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imp MN 18 - Mare Nostrum

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<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Sardegna Turismo<br />

Rivista periodica di turismo<br />

della Sardegna<br />

Anno VI - Numero <strong>18</strong><br />

Estate 2004<br />

Registrazione Tribunale<br />

di Sassari<br />

n° 360 del 10 Marzo 1999<br />

Redazione<br />

Via Principessa Jolanda, 77<br />

07100 Sassari<br />

Tel. 079 291662<br />

Fax 079 295570<br />

Direttore editoriale<br />

Simone Poddighe<br />

Direttore responsabile<br />

Graziano Cesaraccio<br />

In redazione<br />

Rita Stacca<br />

Emanuela Soro<br />

Progetto grafico<br />

Associazione di idee, Sassari<br />

Impaginazione<br />

Composita, Sassari<br />

Stampa<br />

Grafiche Milani, Milano<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> ringrazia<br />

Antonio Mannu, Giampiero Dore,<br />

Gian Luca Dedola, Bruno Manunza,<br />

Pasquale Capone, Ester Bianco,<br />

Marina Dessì Berlinguer, Sergio<br />

Casano<br />

28<br />

ANTEMPRIMA<br />

Stintino: mare, venti e eventi<br />

30<br />

ANTEPRIMA<br />

Bosa da bere<br />

8<br />

s o m m a r i o<br />

32<br />

ANTEPRIMA<br />

Sardegna Mondiale<br />

I Centauri del <strong>Mare</strong><br />

46<br />

AMBIENTE<br />

Le Perle del Sinis<br />

di Giampiero Dore<br />

58<br />

TRADIDIONI<br />

Mattanza<br />

di Antonio Mannu<br />

78<br />

AMBIENTE<br />

Vita Notturna<br />

di Bruno Manunza<br />

84<br />

EVENTI<br />

Vele di Stagione<br />

di Sergio Casano<br />

11<br />

12<br />

90<br />

99<br />

100<br />

104<br />

106<br />

108<br />

EDITORIALE<br />

ANTEPRIMA<br />

GASTRONOMIA<br />

GUIDA VACANZE<br />

L’ISOLA DI SARDEGNA<br />

FESTE E MANIFESTAZIONI<br />

MUSEI<br />

NUMERI UTILI<br />

Crediti Fotografici<br />

In copertina: Cala Goloritzè, Golfo di Orosei, Roberto Sirca<br />

Costanzo Madau, 28<br />

Gian Luca Dedola, 32, 33, 36, 38-40, 68-77<br />

Giampiero Dore, 46-57<br />

Antonio Mannu, 8-9, 58-67<br />

Pasquale Capone, 42, 43, 100, 102<br />

Bruno Manunza, 78-83<br />

Roberto Sirca, 11, 12-24, 26, 31<br />

Sandro Re, 25, 84-89<br />

Luca Villata, 29<br />

68<br />

ITINERARI<br />

Iglesiente tra<br />

mare e miniere<br />

di Gian Luca Dedola<br />

Naviga in Internet<br />

www.marenostrum.it<br />

Questo periodico<br />

è associato alla Unione<br />

Stampa Periodica Italiana<br />

Distribuzione esclusiva per<br />

l’Italia, esclusa la Sardegna:<br />

DIENNE Distribuzioni<br />

Nazionali srl<br />

Via Novacella, <strong>18</strong><br />

00142 Roma<br />

Per la pubblicità<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Editrice<br />

Via P. Jolanda, 77<br />

07100 Sassari<br />

Tel. 079 291662<br />

Fax 079 295570<br />

e-mail:<br />

info@marenostrum.it<br />

www.marenostrum.it<br />

Mediatic<br />

di Claudio Triglia<br />

Gianluca Manca<br />

Mediass<br />

9


E d i t o r i a l e<br />

L a Sardegna si trova geograficamente a cavallo tra Europa e<br />

Africa. Terra di confine.<br />

Parlare di svilupo sostenibile è dovuto e necessario ma se lo sviluppo,<br />

nel caso della Sardegna, viene identificato prevalentemente con il turismo<br />

dovremo parlare di turismo sostenibile. Ciò significa sviluppo, progresso,<br />

benessere economico e tecnologia riponendo la massima attenzione alla salvaguardia<br />

del territorio, dell’ambiente, delle tradizioni e della cultura.<br />

Se turismo è sinonimo di sviluppo, così come abbiamo <strong>imp</strong>arato, finalmente,<br />

che sviluppo è sinonimo di conservazione della cultura, delle tradizioni e dell’ambiente,<br />

a maggior ragione turismo è tutto ciò, ma non solo. Perché la cultura,<br />

l’ambiente e le tradizioni della Sardegna sono così ricche e affascinanti<br />

che sono ciò che abbiamo di meglio da offrire al turista, sono la vera essenza<br />

del turismo sardo.<br />

In nuovo codice dei Beni Culturali tutela il paesaggio al pari di un’opera d’arte.<br />

Il paesaggio come creazione culturale. Il filosofo Luisa Bonesio, specialista di<br />

geofilosofia del paesaggio, sottolinea che; “abitare un luogo significa prendersene<br />

cura attraverso i modi del costruire, del coltivare, del perpetuare i tratti<br />

identificativi del suo darsi, e anche onorare il suo carattere sacro, il suo genius<br />

loci, il che significa riconoscere che in ogni luogo c’è altro oltre all’uomo, e di<br />

più rispetto alle dimensioni visibili, la cui presenza e persistenza richiede<br />

rispetto e responsabilità”.<br />

Il paesaggio è paesaggio in quanto l’uomo lo abita e lo osserva. È creazione<br />

culturale data dall’azione reciproca tra uomo e ambiente.<br />

Il turismo sostenibile è tale in quanto l’uomo lo gestisce e lo progetta. È creazione<br />

