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No. 07 01 10/09<br />

« editoriale»<br />

Egregi lettori<br />

Siamo lieti di presentare l’ultima edizione<br />

della nostra newsletter FISCHERSCOPE.<br />

Quest’anno abbiamo investito ancora una<br />

volta nella vicinanza al cliente e nella competenza,<br />

in Europa, Asia e Sud America. Grazie<br />

all’apertura di due nuove fi liali a San Paolo<br />

(Brasile) e Seul (Corea del Sud), e al trasferimento<br />

nei nuovi uffi ci di Milano (Italia) e Barcellona<br />

(Spagna), siamo riusciti ad ampliare<br />

ulteriormente la nostra rete di servizi, di competenze<br />

e di vendite. Inoltre, ci siamo avvicinati<br />

ai nostri clienti anche in altri ambiti: ad esempio,<br />

per la prima volta dopo alcuni anni,<br />

FISCHER ha partecipato di nuovo a BASEL-<br />

WORLD 2012, dove si sono svolti numerosi seminari<br />

rivolti ai clienti sul tema della «misura»<br />

e sono state incrementate le nostre risorse con<br />

laboratori applicativi e nuovi collaboratori.<br />

I contenuti di questa edizione: la fuga mondiale<br />

verso i beni rifugio ha portato a un’impennata<br />

dei prezzi dell’oro. XAN® 220, il nuovo<br />

strumento a fl uorescenza a raggi X, FISCHER<br />

offre una soluzione ideale, rapida, non distruttiva<br />

e soprattutto affi dabile per misurare il<br />

contenuto aureo.Nel frattempo, la precisione<br />

di questi strumenti ha raggiunto i massimi<br />

livelli. L’ accuratezza é garantita dagli standard<br />

di riferimento per l’oro prodotti da Helmut<br />

Fischer. A questo proposito, vi consigliamo la<br />

lettura dell’articolo sull’analisi dei microelementi<br />

nei materiali utilizzati per i gioielli e gli<br />

accessori nel settore della moda.<br />

Oltre agli strumenti di misura, Helmut Fischer<br />

produce anche campioni di taratura di alta<br />

qualità da utilizzare con gli strumenti; Quando<br />

usate questi campioni l’accuratezza della misura<br />

è assicurata. A titolo esemplifi cativo, a<br />

pagina 3, sono illustrati i nuovi standard SnPb.<br />

Contattateci per suggerimenti e annotazioni<br />

sui nostri articoli o con problema specifi co<br />

di misura. Vi forniremo volentieri una consulenza.<br />

Distinti saluti<br />

Walter Mittelholzer Adriano Colombo<br />

CEO Amministratore<br />

Helmut Fischer Holding AG Delegato<br />

Helmut Fischer AG Helmut Fischer<br />

S.R.L.<br />

FISCHER NEWSLETTER<br />

Spessore Analisi dei Materiali Micro Durezza<br />

Prove dei Materiali<br />

« visto da vicino»<br />

Nuovi uffi ci per<br />

Helmut Fischer S.R.L.<br />

Il 30 ottobre 2012 Helmut Fischer S.r.l. ha<br />

aperto i nuovi uffi ci a Sesto San Giovanni<br />

(Mi), incrementando lo spazio dedicato<br />

all’assistenza tecnica e alla vendita e dotandosi<br />

di una sala dimostrazione che mette a<br />

disposizione dei clienti tutti i prodotti<br />

dell’azienda per prove e controlli. L’inaugurazione<br />

è avvenuta martedì 30 ottobre, alla<br />

presenza di Adriano Colombo, Amministratore<br />

Delegato di Helmut Fischer S.r.l. e<br />

di Walter Mittelholzer, CEO di Helmut<br />

Fischer AG.<br />

«Questo è un grande sogno che si avvera, e<br />

voglio ringraziare tutti i nostri collaboratori<br />

per il loro impegno, che ci ha permesso di<br />

raggiungere questo traguardo», ha dichiarato<br />

Adriano Colombo all’apertura dell’evento.<br />

«Vorrei inoltre ringraziare Walter Mittelholzer<br />

che ha reso possibile questo risultato»,<br />

ha continuato.<br />

ITALIA<br />

«Questa nuova bellissima sede rispecchia<br />

la qualità dei nostri prodotti, dei nostri servizi<br />

e delle persone che ci lavorano», ha affermato Mittelholzer. «La fi liale italiana<br />

non solo è una grande famiglia, ma è anche di grande successo, e questa nuova<br />

sede dimostra chiaramente che Helmut Fischer vuole restare in Italia per molto<br />

tempo».<br />

«Non penso che il nostro successo sia basato soltanto sulla nostra tecnologia,<br />

sebbene sia chiaramente un aspetto fondamentale, ma si basa soprattutto sulla<br />

qualità dei servizi e sul supporto tempestivo e costante che off riamo ai clienti»,<br />

ha dichiarato Colombo, «Ci sono aziende che sono diventate nostre clienti perchè<br />

hanno deciso di adattarsi al mercato investendo in prodotti affi dabili, comprendendo<br />

il nostro valore aggiunto».


