TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore

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08.06.2013 Views

frequenza di imperativi risulta maggiore. In ciascuna delle opere, considerate integralmente, sono state isolate tutte le forme imperative presenti. Le singole forme sono poi state inserite in una banca-dati, creata al fine di gestire l’ampia mole di dati raccolti, di catalogarli secondo criteri stabiliti e di analizzarli in modo esaustivo. La banca-dati è stata costruita mediante un foglio di calcolo, con diversi campi appositi che hanno permesso la descrizione dettagliata e l’interpretazione degli imperativi in relazione ai fattori morfologici, semantici, sintattici e pragmatici, che hanno rilevanza nell’uso dei Tempi. Nel terzo capitolo vengono esposti i risultati di tutti gli esami, che sono stati svolti sul campione complessivo incrociando i diversi campi. Allo scopo di illustrare i risultati più rilevanti e di verificare le ipotesi formulate, nel quarto capitolo viene presentata e commentata un’ampia scelta di esempi significativi. 132

Capitolo 1 La questione tempo-aspettuale nel sistema verbale greco 1.1 La teoria aspettuale. Origini storiche Il sistema verbale greco presenta ancora molte questioni irrisolte e non ha trovato una soddisfacente interpretazione complessiva. Sebbene su molti aspetti si sia ormai giunti ad un accordo generale, le differenti ipotesi e i numerosi studi sui molti problemi rimasti insoluti mostrano la mancanza di univocità di vedute. I Tempi del verbo greco, Presente, Aoristo e Perfetto, hanno sempre posto notevoli difficoltà di interpretazione, si pensi al caso delle tre forme dell’Imperativo. Quale sia il criterio che determina la scelta dei Tempi da parte degli autori greci non è sempre del tutto chiaro. La caratterizzazione temporale è stata messa in dubbio alla fine dell’800, e da allora gli studiosi hanno cercato di ridefinire il valore da attribuire ai Tempi verbali. È in questo contesto che si è affermata e ha avuto grande fortuna la teoria aspettuale. In questo capitolo si intende tratteggiare una sintetica panoramica delle principali proposte interpretative, accompagnata da una breve introduzione alla storia del problema, allo scopo di fornire un quadro aggiornato degli studi sul verbo greco e in particolare sull’Imperativo. 294 La proposta interpretativa più consolidata, riguardo alla questione dei Tempi verbali greci, è quella che si basa sulla nozione di Aspetto verbale. È con l’affermarsi della categoria aspettuale che il verbo greco per la prima volta viene interpretato in maniera non solo temporale; essa fu elaborata nell’ambito degli studi sulle lingue slave e solo successivamente applicata al sistema verbale greco. Le prime riflessioni sull’Aspetto sono da attribuire al praghese von Nudožer (XVII secolo), il quale parlò di due modalità di rappresentazione dell’azione presenti nel sistema verbale slavo, 294 Sull’argomento alcune rassegne recenti sono: Porter (1989), Adrados (1992), Decker (2001), Lorente Fernandez (2003), de la Villa (2004). 133

Capitolo 1<br />

La questione tempo-aspettuale nel sistema verbale greco<br />

1.1 La teoria aspettuale. Origini storiche<br />

Il sistema verbale greco presenta ancora molte questioni irrisolte e non ha trovato<br />

una soddisfacente interpretazione complessiva. Sebbene su molti aspetti si sia ormai<br />

giunti ad un accordo generale, le differenti ipotesi e i numerosi studi sui molti<br />

problemi rimasti insoluti mostrano la mancanza di univocità di vedute. I Tempi del<br />

verbo greco, Presente, Aoristo e Perfetto, hanno sempre posto notevoli difficoltà di<br />

interpretazione, si pensi al caso delle tre forme dell’Imperativo. Quale sia il criterio<br />

che determina la scelta dei Tempi da parte degli autori greci non è sempre del tutto<br />

chiaro. La caratterizzazione temporale è stata messa in dubbio alla fine dell’800, e da<br />

allora gli studiosi hanno cercato di ridefinire il valore da attribuire ai Tempi verbali.<br />

È in questo contesto che si è affermata e ha avuto grande fortuna la teoria aspettuale.<br />

In questo capitolo si intende tratteggiare una sintetica panoramica delle principali<br />

proposte interpretative, accompagnata da una breve introduzione alla storia del<br />

problema, allo scopo di fornire un quadro aggiornato degli studi sul verbo greco e in<br />

particolare sull’Imperativo. 294<br />

La proposta interpretativa più consolidata, riguardo alla questione dei Tempi<br />

verbali greci, è quella che si basa sulla nozione di Aspetto verbale. È con l’affermarsi<br />

della categoria aspettuale che il verbo greco per la prima volta viene interpretato in<br />

maniera non solo temporale; essa fu elaborata nell’ambito degli studi sulle lingue<br />

slave e solo successivamente applicata al sistema verbale greco. Le prime riflessioni<br />

sull’Aspetto sono da attribuire al praghese von Nudožer (XVII secolo), il quale parlò<br />

di due modalità di rappresentazione dell’azione presenti nel sistema verbale slavo,<br />

294 Sull’argomento alcune rassegne recenti sono: Porter (1989), Adrados (1992), Decker (2001),<br />

Lorente Fernandez (2003), de la Villa (2004).<br />

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