten<strong>di</strong>na, ed attraverso l'oblò vi<strong>di</strong> la terra ed il mare; la mia efficienza, almeno a me, sconosciuta. Ebbi l'impressione <strong>di</strong> avere<br />

prima finisterrae in latitu<strong>di</strong>ne, la fine del continente dove è nata la in parte sperimentato la servitù a cui gli in<strong>di</strong>geni, garbatamente<br />

vita e la storia dell'uomo. spodestati dalla globalizzazione del quin<strong>di</strong>cesimo secolo, erano<br />

stati abilmente avvezzati; provai un sentimento, assieme, <strong>di</strong><br />

Feci appena in tempo ad intravedere la maestosa Table Mountain, sod<strong>di</strong>sfazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio.<br />

che la mia mente assonnata cercò <strong>di</strong> immaginare quale fosse Pochi giorni attraverso un paese cruciale in un continente <strong>di</strong>fficile,<br />

stato, per molti secoli, il punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> chi arrivava a Cape Town passati sulle strade tracciate da un turismo 'pret a porter' non<br />

dal mare su bastimenti a vela; <strong>di</strong> chi intravedeva la cima piatta possono alimentare la presunzione <strong>di</strong> comprendere e far<br />

della Montagna della Tavola che si scrollava <strong>di</strong> dosso la tovaglia <strong>di</strong> comprendere; possono invece bastare per cercare la sintesi tra<br />

nebbia, dono <strong>di</strong> due oceani che si in incontrano. Riuscivo ad l'immaginario e le sensazioni vissute in quel breve passaggio.<br />

immaginare solo bastimenti malconci ed equipaggi affamati <strong>di</strong><br />

cibo e <strong>di</strong> donne, il rumore del ferro che ammarra, e delle cime che La liturgia del visitatore prevede, ad un certo punto, l'incontro in<br />

stridono mentre inquadrano il vascello dove oggi c'è l'elegante quella terra remota con uno dei simboli dello stile <strong>di</strong> vita europeo: il<br />

Victoria & Alfred Waterfront. vino. Ci avviammo a Stellenbosch, la Bordeaux Sudafricana,<br />

Proprio sotto la parete <strong>di</strong> cristallo della mia camera, nel lussuoso attraversando quartieri importanti <strong>di</strong> Cape Town, dove ville in stile<br />

albergo nel quale ero stato nel frattempo trasferito. Olandese del Capo erano circondate da alte mura con filo spinato<br />

elettrificato: “Baboons” (babbuini) risposero alla mia domanda.<br />

Nei chilometri che separano l'aeroporto da Cape Town continuavo Ma la risposta non fugò il mio dubbio che quei fili elettrificati<br />

ad immaginare le speranze <strong>di</strong> sollievo che ciurme e comandanti avessero qualcosa a che fare con gli abitanti della bidonville che<br />

riponevano nella sosta in quella terra <strong>di</strong> un mare <strong>di</strong> confine, avevo visto.<br />

brevemente <strong>di</strong>venuta una enclave occidentale nell'estremità del Stellenbosch mi stupì non tanto per la sua accoglienza piuttosto<br />

continente africano; negli stessi istanti, davanti ai miei occhi turistica, quanto per il microclima inaspettato a quelle latitu<strong>di</strong>ni e la<br />

passavano chilometri <strong>di</strong> spaventosa bidonville, dove marcivano le qualità <strong>di</strong> un vino che veniva prodotto, nell'azienda <strong>di</strong> cui fummo<br />

speranze <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> neri <strong>di</strong> conquistare lo stile <strong>di</strong> vita europeo o <strong>di</strong> ospiti, fin dalla seconda metà del milleseicento.<br />

riprendere la propria terra, perduta da ormai quattro secoli. Le barbatelle dell'olandeseVan Riebeeck piantate nel 1655 non<br />

Ad ogni incrocio, piccoli gruppi <strong>di</strong> neri giacevano all'ombra <strong>di</strong> ebbero il successo che invece colse, poco tempo dopo, Van Der<br />

segnali stradali o <strong>di</strong> insegne , nell'attesa <strong>di</strong> chissà che cosa; la loro Stel, che <strong>di</strong>ede avvio alla tra<strong>di</strong>zione enologica sudafricana ed il<br />

presenza <strong>di</strong>radò velocemente sino a scomparire, nel centro della nome a quel <strong>di</strong>stretto.<br />

città, dove ritrovai i simboli <strong>di</strong> un consumo omologato: negozi ed Il primo tentativo <strong>di</strong> salire con la funivia i mille metri che separano<br />

insegne <strong>di</strong> Ducati, Bentley, BMW, Vespa, Kpmg. Cape Town da Table Mountain fallirono, a causa <strong>di</strong> quaranta<br />

