Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...
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91 M A L luogo o sedile pei componenti il magistrato municipale cliiaiuati giu- rati , che eziauiiio nella calleclrale godevano posto stalnle per assistere alle principali funzioni. La cupola poi (li fabbricata nel iGBo a spese del gran maestro Cara Ila. Si tert nino nel 1679 di fabbricare la cappella del coro, quindi il gran mae- stro Caraila vi eresse la cupola maggiore. Nel i656 per legalo di Caterina Valenti vi fu fondala la collegiata , con arciprete ed otto sacerdoti. Nella Valletta fu edili- calo un decoroso altare nel 1617, nella chiesa di s. Maria della Vit- toria dichiarata parrocchiale, pei donati, conhati, famigliari e servi dei gran maestro ; e vi trasferirono le immagini di s. Antonio ab- bate e di s. Antonio confessore trasportale da Rodi, non che la divota ed antica immagine di s. Maria di Costantinopoli. Parecchi conventi in diversi tempi vennero stabiliti in Malta: quello de' con- ventuali, cioè il nuovo, fu edificalo nel 1 600, quello de' minori osser- vanti nel i57« , quello degli ago- stiniani nel 157*2, quello de'carme- litani nel i6o4; i carmelitani del- la Vittoriosa ebbero principio nel 1620 , i cappuccini fuori della Valletta nel i588. In Burraola nel 1626 vi furono introdotti i carmelitani scalzi . In Gozo la collegiata è dedicata all'Assunzione di Maria Vergine , ed ivi furono stabiliti i francescani e gli agosti- niani. Non solo all'articolo Gerosolimitano parlammo delle monache dell' ordine, ma di quelle ancora di Malta e loro monasteri, come di quelle di s. Pietro e s. Scola- stica benedettine; di s. Orsola ge- rosolimitane; delle repenlite di s. Maria Maddalena , o convertite MAL dell'ordine di s. Chiara; della Pre- sentazione e di 8. Caterina. Il Piazza poi neir Eitsevologìo romano stampalo in Roma nel 1698, trai. Vili, cap. XIV, parla della con- fraternita nazionale esistente in que- sta città della Madonna di Costan- tinopoli de' siciliani e maltesi. MALVASIA Alessandro, Car- dinale. Alessandro Malvasia nobile bolognese de' conti di tal nome, nacque in Bologna a'26 apri- le I74^> tl^^ antica Simiglia in cui fiorirono diversi uomini illustri, tra i quali Antonio Galeazzo, nel seco- lo XV^l, giureconsulto d'alto inten- dimento , governatore d' Imola , i cui consigli e risposte sopra legali materie furono in due volumi di- vulgati colle stampe. Dopo aver fatto egregiamente i suoi studi, all'età di veni' anni essendo in Roma cominciò a dar saggio di se, sia in chiarezza d' ingegno, sia per dottrina di leggi civili e di sacri canoni, che per letteratura, genti- lezza di costumi, ed eccellente disposizione alle cose onorate. Que- ste qualità venute a cognizione di Pio VI, e reputandolo atto a ben servire la santa Sede, per disporlo al pubblico bene, non solo lo ammise nella romana prelatura, ma lo annoverò tra i ponenti del buon governo, acciò ivi studiasse i buoni reggimenti dello stalo, ed im- parasse il modo di governare, quindi lo fece ponente di consulta. Cor- rispondendo colla sua saviezza e studio all'opinione ch'erasi concepita di lui, lo stesso Papa a'2 marzo J 784 lo fece uditore del sacro tri- bunale della rota per la città di Bologna di lui patria, essendo già ma- turo per sapere e per senno al gra- ve e rilevante uflizio; onde i suoi pareri ebbero poi forza di autorità,
