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07.06.2013 Views

dei militari che erano a presidio della Capitale, e dei civili antifascisti, giovani ardimentosi, che si unirono a loro. Nacque, la Resistenza, con gli straordinari episodi che videro in tutto quel mese di settembre, in Italia e all’estero, nostri reparti e mezzi militari, delle diverse Armi, seguire la via della dignità e dell’onore, tener vivo il senso della fedeltà al giuramento e della lealtà verso chi rappresentava la continuità della Nazione. Andrebbe forse ricordata nella sua interezza, nella molteplicità dei suoi straordinari esempi, la storia del settembre 1943 e l’epopea dei militari che la scrissero. Perciò ho parlato, e l’ho sempre sottolineato anche nelle celebrazioni della Festa del 25 Aprile - a Cefalonia come a Genova - di un duplice segno della Resistenza. Quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia che condussero tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane e, non pochi, a sacrificare la loro vita. E quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi tedeschi, rifiutando l’adesione alla Repubblica di Salò. Una partecipazione da valorizzare più di quanto pure si sta facendo, perché essenziale, e caratterizzante della Resistenza italiana, accanto alla decisiva componente partigiana. E il punto d’incontro e di sintesi fu in un ritrovato amore per la Patria, in una comune volontà di far rinascere l’Italia, al di là delle divisioni fratricide del 1943-45. L’Italia rinacque nello sforzo di ricostruzione del paese devastato e avvilito, e di edificazione di una nuova democrazia, quale fu disegnata nella Costituzione repubblicana. Si ritrovano oggi, e sempre più possono ritrovarsi, tutte le compo- nenti ideali, sociali e politiche della società italiana nel sentire come propria la Costituzione di cui quest’anno abbiamo celebrato il 60° : nel rispettarla, nel trarne ispirazione, nell’animare un clima di condiviso patriottismo costituzionale. E la ricostruzione e rinascita dell’Italia ha significato anche la ricostruzione e rinascita delle sue Forze Armate, le quali hanno saputo via via rinnovarsi al servizio della Repubblica democratica fino a dare nuova prova di sé nel difficile cimento delle missioni all’estero per la pace e la sicurezza internazionale. Vorrei in conclusione esprimere il più vivo compiacimento per l’impegno con cui anche oggi le istituzioni romane, il governo nazionale, le associazioni combattentistiche e partigiane si sono unite nel ricordo di quanti seppero resistere e combattere e nell’omaggio a quanti caddero per la Patria. Vorrei incoraggiarvi tutti a rafforzare il vostro comune impe- gno di memoria, di riflessione, di trasmissione alle nuove generazioni del prezioso retaggio della battaglia di Porta San Paolo, della difesa di Roma e della Resistenza». Erano, inoltre, presenti alla celebrazione il Presidente del Senato, Renato Schifani, il Presidente della Corte Costituzionale, Franco Bile, il Vice Presidente della Camera, Rocco Buttiglione, il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, altre numerose Autorità militari, civili e religiose nonché rappresentanze di Associazioni Combattentistiche e d’Arma, tanti cittadini e scolaresche. Sono state deposte corone di alloro al Monumento eretto nel 1995 nel Parco della Rimembranza, per ricordare gli 87.430 Militari italiani caduti nella Guerra di Liberazione e i seicentomila deportati nei campi tedeschi, che si rifiutarono di collaborare con le Forze Nazi-fasciste. Il Monumento eretto nel Parco della Rimembranza nel 1995 per commemorare i numerosi Caduti durante la guerra di Liberazione. 10 Fiamme Gialle 9 / 2008