12


antipatici no<strong>di</strong> <strong>di</strong> vento da W; riuscimmo l'indomani perché il vento,<br />

girato da Est, veniva <strong>di</strong>rottato a largo dai Do<strong>di</strong>ci Apostoli e da<br />

Chapmans Peak, verso Rubben Island ed il suo carcere, dove<br />

Nelson Mandela ha passato una vacanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi decenni.<br />

Passeggiando sulla Tavola mi imbattei in una lapide che ricordava<br />

alcuni affondamenti a cui quella montagna aveva assistito; un<br />

elenco <strong>di</strong> nomi più o meno famosi, che avevano portato a quel<br />

capolinea esistenze <strong>di</strong>fficili, merci favolose, speranze più o meno<br />

stravaganti. Mi sorpresi a stringere gli occhi per immaginare, da<br />

lassù, quella <strong>di</strong>stesa spazzata da un vento basso e rabbioso, come<br />

un campo <strong>di</strong> regata, dove si affannavano in bor<strong>di</strong> le navi a palo ed i<br />

clipper, per vincere il premio della vita; ai miei pie<strong>di</strong> il porto che in<br />

cinque secoli aveva accolto e riparato corpo e beni dei<br />

sopravvissuti.<br />

In molti pensano <strong>di</strong> vedere dall'altura della Tavola due oceani; in<br />

realtà si vede solo Atlantico, poiché l'In<strong>di</strong>ano è <strong>di</strong>verse miglia a SE,<br />

ancora dopo Capo <strong>di</strong> Buona Speranza, che continua a millantare<br />

l'incontro dei due oceani, a danno della vera finisterrae: Capo<br />

Aghulas, a 34°49°58''Sud e 20°00'12'' Est.<br />

Il Capo <strong>di</strong> Buona Speranza, con la sua spettacolare propaggine, è il<br />

vero protagonista della regione a cui dà il nome; una visita che vale<br />

il viaggio. Se Capo Aghulas è testimone dell'incontro dei due<br />

Oceani, il Capo <strong>di</strong> Buona Speranza è il simbolo della frontiera tra i<br />

mon<strong>di</strong>, è il Luogo da ricercare quando la propria vita si incaglia tra<br />

Non Luoghi. Ma questo merita una riflessione a parte.<br />

Arrivammo al lodge del Pilanesberg National Park felici come i<br />

bambini che si aspettano <strong>di</strong> vedere i leoni, ma che non sanno se<br />

davvero li vedranno. Intorno alle casette immerse tra prati e<br />

piscine, all'interno <strong>di</strong> un recinto si aggiravano con <strong>di</strong>screzione<br />

gruppetti <strong>di</strong> neri armati <strong>di</strong> bastoni: “Baboons” fu la risposta ad un<br />

mio sguardo interrogativo. Mentre mi accingevo ad andare a letto,<br />

sul monitor della TV c'era l'immagine colta da una telecamera<br />

fissata su un laghetto <strong>di</strong>stante poche decine <strong>di</strong> metri dalla struttura;<br />

feci per spengerlo, che apparve una leonessa a bere. Volli pensare<br />

ad una trovata del lodge, mentre, là fuori, il buio si riempiva <strong>di</strong> versi<br />

animaleschi <strong>di</strong> ogni tipo.<br />

L'indomani, guidato da ranger veramente abili, vi<strong>di</strong> l'Africa che ci si<br />

immagina; il bush, ogni sorta <strong>di</strong> animale, ed il pasto <strong>di</strong> una famiglia<br />

