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TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore

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non sono noti, mentre quelli ginovmena e gegonovta sono conosciuti, in questo caso,<br />

dunque, i due participi indicano gli eventi presenti e quelli che sono stati. Vengono<br />

infatti contrapposti il futuro (non noto) al presente-passato (noti). Nel caso del §115,<br />

gli stessi participi sono usati (con la negazione) in riferimento agli ordini, i quali<br />

possono dunque riguardare azioni, o “che non sono in corso/presenti o che non sono<br />

concluse”. In entrambi i casi, aggiunge Apollonio, queste azioni hanno un legame<br />

con il futuro, infatti, devono essere compiute, sia del tutto, sia parzialmente, nel<br />

futuro. Sembra che l’accento sia posto sul punto finale dell’azione: se si danno degli<br />

ordini vuol dire che le azioni che vengono ordinate non possono essere già concluse,<br />

ma sono in corso o non esistono ancora. Quindi, il participio Pf, più che significare<br />

“le azioni passate”, indica quelle “completate/compiute”.<br />

Dopo aver ribadito che l’Imperativo ha significato futuro, Apollonio riprende<br />

quello che aveva detto riguardo al processo considerato come paratatikhvn o<br />

suntelikhvn (alla fine del §114) e lo illustra con due esempi al PR (skaptevtw) e all’<br />

AO (skayavtw) del verbo skavptw. Apollonio, affermando che l’ordine riguarda il<br />

givnesqai o il genevsqai, introduce un’altra coppia, utilizzando lo stesso verbo,<br />

costituita da due infiniti PR e AO. 238 C’è un evidente parallelismo tra i due infiniti<br />

PR/AO e i due termini paravtasi~ e sunteleivwsi~ alla fine della frase, e proprio<br />

questi due termini costituiscono la chiave interpretativa per comprendere il senso del<br />

passo: l’infinito PR indica un’azione che si estende e quello AO un’azione completa,<br />

che ha un termine.<br />

Merita attenzione l’uso dei termini crovno~ e e[nnoia. Nel testo compaiono più<br />

volte le espressioni: tou' mevllonto~ crovno~ (tempo di futuro), tou' mevllonto~<br />

e[nnoia (nozione di futuro) e tou' crovnou e[nnoia (nozione di tempo). Sembra<br />

esserci una distinzione tra quelle con crovno~ e quelle con e[nnoia, come se nel<br />

primo caso l’espressione corrispondesse al Tempo verbale, mentre nel secondo al<br />

valore temporale. Alla fine del §114, per indicare che Imperativo e Indicativo futuro<br />

hanno entrambi significato futuro, Apollonio usa tou' crovnou e[nnoia. Quando<br />

riporta l’opinione, secondo lui errata, di un Imperativo futuro (§115), per sostenere<br />

238 Householder traduce: “A command is directed toward imperfective or perfective happening”<br />

(1981: 50); Louw: “Therefore the order (command) concerns either the givnesqai (duration) or the<br />

genevsqai (the single event)” (Louw 1959: 46); Lallot: “L’ordre [...] est donné pour q’[un acte] se<br />

fasse ou soit fait” (1997 I: 133).<br />

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