IL VOLONTARIATO Le Organizzazioni di Volontariato (OdV) Abbiamo visto nel precedente numero di questo periodico che il c.d. Terzo Settore è oggi costituito da cinque tipi di organismi, elencati secondo l’ordine di tempo delle specifiche norme costitutive (le ONG ex legge n. 49/1987; le OdV ex legge n. 266/1991; le cooperative sociali ex legge n. 381/1991; le fondazioni ex bancarie - legge n. 461/1998; le APS ex legge n. 383/2000) ed in forma più attenuata da tutti gli enti del non profit. Iniziamo ora una breve e sintetica trattazione degli stessi organi, cominciando dalle OdV (Organizzazioni di Volontariato) vere e proprie, perché queste, pur essendo sorte normativamente dopo le “Organizzazioni non Governative” (ONG), sono tuttavia quelle che rappresentano per numero e per quantità di aderenti la principale componente del “III Settore” ed anche quelle più facilmente realizzabili nell’ambito delle nostre Sezioni. Il volontariato in generale e le OdV in particolare sono disciplinati dalla legge quadro 11 agosto 1991, n. 266 che ne indica: caratteristiche, principi, finalità, soggetti, requisiti, ambito operativo, procedure costitutive e così via. Si è già scritto che i predetti organismi sono soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva. Ed infatti secondo la legge quadro è considerata organizzazione di volontariato ogni entità liberamente costituita al fine di svolgere attività di carattere sociale, civile e culturale, che si avvalga in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali e volontarie dei propri iscritti. Ribadisce la stessa norma che per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. La predetta legge quadro statuisce, inoltre, che negli atti costitutivi delle OdV devono essere espressamente indicati: l’assenza dei fini di lucro, la democraticità della struttura, l’elettività e la gratuità delle cariche associative, nonché la gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti. Cosicché, schematizzando, possiamo dire: • destinatari delle attività solidaristiche di carattere sociale, civile e cultura- le possono essere tutti; • l’attività dev’essere costituita “prevalentemente” da prestazioni personali, priva cioè della componente di capitali e di mezzi caratterizzanti attività d’impresa; spontanee, ossia non riconducibili in alcun modo a forme di lavoro dipendente e/o autonomo disciplinati dal Codice civile; • le prestazioni devono essere gratuite, senza alcuno spazio ad equivoche interpretazioni dal momento che la norma vieta qualunque remunerazione, anche indiretta, ai volontari. È invece previsto il rimborso spese, agli stessi soggetti, ma soltanto dalla organizzazione di appartenenza; • le strutture associative devono rispondere, formalmente e sostanzialmente, a criteri di democraticità. Non pare superfluo rammentare che l’attività di volontariato presa in esame dalla normativa di riferimento è solo quella organizzata nelle varie forme già viste, rimanendo esclusa totalmente ogni prestazione analoga svolta da singoli volontari nei confronti di chiunque. Non tutte le organizzazioni riconducibili al non profit, come si è già avuto modo di sottolineare, posseggono i requisiti soprandicati. Infatti la mancanza del fine lucrativo non presuppone necessariamente il possesso contemporaneo dei requisiti schematizzati sopra. Quando parleremo della normativa fiscale che ha riordinato la disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, avremo modo di chiarire ulteriormente l’argomento. Sotto il profilo pratico, si ritiene utile indicare la semplicità procedurale per costituire una OdV: basta la volontà costitutiva di poche persone. Questa è la materia prima che non può essere surrogata in alcun modo. Il numero dei soci fondatori può essere limitatissimo, ma deve essere sufficiente per la nomina degli organi sociali (il collegio sindacale o dei revisori contabili non è obbligatorio ma i principi di trasparenza e garanzia suggeriscono di prevederlo sin dalla fase iniziale per non doverlo inserire successivamente con le procedure di modifica dell’atto costitutivo). Occorre, quindi, formalizzare i seguenti atti, tutti in carta libera ed esenti da qualunque tributo: • atto costitutivo, di poche righe, con l’indicazione dei soci fondatori e le di Tito Marini relative sottoscrizioni; • statuto, da redigere tenendo conto obbligatoriamente di quanto prevede la legge nr. 266/1991. Modelli “facsimile” sono acquisibili, scaricandoli da internet o, meglio ancora, ottenerli dai centri di assistenza al volontariato presenti in tutti i capoluoghi di provincia e individuabili, questi ultimi, anche attraverso gli elenchi telefonici. Tali centri forniscono consulenza e assistenza gratuitamente; • i due atti possono essere compilati con tutta semplicità, non essendovi modulistica obbligatoria, adattati ad ogni esigenza che si ritenga utile caso per caso, sottoposti al vaglio – in caso di incertezze - di chiunque si ritenga esperto consigliere e quindi sottoscritti dai soggetti interessati; • successivamente, ma non vi sono termini o scadenze, si può procedere alla richiesta del codice fiscale senza particolari formalità ed a costi zero (basterà andare all’Agenzia territoriale, compilare il modulo di richiesta e ottenerlo immediatamente); • indi si dovrà provvedere alla registrazione, senza termini perentori, sempre all’Agenzia delle Entrate. Anche qui nessuna spesa. A questo punto l’organismo è legittimato ad operare, tenendo presente che i volontari effettivamente operanti debbono essere assicurati. Dopo sei mesi potrà essere richiesta l’iscrizione all’Albo regionale di cui all’art. 6 della legge quadro 266/91 e quindi, ottenuta l’iscrizione, partecipare ai contributi pubblici, compreso il c.d. 5 x 1000 dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, atteso che le OdV inserite negli elenchi regionali, sono ONLUS di diritto. Non è necessario attivare alcuna contabilità sino a quando l’OdV non svolge attività particolari di cui parleremo quando si tratterà della normativa fiscale e degli oneri contabili concernenti le attività commerciali (decommercializzate) delle ONLUS. L’OdV ha invece l’obbligo di redigere in ogni caso, a fine anno, il rendiconto di cassa. Nei prossimi numeri si parlerà delle altre organizzazioni. Argomenti trattati nelle precedenti pubblicazioni: Il Volontariato - Storia delle OdV Il Volontariato - Terzo settore Fiamme Gialle 9 / 2008 11