<strong>di</strong> leoni a spese <strong>di</strong> una zebra.<br />

Le camionette erano piene <strong>di</strong> turisti bianchi, guidate da rangers<br />

bianchi che li raccoglievano da strutture per bianchi. I neri li vi<strong>di</strong><br />

solo in una sera fredda, a ballare seminu<strong>di</strong> intorno al fuoco mentre<br />

noi banchettavamo con carne <strong>di</strong> gnu, <strong>di</strong> kudu e <strong>di</strong> coccodrillo. La<br />

mia mente andò ai nostri sban<strong>di</strong>eratori, ai cortei storici che si<br />

moltiplicano nei nostri paesi, ai maggerini vestiti <strong>di</strong> fiori; cercai <strong>di</strong><br />

immaginare la giornata lavorativa, negli uffici o nei negozi <strong>di</strong><br />

SunCity, <strong>di</strong> quei ballerini bardati da primitivi.<br />

Il ritorno prevedeva un veloce transito nel centro <strong>di</strong> Johannesburg<br />

ed in quello <strong>di</strong> Pretoria. Nel primo vedemmo una metropoli<br />

occidentale nella quale, ci riferirono, minoranze nere stanno<br />

occupando con violenza sempre più spazio; nel secondo, quello<br />

della capitale, venimmo informati che era opportuno fare la visita<br />

dal pullmann. La guida, un nostalgico boero incline ad un<br />

umorismo sgangherato e patetico, ci invitò a contare quanti bianchi<br />

avremmo visto per strada alla fine del tour. Dopo due ore, ne avevo<br />

contati solo due.<br />

Quando il carrello dell'Airbus si sollevò da terra cercai la sintesi del<br />

mio passaggio; i colori, il Capo, la savana ed una sensazione<br />

strana. La storia <strong>di</strong> quel paese raccontava da tempo la fine della<br />

<strong>di</strong>visione razziale, ma avevo visto dovunque bianchi o neri. Non<br />

bianchi e neri. Pochi sguar<strong>di</strong> su tre metropoli mi avevano dato il<br />

senso <strong>di</strong> una polarizzazione razziale e del tentativo della cultura<br />

dominante, occupante e assolutamente minoritaria, <strong>di</strong> formattare<br />

le <strong>di</strong>versità, affrettandosi a dare il Nobel ad un rivoluzionario nero<br />

ed a trasformare in Disneyland le sue prigioni. La stessa cultura<br />

che si preparava ad esibire al mondo il più occidentale e globale<br />

degli spettacoli, nascondendo velocemente lo sporco sotto il<br />

tappeto e girando la testa altrove.<br />

La sintesi l'avevo vista da Table Mountain: lo sta<strong>di</strong>o in costruzione<br />

per i Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> calcio e, sullo sfondo, Rubben Island e le sue<br />

carceri, piene <strong>di</strong> turisti a fotografare ciò che dovrebbe essere il<br />

simbolo della fine dell'apartheid.<br />

13


Capo <strong>di</strong> Buona Speranza<br />

Cabo Tormentoso lo battezzò Bartolomeu rappresenta invece il punto <strong>di</strong> svolta, la ai turisti affrettati il vecchio faro, oggi in<br />

Dias, primo europeo a doppiarlo nel 1488; cesura tra l'occidente e l'oriente, il <strong>di</strong>suso ed a<strong>di</strong>bito a negozio, sostituito sin<br />

più ottimista fu il suo Re, il portoghese cambiamento. dal 1911 dal nuovo, costruito più in basso<br />

Giovanni II che, nella speranza che quella E' un elemento assolutamente cospicuo per sfuggire alle nebbie che avevano<br />

fosse la via per favolosi commerci con non solo sulle mappe e sull'orizzonte ucciso il Lusitania ed il suo carico umano.<br />

l'Oriente, gli dette il nome <strong>di</strong> Capo de Boa marino, ma anche nella psiche <strong>di</strong> chi lo Il Capo vero chiede più tempo per mostrare<br />

Esperança. incontra fisicamente o solo nei racconti. i suoi segni. E' necessario camminare<br />

Ci si giunge da Cape Town dopo 60 km <strong>di</strong> Si presenta con due facce, una falsa ed una attraverso i suoi sentieri e sostare sulle sue<br />

strade fantastiche, attraverso Lions Head e vera, che si confondono <strong>di</strong> continuo; la spiagge per vederlo apparire dentro <strong>di</strong> noi,<br />

la esclusiva Sandy Bay con le sue case prima ad uso del turismo, la seconda per per capire cosa significa quella lama <strong>di</strong><br />

d'acciaio vetro e legno, passando dal porto chi cerca il sud del continente dove tutto è terra in mezzo a due mari.<br />

