relazione di screening - Valutazioneambientale.Regione.Basilicata…
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Istanza <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> idrocarburi denominata “La Capriola” Delta Energy ltd.<br />
L’art. 1 della L.R. 3/90 ha per oggetto gli elementi del territorio <strong>di</strong> particolare interesse ambientale e<br />
pertanto <strong>di</strong> interesse pubblico, che identificano gli elementi che concorrono alla definizione dei caratteri<br />
costitutivi del territorio. I Piani Territoriali <strong>di</strong> area vasta approvati con la presente legge sono:<br />
1. Sirino;<br />
2. Sellata e Volturino;<br />
3. Gallipoli Cognato;<br />
4. Metaponto;<br />
5. Laghi <strong>di</strong> Monticchio;<br />
6. Maratea - Trecchina - Rivello.<br />
Nessuna delle zone sopra citate ricade nell’area in istanza.<br />
2.4.3.12 Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale (PTCP)<br />
Per quanto riguarda il Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale, la provincia <strong>di</strong> Matera ha avviato il<br />
processo <strong>di</strong> stesura nel 2005, arrivando alla sua definizione nel mese <strong>di</strong> agosto 2006 come Piano Territoriale<br />
Consortile del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia <strong>di</strong> Matera ed infine alla sua approvazione<br />
da parte della <strong>Regione</strong> Basilicata che le ha dato forma nella L.R. del 3 novembre 1998, n. 41, recante<br />
“Disciplina dei consorzi per lo sviluppo industriale” oggi sostituita dalla L.R. 5 febbraio 2010, n. 18 “Misure<br />
finalizzate al riassetto ed al risanamento dei consorzi per lo sviluppo industriale”. Il Piano è costituito da<br />
una serie <strong>di</strong> elaborati che tengono conto <strong>di</strong> prescrizioni, precisazioni e osservazioni pervenute all'Ufficio<br />
Urbanistica e Tutela del Paesaggio. Il suddetto Piano produce gli stessi effetti giuri<strong>di</strong>ci dei Piani Territoriali <strong>di</strong><br />
Coor<strong>di</strong>namento istituiti con gli artt. 5 e 6 della L. del 17 agosto 1942, n. 1150 “Legge urbanistica”. AI sensi<br />
dell’art. 7, comma 5, della L.R. 41/98 le previsioni strutturali del PTC avevano vali<strong>di</strong>tà ventennale e la<br />
predetta L.R. 41/98, all’art. 7, comma 10, stabiliva che “Entro sei mesi dalla pubblicazione sul BUR della<br />
deliberazione <strong>di</strong> approvazione dei piani territoriali dei Consorzi i comuni hanno l’obbligo <strong>di</strong> adeguare i propri<br />
strumenti urbanistici alle previsioni dei piani territoriali che riguardano i rispettivi territori”. L’art. 7, comma<br />
8, stabiliva infine che “I contenuti tecnici dei Piani Territoriali dei Consorzi e dei Piani <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento dei<br />
nuclei d’industrializzazione saranno definiti con provve<strong>di</strong>mento della Giunta Regionale”.<br />
2.4.3.13 Piano stralcio per la <strong>di</strong>fesa dal rischio idrogeologico (PAI)<br />
La prima stesura del Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico (PAI) dell’Autorità <strong>di</strong> Bacino della<br />
Basilicata è stato approvato il 5 <strong>di</strong>cembre 2001, ed è stato redatto sulla base degli elementi <strong>di</strong> conoscenza<br />
<strong>di</strong>sponibili consolidati alla data <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e preparazione dello stesso, secondo le in<strong>di</strong>cazioni contenute nel<br />
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 1998 recante “Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e<br />
coor<strong>di</strong>namento per l'in<strong>di</strong>viduazione dei criteri relativi agli adempimenti <strong>di</strong> cui all'art. 1, commi 1 e 2, del D.L.<br />
11 giugno 1998, n. 180” il quale a sua volta recita “Misure urgenti per la prevenzione del rischio<br />
idrogeologico ed a favore delle zone colpite da <strong>di</strong>sastri franosi nella regione Campania”. Il piano è entrato in<br />
vigore il giorno 14 gennaio 2002, data <strong>di</strong> pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n.<br />
11. Nel corso degli anni che ci separano dalla sua prima stesura le previsioni formulate nel PAI sono state<br />
verificate con perio<strong>di</strong>cità annuale secondo quanto previsto dall'articolo 25 “Aggiornamento del Piano<br />
Stralcio” delle “Norme <strong>di</strong> Attuazione del Piano Stralcio per la <strong>di</strong>fesa dal Rischio Idrogeologico –<br />
Aggiornamento 2010”, approvato dall’Autorità <strong>di</strong> Bacino della Basilicata il 26 marzo 2010 (“Norme <strong>di</strong><br />
Attuazione”); il 27 aprile 2011 il Comitato Istituzionale dell’Autorità ha <strong>di</strong>sposto l’adozione del primo<br />
aggiornamento 2011 del PAI, avvenuto in data 10 ottobre 2011, all’interno del quale sono state valutate ed<br />
approvate dal Nucleo Tecnico Amministrativo 37 segnalazioni da parte <strong>di</strong> soggetti pubblici e privati, così<br />
come <strong>di</strong>sposto dall’art. 25 delle Norme <strong>di</strong> Attuazione, interessando le aree <strong>di</strong> 24 Comuni. Per<br />
l’in<strong>di</strong>viduazione delle aree dell’istanza che ricadono nelle zone a rischio idrogeologico in<strong>di</strong>viduate dal PAI si<br />
rimanda all’apposito paragrafo 4.4.3.<br />
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