culturale data dall’azione reciproca tra uomo e uomo.<br />

La Sardegna è terra di confine.<br />

In medio stat virtus.<br />

Simone Poddighe<br />

11


AGENDA<br />

12<br />

Anteprima<br />

Caratteristico<br />

locale all’interno<br />

di una pinnetta.<br />

A Luglio,<br />

APPUNTAMENTI<br />

in Sardegna, ci si dedica alla raccolta<br />

del grano; alla mietitura e alla trebbiatura<br />

che coincidono con innumerevoli feste religiose in<br />

onore della Madonna e di Santi ricorrenti come<br />

Costantino, Giacomo,Pantaleo ed Anna.<br />

Numerose le sagre paesane, sempre più orientate<br />

alla promozione e valorizzazione della cultura enogastronomica.<br />

2 LUGLIO<br />

Calasetta (CA). Festa della Madonna delle Grazie.<br />

Masullas (OR). Festa della Beata Vergine Gloriosa<br />

Seneghe (OR). Santa Maria delle Rose. Festa con<br />

processione; sfilata di abiti tradizionali e Ardia.<br />

Siddi (CA). Visitazione della Madonna.<br />

3 LUGLIO<br />

Teulada (CA). Sagra del pescatore. Questa data è<br />

ricorrente; solitamente si svolge il primo sabato<br />

del mese.<br />

4 LUGLIO<br />

Bonorva (SS). Festa di San Simeone.<br />

Budduso’ (SS). Symposium Internazionale di<br />

scultura su granito. Laboratorio di scultura a cielo<br />

aperto lungo la via del Corso. In concomitanza,<br />

dibattiti sul tema e concerti di musica classica.<br />

Cagliari. Festa di N.S. Bonaria. Per ricordare la<br />

patrona dei naviganti verrà organizzata una sfilata<br />

di barche illuminate.<br />

Decimoputzu (CA). Festa della Madonna delle<br />

Grazie. Patrona.<br />

Desulo (NU). Festa di San Sebastiano.<br />

Iglesias (CA). XXVI Fiera Campionaria.<br />

Esposizione, presso la scuola elementare femminile<br />

di Via Roma , di tutti i prodotti tipici artigianali<br />

ed in parte industriali.<br />

Ilbono (Nu). Festa della Madonna delle Grazie.<br />

Ittiri (SS). Festa di Sant’Antonio da Padova. Sagra<br />

popolare che rilancia tutte le attività commerciali e<br />

culturali.<br />

Mamoiada (NU). Festa di San Sebastiano.<br />

Mandas (CA). Sagra del formaggio.<br />

Ozieri (SS). La prima domenica di ogni mese la<br />

Piazza Carlo Alberto è sede della mostra-mercato<br />

dell’antiquariato. Numerosi gli oggetti esposti.<br />

Quartu Sant’ Elena (CA). Festa della Madonna<br />

del Buoncammino. Processione e festa campestre.<br />

Seui (NU). Festa di Santa Lucia. Pranzo in occasione<br />

della festa campestre.<br />

Sorgono (NU). Ricorrenza per S.Giacomo.<br />

Tortoli’ (NU). Festa di Stella Maris. Sagra del<br />

pesce.<br />

5 LUGLIO<br />

Maracalagonis (CA). Santo Stefano. Processione<br />

in costume tradizionale e folklore.<br />

Nulvi (SS). Festa in onore della Madonna del<br />

Rimedio. Oltre alla sfilata tradizionale in costume,<br />

la manifestazione ospita gare di poesia sarda, canti<br />

e giochi.<br />

6 LUGLIO<br />

Nuragus (NU). Sant’ Elia. Sagra del folklore.<br />

Sant’Antioco (CA). Festa dedicata a Santa Maria<br />

Goretti.<br />

Sedilo (OR). Ardia in favore di San Costantino<br />

Imperatore. L’organizzazione della famosa e antica<br />

Ardia ricade su due comitati, uno religioso ed uno<br />

laico. Il parroco del paese rimane comunque la<br />

figura più rappresentativa per la piccola comunità;<br />

egli custodisce per tutto l’anno le PANDELAS, i<br />

simboli della corsa e il 17 gennaio nomina il primo<br />

cavaliere (sa prima candela) che a sua volta sceglierà<br />

gli altri cavalieri. L’abilità di quest’ultimi è<br />

nota. L’Ardia sebbene suggestiva è altrettanto pericolosa<br />

e cruenta: i cavalieri lanciati al galoppo<br />

lungo un percorso tortuoso, simulano una battaglia<br />

che si conclude attraversando l’Arco, anch’esso<br />

dedicato al santo, e compiendo 14 giri “scaramantici”<br />

intorno alla chiesa; 7 giri sono compiuti<br />

in senso orario e altri sette in senso antiorario.<br />

A Sedilo, durante i giorni dell’Ardia, si svolge la<br />

manifestazione “ ICHNOS”, festival di musica etnica.<br />

7 LUGLIO<br />

Baratili San Pietro (OR). Regata di Is Fassonis (a<br />

fascioni). Si celebra l’antichissima imbarcazione<br />

fatta di giunchi incrociati , <strong>imp</strong>ortante strumento<br />

per la pesca e la caccia agli uccelli acquatici.<br />

Bottida (SS). Festa di San Costantino.<br />

Degustazione di prodotti tipici e Ardia.<br />

Nurri (NU). Festa dedicata a Sant’Elina.<br />

Ollastra Simaxis (OR). Festa di San Costantino.<br />

Corse di cavalli e celebrazioni religiose.<br />

Pozzomaggiore (SS). Ardia di San Costantino<br />

Grande. Più recente ma non meno suggestiva<br />

della più famosa ardia di Sedilo, l’Ardia di<br />

Pozzomaggiore si corre in due giornate dalla sera<br />

del 6 alla mattina del sette. Teatro della corsa a<br />

cavallo è la chiesa campestre eretta nella periferia<br />

del paese nel 1923 dai profughi della pima guerra<br />

mondiale, dagli emigrati e dall’intera comunità. I<br />

cavalieri, addobbati in abito rituale (giubba rossa e<br />

berretto a forma di corona), compiono una pericolosa<br />

e sfrenata pariglia prima di concludere la loro<br />

corsa effettuando sei giri attorno all’edificio sacro,<br />

tre in senso orario e tre in senso antiorario.<br />

Sorso (SS). San Costantino.Due giorni di festa in<br />

onore del santo.<br />

8 LUGLIO<br />

Barrali (CA). Sagra del pane e del vino.<br />

Ghilarza (OR). Festa di San Palmerio. Cerimonie<br />

religiose e spettacoli vari.<br />

Santa Teresa di Gallura (SS). Sagra del pesce.<br />

9 LUGLIO<br />

Porto Torres (SS). “ La Regata di Ulisse”: tre<br />

giorni di regate di barche a remi con manifestazioni<br />

culturali e musicali di contorno.<br />

Villasalto (CA). Festa di Santa Barbara.<br />

11 LUGLIO<br />

Bari Sardo (NU). Festa di San Giovanni Battista e<br />

sagra di Su Nenniri (grano fiorito).<br />

Anteprima<br />

Iglesias (CA). Madonna delle Grazie. Spettacoli in<br />

piazza e processione.<br />

Milis (OR). Festa della Madonna del<br />

Buoncammino.<br />

Olbia (SS). Trofeo velico “Cinzia Cocco” riservata<br />

alle classi J24 e Vela Latina. Si gareggia nelle<br />

acque del Golfo tra Olbia e le Isole di Molara e<br />

Tavolata. Org. Tel. 0789/26<strong>18</strong>7.<br />

Ovodda (NU). Manifestazione regionale di pariglie.<br />

Ploaghe (SS). Festa di Sant’Antonio di Salvenero.<br />

La festa campestre si svolge presso la chiesa<br />

costruita nel XIII sec. dai monaci Vallombrosani.<br />

Samatzi (CA). Festa campestre e manifestazioni<br />

in onore di San Pietro.<br />

Selegas (CA). Ricorrenza per il Santo Elia.<br />

Silius (CA). Manifestazioni folkloristiche e venerazione<br />

di Santa Barbara.<br />

Tempio Pausania (SS). Incontro Internazionale<br />

del Folklore. Numerosi gruppi folkloristici, nazionali<br />

ed esteri, s’incontrano nella bella cittadina gallurese.<br />

Villagrande Strisaili (NU). Festa campestre in<br />

onore di S. Barbara . Si svolge la seconda domenica<br />

del mese ed ha inizio il sabato con la processione,<br />

preceduta da alcuni giovani a cavallo in costume<br />

locale, durante la quale i devoti recitano in dialetto<br />

il rosario e cantano la vita in prosa della santa<br />

venerata.<br />

Villasimius (CA). Madonna del naufrago.<br />

Nell’occasione si festeggia con una suggestiva<br />

processione a mare ed escursioni subacquee per<br />

visitare la statua della Vergine realizzata dall’artista<br />

Pinuccio Sciola.<br />

12 LUGLIO<br />

Ghilarza (OR). La festa di San Palmerio è l’occa-<br />

Anfiteatro<br />

di Nora.<br />

AGENDA<br />

13


AGENDA<br />

14<br />

Anteprima<br />

Cabras,<br />

la tipica casa<br />

dei pescatori.<br />

sione per lo svolgimento del palio ghilarzese.<br />

Santa Teresa di Gallura (SS). Sagra del pesce.<br />

Quintali di pesce vengono fritti e serviti nel piazzale<br />

del porto.<br />

Silius (CA). Santa Felicita e Perpetua.<br />

13 LUGLIO<br />

Sedilo (OR). Ardia a piedi. Festa colorata e senti-<br />

ta che coinvolge tutti i sedilesi . Meno conosciuta<br />

dell’ardia a cavallo (che si svolge 8 giorni prima),<br />

si ripropone l’appassionante sfida in occasione de<br />

“S’OTTADA”.<br />

14 LUGLIO<br />

Sassari. Celebrazione da parte del Gremio dei<br />

Piccapietre della sua patrona: la Beata Vergine<br />

della Salute presso la chiesa de S.M. di Betlem.<br />

15 LUGLIO<br />

Ardauli (OR). San Quirico. Cerimonia religiosa e<br />

festa con spettacoli vari.<br />

Cargeghe (SS). Festa patronale dei SS. Quirico e<br />

Giuditta. Gruppi in costume tradizionale, cavalieri<br />

e gare poetiche.<br />

Norbello (OR). Festa in onore dei SS Quirico e<br />

Giuditta.<br />

Pattada (SS). Nostra Signora del Carmelo.<br />

Manifestazione equestre e degustazione di pecora<br />

bollita ed origliettas.<br />

Quartu Sant’Elena (CA). Sciampitta, rassegna<br />

internazionale di espressioni popolari.<br />

Ussaramanna (CA). San Quirico. Festa in onore<br />

del santo accompagnata da manifestazioni folkloristiche.<br />

16 LUGLIO<br />

Assemini (CA). Festa della Madonna del<br />

Carmelo. Spettacoli in piazza.<br />

Cagliari. Festa della Madonna del Carmelo.<br />

Chiaramonti (SS). Festa della Madonna del<br />

Carmelo<br />

Desulo (NU). Festa della Madonna del Carmelo.<br />

Ittiri (SS). Festa della Madonna del Carmelo e<br />

Folcfesta. Processione della banda musicale della<br />

città e sfilata in costume tradizionale. La sfilata è<br />

particolarmente curata; sono numerosi i gruppi<br />

provenienti sia dalla Sardegna sia dall’estero.<br />

Mogoro (OR). Festa della Madonna del Carmelo<br />

Nuraminis (CA). Festa della Madonna del<br />

Carmelo con manifestazioni folkloristiche in<br />

Piazza.<br />

Oliena (Nu). Festa della Madonna del Carmelo.<br />

Pimentel (CA). Festa della Madonna del Carmelo<br />

San Sperate (CA). Festa della Madonna del<br />

Carmelo.<br />

Santulussurgiu (OR). Festa della Madonna del<br />

Carmelo<br />

Suelli (CA). Festa della Madonna del Carmelo.<br />

Manifestazioni folkloristiche.<br />

Teulada (CA). Festa della Madonna del Carmelo.<br />

17 LUGLIO<br />

Quartu Sant’Elena (CA). Festa di San Giovanni<br />

Battista. Un tipico carro a forma di nave viene portato<br />

in processione accompagnato dal canto (tipico)<br />

di sette ragazze in costume tradizionale. Si<br />

festeggia nella piccola chiesa di Sant’Andrea a<br />

Flumini.<br />

San Sperate (CA). Sagra delle pesche.<br />

Villanovaforru (CA). Festa di Santa Marina con<br />

manifestazioni folkloristiche.<br />

<strong>18</strong> LUGLIO<br />

Arborea (OR). Ricorrenza del Cristo Redentore.<br />

Cerimonie religiose con spettacoli di vario genere<br />

e Sagra delle angurie.<br />

Barumini (CA). Festa di santa Lucia. Folklore<br />

locale.<br />

Budoni (NU). In località L<strong>imp</strong>iddu si festeggia la<br />

Madonna del Sacro Cuore.<br />

Elini (NU). Festa della madonna del Carmine.<br />

Guspini (CA). Festa della Campagna in località Sa<br />

Zeppara. Degustazione di prodotti locali.<br />

Seui (NU). Festa della madonna del Carmine. La<br />

festa si svolge presso la località Arquerì.<br />

Sinnai (CA). Festa di santa Barbara. Folklore e<br />

festeggiamenti vari.<br />

Isola di Tavolara (SS). “Una notte in Italia”: 4<br />

giorni dedicati al cinema italiano con un Festival<br />

ricorrente e molto frequentato dove registi ed atto-<br />

ri esordienti assistono alla proiezione delle pellicole<br />

nel meraviglioso scenario dell’Isola.<br />

19 LUGLIO<br />

Simaxis (OR). Una settimana di festeggiamenti<br />

per il santo patrono San Simaco.<br />

20 LUGLIO<br />

Baradili (OR). Festa per Santa Margherita.<br />

Bultei (SS). Festa per Santa Margherita.<br />

Celebrazioni religiose ed esibizioni di gruppi folk e<br />

poeti <strong>imp</strong>rovvisati (<strong>imp</strong>rovvisadores).<br />

Laerru (SS). Festa patronale in onore di Santa<br />

Margherita. Sagra e manifestazioni di folklore;<br />

gare sportive ed artistiche.<br />

Samassi (CA). Festa per Santa Margherita.<br />

Manifestazioni folkloristiche.<br />

San Nicolò Arridano Villaurbana (OR). Festa<br />

per Santa Margherita. Patrono.<br />

22 LUGLIO<br />

Ballao (CA). Festa per il santo patrono Santa<br />

Maria Maddalena.<br />

Burutta (SS). Festa per Santa Maria Maddalena<br />

Gonnesa (CA). Sagra del pane.<br />

Guamaggiore (CA). Festa per Santa Maria<br />

Maddalena. Manifestazioni e feste per la ricorrenza<br />

della santa.<br />

La Maddalena (SS). Festa per il patrono Santa<br />

Maria Maddalena. Processione a mare e spettacolo<br />

pirotecnico.<br />

Lanusei (NU). Festa per Santa Maria Maddalena<br />

Las Plassas (CA). Festa per Santa Maria<br />

Maddalena<br />

Morgongiori (OR). Festa per Santa Maria<br />

Maddalena<br />

Nuragus (CA). Festa per Santa Maria Maddalena.<br />

Patrono del paese. Manifestazioni.<br />

Oristano. Festa per Santa Maria Maddalena<br />

Paulilatino (OR). Festa per Santa Maria<br />

Maddalena. Festeggiamenti e attività equestri.<br />

Silanus (NU). Festa per Santa Maria Maddalena<br />

con degustazione di prodotti tipici.<br />

Siurgus Donigala – Tramatza (CA). Festa per<br />

Santa Maria Maddalena<br />

Uras (OR). Festa per Santa Maria Maddalena.<br />

24 LUGLIO<br />

Alghero (SS). L’ultimo sabato di ogni mese si<br />

svolge nella suggestiva Piazzetta Civica, nel centro<br />

storico dell città, la mostra-mercato dell’ antiquariato;<br />

nell’occasione vengono esposti mobili, quadri<br />

e oggettistica varia.<br />

Noragugume (NU). Festa di San Giacomo.<br />

Rappresentazioni teatrali e festa folkloristica.<br />

Tula (SS). Nostra Signora del Monte. Questa<br />

ricorrenza si festeggia l’ultimo sabato del mese. Da<br />

ricordare che per l’occasione nei pressi della fonte<br />

Sa Ruinosa verrà offerto il pranzo a tutti i presenti.<br />

25 LUGLIO<br />

Ales (OR). Festa di San Giacomo.<br />

Anteprima<br />

Alghero (SS). Nostra Signora della Guardia.<br />

Esterzili (NU). Si festeggia Sant’Ignazio di<br />

Loyola.<br />

Gavoi (NU). Madonna di Sa Itria. Processione e<br />

manifestazioni folkloristiche.<br />

Goni (OR). Festa di San Giacomo con varie manifestazioni<br />

folkloristiche.<br />

Guspini (CA). S’Arresojas : mostra del coltello<br />

tradizionale.<br />

Jerzu (NU). Ricorrenza per San Giacomo.<br />

Iglesias (CA). Nella frazione di San Benedetto si<br />

festeggia Santa Barbara con spettacoli vari e falò.<br />

Ittireddu (SS). Festa di San Giacomo. La processione<br />

è molto interessante; il simulacro del Santo<br />

viene condotto lungo un percorso archeologico di<br />

estrema bellezza. E’ l’occasione per partecipare<br />

anche alla tradizionale corsa con gli asinelli:<br />

“Carreras de Ithiri Fustialvos”.<br />

Lanusei (NU). Festa per Maria Ausiliatrice.<br />

Lunamatrona (CA). Festa di San Giacomo.<br />

Mamoiada (NU). Madonna del Carmelo.<br />

Mandas (CA). Festa di San Giacomo.<br />

Monastir (CA). Festa di San Giacomo.<br />

Narcao (CA). Festa di San Giuseppe e rassegna di<br />

musica blues. Vari concerti.<br />

Nughedu Santa Vittoria (OR). San Giacomo,<br />

patrono del paese.<br />

Nuraxinieddu (OR). Festa di San Giacomo.<br />

Orosei (NU). La festa per San Giacomo è l’occa-<br />

Posada,<br />

carro a buoi.<br />

AGENDA<br />

15


AGENDA<br />

16<br />

Anteprima<br />

Stazzo<br />

di montagna.<br />

sione per lo svolgimento di varie manifestazione di<br />

folklore e di gare poetiche.<br />

Ozieri (SS). San Pantaleo. Nella frazione di<br />

Chilivani si svolgeranno varie manifestazioni folkloristiche.<br />

Perdaxius (CA). Festa di San Giacomo, Santo<br />

patrono.<br />

San Vito (CA). Sagra di Sa Prazzida , tipica focaccia<br />

al pomodoro, e della Capra.<br />

Sassari. Nell’ultima domenica di ogni mese si<br />

allestisce nel cuore del centro storico (Piazza<br />

d’Italia) la mostra-mercato dell’Antiquariato, delle<br />

Arti e dei Mestieri, del collezionismo e delle<br />

Curiosità. Molto interessante la possibilità di<br />

osservare dal vero, l’opera di numerosi artigiani<br />

del legno, del vetro e della ceramica.<br />

Sedini (SS). Sagra della pecora bollita e festeggiamenti<br />

vari.<br />

Selegas (CA). Festa di S. Giacomo.<br />

Serrenti (NU). San Giacomo. Manifestazioni folkloristiche<br />

e festeggiamenti.<br />

Soleminis (CA). Festa di San Giacomo.<br />

Taluna (NU). Santa Marta. Patrona del paese.<br />

Villanova Monteleone (SS). Festa in onore di<br />

Sant’Antonio Abate.<br />

26 LUGLIO<br />

Cagliari. Festa di Sant’Anna.<br />

Jerzu (Nu). Festa di Sant’Anna.<br />

Lodè (Nu). Festa di Sant’Anna; preparazione dei<br />

prodotti tipici locali.<br />

Monastir (CA). Festa di Sant’Anna.<br />

Nughedu<br />

Sant’Anna.<br />

Santa Vittoria (OR). Festa di<br />

Oniferi (NU). Festa di Sant’Anna; per l’occasione<br />

si esibiranno canti a tenore.<br />

Perdaxius (CA). Sant’Anna patrono del paese.<br />

Varie manifestazioni folkloristiche accompagneranno<br />

i festeggiamenti.<br />

Riola Sardo (OR). Festa di Sant’Anna, patrono. Si<br />

terrà per l’occasione la sagra della vernaccia, vino<br />

bianco tipico.<br />

Sant’Anna Arresi (CA). Festa di Sant’Anna,<br />

patrono. Festa e folklore.<br />

Sassari. Festa di Sant’Anna.<br />

Serrenti (CA) Festa di Sant’Anna. Folklore.<br />

Siliqua (CA). Festa di Sant’Anna.<br />

Soleminis (CA). Festa di Sant’Anna.<br />

Tinnura (NU). Oltre alla festa di Sant’Anna il<br />

paese festeggia Sant’Antonio da Padova.<br />

Tortolì (NU). Festa di Sant’Anna presso la spiaggia<br />

di Orrì.<br />

27 LUGLIO<br />

Macomer (NU). San Pantaleo. Patrono del paese.<br />

Martis (SS). Festa patronale di San Pantaleo.<br />

Riola Sardo (OR). Festa in onore di San Martino.<br />

Santo patrono.<br />

28 LUGLIO<br />

Sorso (SS). Festa patronale di San Pantaleo. Varie<br />

manifestazioni di folklore in onore di questo veneratissimo<br />

martire.<br />

Tuili (CA). Si festeggia Sant’Antonio Abate.<br />

Villamassargia (CA). Fiera dell’artigianato artistico.<br />

29 LUGLIO<br />

Gadoni (NU). Santa Marta. Festeggiamenti vari.<br />

31 LUGLIO<br />

Musei (CA). Santo patrono Sant’ Ignazio di<br />

Lodola. I festeggiamenti ricorrono solitamente alla<br />

domenica più vicina.<br />

Tra le tante date in programma, LUGLIO presenta<br />

una serie di appuntamenti con data mobile. Tra le<br />

quali ricordiamo:<br />

Arzana (NU): Sagra del formaggio e della tosatura;<br />

Assemini (CA). IS Pariglias. Sfilata di abiti tradizionali.<br />

Particolarmente suggestivo è lo svolgimento<br />

del matrimonio asseminese seguito da<br />

manifestazioni folkloristiche di vario genere;<br />

Calasetta (CA). Sagra del pesce;<br />

Carbonia (CA). Mostra del fumetto;<br />

Dolianova (CA). Festa del Comune;<br />

Meana Sardo (NU). Rassegna sarda di organetto;<br />

Mogoro (OR). Fiera del tappeto sardo;<br />

Morgongiori (OR). Sagra delle Lorighittas , pasta<br />

tipica del luogo;<br />

Nulvi (SS). Festa di Su Remediu . Nell’occasione<br />

si svolgeranno varie manifestazioni e degustazioni<br />

di prodotti tipici;<br />

Samugheo (OR). Fiera del tappeto sardo;<br />

Suelli (CA). Sagra de sa Trexentesa;<br />

Torralba (SS). Festival della “Valle dei Nuraghi”.<br />

Varie manifestazioni musicali e teatrali;<br />

Usini (SS). Sagra degli Andarinos, tipica pasta del<br />

centro a forma di fusillo.<br />

Villa San Pietro (CA). Sagra del pomodoro.<br />

Agosto è il mese dedicato prevalentemente al<br />

riposo e allo svago.<br />

Numerosissimi gli appuntamenti in onore dei<br />

Santi e, soprattutto, della Vergine Assunta.<br />

Molte le occasioni per festeggiare gli emigrati che<br />

giungono per le ferie nei luoghi d’origine con<br />

sagre e celebrazioni di vario genere.<br />

1 AGOSTO<br />

Albagiara (OR). Festa per San Pietro in Vincoli.<br />

Ales (OR). Festa della Madonna di Acquafrida<br />

Alghero (SS). Nostra Signora della Mercede.<br />

Anela (SS). Festa di San Giorgio di Analetto.<br />

Baunei (NU). Festa Dei Is Bagadius (gli scapoli).<br />

Bonorva (SS). Festa per la Madonna degli Angeli<br />

e Sagra del Pane Zichi , prodotto da forno caratteristico<br />

del piccolo centro.<br />

Bosa (NU). Festa della Madonna del <strong>Mare</strong>. Si celebra<br />

la prima domenica del mese con una processione<br />

di barche lungo il fiume Temo.<br />

Fonni (NU). Festa con Palio.<br />

Gairo (NU). Festa della Madonna degli Angeli.<br />

Genuri (CA). Gesù Trasfigurato.<br />

Ghilarza (OR). Festa di Sant’Antioco.<br />

Goni (CA). Festa dell’anziano e dell’emigrato.<br />

Gonnosnò (OR). Madonna degli Angeli.<br />

Lotzorai (NU). Festa di San Cristoforo.<br />

Luras (SS). Nella prima decade del mese si<br />

festeggia l’Emigrato. In onore di chi vive lontano<br />

per lavoro, il paese organizza varie manifestazioni<br />

e rassegne folkloristiche con balli e canti e degustazione<br />

di specialità gastronomiche. In programma<br />

il premio di poesia sarda “Filippo Addis”.<br />

La prima domenica del mese si festeggia la<br />

Madonna del Rosario.<br />

Narcao (CA). Festa di San Gioacchino.<br />

Palau (SS). Mostra del Dolce Sardo (formaggio<br />

tipico) e vini regionali. Degustazione.<br />

Nurri (NU). Si festeggia San Luigi.<br />

Oliena (NU). Nostra Signora del Buoncammino.<br />

Osilo (SS). Madonna degli Angeli.<br />

Palmas Arborea (OR). Festa di Sant’ Antioco.<br />