<strong>di</strong> pesca <strong>di</strong> Hout Bay e le sue colonie <strong>di</strong> iniziato, ed il confine della propria anima. E' una Finis Terrae reale ed insieme<br />

foche, sotto Chapman's Peak. Quello falso ha scippato a Capo Aghulas la immaginaria, dove ogni cosa finisce, e<br />

E' uno dei tre Capi degli oceani, con Capo fama <strong>di</strong> estremità Sud, e presenta il suo dove nasce ogni cosa nuova; dove<br />

Horn e Capo Leeuwin. volto commerciale con Cape Point, affondano le navi e le vecchie storie e dove,<br />

Horn è la Fine del Mondo e Leeuwin è il spacciato per il Capo ma solo qualche a est, sorge la buona speranza.<br />

Capo del Nuovo Mondo; Buona Speranza centinaio <strong>di</strong> metri più a nord-ovest. Mostra<br />

AC<br />

15


Specchiarsi nella roccia <strong>di</strong> Giuseppe Andreoni<br />

utta la vicenda nasce verso la metà degli anni ‘70,<br />

quando il Signor Osvaldo Damiani, nato a<br />

TPiombino il 3 marzo 1913, svolgeva alle<br />

<strong>di</strong>pendenze dell'omonimo Comune il guardaboschi, con<br />

l'incarico della prevenzioni incen<strong>di</strong>. Il signore si<br />

<strong>di</strong>lettava, visto l'estroverso e generoso carattere, ad<br />

accontentare le richieste <strong>di</strong> alcuni turisti che gli<br />

chiedevano in quale punto della macchia <strong>di</strong> Populonia<br />

erano situate le varie tombe etrusche della zona. Tra<br />

questi turisti accompagnò anche uno scultore svizzero<br />

<strong>di</strong> nome Franz che, per ricompensare l'estrema<br />

<strong>di</strong>sponibilità e simpatia del Signor Damiani, pensò <strong>di</strong><br />

fare cosa gra<strong>di</strong>ta lasciando il ricordo del suo viso.<br />

Franz scelse con accuratezza proprio quella roccia per<br />

la sua visibilità e, dopo avere fatto una prova, vi scolpì il<br />

volto del Damiani. Ricor<strong>di</strong>amo che la prospettiva<br />

migliore per guardare la scultura, è da qualche metro<br />

sopra la strada asfaltata lato destro salendo per il<br />

castello <strong>di</strong> Populonia.<br />

Il ringraziamento per la risoluzione del mistero dei volti<br />

nella roccia, che rischiava <strong>di</strong> perdurare negli anni e non<br />

avere mai una risposta, va al Signor Mario Valeri, che ha<br />

spiegato tutta la vicenda ad alcuni soci del <strong>Marina</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Salivoli</strong>, poco dopo l'uscita dell'articolo, “Il mistero dei<br />

volti nella roccia”, contenuto nella Bozza d'Ormeggio<br />

Anno 8° numero 1 del Gennaio/Febbraio 2010.<br />

Ringrazio il Signor Valeri anche per l'aiuto e la<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>mostrata nel re<strong>di</strong>gere questo articolo.<br />

GA<br />

Facce nella roccia:<br />

MISTERO RISOLTO<br />

Osvaldo Damiani in una foto dell’epoca<br />

Osvaldo Damiani a <strong>Salivoli</strong><br />

prima della costruzione del marina<br />

17


Dalla traduzione <strong>di</strong> un manoscritto ritrovato<br />

nel carteggio della “Vega” (ora “Mattana”) la storia<br />

<strong>di</strong> una barca e del suo primo armatore<br />

Alle origini del “Mattana”<br />

<strong>di</strong> Francesco Boccalini<br />

Dopo aver venduto la nostra piccola barca a vela Em24 <strong>di</strong> nome<br />

Resisti il 20/7/2005, con cui abbiamo navigato per oltre venti anni, più<br />

per le testate che picchiavamo sottocoperta che per le sue capacità<br />

marinare, io e mia moglie decidemmo <strong>di</strong> acquistarne una più comoda<br />

che potesse stare nel nostro posto molo C.<br />

L’estate passò comunque andando per mare con gli amici che<br />

pietosamente ci ospitarono. Passata l’estate ci mettemmo in giro da<br />

Genova a Roma per trovare una degna sostituta <strong>di</strong> Resisti. Tante<br />

barche viste ma nessuna adeguata a noi.<br />

Nell’Ottobre 2005 arrivò nel nostro porto una imbarcazione <strong>di</strong> nome<br />

