Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...
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3i2 MAR riva gli ammnlati ; era raiiito dei poveri; rimetteva la pace fra i dis- sidenti, e riconduceva a Dio coloro che si erano allontanati dalia via della salute. Sebbene d'innocentis- sima vita, non si credette dispen- sata dal praticare un'austera peni- tenza; e quantunque ricolma di mali, imponevasi digiuni e mortificazioni corporali. Finalmente andò a rice- vere in cielo la corona di giustizia, a' 28 maggio iSyy. Il suo corpo fu portato nella chiesa delle car- melitane di s. Maria degli Angeli, dove fu sempre onorato con culto pubblico, e conservossi intiero. Il Papa Pio VII permise nel 1802 all'ordine de' domenicani ed al cle- ro di Firenze di recitare l'ofìlìcio e di celebrare la messa di questa san- ta vcjgine. MARU MADDALENA de'Pazzi (s.). Uscita dalla illustre famiglia fio- rentina de' Pazzi_, nacque nel i566, e si ebbe nel battesimo il nome di Caterina. Allo spuntare in essa dei primi barlumi della ragione, lasciò travedere i più felici presagi di quella eminente santità alla quale Dio destinavala. Spesso privavasi del suo pranzo per nutrire i po- verelli. Nemica d' ogni fanciulle- sco trastullo, si toglieva alle brigate delle sue compagne per ritirarsi ad orare, e coglieva ogni occasione d' insegnare le orazioni ai poveri fanciulli che non le sapeano. Il suo ardore nell* esercizio dell' orazione crebbe in lei all'età di otto o nov' anni, si che vi spendea le ore intere. A questa scuola divina ella attinse il vero sapore della virtù, e concepì un forte desiderio di non vivere che per Gesù Cristo, e di patire a sua imitazione. Usci- va nottetempo dui suo letticciuo- MAR lo, per coricarsi sulla paglia, o sul tavolato della camera. Una volta inlrecciossi una corona di giimchi tessuta di spine, se la pose sul ca- po, e si coricò in quella foggia, a ciò sospinta dalla meditazione del- la passione del Salvatore, che d'al- lora in poi fu il principale ogget- to de' suoi pensieri e di tutti gli affetti del suo cuore. Di dodici anni ella si legò con voto di serbare la virginità per tutta la vita. Essendo suo padre slato eletto dal granduca a governatore di Cortona, ella fu data alle religiose di s. Giovanni di Firenze che la educassero. Que- sta separazione dal mondo le ap- portò assai grande consolazione perciocché lasciavala in libertà di se- guire l'impulso del suo fervore. Tornato suo padre a Firenze dopo quindici mesi, fece disegno di provvedere a Caterina un accasamento conveniente alla sua nascita, e già molti buoni partiti gli si fecero innanzi; ma ella chiese il permesso di abbracciare lo stato religioso, locchè dopo qualche difficoltà le venne accordato. L'ordine delle carmelitane fu quello ch'ella scel- se, perchè quivi le suore si comunicavano quasi ogni giorno; ed a' 3o gennaio del i583 prese l'abito nel monastero di s. Fridia- no. Durante il suo noviziato fu l'ammirazione di tutte quelle che erano testimoni dell'ardore di sua carità. Una malattia da cui fu tribolala non servi che a far mag- giormente risplendere in essa la più eroica virtù. Ella fece la sua pro- fessione ai r 7 maggio 1 584, q^^^n- do la suddetta malattia polca far temere dei suoi giorni : cangiò alloia il suo nome di Caterina in quello di Maria l\|adclalcna, ch'el* ,
