Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...

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*i74 ^^AR JVei primi tempi in Francia la di- gnità di maresciallo non durava per tutta la vita, ma finiva allor- ché diveniva incompatibile colle funzioni di altro ufTìzio. Nel 1270 si legge, che s. Luigi IX fu il primo re di Francia che rd un tempo avesse due ma-rescialli che comandavano le armate : ai due ma- rescialli di Francia, Francesco I ne aggiunse il terzo, Enrico II il tjuarto, ed i suoi successori ne aumentarono il numero. Sotto Enri- co III però il numero venne determinato a quattro. Enrico IV tornò ad accrescerli , e così fecero Luigi Xin, 6 massime Luigi XIV, sotto di cui se ne coniarono venti. Nel 1790 in Francia fu soppresso il titolo di maresciallo, insieme agli altri della cavalleria. Rinnovata ivi però la sovranità, si crearono di nuovo marescialli, e se ne conferì il grado ai più benemeriti generali dell'esercito. Nella Germania è an- tichissimo il titolo di maresciallo, benché in questa dignità non sia sempre riunito il comando degli eserciti, e sovente sia stata riguar- data come titolo di onore; quindi vi furono i marescialli delle corti, dei palazzi, delle diete ec. Finche e- sistetle il sacro romano impero, di esso era gran maresciallo Teietlore di Sassonia. Neil* impero austriaco si è di nuovo riunito il titolo e grado di maresciallo al comandan- te dell* esercito. II eh. conte Leo- pardi nella P^ùa dì Bonafede, fiorito nel secolo XVI, parla del maresciallo della Marca, comandante o primo uffizi ale della forza di po- lizia, a cui venivano commesse le esecuzioni più importanti delia giustizia. Nella Series rectorum Anco- nilanae Marchine ci dà poi questi maieseialli della Marca: ix5i ma* MAR rexrnllm Mtvchìae Thomas de Fo- llano; iSiy Ponzio Arnaldi, di cui parlammo all'articolo Loreto; i37.8 Bernardo di Biu bei-ano; \'òf\^ mar- chio et marescnllus Marchine il nobile e potente Pietro rii Tornamira; i4i4 Bartolomeo Mainardi perugino; 1478 magnifico d. Francesco de Belvisis bolognese; f4o^ Leonardo Calcagni fiorentino. Qual fosse il maresciallo di Benevento, altra provincia del dominio della santa Sede, lo diremo parlando di Eugenio IV. L'origine del presente marescial- lo di santa romana Chiesa, custo- de del conclave, risale al secolo XIII, e fu allora attribuita alla nobilissima famiglia Sm'clU (Fedì\ in premio di aver essa inventato il conclave: cosi il Novaes nel t. I, p. 88, dell' Introduzione alle vite de Pontefici^ àtando il cardinal de Lu- ca, Relat, rom. curiae par. II, dis- curs. 3, n. i4 e i5. Il Ratti, Della famiglia Sforza t. Il, p. 3 06, par- lando della Savelli , asserisce che rilevasi da una bolla d' Innocenzo VI (la riporta a p. 334 coli' av- vertenza che perpetua sembra la concessione d'Innocenzo VI, ma in questa parte il privilegio non fu ammesso dai Papi successori), colla quale conferisce il maresciallato di Roma e la custodia del conclave a Gio. Battista Savelli; che il primo Papa che ne decorasse la famiglia fu il b. Gregorio X , sicuramente allorquando nel concilio II gene- rale di Lione l'anno 1274 fissò il conclave e le leggi per l'elezione del sommo Pontefice con oppor- tuni regolamenti, piivilegio che In- nocenzo VI dice aver già confermato Onorio IV, Nicolò IV, Clemente V e Giovanni XXII. Ag- giunge tuttavia, che a qualche an-

