Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 42.pdf - Bibliotheca ...
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a68 M.VR MAR gallone o trina d'oro che usavano inoHn premura nellci pietà e nelle vsull'orlo della stola nera, quale por- lettere. Dopo la morte de' suoi Retavano ordinariamente. Gli altri ca- nitori abbandonò il suo paese e calieri erano quelli ch'eransi meri- rinunziò i suoi beni per ritirarsi lati un tal grado nelle altie ac- a Coutances, di cui era allora ve- cennate categorie, e per tali dichia- scovo s. Possessore, il quale ordivMì dal doge che poteva crearne nollo prete, e lo fece missionario a piacere, portando la descritta in- della sua diocesi. Desiderando molte segna d'oro di s. Marco. Questa persone di vivere sotto la sua di- insegna i cavalieri di s. Marco la rezione, s. Marculfo coi soccorsi del portavano ancora sulle loro arnji re Childeberto eresse un monastee vesti bianche, col leone di co- roaNanteuil per radunarvele. Con- lore vermiglio. II p. Bonanni nel tansi fra' suoi discepoli s. Cariulfo, suo Catalogo degli ordini equestri s. Domardo e s. Elerio. Le auste- ne parla, e ne riporta la figura a rità ordinate non erano sufficienti p. LXXII. pel fervore del santo abbate; ma MARCOPOLI, Marcopalis. Sede ogni arino andava a passare la qua- vescovile della provincia Osroena, resi ma in un'isola vicina, ove aveasi sotto la. metropoli di Edessa, nella costrutto da se una specie di ca- diocesi d'Antiochia, eretta nel V pannuccia. Poco pane d'orzo ed secolo. Ne furono vescovi Ciro che erbe crude erano l'ordinario suo fu scomunicato con altri vescovi cibo, ed alcuni giorni slava del tut- orientali dal concilio di Efeso, e to senza mangiare; coricavasi sulla Caiuma o Caiama che assistette e nuda terra, e non avea che una sottoscrisse al concilio di Caicedo- pietra per origliere. Permise ad al- iiia. Oriens christ. l. II, p. 981. II coni de' suoi discepoli più fervorosi Terzi, Siria sacra^ p. 95, dice che di ritirarsi nell'isola di Gersei, per il Bocharto chiama Marcopoli, /l/
MAR vicino al Tigri, tra Mosul e Bag- dad. Per la sua fortezza non potè riuscire a Tamerlano di prenderla, mentre assoggettò al suo dominio tutta l'Asia. Si narra che quel con- quistatore vi fu arrestato per si lungo tempo all' assedio, che le sue truppe ebbero il tempo di piantare delle viti all' intorno e di mangiarne l'uva. E ora cinta di buona muraglia in pietra, fiancheggiata da torri e da contrafforti, e restaurata nel 1792. Sulla sommità di una montagna che la domina , esiste un' antica fortezza fabbricata dagli impei'atori greci. Fu la residenza di molti patriarchi giacobiti. An- che i nestoriani vi hanno un ve- scovo come i giacobiti , ma questi superano i nestoriani nel numero. MardeSy Casti um Mardes^ in Me- sopotamia, sotto il patriarcato di Antiochia, secondo Commanville fu suffraganea delia metropoli di Amida o Diarbekir. Ecco i vescovi nestoriani di Marda che si cono- scono. Jaballaha trasferito a INisibi dal cattolico Elia 111. Giuseppe Jesu- Denha , assistette all'elezione del cattolico Denha I. Jesuiab sedeva nel i55o con titolo di metropolitano di Soba, di Armenia e di Mar- da. Timoteo vescovo de' caldei che si separarono dai nestoriani, fu in- nalzato alla dignità di cattolico col nome di Giuseppe, dal Papa Clemente XI. Oriens christ. t. II, p. 32 1. 