MAR la onorava come ppifelto modello dei penitenti. Dopo fatta ìa sua profes- sione ebbe molti ratti, e ricevette ineffabili consolazioni per quaranta giorni, specialmente dopo le sue comunioni. A queste dolcezze sot- tentrarono le pene, le quali pero affinarono e fortificarono vieppiù la sua virtù. II timore di aver offeso Dio coli' aver dimostrato troppo de- siderio di far professione, la determinò a pregare che le si permet- tesse di passai^ ancora due anni nel noviziato; locchè le venne dalla superiora concesso. Spirato questo termine fu eletta seconda forestiera o direttrice delle giovinette di fuori, che venivano ammaestrate nella ve- §pla, prima di essere ammesse a vestir l'abito. Tre anni dopo fu incaricata d'istruire le novizie. Tutta la comunità non poteva abba- stanza ammirare la santa sua avi- dità per la penitenza; digiunava in pane ed acqua tutti i giorni, ec- cetto le domeniche e le feste, e al digiuno aggiungeva molte austerità corporali. Ma lo spirito delle te- nebre la tormentava orribilmente con tentazioni d'impurità, di ghiot- toneria, di orgoglio, d'infedeltà, di bestemmia. La sua fantasia riem- pi vasi di abbominevoli idee che la gitlavano in uno stato il più ango- scioso; non sapea trovare riposo, quantunque innalzasse fervide preghiere a Gesù Cristo e alla Regina delle vergini ; ne giovarono a ren- derle la calma i cilizi armati di punte di ferro, ed altri somiglianti stromeuli di penitenza. Il suo spi- rito era tormentato da orride fan- tasirae, e ciò faceale credere di es- sere abbandonata al furore delle potenze infernali. Ad accrescere la ma desolazione, si univa il dis- MAR 3i3 prezzo che tutta la comunità pre- se per essa, trattandosi da illusio- ni tante grazie straordinarie che in avanti ella avea ricevute, e che eransi in lei ammirate. Dopo cinque anni di prova si ardua. Iddio rese la pace alla santa; e il ritorno delle consolazioni fu seguito da molte altre grazie particolari. Fa- vorita del dono della profezia, pre- disse il pontificato a Leone XI , presagendo pure che poco tempo avrebbe regnato, come verificossi. Nel i5g8 fu fatta maestra delle novizie, ed esercitato per sei anni questo officio^ fu eletta sottopriora. Cinica che sostenne pel restante della sua vita. Nessuna di queste occupazioni valse ad interrompere la sua unione con Dio, il cui so- lo nome svegliava in lei i più vi- vi trasporti. Ella era divorata dal- lo zelo per la salute delle anime, e versava continuamente lagrime per la conversione degl'infedeli, degli eretici e di tutti i peccatori, procurando d' instillare anche alle altre questi suoi sentimenti. Gli ultimi anni della sua vita furofno travagliati da violenti malo- ri; ma ella desiderava di continuar a patire per amore di Gesù Cristo; e quello che mostrava principalmente l'eroismo di sua pa- zienzaj egli era che nelle sue ora- zioni chiedeva a Dio di soff'rire senza consolazione, per meglio sen- tire l'amarezza del calice del suo Salvatore. Sentendo avvicinarsi il suo fine, ella esortò le sue reli- giose al fervore ed all'amor della croce; poscia domandò l'estrema unzione, e si comunicò tutti i gior- ni fino alla sua morte, che seguii ai 2 5 di maggio 1607, nella sua età di quaranluu anno. Urbano Vili I4
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la onorava come ppifelto modello dei<br />
penitenti. Dopo fatta ìa sua profes-<br />
sione ebbe molti ratti, e ricevette<br />
ineffabili consolazioni per quaranta<br />
giorni, specialmente dopo le sue<br />
comunioni. A queste dolcezze sot-<br />
tentrarono le pene, le quali pero<br />
affinarono e fortificarono vieppiù la<br />
sua virtù. II timore <strong>di</strong> aver offeso<br />
Dio coli' aver <strong>di</strong>mostrato troppo de-<br />
siderio <strong>di</strong> far professione, la determinò<br />
a pregare che le si permet-<br />
tesse <strong>di</strong> passai^ ancora due anni<br />
nel noviziato; locchè le venne dalla<br />
superiora concesso. Spirato questo<br />
termine fu eletta seconda forestiera<br />