Mattana, della cui presenza mi era stata data notizia anche da amici<br />

che conoscevano le nostre esigenze. Detto fatto, dopo averla fatta<br />

periziare procedemmo all’acquisto.<br />

Questa imbarcazione aveva tutti i requisiti richiesti da noi, quali: un<br />

buon assetto velico e relative prestazioni, altezza in <strong>di</strong>nette e cabina,<br />

un WC come si deve, un motore entrobordo anche se piccolo (ora<br />

sostituito con uno nuovo più potente), un prezzo accettabile.<br />

Con l’acquisto ci è stato consegnato anche, oltre la documentazione,<br />

il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> bordo relativo ad un viaggio fatto il 9 Agosto 1977 da<br />

RAPALLO GENOVA a DOHA QATAR che fece il primo proprietario,<br />

sembra un ingegnere che là vi lavorava e che si era fatto costruire<br />

appositamente l’imbarcazione dall’Oceanica s.r.l. su progetto Garry<br />

Mull come da certificato RINA qualità superiore del maggio 1977.<br />

Ora Mattana, ex Vega, in pensione come i suoi ultimi proprietari, si<br />

<strong>di</strong>letta a navigare nell’arcipelago Toscano.<br />

Qui <strong>di</strong> seguito il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> viaggio tradotto dall’inglese.<br />

DIARIO DI BORDO Lettura giornale: 1194. San Nicolas è una stazione turistica, ma<br />

Da Genova (Italia) a Doha (Qatar)<br />

il carburante dovette essere trasportato a mano da una<br />

Il viaggio del Vega ora Mattana, barca a vela <strong>di</strong> 29 pie<strong>di</strong> stazione <strong>di</strong> rifornimento mobile. Abbiamo consumato un buon<br />

pasto in un grazioso ristorante <strong>di</strong> fronte al porto. Abbiamo<br />

Dopo molti ritar<strong>di</strong> dovuti a <strong>di</strong>verse circostanze, ma con lasciato San Nicolas alle ore 15 e siamo arrivato a Port Said alle<br />

preparazione ancora insufficiente, il viaggio iniziò da Rapallo, 6 del 26 agosto.<br />

vicino a Genova, alle ore 13 <strong>di</strong> martedì 9 agosto 1977. Lettura giornale: 1595. Distanza: 401 miglia nautiche. L’entrata<br />

Alle ore 12 <strong>di</strong> domenica 14, la Vega arrivò a Messina. Sul del porto è alquanto pericolosa perché nella parte occidentale<br />

giornale <strong>di</strong> bordo erano registrate 567 miglia nautiche. Il tempo c’è una scogliera frangiflutti sommersa. A Port Said, una gran<br />

era bello, ma il vento molto irregolare, cosicché il 50% del quantità <strong>di</strong> burocrazia (e <strong>di</strong> denaro pagato all’agente<br />

viaggio dovette essere fatto a motore, per poter procedere. marittimo), numerose visite: l’Immigrazione, le Autorità della<br />

Distanza giornaliera in miglia: 113. Compagnia del Canale etc. Alla fine un pilota venne a guidarci<br />

Due giorni furono persi a Messina, poiché arrivammo la nel canale alle 10 del 28. Poiché alle piccole imbarcazioni non è<br />

domenica e il giorno seguente era ferragosto, così che non fu permesso navigare nel canale <strong>di</strong> notte, ci siamo fermati a<br />

possibile acquistare vivande fresche. Tuttavia, nei due giorni <strong>di</strong> Ismailia intorno al tramonto. Il mattino seguente un altro pilota<br />

sosta furono effettuate alcune riparazioni secondarie al motore venne a bordo e partimmo alle 6. Durante questo secondo<br />

e fu effettuata la compensazione della bussola. tratto del canale abbiamo sperimentato un corrente contraria <strong>di</strong><br />

