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Thanksgiving day EMIGRAZIONE<br />

Thanksgiving day<br />

Un mito<br />

problematico<br />

di Attilio Carapezza<br />

O<br />

gni anno negli Stati Uniti, il quarto<br />

giovedì di Novembre, le famiglie<br />

americane – almeno quelle che la<br />

crisi economica non ha sospinto<br />

nel girone infernale della neoindigenza<br />

– si riuniscono con amici e parenti a festeggiare<br />

il Thanksgiving day (“Giorno del ringraziamento”)<br />

attorno ad una tavola imbandita su cui troneggiano<br />

un dorato tacchino arrosto e un’invitante torta di<br />

zucca. Alla centralità del primo piatto si deve la denominazione<br />

alternativa di Turkey day (“Giorno del<br />

tacchino”).<br />

Quello del 2009 è il 388° Thanksgiving della storia,<br />

considerato che la prima celebrazione risale al novembre<br />

del 1621, indetta da William Bradford, governatore<br />

della colonia che i Padri Pellegrini avevano<br />

fondato a Plymouth, per ringraziare Dio del loro primo<br />

raccolto. Questo primato simbolico non è stato<br />

intaccato dalle numerose ricerche storiche che hanno<br />

rintracciato precedenti cerimonie di Ringraziamento<br />

religioso celebrate da coloni europei sul suolo americano<br />

prima del 1621, come quella tenuta l’8 settembre<br />

1565 in un insediamento spagnolo in Florida.

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