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Il Generale Domenico Achille, Comandante<br />

Regionale “Sicilia” della Guardia di Finanza<br />

traccia un quadro sul fenomeno dell’immigrazione<br />

clandestina sulle nostre coste<br />

di Paola Pottino<br />

P<br />

ugliese di nascita, il Generale Domenico<br />

Achille, Comandante Regionale<br />

“Sicilia” della Guardia di Finanza,<br />

è nell’Isola da poco più di un<br />

anno e mezzo dopo aver prestato<br />

servizio in altri ambiti territoriali dell’italia. Qui in collaborazione<br />

con il Corpo delle Capitanerie di Porto,<br />

la Marina Militare, i Carabinieri, la Polizia di Stato,<br />

ognuna nelle loro diverse specificità, combatte il fenomeno<br />

criminale legato all’ immigrazione.<br />

Generale Achille, quali sono stati i flussi più significativi<br />

di immigrazione illegale verso la Sicilia?<br />

«I flussi più significativi provengono da Paesi del Bacino<br />

del Mediterraneo, del Corno d’Africa, dell’Africa<br />

occidentale ed, in minima parte, dal Medio e dall’estremo<br />

Oriente o dal Sub-continente indiano. Essi<br />

sono costituiti da una componente di emigranti per<br />

motivi economici, ma anche da persone in fuga dalla<br />

violenza ancorché, in taluni casi, tratte in inganno<br />

con la chimera di un lavoro onesto».<br />

Quanto costano questi “viaggi della speranza”<br />

per coloro che decidono di<br />

affidarsi alle organizzazioni<br />

criminali?<br />

«Le somme oscillano dai 1.000<br />

ai 3.000 euro».<br />

La maggior parte dei clandestini<br />

proviene dalla Libia e, in<br />

questo quadro, assume specifica<br />

rilevanza la decisione<br />

del giugno 2005, per l’avvio di<br />

Domenico Achille<br />

Eroismo quotidiano EMIGRAZIONE<br />

una più incisiva cooperazione euro-libica in materia<br />

di immigrazione...<br />

«Esattamente. Tale decisione è diventata operativa<br />

quest’anno con la stesura dei Protocolli di cooperazione<br />

tra la l’Italia e la Gran Giamahiria Araba Libica<br />

Popolare Socialista, stipulati il 29 dicembre 2007 e 4<br />

febbraio 2009. Nel contesto di tali accordi, a partire<br />

dal 25 maggio 2009, la Guardia di Finanza svolge<br />

una sistematica attività di pattugliamento del mare<br />

territoriale e delle acque internazionali prospicienti il<br />

porto libico di Zuwarah, principale snodo dei trasporti<br />

clandestini verso Lampedusa».<br />

Generale, allora, in base a tali accordi, quali sviluppi<br />

ci sono stati?<br />

«Gli sviluppi sono nei numeri. L’attività di contrasto<br />

posta in essere dai Reparti territoriali della Guardia di<br />

Finanza e da quelli della Componente Aeronavale che<br />

opera in Sicilia, può essere così sintetizzata distintamente<br />

per gli anni 2008 e 2009 con la precisazione<br />

che, relativamente all’anno 2009 il dato è riferito fino<br />

al mese di settembre. Nell’intero anno 2008, sono<br />

state condotte 262 missioni<br />

operative che hanno consentito<br />

di concorrere al fermo di<br />

10.028 migranti (8.247 uomini,<br />

1.118 donne e 663 minori) di cui<br />

122 arrestati perché ritenuti responsabili<br />

del fenomeno quali<br />

“scafisti”. Inoltre, sono stati<br />

sequestrati 91 natanti utilizzati<br />

per il trasporto dei migranti<br />

37<br />

PERCORSI

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