1 vescovi poi giacobiti di Marda sono: Anania I che consecrò il patriarca -giacobita Anastasio li nel concilio di Rhesina nel 687. Serguna del 755. Anania II del 798, cui successe Ignazio. Giovanni I che governò pure altre chiese^ dal II 25 al 1265: Gregorio Bar- Ebreo che parla con elogio di tal prelato in Chron, Syriae^ dice MAR 269 che dopo la sua morte i patriar- chi giacobiti trasportarono la sede d'Amida a Marda. Mandiana del 1 167 per essere stato malamente ricevuto dai ci ti adi ni , si ritirò a Costantinopoli. Giovanni lì del i232 divenne mafriano nel 1249 ^ P''' triarca nel i253. Giuseppe, poi promosso a patriarca col nome d'Ignazio V nel 1293. Giovanni IH vescovo di Cartamina del 1 364- Enoch altro vescovo di Cartamina e di Marda, diventò patriarca nel 1421. Polisseno gli successe, e nel i44^ anco nel patriarcato. Giorgio consecrò due patriarchi , ed ebbe in successore Timoteo o Tommaso del 1590. Atanasio Saphar abbrac- ciò la fede cattolica, e portatosi in Roma viveva nel 1721. Oriens christ. t. II, p. 1460. Air articolò Antiochia de'siri, si parla pure di Marda o Mardin. Quivi i cattolici hanno l'arcivescovo armeno, che al presente è monsignor Giuseppe Agieman, con 25o famiglie cattoli- che, essendovene altre ^o in Tel- Ermen, villaggio fuori della città con chiesa, mentre quella di Mar- din è antica. Yi è un ospizio di carmelitani, provvisoriamente occu- pato dai cappuccini. Anche i cal- dei vi hanno il proprio vescovo, ed attualmente lo è monsignor Lo- renzo Destu. Dei siri poi n' è ve- scovo monsignor Antonio Samhiri che abiurò l'eresia. La città conta più di 28,000 abitanti. MAREFOSCHl Prospero, Car- dinale. Prospero Marefoschi nobile di Macerata, nato in Monlesanto nella Marca, fatti i primi studi nell'università di Fermo, in cui riportò la laurea dottorale nel!' imo e neir altro diritto , condottosi a Roma si diede alla professione del- l'avvocato, e da Innocenzo XII nel
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vicino al Tigri, tra Mosul e Bag-<br />
dad. Per la sua fortezza non potè<br />
riuscire a Tamerlano <strong>di</strong> prenderla,<br />
mentre assoggettò al suo dominio<br />
tutta l'Asia. Si narra che quel con-<br />
quistatore vi fu arrestato per si<br />
lungo tempo all' asse<strong>di</strong>o, che le sue<br />
truppe ebbero il tempo <strong>di</strong> piantare<br />
delle viti all' intorno e <strong>di</strong> mangiarne<br />
l'uva. E ora cinta <strong>di</strong> buona<br />
muraglia in pietra, fiancheggiata da<br />
torri e da contrafforti, e restaurata<br />
nel 1792. Sulla sommità <strong>di</strong> una<br />
montagna che la domina , esiste<br />
un' antica fortezza fabbricata dagli<br />
impei'atori greci. Fu la residenza<br />
<strong>di</strong> molti patriarchi giacobiti. An-<br />
che i nestoriani vi hanno un ve-<br />
scovo come i giacobiti , ma questi<br />
superano i nestoriani nel numero.<br />
MardeSy Casti um Mardes^ in Me-<br />
sopotamia, sotto il patriarcato <strong>di</strong><br />
Antiochia, secondo Commanville fu<br />
suffraganea delia metropoli <strong>di</strong> Amida<br />
o Diarbekir. Ecco i vescovi<br />
nestoriani <strong>di</strong> Marda che si cono-<br />