« informazioni dalla pratica»<br />

Analisi dei microelementi nei materiali utilizzati per<br />

i gioielli e gli accessori nel settore della moda<br />

Immagine 1: I gioielli sono costantemente a contatto con la pelle dell’uomo. Per questa ragione, il contenuto delle sostanze nocive nei materiali<br />

utilizzati è ragionevolmente limitato.<br />

A livello mondiale, si stanno intraprendendo notevoli sforzi per<br />

limitare la concentrazione di determinate sostanze chimiche nei<br />

beni di consumo. Dopo essere riusciti ad «eliminare» sostanze<br />

quali il piombo e il mercurio dai prodotti elettronici, adesso è<br />

necessario introdurre linee guida simili per gli altri tipi di prodotti.<br />

Tali normative dovrebbero riguardare i gioielli, le parti degli orologi,<br />

gli accessori, le parti metalliche delle borse, dei portafogli o<br />

degli abiti. I promotori di queste iniziative sono sia istituzioni statali,<br />

quali ad esempio la CPSC americana, che comitati di settore, ad<br />

esempio Oeko-Tex®, un’organizzazione impegnata nella realizzazione<br />

di tessuti privi di sostanze nocive.<br />

Accanto ad alcune sostanze nocive organiche sarà necessario limitare<br />

anche i metalli pesanti, in particolare Pb, Cd e Ni. I valori limite<br />

microelemento<br />

Pb<br />

Pb<br />

Tabella 1: Valori tipici corrispondenti alla ripetibilità dei singoli valori nella<br />

misurazione dei microelementi (EDXRF). I valori della deviazione standard sono<br />

una misura diretta delle concentrazioni minime che possono essere ancora<br />

rilevate in un materiale (limite di rivelabilità ~ 3 x deviazione standard).<br />

FISCHERSCOPE ®<br />

matrice<br />

ABS<br />

Al<br />

Cu<br />

Zn<br />

Sn<br />

Ottone, reale<br />

SnBi2, reale<br />

SnBi50, reale<br />

deviazione<br />

standard [ppm]<br />

0.5<br />

2<br />

13<br />

20<br />

0.6<br />

10 – 30<br />

5 – 15<br />

50 – 100<br />

variano moltissimo in base al paese e al settore. Ovviamente, le<br />

aziende che commerciano i propri prodotti sul mercato globale<br />

devono seguire le rigide linee guida vigenti a livello mondiale per<br />

facilitare i rapporti commerciali, che prevedono, ad esempio, un<br />

massimo di 100 ppm di Cd e di 90 ppm di Pb.<br />

Per ragioni di costo, le parti metalliche presenti nei gioielli e negli<br />

accessori non vengono prodotte utilizzando materiali massicci.<br />

I corpi base vengono realizzati con l’utilizzo di leghe duttili<br />

ed economiche, quindi rivestiti con strati decorativi. Sia il materiale<br />

di rivestimento che del corpo di base deve essere privo di Pb<br />

e Cd. Verifi care singolarmente questi aspetti non è un’operazione<br />

banale.<br />

Per questa ragione, è più effi cace misurare materiali di base come<br />

l’ottone e le leghe di zinco prima della modellatura e del<br />

rivestimento.<br />

Le analisi si svolgono di norma mediante strumenti di analisi ICP<br />

a emissione ottica o a fl uorescenza da raggi X. I punti di forza dei<br />

due metodi riguardano aspetti diversi e complementari. Le analisi<br />

con fl uorescenza a raggi X (EDXRF) sono molto convenienti ed<br />

economici e hanno una potenza di rilevazione che normalmente<br />

risulta suffi ciente (vedere Tabella 1).<br />

Per le operazioni di misurazione XRF più complesse, nel corso della<br />

valutazione, diventano signifi cative semplici osservazioni statistiche:<br />

un’analisi dovrebbe essere sempre basata sui valori medi<br />

derivati da più valori singoli.<br />

La tabella mostra che è molto più semplice rilevare di tracce di<br />

piombo nell’alluminio piuttosto che nelle piombature di SbBi o di<br />

No. 07


Immagine 2: Correlazione tra le misurazioni XRF della concentrazione di Pb e valori<br />

nominali certifi cati. La correttezza dei valori è già molto buona anche prima della<br />

taratura. Questo aspetto è importante per un processo di misurazione solido.<br />