Pirri (CA). Festa di San Giuseppe.<br />

Ploaghe (SS). Festa della Madonna degli Angeli.<br />

Anteprima<br />

Quartu Sant’Elena (CA). Processioni.<br />

Santadì (CA). Matrimonio Mauritano.<br />

Nell’occasione verrà indossato l’abito tradizionale.<br />

Sassari. Madonna del Buon Cammino.<br />

Senorbì (CA). Festa di Sant’ Antioco. Patrono.<br />

Seui (NU). Festa campestre in onore di San<br />

Sebastiano. Manifestazioni folkloristiche varie.<br />

Siniscola (NU). Festeggiamenti per la Madonna<br />

di Stella Maris.<br />

Talana (NU). Sagra del prosciutto. Mostra agroalimentare<br />

e dell’ artigianato.<br />

Tula (SS). Sant’ Elena di Agosto (Santa Lena ‘E<br />

Austhu) e festa dell’emigrato.<br />

Valledoria (SS). Festa di Santa Rita.<br />

Golfo di<br />

Orosei,<br />

Pultu Quadu.<br />

AGENDA<br />

17


AGENDA<br />

<strong>18</strong><br />

Anteprima<br />

Abbasanta,<br />

Nuraghe Losa.<br />

Villacidro (CA). Festa di San Sisinnio con manifestazioni<br />

folkloristiche.<br />

Villagrande Strisaili (NU). Festa patronale di<br />

San Gabriele.<br />

Villanovatulo (NU). Rassegna di folklore regionale<br />

e straniera.<br />

2 AGOSTO<br />

Birori (NU). Festa di Santo Stefano.<br />

Bortigali (NU). Si festeggia la patrona Santa<br />

Maria degli Angeli.<br />

Castelsardo (SS). Festa della Madonna degli<br />

Angeli. In occasione della ricorrenza della patrona<br />

dei muratori viene organizzata una suggestiva processione<br />

ed a seguire l’esibizione di cantori e ballerini<br />

sardi.<br />

Neoneli (OR). Festa campestre in onore dei SS<br />

Gabriele, Michele e Raffaele.<br />

Orune (NU). Madonna della Consolata. Durante la<br />

festa campestre sono previste manifestazioni folkloristiche<br />

e degustazione di prodotti tipici.<br />

Osilo (SS). Festa della Madonna degli Angeli.<br />

Ossi (SS). Festa della Madonna degli Angeli.<br />

Perfugas (SS). In onore della Madonna degli<br />

Angeli si terranno varie manifestazioni folkloristiche.<br />

Romana (SS). Festa della Madonna degli Angeli.<br />

Sassari. La Madonna degli Angeli è la Santa<br />

Patrona del Gremio dei Muratori il cui Stauto risale<br />

al 1538. Gli adepti a tale Gremio indossano un frac<br />

nero con a fianco una spada di antica foggia che<br />

ben si dona con il candeliere, riccamente addobbato<br />

e con l’effige della Madonna ben visibile.<br />

Sorso (SS). Festa della Madonna degli Angeli.<br />

Folklore e festeggiamenti vari.<br />

Tertenia (NU). Festa di San Pietro.<br />

Appuntamento folkloristico.<br />

3 AGOSTO<br />

Monteleone Rocca Doria (SS). Manifestazioni<br />

folkloristiche per Santo Stefano.<br />

Tonara (NU). San Gabriele. Patrono.<br />

4 AGOSTO<br />

Abbasanta (OR). Festa di San Domenico.<br />

Allai (OR). Festa di San Domenico.<br />

Villanovafranca (CA). Festa dell’emigrato.<br />

5 AGOSTO<br />

Aglientu (SS). Festa di San Pancrazio.<br />

Cuglieri (OR). Festa campestre in onore di Santa<br />

Maria della Neve con pranzo offerto ai presenti. In<br />

paese proseguono i festeggiamenti religiosi e laici.<br />

Desulo (NU). Festa campestre per La Madonna<br />

della Neve; i festeggiamenti durano in intera settimana<br />

con spettacoli e folklore in Piazza.<br />

Flussio (NU). Festa in onore di San Bartolomeo.<br />

Genoni (NU). Si festeggiano i SS Costantino ed<br />

Ignazio da Laconi.<br />

Ghilarza (OR). Festa di Sant’Antioco con varie<br />

cerimonie e spettacoli.<br />

Illorai (SS). Madonna della Neve.<br />

Neoneli (OR). Festa per Sant’Angelo.<br />

Nuoro. Madonna della Neve, festa patronale.<br />

Pabillonis (CA). Madonna della Neve, festa<br />

patronale.<br />

Piscinas (CA). Festa della Madonna della Neve.<br />

Senorbì (CA). Madonna della Neve, festa in<br />

onore della Santa.<br />

Suni (NU). Festa della Madonna della Neve.<br />

Teti (NU). Festa patronale per Santa Maria della<br />

Neve.<br />

Villamassargia (CA). Festa con manifestazioni<br />

folkloristiche.<br />

6 AGOSTO<br />

Baratili San Pietro (OR). Sagra della Vernaccia.<br />

Vino bianco tipico della provincia. In occasione<br />

della ricorrenza religiosa per San Salvatore, il<br />

paese ospita numerosi espositori di vino. Sono<br />

previste conferenze sul tema e manifestazioni di<br />

contorno.<br />

Genuri (CA). Festa per la Trasfigurazione di<br />

Nostro Signore.<br />

Nughedu Santa Vittoria (OR). Santu Domini.<br />

Nuoro. San Salvatore; il santo viene particolarmente<br />

festeggiato dal rione Santu Pedru.<br />

Santa Giusta (OR). Regata di Is Fassonis . Le particolari<br />

imbarcazioni di giunchi intrecciati, d’origine<br />

antichissima, si sfidano nella laguna di Santa<br />

Giusta. Nel contesto sportivo-tradizionale verranno<br />

organizzate manifestazioni di folklore e di<br />

gastronomia.<br />

Sestu (CA). Santissimo Salvatore.<br />

Zerfaliu (OR). Santu Domini. Cerimonie religiose<br />

e spettacoli vari.<br />

7 AGOSTO<br />

Aglientu (SS). Festa del Turista. Concerti e degu-<br />

stazione di carne arrosto.<br />

Luogosanto (SS). Sagra della carne in brodo.<br />

Neoneli (OR). Festa di Sant’Angelo. Varie manifestazioni<br />

organizzate presso una bella e suggestiva<br />

località di montagna.<br />

8 AGOSTO<br />

Badesi (SS). Sagra gastronomica. Importante<br />

occasione per degustare gratuitamente i prodotti<br />

locali.<br />

Bosa (NU). La seconda domenica d’agosto si<br />

festeggia Santa Filomena.<br />

Carbonia (CA). Si festeggiano i SS Ponziano e<br />

Barbara con vari appuntamenti religiosi e laici.<br />

Esterzili (NU). Festa di Santa Vittoria.<br />

Gairo (NU). San Lussorio.<br />

Semestene (SS). Si festeggia San Nicola di<br />

Trullas con manifestazioni folkloristiche e Ardia.<br />

Siamaggiore (OR). Festeggiamenti in onore di<br />

San Ciriaco.<br />

Sinnai (CA). Si festeggia San Giuseppe.<br />

Telti (SS). Gesù Crocifisso.<br />

Terralba (OR). San Ciriaco.<br />

Teulada (CA). Sant’Isidoro rientra nella “settimana<br />

teuladina”, ricca di manifestazioni e spettacoli<br />

in Piazza.<br />

Tresnuraghes (OR). San Ciriaco. Manifestazioni<br />

folkloristiche e cerimonie religiose.<br />

Villanova Monteleone (SS). Si festeggia la<br />

Madonna della Strada.<br />

9 AGOSTO<br />

Nurachi (OR). Si celebrano i SS Giusto e Pastore.<br />

Tempio Pausania (SS). “ Carrasciali T<strong>imp</strong>iesu ”.<br />

Un appendice del Carnevale invernale che ripropone<br />

per le vie del paese le maschere della tradizione<br />

barbaricina. L’insolito avvenimento si concluderà<br />

nel teatro tenda allestito in occasione della<br />

festa della birra e per offrire ai visitatori le frisgioli<br />

longhi (frittele lunghe) e l’’ottimo e rinomato<br />

Vermentino della Gallura.<br />

10 AGOSTO<br />

Il 10 è la notte di San Lorenzo; molti gli appunta-<br />

menti. Tra i più suggestivi:<br />

Anteprima<br />

Austis (NU). Festa dell’emigrato. Varie iniziative.<br />

Banari (SS). Festa in piazza.<br />

Osilo (SS). San Lorenzo Martire. Processione a<br />

cavallo in costume tradizionale; corse e pariglie<br />

nonché manifestazioni culturali, folkloristiche e<br />

sportive.<br />

Sanluri (CA). Manifestazioni folkloristiche.<br />

Silanus (NU). Sfilata di cavalli e festa in piazza.<br />

Trinità D’Agultu (SS). Fuochi d’artificio all’Isola<br />

Rossa, fanno da contorno le meravigliose rocce di<br />

porfido rosso.<br />

11 AGOSTO<br />

Buschi (OR). Santa Susanna. Suggestiva sagra<br />

campestre presso l’omonimo villaggio . Si inizia il<br />

10 con la processione solenne; l’11 e il 12 si svolgono<br />

corse di cavalli e manifestazioni folkloristiche.<br />

Piscinas (CA). Sagra dell’allevatore e degustazioni<br />

dei prodotti locali (mallareddus, pecora al sugo).<br />

Sassari. Madonna di Buoncammino. Il Gremio dei<br />

Viandanti festeggia la “sua” Santa patrona.<br />

Zeddiani (OR). Sagra del pomodoro e mostra<br />

agro-alimentare.<br />

12 AGOSTO<br />

Barisardo (NU). Sagra del Culurgione (raviolo<br />

con ripieno di patate).<br />

Nurallao (NU). Festa della Madonna della Strada;<br />

festa campestre e processione.<br />

Santa Teresa (SS). Rievocazione storica della<br />

fondazione del paese.<br />

Ussaramanna (CA). Festa dell’emigrato.<br />

Porto Torres,<br />

la spiaggia<br />

dello Scoglio<br />

Lungo.<br />

AGENDA<br />

19


AGENDA<br />

20<br />

Anteprima<br />

Pastore a<br />

cavallo con il<br />

gregge.<br />

13 AGOSTO<br />

Budoni (NU). “ Sardegna a confronto”: rassegna<br />

di cori sardi.<br />

Sant’Anna Arresi (CA). Sagra del <strong>Mare</strong>.<br />

Processione a mare e distribuzione di pesce fritto.<br />

14 AGOSTO<br />

Guasila (CA). San Giuseppe e Vergine Assunta. Tra<br />

le manifestazioni si svolge la caccia alla giovenca.<br />

Iglesias (CA). Processione dei candelieri in occasione<br />

della Festa.<br />

Nulvi (SS). Festa dei SS Nicola e Barbara.<br />

Processione dei Candelieri: tre enormi candelieri<br />

vengono fatti sfilare per le vie del paese.<br />

Manifestazioni di contorno.<br />

Santa Maria Coghinas(SS). Sagra del cinghiale.<br />

I Candelieri di Sassari.<br />

Si tratta senz’altro della più suggestiva processione<br />

dedicate alla Vergine Assunta. E’ uno spettacolo<br />

bellissimo che tutti i sassaresi rinnovano ogni<br />

anno per sciogliere un voto fatto 500 anni fa.<br />

Era il XVI sec. quando una terribile epidemia di<br />

peste si abbatté su tutto il territorio; dopo invocazioni<br />

e preghiere all’Assunta, il terribile morbo<br />

cessò e i sassaresi ringraziarono la Madonna con<br />

la processione di magnifici candelieri lignei.<br />

Festa, canti e balli seguono i candelieri fino a S.<br />

Maria, chiesa in cui i ceri di legno vengono deposti<br />

dai vari Gremi (i rappresentanti delle antiche<br />

corporazioni di mestiere) che sono: i Piccapietre, i<br />

Viandanti, i Contadini, i Falegnami, gli Ortolani, i<br />

Calzolai, i Muratori, i Sarti ed i Massai.<br />

15 AGOSTO<br />

La festa dedicata alla Vergine Assunta è ricorrente<br />

e particolarmente sentita in molte località<br />

dell’Isola. Oltre alla già citata festa di Sassari e<br />

Nulvi, ritroviamo manifestazioni e processioni a :<br />

Alghero (SS); Arborea (OR); Ardara (SS);<br />

Bessude (SS); Bolotana (NU); Dolianova (CA);<br />

Domusnovas (CA); Golfo Aranci (SS); Iglesia<br />

(CA); Lula (NU); Olbia (SS); Orgosolo (NU);<br />

Ottana (NU); Ovodda (NU); Ploaghe (SS); Pula<br />

(CA); Selargius (CA); Seui(NU); Sorgono (NU);<br />

Ussana (CA); Villaspeciosa (CA).<br />

Marina di Torre Grande (OR). Festa detta la<br />

“Sartiglietta” . In questa località si svolge una<br />

recente ma seguitissima manifestazione folkloristica,<br />

i cui partecipanti sono principalmente i bambini<br />

ed i cavallini della Giara di Gesturi. Si ripropone<br />

in diversa stagione e con diversi protagonisti la<br />

Sartiglia del carnevale di febbraio.<br />

Portoscuso (CA). Festa del <strong>Mare</strong>. Presso Su<br />

Scaru, il porticciolo del paese, verrà offerta a tutti i<br />

presenti pesce grigliato e manifestazioni musicali<br />

e folkloristiche.<br />

Urzulei (NU). Festa di San Giorgio e degustazione<br />

di Culurgiones.<br />

16 AGOSTO<br />

Castelsardo (SS). Sagra del pesce.<br />

Collinas (CA). Festa di san Rocco.<br />

Lotzorai (NU) . Festa campestre di santa Maria di<br />

Donigala.<br />

17 AGOSTO<br />

Lodine (NU). Festa di San Liberato.<br />

Monti (SS). Festa di San Paolo. Processione dei<br />

gonfaloni dei comuni devoti al Santo.<br />

<strong>18</strong> AGOSTO<br />

Mulargia (NU). Festa di Sant’Elena.<br />

Sadali (NU). Festa di Sant’Elena. Folklore e sagra<br />

dei Culurgiones.<br />

Siniscola (NU). Festa di Sant’Elena. Preparazione<br />

di piatti tipici.<br />

19 AGOSTO<br />

Oschiri (SS). Festa di San Giovanni Battista.<br />

20 AGOSTO<br />

Esterzili (NU). Festa di San Teodoro, santo patro-<br />

no.<br />

Orune (NU). Festa di San Bernardo.<br />

Manifestazioni folkloristiche.<br />

Porto Cervo (SS). Trofeo “Mario Formenton”:<br />

varie imbarcazioni (monoscafi, catamarani, barche<br />

classiche e d’epoca) regattano nel meraviglioso<br />

mare della Costa Smeralda.<br />

21 AGOSTO<br />

Arbus (CA). San Lussorio; festeggiamenti con<br />

processione e folklore.<br />

Borore (NU). Festa campestre con pariglie e canti<br />

a chitarra.<br />

Fordongianus (OR). San Lussorio e Sant’<br />

Archelao. Novena e festa campestre.<br />

22 AGOSTO<br />

Nuoro. Sagra del Redentore. Dal 1901 è conside-<br />

rata per tutta la Barbagia la “ Festa Grande”. Si<br />

svolge il festival del folklore con manifestazioni di<br />

carattere religioso e civile che si susseguono per<br />

tre giorni interi. La festa nacque in occasione del<br />

Giubileo del 1900, quando Papa Leone XIII decise<br />

di far collocare sopra la cima di diciannove vette<br />

della penisola (quanti erano allora i secoli della<br />

redenzione) la Statua di Cristo. La scelta in<br />

Sardegna ricadde sulla sommità di Cuccuru<br />

Nigheddu sul Monte Ortobene.<br />

Quartu Sant’Elena (CA). Festa campestre con<br />

processione in onore di Sant’Elia.<br />

Sinnai (CA). Festa patronale con manifestazioni<br />

folkloristiche.<br />

Terralba (OR). Sagra del vino e del pesce.<br />

23 AGOSTO<br />

Zeddiani (OR). Festa di Sant’Isidoro.<br />

24 AGOSTO<br />

Ardauli (OR). Festa per San Quirico.<br />

Flussio (NU). San Bartolomeo. Manifestazioni<br />

folkloristiche.<br />

Ollolai (NU). Festa di San Bartolomeo con processione,<br />

palio e manifestazioni folkloristiche.<br />

Generalmente è concomitante il campionato<br />

regionale di S’Istrumpa (antica lotta ).<br />

26 AGOSTO<br />

Stintino (SS). Sardegna in banchina: quattro<br />

giorni nei quali si svolgeranno manifestazioni folkloristiche;<br />

degustazioni di prodotti; esposizioni<br />

artigianali e, concomitante all’evento internazionale,<br />

si terranno le regate di Vela Latina tra le acque<br />

del Golfo dell’Asinara.<br />

27 AGOSTO<br />

Isili (NU). Festa di San Giuseppe Calasanzio.<br />

Folklore e sagra delle lumache.<br />

Stintino (SS). Tre giorni dedicate alle regate<br />

internazionali di vela latina nello splendido scenario<br />

del Golfo dell’Asinara. Regata e premiazioni dal<br />

venerdì alla domenica saranno intervallate da<br />

Anteprima<br />

spettacoli musicali ed esposizioni artigianali ed<br />

enogastronomiche.<br />

28 AGOSTO<br />

Abbasanta (OR). Sant’Agostino. Patrono.<br />

Alà dei Sardi (SS). Festa di Sant’Agostino.<br />

Alghero (SS). Sant’Agostino. Patrono.<br />

Pauli Arbarei (CA). Festeggia oltre<br />

Sant’Agostino anche San Giovanni Battista.<br />

Manifestazioni folkloristiche.<br />

29 AGOSTO<br />

Cabras (OR). San Giovanni Battista. Processione<br />

col simulacro del Santo e manifestazioni folkloristiche.<br />

San Giovanni Suergiu (CA). Sagra agroalimentare.<br />

Palau,<br />

Porto Faro.<br />

AGENDA<br />

21


AGENDA<br />

22<br />

Anteprima<br />

Alghero,<br />

porto turistico.<br />

Sant’Andrea Frius (CA). Sagra del mandorlo.<br />

Villanovamonteleone (SS). Festa di San<br />

Giovanni Batista. Processioni a cavallo e sfilate in<br />

abito tradizionale.<br />

31 AGOSTO<br />

Bolotana (NU). Festa dell’emigrato e di San<br />

Basilio.<br />

Bono (NU). Festa di San Raimondo Nonnato.<br />

Rievocazione della vittoria delle milizie locali sulle<br />

truppe regie nel 1796 in occasione dei moti antifeudali.<br />

Festa folkloristica, gare a cavallo e festa<br />

della zucca.<br />

Feste del mese di agosto con data mobile :<br />

Aggius (SS). Sagra della zuppa gallurese (piatto<br />

tipico del territorio).<br />

Armungia (CA). Estate armunghese.<br />

Barisardo (NU). Sagra del folklore. Primi di agosto.<br />

Berchidda (SS). A metà agosto, solitamente a<br />

cavallo di ferragosto, si svolge il festival del Jazz.<br />

Si tratta di un <strong>imp</strong>ortante appuntamento dove artisti<br />

di talento indiscusso si esibiscono in una<br />

kemesse canora ,musicale e teatrale. Varie manifestazioni<br />

di contorno animano le vie del paesino<br />

gallurese.<br />

Carbonia (CA). Estate carboniere e rassegna di<br />

musica etnica (prima settimana).<br />

Castiadas (CA). Sagra dell’uva e del vino. (seconda<br />

quindicina del mese).<br />

Jerzu (NU). Nella prima settimana è prevista la<br />

sagra del vino e della carne di capra.<br />

Ittiri (SS). Rassegna di musica etnica “ Ittiritmi”.<br />

La Maddalena (SS). Sagra del pesce. I primi giorni<br />

d’agosto.<br />

Monti (SS). Sagra del Vermentino (primi dieci<br />

giorni).<br />

Osilo (SS). Fiera del folklore.<br />

Sant’Anna Arresi (CA). “ Ai confini tra Sardegna<br />

e Jazz”: rassegna musicale.<br />

Santa Maria Coghinas (SS). Sagra del cinghiale<br />

(sabato precedente a ferragosto).<br />

Tratalias (CA). Nella prima decade del mese è in<br />

programma la sagra del pane.<br />

Villa San Pietro (CA). Seconda settimana del<br />

mese: sagra del pesce.<br />

Villagrande Strisaili (NU). Sagra dei Gattulis e<br />

della capra.<br />

Settembre, chiamato in tutta la Sardegna“ cabidanni”<br />

(capodanno) , è il mese che segna l’avvio<br />

delle nuove attività agro-pastorali e che, non a<br />

caso, rappresentava il primo mese dell’anno nel<br />

vecchio calendario sardo.<br />

Molte delle feste settembrine sono occasioni di<br />

ringraziamento per il raccolto ottenuto e/o propiziatorie<br />

per quello futuro. Tra i Santi più venerati<br />

c’è Santo Mariano , Michele, Salvatore e la Vergine<br />

Maria.<br />

1 SETTEMBRE<br />

Berchidda (SS). Festa in onore dei SS Sebastiano<br />

e Lucia.<br />

Si festeggia Santo Basilio nei paesi di :<br />

Nughedu (OR); Ollolai (NU); Seneghe (OR) ;<br />

Serri (NU) ; Siris (OR); Sorridile (OR); Tertenia<br />

(NU).<br />

Abbiadori - Costa Smeralda<br />

Tel. 0789.970068


AGENDA<br />

24<br />

Anteprima<br />

Stintino, la<br />

spiaggia della<br />

Pelosa.<br />

Cagliari. Dal primo al 5 si terrà nelle acque del<br />

Golfo il Campionato Nazionale Optimist. Organizza<br />

la Lega Navale di Cagliari.<br />

Sinnai (CA). Oltre la festa per San Basilio si organizza<br />

la fiera del cestino.<br />

3 SETTEMBRE<br />

Alghero. Secondo Rally del Corallo.<br />

Manifestazione di auto da rally degli anni ‘70 e ‘80,<br />

sicura riconferma del successo dello scorso anno.<br />

4 SETTEMBRE<br />

Cabras (OR). Si celebra San Salvatore. Ogni anno<br />

si scioglie un voto risalente al 1619 (per alcuni<br />

ancora più antico) dove 600/700 giovani, scalzi e<br />

vestiti con una corta tunica bianca, portano il<br />

simulacro del Santo da Cabras al villaggio di San<br />

Salvatore, dopo una corsa di 12 km. La domenica<br />

il Santo rientra in paese dove, in concomitanza,<br />

viene allestita la sagra del muggine. Molto suggestivo.<br />

Villanovaforru (CA). Sagra De sa Simbua fritta<br />

con sartizzu e festa con manifestazione di folklore.<br />

5 SETTEMBRE<br />

Aritzo (NU). Festa di San Basilio con processione<br />

e manifestazione folkloristica.<br />

Dolianova (CA). Festa campestre di San Michele.<br />

Lula (NU). Madonna del Miracolo; per l’occasione<br />

vengono allestite varie manifestazioni tra cui la<br />

degustazione di prodotti tipici.<br />

Luras (SS). Festa di San Giuliano. Preparazione e<br />

degustazione di piatti tipici.<br />

Palau (SS). Madonna del mare e San Mauro,<br />

patrono. Manifestazioni e sagra del pesce.<br />

Porto Cervo (SS). Maxi Yacht Rolex World Cup.<br />

Regata riservata alla categoria Maxi Yacht, organizzata<br />

dalla Yacht Club Costa Smeralda.<br />

Samugheo (OR). San Basilio Magno. Festa con<br />

palio di cavalli purosangue.<br />

Santadì (CA). Si festeggia San Nicola di Bari<br />

patrono del paese e Sant’Isidoro. Manifestazioni<br />

folkloristiche.<br />

Sedilo (OR). San Basilio e corsa degli asini.<br />

6 SETTEMBRE<br />

Buddusò (SS). Si festeggia Sant’Antonio Abate in<br />

località Santa Reparata. Nel magnifico contesto<br />

verrà offerto un ricco pranzo ai presenti.<br />

Pimentel (CA). Festa della Madonna del Carmine<br />

e sagra de S’Accodriu (mezzadri); preparazione<br />

della pecora in cappotto.<br />

8 SETTEMBRE<br />

La natività della Madonna è occasione di festa in<br />

tantissimi centri; tra i vari appuntamenti annotiamo:<br />

Bessude (SS). Festa e degustazione di prodotti<br />

tipici.<br />

Bonnanaro (SS). Nostra Signora di Monte Arana.<br />

I festeggiamenti cominciano il sette.<br />

Bortigali (NU). Santa Maria di Sauccu. Nella<br />

ricorrenza si può assistere alla novena e alla processione<br />

a cavallo.<br />

Burcei (SS). Nostra Signora di Monserrato. Festa<br />

patronale.<br />

Cargeghe (SS). Natività della Vergine.<br />

Processione e festa campestre.<br />

Furtei (CA). In occasione di Santa Maria gli scapoli<br />

del paese (Is Bagadius) organizzano la festa.<br />

Oristano. Madonna del Rimedio. Per questa<br />

<strong>imp</strong>ortante ricorrenza si celebra la novena e si<br />

organizza la sagra dei muggini e delle anguille<br />

arrosto.<br />

Quartu Sant’Elena (CA). Santa Maria di Cepola.<br />

Festa campestre e processione.<br />

Sarule e Orani (NU). Si celebra la Madonna, per<br />

la quale fu edificata a 1000 metri di altezza una piccola<br />

chiesa nella quale, ogni anno, l’otto di settembre,<br />

gli abitanti di Sarule ed Orani recitano una<br />