M A R- yio primn si snoie riferire inula l'in- rominciamerilo (li questa carica, quanto il posspsjjo godutone du Lu- ca Savelli, cioè al conclave stesso in cui dopo due anni, nove mesi e due giorni di sede vacante , il primo settembre 127» fu eletto lo stesso Gregorio X. Radunati i cardinali in Viterbo dopo la morte di Clemente IV, al modo detto al suc- citato voi. p. 260 e 261 , ed al- l'articolo Gregorio X, giacché l'u- so de' coticlavi non erasi ancora introdotto. Secondo V Oldoini , fu- rono gli stessi viterbesi, che vedendo così lungamente procrastinare la scelta del nuovo Papa, chiuse le porte della città e ridotti i cardinali dentro il palazzo vescovile, dettero incombenza a Luca Savelli di somministrare ai mede- simi i necessari alimenti, e di slare alla loro custodia. Dice inoltre il Ratti, sembrare più probabile, come pur dicemmo noi al cibato luo- go, che tutlociò fosse opera di Car- lo I re di Sicdia, che unitamente a Filippo III re di' FVancia erasi portalo a Viterbo per far accele- rare l'eiezione del Pontefice. Carlo ] era allora senatore di Roma , e vi esercitava tutta l'autorità; e Lu- ca Savelli viveva ai di lui servigi e sotto la sna special protezione frutto della quale fu l' investitura che riportò daj medesimo nel 1272 della città e slato di \'euafro. Que- sta dignità, che secondo la varietà de' tempi a varie vicende fu sotto- posta, in principio inlerrottamente goduta dalla casa Savelli , si perpetuò in essa per diritto ereditario dopo qualche secolo. Che tale ono- re lo ricevessero i Savelli per a- ^Jere inventato il conclave, ed ac- celerata l'elezione di Gregorio X , terminata la vedovanza della Chie- , mAR 27" sa, e la più lunga delle sedi va- cuiti, lo allerma pure il p. Plcttemberg, Noliùay \ "ò de sUucLiua conclavis. Il p. Bonucci weW Istoria del b. Gregorio X, a p. 184, parlando con lode delle ottime leggi da lui sta- bilite pel conclave, poscia eseguite ed ampliatej osserva che tuttavia la casa principesca Savelli ritiene anco l'onoranza che per ispecial privilegio dell' istesso Gregorio X fu conceduta, come scrivono Selino eSansovino, a Fabio Savelli di deputare un principale di sua pro- sapia per custode del conclave dei cardinali , quando si rinchiudono per creare il Papa, tenendo le chia- vi della porta di esso; e di più che allora fosse maresciallo di Roma, ed avesse giurisdizione in un particolare tribunale che anticamente si chiamava Coile SavtlUiy di conoscere cause civili e crimi- nali. Al quale tribunale pure in quel tempo si concedevano appel- lazioni di tutto lo stalo ecclesiasti- co, come si legge in una bolla di Martino V de' 3 giugno i43o; preminenza in vero per tanti titoli meritamente compartita alla anti- chissima ed illustre famiglia Savelli. ]Nei Luuadoro poi stampato nel 1 646, Relazione della corte di Roma, p. 71, del Maresciallo di Roma, si legge quanto segue. Il mare- sciallato, dignità antica, è al presente nella nobilissima famiglia Savelli la quale esercita il capo della casa di essa. Ila la custodia delle carceri di corte Savolla, ed ha cognizione di cause criminali leggiere , dove non sia stato sparso sangue; ed ha prò tempore la custodia del con- clave, con certa quantità di solda- ti postivi dal maresciallo col capi- tano di essi, eh' è sempre persona ,