Poiché la variazione dei valori di misurazione sui componenti reali è superiore<br />

rispetto a quella rilevata negli elementi puri, è necessario lavorare con i valori<br />

medi ricavati da più misurazioni singole (qui sono mostrati i valori medi ottenuti<br />

da dieci misurazioni singole, 95 % intervalli di confi denza).<br />

ottone. Perché avviene questo e com’è possibile stimare la diffi -<br />

coltà di una tale operazione di misura? In linea di massima gli<br />

elementi pesanti (con numero atomico elevato) sono facilmente<br />

rilevabili nelle matrici leggere (con numero atomico basso). La<br />

rilevazione di Pb nei materiali plastici, nei metalli leggeri o anche<br />

nei materiali contenenti ossido funziona molto bene mediante<br />

EDXRF. Invece, nelle leghe di ferro, rame e zinco è più complessa.<br />

Per svolgere analisi più accurate è necessario osservare la situazione<br />

concreta nella spettroscopia di fl uorescenza (energie esatte<br />

delle singole linee di fl uorescenza, il comportamento reciproco<br />

di assorbimento/eccitazione). Limiti bassi di rivelabilità sono un<br />

presupposto importante per la riuscita del metodo.<br />

Inoltre, e fondamentale rispettare la correttezza delle misurazioni.<br />

Questi aspetti sono stati analizzati per diverse operazioni di<br />

misura.<br />

A titolo di esempio, vengono qui riportati alcuni dei risultati<br />

ottenuti mediante l’analisi XRF complessa di leghe di ghisa ZnAl<br />

mediante gli strumenti a raggi X FISCHERSCOPE XDV®-SDD (vedere<br />

immagine 2). I valori di misura anche senza taratura sono molto<br />

vicini ai valori nominali certifi cati. Gli strumenti FISCHER X-Ray<br />

vengono utilizzati in tutto il mondo per lo screening dei materiali<br />

utilizzati nella produzione di gioielli e accessori.<br />

Dr. Daniel Sutter,<br />

Helmut Fischer AG Svizzera<br />

« visto da vicino»<br />

Nuovi standard di taratura SnPb per l’analisi<br />

a fl uorescenza da raggi X nell’ambito High Reliability<br />

Immagine 1 mostra circuiti stampati di altezze diverse. Ad esempio, è possibile misurare i punti saldati e gli strati dei gruppi elettronici con FISCHERSCOPE® XDAL®.<br />

Il procedimento di analisi a fl uorescenza da raggi X, che non<br />

è distruttivo, è consigliato per l’analisi della composizione di<br />

piombature e rivestimenti di stagno. Non a caso, lo strumento<br />

FISCHERSCOPE® X-RAY trova un importante e diffuso ambito di ap-<br />

plicazione proprio nell’analisi del contenuto di Pb all’interno delle<br />

leghe di stagno. Se da un lato la quantità consentita di Pb deve<br />

essere limitata per ragioni di salute, dall’altro esistono anche applicazioni<br />

