relazione di screening - Valutazioneambientale.Regione.Basilicata…
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Istanza <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> idrocarburi denominata “La Capriola” Delta Energy ltd.<br />
all’ambiente deposizione molto riducente della roccia madre. La roccia madre è rappresentata da livelli più<br />
ricchi in materia organica all’interno dei calcari della piattaforma apula, in particolare <strong>di</strong> età Cretacea (come<br />
nel caso degli oli del campo <strong>di</strong> Tempa Rossa).<br />
L’esplorazione petrolifera condotta nelle aree con contesti geologici analoghi a quello investigato, ha messo<br />
in evidenza la presenza <strong>di</strong> due tipologie ben <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> idrocarburi. In particolare, (i) idrocarburi liqui<strong>di</strong> e<br />
gassosi <strong>di</strong> origine termogenica nei carbonati mesozoici e (ii) gas biogenico nei depositi torbi<strong>di</strong>tici pliopleistocenici.<br />
La roccia madre e le caratteristiche <strong>di</strong> questi idrocarburi sono considerevolmente <strong>di</strong>versi<br />
(Figura 3.17).<br />
La roccia madre relativa agli idrocarburi liqui<strong>di</strong> nei carbonati della piattaforma Apula è rappresentata dai<br />
livelli argillosi dell’Albiano-Cenomaniano ricchi in materia organica, compresi nella successione del Bacino <strong>di</strong><br />
Lagonegro e dalle marne ed argille depositatesi in bacini intrapiattaforma della Piattaforma Apula, come<br />
testimoniato dalle caratteristiche degli oli dei campi della Val d’Agri e <strong>di</strong> Tempa Rossa.<br />
I principali tipi <strong>di</strong> idrocarburi liqui<strong>di</strong> possono esser <strong>di</strong>stinti sulla base delle analisi isotopiche, gascromatografiche,<br />
dai parametri fisici e dai biomarker: i) Oli maturi, caratterizzati da materia organica <strong>di</strong> tipo<br />
continentale, depostasi in ambiente ossigenato e ampio entro rocce <strong>di</strong> tipo argilloso; ii) Oli immaturi o<br />
parzialmente maturi, provenienti da una roccia madre marina depostasi in un ambiente deposizionale<br />
carbonatico con apporti continentali.<br />
La <strong>di</strong>stribuzione della materia organica risulta essere eterogenea, con valori <strong>di</strong> TOC (contenuto <strong>di</strong> carbonio<br />
organico) molto variabili tra 0,1 e 3,2% nelle dolomie, ma anche più del 45% in argille. Il kerogene è<br />
immaturo (Ro pari a 0,4%), <strong>di</strong> origine prevalentemente marina e con valori HI (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> idrogeno) elevati<br />
(600-800 mg HC/g TOC). Il potenziale me<strong>di</strong>o è uguale a 2 kg HC/t, ma può arrivare anche a valori <strong>di</strong> 200 kg<br />
HC/t nelle litologie argillose; le densità mostrano oli con 30-45° API fino a 3° API, con la prevalenza <strong>di</strong> gra<strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong> (15-20° API).<br />
Figura 3.17 - Tipi <strong>di</strong> idrocarburi nei depositi mesozoici e Plio-pleistocenici (fonte: Sella et al. 1988, mo<strong>di</strong>ficato)<br />
Il gas <strong>di</strong> origine termogenica (6% degli idrocarburi totali del bacino), può essere considerato come il<br />
prodotto <strong>di</strong> cracking della materia organica.<br />
Le densità relative agli idrocarburi liqui<strong>di</strong> nelle zone a terra mostrano valori molto variabili. Sono rinvenuti<br />
oli molto densi (3° API, nel pozzo Galgano), oli molto flui<strong>di</strong> (35°-40° API) e anche gasolina. Questa<br />
<strong>di</strong>stribuzione è certamente legata alla generazione recente degli oli ed al meccanismo <strong>di</strong> migrazione. In<br />
alcuni casi, come quello del campo <strong>di</strong> Pisticci, i particolari valori <strong>di</strong> densità (10°-15° API) sono causati da<br />
biodegradazione. La presenza <strong>di</strong> zolfo, rinvenuta in alcuni casi, viene associata ad un ambiente<br />
deposizionale riducente.<br />
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