Francesco Pierini boost - scientific close examination - OP-ED

Conclusioni
Sicuramente i due testi presentano delle somiglianze
notevoli dal punto di vista semantico e lessicale.
Entrambi i leader sono spinti dalla necessità di fare breccia
nel cuore degli elettori e nel convincerli che le idee e
l’approccio di ognuno è quello vincente.
Tuttavia, va nuovamente ribadito che la prospettiva
del partito in carica e quella del partito antagonista
sono diverse: nel primo caso esistono parole che possono
sottolineare ed accentuare ciò che è stato fatto, mentre
nel secondo caso è possibile rimarcare ciò che non è stato
fatto o eseguito in maniera sbagliata.
L’area 1 mostra l’uso predominante del pronome personale
we, inteso a volte come “il partito”, come in
In this Manifesto we set out plans (Brown), altre volte
interpretato come noi e voi, “il partito e i cittadini”, come in
if we pull together and work together (Cameron).
Lo stesso uso viene fatto mediante l’aggettivo possessivo
our, da leggersi in chiave politica in Our aim is a modern,
progressive Britain (Brown), ma in senso più collettivo in
Our economy is overwhelmed by debt (Cameron).
Pertanto, il senso di rapporto tra cittadino e politica tende
a divenire un elemento di inclusione soprattutto per
i Conservatori, rafforzato dalla presenza così rilevante
dell’avverbio together (10 occorrenze) nel discorso di Cameron,
che davvero sembra far propendere questa necessità
di legame partecipativo più nella fascia moderata
che in quella progressista.
Per quanto riguarda l’idea del futuro (area 2), presente
soprattutto attraverso l’uso dell’ausiliare will, denota
una sostanziale parità di frequenza.
Con questo ausiliare si fanno le promesse, si prendono
gli impegni, si dice genericamente ciò che si intende fare
una volta eletti:
We will rebuild the economy (Brown) è un tipico impegno
elettorale. Al contrario, l’uso di will da parte di Cameron
è leggermente diverso ed è quasi esclusivamente legato alle
domande retoriche del tipo How will we deal with the debt
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