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relazione di screening - Valutazioneambientale.Regione.Basilicata…

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Istanza <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> idrocarburi denominata “La Capriola” Delta Energy ltd.<br />

Nella zona sono inoltre presenti in corrispondenza della parte bassa dei versanti, lembi <strong>di</strong> antichi depositi<br />

terrazzati mentre lungo gli alvei dei corsi d'acqua si rinvengono depositi alluvionali <strong>di</strong> età recente. Infine<br />

nella parte me<strong>di</strong>o-superiore dei versanti si trovano accumuli <strong>di</strong> vecchie frane attualmente stabilizzate. Tali<br />

accumuli, anche se rielaborati dall'erosione, possono superare lo spessore <strong>di</strong> 7-8 m e sono particolarmente<br />

ampi sui fianchi del rilievo su cui sorge l'abitato <strong>di</strong> Miglionico, il quale sorge alla quota massima <strong>di</strong> m 465 m,<br />

in corrispondenza <strong>di</strong> un costone sabbioso-conglomeratico che degrada bruscamente. Il costone è<br />

caratterizzato da pareti subverticali incise da canaloni profon<strong>di</strong>; più a valle, dove affiorano le argille, il<br />

pen<strong>di</strong>o <strong>di</strong>venta più dolce e l’idrografia superficiale sviluppa tipiche forme calanchive (Figura 4.22 e Figura<br />

4.23).<br />

4.3.3 Caratterizzazione geomorfologica<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista geomorfologico il territorio interessato dall’area in istanza presenta una morfologia<br />

mista tra montuosa e collinare dal profilo moderatamente aspro, influenzata dalle caratteristiche del<br />

substrato e dall’attività erosiva delle acque superficiali. In concomitanza <strong>di</strong> eventi piovosi <strong>di</strong> una certa<br />

intensità, laddove affiorano rocce con una permeabilità limitata e le acque hanno un tempo <strong>di</strong> infiltrazione<br />

nel suolo molto elevato, i fenomeni erosivi risultano molto intensi incidendo profondamente i versanti.<br />

L’analisi <strong>di</strong> immagini da satellite ha permesso <strong>di</strong> identificare una serie <strong>di</strong> lineamenti con <strong>di</strong>rezione SO-NE ed<br />

altri con <strong>di</strong>rezione NO-SE, parallela all’andamento del fronte delle coltri appenniniche nell’Avanfossa.<br />

Ambedue le serie <strong>di</strong> lineamenti si riflettono sull’andamento del reticolo idrografico il cui pattern è marcato<br />

da un forte controllo strutturale. In particolare l'interpretazione aerofotogeologica e la ricostruzione<br />

geometrica delle formazioni geologiche affioranti nell’area <strong>di</strong> Montescaglioso (settore nord-orientale del<br />

blocco <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o), hanno reso ipotizzabile la presenza <strong>di</strong> una lineazione tettonica con andamento<br />

appenninico che correndo alla base del Colle Vetere, in prossimità della frana <strong>di</strong> Madonna della Nuova,<br />

prosegue verso sud-est inserendosi nella valle <strong>di</strong> località Pozzo Caselle. A tutte le varie fasi se<strong>di</strong>mentarie<br />

me<strong>di</strong>o pleistoceniche corrispondono fasi evolutive geomorfologiche che hanno prodotto nel tempo la<br />

parziale demolizione del terrazzo <strong>di</strong> Montescaglioso con la formazione delle scarpate che delimitano<br />

l’attuale valle del fiume Bradano. L’osservazione <strong>di</strong> immagini da foto aeree e da satellite consente <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare, nell’ambito della collina <strong>di</strong> Montescaglioso, <strong>di</strong>verse scarpate morfologiche, originatesi a seguito<br />

<strong>di</strong> processi gravitativi, alcune delle quali oramai ridotte a semplici relitti appena accennati. L’assetto<br />

morfologico della collina <strong>di</strong> Montescaglioso, caratterizzata da un terrazzo morfologico i cui bor<strong>di</strong><br />

corrispondono a lineamenti morfologici riconducibili a gran<strong>di</strong> frane relitte, innescatesi in sistemi<br />

morfoclimatici <strong>di</strong>versi da quello attuale, è caratteristico <strong>di</strong> gran parte delle colline tabulari presenti nell’area<br />

bradanica. Tutto il bordo del terrazzo è con<strong>di</strong>zionato da forme concave, riferibili ad aree evolutesi a seguito<br />

<strong>di</strong> antichi fenomeni franosi, all’interno delle quali si è impostato e sviluppato un reticolo idrografico<br />

caratterizzato da una elevata capacità erosiva che ha dato luogo a profon<strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> erosione lineare.<br />

4.3.3.1 I calanchi<br />

L'azione degli agenti idrometeorici su terreni ad elevata componente argillosa produce caratteristiche<br />

manifestazioni geomorfologiche conosciute con il nome <strong>di</strong> calanchi. I calanchi occupano circa un terzo del<br />

territorio regionale e sono definiti come forme <strong>di</strong> erosione superficiale lineare veloce. Le forme a calanchi in<br />

genere interessano i versanti argillosi esposti a sud essendo il frutto dell'azione combinata del sole e<br />

dell'acqua piovana. Il sole essicca lo strato argilloso superficiale e determina la formazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong><br />

fessure all'interno delle quali la circolazione dell'acqua piovana provoca erosione. Questo processo porta<br />

alla formazione <strong>di</strong> piccoli rivoli che <strong>di</strong>ventano vallecole per poi evolvere a fossi calanchivi più o meno ampi<br />

separati da stretti <strong>di</strong>spluvi. I versanti esposti a nord sono meno soggetti all'erosione in calanchi ed in genere<br />

ospitano prati -pascoli, boschi, oliveti, seminativi, etc.<br />

In Basilicata il fenomeno calanchivo è ben evidente nei depositi plio-pleistocenici dell'Avanfossa Bradanica,<br />

del Bacino <strong>di</strong> Sant'Arcangelo e degli altri bacini intrappenninici presenti in regione. Reticoli calanchivi<br />

interessano depositi lacustri del Pleistocene, facies argillose del Flysch <strong>di</strong> Gorgoglione e <strong>di</strong> Albidona, le<br />

Argille Varicolori e le Crete Nere. Le aree calanchive della Basilicata ospitano una notevole varietà <strong>di</strong><br />

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