delle più belle e sentite novene a lei dedicate.<br />

Feste, canti e degustazioni di prodotti gastronomici<br />

fanno da contorno al rituale religioso. I due centri<br />

si alternano annualmente l’organizzazione del<br />

tutto.<br />

Sassari. Si festeggia la Madonna di Monserrato,<br />

patrona del Gremio dei Sarti.<br />

Serdiana (CA). Santa Maria di Sibiola. Molto pittoresca<br />

la processione di Traccas (carri addobbati).<br />

Serramanna (CA). Si festeggia Santa Maria di<br />

Monserrato. Festa folkoristica e processione religiosa.<br />

Stintino (SS). Madonna della Difesa. Tre giorni<br />

(dal 7 al 9) di celebrazioni alla Santa patrona con<br />

suggestiva processione a mare e manifestazioni di<br />

carattere religioso e civile. Nell’occasione si effettua,<br />

con ricorrenza annuale, il passaggio delle consegne<br />

tra il vecchio ed il nuovo priore con offerta<br />

di vino e biscotti. Spettacolo pirotecnico.<br />

Vallermosa (CA). Nostra Signora di Monserrato.<br />

Festa con manifestazioni folkloristiche.<br />

9 SETTEMBRE<br />

Dualchi (NU). Festa di San Pietro.<br />

Gesico (CA). Manifestazioni in onore di San<br />

Mauro.<br />

Sanluri (CA). Festa per Sacro Cuore di Gesù.<br />

Tula (SS). Si festeggia San Giuseppe.<br />

Manifestazioni folkloristiche.<br />

10 SETTEMBRE<br />

Perdaxius (CA). San Nicola da Tolentino; nell’oc-<br />

casione si organizza Is Sapueddu giornata dedicata<br />

alla degustazione di prodottti locali.<br />

11 SETTEMBRE<br />

Serri (NU). La festa in onore di Santa Vittoria si<br />

svolge presso il sito archeologico del paese.<br />

Manifestazioni folkloristiche.<br />

12 SETTEMBRE<br />

Carbonia (CA). Beata Vergine Addolorata; festa<br />

con manifestazioni folkloristiche.<br />

Porto Cervo (SS). Dal 12 al 19 si terrà la Rolex<br />

Swan Cup. Regata organizzata dallo Yachting Club<br />

Costa Smeralda.<br />

Porto Rotondo (SS). Dal 12 al <strong>18</strong>, si terrà nelle<br />

splendide acque della Costa Smeralda il<br />

Campionato Europeo categ. 6 metri stazza internazionale.<br />

Santa Teresa (SS). Santa Reparata. Sagra campestre<br />

allestita in riva al mare.<br />

13 SETTEMBRE<br />

Sassari. Il Gremio di San Crisoforo celebra nella<br />

bella chiesa di Santa Caterina il suo protettore.<br />

Uri (SS). Festeggiamenti vari per la Madonna<br />

della Pazienza.<br />

14 SETTEMBRE<br />

Elmas (CA). Si organizza la Festa della Laguna.<br />

Per l’occasione verranno allestite mostre ed esposizioni.<br />

Oliena (NU). Festa di Santa Maria. Il centro stori-<br />

co del piccolo borgo rivive con l’apertura dei locali<br />

più vecchi e caratteristici: “Corte Apertas”.<br />

Folklore e degustazione enogastronomia .<br />

Oristano. Santa Croce. Prevista manifestazione<br />

folkloristica e palio equestre.<br />

15 SETTEMBRE<br />

Stintino (SS). Sagra delle sardine.<br />

17 SETTEMBRE<br />

Barumini (CA). Nel contesto dello spettacolare<br />

villaggio nuragico, si festeggia San Francesco<br />

d’Assisi; festa con manifestazione di folklore.<br />

Buddusò (SS). San Quirico.<br />

Monti (SS). San Gavino. In onore del patrono del<br />

paese i festeggiamenti si protraggono per i primi<br />

15 gioni del mese.<br />

19 SETTEMBRE<br />

Austis (NU). Si festeggia Sant’Antonio di<br />

Basiloccu . In programma manifestazioni folkloristiche<br />

e rassegna di poesia contemporanea.<br />

Sarroch (CA). Per la festa di Santa Vittoria sono<br />

in programma varie manifestazioni e spettacoli<br />

musicali.<br />

Sennori (SS). Festa di Santa Lucia.<br />

Serri (NU). San Bartolomeo. Festa e fiera del<br />

bestiame.<br />

20 SETTEMBRE<br />

Iglesias (CA). Sagra dell’uva e del vino. Carne<br />

arrosto e spettacoli.<br />

Anteprima<br />

21 SETTEMBRE<br />

Bitti (NU). Festa campestre in onore di San<br />

Regate<br />

di Optimist.<br />

AGENDA<br />

25


AGENDA<br />

Anteprima Anteprima<br />

La spiaggia<br />

di Tuaredda.<br />

Tra Capo<br />

Malfatano e<br />

Capo<br />

Spartivento.<br />

Matteo con processione religiosa e manifestazioni<br />

folkloristiche.<br />

Sardara (CA). Festa per Santa Maria de Is<br />

Acquas. Manifestazioni folkloristiche.<br />

22 SETTEMBRE<br />

Ittiri (SS). San Maurizio. Festa musicale.<br />

Siligo (SS). Si ricorda l’artista Maria Carta con<br />

manifestazioni e spettacoli musicali.<br />

26 SETTEMBRE<br />

Bosa (NU). Si festeggiano i SS Cosma e Damiano.<br />

Festa con manifestazioni folkloristiche.<br />

Decimomannu (CA). Santa Greca. Questa festa<br />

(particolarmente sentita in tutto il Campidano)<br />

richiama ogni anno migliaia di fedeli.<br />

Manifestazioni e banchetti.<br />

Lanusei (NU). Processione religiosa in occasione<br />

della ricorrenza dei SS Cosma e Damiano.<br />

Mamoiada (NU). Sull’altopiano di Lidana presso<br />

il santuario si svolge la novena e si organizzano<br />

manifestazioni folkloristiche.<br />

Santa Giusta (OR). Festa di Santa Severa e sagra<br />

del pesce.<br />

29 SETTEMBRE<br />

Si organizzano manifestazioni in onore di San<br />

Michele, patrono, nei paesi :<br />

Alghero (SS); Collinas(CA); Esterzili (NU);<br />

San Vero Milis (Villanova Strisaili (Nu);<br />

Villasalto (CA).<br />

Anche il mese di settembre è ricco di appuntamenti<br />

e sagre non sempre ricorrenti nello stesso<br />

giorno. Di seguito alcune date mobili:<br />

Baressa (OR). Sagra della mandorla.<br />

Berchideddu (SS). Natività della Madonna e<br />

sagra dell’ormai celeberrimo Miele Amaro. Il miele<br />

della zona è prodotto dalle api che si cibano di corbezzolo,<br />

tipico arbusto della macchia mediterranea.<br />

Gare sportive e di cavalli faranno da contorno<br />

ai vari festeggiamenti.<br />

Bosa (NU). Festa per le vie storiche del paese;<br />

cantine private “aperte al pubblico” dove è possibile<br />

farsi offrire i piatti tipici del luogo. Si venera<br />

Nostra Signora di Regnos Altos.<br />

Bono (NU). Festa di Sant’Ambrogio.<br />

Bortigali (NU). Si festeggia Santa Maria de Sauccu<br />

con due processioni religiose scandite dal suono<br />

dei tamburini; festa campestre e pranzo al santuario.<br />

In paese proseguono le altre manifestazioni.<br />

Cagliari. Sagra del pesce. Spettacoli musicali ed<br />

esposizione di antichi strumenti da pesca.<br />

Calasetta (CA). Festa di San Francesco.<br />

Fertilia (SS). Metà mese, Festa del Turista.<br />

Fonni (NU). Festa dei Pastori (metà mese).<br />

Nulvi (SS). Madonna del Monte Alma. Festa folkloristica<br />

e offerta dei piatti tradizionali.<br />

Selargius (CA). Antico matrimonio selargino riprodotto<br />

per la gioia dei visitatori. Rito ricco di attrattive.<br />

Oristano. Nei pressi della città si svolge la fiera<br />

nazionale del cavallo.<br />

Porto Torres (SS). Festival delle voci d’Europa.<br />

Serramanna (CA). Verso la fine del mese si svolge<br />

la fiera dell’Artigianato e del settore agroalimentare.<br />

Solarussa (OR). Sagra della vernaccia. Fine<br />

mese.<br />

Villa San Pietro (CA). L’ultima settimana si svolge<br />

generalmente la sagra della pecora bollita.<br />

Il mese di ottobre coincide con la piena ripresa<br />

delle attività agro-pastorali ed è per questo che le<br />

feste sono sicuramente meno numerose ripetto ai<br />

mesi precedenti.<br />

Diverse le sagre per valorizzare il prodotto tipico<br />

del luogo quale la castagna e la nocciola.<br />

1 OTTOBRE<br />

Bitti (NU). Festa dei bittesi.<br />

Borore (NU). In cccasione di San Gavino manifestazione<br />

folkloristica e corsa di cavalli.<br />

3 OTTOBRE<br />

Aggius (SS). Festa della Madonna del Rosario e<br />

di Santa Vittoria. Si svolge anche la festa degli scapoli,<br />

detti “Agghianj”, durante la quale verrà offerta<br />

la “Zuppa Gallurese”, tipico e buonissimo piatto<br />

del territorio con vino bianco e dolci locali.<br />

Domus de Maria (CA). In occasione della Festa<br />

per la Madonna del Rosario si svolgerà “Sa Ditta”,<br />

messa all’asta di prodotti alimentari.<br />

Torpè (NU). Sagra del mirto.<br />

Triei (NU). Festa del pane tradizionale.<br />

Beneaugurante secondo tradizione.<br />

4 OTTOBRE<br />

Alà dei Sardi (SS). Presso il santuario di San<br />

Francesco si consumeranno antichi riti e usanze<br />

del luogo. Corse di cavalli, balli folkloristici e offerta<br />

ai presenti di prodotti eno-gastronomici.<br />

Alghero (SS). Festa in onore di San Francesco.<br />

Processione religiosa con fiaccolata per le vie del<br />

centro storico. Accensione della lampada votiva.<br />

Bonorva (SS). Santa Barbara, patrona dei minatori.<br />

Tra le feste più antiche e sentite, il paese si<br />

mobilita con processione a cavallo e offerta del<br />

pranzo a base di prodotti tipici.<br />

Luras (SS). Sempre in onore di San Francesco<br />

festeggiamenti vari.<br />

Sanluri (CA). San Francesco. Manifestazioni folkloristiche.<br />

Villanovaforru (CA). Festeggiamenti per San<br />

Francesco.<br />

8 OTTOBRE<br />

Narbolia (OR). Si festeggia Santa Reparata.<br />

Usellus (OR). Santa Reparata.<br />

10 OTTOBRE<br />

Gavoi (NU). Si festeggia l’ospitalità barbaricina.<br />

Nell’occasione verranno preparati e offerti piatti<br />

tipici locali e manifestazioni varie.<br />

13 OTTOBRE<br />

Asuni (OR). San Daniele.<br />

Orani (NU). Si festeggia San Daniele con sagra di<br />

prodotti tipici e folklore.<br />

14 OTTOBRE<br />

Sanluri (CA). Festa del Borgo Antico.<br />

16 OTTOBRE<br />

Gesico (CA). Sagra delle lumache con gara<br />

gastronommica. Il giorno dopo si festeggia<br />

Sant’Amatore.<br />

17 OTTOBRE<br />

Iglesias (CA). Madonna del Buoncammino.<br />

Suggestiva la processione con la fiaccolata sul<br />

colle omonimo.<br />

25 OTTOBRE<br />

Si festeggia San Gavino nei paesi:<br />

Elini (NU); Esporlatu (SS); Gavoi (NU); Illorai<br />

(SS); Muros (SS); Porto Torres (SS).<br />

29 OTTOBRE<br />

Furtei (CA). San Narciso. Festeggiamenti vari e<br />

sagra di prodotti tipici.<br />

31 OTTOBRE<br />

Aritzo (NU). Sagra delle castagne e delle noc-<br />

ciole.<br />

Carbonia (CA). San Narciso; si festeggia con<br />

manifestazionim folkloristiche.<br />

Per la ricorrenza de Is Animeddas, in alcuni paesi è<br />

usanza la questua dei bambini in onore dei defunti.<br />

Tra i centri segnaliamo:<br />

Armungia (CA); Decimoputzu(CA); Villaputzu<br />

(CA).<br />

Feste con data mobile:<br />

Laconi (NU). Rassegna polifonica presso gli antichi<br />

rioni del borgo: “ Cantadu in is Ocraxius”.<br />

Seneghe (OR): verso la fine del mese solitamente<br />

si svolge il concorso oleario.<br />

26 27<br />

AGENDA


STINTINO<br />

Anteprima Anteprima<br />

Stintino, la<br />

spiaggia della<br />

Pelosa e la<br />

torre<br />

aragonese.<br />

Stintino: mare, venti, eventi<br />

“Sardegna in banchina” una delle manifestazioni<br />

internazionali più attese dell'estate isolana sbarca a<br />

Stintino con il consueto bagaglio di tradizioni tipiche<br />

della nostra terra, sapori, suoni ed esibizioni<br />

internazionali. Giunta quest'anno alla quinta edizione<br />

la kermesse nata proprio a Stintino nel 2000 e<br />

forte dei successi delle ultime due stagioni (svoltesi<br />

a Castelsardo nel 2002 e a Platamona lo scorso<br />

anno) si riconferma tra i pochi eventi sardi di marketing<br />

territoriale in grado di ospitare ogni anno<br />

numerosi Comuni e agenzie di promozione turistica,<br />

offrendo loro un <strong>imp</strong>ortante vetrina internazionale<br />

utile a presentare al grande pubblico il territorio<br />

e le produzioni tipiche regionali. La manifestazione,<br />

organizzata dalla Promores di Sassari, è nata<br />

infatti per promuovere l’isola attraverso la sua cultura,<br />

le tradizioni, la produzione artigianale e manifatturiera<br />

al fine di favorire le collaborazioni utili allo<br />

sviluppo turistico, creando un’<strong>imp</strong>ortante occasione<br />

di incontro e dialogo tra gli Amministratori degli<br />

Enti Locali regionali e i responsabili degli Enti<br />

Nazionali Turistici Stranieri, che di anno in anno partecipano<br />

sempre più numerosi. Per la prossima edizione,<br />

realizzata in collaborazione con il Comune di<br />

Stintino, hanno mostrato interesse a partecipare gli<br />

Enti Nazionali del Turismo e le Ambasciate di:<br />

Irlanda, Spagna, Finlandia, Germania, Svezia,<br />

Olanda, Grecia e Tunisia. La manifestazione che<br />

richiama un numero sempre crescente di turisti e<br />

residenti, nell’ultima edizione ha raggiunto le trentamila<br />

presenze guadagnandosi l’inserimento nel<br />

calendario dei grandi eventi patrocinati<br />

dall’Assessorato Regionale al Turismo. La quattro<br />

giorni come di consueto prevede un programma<br />

denso di iniziative culturali, momenti di spettacolo e<br />

ospiti internazionali. L'articolato percorso espositivo<br />

della manifestazione si snoderà lungo le vie del<br />

centro cittadino a partire da piazza Cala d'Oliva fino<br />

alla Banchina dei Velieri del Porto Nuovo.<br />

Numerose le aree allestite: una ospiterà gli stand<br />

delle rappresentative d'oltremare, uno spazio sarà<br />

dedicato alle sette città regie della Sardegna.<br />

Quattro diverse aree alle province sarde, un apposita<br />

zona sarà adibita al progetto ambiente a cui aderiscono<br />

9 comuni del nuorese. Infine un'area ospiterà<br />

le aziende private che operano nel settore artigianale,<br />

manifatturiero e della produzione agroalimentare<br />

gastronomica. Oltre alle tradizionali degustazioni<br />

offerte dai partecipanti ogni giorno il pubblico<br />

potrà assistere a serate musicali e danzanti<br />

che prevedono il coinvolgimento del pubblico con<br />

ospiti appartenenti alla tradizione folk sarda e rappresentative<br />

internazionali. Tra gli eventi collaterali<br />

anche un' <strong>imp</strong>ortante manifestazione sportiva: il<br />

Primo Campionato Nazionale di vela latina (inserito<br />

nel calendario ufficiale della Federazione italiana<br />

vela) organizzato dal circolo Nautico Torres in collaborazione<br />

con la LNI (lega navale italiana) per il<br />

quale si prevede la partecipazione di numerose<br />

imbarcazioni provenienti dai circoli velici di tutta<br />

Italia. L'appuntamento per tutti gli appassionati di<br />

mare, musica, sport e tradizioni è quindi con<br />

“Sardegna in banchina” a Stintino dal 26 al 29<br />

Agosto. Ad occuparsi della promozione dell'evento<br />

sarà come ogni anno Associazione di idee che provvederà<br />

a distribuire depliant informativi sull'evento<br />

reperibili in tutti gli uffici pubblici e luoghi d'incontro.<br />

Per informazioni: 079 2012693 fax 079 201504,<br />

assidee@rentec.net.<br />

Regata Vela Latina<br />

La 22^ Regata Vela Latina a Stintino sempre più<br />

internazionale.<br />

Come ogni anno dal 1983 l’ultimo fine settimana di<br />

agosto, e precisamente dal 27 al 29, si celebrerà a<br />

Stintino il rito della Regata Vela Latina: giunta alla<br />

22^ edizione essa metterà in palio, fra i tanti prestigioso<br />

trofei, il prestigioso challenge del Presidente<br />

della Repubblica.<br />

Un’edizione che, nelle intenzioni dell’ associazione<br />

organizzatrice, l’AVeLa Tradizionale, sempre più<br />

guarda all’ambito internazionale che l’ha consacrata<br />

in questi venti anni come il più <strong>imp</strong>ortante evento<br />

mondiale nell’ambito della vela latina. Così sarà<br />

la feluca Nuovo Mondo proveniente dagli Stati<br />

Uniti, a suggellare tale primato. Copia fedele di uno<br />

scafo della numerosa flotta utilizzata dagli emigrati<br />

genovesi per pescare nella Baia di San Francisco, la<br />

feluca, lunga 6 metri, è stata realizzata dal San<br />

Francisco Maritime Museum, un <strong>imp</strong>ortante istituzione<br />

del governo federale americano che annovera<br />

nel suo patrimonio un centinaio di imbarcazioni<br />

tradizionali di tutto il mondo. Sarà il curatore del<br />

museo, John Muir,a condurre la feluca nelle acque<br />

della Pelosa, un progetto questo perseguito da<br />

quattro anni da AVeLa e, appunto, John Muir.<br />

Accanto agli Stati Uniti sarà la Tunisia con la feluca<br />

Zakia di Monastir per l’Associazione Aurora, e la<br />

Spagna con la veterana Sa Rata, che attraverserà<br />

per la seconda volta il Golfo del Leone, oltre alla<br />

Francia e al Principato di Monaco a rafforzare la<br />

vocazione internazionale del raduno di Stintino:<br />

l’AveLa metterà a disposizione dell’associazione<br />

francese Latina Cup alcune tipiche lance stintinesi,<br />

La Regata costituirà il perno centrale del 4° Circuito<br />

Internazionale Vela Latina Circuit, iniziativa che<br />

AveLa ha ideato a partire dal 2001 coinvolgendo<br />

alcune delle più prestigiose e conosciute località<br />

rivierasche del Mediterraneo, quali Saint-Tropez, il<br />

Principato di Monaco, Mentone, Capri, Sorrento,<br />

Genova, Savona, Livorno.<br />

Dopo il Trofeo Presidente della Repubblica, il Vela<br />

Latina Circuit proseguirà a settembre a Sorrento<br />

(11-12) e Capri (<strong>18</strong>-19) con chiusura al Salone<br />

Nautico di Genova per la premiazione finale.<br />

Da quest’anno il circuito e la Regata Vela Latina si<br />

possono seguire sul web visitando il sito ufficiale<br />

www.velalatinacircuit.it da dove si possono scaricare<br />

Regolamento e Norme di Ammissione e bandi di<br />

regata, oltre ad una nutrita galleria fotografica.<br />

Un raduno, quello stintinese, sempre più culturale<br />

nel segno della salvaguardia del patrimonio marittimo<br />

mediterraneo, autentico leit-motiv che ha ispirato<br />

e guidato la manifestazione sin dalla fondazione<br />

nella convinzione che il ritorno alla vela latina<br />

non rappresenti un nuovo sport e non serva a laureare<br />

dei campioni ma rappresenti un momento<br />

celebrativo di storia e cultura del mare.<br />

Il programma prevede una prova di regata il 27 e il<br />

28 alle ore 11,30 sul percorso costiero da Stintino<br />

alla Rada della Pelosa, antica rotta delle barche da<br />

pesca, una veleggiata storica la domenica 29 ed una<br />

serata di premiazione la sera della stesso giorno.<br />

Conferenze e serate conviviali arricchiranno il programma<br />

dell’evento.<br />

Per informazioni e iscrizioni: segreteria organizzativa<br />

tel/fax 0793762040 e-mail: velalatina@tiscali.it<br />

28 29<br />

Gozzi alla<br />

Regata Vela<br />

Latina 2003.<br />

VELA LATINA


BOSA DA BERE<br />

30<br />

Anteprima<br />

Bosa.<br />

Il fiume Temo.<br />

Bosa da bere<br />

La Planargia è un frammento di territorio sardo che<br />

si dispiega nella costa ovest per circa 300 kmq di<br />

estensione. E’ dotata di una bellezza particolare e<br />

molto suggestiva, perché racchiude in sé tutti gli<br />

ambienti caratterizzanti della Sardegna: mare,<br />

fiume e montagna e in esso è ancora possibile<br />

ammirare gli ultimi esemplari di grifone.<br />

La cittadina di Bosa sorge nel territorio della<br />

Planargia, sulla riva destra del fiume Temo, l’unico<br />

fiume ancora navigabile dell’isola. La storia della<br />

regione, così come quella del villaggio, ha origini<br />

preistoriche, ciò è testimoniato dalla numerosa<br />

presenza di nuraghi e domus de janas. Furono i<br />

Fenici a comprendere per primi le potenzialità<br />

naturali del territorio e a fondare il paese, che originariamente<br />

sorgeva sulla riva sinistra del fiume,<br />

esattamente dalla parte opposta, dove ancora oggi<br />

si può ammirare la cattedrale romanica San Pietro<br />

Extramuros. Oggi la città mantiene la stessa struttura<br />

acquisita nel Medio Evo: si erge sul Temo ed<br />

è sormontato dal Castello costruito per volere<br />

della nobile famiglia dei Malaspina intorno al 1100.<br />

I secoli successivi non furono particolarmente floridi,<br />

a causa della dominazione aragonese, solo nel<br />

diciottesimo secolo il territorio della Planargia<br />

rifiorì, sia dal punto di vista economico che da<br />

quello culturale. Infatti è a questo periodo che<br />

appartengono la chiesa del Carmine, la cattedrale<br />

di Santa Maria e i vecchi edifici adibiti a fabbrica di<br />

“Sas Conzas”, oggi testimonianze del periodo prospero<br />

che la regione attraversò.<br />

Per quanto riguarda l’artigianato, è ancora molto<br />

praticato. Tra i più begli esempi di artigianato locale<br />

ricordiamo la lavorazione del lino e del cotone,<br />

delle filigrane d’oro, dei cestini, tutti esempi di<br />

come gli abitanti della Planargia siano stati in grado<br />

di preservare e raffinare le tradizioni folkloristiche.<br />

Ma il prodotto di Bosa e in generale della Planargia<br />

più conosciuto è sicuramente la Malvasia, il vino<br />

della festa. Ha ottenuto la denominazione di origine<br />

controllata nel 1972 e, secondo il disciplinare di produzione,<br />

può essere ottenuta solo dall’uva del<br />

cosiddetto vitigno Malvasia di Sardegna, cioè l’uva<br />

prodotta in Planargia. Le sue origini sono greche e<br />

nella regione si hanno tracce di queste coltivazioni<br />

a partire dal V secolo D.C. E’ considerato da sempre<br />

il vino delle grandi occasioni e la sua particolarità<br />

deriva soprattutto dalla qualità del terreno in cui<br />

viene coltivato, poco produttivo e con molta concentrazione<br />

di potassio, e dalla sua vicinanza al<br />