Martedì 16 alle ore 16 lasciammo Messina con vento molto 3 no<strong>di</strong>, che ha fatto raddoppiare il tempo <strong>di</strong> navigazione. Il porto<br />

forte <strong>di</strong> prua, ma il vento cessò dopo quattro ore. Il mattino <strong>di</strong> Suez è stato raggiunto alle ore 15. Siamo andati in città per<br />

seguente, un buon vento da nord si levò alle 6. Si raggiunse il acquistare provviste fresche. Si è lasciata Suez alle ore 18 del<br />

porto greco <strong>di</strong> Katakolon alle ore 10 <strong>di</strong> venerdì 19. 29 agosto, con vento da nord <strong>di</strong> forza 5. Il Golfo <strong>di</strong> Suez è molto<br />

Registrazione del giornale <strong>di</strong> bordo: 900 miglia nautiche. affollato <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> imbarcazioni e una grande quantità <strong>di</strong><br />

Distanza in miglia da Messina 333. impianti per la trivellazione del petrolio. È necessario tenere gli<br />

A Katakolon il pilota del porto accompagnò la nostra cuoca al occhi aperti. Durante la notte del 30 siamo stati fermati dalla<br />

mercato per fare acquisti. Si fece rifornimento <strong>di</strong> acqua e <strong>di</strong> barca <strong>di</strong> una pattuglia israeliana, che ci ha or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong><br />

carburante. Lo stesso giorno, alle ore 16, lasciammo Katakolon mantenere una certa rotta (160°). Il mattino seguente alle 5<br />

per Creta, arrivando a San Nicolas lunedì 22 alle ore 8. siamo entrati negli stretti <strong>di</strong> Tiran e abbiamo notato che il loro<br />

Durante questo viaggio abbiamo avuto vento e mare da forza 4 lato, che dà sul Sinai, è pieno <strong>di</strong> barriere coralline non segnate<br />

a 5. Al largo <strong>di</strong> Capo Matapan potemmo fare qualche doccia in nella grande carta che avevamo (ve<strong>di</strong> “preparazione<br />

cabina. Distanza coperta: 294 miglia nautiche. insufficiente”).<br />

18


Il mattino seguente alle 5 eravamo solo a 15 miglia da Aqaba CONCLUSIONE<br />

quando una barca a motore ci fermò, obbligandoci ad andare a La VEGA ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere una buona imbarcazione a<br />

terra ad Agha. Dovetti andare alla Stazione militare, dove mi fu vela, capace <strong>di</strong> percorrere, in me<strong>di</strong>a, un po’ più <strong>di</strong> 110 miglia<br />

detto che stavamo navigando nelle acque territoriali dell’Arabia nautiche al giorno. Questo senza spinnaker e tangone,<br />

Sau<strong>di</strong>ta. Risposi che innanzi tutto una barca a vela deve navigando a motore a velocità <strong>di</strong> crociera (2/3 della potenza).<br />

sempre procedere virando <strong>di</strong> prua, e secondariamente che in L’equipaggio era composto da due marinai, rispettivamente <strong>di</strong><br />

effetti stavano cercando <strong>di</strong> tenerci il più lontano possibile dalle 57 e 23 anni, più una cuoca. La persona più importante<br />

acque israeliane. Passaporti, documenti dell’imbarcazione, dell’equipaggio si <strong>di</strong>mostrò la cuoca, che riuscì a preparare un<br />

giornale <strong>di</strong> bordo etc.; tre ore più tar<strong>di</strong> fummo lasciati andare e pasto caldo prima <strong>di</strong> ogni turno e in tutti le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mare e<br />

alle 11 raggiungemmo Aqaba. Da Port Said 386 miglia <strong>di</strong> navigazione.<br />

nautiche. I turni <strong>di</strong> quattro ore (2/6, 6/10, 10/14, 14/18, 18/22 e infine 22/2)<br />

Attraverso gli uffici della dogana, parlai telefonicamente con lo si sono <strong>di</strong>mostrati i più convenienti. Nonostante questo, alcuni<br />

spe<strong>di</strong>zioniere e scoprii che, a causa dei ramadan e del fatto che<br />

il giorno seguente era venerdì, non si poteva fare niente fino a<br />

sabato. Andai in città col taxi e organizzai il ritorno<br />

dei turni <strong>di</strong> notte sono stati un po’ <strong>di</strong>fficili.<br />

dell’equipaggio: il marinaio giovane e la cuoca.<br />

La storia del viaggio via terra è troppo frustante per essere<br />

raccontata. Basti <strong>di</strong>re che secondo tutte le autorità doganali<br />

