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TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore

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questi termini, infatti l’AO è chiamato ‘Tempo passato’ indipendentemente dal suo<br />

concreto valore nei vari Modi.<br />

Coerentemente con quanto ha sostenuto nella trattazione degli Ottativi e degli<br />

Imperativi AO e PR, utilizzando la stessa terminologia, Apollonio afferma qui che la<br />

differenza tra il Congiuntivo PR e AO va intesa in termini di paravtasi~ o<br />

suntevleia/a[nusi~. Inoltre, nelle parafrasi degli esempi al Cong. AO, per indicare il<br />

compimento dell’azione, usa il verbo ajnuvw che abbiamo già incontrato nella<br />

descrizione degli imperativi AO (III, §102). Va notato che le parafrasi utilizzate per i<br />

due esempi sono diverse, per descrivere gli esempi al Cong. AO usa l’Ott. AO con<br />

l’Inf. AO, mentre per l’esempio con il Cong. PR usa il Cong. AO con l’Inf. PR. Non<br />

è chiaro perché Apollonio cambi i Modi delle parafrasi a seconda dell’esempio (per<br />

il Cong. AO (eja;n mavqw) c’è un Ott. e per il Cong. PR (eja;n trevcw) un Cong.), e in<br />

particolare perché usi l’Ottativo per parafrasare il Congiuntivo. 252 A questo dubbio<br />

sui Modi si aggiunge quello sui Tempi, perché, mentre la parafrasi dell’esempio al<br />

Cong. AO è chiaramente di tipo ‘perfettivo’, sottolineato dagli AO e dal verbo ajnuvw,<br />

quella del Cong. PR, sebbene vada intesa in termini di estensione, presenta un Cong.<br />

AO che non è comprensibile. Nonostante la presenza dell’Inf. PR (e del termine<br />

paravtasi~), l’uso di un Cong. AO (gevnwmai) per parafrasare un Cong. PR,<br />

sembrerebbe in contrasto con il valore ‘imperfettivo’ che Apollonio vuole dare al<br />

PR.<br />

Infine, Apollonio nega la possibilità che queste congiunzioni si costruiscano con il<br />

Futuro, perché sono le congiunzioni stesse ad avere un valore futuro: ejavn in quanto<br />

ha un valore ipotetico; i{na in quanto introduce una proposizione finale. Sembra<br />

dunque possibile, in questi paragrafi, individuare due piani, uno aspettuale e uno<br />

relativo alla Modalità. Le costruzioni con queste preposizioni e il Cong. AO e PR<br />

permettono di esprimere la paravtasi~ o la suntevleia/a[nusi~, mentre dal punto di<br />

vista della modalità, si usa il Congiuntivo e non il Futuro per via del contenuto non<br />

fattivo degli enunciati. Sembra, inoltre, che il Tempo Futuro sia indifferente riguardo<br />

all’Aspetto.<br />

252 Per l’interpretazione di questo passo si veda la proposta di Lallot (1985: 56).<br />

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