TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore
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informazioni che si basano anche su altre fonti e autori, tra cui innanzitutto<br />
Apollonio. Due sono in particolare gli aspetti su cui si sono concentrati. Il primo, è<br />
relativo al fatto che il passato ha quattro Tempi diversi, mentre il presente e il futuro<br />
solo uno. Cherobosco spiega che il passato, a differenza del presente che è quasi<br />
inesistente, ha un’estensione che possiamo segmentare, così dice (GG IV 2: 12, 7-8):<br />
ÔO de; parw/chmevno" crovno", toutevstin oJ parelhluqwv", plavto" e[cwn eijkovtw"<br />
ejpidevcetai diafovrou" diairevsei":<br />
“Il tempo passato, cioè il passato, avendo un’estensione, giustamente ammette le<br />
diverse suddivisioni.”<br />
Il secondo aspetto riguarda la questione delle tre relazioni tra i vari tempi. Prima<br />
di esaminare dunque le estese e approfondite spiegazioni dei commentatori che ci<br />
aiuteranno a comprendere meglio la visione dei Tempi dell’Indicativo, vediamo cosa<br />
è possibile trovare nelle opere che ci sono rimaste di Apollonio.<br />
2.3 I Tempi in Apollonio Discolo 116<br />
Nel paragrafo 88 del libro III della Sint., Apollonio dice che il Modo Indicativo<br />
serve per ‘indicare’ e che contiene un’affermazione, che può essere negata mediante<br />
la negazione ouj, mentre la negazione mhv viene usata con l’Imperativo, il Congiuntivo<br />
e l’Ottativo, perché questi Modi non contengono affermazioni. Nella discussione su<br />
quale Modo debba essere messo al primo posto nella lista dei Modi, Apollonio<br />
afferma di aver cambiato idea e di ritenere che sia l’Infinito e non l’Indicativo 117 .<br />
Tuttavia, l’Indicativo, per via della sua completezza morfologica, rappresenta il<br />
Modo più utile didatticamente (Sint. I, §62) ed è quello dal quale si formano gli altri<br />
Modi. Apollonio dice, infatti, in Sint. III, §136:<br />
“Del resto abbiamo mostrato che l’indicativo è il primo dei modi, perché è il più<br />
chiaro e possiede il maggior numero di divisioni dei tempi ciascuno con le sue forme.<br />
116 Le indicazioni sui Tempi e l’Indicativo si possono ricavare da Sint. III, §§19, 21, 29 e Avv. GG II<br />
1: 123, 16-124, 25 (in particolare, in Sint. III, §21 si parla dell’Indicativo con la particella a[n; in Sint.<br />
III, §§19, 29 e in Avv. 123, 16-124, 25 dell’accordo di alcuni avverbi con i vari Tempi). Alcune<br />
notazioni generali sul modo Indicativo si trovano in Sint. III, §§88, 136.<br />
117 Cherobosco (GG IV 2: 4, 30-31) infatti attribuisce ad Apollonio la lista dei Modi con in testa<br />
l’Indicativo, è probabile dunque che qui Apollonio si riferisca al trattato perduto sul verbo.<br />
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