mare. Le tipologie di Malvasia previste dal disciplinare<br />

di produzione sono cinque: dolce naturale,<br />

secco, liquoroso dolce naturale e liquoroso secco e<br />

la percentuale di alcol dev’essere di 14,5°. Prima di<br />

essere messo in vendita il vino deve subire un processo<br />

di invecchiamento pari a due anni, in barili di<br />

rovere o castagno. Attualmente sono prodotti altri<br />

due tipi di Malvasia: giovane e spumante demi-sec,<br />

entrambi apprezzati per la loro freschezza.<br />

MALVASIA DI BOSA: Bianco D.O.C.<br />

Uve: Malvasia sarda<br />

Colore: paglierino carico, con riflessi dorati tendenti<br />

all’ambrato con l’invecchiamento.<br />

Profumo: di buona intensità e persistenza, etereo<br />

dove si avvertono sensazioni ammandorlate e nocciole<br />

tostate.<br />

Sapore: asciutto, morbido e caldo per l’elevata presenza<br />

dell’alcool e della glicerina.<br />

Accostamenti gastronomici: pasticceria secca, ma<br />

non diniega piatti saporosi della cucina marinara; è<br />

anche vino da “conversazione”.<br />

Conservazione: bottiglia orizzontale; particolari<br />

annate possono invecchiare diversi anni.<br />

Servire: a 10-12° stappando la bottiglia al momento<br />

della mescita.<br />

La Maddalenetta<br />

Alghero 6 giugno 2004 - <strong>imp</strong>ortante evento per la<br />

marineria isolana, numerosa la folla e le autorità: il<br />

varo di “Maddalenetta”, superba spagnoletta armata<br />

a vela latina.<br />

Nuova costruzione, nei Cantieri Navali Algheresi, ad<br />

opera di due esperti maestri d’ascia (Piero Caria e<br />

Vittorio Cacciotto), nata per prendere parte alle più<br />

<strong>imp</strong>ortanti regate di vela latina.<br />

In esposizione un’altra spagnoletta di 6 metri:<br />

“Antonietta” restauro in corso d’opera: un pezzo di<br />

storia della Marina algherese costruita nel 1931 dal<br />

maestro d’ascia Giuseppe Feniello, ricordato di<br />

recente - in occasione della Regata di S. Elmo – in<br />

una mostra dedicata ai suoi lavori: “Calafatos –<br />

maestri d’ascia: foto, disegni e attrezzi di Giuseppe<br />

Feniello, maestro d’ascia al forte della<br />

Maddalenetta” (associaz. Kimera).<br />

"L’arte dei calafati algheresi è stata per lunghissimo<br />

tempo il cardine della nostra economia marinara<br />

….salvare la memoria della<br />

vela latina è perciò per<br />

Alghero il suo primo obbiettivo<br />

culturale" citava così<br />

Pasquale Chessa - noto<br />

appassionato di vela latina,<br />

vice direttore di Panorama -<br />

nella sua introduzione alla<br />

pubblicazione fotografica<br />

della mostra.<br />

Anteprima<br />

Una spagnoletta<br />

al tramonto<br />

davanti<br />

a Capo Caccia.<br />

Giuseppe<br />

Feniello.<br />

ALGHERO<br />

31


ACQUABIKE<br />

Anteprima Anteprima<br />

Il francese<br />

Stampers ha<br />

combattuto<br />

fino all’ultimo<br />

secondo con<br />

Lenzi per la<br />

vittoria,<br />

entrambi sono<br />

gia stati campioni<br />

del<br />

mondo.<br />

L’americano<br />

Bortolameolli<br />

si è aggiudicato<br />

il terzo<br />

posto nella<br />

gara di freestyle,<br />

volando<br />

letteralmente<br />

sull’acqua.<br />

Il campione<br />

mondiale di<br />

Freestyle<br />

Alessander<br />

Lenzi.<br />

Sardegna Mondiale<br />

I Centauri del <strong>Mare</strong><br />

Cosa accomuna ad Alghero e Olbia località come<br />

Cuba, Acapulco, Malaga e Dubai?<br />

Chi ha immediatamente pensato al mare cristallino<br />

ed alle spiagge incantate non ha sbagliato, se tuttavia<br />

estendiamo il paragone a luoghi come<br />

Singapore e Budapest il confronto non regge. Il<br />

misterioso comune denominatore è l’Aquabike, il<br />

centauro acquatico che negli ultimi anni ha guadagnato<br />

una popolarità planetaria. “Essere inseriti nel<br />

circuito del Campionato Mondiale di questa disciplina,<br />

a fianco di alcune delle località più famose del<br />

mondo, non può che esaltare il prestigio dell’isola,<br />

grazie allo spettacolo offerto da questi grandi campioni<br />

ed alla massiccia presenza dei media”. In<br />

breve Carmelo Mereu, il gran condottiero della<br />

Great Events Sardinia, tira le somme del Grand Prix<br />

of Italy ed il Grand Prix of<br />

Sardinia, che si sono<br />

svolti rispettivamente ad<br />

Olbia (4-5-6 giugno) ed<br />

Alghero (11-12-13 giugno).<br />

L’intervista si svolge<br />

in quest’ultima località<br />

e prosegue per diversi<br />

minuti, nonostante la<br />

baraonda delle premiazioni<br />

renda alquanto<br />

arduo il lavoro, anche se<br />

tale ressa ha solo un<br />

significato: “Vittoria”. Un<br />

eloquente trionfo di questo<br />

sport, degli organizzatori,<br />

della sinergia che<br />

già da tempo unisce la<br />

cittadina catalana con il<br />

capoluogo gallurese.<br />

C’era molta apprensione<br />

per la tappa algherese,<br />

non si aveva alcun dato<br />

che potesse presagire un<br />

successo della manifestazione,<br />

nel mese di giugno<br />

inoltre la cittadina<br />

non ha lo stesso numero<br />

di presenze di luglio e<br />

agosto, senza contare le<br />

elezioni che si svolgono<br />

nel medesimo fine settimana.<br />

Le prime giornate<br />

dell’evento vengono<br />

caratterizzate da un caldo<br />

afoso, capace di dirottare<br />

i locali ed i turisti verso le spiagge. Il sabato mattina<br />

inizia però a delinearsi quale sarà il risultato dell’evento,<br />

la gente si presenta in maniera più convinta<br />

del giorno precedente, sotto il sole cocente di mezzogiorno<br />

un centinaio di persone sono assiepate sul<br />

molo. La stessa scena si ripete il pomeriggio, ma in<br />

previsione delle qualificazioni arrivano anche gli<br />

appassionati che si sono aggiudicati i posti sulle tribune.<br />

In meno di un’ora il molo trabocca di gente,<br />

seguito da un’incalzante andirivieni di persone<br />

entusiaste che cercano di far accorrere sul posto<br />

quanti più amici possibile e da telefonate monocordi<br />

che recitano: “Vieni, è uno spettacolo pazzesco”.<br />

A scaldare gli animi ci pensa Alessander Lenzi, il<br />

Brasiliano Campione del Mondo nella Categoria<br />

Freestyle, un vero giocoliere con la sua moto. La<br />

lancia per aria, la fa roteare e quando viene sbalzato<br />

lontano sembra che il suo bolide gli risponda,<br />

ritornando lentamente nelle sue mani, dopo una di<br />

queste scene un bambino esclama: “Ma è telecomandata”?<br />

Tutti ridono, seppure nervosamente,<br />

perché l’ingenua esclamazione ha esternato un<br />

dubbio generale, tanto inverosimile è la mansuetudine<br />

del destriero meccanico. Proprio il Freestyle ha<br />

aiutato l’ascesa al successo di questa disciplina,<br />

nata negli anni ’70 negli Stati Uniti e diffusasi rapidamente<br />

in tutto il pianeta. I funamboli del mare<br />

hanno un <strong>imp</strong>atto immediato sulle persone, riescono<br />

a caricare di quell’entusiasmo che le gare negano<br />

quando non si ha un campione per cui fare il tifo.<br />

Nel futuro si spera che gli sport acquatici diventino<br />

una vocazione per gli abitanti dell’isola, ricca di<br />

posti in cui praticarli. Questo è anche l’augurio e la<br />

speranza di Fabio Ravenna, il Technical Coordinator<br />

del Comitato Internazionale. Con la SPES (Sports<br />

Promotion et Spectacle) si occupa dal 1996, anno<br />

successivo al riconoscimento dell’Aquabike come<br />

specialità sportiva, dell’organizzazione dei campionati<br />

mondiale di questa disciplina. Fabio rivela di<br />

essere stato letteralmente “stregato” dall’isola,<br />

auspicando quindi una prosecuzione di tali eventi e<br />

facendo presagire, ma mantenendo il riserbo assoluto,<br />

su una nuova iniziativa che dovrebbe coinvolgere<br />

tutta l’isola, un avvenimento che pare non si<br />

sia mai svolto in nessun altro luogo del mondo.<br />

Durante la giornata di domenica si assiste alla cronaca<br />

di un successo annunciato, diverse ore prima<br />

della gara gli spalti sono già gremiti di gente, così<br />

come il molo e la spiaggia antistante. L’entourage<br />

dell’Azienda Autonoma di Soggiorno di Alghero<br />

può definitivamente tirare un respiro di sollievo,<br />

certi di aver patrocinato l’ennesimo successo per la<br />

città. I primi a correre sono i leggeri cavalieri della<br />

Ski Division, tra i quali Elisa Sabatino e Marta<br />

Sorrentino, due grintose rappresentanti del gentil<br />

sesso. Dopo venti minuti di battaglia la spunta<br />

Alberto Monti, un italiano. E’ il tripudio, la gente si<br />

alza in piedi per applaudire. Subito dopo è il<br />

momento del Freestyle, dopo una breve presentazione<br />

il pubblico è già in visibilio; avvitamenti,<br />

capriole e quasi un giro della morte, è il delirio.<br />

Nonostante le ottime prove dei concorrenti, il francese<br />

Stampers ed il brasiliano Lenzi fanno il vuoto<br />

dietro di loro, quest’ultimo viene proprio osannato<br />

dalla folla, che lui stesso incita per ricevere maggiori<br />

ovazioni, come se il tripudio generale non bastasse.<br />

Dopo una straordinaria prova si aggiudica anche<br />

questa gara, dopo quella di Olbia. Finite le loro esibizioni<br />

è il momento della classe Runabout, una<br />

sorta di Corrispettivo della Formula Uno automobilistica.<br />

Per proseguire nei paragoni, lo Shumy della<br />

situazione è il francese Didier Navarro, che stravince<br />

staccando Al Mansouri di tre secondi e Al Tayer<br />

di quindici, entrambi degli Emirati Arabi Uniti.<br />

Proprio quest’ultimo a fine gara prende la bandiera<br />

del suo paese, infilando l’asta tra la schiena ed il<br />

giubbotto protettivo ed inizia a fare una sfilata supplementare<br />

per festeggiare il suo terzo posto. La<br />

gente applaude, in un attimo viene dato un calcio a<br />

tutte le tensioni che hanno accompagnato le cronache<br />

dei rapporti tra l’occidente e il mondo arabo:<br />

magia dello sport che non conosce frontiere. Le<br />

televisioni i Austria, Stati Uniti, Cecoslovacchia,<br />

Croazia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna,<br />

Ungheria, Russia e Paesi scandinavi si sono sintonizzate<br />

all’evento, le immagini di Alghero ed Olbia<br />

sono rimbalzate sui satelliti ed entrate nelle case di<br />

milioni di persone. Vincenzo, il fotografo ufficiale<br />

della manifestazione, osserva come il vento stia<br />

facendo crescere enormemente la spettacolarità<br />

della competizione, lo definisce la marcia in più che<br />

fa volare i bolidi acquatici. Bene, perché se è vero<br />

che in Sardegna il vento non manca mai, ci si può<br />

augurare che lo stesso accada per questi eventi.<br />

Per approfondimenti<br />

e sapere tutto sulle due tappe sarde:<br />

www.aquabike.net<br />

www.greatevents-sardinia.com<br />

32 33<br />

L’ungherese<br />

Vagott non ha<br />

disputato una<br />

gara <strong>imp</strong>eccabile,<br />

ma ha<br />

combattuto<br />

fino all’ultimo<br />

per conquistare<br />

il suo undicesimo<br />

posto.<br />

Dando riprova<br />

di una carica<br />

inesauribile,<br />

alla fine della<br />

manifestazione<br />

Alessander<br />

Lenzi ha<br />

indossato un<br />

mantello<br />

incendiato,<br />

lanciandosi<br />

poi in pirotecnicheevoluzioni.<br />

ACQUABIKE


ARITZO E SORGONO<br />

Anteprima Anteprima<br />

Aritzo<br />

Nel diciasettesimo secolo Aritzo, piccolo paese del<br />

centro Sardegna, era conosciuto soprattutto per i<br />

cosiddetti “niargios”, cioè gli uomini della neve,<br />

che la raccoglievano e l’accumulavano in profonde<br />

cavità sotterranee, in modo che non si sciogliesse<br />

fino alla primavera. Arrivata la bella stagione veniva<br />

portata in tutti i paesi per essere venduta o per<br />

preparare la famosa “carapigna”, la granita.<br />

Quest’ultima è stata per molto tempo il prodotto più<br />

<strong>imp</strong>ortante dell’economia aritzese, presente in tutte<br />

le feste isolane. Il commercio della neve aritzese terminò<br />

nel ‘900, ma è rimasto senz’altro nella memoria<br />

di tanti. Ma non è l’unico mestiere che ha reso<br />

famoso Aritzo e poi è scomparso: la produzione di<br />

coltelli a serramanico ormai non esiste più, lo stesso<br />

vale per l’intaglio del legno, che vantava bravissimi<br />

artigiani, infatti le cassepanche di Aritzo sono<br />

conosciute e apprezzate in tutta la Sardegna.<br />

Il territorio ha un interesse rilevante dal punto di<br />

vista naturalistico: innanzitutto sorge su una delle<br />

parti del Gennargentu rimaste pure, in cui sono presenti<br />

parecchi mufloni che, nel periodo invernale, si<br />

spostano in prossimità del paese. Poi è attraversato<br />

dal corso del Flumendosa, che colpisce per la<br />

straordinaria e ricca vegetazione e per la pescosità.<br />

E’ proprio per queste bellezze naturali che Aritzo<br />

basa molto la sua economia sul turismo. Nato come<br />

paese agricolo, oggi è uno dei pochi nuclei del turismo<br />

alpino sardo attrezzato a ricevere visitatori.<br />

Altra meraviglia paesaggistica che merita di essere<br />

menzionata è il Tacco di Texile, un vero e proprio<br />

monumento naturale a forma di fungo, riconosciuto<br />

tale e perciò protetto dalla Legge Regionale 31<br />

del 1989. Secondo una leggenda popolare<br />

Sant’Efisio dal Tacco predicava la religione cristiana<br />

ai popoli della Barbagia. Parte integrante del paesaggio<br />

di Aritzo è la presenza di castagneti, alberi<br />

<strong>imp</strong>onenti e secolari. A questo proposito l’ultima<br />

settimana di ottobre si svolge la sagra delle castagne,<br />

in cui, oltre a gustare il frutto autunnale, si<br />

potranno ammirare i manufatti artigiani della zona<br />

e assistere a spettacoli folk.<br />

All’interno del paese è possibile visitare il museo<br />

etnografico, che raccoglie oltre 3500 utensili riguardanti<br />

i vari settori dell’attività umana e disposti in<br />

base al loro utilizzo. Sono esposte le cassapanche,<br />

vanto di Aritzo, gli attrezzi necessari per la produzione<br />

di “Sa Carapigna” e anche alcuni oggetti ritenuti<br />

magici.<br />

Provincia: Nuoro<br />

C.A.P.: 08031<br />

Prefisso telefonico: 0784<br />

Abitanti: 1770 (Aritzesi)<br />

Superficie kmq: 75,60<br />

Altitudine: 800 metri s.l.m.<br />

Distanze in km: Nuoro 73; Cagliari 110; Oristano<br />

80; Sassari 150<br />

Comune: Via Umberto I<br />

Centralino: 629803-629223<br />

Ufficio del Sindaco: 629021<br />

Fax: 629293<br />

Sorgono<br />

Sorge nel cuore del territorio chiamato Mandrolisai<br />

e le testimonianze della sua esistenza partono dal<br />

neolitico. Oggi Sorgono è il fulcro amministrativo e<br />

medico della Comunità Montana n° 12. Come poche<br />

altre zone può vantare l’accostamento tra bellezze<br />

naturali e archeologiche, che creano uno spettacolo<br />

sorprendente. La vegetazione è molto varia: lecci,<br />

castagni, roverella. Nelle vicinanze delle fonti, dove<br />

il clima è più umido, troviamo giunchi, felci e l’ontano<br />

nero. Anche il sottobosco è ricco e aromatico,<br />

infatti vi si può riconoscere “Su Puleu”, un tipo di<br />

menta essenziale per preparare un piatto tipico del<br />

luogo: “Su Sambeneddu”, che consiste nella cottura<br />

del sangue dell’agnello, che poi viene <strong>imp</strong>astato<br />

con del pecorino fresco. La fauna abbonda di specie<br />

rare, come il cervo, che soltanto da poco è stato<br />

reintrodotto da parte del WWF, e il daino. L’avifauna<br />

presenta una gran quantità di pernici, colombacci e<br />

astori di Sardegna.<br />

Per quanto riguarda le bellezze archeologiche,<br />

molto numerose, è necessario menzionare i nuraghi,<br />

le domus de janas, i menhirs di granito, le<br />

tombe dei giganti. Per tutelare tali suggestività si<br />

sta procedendo alla creazione di un parco, che avrà<br />

anche il compito di rivalutarle, in modo da creare un<br />

movimento turistico maggiore. L’economia del<br />

paese infatti è essenzialmente basata sulle colture,<br />

prima tra tutti la coltivazione dell’uva, dalla quale si<br />

ottiene il vino della colline del Mandrolisai, che ha<br />

ottenuto il marchio D.O.C. La produzione del sughero<br />

non molto tempo fa era un’attività primaria per<br />

Sorgono. Oggi, a causa di decisioni <strong>imp</strong>renditoriali<br />

sbagliate, come l’edificazione di uno stabilimento<br />

industriale, è una prerogativa di pochi artigiani.<br />

Altra attività che sta per scomparire è la lavorazione<br />

della radica di erica, dalla quale si ottengono delle<br />

pipe di valore.<br />

Nelle vicinanze del paese si trova il santuario di<br />

San Mauro di Sorgono che, secondo una leggenda,<br />

è stato edificato nel centro geografico della<br />

Sardegna. La chiesa risale al 1500 ed è la basilica<br />

situata in campagna più grande dell’isola. Il roso-<br />

ne centrale è gotico, ma l’architettura del tempio è Itinerario Velico Enogastronomico<br />

in vari stili, a dimostrazione del fatto che sono stati<br />

curati molti interventi, ciò perché il santuario rivestiva<br />

una funzione fondamentale come luogo di<br />

culto, per tutta l’isola. Nei primi decenni del ‘900<br />

infatti le festività che si svolgevano nella chiesa<br />

erano tre: San Mauro dei dolori, per i malati di reumatismi,<br />

San Mauro dei fiori, per festeggiare la<br />

primavera e San Mauro ricco che si celebrava a<br />

maggio, cioè quando la produzione ovina era al<br />

culmine.<br />

Provincia: Nuoro<br />

C.A.P.: 08038<br />

Prefisso telefonico: 0784<br />

Abitanti: 2230 (Sorgonesi)<br />

Superficie kmq: 56,40<br />

Altitudine: 700 metri s.l.m.<br />

Distanze in km: Nuoro 65; Cagliari 123; Oristano<br />

65; Sassari 150<br />

Comune: Corso IV Novembre 145<br />

Centralino: 620501-620502-620503<br />

Ufficio del Sindaco: 622526<br />

Fax: 60701<br />

Tonara<br />

Le tracce che il territorio in cui oggi sorge il piccolo<br />

comune di Tonara fosse abitato risalgono a 5000<br />

anni fa. Si trova sul versante occidentale del massiccio<br />

del Gennargentu e nasce dalla fusione di tre<br />

antichi villaggi, oggi diventati rioni cittadini.<br />

Il suo nome, che deriva dalla parola sarda toneri e<br />

indica i torrioni calcarei caratteristici della zona, è<br />

legato soprattutto ad alcune produzioni artigianali.<br />

Infatti Tonara è famoso per la produzione di torrone,<br />

di campanacci e per la lavorazione del legno.<br />

Solo negli ultimi tempi il turismo è diventato fonte<br />

A VELA TRA I SAPORI...DA CARLOFORTE A TEULADA<br />

di guadagno.<br />

La storia del paese è fusa ad una serie di miti e leggende<br />

fantastiche, frutto della fantasia popolare,<br />

che poi si sono tramandati nel corso dei secoli. E’<br />

questo il caso della storia che riguarda la cosiddetta<br />

“Ucca ‘e drò”, la grotta chiamata bocca del<br />

drago. Secondo la leggenda era abitata dalle janas,<br />

piccoli esseri di sesso femminile, ricchi di tesori, che<br />

davano benessere al paese. Quando però una di<br />

esse venne rapita per sottrarle le ricchezze, le piccole<br />

donne rinnegarono il villaggio e non si fecero più<br />

vedere, riducendo la comunità alla povertà.<br />

Come gli altri centri appartenenti alla comunità<br />

montana Barbagia Mandrolisai, anche Tonara gode<br />

di un territorio ricco di bellezze naturali. Innanzitutto<br />

va menzionato il Monte Muggianeddu, ricco di flora<br />

e fauna e dal quale si gode di un panorama stupendo.<br />

Nei boschi troviamo castagneti, noccioli, noci,<br />

popolati da picchi rossi, poiane, ghiandaie.<br />

E’presente l’Astore sardo, lo sparviero di casa<br />

nostra e nelle cime più elevate anche il falco pellegrino.<br />

Nella terra ferma ci sono varie specie di serpenti,<br />

i cinghiali, ghiotti di castagne, ghiande e noci,<br />

di cui è ricco il territorio e volpi. Senza ombra di<br />

dubbio, anni fa, le specie che popolavano il territorio<br />

boschivo erano molto più numerose, oggi parecchie<br />

sono scomparse per effetto della maggiore<br />

presenza dell’uomo, come cervi o daini. Anche il<br />

sottobosco è rigoglioso: l’agrifoglio, svariati tipi di<br />

felci e la lingua di cane, una pianta con qualità medicinali.<br />

Ad altezze elevate fioriscono delle splendide<br />

orchidee selvatiche e nel periodo primaverile si<br />

potrà ammirare la fioritura della peonia. Ma il<br />

Monte non è l’unica bellezza da ammirare: il Tacco<br />

di Su Toni per esempio è una formazione di calcare<br />

posta a 900 metri di altitudine, che resiste all’azione<br />

degli agenti atmosferici.<br />

Abordo dei confortevoli yacht a vela della Carloforte Sail Charter veleggerete<br />

in totale simbiosi con l’ambiente alla scoperta dei tesori che si celano lungo<br />

le meravigliose coste del Sud dell’isola, assaporerete l’essenza di una terra complessa<br />

dalle mille identità, attraverso il gusto delicato dei prodotti del suo mare<br />

nei piatti a base di pesce e tonno della cucina tipica carlofortina, dalle vaghe<br />

influenze magrebine e liguri, preparati con abile<br />

maestria dai cuochi del ristorante la Galaia di Carloforte, e raggiunta l’oasi<br />

verde dell’agriturismo Matteu di Teulada sarete ammaliati dai profumi<br />

degli arrosti e dai sapori genuini delle innumerevoli ricette della tradizione<br />

