Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...

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li lane della riforma di s. Teresa.
Il signor de Beiiille, poi cardi-
nale, fu il sno principale sostegno
per questa buona opera ; egli era
particolarmente stimato da Enrico
IV, dulia regina , e godeva della
loro confidenza. La permissione
per l'ingresso delle carmelitane in
Francia fu subito oltenula, e il
Papa Clemente Vili ne diede la
bolla necessaria. Mentre apparec-
chia vasi la fondazione delie car-
meli lane, madama Acarie raccolse
in una casa presso s. Genoveffa
parecchie giovani che sembravano
chiamale alia vita religiosa.
Là esse vivevano come in un monastero,
consecrando il loro tempo
all'orazione, ai riliro, alla mortifi-
ca/ione. Alcune si unirono alle car-
iiu>litane, a cui furono utilissime;
altre divennero le prime orsoline
di Parigi, preziosa istituzione per
la educiizione delle fanciulle. Madama
Acarie cooperò pure allo
stabilimento degli oratoriani in Fran-
cia. Ella rimase vedova lì i y novembre
i6i3. 11 signor Acarie
cadde malato negli ultimi di otto-
bie , e durante la sua malattia ,
\iì pia consorte non abbandonò
uu istante il suo letto, e si prese
tolte le cure che potevano contri-
buire a rendergli la sanità , o a
mitigare i suoi patimenti. Quasi
sTibilo dopo i suoi funerali, ella si
ritirò in un appartamento esteriore
delle carmelitane della contrada
s. Giacomo. Sua prima cura nella
vedovanza fu di assettare i suoi
alfari temporali. Le sue tre figlie
erano entrate in religione, locchè
rendeva i suoi tre figli soli eiedi.
l'.lla fece tali disposizioni eh' essi
ne furono egualmente soddisfatti.
Non si trova in alcun tratto della
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sua vita una sola circostanza nella
quale siasi formalo il minimo lamento
contro la sua giustizia, la
sua prudenza, e la saggezza della
sua condotta, sia nelle disposizioni
domestiche, sia nei numerosi diffi-
cili affari d'interesse eh' ebbe più
volle a trattare. Non avendo piìi
legami die la ritenessero in mezzo
al mondo, entrò nell'ordine delle
carmelitane nel convento d'Amiens
il 7 aprile i6i4- '^ì ^^^ce il novi-
ziato, accudendo ai più bassi servi-
gi della cucina, e il 7 aprile 161
fece la sua professione solenne, prendendo
il nome di Maria dell'In-
carnazione. Ella era allora gravemente
maiala, e tanto aumeulossi
il suo male che le venne amministrato
il Viatico e l'estrema un-
zione, e già disperava si di sua gua-
rigione; tuttavia ritornò, non già
alla saluLe, ma ad una vita d'infermità
e di patimenti. Suor Ma-
ria ricusò per umiltà la carica di
priora, che le religiose volevano
conferirle. Fu poscia mandata dai
superiori nel monastero di Pontoi-
se, per accomodarne gli affari tem-
porali. Coll'assislenza di de Maril-
lac, ella pagò tutti i debiti della
casa, accrebbe gli edifìci del monastero,
come pure gli ornamenti
della clìiesa, e fece rivivere fra
quelle religiose il vero spirito di
s. Teresa. Suor Maria dimorò in
questo monastero fino alla morte,
e vi si mostrò costantemente un
moilello perfetto di tutte le virili.
Passò all'eterna vita il dì 18 a-
prile 1618, in età di cinquanladue
anni. Tredici anni erano scorsi
dalla fondazione delle carmelitane
in Francia, e quatlro dalla sua
professione religiosa. Alla sua mor-
te quattordici case erano slate
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