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Scarica n. 3/2003 - Società Italiana di Tabaccologia

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Abstract & Commentary<br />

30<br />

“Morti a causa del fumo quest’anno.<br />

E continuiamo a contare”<br />

gruppo demografico sono state moltiplicate<br />

per il numero <strong>di</strong> persone con malattia-fumo<br />

correlata (frazione attribuibile =<br />

[tasso <strong>di</strong> prevalenza della malattia in presenza<br />

<strong>di</strong> esposizione al fumo - tasso <strong>di</strong><br />

prevalenza della malattia in assenza <strong>di</strong><br />

esposizione] / tasso <strong>di</strong> prevalenza della<br />

malattia); 4) i numeri ottenuti dal terzo<br />

punto sono stati sommati tra tutte le<br />

categorie demografiche in ogni stato,<br />

così da produrre una stima delle persone<br />

con patologie attribuibili al fumo in ogni<br />

stato; 5) i numeri delle con<strong>di</strong>zioni morbose<br />

correlati al fumo ottenuti in ogni stato<br />

dal quarto punto sono stati sommati, in<br />

modo da ottenere una stima generale<br />

degli USA. La stima della varianza per la<br />

frazione attribuibile è stata calcolata utilizzando<br />

una metodologia standard ed<br />

un intervallo <strong>di</strong> confidenza (IC) del 95% è<br />

stato ottenuto per ogni frazione attribuibile<br />

utilizzando il metodo <strong>di</strong> Bonferroni.<br />

Nel 2000 una stima pari a 8,6 milioni<br />

(IC = 6,9-10,5 milioni) <strong>di</strong> persone negli<br />

USA ha avuto una stima pari a 12,7<br />

milioni (IC = 10,8-15,0) <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />

morbose attribuibili al fumo.<br />

Tra i fumatori correnti, la bronchite cronica<br />

è stata la con<strong>di</strong>zione più prevalente<br />

(49%), seguita dall'enfisema (24%); negli<br />

ex-fumatori le tre con<strong>di</strong>zioni più prevalenti<br />

sono state ancora la bronchite cronica<br />

(26%), l'enfisema (24%) e un precedente<br />

attacco <strong>di</strong> cuore (24%). Il cancro<br />

del polmone ha presentato una prevalenza<br />

dell'1% tra tutte le malattie fumocorrelate.<br />

Questo report fornisce la prima<br />

stima statunitense sul numero <strong>di</strong> persone<br />

affette da con<strong>di</strong>zioni morbose attribuibili<br />

al fumo <strong>di</strong> tabacco e sul numero<br />

totale delle patologie stesse. I risultati<br />

in<strong>di</strong>cano che un numero maggiore <strong>di</strong><br />

persone sono danneggiate dal fumo<br />

rispetto a quanto in<strong>di</strong>cato dalle stime<br />

della mortalità. Pertanto, l'esame del<br />

<strong>Tabaccologia</strong> 3/<strong>2003</strong><br />

trend della morbilità fumo-attribuibile<br />

consente <strong>di</strong> monitorare i progressi nel<br />

controllo del fumo <strong>di</strong> tabacco.<br />

La stima della mortalità attribuibile al<br />

fumo nel 2002 <strong>di</strong>fferisce dalle stime pubblicate<br />

in questo report. I dati sulla mortalità<br />

in<strong>di</strong>cano il numero <strong>di</strong> persone che<br />

muoiono a causa <strong>di</strong> una malattia ogni<br />

anno, mentre i dati sulla morbilità <strong>di</strong> questo<br />

stu<strong>di</strong>o sono usati per stimare la prevalenza<br />

delle persone che convivono<br />

con con<strong>di</strong>zioni morbose causate dal<br />

fumo. In più, le stime sulla mortalità sono<br />

basate sulle cause ufficiali <strong>di</strong> morte e sulle<br />

frazioni attribuibili al fumo, derivanti<br />

dai dati del Cancer Prevention Study II,<br />

mentre le frazioni <strong>di</strong> morbilità attribuibili<br />

al fumo in questo stu<strong>di</strong>o sono basate<br />

solamente sui dati della sopraccitata<br />

indagine NHANES III.<br />

I risultati <strong>di</strong> questo report presentano<br />

almeno tre limiti.<br />

Per prima cosa, le stime non sono<br />

aggiustate per fattori potenzialmente<br />

confondenti (per esempio <strong>di</strong>eta, esercizio,<br />

o fattori geografici) a parte l'età, il<br />

sesso e i fattori etnici. L'impatto <strong>di</strong> questo<br />

effetto confondente è stato valutato in<br />

uno stu<strong>di</strong>o prospettico <strong>di</strong> coorte comprendente<br />

circa 1 milione <strong>di</strong> persone; i<br />

risultati hanno in<strong>di</strong>cato che l'aggiustamento<br />

per vari fattori demografici, comportamentali<br />

e occupazionali ha ridotto<br />

la stima della mortalità attribuibile al<br />

fumo solo del 2,5%. Tuttavia, nessuna<br />

analisi comprendente una numero maggiore<br />

<strong>di</strong> potenziali fattori confondenti è<br />

stata eseguita per esaminare la morbilità<br />

attribuibile al fumo.<br />

In secondo luogo, i dati sulle malattie<br />

sono auto-riportati e potrebbero non<br />

rappresentare il vero tasso o tipo <strong>di</strong><br />

malattia. Uno stu<strong>di</strong>o canadese ha riportato<br />

un tasso <strong>di</strong> sottostima <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />

quali cancro, ictus, e ipertensione circa<br />

due volte maggiore rispetto a quello <strong>di</strong><br />

sovrastima. In aggiunta, il 63% dei soggetti<br />

intervistati nel NHANES III con<br />

documentata ridotta funzionalità polmonare<br />

(FEV1% p.v. < 80%) non hanno<br />

<strong>di</strong>chiarato alcuna pneumopatia ostruttiva<br />

cronica. Conseguentemente, questi<br />

dati auto-riportati rappresentano<br />

sostanzialmente una sottostima del peso<br />

complessivo <strong>di</strong> una malattia.<br />

Da ultimo, la gamma <strong>di</strong> malattie consi-

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