in cui è necessario che il Pb sia presente nello stagno in<br />

No. 07 FISCHERSCOPE ®


concentrazioni minime. La norma RoHS disciplina l’utilizzo di varie<br />

sostanze nocive, tra cui il Pb, nei componenti elettronici, affi nchè<br />

non venga incrementata la quantità di queste sostanze che viene<br />

poi rilasciata nell’ambiente. Per questa ragione, negli ultimi anni le<br />

piombature contenenti piombo sono state sostituite con quelle<br />

senza piombo e adesso è necessario verifi care se il Pb si attesti al di<br />

sotto del valore limite di 1000 ppm. Anche la legge americana per<br />

il miglioramento della sicurezza dei prodotti di consumo (Consumer<br />

Product Safety Improvement Act – CPSIA) disciplina l’utilizzo<br />

del piombo e nel 2011 ha abbassato a 100 ppm il valore limite<br />

consentito. Tuttavia, nel settore aeronautico o delle tecnologie<br />

mediche (applicazioni High Reliability) vengono richieste esclusivamente<br />

piombature contenenti Pb. In questi casi, è necessario<br />

dimostrare che nelle leghe di piombo è contenuto almeno il 3 % di<br />

piombo, poichè lo Sn puro tende a formare trichite. Le trichiti sono<br />

monocristalli di Sn aghiformi, che si compaiono superfi cialmente<br />

dopo un determinato periodo di tempo e possono innescare un<br />

corto circuito. Ne consegue che la verifi ca di questi componenti è<br />

un compito importante e di grande responsabilità, che richiede un<br />

controllo della quasi totalità dei componenti. L’analisi a fl uorescenza<br />

da raggi X consente di misurare la composizione delle leghe di<br />

stagno in modo rapido e non distruttivo. Con il software WinFTM è<br />

inoltre possibile determinare lo spessore e soprattutto la composizione<br />

esatta del rivestimento in SnPb di vari componenti elettroni-<br />

Immagine degli<br />

elettroni retrodiffusi<br />

SEM<br />

Valore nominale Pb<br />

in massa %<br />

ci come circuiti stampati, prese e contatti, strumenti e attrezzature<br />

aziendali o resistenze SDM e condensatori (Immagine 1). Nel corso<br />

della misura della composizione di SnPb dello strato di copertura<br />

dei componenti SDM è necessario prestare molta attenzione poiché<br />

il Pb potrebbe essere rilevato anche nella ceramica o negli strati<br />

sommersi. In questo caso, è disponibile una speciale operazione<br />

di misura che prevede questa evenienza. Lo Sn e il Pb formano una<br />

lega eutettica, in cui si alternano continuamente una fase ricca<br />

di Sn e un’altra ricca di Pb. La solubilità massima del Pb nello St<br />

corrisponde a 2,5 massa % e quella dello Sn nel Pb corrisponde a<br />

19 massa %. Tuttavia, l’effettiva composizione delle fasi,<br />

l’omogeneità e la struttura di questa lega dipendono da diversi<br />

fattori. Ad esempio, il processo di produzione esercita una particolare<br />

infl uenza: se la lega è stata temprata oppure è stata lasciata a<br />

FISCHERSCOPE ®<br />

campione di<br />

riferimento a snPb3<br />

campione<br />

snPb3<br />

raffreddare lentamente, la lavorazione meccanica della superfi cie,<br />

l’immagazzinamento e l’invecchiamento dei campioni, ecc. La Tabella<br />

1 mostra immagini di elettroni retrodiffusi SEM di vari campioni<br />

di SnPb con un contenuto di Pb superiore al 3%, così come i<br />

risultati corrispondenti ottenuti senza l’applicazione di standard.<br />

In corrispondenza delle «isole» di colore più chiaro si trovano le fasi<br />

ricche di Pb, mentre in corrispondenza della «matrice» grigio scuro<br />

si trovano le fasi ricche di Sn. Si nota che l’estensione di tali isole<br />

può variare e che esse sono distribuite in maniera più o meno omogenea.<br />

Le dimensioni e la disomogeneità infl uiscono anche sui<br />

rapporti di intensità delle linee di fl uorescenza a raggi X. Nel caso<br />

di campioni di riferimento omogenei, il valore XRF senza taratura<br />

coincide in gran parte con il valore nominale e questo consente di<br />

verifi care il contenuto di Pb senza l’adozione di standard. Con<br />

l’aumento della disomogeneità, aumenta anche la deviazione dal<br />

valore nominale (vedere Tabella 1).<br />

Nelle leghe di SnPb con contenuto di Pb, un effetto di invecchiamento,<br />

che è noto anche in letteratura, può manifestarsi nell’ordine<br />

dei ppm. Di conseguenza, soprattutto per i campioni che sono<br />

stati conservati in modo inappropriato (ad esempio, a temperature<br />

troppo elevate), dopo alcuni anni, si potrebbe registrare un<br />

aumento della concentrazione di Pb. Il Pb si sarebbe accumulato<br />

sulla superfi cie del campione così conservato, che quindi dovrà<br />

campione<br />

snPb8<br />

filo eutettico<br />

snPb38<br />

10 μm 10 μm 10 μm 50 μm<br />

3,1 (+/- 0,15) 3,0 8,5 38<br />

Pb misurato in massa % 3,0 2,8 7,5 33,6<br />

Diff. rel. Valore nominale<br />

– misurato in %<br />

3 6 12 12<br />

s inh (inomogeneità) 0,05 0,11 0,3 1,0<br />

Tabella 1: Misurazioni di varie leghe di SnPb con lo strumento FISCHERSCOPE® XDAL®. (50 kV, filtro al Ni, 0.2 mm, diaframma *0.2 mm, superficie 3 mm *3 mm<br />