M A R-<br />

yio primn si snoie riferire inula l'in-<br />

rominciamerilo (li questa carica,<br />

quanto il posspsjjo godutone du Lu-<br />

ca Savelli, cioè al conclave stesso<br />

in cui dopo due anni, nove mesi e<br />

due giorni <strong>di</strong> sede vacante , il primo<br />

settembre 127» fu eletto lo stesso<br />

Gregorio X. Radunati i car<strong>di</strong>nali<br />

in Viterbo dopo la morte <strong>di</strong> Clemente<br />

IV, al modo detto al suc-<br />

citato voi. p. 260 e 261 , ed al-<br />

l'articolo Gregorio X, giacché l'u-<br />

so de' coticlavi non erasi ancora<br />

introdotto. Secondo V Oldoini , fu-<br />

rono gli stessi viterbesi, che vedendo<br />

così lungamente procrastinare<br />

la scelta del nuovo Papa,<br />

chiuse le porte della città e ridotti<br />

i car<strong>di</strong>nali dentro il palazzo vescovile,<br />

dettero incombenza a Luca<br />

Savelli <strong>di</strong> somministrare ai mede-<br />

simi i necessari alimenti, e <strong>di</strong> slare<br />

alla loro custo<strong>di</strong>a. Dice inoltre il<br />

Ratti, sembrare più probabile, come<br />

pur <strong>di</strong>cemmo noi al cibato luo-<br />

go, che tutlociò fosse opera <strong>di</strong> Car-<br />

lo I re <strong>di</strong> Sic<strong>di</strong>a, che unitamente<br />

a Filippo III re <strong>di</strong>' FVancia erasi<br />

portalo a Viterbo per far accele-<br />

rare l'eiezione del Pontefice. Carlo<br />

] era allora senatore <strong>di</strong> Roma , e<br />

vi esercitava tutta l'autorità; e Lu-<br />

ca Savelli viveva ai <strong>di</strong> lui servigi<br />

e sotto la sna special protezione<br />

frutto della quale fu l' investitura<br />

che riportò daj medesimo nel 1272<br />

della città e slato <strong>di</strong> \'euafro. Que-<br />

sta <strong>di</strong>gnità, che secondo la varietà<br />

de' tempi a varie vicende fu sotto-<br />

posta, in principio inlerrottamente<br />

goduta dalla casa Savelli , si perpetuò<br />

in essa per <strong>di</strong>ritto ere<strong>di</strong>tario<br />

dopo qualche secolo. Che tale ono-<br />

re lo ricevessero i Savelli per a-<br />

^Jere inventato il conclave, ed ac-<br />

celerata l'elezione <strong>di</strong> Gregorio X ,<br />

terminata la vedovanza della Chie-<br />

,<br />

mAR 27"<br />

sa, e la più lunga delle se<strong>di</strong> va-<br />

cuiti, lo allerma pure il p. Plcttemberg,<br />

Noliùay \ "ò de sUucLiua<br />

conclavis.<br />

Il p. Bonucci weW Istoria del b.<br />

Gregorio X, a p. 184, parlando con<br />

lode delle ottime leggi da lui sta-<br />

bilite pel conclave, poscia eseguite<br />

ed ampliatej osserva che tuttavia<br />

la casa principesca Savelli ritiene<br />

anco l'onoranza che per ispecial<br />

privilegio dell' istesso Gregorio X<br />

fu conceduta, come scrivono Selino<br />

eSansovino, a Fabio Savelli <strong>di</strong><br />

deputare un principale <strong>di</strong> sua pro-<br />

sapia per custode del conclave dei<br />

car<strong>di</strong>nali , quando si rinchiudono<br />

per creare il Papa, tenendo le chia-<br />

vi della porta <strong>di</strong> esso; e <strong>di</strong> più<br />

che allora fosse maresciallo <strong>di</strong> Roma,<br />

ed avesse giuris<strong>di</strong>zione in un<br />

particolare tribunale che anticamente<br />

si chiamava Coile SavtlUiy<br />

<strong>di</strong> conoscere cause civili e crimi-<br />

nali. Al quale tribunale pure in<br />

quel tempo si concedevano appel-<br />

lazioni <strong>di</strong> tutto lo stalo ecclesiasti-<br />

co, come si legge in una bolla <strong>di</strong><br />

Martino V de' 3 giugno i43o;<br />

preminenza in vero per tanti titoli<br />

meritamente compartita alla anti-<br />

chissima ed illustre famiglia Savelli.<br />

]Nei Luuadoro poi stampato nel<br />

1 646, Relazione della corte <strong>di</strong> Roma,<br />

p. 71, del Maresciallo <strong>di</strong> Roma,<br />

si legge quanto segue. Il mare-<br />

sciallato, <strong>di</strong>gnità antica, è al presente<br />

nella nobilissima famiglia Savelli<br />

la quale esercita il capo della casa<br />

<strong>di</strong> essa. Ila la custo<strong>di</strong>a delle carceri<br />

<strong>di</strong> corte Savolla, ed ha cognizione<br />

<strong>di</strong> cause criminali leggiere , dove<br />

non sia stato sparso sangue; ed ha<br />

prò tempore la custo<strong>di</strong>a del con-<br />

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