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TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore

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va inteso, essenzialmente come la considerazione del processo verbale secondo un<br />

punto di vista interno al suo svolgimento. Per Aspetto perfettivo intenderemo invece<br />

una considerazione (per così dire) ‘globale’ del processo verbale medesimo”, i<br />

Tempi perfettivi si riferiscono “ad un intervallo chiuso […] nessun istante compreso<br />

in tale intervallo può essere focalizzato: l’attenzione si sposta semmai sull’istante<br />

terminale dello stesso (oppure, ma meno sovente, su quello iniziale)”, mentre due<br />

caratteristiche dei Tempi imperfettivi sono “l’indeterminatezza circa la conclusione<br />

del processo e l’esistenza di un punto di focalizzazione” (1986: 78-79).<br />

All’interno dell’Aspetto perfettivo si possono distinguere due tipi: quello aoristico<br />

(indicante un evento concluso, rispetto al Momento dell’Enunciazione) e quello<br />

compiuto (che indica il perdurare, rispetto al Momento di Riferimento, delle<br />

conseguenze di un evento già conclusosi). 323 Mentre, all’interno dell’Aspetto<br />

imperfettivo sono individuabili: l’Aspetto abituale (reiterazione di un processo in<br />

condizioni determinate e abituali); continuo (indeterminatezza rispetto allo<br />

svolgimento del processo, assenza di un preciso istante di focalizzazione in un<br />

quadro situazionale unico); progressivo (indica un’azione in corso, colta in un<br />

singolo momento, con indeterminatezza riguardo alla continuazione del processo). 324<br />

Insieme all’Aspetto, l’altra categoria fondamentale per l’analisi verbale è quella<br />

dell’Azionalità, che riguarda le proprietà semantiche del predicato ed è<br />

tendenzialmente espressa a livello lessicale e non morfologico. Non tutti gli studiosi<br />

concordano sulle definizioni e sull’uso delle categorie di Aspetto e Azionalità.<br />

Alcuni di essi non operano una distinzione tra le due categorie o le utilizzano in<br />

maniera diversa. 325<br />

Le classi azionali utilizzate nella presente ricerca sono sostanzialmente quelle<br />

elaborate da Bertinetto (1986), basate su quelle di Vendler (1967). I tratti<br />

structure of the situation, since it can both look backwards towards the start of the situation, and look<br />

forwards to the end of the situation, and indeed is equally appropriate if the situation is one that lasts<br />

through all time, without any beginning and without any end.” (1976: 4).<br />

323<br />

Si vedano Comrie (1976: 52 e ss.), Bertinetto (1986: 190 e ss., 405 e ss.).<br />

324<br />

Si vedano Comrie (1976: 26-32), Bertinetto (1986: 133 e ss., 152-162), Delfitto e Bertinetto<br />

(2000).<br />

325<br />

Il problema deriva soprattutto dal fatto che l’introduzione di questi concetti è legata allo studio<br />

delle lingue slave dove l’opposizione chiamata aspettuale è stata poi considerata azionale da molti<br />

studiosi (cfr. Bertinetto 1986), e la distinzione tra le due categorie, introdotta esplicitamente da Agrell<br />

nel 1908, non è stata adottata in maniera generale.<br />

151

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