2 2 2 con 64 punti, tempo di misurazione100 s, l’inomogeneità sinh si calcola come segue: s = sges – swdh ).<br />

inh<br />

essere nuovamente levigata prima di eseguire la misura. A questo<br />

proposito è necessario fare attenzione che all’interno del campione<br />

non si inseriscano corpi estranei. Questa problematica dimostra<br />

chiaramente l’importanza di una creazione attenta delle referenze<br />

per il sistema SnPB e del loro controllo regolare. Helmut Fischer<br />

GmbH offre per entrambe le applicazioni (RoHS e High Reliability)<br />

delle referenze, che sono stati sviluppati ponendo grande cura<br />

all’omogeneità del materiale.<br />

Oggi è possibile migliorare notevolmente la qualità della lega di<br />

SnPb con il 3% di Pb con un nuovo procedimento di fabbricazione,<br />

affi nchè anche con gli strumenti a fl uorescenza da raggi X sia possibile<br />

ottenere una suddivisione ottimale della fase ricca di Pb, in<br />

cui nessun punto di misura è inferiore a 50 μm (ad es. con XDV®-μ<br />

No. 07


La Immagine 2 mostra le immagini degli elettroni retrodiffusi SEM e una scansione lineare effettuata<br />

sul materiale di riferimento A della Tab. 1 (sopra) e il nuovo materiale SnPb (sotto) su 1 mm di<br />

lunghezza realizzate con FISCHERSCOPE® XDV®-µ (Ottica policapillare con FWHM di circa 20 µm, 50 kV,<br />

filtro in Al, 50 *25 s, ripetibilità 0,031%).<br />

con ottica policapillare). In Fig. 2 viene mostrata<br />

l’immagine degli elettroni retrodiffusi SEM della<br />

nuova lega e una scansione lineare fatta sul campione<br />

a confronto con il materiale di riferimento<br />

SnPb3 convenzionale, che è adatto alla microanalisi<br />

soltanto in misura limitata. I materiali di refrenza<br />

Fischer vengono verifi cati ad intervalli regolari<br />

per garantire un’elevata qualità e per eliminare le<br />

conseguenze dell’invecchiamento.<br />

Dr. Simone Dill<br />

« visto da vicino»<br />

PICODENTOR ® HM500 con microscopio a forza ottica:<br />

visualizzazione e quantifi cazione delle strutture sulla<br />

scala nanometrica<br />

Immagine 1: PICODENTOR® HM500 con microscopio a forza atomica.<br />

Immagine 2: Misurazione della durezza su lastra di vetro BK7 con forza<br />

massima di 5 mN. La profondità di penetrazione restante è inferiore a 100 nm.<br />

Negli ultimi anni, le richieste relative alle proprietà di superfi cie<br />

dei materiali più disparati sono cresciute notevolmente. Sono<br />

stati sviluppati sistemi multistrato altamente complessi, per produrre<br />

superfi ci antigraffi o, antimacchia, antistatiche, rifrangenti<br />

o capaci di accumulare energia.<br />

Per la caratterizzazione delle proprietà meccaniche di questi strati<br />

spesso ultrasottili viene adottato il controllo di penetrazione, che<br />

restituisce i valori caratteristici per la durezza o l’elasticità dei singoli<br />