o <strong>di</strong>rettrice delle giovinette <strong>di</strong> fuori,<br />
che venivano ammaestrate nella ve-<br />
§pla, prima <strong>di</strong> essere ammesse a<br />
vestir l'abito. Tre anni dopo fu<br />
incaricata d'istruire le novizie. Tutta<br />
la comunità non poteva abba-<br />
stanza ammirare la santa sua avi-<br />
<strong>di</strong>tà per la penitenza; <strong>di</strong>giunava in<br />
pane ed acqua tutti i giorni, ec-<br />
cetto le domeniche e le feste, e al<br />
<strong>di</strong>giuno aggiungeva molte austerità<br />
corporali. Ma lo spirito delle te-<br />
nebre la tormentava orribilmente<br />
con tentazioni d'impurità, <strong>di</strong> ghiot-<br />
toneria, <strong>di</strong> orgoglio, d'infedeltà, <strong>di</strong><br />
bestemmia. La sua fantasia riem-<br />
pi vasi <strong>di</strong> abbominevoli idee che la<br />
gitlavano in uno stato il più ango-<br />
scioso; non sapea trovare riposo,<br />
quantunque innalzasse fervide preghiere<br />
a Gesù Cristo e alla Regina<br />
delle vergini ; ne giovarono a ren-<br />
derle la calma i cilizi armati <strong>di</strong><br />
punte <strong>di</strong> ferro, ed altri somiglianti<br />
stromeuli <strong>di</strong> penitenza. Il suo spi-<br />
rito era tormentato da orride fan-<br />
tasirae, e ciò faceale credere <strong>di</strong> es-<br />
sere abbandonata al furore delle<br />
potenze infernali. Ad accrescere la<br />
ma desolazione, si univa il <strong>di</strong>s-<br />
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prezzo che tutta la comunità pre-<br />
se per essa, trattandosi da illusio-<br />
ni tante grazie straor<strong>di</strong>narie che<br />
in avanti ella avea ricevute, e che<br />
eransi in lei ammirate. Dopo cinque<br />
anni <strong>di</strong> prova si ardua. Id<strong>di</strong>o<br />
rese la pace alla santa; e il ritorno<br />
delle consolazioni fu seguito da<br />
molte altre grazie particolari. Fa-<br />
vorita del dono della profezia, pre-<br />
<strong>di</strong>sse il pontificato a Leone XI ,<br />
presagendo pure che poco tempo<br />
avrebbe regnato, come verificossi.<br />
Nel i5g8 fu fatta maestra delle<br />
novizie, ed esercitato per sei anni<br />
questo officio^ fu eletta sottopriora.<br />
Cinica che sostenne pel restante<br />
della sua vita. Nessuna <strong>di</strong> queste<br />
occupazioni valse ad interrompere<br />
la sua unione con Dio, il cui so-<br />
lo nome svegliava in lei i più vi-<br />
vi trasporti. Ella era <strong>di</strong>vorata dal-<br />
lo zelo per la salute delle anime,<br />
e versava continuamente lagrime<br />
per la conversione degl'infedeli,<br />
degli eretici e <strong>di</strong> tutti i peccatori,<br />
procurando d' instillare anche alle<br />
altre questi suoi sentimenti. Gli<br />
ultimi anni della sua vita furofno<br />
travagliati da violenti malo-<br />
ri; ma ella desiderava <strong>di</strong> continuar<br />
a patire per amore <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo; e quello che mostrava<br />
principalmente l'eroismo <strong>di</strong> sua pa-<br />
zienzaj egli era che nelle sue ora-<br />
zioni chiedeva a Dio <strong>di</strong> soff'rire<br />
senza consolazione, per meglio sen-<br />
tire l'amarezza del calice del suo<br />
Salvatore. Sentendo avvicinarsi il<br />
suo fine, ella esortò le sue reli-<br />
giose al fervore ed all'amor della<br />
croce; poscia domandò l'estrema<br />
unzione, e si comunicò tutti i gior-<br />
ni fino alla sua morte, che seguii<br />
ai 2 5 <strong>di</strong> maggio 1607, nella sua età<br />
<strong>di</strong> quaranluu anno. Urbano Vili I4