MAL e ne' dubbiosi giudizi riuscirono per lume. Per 1' intemerata ginslizia mai ebbe umano riguardo, non paura dell' ira de' grandi, e ne iliede solenne prova nella famosa cau - sa tra il Pontefice Pio VI e le no- bili famiglie Lepri e Curii, per l'e- redità conseguila dal primo di d. Amanzio Lepri, di cbe facciamo pa- rola all'articolo Braschi [Vedi). Pareva a Pio YI su questa causa avervi buone ragioni,tutta volta volle che la rota ne giudicasse, trattandosi di lite die portava per conseguenza ricchissimo patrimonio ; volle quiu- di venire in giudizio come privato, perchè il tribunale non avesse a lui altri rispetli che quelli delia giustizia. Doveva tuttavia occoi re- re al pensiero de' giudici, che for- se il perdere potesse naturalmente essere acerbo al sovrano, non solo pel dispiacere che tutti sentono in riportare il torto nelle contese, ma eziandio pel clamore che avrebbe prodotto siffatto giudizio, e dal temerne quindi inombrata la pontificia e sovrana dignità. Pel Mal- vasia poi si aggiunsero i riflessi eh' egli ripeteva il grado di prela- to e la dignità di giudice da Pio VI, il contrasto della riconoscenza verso il benefattore, col timore di dispiacere e decadere dal favore; ma egli ponderate le ragioni delle parli, per equità vide soccombere quelle del principe, e formò il suo giudizio, che per rettitudine ed ingenuità interpellato non ascose. Fu perciò da tulli altamente lodalo per aver santamente fatto giustizia, e lo stesso Pio VI, sebbene soccom- bentCj ebbe a compiacersi della scel- ta di sì integro magistrato. Pio VII nel 1800 lo promosse ad assessore del s. ofllzio, geloso incarico che "Vigilante esercitò; lo ammise tra i M AL 93 consultori della congregazione detri- ti, ed avea deliberato elevarlo al cardinalato, quando le vicende po- litiche della seconda invasione fran- cese glielo impedirono. Per gli oc- corsi cambiamenti di governo e de- portazione del Papa nel 1809, il prelato dovelte partirsi da Roma , e si condusse a vivere in alcune delle principali città d'Italia, ove si fece stimare per dottrina e gen- tilezza. Fedele alla santa Sede ri- cusò ogni altezza di grado, e ritor- nato nel i8i4 Pio VII gloriosamente in Roma, monsignor Malva- sia fu prontamente a' suoi piedi. Il Pontefice lo reintegrò nelle sue ca- riche, e poscia nel concistoro degli 8 marzo 18 16 lo creò cardinale dell'ordine de' preti. Per titolo gli conferì la chiesa di s. Croce in Gerusalemme, annoverandolo alle con- gregazioni de' vescovi e regolari^ del concilio, dei riti e delle acque; quin- di nel settembre del medesimo anno lo prescelse a legato apostolico di Ravenna. Già in questa illustre città lo avea precorso la fama delle sue preclare doti, per cui splendido ne fu il ricevimento. Appena arrivato si pose all' opera di con- fermare la provincia nella suddi- tanza pontifìcia con pacifici modi, essendo il primo legalo che Raven- na rivedeva dopo la straniera oc- cupazione . Colla prudenza seppe accorrere ai bisogni, e trovava opportunamente i consigli adatti alle circostanze de' tempi ; coli' autorità accompagnava la benevolenza , e contenendo se medesimo nei giusti termini del potere, insegnava agli altri a contenersi in quelli dell'ob- bedire: diede inoltre belli esempi di pietà e fu limosiniero. Per l'u- tile pubblico prefeiì al proprio l'id- trui opinaoiento; a niuno era chiù-
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mai ebbe umano riguardo, non<br />
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sa tra il Pontefice Pio VI e le no-<br />
bili famiglie Lepri e Curii, per l'e-<br />
re<strong>di</strong>tà conseguila dal primo <strong>di</strong> d.<br />
Amanzio Lepri, <strong>di</strong> cbe facciamo pa-<br />
rola all'articolo Braschi [Ve<strong>di</strong>).<br />
Pareva a Pio YI su questa causa<br />
avervi buone ragioni,tutta volta volle<br />
che la rota ne giu<strong>di</strong>casse, trattandosi<br />
<strong>di</strong> lite <strong>di</strong>e portava per conseguenza<br />
ricchissimo patrimonio ; volle quiu-<br />
<strong>di</strong> venire in giu<strong>di</strong>zio come privato,<br />
perchè il tribunale non avesse a<br />