strati. A questo scopo, è necessaria un misurazione precisa del<br />

percorso nella scala picometrica e una produzione di energia fi no<br />

No. 07 FISCHERSCOPE ®


a pochi micronewton. Inoltre, per riuscire a misurare anche le<br />

strutture più piccole, è necessario posizionare i campioni in modo<br />

esatto. Per ottenere ulteriori risultati sulle proprietà dei materiali,<br />

è possibile dotare il dispositivo PICODENTOR® HM500 di un<br />

microscopio a forza atomica (Atomic Force Microscope, AFM)<br />

Immagine 3: Misurazione AFM (rappresentazione in 3D) di un›impronta<br />

con la forza massima pari a 5 mN (scala nell›asse Z: 50 nm).<br />

(Immagine 1). Il banco XY programmabile con una precisione<br />

di posizionamento di < 0,5 μm, il piano attivo di smorzamento<br />

delle vibrazioni e la camera di misurazione chiusa costituiscono i<br />

requisiti fondamentali per svolgere misurazioni AFM aggiuntive.<br />

«I microscopi a forza atomica» comprendono un gruppo di<br />

microscopi dotati di una punta di misurazione che, al contrario<br />

di quanto avviene con il microscopio ottico, tocca fisicamente la<br />

superficie del campione. La composizione utilizzata in questi<br />

dispositivi si basa su un «cantilever» con una punta di silicio molto<br />

fine, che serve a misurare le differenze di altezza. La superficie di<br />

misurazione viene scansionata in modo lineare e le informazioni<br />

relative all’altezza vengono rilevate ad alta precisione. La risoluzione<br />

in direzione XY viene determinata dall’arrotondamento<br />

della punta di misurazione e, normalmente, è nell’ordine di<br />

grandezza di 10 nm. I dati ricavati possono essere rappresentati in<br />

vari modi: oltre alla topografia della superficie, che viene mostrata<br />

nel profilo dell’altezza, l’AFM offre la possibilità di misurare una<br />

serie di altre grandezze. Accanto alla misurazione ad alta precisio-<br />

FISCHERSCOPE ®<br />

ne della distanza, grazie all’asse Z calibrato (con un rumore di<br />

fondo pari a < 0,05 nm), è possibile determinare anche la fase e<br />

l’ampiezza dell’oscillazione del cantilever: questi due parametri,<br />

infatti, consentono di ricavare informazioni su ulteriori caratteristiche<br />

dei materiali. In particolare, l’AMF è lo strumento ideale per<br />

Immagine 4: Impronta su tungsteno (Fmax= 50mN) con gibbosità<br />

chiaramente riconoscibili.<br />

Immagine 5: Rilevamento ottico della misurazione su tungsteno (Fmax=<br />

50 mN, 100 x ingrandimento). Si vede chiaramente, che sono riconoscibili<br />

meno dettagli.<br />

rappresentare le impressioni dell’indentore con le forze massime<br />

più piccole. Su una lastra di vetro BK7 è possibile eseguire misurazioni<br />

con F max = 5 mN, (Immagine 2). La forza massima selezionata<br />

comporta una profondità di penetrazione restante inferiore<br />

ai 50 nm.<br />

La rappresentazione in 3D visualizza dettagli che senza l’AFM<br />

non sarebbero più visibili (Immagine 5). Così, in alcuni casi specifici,<br />

è possibile svolgere una valutazione più precisa dei risultati<br />

delle misure.<br />

Dr. Tanja Haas,<br />

Dr. Bernhard Nensel<br />

No. 07


« informazioni dalla pratica»<br />

Siete a conoscenza della corretta taratura<br />

dei vostri spessimetri?<br />

Immagine 1: Le sonde devono essere sempre calibrate correttamente.<br />

Gli spessimetri portatili vengono utilizzati in una serie di applicazioni<br />

diverse. Che siano misurati rivestimenti galvanici sottili, vernici<br />

per auto o spessi strati anticorrosione, nella maggior parte dei<br />

casi è necessario eseguire misurazioni di alta qualità, poichè servono<br />

a dimostrare al cliente che le tolleranze prescritte sono state<br />

rispettate. Allo stesso modo, è necessario garantire la comparabilità<br />

dei risultati ottenuti mediante gli spessimetri, ad esempio, nel confronto<br />

delle misurazioni tra fornitore e acquirente. A questo scopo,<br />

è necessario determinare l’incertezza delle misurazioni eseguite, ai<br />

sensi della norma ISO/IEC Guide 98-3 e, inoltre, come primo passo,<br />

è necessario determinare lo stato attuale di taratura della sonda.<br />

Non tutti gli utenti sono in grado di eseguire questa procedura<br />

