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Scarica la tesi Integrale di Feynman sui Cammini e Processi Stocastici

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L’eq.(38) e quin<strong>di</strong> l’eq.(40) valgono solo sotto l’implicita assunzione che non<br />

venga effettuata alcuna misurazione sul sistema (come del resto tutta <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione<br />

<strong>di</strong> <strong>Feynman</strong> esposta.) Dal confronto delle eq.(40) e (39) si nota che il<br />

comportamento delle probabilità quantistiche Pq <strong>di</strong>fferisce da quello delle probabilità<br />

c<strong>la</strong>ssiche P . Il manifestarsi <strong>di</strong> tale comportamento non c<strong>la</strong>ssico, evidente<br />

nell’eq.(40), sta al<strong>la</strong> base dell’aspetto ondu<strong>la</strong>torio del<strong>la</strong> materia e quin<strong>di</strong> anche<br />

del<strong>la</strong> non realtà fisica dei cammini <strong>di</strong> <strong>Feynman</strong> descriventi un processo quantistico<br />

al confronto con quelli <strong>di</strong> Wiener, che contrariamente rappresentano le<br />

vere traiettorie del moto stocastico <strong>di</strong> una particel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica. In comune con i<br />

cammini <strong>di</strong> <strong>Feynman</strong>, anche i cammini <strong>di</strong> Wiener, cioè quelli che danno il contributo<br />

fondamentale all’integrazione, sono continui ma non <strong>di</strong>fferenziabili. Ciò<br />

è stato mostrato nell’analisi del moto browniano, ma si può vedere con il medesimo<br />

proce<strong>di</strong>mento utilizzato per i cammini <strong>di</strong> <strong>Feynman</strong> applicato all’integrale<br />

<strong>di</strong> Wiener. Dunque anche i cammini <strong>di</strong> Wiener sono frattali con <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong><br />

Hausdorff 2.<br />

0.11 Equazione <strong>di</strong> Fokker-P<strong>la</strong>nck e Fluttuazioni<br />

Quantistiche<br />

Abbiamo precedentemente visto <strong>la</strong> somiglianza formale tra l’equazione <strong>di</strong> Schrö<strong>di</strong>nger<br />

<strong>di</strong> una particel<strong>la</strong> libera e l’equazione del calore. Abbiamo appunto osservato<br />

che le rispettive funzioni <strong>di</strong> Green (31),(32) sono molto simili a parte il termine<br />

immaginario. In partico<strong>la</strong>re l’equazione del calore definisce un processo <strong>di</strong><br />

Wiener caratterizato dunque da una <strong>di</strong>stribuzione gaussiana. Più in generale<br />

può essere mostrato che l’equazione <strong>di</strong> Schrö<strong>di</strong>nger <strong>di</strong> una particel<strong>la</strong> soggetta<br />

ad un potenziale vettore e uno sca<strong>la</strong>re è similmente corre<strong>la</strong>ta all’equazione <strong>di</strong><br />

Fokker-P<strong>la</strong>nck:<br />

∂<br />

∂2<br />

∂<br />

P (x, t) = D P (x, t) − [Vi(x, t)P (x, t)] − ∆(x, t)P (x, t) (41)<br />

∂t ∂x2 ∂xi<br />

Tale equazione descrive l’evoluzione temporale <strong>di</strong> un processo stocastico markoviano<br />

e generalizza l’equazione del calore. Il primo termine nel membro <strong>di</strong> destra<br />

descrive, come già visto, le fluttuazioni gaussiane. Il secondo termine invece<br />

tiene conto degli effetti deterministici, per esempio eventuali campi <strong>di</strong> forza a<br />

cui <strong>la</strong> particel<strong>la</strong> stocastica è sottoposta. L’ultimo termine invece considera <strong>la</strong><br />

probabilità <strong>di</strong> assorbimento o emissione <strong>di</strong> particelle per unità <strong>di</strong> tempo dall’ambiente.<br />

Essendo l’equazione lineare si ha che i vari termini non interferiscono<br />

tra loro ma possiamo tenerne conto in modo ad<strong>di</strong>tivo. Per tale motivo possiamo<br />

schematizzare i processi stocastici, associati all’integrale <strong>di</strong> Wiener tramite <strong>la</strong><br />

formu<strong>la</strong> <strong>di</strong> <strong>Feynman</strong>-Kac, <strong>di</strong>cendo che:<br />

descrivono un’evoluzione temporale deterministica perturbata da fluttuazione<br />

gaussiane <strong>di</strong> fondo.<br />

L’ultimo termine del<strong>la</strong> (41) definisce soltanto una <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> probabilità<br />

(del numero delle particelle) lungo <strong>la</strong> traiettoria, cioè se queste vengono assorbite<br />

od emesse. L’equazione <strong>di</strong> Schrö<strong>di</strong>nger <strong>di</strong> una particel<strong>la</strong> descritta dall’azione<br />

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