scono. Jaballaha trasferito a INisibi<br />
dal cattolico Elia 111. Giuseppe Jesu-<br />
Denha , assistette all'elezione del<br />
cattolico Denha I. Jesuiab sedeva<br />
nel i55o con titolo <strong>di</strong> metropolitano<br />
<strong>di</strong> Soba, <strong>di</strong> Armenia e <strong>di</strong> Mar-<br />
da. Timoteo vescovo de' caldei che<br />
si separarono dai nestoriani, fu in-<br />
nalzato alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> cattolico col<br />
nome <strong>di</strong> Giuseppe, dal Papa Clemente<br />
XI. Oriens christ. t. II, p.<br />
32 1. 1 vescovi poi giacobiti <strong>di</strong> Marda<br />
sono: Anania I che consecrò il<br />
patriarca -giacobita Anastasio li nel<br />
concilio <strong>di</strong> Rhesina nel 687. Serguna<br />
del 755. Anania II del 798,<br />
cui successe Ignazio. Giovanni I<br />
che governò pure altre chiese^ dal<br />
II 25 al 1265: Gregorio Bar-<br />
Ebreo che parla con elogio <strong>di</strong><br />
tal prelato in Chron, Syriae^ <strong>di</strong>ce<br />
MAR 269<br />
che dopo la sua morte i patriar-<br />
chi giacobiti trasportarono la sede<br />
d'Amida a Marda. Man<strong>di</strong>ana del<br />
1 167 per essere stato malamente<br />
ricevuto dai ci ti a<strong>di</strong> ni , si ritirò a<br />
Costantinopoli. Giovanni lì del i232<br />
<strong>di</strong>venne mafriano nel 1249 ^ P'''<br />
triarca nel i253. Giuseppe, poi promosso<br />
a patriarca col nome d'Ignazio<br />
V nel 1293. Giovanni IH<br />
vescovo <strong>di</strong> Cartamina del 1 364-<br />
Enoch altro vescovo <strong>di</strong> Cartamina<br />
e <strong>di</strong> Marda, <strong>di</strong>ventò patriarca nel<br />
1421. Polisseno gli successe, e nel<br />
i44^ anco nel patriarcato. Giorgio<br />
consecrò due patriarchi , ed ebbe<br />
in successore Timoteo o Tommaso<br />
del 1590. Atanasio Saphar abbrac-<br />
ciò la fede cattolica, e portatosi in<br />
Roma viveva nel 1721. Oriens<br />
christ. t. II, p. 1460. Air articolò<br />
Antiochia de'siri, si parla pure <strong>di</strong><br />
Marda o Mar<strong>di</strong>n. Quivi i cattolici<br />
hanno l'arcivescovo armeno, che al<br />
presente è monsignor Giuseppe Agieman,<br />
con 25o famiglie cattoli-<br />
che, essendovene altre ^o in Tel-<br />
Ermen, villaggio fuori della città<br />
con chiesa, mentre quella <strong>di</strong> Mar-<br />
<strong>di</strong>n è antica. Yi è un ospizio <strong>di</strong><br />
carmelitani, provvisoriamente occu-<br />
pato dai cappuccini. Anche i cal-<br />
dei vi hanno il proprio vescovo, ed<br />
attualmente lo è monsignor Lo-<br />
renzo Destu. Dei siri poi n' è ve-<br />
scovo monsignor Antonio Samhiri<br />
che abiurò l'eresia. La città conta<br />
più <strong>di</strong> 28,000 abitanti.<br />
MAREFOSCHl Prospero, Car-<br />
<strong>di</strong>nale. Prospero Marefoschi nobile<br />
<strong>di</strong> Macerata, nato in Monlesanto<br />
nella Marca, fatti i primi stu<strong>di</strong><br />
nell'università <strong>di</strong> Fermo, in cui riportò<br />
la laurea dottorale nel!' imo<br />
e neir altro <strong>di</strong>ritto , condottosi a<br />
Roma si <strong>di</strong>ede alla professione del-<br />
l'avvocato, e da Innocenzo XII nel