TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore
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eja;n ajnagnw' [Cong. AO ‘se (io) leggessi’]; infatti, questi verbi alla prima persona<br />
hanno una desinenza, che non può significare il tempo passato [...].<br />
139. Sembra dunque che la congiunzione causale [i{na], per l’omofonia con quella<br />
finale, si sia impadronita della costruzione di quella, a questo può, forse, aver anche<br />
contribuito l’omofonia con l’avverbio; infatti, gli indicativi costruiti con i{na mostrano<br />
che, in quel caso, i{na è avverbio di luogo: ‘là dove furono allevati e nacquero’ Od. 10,<br />
417. È generalmente ammesso, infatti, che le causali si costruiscano con i tempi<br />
passati, o{ti e[graya [Ind. AO ‘poiché ho scritto’], o{ti ejnovhsa [Ind. AO ‘poiché ho<br />
pensato’].<br />
140. Bisogna sapere che le giustapposizioni [delle preposizioni con il Congiuntivo]<br />
che appaiono vengono dai presenti e dai passati, e la costruzione indica una cosa di<br />
questo genere in eja;n mavqw [Cong. AO ‘se (io) imparassi’] - eij ajnuvsaimi to; maqei'n<br />
[Ott. AO + Inf. AO ‘se (io) portassi a termine l’imparare’], eja;n dravmw [Cong. AO ‘se<br />
(io) corressi’] - eij ajnuvsaimi to; dramei'n [Ott. AO + Inf. AO ‘se io portassi a termine<br />
il correre’]; mentre in eja;n trevcw [Cong. PR ‘se (io) corressi’] - eja;n ejn paratavsei<br />
gevnwmai tou' trevcein [Cong. AO + Inf. PR ‘se (io) fossi nell’estensione del<br />
correre’]. E da ciò deriva che la costruzione con il futuro non è possibile; sono le<br />
congiunzioni stesse, infatti, che significano ciò che sarà, in estensione .”<br />
Il Congiuntivo, nelle descrizioni dei grammatici, compare sempre come un Modo<br />
della subordinazione 247 e di solito viene citato con la particella eventuale ejavn. 248<br />
Si noti che Apollonio, nel dire che le congiunzioni come ejavn e i{na non sono<br />
compatibili con i Tempi passati, usa degli esempi all’Indicativo con ejavn e l’IMPf<br />
(del verbo levgw) e il Pf (del verbo peivqw) 249 . La malformazione di questi esempi,<br />
247 Ricordiamo che il suo nome è uJpotaktikh;: “subordinato, dipendente”. Anche Cherobosco lo<br />
considera sempre in associazione alle congiunzioni ed afferma che non può costituire un enunciato<br />
autonomo, al contrario di Indicativo, Ottativo e Imperativo (GG IV 2: 8, 27-9, 3).<br />
248 A proposito dell’associazione tra la congiunzione e il Congiuntivo Lallot dice: “dans tous les<br />
(autres) passages où A. parle de la conjonction adjonctive eán, il est en fait question de morphologie<br />
du subjonctif; l’impression s’impose donc que la description et la désignation du ‘subjonctif’ comme<br />
mode postposé (hupotaktiké) à une conjonction (typiquement eán ou hína) avait conduit à identifier le<br />
subjonctif avec le syntagme eán/hína + verbe (cf. Sch. Technè 400, 19 [...]) jusqu’à en oublier que les<br />
conjonctions ‘subjonctivantes’ n’en continuent pas moins à fonctionner comme des<br />
conjonctions...conjonctives. Nul doute que l’apprentissage scolaire des paradigmes de subjonctif sous<br />
la forme mécanique eán + verbe (cf. le paradigme du verbe túpto, ‘supplément IV’ à la Technè, p.<br />
130s. U) ait très tôt contribué à renforcer ce point de vue.” (1997 II: 188 n. 129).<br />
249 In questo caso Apollonio considera dunque il Pf un passato (si veda quanto abbiamo detto sul Pf<br />
nel paragrafo sull’Indicativo).<br />
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