dei m<strong>il</strong>itari che erano a presi<strong>di</strong>o<br />

<strong>della</strong> Capitale, e dei civ<strong>il</strong>i antifascisti,<br />

giovani ar<strong>di</strong>mentosi, che si<br />

unirono a loro. Nacque, la Resistenza,<br />

con gli straor<strong>di</strong>nari episo<strong>di</strong><br />

che videro <strong>in</strong> tutto quel mese <strong>di</strong><br />

settembre, <strong>in</strong> Italia e all’estero,<br />

nostri reparti e mezzi m<strong>il</strong>itari, delle<br />

<strong>di</strong>verse Armi, seguire la via<br />

<strong>della</strong> <strong>di</strong>gnità e dell’onore, tener<br />

vivo <strong>il</strong> senso <strong>della</strong> fedeltà al giuramento<br />

e <strong>della</strong> lealtà verso chi<br />

rappresentava la cont<strong>in</strong>uità <strong>della</strong><br />

Nazione. Andrebbe forse ricordata<br />

nella sua <strong>in</strong>terezza, nella<br />

molteplicità dei suoi straor<strong>di</strong>nari<br />

esempi, la storia del settembre<br />

1943 e l’epopea dei m<strong>il</strong>itari che<br />

la scrissero.<br />

Perciò ho parlato, e l’ho sempre<br />

sottol<strong>in</strong>eato anche nelle celebrazioni<br />

<strong>della</strong> Festa del 25 Apr<strong>il</strong>e<br />

- a Cefalonia come a Genova -<br />

<strong>di</strong> un duplice segno <strong>della</strong> Resistenza.<br />

Quello <strong>della</strong> ribellione,<br />

<strong>della</strong> volontà <strong>di</strong> ris<strong>ca</strong>tto, <strong>della</strong><br />

speranza <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> giustizia<br />

che condussero tanti giovani a<br />

combattere nelle formazioni partigiane<br />

e, non pochi, a sacrifi<strong>ca</strong>re<br />

la loro vita. E quello del senso del<br />

dovere, <strong>della</strong> fedeltà e <strong>della</strong><br />

<strong>di</strong>gnità che animarono la partecipazione<br />

dei m<strong>il</strong>itari, compresa<br />

quella dei seicentom<strong>il</strong>a deportati<br />

nei <strong>ca</strong>mpi tedeschi, rifiutando l’adesione<br />

alla Repubbli<strong>ca</strong> <strong>di</strong> Salò.<br />

Una partecipazione da valorizzare<br />

più <strong>di</strong> quanto pure si sta facendo,<br />

perché essenziale, e <strong>ca</strong>ratterizzante<br />

<strong>della</strong> Resistenza italiana,<br />

ac<strong>ca</strong>nto alla decisiva componente<br />

partigiana. E <strong>il</strong> punto d’<strong>in</strong>contro<br />

e <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi fu <strong>in</strong> un ritrovato<br />