correttamente e senza problemi.<br />

Per questo motivo, i nostri spessimetri offrono un supporto pratico<br />

e facile per lo svolgimento di questa operazione. Lo stato di taratura<br />

di una sonda può essere determinato con l’aiuto dei campioni di<br />

riferimento per la taratura. Normalmente, si tratta di un foglio<br />

misurato con indicazione dello spessore e dell’incertezza. Come<br />

avviene a questo punto la verifica? Dopo aver attivato la funzione<br />

«Verifica della taratura» nel menu «Taratura» vengono immessi i<br />

valori dello spessore e dell’incertezza delle norme di riferimento<br />

per la taratura (vd. Immagine 2) e quindi, in base a questi, vengono<br />

Verifica della taratura<br />

insicurezza<br />

Immettere il tipo<br />

di insicurezza!<br />

tolleranza [µm]<br />

tolleranza relativa [%]<br />

u(k=2) [µm]<br />

Uncertainty = μm<br />

OK Delete<br />

Immagine 2: Esempio del<br />

display dello strumento<br />

FMP 100 durante la verifica<br />

della taratura. In questa<br />

immagine: Immissione<br />

dell‘incertezza del foglio.<br />

eseguite varie misurazioni. Ecco fatto! Infine, lo spessimetro<br />

mostra se lo spessore rilevato è in linea con il valore di riferimento<br />

nel contesto dell’incertezza di misurazione oppure se è consigliata<br />

una regolazione. Oltre alle eventuali informazioni, viene visualiz-<br />

zata l’incertezza di misurazione rilevata, che rappresenta lo stato<br />

di taratura momentaneo dello strumento (vd. Immagine 3). Tale<br />

incertezza dello strumento è un componente necessario nel caso<br />

in cui si debba determinare l’incertezza totale per le misurazioni<br />

successive.<br />

Ovviamente, l’incertezza dello strumento non può mai essere inferiore<br />

a quella della norma di riferimento di taratura utilizzata. Anche<br />

nel caso in cui sia necessario regolare lo strumento, è possibile<br />

migliorare lo stato di taratura soltanto entro i valori di incertezza<br />

della norma di riferimento. Nel caso in cui siano richieste misurazioni<br />

più precise, è necessario utilizzare un campione di riferimento<br />

con un’incertezza minore.<br />

Verifica della taratura<br />

risultato<br />

Dettagli<br />

Differenza<br />

la taratura<br />

Va bene!<br />

Incertezza (k=2):<br />

Valore test E:<br />

Immagine 3: Risultato della<br />

verifica della taratura.<br />

In realtà l’incertezza rilevata vale soltanto nell’intervallo imme-<br />

diato di spessore del campione di riferimento. Se sono necessarie<br />

misurazioni in un intervallo di spessori più ampio, è consigliabile<br />

utilizzare due campioni di riferimento che rientrino nel campo di<br />

misura. La verifica della taratura e l’eventuale regolazione devono<br />

avvenire mediante un foglio di riferimento direttamente sul materiale<br />

di base desiderato (proprietà del materiale e geometria). In<br />

questo modo i fattori che influenzeranno significativamente la misurazione<br />

successiva saranno rilevati e considerati nell’incertezza,<br />

ossia ridotti al minimo mediante la regolazione. Altrimenti, questi<br />

componenti di errore aggiuntivi devono essere rilevati separatamente.<br />

Inoltre, spesso, è possibile ridurre l’incertezza mediante<br />

l’incremento del numero delle misure ripetute, in particolare, nel<br />

caso delle superfici più ruvide dei materiali di base. Il numero di<br />

misure singole viene rilevato automaticamente e considerato nel<br />

calcolo dell’incertezza. L’esecuzione corretta delle misure dello<br />

spessore con la definizione dell’incertezza non è certo un gioco da<br />

ragazzi e non a caso molti utenti incontrano notevoli problemi. Il<br />

materiale di supporto qui presentato offre una soluzione pratica e<br />

facilita notevolmente questo compito.<br />

Dr. Hans-Peter Vollmar<br />

No. 07 FISCHERSCOPE ®<br />

Repeat<br />

0.125 μm<br />

0.955 μm<br />

0.131<br />

KAL OK


« informazioni dalla pratica»<br />

La linea di strumenti XAN ® con una nuova<br />

tecnologia e una nuova veste:<br />

FISCHERSCOPE X-RAY XAN ® 220 e XAN ® 250<br />

Immagine 1: I nuovi strumenti XAN® offrono varie tecniche di misurazione, da<br />

quella dell’oro fino all’analisi più complessa dei materiali con molti elementi.<br />