DETTAGLI DELLA BARCA<br />

c’era una grande <strong>di</strong>fficoltà: la mancanza <strong>di</strong> un documento Modello: Ranger 29 pie<strong>di</strong><br />

fondamentale, la polizza <strong>di</strong> carico, che accompagna ogni<br />

trasporto via terra. Fui dunque costretto ad accompagnare la<br />

barca, allo scopo <strong>di</strong> superare questa <strong>di</strong>fficoltà, spiegando<br />

verbalmente che non c’era nessuna polizza <strong>di</strong> carico. La<br />

mattina dell’11 settembre, 10 giorno dopo il nostro arrivo ad<br />

Aqaba, la VEGA arrivò a Doha. A causa <strong>di</strong> tutte queste <strong>di</strong>fficoltà<br />

burocratiche, la velocità me<strong>di</strong>a via terra fu all’incirca la stessa<br />

che in navigazione.<br />

Architetto:<br />

Sartiame:<br />

Lunghezza:<br />

Larghezza:<br />

Pescaggio:<br />

Motore ausiliario:<br />

Garry Mull<br />

Sloop Marconi<br />

8.80 mt<br />

2.85 mt<br />

1.40 mt<br />

Diesel 10 HP<br />

il Mattana a Calamoresca (foto Stefano Poggetti)<br />

19


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LAVORAZIONI MECCANICHE


22<br />

Le MAREE<br />

dei nostri mari<br />

Il fenomeno della marea è conosciuto da tutti seppure in modo<br />

generico. Sappiamo che si potrebbe definire come moto<br />

oscillatorio verticale del livello del mare e questo è il concetto che<br />

la maggior parte ha del fenomeno. Questa però è una<br />

interpretazione semplicistica che tenteremo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re per<br />

cercare <strong>di</strong> capire un po' <strong>di</strong> più la sua complessità.<br />

Usare il termine “acque secche” per in<strong>di</strong>care una bassa marea<br />

piuttosto pronunciata o <strong>di</strong>re che siamo in fase <strong>di</strong> alta marea, non<br />

sono esattamente espressioni che danno una valida descrizione<br />

della stato del mare che stiamo osservando; però in sintesi sono<br />

frasi che identificano il tipo <strong>di</strong> marea sufficienti a sod<strong>di</strong>sfare la<br />

conoscenza dei più.<br />

Chi possiede un posto barca alle “Terre Rosse” per forza <strong>di</strong> cose<br />

ha una conoscenza più approfon<strong>di</strong>ta del fenomeno: sa per certo<br />

che nell'arco delle 24 ore si presentano 2 basse e 2 alte maree;<br />

magari non sa se sono <strong>di</strong> natura Sizigiale o Quadrantale.<br />

Lo sa perché c'è il ponte ferroviario dello stabilimento siderurgico<br />

che bisogna necessariamente sotto passare per raggiungere il<br />

mare aperto. In certi momenti c'è un'altezza sufficiente fra il ponte<br />

ed il livello del mare, altre volte quest'altezza è ridotta ai minimi<br />

termini e non permette l'uscita o l'entrata delle imbarcazioni che<br />

presentano l'altezza dell'opera morta notevolmente superiore a<br />

quelle sprovviste <strong>di</strong> tuga.<br />

Cerchiamo <strong>di</strong> familiarizzare con questo fenomeno.<br />

Intanto c'è da <strong>di</strong>re che le maree sono dovute all'attrazione della<br />

Luna, il Sole e gli altri pianeti esercitano sulla Terra, in questo caso<br />

sul mare. Semplificando, pren<strong>di</strong>amo in considerazione solo la<br />

Luna ed il Sole. La posizione <strong>di</strong> questi due corpi celesti dà luogo a<br />

due tipi <strong>di</strong> maree: le Sizigiali e le Quadrantali.<br />

MAREE SIZIGIALI<br />

SOLE<br />

W<br />

S<br />

C ULT URA<br />

M A R<br />

I N A R A<br />

N<br />

E<br />

<strong>di</strong> Sergio Martellucci<br />

Luna nuova Luna piena<br />

I


MAREE QUADRANTALI<br />

SOLE<br />

Le prime sono quelle più appariscenti con movimento della<br />

massa d'acqua più accentuata e si verificano quando si<br />

presenta un allineamento Luna-Terra-Sole o Terra-Luna-<br />

Sole.<br />

Le seconde si verificano quando Sole e Luna presentano<br />

rispettivamente un angolo <strong>di</strong> 90° tra <strong>di</strong> loro e in questo caso<br />