gastronomica agro pastorale della Sardegna.<br />

34 35<br />

TONARA<br />

Carloforte Sail Charter Tel. 347 2733268 www.carlofortesailcharter.it<br />

Ristorante La Galaia Tel. 0781 854081 Via Don Segni, 36 - Carloforte<br />

Agriturismo Matteu Tel. 348 5279210 - Loc. Matteu Teulada


VELA<br />

Anteprima Anteprima<br />

Tutti gli<br />

ambienti del<br />

catamarano<br />

sono stati studiati<br />

per fornire<br />

la massima<br />

comodità,<br />

senza rinunciare<br />

a pregevoli<br />

spunti<br />

estetici.<br />

L’ascensore<br />

interno, una<br />

delle più affascinantiinnovazioni<br />

nello<br />

speciale catamarano.<br />

Tommy illustra<br />

il funzionamento<br />

del<br />

carrellino che<br />

permette ai<br />

ragazzi disabili<br />

di passare<br />

agevolmente<br />

da poppa a<br />

prua o viceversa.<br />

Andrea Stella<br />

L’intervista con Andrea Stella è rapida, a tratti formale<br />

e scontata, ma non meno intensa. Io non ho<br />

presenziato alla conferenza stampa e lui ha fretta di<br />

partire. Proprio in questo breve colloquio riesco a<br />

capire appieno cosa vuol dire “lo Spirito di Stella”,<br />

nelle sue risposte, nelle sue affermazioni, ho scoperto<br />

l’intensità della determinazione che ha portato<br />

Andrea in giro per l’Italia con il suo messaggio di<br />

speranza per i disabili, il sogno di fargli solcare uno<br />

dei simboli della libertà: il mare.<br />

Nel numero invernale di <strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> avevamo<br />

raccontato il dramma che ha colpito Andrea Stella,<br />

vittima dell’insensata ferocia di tre malviventi e<br />

delle loro armi, trasformando un’esistenza cosiddetta<br />

normale in una da disabile. “Non avevo mai<br />

pensato prima alle problematiche delle barriere<br />

architettoniche sulle imbarcazioni, rivela lui stesso,<br />

ma questa sventura mi ha dato la possibilità di<br />

vedere la vita da un altro punto di vista e capire che<br />

si poteva fare molto”. Così “lo Spirito di Stella”<br />

diventa un catamarano, che lo stesso Andrea ha<br />

ideato in modo da poterlo rendere fruibile a tutti,<br />

normodotati e diversamente abili. Come scritto precedentemente,<br />

il sogno di Andrea non si ferma al<br />

godere da solo della sua inventiva, ma di voler insegnare<br />

ad altri ragazzi disabili come godere di questa<br />

occasione. Dopo che l’imbarcazione viene varata<br />

nascono iniziative come il Giro d’Italia, nell’ambito<br />

del progetto “Vela per tutti”, promosso anche da<br />

Telecom Progetto Italia e TIM.<br />

Mentre scopro le meraviglie dell’avveniristico<br />

catamarano, il Professor<br />

Fabio Mura mi racconta la sua avventura<br />

nel creare i collegamenti affinché<br />

questa iniziativa approdasse a Porto<br />

Torres. Tommy, un libero professionista<br />

del settore nautico compreso nell’equipaggio<br />

di questa prima tappa,<br />

mi fa invece da cicerone all’interno<br />

dell’imbarcazione, illustrandomi il<br />

funzionamento dell’ascensore, che<br />

permette ai disabili di accedere alle<br />

cabine con la sedia a rotelle; inoltre mi<br />

mostra la rampa mobile per raggiungere<br />

la dinette (il soggiorno del catamarano),<br />

ancora un carrellino per<br />

muoversi comodamente da poppa a<br />

prua, il telecomando e la passerella<br />

mobile, per un ingresso agevole in<br />

qualsiasi situazione di marea. Lo stupore<br />

è veramente tanto, la tecnologia<br />

si rivela in uno dei suoi molteplici<br />

aspetti positivi e vitali.<br />

Prima di andar via Andrea m’illustra il progetto della<br />

traversata atlantica, che lo riporterà in America,<br />

dove la sua vicenda ha avuto inizio. La prima tappa<br />

saranno le Canarie, dove si aggregherà all’Atlantic<br />

Rally for Cruisers (ARC), per arrivare nei Carabi e<br />

proseguire poi alla volta di Fort Lauderdale, in quella<br />

Miami così affascinante e così crudele. Non si può<br />

parlare di terapia d’urto, questo è lo spirito di Stella,<br />

il suo modo di vedere il mondo e di affrontare le<br />

cose, dritte in faccia. L’ultima domanda che gli rivolgo<br />

prima dei saluti riguarda una possibile competizione<br />

tra questi equipaggi di nuova generazione, in<br />

Sardegna d’altronde non mancano ne il luogo ne il<br />

vento. Andrea mi guarda, accenna un sorriso e lancia<br />

la sfida: “Se qualcuno ne organizzerà una, non ci<br />

tireremo di certo indietro”.<br />

Gian Luca Dedola<br />

Andrea sorride al timone del suo gioiello, anche se è ancorato<br />

in porto si concede s<strong>imp</strong>aticamente alle richieste del<br />

fotografo.<br />

Primatist Trophy Sfida da leggenda<br />

Formalmente il Primatist Trophy dura una settimana,<br />

l’ultima di luglio, ma in realtà l’entusiasmo che<br />

ruota intorno a questa corsa aleggia nell’aria per<br />

un lungo periodo prima e dopo l’evento. Il trofeo<br />

nasce nel 1991, quando il grande armatore Bruno<br />

Abbate concepì l’idea di far incontrare i possessori<br />

dei suoi gioielli Primatist, appunto, per farli poi<br />

sfidare nella singolare gara. Nelle prime edizioni lo<br />

spirito festaiolo del vivace e attivissimo costruttore<br />

lo portò a coinvolgere molti dei Vip che affollavano<br />

la Costa Smeralda, tra i quali Jerry Calà, presidente<br />

della Manifestazione, Umberto Smaila,<br />

Michele Alboreto ed Alberto Tomba, che fu anche<br />

il vincitore del primo Primatist Trophy. A quei<br />

tempi i Vip funzionarono molto da attrattiva per la<br />

manifestazione, anche se la loro presenza, seppur<br />

ricercata, era dovuta all’amichevole aria che si<br />

respirava durante l’iniziativa, oltre alla voglia di<br />

sfida. L’iniziativa fu un vero successo, nata nell’accogliente<br />

Poltu Quatu iniziò a diventare un avvenimento<br />

che andava ben oltre i confini nazionali. I<br />

padrini famosi erano sempre più numerosi e negli<br />

ultimi anni la tendenza iniziò ad invertirsi, furono i<br />

Vip che iniziarono a cercare il Trophy, una vetrina<br />

mediatica troppo ampia per essere mancata.<br />

Intanto nel corso degli anni i primi padrini, i piloti,<br />

i possessori di imbarcazioni Primatist diventarono<br />

un vero e proprio team, avversari in gara ma amici<br />

nei tavolini dei caffè di Poltu Quatu. Si parlava dei<br />

nuovi modelli, delle prestazioni, delle vicende<br />

della gara conclusa, ma soprattutto ci si divertiva,<br />

grazie ad una gara rilassata e ben diversa da altre<br />

competizioni sportive, nelle quali la disperata<br />

ricerca della vittoria spesso offusca lo spirito del<br />

gioco.<br />

La manifestazione ha conosciuto negli anni un<br />

trend di crescita continua, senza mai flettere nella<br />

banalità del “già visto”, forse per lo stupore che<br />

riesce a destare ogni nuovo modello, magari per la<br />

dinamicità e potenza della gara, oppure per l’ambiente<br />

glamour che ruota intorno a tutto questo.<br />

Molto più probabilmente è stata la confluenza di<br />

tutti questi fattori a rendere il Primatist Trophy uno<br />

dei più grandi eventi nautici del mondo.<br />

Negli suoi 14 anni di vita si sono cercati nuovi scenari,<br />

così la gara ha abbandonato il piccolo “porto<br />

nascosto” che gli aveva dato i natali per toccare<br />

posti altrettanto splendidi come Cefalù, o Marina<br />

di Portisco. In quest’ultima località si è svolta la<br />

passata edizione del Trophy, che ha avuto tappe<br />

come Capo Figari, Tavolara, Porto Massimo, Porto<br />

Cervo, insomma molti tra i luoghi più belli e rinomati<br />

dell’isola. Le condizioni del tempo hanno<br />

messo a dura prova i concorrenti, facendo pesare<br />

la maggiore esperienza di alcuni equipaggi, come<br />

quello del team Sassoli – Cappelli, vincitori della<br />

classe 1 a bordo del G41’ O.L., un gioiello dell’aerodinamica<br />

capace di montare due motori da ben<br />

750 cavalli l’uno. Ovviamente è un po’ stupefacente<br />

vedere come questo bolide sia dotato di<br />

salotto, cuccetta matrimoniale e quanti altri<br />

comfort possibili.<br />

Foto fornite<br />

per gentile<br />

concessione<br />

della Primatist.<br />

36 37<br />

POLTU QUATU


POLTU QUATU<br />

Anteprima Anteprima<br />

Nella competizione totalmente laica si è avuto un<br />

<strong>imp</strong>ortante punto d’incontro con il mondo religioso<br />

grazie alla presenza di Don Mazzi, rappresentante<br />

del progetto EXODUS, che è riuscito a trovare<br />

in Primatist e quindi negli Abbate, un <strong>imp</strong>ortante<br />

partner per il suo programma umanitario.<br />

Anche nella prossima edizione ci sarà la presenza<br />

di una personalità religiosa, ma la sua identità<br />

resta per ora top secret.<br />

2004, IL FIGLIOL PRODIGO<br />

Manca poco più di un mese alla nuova edizione,<br />

che si svolgerà tra il 24 ed il 30 di luglio. Proprio in<br />

questi giorni è stato promulgato il programma<br />

delle tappe della corsa, che comprende alcuni tra i<br />

siti più <strong>imp</strong>ortanti del Parco Nazionale di La<br />

Maddalena, oltre alla bellissima isola di Tavolara.<br />

La vera novità però sta nel fatto che l’evento ritorna<br />

a Poltu Quatu, il piccolo centro che gli aveva<br />

dato i natali. Si parla già di feste, sfilate, esposizioni,<br />

concerti, insomma una festa-evento sulla linea<br />

non solo dello spirito del suo creatore, ma di quello<br />

che ormai è diventato un carattere distintivo del<br />

Primatist Trophy. In realtà l’Ufficio Marketing e<br />

Comunicazione di Bruno Abbate ha una grande<br />

reputazione nell’organizzare manifestazione del<br />

massimo rigore ufficiale e d’una <strong>imp</strong>eccabile pianificazione.<br />

