Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...

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fio l'adito per giungere a Ini, tulli
riceveva, ne udiva i bisogni, le la-
gioni, per tutti fermo nella giustizia
era pronto nel soccorso. Sì fece
stimare e rispettare, e con dignità,
amore e magnificenza d'animxi in-
coraggi la virtù, la dottrina e le
buone aiti. Fu benenierito della
strada che conduce a Faenza, de-
cretata da Pio Vllj ed eseguita
con lode dal cav. Luigi Brandoli-
ni, che ne superò le difTicollà col
suo ingegno. Meditava l'opera di
un porlo migliore e più vicino a
Ravenna, che sperava mandare ad
eiretto se veniva confermato nel
secondo triennio della legazione, ciò
che ardentemente bramavano i ra-
vegnani, per quel!' amore che il
cardinale avea per essi, ed il Papa
andava ad esaudirli, quando il
legalo fu sorpreso dal male che lo
condusse alla tomba. Con univer-
s;de dolore mori in Ravenna a' 12
settembre iSrg d'anni 7 i, due ore
dopo mezzodì , ed il rammarico
dell' intera provincia si legge nel
numero 9 3 del Diario di Roma.
1 solenni funerali furono celebra-
ti nella chiesa de' minori ; quindi
i ravegnani mossi dall' amore e
dalla gratitudine verso il benefico
legato, ne vollero rinnovare l' ese-
quie a' i3 novembre a spese del
pubblico erario, nella chiesa di s.
Apollinare di Classe , ove il cada-
vere era stato tumulalo, ed apparala
a lutto. V intervennero mon-
signor prò -legato Giovanni Serafi-
ni ora cardinale, che sotto il de-
funto era vice-legato, le autorità
civili, amministrative e militari, coi
deputati del capitolo. Dopo la messa
il dotto sacerdote Pellegrino Fa-
rini di Russi rettore di quel col-
legio recitò una soda ed eloquen-
te orazione in lode del cardinale,
M A L
la quale fu pubblicala nel i8?.>.
in IJologna colle stampe, nel t. Il,
p. 29 de' Discorsi del medesimo
autore, il quale era stalo incarica-
to dal magistrato della città di
fare tale elogio funebre.
MALVASIA. F. Monemdasia.
MALVEZZI Vincenzo, Cardina-
le. Vincenzo Malvezzi bolognese
de' conti di S va, nacque iu Bo-
logna a' 22 fcubraio 1715, e poscia
ebbe la sorte d'incontrare la buona
grazia del cardinal Lambertini
suo concittadino, che divenuto Be-
nedetto XIV, lo riguardò con occhio
di parziale predilezione. Men-
tre era il Lambertini arcivescovo
di Bologna, ordinato Vincenzo sa-
cerdote, gli conferì un canonicato
nella sua metropolitana. Appena
nel 1740 fu assunto al pontificalo,
lo chiamò a Roma, lo ammise alla
più stretta ed intima confidenza, ei
fattolo canonico nella basilica Li-
beriana, nel 1743 lo promosse a
suo maestro di camera, ed a' 26
novembre 1733 Io creò cardinale
dell'ordine dei preti, col titolo del-
la chiesa dei ss. Marcellino e Pietro,
conferendogli le congregazioni del
s. oftìzio, del concilio, de' vescovi e
regolari, della visita apostolica e
di propaganda fide. Nel concisto-
ro de* 1 4
rò arcivescovo di Bologna, chiesa
che il Pontefice avea ritenuto sino a
, -
gennaio 1754 lo dichia-
quel tempo, intitolandosi nell'arci
diocesi arcivescovo di Bologna. Il
cardinale nell* episcopale ministero
si mostrò amantissimo degli eccle-
siastici, delle sacre vergini e de-
gli uomini dotti e pii, de' quali
studiossi di riempire le parrocchie
della sua diocesi. Dopo venti anni
di arcivescovato. Clemente XIV lo
chiamò in Roma per affidargli la
carica di pro-datario. Morto dopo