lui altri rispetli che quelli delia<br />
giustizia. Doveva tuttavia occoi re-<br />
re al pensiero de' giu<strong>di</strong>ci, che for-<br />
se il perdere potesse naturalmente<br />
essere acerbo al sovrano, non solo<br />
pel <strong>di</strong>spiacere che tutti sentono in<br />
riportare il torto nelle contese, ma<br />
ezian<strong>di</strong>o pel clamore che avrebbe<br />
prodotto siffatto giu<strong>di</strong>zio, e dal temerne<br />
quin<strong>di</strong> inombrata la pontificia<br />
e sovrana <strong>di</strong>gnità. Pel Mal-<br />
vasia poi si aggiunsero i riflessi<br />
eh' egli ripeteva il grado <strong>di</strong> prela-<br />
to e la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce da Pio<br />
VI, il contrasto della riconoscenza<br />
verso il benefattore, col timore <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>spiacere e decadere dal favore;<br />
ma egli ponderate le ragioni delle<br />
parli, per equità vide soccombere<br />
quelle del principe, e formò il suo<br />
giu<strong>di</strong>zio, che per rettitu<strong>di</strong>ne ed ingenuità<br />
interpellato non ascose. Fu<br />
perciò da tulli altamente lodalo<br />
per aver santamente fatto giustizia,<br />
e lo stesso Pio VI, sebbene soccom-<br />
bentCj ebbe a compiacersi della scel-<br />
ta <strong>di</strong> sì integro magistrato. Pio VII<br />
nel 1800 lo promosse ad assessore<br />
del s. ofllzio, geloso incarico che<br />
"Vigilante esercitò; lo ammise tra i<br />
M AL 93<br />
consultori della congregazione detri-<br />
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car<strong>di</strong>nalato, quando le vicende po-<br />
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cese glielo impe<strong>di</strong>rono. Per gli oc-<br />
corsi cambiamenti <strong>di</strong> governo e de-<br />
portazione del Papa nel 1809, il<br />
prelato dovelte partirsi da Roma ,<br />
e si condusse a vivere in alcune<br />
delle principali città d'Italia, ove<br />
si fece stimare per dottrina e gen-<br />
tilezza. Fedele alla santa Sede ri-<br />
cusò ogni altezza <strong>di</strong> grado, e ritor-<br />
nato nel i8i4 Pio VII gloriosamente<br />
in Roma, monsignor Malva-<br />
sia fu prontamente a' suoi pie<strong>di</strong>. Il<br />
Pontefice lo reintegrò nelle sue ca-<br />
riche, e poscia nel concistoro degli<br />
8 marzo 18 16 lo creò car<strong>di</strong>nale<br />
dell'or<strong>di</strong>ne de' preti. Per titolo gli<br />
conferì la chiesa <strong>di</strong> s. Croce in Gerusalemme,<br />
annoverandolo alle con-<br />
gregazioni de' vescovi e regolari^ del<br />
concilio, dei riti e delle acque; quin-<br />
<strong>di</strong> nel settembre del medesimo anno<br />
lo prescelse a legato apostolico<br />
<strong>di</strong> Ravenna. Già in questa illustre<br />
città lo avea precorso la fama delle<br />
sue preclare doti, per cui splen<strong>di</strong>do<br />
ne fu il ricevimento. Appena<br />
arrivato si pose all' opera <strong>di</strong> con-<br />
fermare la provincia nella sud<strong>di</strong>-<br />
tanza pontifìcia con pacifici mo<strong>di</strong>,<br />
essendo il primo legalo che Raven-<br />
na rivedeva dopo la straniera oc-<br />
cupazione . Colla prudenza seppe<br />
accorrere ai bisogni, e trovava opportunamente<br />
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circostanze de' tempi ; coli' autorità<br />
accompagnava la benevolenza , e<br />
contenendo se medesimo nei giusti<br />
termini del potere, insegnava agli<br />
altri a contenersi in quelli dell'ob-<br />
be<strong>di</strong>re: <strong>di</strong>ede inoltre belli esempi<br />
<strong>di</strong> pietà e fu limosiniero. Per l'u-<br />
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trui opinaoiento; a niuno era chiù-