Sotto il profilo puramente agonistico, le imbarcazioni<br />

in gara dovrebbero essere più di 20, tra le<br />

quali si aspetta con ansia la comparsa del nuovissimo<br />

G70 Aerotop Evolution, la vera stella nautica<br />

del momento, realizzato in collaborazione con il<br />

Centro Stile e Ricerche Pininfarina. Nonostante la<br />

potenza dei modelli di punta delle scuderie<br />

Primatist, nella passata edizione i più piccoli G33’<br />

hanno dato spettacolo e dominato la Classe, dove<br />

ha trionfato la coppia Erba – Casarini.<br />

I padroni di casa dell’edizione passata, oltre a<br />

Marco e Bruno Abbate, sono stati Loris Capirossi,<br />

Fabio Testi, Massimo Boldi e gli storici Jerry Calà<br />

ed Umberto Smaila, quest’anno è già iniziata la<br />

caccia ai nomi illustri, che verranno rivelati tuttavia<br />

solo tra qualche giorno, senza contare le sorprese<br />

dell’ultimo momento.<br />

Gian Luca Dedola<br />

Poltu Quatu<br />

Genesi di un paese<br />

Alle porte del grande complesso della Costa<br />

Smeralda, sorge Poltu Quatu, quello che ormai è<br />

diventato un piccolo paese, nato nel 1987 in una<br />

piccola baia davanti all’isola di Caprera. La stragrande<br />

maggioranza dei paesini della Sardegna<br />

sono nati nel Medioevo, quando le città costiere<br />

furono abbandonate a causa delle continue incursioni<br />

dei pirati. Solitamente la dinamica della<br />

genesi di questi agglomerati vedeva una realtà<br />

agro-pastorale che andava a raccogliersi intorno<br />

ad una o più chiese. Quasi tutti i villaggi si sono<br />

poi evoluti nei centri moderni, dando vita alle più<br />

grandi città dell’isola. Negli ultimi secoli sono nati<br />

ben pochi paesi, più che altro si è assistito all’espansione,<br />

alla fusione o raramente alla scomparsa,<br />

di quelli già esistenti. La dinamica della nascita<br />

dei pochi nuovi centri è legata quasi esclusivamente<br />

alla nascita dei porti, come ad esempio<br />

Santa Teresa di Gallura, Palau, Porto San Paolo,<br />

fino ad arrivare alla più moderna Poltu Quatu, nata<br />

solamente nel 1987. La piccola insenatura era un<br />

porto naturale incastonato nelle rocce granitiche<br />

che dominano la Gallura, nascosta dalla strada e<br />

appena visibile dal mare, da questo il suo nome di<br />

“Porto Nascosto”. La struttura originaria faceva<br />

capo a pochi edifici, complementari al complesso<br />

portuale, che iniziò a farsi ben presto una certa<br />

fama grazie alla sua organizzazione, alla sua posizione<br />

strategica tra il Parco Nazionale de La<br />

Maddalena, la Costa<br />

Smeralda e Tavolara. Il piccolo<br />

porto aveva tante grandi<br />

qualità, ma si trovava a fianco<br />

dei grandi colossi turistici<br />

della Costa Smeralda e di<br />

Porto Rotondo. Affacciandosi<br />

dalla veranda del Caffè della<br />

Piazza, il bar più antico della<br />

frazione, si può immaginare<br />

il borgo di allora, che si<br />

estendeva solo per alcune<br />

decine di metri dalla banchina.<br />

Grazie alla sua riservatezza,<br />

alle sue grandi qualità di<br />

organizzazione il centro era<br />

destinato a grandi cose.<br />

Negli anni la stagione iniziò<br />

ad allungarsi e da poche settimane<br />

si passò ad alcuni<br />

mesi, fino ad arrivare alla<br />

condizione attuale, che vede<br />

presenze per quasi tutto l’arco<br />

dell’anno. Certamente la<br />

stagione migliore è l’estate, ma se si pensa che<br />

vent’anni fa il borgo nemmeno esisteva, si ha un’idea<br />

chiara della sua enorme crescita. Attualmente<br />

si fa un po’ di confusione con i nomi della zona,<br />

per cui Poltu Quatu è spesso indicato come Costa,<br />

riferendosi all’adiacente Costa Smeralda, eppure<br />

le notizie che si trovano nei numeri estivi delle riviste<br />

di Gossip sono tempestate d’immagini del piccolo<br />

villaggio. Il fulcro della vita notturna e lo<br />

Smaila, il bellissimo disco-bar che porta il nome<br />

del noto show man, il quale anima spessissimo le<br />

notti del paese con le sue entusiasmanti performance.<br />

Poltu Quatu non sembra essere scossa da<br />

tanta notorietà, le stelle del calcio e della televisione<br />

vivono perfettamente la serena atmosfera del<br />

centro, non come perfetti sconosciuti, ma senza<br />

nemmeno gli assalti della gente, magari più intenta<br />

a ricevere un cordiale saluto o a bearsi di aver<br />

bevuto un drink fianco a fianco del suo campione.<br />

Nella sobrietà legata al suo nome, il piccolo porto<br />

ha visto passare star di ogni genere, oltre a ministri<br />

ed <strong>imp</strong>ortanti cariche di stato, senza per questo<br />

cambiare la sua politica nell’essere “regolarmente<br />

famoso”. La stessa cucina dei ristoranti<br />

locali non ha avuto la stessa pubblicità di altri luoghi<br />

dell’isola, eppure molti titolati estimatori la<br />

definiscono alla pari di quella dei più grandi nomi,<br />

un assiduo frequentatore del posto cercando di<br />

esprimere il suo più sincero parere gesticola ed<br />

incespica nel suo entusiasmo: “Cucinano il pesce<br />

in un modo... che non lo si riesce nemmeno a<br />

Foto di Gian<br />

Luca Schiro'.<br />

Flotta Poltu<br />

Quatu Charter.<br />

38 39<br />

POLTU QUATU


POLTU QUATU<br />

40<br />

Anteprima<br />

descrivere”. Alcuni sostengono che la difficile pronuncia<br />

del suo nome è stata un argine alla fama<br />

del luogo, ma i suoi orgogliosi “abitanti” ribadiscono<br />

di non aver cercato di dar pregio al luogo<br />

infiocchettandolo con un appellativo ad effetto;<br />

sicuramente hanno avuto il pregio di mantenere<br />

l’antica toponomastica.<br />

Passando una giornata lungo la banchina del porto<br />

sembra che il paese non riposi mai: alle prime luci<br />

del mattino i gommoni si infilano nei canali che<br />

attraversano il villaggio, ricordando vagamente la<br />

famosa Venezia, per poi perdersi nelle acque antistanti,<br />

cercando magari di arrivar per primi in qualche<br />

piccola baia dell’arcipelago maddalenino. Poco<br />

dopo sono seguiti dai ragazzi del diving, che vanno<br />

ad immergersi nelle acque di quello che è diventato<br />

meritatamente il primo Parco Nazionale dell’Isola.<br />

Quando la calma piatta del mattino lascia il posto<br />

alla prima brezza, allora i ragazzi della scuola di vela<br />

iniziano a dare disposizioni ai loro allievi, prima di<br />

lanciarsi oltre l’orizzonte marcato dall’isola di<br />

Caprera. Così lentamente Poltu Quatu si anima, riaprono<br />

le eleganti botteghe per lo shopping, che aiutano<br />

i turisti a superare le “dure” incombenze della<br />

vacanza. Per l’intera giornata si ha un viavai di<br />

gente, con un porto che inizia ad essere dolcemente<br />

caotico come i mercati cittadini di prima mattina.<br />

La scena continua fino al tardo pomeriggio estivo,<br />

quando le persone iniziano a prepararsi per la serata.<br />

L’illuminazione artificiale ed il cielo blu tenebra<br />

accompagnano l’avvento della notte. I bar esotici ed<br />

i ristoranti, le lunghe passeggiate sulla banchina,<br />

creano un’atmosfera molto intima, la spettacolare<br />

roccia granitica sulla sinistra del porto, intelligentemente<br />

illuminata, completa lo scenario mozzafiato.<br />

La vita notturna continua nei locali, dove il compleanno<br />

di qualche Vip crea l’allegria della festa di<br />

paese. Ultimamente la frazione si è arricchita della<br />

presenza del Melià, un Albergo 5 stelle che ha reso<br />

definitivamente autosufficiente Poltu Quatu, almeno<br />

per quel che riguarda il settore dell’ospitalità.<br />

Ho appena sorseggiato un caffè nello storico Caffè<br />

della Piazza, intanto chiacchiero con Gian Luca<br />

Schirò che lavora nel borgo praticamente dalla sua<br />

nascita. Con la Poltu Quatu Charter ha accolto<br />

innumerevoli ospiti, fornendo le imbarcazioni per<br />

seguire i grandi eventi, o più semplicemente per<br />

godere di un mare che non ha bisogno di ulteriore<br />

pubblicità. Dai suoi racconti cerco di evincere<br />

come ha vissuto la genesi di questo posto, con<br />

quali occhi è stata vista la sua crescita e forse cosa<br />

si spera del domani: “Sai, mi risponde con tono<br />

pacato, Poltu Quatu può piacere o meno, ma c’è<br />

tanta altra gente come me che crede in questo<br />

posto, nel quale ha speso tanta energia e di cui va<br />

tremendamente fiero”.<br />

Gian Luca Dedola


SANTA TERESA GALLURA<br />

Anteprima Anteprima<br />

Cala Spinosa.<br />

Grandi massi<br />

di granito.<br />

Capo Testa<br />

Capo Testa, collegato alla terraferma da un breve<br />

istmo sabbioso, è uno dei luoghi paesisticamente<br />

più affascinanti della Sardegna per la grandiosità<br />

della formazioni rocciose e la presenza continua<br />

del mare.<br />

Il suo singolare nome è dovuto probabilmente alla<br />

forma del promontorio, molto simile al cranio di<br />

un uomo anche se, secondo alcuni, il nome deriverebbe<br />

da “caput viarum”, il punto cioè dal<br />

quale si dipartivano anticamente le molte vie che<br />

attraversavano l’Isola dalle coste del nord a quelle<br />

del sud.<br />

L’istmo che la unisce alla Sardegna presenta ad<br />

ovest la Rena di Ponente o spiaggia della Taltana<br />

(dal nome di una piccola nave che vi naufragò nel<br />

secolo scorso) circondata da acque di un colore<br />

verdissimo; ad est invece troviamo la Baia di<br />

Santa Reparata.<br />

Capo Testa è un luogo in cui si può ammirare un<br />

paesaggio naturale unico nel suo genere a comin-<br />

ciare dai meravigliosi fondali e dalle calette sabbiose<br />

circondate qua e là dalle fioriture di narcisi<br />

marini, iris nani ed erba cristallina fino ad arrivare<br />

alle rocce di granito rosso che, grazie all’erosione<br />

esercitata dal vento, ha assunto nel tempo le<br />

forme più fantastiche e curiose.<br />

Il granito oltre a rappresentare un vero e proprio<br />

monumento naturale, ha costituito per questo territorio<br />

un <strong>imp</strong>ortantissima risorsa economica;<br />

Capo Testa, infatti, conserva una serie di testimonianze<br />

dell’attività d’estrazione e lavorazione della<br />

pietra con le sue numerose cave, oggi abbandonate,<br />

raggiungibili lungo gli <strong>imp</strong>ervi camminamenti<br />

che si insinuano nelle rocce fratturate.<br />

Prevalentemente sfruttate in epoca romana (da<br />

qui provengono fra l’altro due colonne del<br />

Pantheon), le cave furono utilizzate successivamente<br />

anche dai Pisani dalle quali ricavarono una<br />

parte dei colonnati del loro Duomo e del<br />

Battistero.<br />

Nello specchio d’acqua che circonda il promontorio<br />

e all’interno delle numerose insenature, sono<br />

ben visibili una serie di materiali semilavorati che<br />

documentano una diffusa e raffinata tecnica di<br />

lavorazione della pietra.<br />

Fra le tante cave si segnala nel versante Est/Nord-<br />

Est la cava di Capicciolu e di Li Petri Taddati; nel<br />

versante Ovest la cava dell’Ea e sotto un dirupo a<br />

m 127 troviamo la spettacolare cava della Torre<br />

sulla quale sorgeva una torre d’epoca pisana.<br />

Non appena oltrepassiamo l’istmo svoltiamo<br />

verso sinistra per una carrareccia e raggiunto uno<br />

spiazzo, lasceremo l’auto per affrontare una<br />

breve camminata fino ad arrivare alla famosa<br />

Valle della Luna. Scendere nella valle è un’esperienza<br />

unica sia per l’aspetto quasi lunare sia per<br />

il senso di grandiosità del paesaggio, costituito da<br />

enormi massi tafonati e accatastati disordinatamente.<br />

Non a caso, negli anni settanta/ottanta, la Valle<br />

della Luna ospitò <strong>imp</strong>ortanti colonie di Hippies ed<br />

eremiti che, grazie a questi anfratti naturali, sceglievano<br />

di vivere a contatto della natura per<br />

quasi tutto l’anno.<br />

Proseguendo verso Nord, si arriva ad un piazzale<br />

antistante il faro, con il recinto che ne delimita la<br />

zona e da cui si domina Cala Spinosa racchiusa tra<br />

<strong>imp</strong>onenti rocce granitiche a picco sul mare.<br />

Il colore dell’acqua e della roccia donano a questa<br />

località un fascino indescrivibile.<br />

Oltrepassato un cancelletto, solitamente aperto,<br />

troviamo due fari uno dei quali costruito nel <strong>18</strong>45.<br />

Il faro funzionava inizialmente ad olio vegetale;<br />

nella grande lanterna si trova un ottica fissa che<br />

emette tre lampi bianchi ogni 12 secondi, visibili<br />

ad una distanza di 17 miglia.<br />

Lasciando il faro sulla sinistra, s’imbocca un sentiero<br />

(con vista panoramica verso Punta Contessa)<br />

che dopo poco giunge a capo di un roccione dal<br />

quale si può ammirare il più bello e caotico<br />

ammasso di graniti.<br />

Proseguendo verso sinistra, dopo circa dieci<br />

minuti, si giunge ai resti di una torretta pisana,<br />

alla quale si può accedere, con estrema cautela,<br />

tramite alcuni gradini.<br />

In cima si gode un fantastico panorama di rocce<br />

erose, il faro con i resti delle case abbandonate, la<br />

costa di La Colba e di La Contessa verso Santa<br />

Teresa di Gallura e le bianche scogliere corse di<br />

Bonifacio a picco sul mare.<br />

L’azione del vento è stata indispensabile per rendere<br />

questo tratto di costa un vero museo a cielo<br />

aperto di indescrivibile suggestione.<br />

Pasquale Capone<br />

42 43<br />

Il maestrale<br />

domina le<br />

Bocche di<br />

Bonifaccio.<br />

Il faro<br />

di Capo Testa.<br />

SANTA TERESA GALLURA


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Le<br />

a m b i e n t e<br />

peRlE<br />

sINiS<br />

Testo e foto di Giampiero Dore<br />

DEl<br />

Nonostante nell’area<br />

del Sinis si concentri<br />

un alto numero di<br />

imbarcazioni dedite<br />

alla pesca, il più alto in<br />

Sardegna, pesci, molluschi<br />

e crostacei sono<br />

ancora numerosi.<br />

Nell’immagine un<br />

polpo all’ingresso della<br />

sua tana.


I fondali antistanti la<br />

penisola del Sinis,<br />

oggi compresi<br />

nell’Area Marina<br />

Protetta del Sinis – Mal<br />

di Ventre, sono abbastanza<br />

vari con formazioni<br />

di coralligeno,<br />

blocchi granitici, pareti<br />

di rocce basaltiche ed<br />

una immensa prateria<br />

di Posidonia oceanica.<br />

Qui, su un tipico substrato<br />

coralligeno, una<br />

cicala di mare in uno<br />

stadio intermedio di<br />

accrescimento.<br />

48<br />

a m b i e n t e<br />

P<br />

iccolo mondo alla fine del mondo. Vaste piane intervallate da stagni e lagune, litorali<br />

dal silenzioso e primitivo splendore, un mare incontaminato, il segno antico dell’uomo.<br />

Mondo lento, quieto, fiero di una bellezza che conquista dolcemente, ti entra<br />

dentro e non ti abbandona più. Questo è il territorio di Cabras che come pochi sa offrire<br />

tanta ricchezza e diversità.<br />

La linea di costa è un alternarsi di spiagge e falesie che si fondono con l’entroterra in uno straordinario continuum<br />

di ecosistemi. Le zone umide, vere zone di transizione fra terra e mare, sono senza dubbio una delle<br />

caratteristiche dominanti e per la loro <strong>imp</strong>ortanza sono state inserite nella convenzione di Ramsar.<br />

A stagni e lagune sono strettamente legate la vita e l’economia dell’area. Fin da tempi remoti l’uomo ha basato<br />

la propria esistenza su queste risorse, in perfetta integrazione con esse.<br />

Nel Sinis tutto ha un sapore marcatamente mediterraneo.<br />

Iniziamo questo breve viaggio dalla linea di costa. Circa 15 chilometri di arenili che avanzano, arretrano, cambiano<br />

estensione e conformazione, rispondendo elasticamente alla forza delle mareggiate di maestrale, ed<br />

altrettanti di coste rocciose, di <strong>imp</strong>onenti falesie. Ciò che meraviglia è la bellezza senza ostentazione, il candore<br />

delle sabbie di minuscoli granuli quarziferi, il variare dei colori ad ogni ora del giorno.<br />

Percorrendo la costa partendo dal golfo di Oristano, dopo la foce del Tirso, si distende la bella spiaggia di<br />

Torregrande. Proseguendo, oltre gli sbocchi a mare dello stagno di Cabras e della laguna di Mistras, troviamo<br />

la spiaggia di <strong>Mare</strong> Morto. A ridosso dal ponente e dal maestrale, è strettamente legata agli <strong>imp</strong>ortanti apporti<br />

fluviali del Tirso. Più avanti, verso Capo San Marco, la costa inizia a sollevarsi progressivamente fino ad<br />

un’altezza di 52 metri sul livello del mare. In fondo ad una cala riparata, la piccola spiaggia della Caletta dove<br />

un tempo attraccavano le barche dedite alla pesca dell’aragosta. Verso nord, oltre il capo sovrastato dal faro,<br />

le spiagge di San Giovanni, esposte ai venti dominanti di ponente e maestrale. Guardando dall’alto della torre<br />

di San Giovanni si potrà godere dell’alternanza dei colori che rivelano la natura sabbiosa o rocciosa dei fondali.<br />

Si giunge quindi alle dune di Funtana Meiga dove una vegetazione adattata a condizioni così difficili si<br />

spinge fin quasi alla riva del mare. Qua e là, gli affioramenti di calcari ed arenarie sono testimoni delle diverse<br />

fasi geologiche. I fondali antistanti sono bassi e favoriscono la creazione di un moto ondoso molto apprezzato<br />

dai surfisti che vi giungono da tutta la Sardegna. Durante le forti mareggiate di maestrale le loro evolu-<br />

zioni ed acrobazie sono uno spettacolo nello spettacolo. La costa torna rocciosa<br />

in corrispondenza del promontorio di Torr’e Seu, con altezze modeste, dai 5 ai 15<br />

metri. Oltre Punta Maimoni si arriva alle spiagge di Maimoni, S’Archeddu ‘e sa<br />

canna, Su Crastu Biancu e Is Arutas. Quando il sole splende alto sono obbligatori<br />

gli occhiali scuri, tanto è accecante il biancore degli arenili quarzosi.<br />

Oltrepassato lo scoglio di Su Bardoni si distende l’ultimo tratto di costa bassa che<br />

va da Mari Elmi a Porto Suedda. I colori dell’acqua, dal verde smeraldo al blu<br />

oltremare, indicano i tratti di fondale sabbioso, roccioso o colonizzato dalle praterie<br />

di Posidonia oceanica. Capo Sa Sturaggia segna l’inizio delle scogliere calcaree<br />

di Su Tingiosu che si elevano fino a 25 metri sul livello del mare, ottimo<br />

punto di osservazione sull’isola di Mal di Ventre distante circa 5 miglia. Tutti gli<br />

oltre 30 chilometri di sviluppo costiero recano i segni evidenti degli effetti del<br />

mare e dei venti che nei millenni ne hanno disegnato il profilo.<br />

E dall’azione combinata del mare e dei fiumi che sfociano nel golfo di Oristano si<br />

è avuta la formazione di cordoni sabbiosi che hanno lentamente isolato vasti tratti<br />

di mare creando uno dei più <strong>imp</strong>ortanti sistemi di zone umide d’Europa.<br />

Il grande stagno di Cabras, con i suoi 2.200 ettari di estensione, costituisce quasi<br />

il venti per cento dell’intero territorio comunale. Lo stagno è circondato da fitti<br />

canneti e tifeti, rifugio ideale per numerose specie di uccelli, alcune delle quali<br />

poco frequenti come il tarabusino e l’oca selvatica o addirittura rare come il fistione<br />

turco e il gobbo rugginoso. Fra la ricca vegetazione sono frequenti le folaghe,<br />

le gallinelle d’acqua ed il pollo sultano con la sua regale livrea blu. Fenicotteri<br />

rosa, garzette, aironi cinerini e aironi rossi sono ormai ospiti abituali. La fauna ittica<br />

comprende carpe, tinche e specie marine che ben sopportano variazioni di<br />

salinità dell’acqua come la spigola, il muggine, l’orata e la mormora.<br />

A sud ovest dello stagno di Cabras, l’antico Mar’e Pontis, si distende la laguna di<br />

Mistras con i suoi oltre 680 ettari. I fondali della laguna sono piuttosto bassi e la<br />

salinità può raggiungere alte concentrazioni. Il periodo migliore per osservare la<br />

ricchissima avifauna è l’inverno, quando la laguna viene popolata da specie sver-<br />

La Garzetta, assieme<br />

ad altre 40 specie di<br />

avifauna, è ospite abituale<br />

delle zone umide<br />

del Sinis. Stagni e<br />

lagune, vere zone di<br />

transizione fra terra e<br />

mare, sono senza dubbio<br />

una delle caratteristiche<br />

dominanti dell’area<br />

e per la loro <strong>imp</strong>ortanza<br />

sono state inserite<br />

nella convenzione di<br />

Ramsar.<br />

49


Una delle spiagge di<br />

San Giovanni di Sinis.<br />

Sull’altura l’omonima<br />

torre di avvistamento<br />

cinquecentesca.<br />

50<br />

a m b i e n t e<br />

nanti come il chiurlo. Numerosissimi fenicotteri rosa, se ne possono contare oltre duemila esemplari, il gabbiano<br />

roseo, il fraticello, la sterna zampenere, molte specie di anatre e migliaia di cormorani, Cavalieri d’Italia<br />

ed Avocette completano il campionario. Purtroppo la laguna è minacciata dai reflui ricchi di sostanze fertilizzanti<br />

e prodotti chimici che vi giungono dai vicini terreni coltivati.<br />

Lungo la fascia costiera la flora è costituita da poche specie adattate all’ambiente e selezionate per limitare la<br />

traspirazione. Piccoli cespugli a forma di pulvino o di cuscinetto con foglie piccole e coriacee, spesso ricoperte<br />

di una leggera peluria. In questo scenario, apparentemente povero, sono ospitati numerosi endemismi<br />

come le varie specie di Limonium, che fioriscono tra Giugno e Settembre. Sul promontorio di Capo San Marco<br />

si trova il ristretto areale di Limonium lausianum L., e di Helianthemum caput-felis. Nelle zone retrostanti alle<br />

spiagge sabbiose si trovano i caratteristici tappeti di fico degli ottentotti (Carpobrotus acinaciformis L.) che fiorisce<br />

in aprile-maggio, il giglio marino (Pancratium maritimum L.), ed il giglio dei poveri (Iris sisyrinchium L.).<br />

Nelle zone maggiormente esposte ai forti venti del quarto quadrante è frequente l’astragalo dragante<br />

(Astragalus massiliensis), raro endemismo Sardo-Corso.<br />

Andando più all’interno si nota il progressivo passaggio da una vegetazione resistente alla salsedine, alle specie<br />

tipiche della macchia mediterranea come cisto, lentisco, rosmarino, ginestra e palma nana.<br />

Si può anche osservare una particolare associazione chiamata Oleo-Juniperetum phoeniceae chamaeropetosum,<br />

data dalla convivenza dell’olivastro, del ginepro fenicio e della palma nana.<br />

Gli amanti dell’osservazione di fauna ed avifauna terrestri non rimarranno certamente delusi, infatti nell’area<br />

sono presenti specie rare sul territorio nazionale. Lungo le scogliere precipiti nidificano il Falco Pellegrino, la<br />

Berta Maggiore e Minore, il Piccione torraiolo, il Rondone ed il passero solitario. L’isola di Mal di Ventre è sito<br />

di nidificazione per il Gabbiano Corso. Gli specchi d’acqua interni ed il mare, in vicinanza della costa, sono<br />

sorvolati dall’elegante Falco Pescatore e dal Falco di Palude. Numerosi i passeriformi come la Passera Sarda.<br />

Calandre, Calandrelle, Allodole, Quaglie e Pernici Sarde sono molto ben rappresentate. Al suolo, sotto un sole<br />

spesso <strong>imp</strong>ietoso, sono frequenti le tartarughe e varie specie di lucertole. Fra i cespugli trovano rifugio la lepre<br />

sarda, il coniglio selvatico e la volpe sarda. Meno frequente il riccio.<br />

Fra l’isolotto del<br />

Catalano e la più grande<br />

Isola di Mal di<br />

Ventre, corre una<br />

lunga dorsale sottomarina<br />

che forma una<br />

secca molto estesa. In<br />

prossimità del fondo,<br />

nelle zone di transizione<br />

fra roccia e detrito,<br />

si possono osservare<br />

splendidi gorgonacei e<br />

corallomorfari.


L’antica chiesa paleocristiana<br />

di San<br />

Giovanni di Sinis, edificata<br />

in due distinte<br />

fasi. Al suo interno, di<br />

grande austerità, basse<br />

arcate rette da <strong>imp</strong>onenti<br />

pilastri, antichi<br />

altarini e un fonte battesimale.<br />

52<br />

a m b i e n t e<br />

Da non perdere è una visita all’oasi di Torr’e Seu, oltre 100 ettari che per 100 anni sono stati riserva, prima di<br />

caccia e poi di salvaguardia. Segno dei tempi.<br />

I fondali antistanti la penisola del Sinis, oggi compresi nell’Area Marina Protetta del Sinis – Mal di Ventre, sono<br />

abbastanza vari con formazioni di coralligeno, blocchi granitici, pareti di rocce basaltiche ed una immensa<br />

prateria di Posidonia oceanica. Il posidonieto giunge fino alla profondità di 40 metri, indice di una trasparenza<br />

dell’acqua non comune. Nonostante in quest’area si concentri un alto numero di imbarcazioni dedite alla<br />

pesca, il più alto in Sardegna, pesci, molluschi e crostacei sono ancora numerosi. Nella zona esistono molti<br />

siti di immersione di grande interesse sia per la bellezza dei fondali che per lo stato di salute degli ambienti.<br />

Di seguito una breve descrizione di alcune immersioni rappresentative.<br />

La secca di Mezzo<br />

Fra l’isolotto del Catalano e la più grande Isola di Mal di Ventre, corre una lunga dorsale sottomarina che forma<br />

una secca molto estesa. Grande attenzione va riservata alle condizioni meteo marine, ed alla corrente che in<br />

questa zona può essere talmente forte da non consentire l’immersione. Il punto proposto si trova circa 800<br />

metri a nord del Catalano dove l’ancoraggio andrà fatto con grande attenzione sia per la natura del fondo, sia<br />

per la corrente che lo rendono spesso abbastanza difficoltoso. Si scende verso il fondo e ci si dirige a maestrale<br />

dove la profondità aumenta rapidamente fino a quota -30. Il fondale è costituito da grandi blocchi granitici<br />

percorsi da numerose fessurazioni e guglie che si elevano di qualche metro. Sembra che la zona sia<br />

molto apprezzata dalle murene che sono numerose e di grossa taglia. Verso il fondo si arriva ad una franata<br />

con grandi lastroni inclinati che va a morire sul detrito. Esplorando gli anfratti con la lampada si scorgeranno<br />

sicuramente alcune corvine e qualche cernia di piccole dimensioni.<br />

Il Carosello<br />

Il Carosello può essere considerato a buon titolo l’estrema propaggine orientale della grande “Secca di<br />

mezzo”. A circa un miglio dallo scoglio scuro del Catalano in direzione Nord-est, il fondale misto di posidonia<br />

e grotto, da quota -25 metri sale gradualmente sino a raggiungere una profondità di appena 2 metri.<br />

Durante le giornate di mare lungo è possibile individuare la secca semplicemente osservando la schiuma che<br />

si forma intorno al cappello. Una volta ancorati, facendo molta attenzione alla buona tenuta, ci si dirige a<br />

Nord-ovest raggiungendo quota -20 su un fondale caratterizzato da alte guglie che si stagliano in un’acqua<br />

l<strong>imp</strong>idissima. E’ consigliabile iniziare l’immersione contro corrente seguendo il perimetro della secca. Le pareti<br />

rocciose sono profondamente fessurate e spaccate tanto da formare vere e proprie camere. Le grandi tane<br />

sono popolate da numerose murene, corvine, saraghi maggiori e non di rado si possono vedere aragoste e cicale.<br />

Sulle volte sono frequenti piccoli rametti di corallo rosso. Tutta la zona è interessante per la presenza di<br />

pesce pelagico e spesso è frequentata dai delfini che però, sempre molto sospettosi, difficilmente si avvicinano<br />

ai subacquei.<br />

Le Cattedrali<br />

Il punto di immersione si trova a sud ovest dell’isola di Mal di Ventre. Strano nome derivante dalla storpiatura<br />

dell’antico toponimo sardo di Malu Entu, che significa vento cattivo e fa capire come la zona sia particolarmente<br />

insidiosa, con condizioni del mare che possano cambiare rapidamente creando serie difficoltà per la<br />

navigazione. Ci si ancora 300 metri a sud ovest dell’estrema propaggine sud dell’isola su un fondale roccioso<br />

di 25 metri di profondità, prestando molta attenzione alla tenuta. Sarà in ogni caso opportuno controllare l’ancora<br />

una volta raggiunto il fondo prima di iniziare l’esplorazione. Il fondo è abbastanza piatto e quasi completamente<br />

colonizzato da una bellissima prateria di Posidonia oceanica. Poco più al largo però si capisce<br />

come mai questo posto abbia il nome di “Le Cattedrali”, infatti, si iniziano a scorgere le sagome di altissime<br />

guglie che salgono verticali dal fondo arrivando fino ad 8 metri di profondità. Altri massi movimentano ulteriormente<br />

il paesaggio. Ed è proprio sotto questi massi che si potrà godere lo spettacolo ormai rarissimo di decine<br />

e decine di grossi saraghi maggiori e meravigliose corvine che nuotano lentamente nelle grandissime tane.<br />