La linea di strumenti FISCHERSCOPE X-RAY XAN® è stata lanciata<br />

12 anni fa. Gli spessimetri inclusi in questa serie sono stati concepiti<br />

come sistemi di analisi compatti ed efficienti e hanno ottenuto un<br />

grande successo di mercato. Da un lato, è di particolare rilievo l’impiego<br />

di questi dispositivi come strumenti di laboratorio universali,<br />

dall’altro il loro utilizzo per lo svolgimento di funzioni particolari,<br />

quali l’analisi dei metalli preziosi e delle sostanze nocive. Questa<br />

linea di prodotti che ha subito ben poche modifiche dal momento<br />

del suo lancio sul mercato, oggi è stata rinnovata radicalmente e<br />

perfezionata grazie a numerosi miglioramenti tecnici. In questo<br />

modo, anche in futuro FISCHERSCOPE X-RAY XAN® riuscirà a soddisfare<br />

le esigenze sempre crescenti dei nostri clienti.<br />

innovazioni tecniche<br />

Grazie all’inserimento del rilevatore SDD è stato possibile ottenere<br />

un miglioramento sostanziale delle prestazioni, con una superficie<br />

attiva più ampia, che adesso viene utilizzata nei modelli XAN® 220<br />

e XAN® 250. E’ quindi possibile lavorare con una frequenza quasi<br />

doppia rispetto a quella disponibile negli strumenti XAN® realizzati<br />

fino a questo momento, che comporta un dimezzamento del<br />

tempo di misura con la medesima precisione. Ovviamente, è possibile<br />

beneficiare anche di tutti gli altri vantaggi del rilevatore SDD,<br />

quali una buona risoluzione di energia, la possibilità di lavorare a<br />

frequenze molto elevate e di disporre di una sensibilità migliorata<br />

con un basso dispendio energetico. Le novità aggiuntive contri-<br />

buiscono a migliorare innanzitutto quotidiano. Ad esempio, adesso<br />

viene installata una videocamera USB di serie per l’osservazione<br />

del punto di misurazione. Così non è più necessario utilizzare la<br />

card video aggiuntiva per il calcolatore di valutazione. Inoltre,<br />

tutti gli strumenti sono dotati di<br />

ventole molto silenziose, che<br />

consentono un utilizzo senza<br />

problemi anche in ufficio o<br />

nell’area vendite.<br />

Immagine 2: Esecuzione della<br />

misura con i nuovi strumenti XAN®.<br />

In questa immagine: basta<br />

posizionare l’oggetto d’oro<br />

e misurarlo.<br />

FISCHERSCOPE ®<br />

Xan® 220<br />

Il dispositivo XAN® 220 è progettato<br />

specificamente per l’analisi<br />

di leghe di metalli preziosi. Gli<br />

strumenti sono dotati di<br />

diaframma rigido di 1 mm (disponibile<br />

anche in altre misure<br />

come optional), di un tubo a raggi X microfocus con anodo al tungsteno<br />

e filtro primario fisso. Ogni strumento XAN® 220 è dotato<br />

della configurazione di serie per l’analisi dei metalli preziosi, che<br />

comprende le operazioni di misure tipiche. La tabella sopra (Immagine<br />

3) mostra il risultato di una taratura con 12 standard. Sono da<br />

sottolineare il valore nominale dello standard (Au(%) perc.) e il<br />

valore (Au(%) teor.) calcolato dal software WinFTM senza taratura.<br />

E’ facile notare che il valore ottenuto senza l’utilizzo di campioni<br />

coincide già in buona misura con i valori nominali e per la taratura<br />

è necessario apportare solo poche correzioni. In questo modo, è<br />

garantita un’elevata accuratezza anche per i tipi di leghe che non<br />

sono incluse nella taratura.<br />

Immagine 3: Risultato della taratura di un dispositivo XAN® 220 con 12 standard.<br />

Xan® 250<br />

In aggiunta alle caratteristiche di XAN® 220, il dispositivo XAN® 250<br />

è dotato di 6 filtri primari intercambiabili, mediante i quali è<br />

possibile adattare la radiazione di eccitazione primaria alle diverse<br />

operazioni di misura. Inoltre, sono disponibili 4 diaframmi selezionabili<br />

automaticamente da 0,2 mm fino a 2 mm. Questo consente<br />

di analizzare superfici di dimensioni molto diverse con un unico<br />

strumento. Con l’utilizzo di XAN® 250 è dunque possibile svolgere<br />

le operazioni di misura più svariate: analisi delle leghe, determinazione<br />

del contenuto di sostanze nocive, misure di rivestimenti<br />

nell’ordine dei nm o analisi di elementi con numeri atomici ancora<br />

più bassi. Per queste ragioni è particolarmente adatto per essere<br />

utilizzato come strumento di laboratorio universale.<br />

Dr. Bernhard Nensel<br />

Helmut fiscHer s.r.l.<br />

Via G. di Vittorio, 307/29 | 20099 Sesto San Giovanni (MI)<br />

Tel. (+39) 02-2552626 | Fax (+39) 02-2570039<br />

italy@helmutfischer.com<br />

No. 07

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