amore per la Patria, <strong>in</strong> una comune<br />

volontà <strong>di</strong> far r<strong>in</strong>ascere l’Italia,<br />

al <strong>di</strong> là delle <strong>di</strong>visioni fratricide<br />

del 1943-45.<br />

L’Italia r<strong>in</strong>acque nello sforzo <strong>di</strong><br />

ricostruzione del paese devastato<br />

e avv<strong>il</strong>ito, e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fi<strong>ca</strong>zione <strong>di</strong><br />

una nuova democrazia, quale fu<br />

<strong>di</strong>segnata nella Costituzione<br />

repubbli<strong>ca</strong>na.<br />

Si ritrovano oggi, e sempre più<br />

possono ritrovarsi, tutte le compo-<br />

nenti ideali, sociali e politiche<br />

<strong>della</strong> società italiana nel sentire<br />

come propria la Costituzione <strong>di</strong><br />

cui quest’anno abbiamo celebrato<br />

<strong>il</strong> 60° : nel rispettarla, nel trarne<br />

ispirazione, nell’animare un<br />

clima <strong>di</strong> con<strong>di</strong>viso patriottismo<br />

costituzionale.<br />

E la ricostruzione e r<strong>in</strong>ascita<br />

dell’Italia ha signifi<strong>ca</strong>to anche la<br />

ricostruzione e r<strong>in</strong>ascita delle sue<br />

Forze Armate, le quali hanno<br />

saputo via via r<strong>in</strong>novarsi al servizio<br />

<strong>della</strong> Repubbli<strong>ca</strong> democrati<strong>ca</strong><br />

f<strong>in</strong>o a dare nuova prova <strong>di</strong> sé nel<br />

<strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e cimento delle missioni<br />

all’estero per la pace e la sicurezza<br />

<strong>in</strong>ternazionale.<br />

Vorrei <strong>in</strong> conclusione esprimere<br />

<strong>il</strong> più vivo compiacimento per<br />

l’impegno con cui anche oggi le<br />

istituzioni romane, <strong>il</strong> governo<br />

nazionale, le associazioni combattentistiche<br />

e partigiane si sono<br />

unite nel ricordo <strong>di</strong> quanti seppero<br />

resistere e combattere e nell’omaggio<br />

a quanti <strong>ca</strong>ddero per la<br />

Patria. Vorrei <strong>in</strong>coraggiarvi tutti a<br />

rafforzare <strong>il</strong> vostro comune impe-<br />

gno <strong>di</strong> memoria, <strong>di</strong> riflessione, <strong>di</strong><br />

trasmissione alle nuove <strong>gen</strong>erazioni<br />

del prezioso retaggio <strong>della</strong><br />

battaglia <strong>di</strong> Porta San Paolo, <strong>della</strong><br />

<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma e <strong>della</strong> Resistenza».<br />

Erano, <strong>in</strong>oltre, presenti alla<br />

celebrazione <strong>il</strong> Presidente del<br />

Senato, Renato Schifani, <strong>il</strong> Presidente<br />

<strong>della</strong> Corte Costituzionale,<br />

Franco B<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> Vice Presidente <strong>della</strong><br />

Camera, Rocco Buttiglione, <strong>il</strong><br />

Presidente <strong>della</strong> Regione Lazio,<br />

Piero Marrazzo, <strong>il</strong> Presidente <strong>della</strong><br />

Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Roma, Nicola Z<strong>in</strong>garetti,<br />

altre numerose Autorità<br />

m<strong>il</strong>itari, civ<strong>il</strong>i e religiose nonché<br />

rappresentanze <strong>di</strong> Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma, tanti<br />

citta<strong>di</strong>ni e scolaresche.<br />

Sono state deposte corone <strong>di</strong><br />

alloro al Monumento eretto nel<br />

1995 nel Parco <strong>della</strong> Rimembranza,<br />

per ricordare gli 87.430 M<strong>il</strong>itari<br />

italiani <strong>ca</strong>duti nella Guerra <strong>di</strong><br />

Liberazione e i seicentom<strong>il</strong>a<br />

deportati nei <strong>ca</strong>mpi tedeschi, che<br />

si rifiutarono <strong>di</strong> collaborare con<br />

le Forze Nazi-fasciste.<br />

Il Monumento eretto nel Parco <strong>della</strong> Rimembranza nel 1995 per commemorare i<br />

numerosi Caduti durante la guerra <strong>di</strong> Liberazione.<br />

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