Un altarino votivo in una<br />

delle sei stanze che compongono<br />

la struttura<br />

tardo romanica del pozzo<br />

sacro di San Salvatore.<br />

L’ipogeo venne in un<br />

primo momento utilizzato<br />

per il culto delle acque<br />

alle quali venivano attribuite<br />

proprietà terapeutiche<br />

e successivamente<br />

dedicato dai Punici al<br />

culto del dio Sid. Poi i<br />

Romani lo consacrarono<br />

ad Asclepio ma vi si adoravano<br />

anche Marte e<br />

Venere. Più recentemente,<br />

con l’introduzione<br />

della religione cristiana,<br />

al di sopra del tempio fu<br />

edificata la piccola chiesa<br />

dedicata a San Salvatore.<br />

53


La corsa degli scalzi<br />

conta fino a 4.000 partecipanti.<br />

A piedi nudi<br />

e vestiti con la caratteristica<br />

tunica bianca,<br />

corrono per antiche<br />

strade sterrate trasportando<br />

il simulacro di<br />

San Salvatore. Le origini<br />

ed i significati di<br />

questa massacrante<br />

corsa a piedi scalzi non<br />

sono ben definite ed in<br />

realtà molto è legato<br />

alla leggenda. Un<br />

evento carico di fascino<br />

e suggestione.<br />

54<br />

a m b i e n t e<br />

Il Vaporetto<br />

A poco meno di un miglio dall’isola di Mal di Ventre, in direzione Sud-est, il mare custodisce il relitto di una<br />

piccola nave a vapore del secolo scorso. Il mercantile, lungo in tutto una ventina di metri, è adagiato in posizione<br />

di navigazione su una distesa di detrito, leggermente inclinato su un fianco. Secondo le poche notizie<br />

disponibili, il cargo, che trasportava alimenti, sarebbe entrato in collisione con uno dei tanti scogli che affiorano<br />

intorno all’isola colando a picco in pochi minuti. L’immersione si presenta abbastanza semplice in teoria,<br />

in pratica, come d’altra parte tutte le immersioni su relitti, anche questa richiede una buona dose di attenzione<br />

ed una buona pianificazione. Si scende sul fondo di posidonia a quota -<strong>18</strong> e ci si dirige a sud-est inoltrandosi<br />

sul detrito. A poche decine di metri dal limite della prateria, si intravede la sagoma del relitto. Non<br />

essendo molto grande, il relitto può essere esplorato comodamente in un’unica immersione. Lo scafo si presenta<br />

in pratica intatto. Lo scorcio della prua e dell’ampia fiancata fittamente popolata da grandi spirografi è<br />

una visione di grande effetto ed un ottimo soggetto per belle riprese col grandangolare. Sul ponte è ancora presente<br />

la grossa caldaia, mentre la sala macchine è invasa da lamiere, ferraglia e tubazioni. In questo intrico<br />

hanno trovato dimora grosse murene, gronghi, scorfani, re di triglie e qualche bel sarago.<br />

Oltre alle tante bellezze naturali terrestri e marine, il Sinis offre testimonianze di un passato che parte dal<br />

Neolitico fino al Medio Evo. La più antica testimonianza della presenza umana nel Sinis sono le tombe, databili<br />

intorno al 4000 a.C., rinvenute sull’isolotto di Cuccuru S’Arriu. Nei corredi funerari si legge la religiosità<br />

tipicamente mediterraneo del periodo, il culto del dio Toro e della dea Madre.<br />

Negli anni 70, mentre si procedeva con gli scavi del canale scolmatore dello stagno di Cabras, vennero alla<br />

luce perimetri di capanne di un villaggio del Neolitico medio. La campagna di scavo immediatamente avviata<br />

rivelò la presenza di una necropoli a Domus de Janas composta da 19 sepolture ricche di pregevoli corre-<br />

di, di un villaggio meno antico, probabilmente del Neolitico Recente, e di un tempio a pozzo di età nuragica<br />

di eccellente fattura. Numerosi reperti sono presso il Museo Archeologico di Cabras, altri sono esposti nel<br />

Museo Archeologico di Cagliari.<br />

Altro sito risalente al Neolitico è il pozzo sacro di San Salvatore. La forma attuale con sei stanze ed un corridoio<br />

che immette al pozzo si deve al tardo periodo Romano. E’ presente anche un betilo, una pietra sacra,<br />

risalente al periodo nuragico. L’ipogeo venne in un primo momento utilizzato per il culto delle acque alle quali<br />

venivano attribuite proprietà terapeutiche e successivamente dedicato dai Punici al culto del dio Sid. Poi i<br />

Romani lo consacrarono ad Asclepio ma vi si adoravano anche Marte e Venere. Più recentemente, con l’introduzione<br />

della religione cristiana, al di sopra del tempio, cui si accede per mezzo di una botola, fu edificata<br />

la chiesa dedicata a San Salvatore.<br />

Valutando l’alto numero di nuraghi presenti nell’area, la civiltà nuragica doveva essere molto sviluppata. Molto<br />

particolare è la disposizione di otto di questi, in perfetto allineamento. I nuraghi, manco a dirlo, hanno nomi<br />

legati a toponimi, Silanu mannu, Silaneddu, Serra ‘e cresia, S’argua, Sa Tiria, Figu ‘e cane, Mate ‘e tramontis<br />

e Gianni Nieddu. Poco distante, parallelamente a questi se ne trovano alcuni altri, Leporado, Caombus,<br />

S’arruda, Angina Corruda e Zricotti. Non meno <strong>imp</strong>ortanti sono i siti di Palas de Casteddu e di Konka Illonis.<br />

Il sito archeologico di maggior rilevanza è il grande insediamento di Tharros, fondata dai fenici nell’VIII secolo<br />

a.C. su due abitati dell’era nuragica. Di questi abitati come anche delle costruzioni del periodo fenicio rimane<br />

ben poco, le testimonianze più antiche provengono dalle due necropoli risalenti alla metà del VII secolo<br />

a.C. e dallo strato più antico di utilizzazione del Tofet sulla collina di Muru Mannu. Le due necropoli sorgevano<br />

una nei pressi della spiaggia di S.Giovanni, l’altra nelle vicinanze del promontorio di Capo S.Marco. Nel<br />

VI secolo a.C., a seguito della conquista da parte dei Cartaginesi e fino al successivo insediamento dei Romani<br />

del 238 a.C., la città giunse ad un notevole sviluppo e ad una indubbia influenza politica. I gioielli d’oro rinvenuti<br />

nei corredi funerari ne sono testimonianza. In età romana la città continuò a prosperare raggiungendo<br />

il massimo splendore intorno al III sec.d.C., periodo al quale risalgono gli edifici pubblici più rilevanti, le<br />

terme, il tempio tetrastilo del quale si possono ammirare due colonne ancora erette come a sfidare i secoli, le<br />

antiche botteghe e le abitazioni dotate di cisterna.<br />

Nel XI secolo gli abitanti di Tharros, divenuta capitale del regno di Arborea, stanchi delle continue incursioni<br />

barbaresche, abbandonarono la città per cercare un luogo più sicuro ad una certa distanza dalla costa. Così<br />

nacque Masone de Capras, l’odierna Cabras, sorta attorno ad un castello costruito sulle sponde orientali dello<br />

stagno di Mar’e Pontis.<br />

L’antica chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis, si trova alla periferia dell’omonimo borgo di pescatori.<br />

La costruzione, rustica e massiccia, denota due distinte fasi. Dapprima fu eretto il corpo centrale e successivamente,<br />

nel IX - XI sec., assunse l’aspetto odierno, con tre navate edificate con pietra arenaria locale. Al suo<br />

interno, di grande austerità, basse arcate rette da <strong>imp</strong>onenti pilastri, antichi altarini e un fonte battesimale.<br />

Lungo il litorale di Cabras si ergono alcune torri che avevano il compito di sorvegliare le coste a causa delle<br />

frequenti incursioni dei pirati barbareschi. La più <strong>imp</strong>ortante e complessa è la torre spagnola di San Giovanni<br />

di Sinis, risalente alla fine del ‘500, che domina l’intero promontorio di Capo San Marco. Seconda per <strong>imp</strong>ortanza<br />

è la torre del Sevo, chiamata Turr’e Seu, compresa nel territorio del parco naturalistico, utilizzata fino<br />

al <strong>18</strong>67, data della completa dismissione dell’intero sistema di difesa costiero.<br />

Per quanto riguarda le tradizioni popolari, da segnalare è senza dubbio la festa di san Salvatore che si conclude<br />

la prima domenica di Settembre. Il sabato all’alba la processione parte da Cabras portando la statua del<br />

Santo. Fino a 4.000 partecipanti, scalzi e vestiti con la caratteristica tunica bianca, corrono per antiche strade<br />

sterrate fino al villaggio di San Salvatore dove il simulacro viene deposto all’interno della chiesetta. La domenica<br />

pomeriggio “gli scalzi” fanno il percorso inverso, riportando il Santo a Cabras sino al sagrato della chiesa<br />

maggiore. Le origini ed i significati di questa massacrante corsa a piedi scalzi non sono ben definite ed in<br />

realtà molto è legato alla leggenda. Anche per questo aspetto l’evento è forse così carico di fascino e suggestione.<br />

Gli amanti delle tradizioni eno-gastronomiche potranno trovare “pane per i loro denti”. Alcune si perdono nell’antichità.<br />

A Tharros una stele funebre ricorda un produttore di vino, segno che la coltivazione della vite e la<br />

vinificazione hanno tradizioni davvero antiche. Nella cucina i prodotti della pesca sono protagonisti assoluti.<br />

Delicati brodi di pesce chiamati “cassoas”, la bottarga di muggine, orate, spigole e anguille. In particolare il<br />

muggine, nel dialetto locale “pisci ‘e scatta”, viene preparato in diversi modi: bollito in acqua aromatizzata<br />

con prezzemolo, cipolla e pomodoro, alla brace con una salamoia di aglio, infarinato e fritto in olio bollente.<br />

Vi è poi un curioso ed antico processo di preparazione, la merca. Il muggine viene bollito in acqua salata e<br />

poi avvolto nella Zibba, una particolare erba aromatica dalle foglie carnose. Con le anguille si prepara la<br />

“anguidda incasada”. Dopo la bollitura e la scolatura le anguille vengono ricoperte da abbondante formaggio<br />

pecorino. Altri prodotti tipici locali sono il pane, l’olio d’oliva e vari salumi. Il tutto deliziosamente accompagnato<br />

da vini di ottima qualità come il Nieddera sia rosso che rosato, il Cannonau ed il Vermentino di<br />

Sardegna. E per concludere, con i dolci di mandorle, i famosi gueffus, la delicatissima Vernaccia.<br />

55


56<br />

a m b i e n t e<br />

L’Area Marina Protetta<br />

di Sinis - Mal di Ventre<br />

PROFILO DELL’AREA MARINA PROTETTA<br />

L’Area Marina Protetta di Sinis - Mal di Ventre rappresenta<br />

sempre più un vero e proprio volano di<br />

sviluppo per il territorio di Cabras. Dall’atto della<br />

L’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, affidata al<br />

Comune di Cabras (l’Ente gestore), è stata istituita secondo la Legge 979 del<br />

1982, integrata dalla Legge 394 del 1991, con Decreto del Ministero<br />

dell’Ambiente , il 12.12.97. Come ogni area protetta, non solo marina, anche questa<br />

è regolata da norme applicate a tre zone a diverso grado di protezione , o a<br />

diverso grado di utilizzo, per un’area complessiva di oltre 25.000 ha.<br />

Esistono le zone , A, B e C a diverso grado di tutela e salvaguardia e grado di<br />

fruibilità come segue:<br />

Nella ZONA A è consentito:<br />

❑ l’accesso ai soli mezzi e al personale autorizzati per la ricerca e la sorveglianza.<br />

Nella ZONA B sono consentiti:<br />

❑ la pesca professionale, la pesca sportiva, la pesca-turismo secondo il regolamento<br />

dell’Ente Gestore;<br />

❑ le immersioni, le visite subacquee, l’ancoraggio e l’ormeggio disciplinati e<br />

autorizzati dall’Ente Gestore;<br />

❑ la navigazione a motore, a vela e a remi secondo le modalità stabilite<br />

dall’Ente Gestore.<br />

Nella ZONA C sono consentiti:<br />

❑ la navigazione a motore per le diverse tipologie di mezzi regolamentata<br />

dall’Ente Gestore;<br />

❑ l’ancoraggio e l’ormeggio regolamentato dall’Ente Gestore ai fini della salvaguardia<br />

dei fondali;<br />

❑ la libera navigazione a remi e a vela, le visite subacquee le immersioni;<br />

❑ la pesca professionale, la pescaturismo, la pesca sportiva disciplinata<br />

dall’Ente Gestore.<br />

Nell’Area Marina Protetta è vietato asportare sabbia, roccia, organismi vegetali<br />

e/o animali , vivi o morti.<br />

Non è consentita la pesca subacquea.<br />

sua costituzione, nonostante una realtà spesso<br />

complessa e con difficili equilibri fra le attività economiche<br />

esistenti e i modelli più avanzati di sviluppo<br />

sostenibile, molti sono i passi avanti fatti. Ne<br />

abbiamo parlato con il direttore dell’A.M.P. dott.<br />

Bruno Paliaga.<br />

D. Dott. Paliaga, ci può fare una breve cronistoria<br />

dell’A.M.P. ?<br />

R. L’A.M.P. è stata istituita con Decreto del<br />

12.12.97. Purtroppo il decreto fu emanato con un<br />

coinvolgimento marginale della popolazione locale<br />

e quasi da subito ne fu proposta la revisione che<br />

<strong>imp</strong>egnò l’Amministrazione per circa quattro anni.<br />

Dopo la pubblicazione del nuovo decreto di perimetrazione<br />

avvenuta l’11.11.03, da un’area di<br />

circa 300 kmq si è passati ad una di 250 kmq, da<br />

cinque zone A si è passati a due. Le zone B sono<br />

due (Mal di Ventre e Seu ). In origine la zona B<br />

coincideva con tutto il litorale che restava escluso<br />

dalle originarie zone A.<br />

Obiettivamente era un’area un po’ blindata che<br />

poneva eccessive limitazioni allo sviluppo. Oggi<br />

tutto ciò è un ricordo perché ci si trova a gestire<br />

un’area protetta condivisa sia nella sua zonizzazione<br />

che nella sua gestione, decisamente orientata<br />

a favorire lo sviluppo sostenibile.<br />

D. I risultati ottenuti sono certamente frutto di iniziative<br />

mirate. Quali in particolare hanno dato i<br />

migliori risultati.<br />

R. Aldilà del risultato sulla revisione, frutto del gravoso<br />

<strong>imp</strong>egno profuso dall’Amministrazione<br />

Comunale, soprattutto dell’Assessore Alessandro<br />

Murana, oggi l’A.M.P. è una fucina di iniziative.<br />

Iniziative che individuano tutte le diverse categorie<br />

dei fruitori che a diverso titolo utilizzano il mare,<br />

vediamole:<br />

I pescatori; ad essi è stato riservato un intervento<br />

finanziario di circa 200.000,00 euro per la conversione<br />

delle imbarcazioni alla pescaturismo. E’ la<br />

prova che la riconversione professionale è sostenuta<br />

anche nell’ottica di rendere il mondo della pesca<br />

protagonista di un nuovo modo di intendere lo<br />

sfruttamento delle risorse.<br />

I diportisti – ad essi è stato riservato un bando per<br />

un valore complessivo di circa 150.000,00 euro,<br />

per incentivare la rottamazione dei motori a due<br />

tempi con motori a quattro tempi, meno <strong>imp</strong>attanti<br />

in termini di emissioni e rumori e più economici<br />

nella gestione. Sempre per i diportisti è in fase<br />

avanzata di definizione la realizzazione di 5 campi<br />

ormeggio che consentiranno di razionalizzare<br />

l’uso del mare rispetto all’<strong>imp</strong>atto delle ancore che<br />

come si sa hanno effetti negativi sulle praterie di<br />

Posidonia oceanica.<br />

I Diving – E’ stato realizzato un intervento per mappare<br />

i siti d’immersione, valorizzarne le peculiarità<br />

ed anche valutarne la loro qualità nel tempo (pre-<br />

venzione degli <strong>imp</strong>atti);<br />

Oltre questo, investimenti da parte dell’Amministrazione<br />

Comunale per quasi quattro milioni di<br />

euro finalizzati alla realizzazione di strutture di<br />

accoglienza (a F. Meiga, itinerari costieri, sede a<br />

<strong>Mare</strong> dell’A.M.P. ecc.).<br />

D. Certamente saranno in atto anche campagne di<br />

ricerca e monitoraggio sulla attuale situazione<br />

ambientale.<br />

R. la ricerca dovrebbe essere una delle attività principali,<br />

intesa come ricerca applicata. A dire il vero<br />

siamo in attesa di veder finanziate una serie di<br />

azioni di monitoraggio che riguarderanno soprattutto<br />

la popolazione del Riccio di mare, l’effetto<br />

riserva in prossimità delle zone A, l’avifauna<br />

dell’Isola di Mal di Ventre, la stabilità degli arenili,<br />

un progetto per creare una zona di rispetto per l’aragosta.<br />

Inoltre, a supporto della ricerca, ma non solo, è in<br />

fase di <strong>imp</strong>lementazione un Sistema GIS che per gli<br />

addetti ai lavori consiste in un sistema informatico<br />

adatto alla creazione di strati informativi correlati a<br />

data-base tematici che dovranno essere di facile<br />

consultazione.<br />

D. Nel campo dell’educazione ambientale la<br />

A.M.P. si muove attivamente con una serie di iniziative<br />

ed organizzando eventi mirati a coinvolgere<br />

il maggior numero di soggetti. Cosa è previsto<br />

nel prossimo futuro ?<br />

R. Il mondo della scuola è stato il principale protagonista<br />

in questi anni – In tale ambito sono stati<br />

investiti circa 150.000,00 euro per diversi progetti.<br />

Si tratta di un’azione che ha coinvolto circa 2.000<br />

alunni (in due stagioni) di ogni ordine e grado<br />

soprattutto a Seu dove il Parco Comunale si affaccia<br />

sulla nuova zona B.<br />

In tale ambito l’A.M.P. è capo fila nel creare una<br />

rete di aree protette nel territorio di Cabras che si<br />

fonda sull’integrazione delle risorse marino costiere<br />

con le zone umide (Cabras, Mistras, Pauli e’ Sali<br />

ecc.).<br />

Tutto ciò pensando che la Scuola possa diventare il<br />

Laboratorio dell’A.M.P..<br />

D. In un’area come quella di Cabras che non ha<br />

grandi tradizioni da un punto di vista dell’accoglienza<br />

turistica, la A.M.P. si propone come supporto<br />

ed in un certo senso come guida…..<br />

R. L’A.M.P. rappresenta il contenitore/strumento<br />

ideale e reale per verificare e sperimentare i limiti<br />

degli attuali modelli di sviluppo e le potenzialità di<br />

un nuovo e diverso approccio alla gestione delle<br />

risorse.<br />

Si stanno creando le condizioni culturali e metodologiche<br />

nella comunità (le <strong>imp</strong>rese, le organizzazioni,<br />

gli enti, le associazioni ecc.) per potenziare<br />

e migliorare i livelli di accettazione della soste-<br />

nibilità e avviare un concreto sviluppo secondo<br />

modelli condivisi e partecipati.<br />

La fama del Sinis si deve alla sua tipicità, alla sua<br />

mediterraneità, in senso geografico-naturalistico e<br />

storico-culturale. Un territorio che deve ancora<br />

esprimere le sue potenzialità economiche. Ad<br />

esempio sarebbe necessario potenziare il sistema<br />

recettivo fino ad ora costituito da 400 posti letto<br />

dove primeggiano il B&B e l’Agriturismo.<br />

D. MARINET. Si può affermare che sia ormai diventata<br />

realtà ?<br />

R. La creazione di una rete non può che discendere<br />

da una volontà politica per quanto attiene al<br />

nostro ruolo di Dirigenti. Il Progetto Marinet è un<br />

programma coordinato e integrato, che prevede la<br />

pianificazione di tre linee d’azione rivolte a target<br />

differenti:<br />

Diffondere la conoscenza delle singole Aree<br />

Marine Protette e della rete delle A.M.P. in termini<br />

di progetti e servizi.<br />

Creare un’immagine coordinata delle A.M.P. sarde.<br />

Sensibilizzare l’opinione pubblica ed in particolare<br />

le collettività locali sul ruolo svolto dalle A.M.P.<br />

Stimolare occasioni di conoscenza diretta e diffondere<br />

i valori e la cultura delle A.M.P.<br />

Diffondere i temi dello sviluppo sostenibile ed il<br />

ruolo delle AMP come motori di sviluppo sostenibile.<br />

Promuovere la collaborazione e gli scambi culturali<br />

tra le Aree Marine Protette anche a livello nazionale<br />

e mediterraneo.<br />

La suddivisione del programma in linee d’azione<br />

finalizzate a determinati obiettivi e segmenti di target,<br />

non significa però che siano rigorosamente circoscritte<br />

a quel bacino di utenza. Alcune misure<br />

progettate “ad hoc” per una determinata linea d’azione<br />

(es. sito internet), possono infatti agire anche<br />

in maniera trasversale, con ripercussioni positive<br />

sugli altri segmenti, e in termini di raggiungimento<br />

degli obiettivi generali.<br />

A nord di Punta<br />

Maimoni si distendono<br />

le bellissime spiagge<br />

di Maimoni,<br />

S’Archeddu ‘e sa<br />

canna, Su Crastu<br />

Biancu e Is Arutas.<br />

Quando il sole splende<br />

alto sono obbligatori<br />

gli occhiali scuri, tanto<br />

è accecante il biancore<br />

degli arenili quarzosi.<br />

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