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NEW<br />
YORK<br />
PERCORSI 24<br />
Petrosino nella letteratura<br />
Italo Stanco. L’eco delle imprese di Joe Petrosino, dalla<br />
cronoca nera, filtra presto nelle appendici dei giornali<br />
delle comunità italiane, dove si pubblicavano i lunghi<br />
e intricati feuilleton appartenenti al genere dei “misteri<br />
delle città”, nato in Francia a metà dell’Ottocento con I<br />
Misteri di Parigi di Eugene Sue. I misteri di Bleecker Street,<br />
Romanzo contemporaneo, Il delitto di Coney Island, e I<br />
misteri di Harlem di B. Ciambelli e Le Piovre di New York<br />
di Italo Stanco sono solo alcuni dei titoli in cui appare il<br />
personaggio di Joe Petrosino. Qui, accanto agli immancabili<br />
elementi romanzeschi, alle intricate trame, ai dettagli<br />
piccanti e sensazionali, ai ritratti di oscuri criminali<br />
e ai vizi dell’alta società, si trovano elementi nuovi, più<br />
realistici, legati alla vita della “Colonia italiana”.<br />
Una rappresentazione realistica degli ambienti delle comunità<br />
italiane densa di riferimenti topografici ai luoghi<br />
e ai fatti criminosi realmente accaduti. Queste pubblicazioni<br />
rispondevano all’esigenza di rettificare l’immagine<br />
degli italiani quale emergeva dalla stampa americana<br />
che spesso presentava i nostri connazionali come “i so-<br />
liti sospetti”, individui che, per natura, per razza e per<br />
cultura, si adattavano male alle leggi statunitensi e che<br />
facilmente diventavano pericolosi anarchici o mafiosi<br />
pronti a cospirare contro l’America e le sue istituzioni<br />
democratiche. Nel perseguire questo intento di riabilitazione,<br />
la figura di Joe Petrosino e più tardi quella di<br />
Michel Fiaschetti, che lo sostituì al comando dell’Italian<br />
Squad nel 1912, svolgeva nei romanzi popolari un ruolo<br />
importantissimo.<br />
La creazione del personaggio di un poliziotto tutto d’un<br />
pezzo, rappresentante della legalità, che agisce in nome<br />
della comunità per sradicare il crimine e portare giustizia,<br />
rassicura infatti i lettori italoamericani rispetto alle<br />
accuse mosse agli Italiani, ed in particolare ai Siciliani, di<br />
essere parte di una società segreta, un’organizzazione<br />
di assassini che aveva l’obiettivo di controllare le istituzioni<br />
della città.<br />
Petrosino era dunque il paladino della comunità italiana<br />
a New York, dall’alto della sua credibiltà di poliziotto e<br />
di membro della comunità, era la figura più adatta a