non si verificano i valori massimi delle Sizigie, ma si<br />

presentano ugualmente delle basse maree.<br />

E' sottinteso che oltre queste posizioni estreme ci sono mille<br />

altre possibilità dovute sempre alla posizione del Sole e della<br />

Luna.<br />

Teoricamente l'alta marea in un luogo dovrebbe presentarsi<br />

quando la Luna compare in “meri<strong>di</strong>ano”, cioè sopra <strong>di</strong> noi<br />

lungo l'arco immaginario che unisce il Nord al Sud. In realtà<br />

questa tempistica non viene rispettata a causa dell'attrito che<br />

la massa d'acqua incontra mentre aumenta <strong>di</strong> livello a causa<br />

della forma del litorale e anche del fondo marino.<br />

Una cosa che chiunque può verificare è che il fenomeno si<br />

presenta tutti i giorni con un ritardo <strong>di</strong> 50 minuti.<br />

Per capire meglio facciamo questo esempio: se abbiamo<br />

avuto modo <strong>di</strong> verificare che il massimo valore della marea<br />

pomeri<strong>di</strong>ana si è presentato alle ore 18:00, il giorno dopo<br />

detto valore massimo sarà raggiunto alle 18:50, il giorno<br />

dopo alle 19:40 e così via. Questo è dovuto al fatto che la<br />

Luna rispetto al giorno precedente sorge con 50 minuti <strong>di</strong><br />

ritardo e quin<strong>di</strong> con lo stesso ritardo giungerà al meri<strong>di</strong>ano. Il<br />

perché la Luna sorga con 50 minuti <strong>di</strong> ritardo ha una<br />

spiegazione fisica, ma in questo caso non riteniamo<br />

approfon<strong>di</strong>re ulteriormente.<br />

Alcune curiosità.<br />

Per coloro che malaguratamente rimanessero incagliati su<br />

fondo sabbioso e volessero approfittare della marea in arrivo,<br />

per sapere se ne possono approfittare, esistono in<br />

commercio degli orologi da polso che danno<br />

90°<br />

Primo quarto<br />

Ultimo quarto<br />

imme<strong>di</strong>atamente la situazione della marea, basta inserire le<br />

coor<strong>di</strong>nate geografiche. Così pure per coloro che hanno il natante<br />

alle “Terre Rosse” per regolarsi se possono uscire o entrare in<br />

“chiusa” senza problemi.<br />

La marea crea anche una corrente <strong>di</strong> tipo alternativo, nel<br />

Me<strong>di</strong>terraneo il caso più eclatante è quello dello stretto <strong>di</strong> Messina.<br />

Quando nel mar Ionio abbiamo alta marea, nel basso Tirreno<br />

abbiamo la bassa e quin<strong>di</strong> si verifica un travaso <strong>di</strong> acque da un<br />

mare all'altro. Per gli antichi il fenomeno era dovuto alla presenza<br />

delle leggendarie figure mitologiche <strong>di</strong> Scilla e Carid<strong>di</strong>.<br />

Altro fenomeno è l'acqua alta a Venezia: l'azione della marea,<br />

unita ad un forte vento <strong>di</strong> scirocco e alla presenza <strong>di</strong> una bassa<br />

pressione in zona, da luogo a quel fenomeno che viene definito<br />

“Acque Alte”.<br />

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23


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del commercio de i laminati<br />

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ha conoscu i to un o svilupp o<br />

costante negli ann i.<br />

Essere competitivi i n u n<br />

mercato com e qu ello<br />

sideru rgico non è certo cosa<br />

faci le. Le continue oscillazioni del pre zzo<br />

del l’acciaio impongono strategie che vann o oltr e l a<br />

cap acità d i mantenere prezzi concorrenzial i . Un a<br />

profonda conoscenza del settor e, una costante <strong>di</strong>sponibilità d i materiale, un a vas ta gamma produtti va, ma<br />

soprattutto serietà, af fidabilità e rapi<strong>di</strong>t à nelle consegn e , son o alcun e delle caratteristiche che hann o<br />

contrad<strong>di</strong>stinto la nostra società e ch e , cre<strong>di</strong>a mo, possono continuare a farla preferir e.<br />

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